La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 49 - 10 dicembre 1961

Le nchteste di gmdiz10 che giornalmente cl pervengono tro,,eranno nsp0::i1a oelle apposite rubriche • Verba Vo– lant •, • Scnpta maneot • e • La Fiera risponde• secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai s0Llec1ti I liA FIERA LETTERARIA Taccuino deLLe arti: di LUCIANO BUDIGNA * L'800 a Bassano A Tc~~i~~,\l~~~:;~~Ac, dJ!~~ l'amoroso mtcres..,~ d1 cui in que..,1;1. :-.tagionc t·ul– luralc le drti figurath·c !)O• no da noi o,ni~tlo ,·algono. accanto alle più importanti e persino clamorose l'<h,c– l!ne, quah qudk del C1wcl– li o del Manti:~na, manife– stazioni forse • r.,mori "'· ;,\– meno per q~.mto co11ccrn..! la pubblica risonanza, ma nc-n ml!nO in1crcssanli cd utili. Ci rifeliamo, in modo p,,t– ticolarc. a una mostra chi! abbiamo ,Wul•l la fortun,1 di ,·ed:rc nclrullimo :-.corcio di quest'autunno in alcurc fale del Ci\'ico Musco della Città di Bas..,_mo del Grap– pa, la cui importanw è .'l tutti nota, non foss'al11·0 che per la pr,!S;:nza dell'am– pio patnmonio di pittun: di Jacopo Da Ponte e dell'in– tera raccolta ~rafica di Al· berlo Duer.!r. L"\ mostra lii coi parliamo è fonn:ua da– cinquantotto opere di piuori ddl'800, na1i o comunque operanti ne\b pro\•incia bassanese, custodite nei d:=– posi1i di qucll'tsti1uto e ..,i– nora praticamente inediti. che Giuseppe F1foria Pilo, di– rettore del Mu::,co stcss\l, ha riportalo alla luce, re:-.tau– rnto cd c:-.poslo con la pie– na. intclhg.:ntc collabor:,– zionc d~llc autorità locali - in pnmo luogo del sin– daco prof. Pi.?.I ro Rovcr:-.i - e; la valida ,·olb.borazionc di.:i maggiori st~diosi d'ane del Veneto, da Pallucc-hi a Zam– retti, da Fiocco a O..: Logu a Pcrocco. La rassegna :-.i apre con un Qtmdro di An– ton Raph.Jcl Mengs, "Alle– goria del M11s.!oe della Sto– ria•. indicativo con bclln efficacia di linguaggio, del concetto illuminista e nco– dassko secondo cui il mu– ~eo era il e luor:o ideale pc1· il culto dd passato come sogsictto di amm:iestramcnto civile•· \'essillif::r:) di questa idea del rappono nrtc - stori.,, .&ntonio Cano\'.\ ha in Bns– sano un:i bella t.:sposizi"nc pcnnane'lte di ~cs:-.i e di– segni: qui per ahro, è ri– cordalo per la sua atti\'it~ Trivelloni Romolo Trivelloni ritorna alla Galleria del Va_11tagg10 ron una secouda nutrila per– sonale, a dislanz.!1 di circa tre anni, Tre 011111 che, dopo J'afferma:.ione _roman~. son~ stati per l'ar_t1sta d~ co_nt,– nuo lavoro, dr P,_arfec1pa:oone alle più qualtfica~e m~stre ua:.ionali, di pre.1111 e d1 .!le· gnala:.tani: smo al recente succtt.sso di una sua perso– nale a Verona. Nel conriuuo Ia,•oro, la pittura di Trivelloni ha 11011 solo raggiunto degli appro~ fondimctlli, ma _g11che ~IH sobriameute e pw. propria– mente accordata e modulata la sua tavoloz:.a: un dipin– gere che ha le sue radi~i da. Corot a Soffici; ma I cm frulli più sapor!)Si ris~,lta110 immersi nel c/rma d1 una rag/n~~~11f:'d°d~m:,i:,ie - di fronte alla pittura di Tn– velloni - il bisogno d'w!a :;;.r::ir~a~i{l:,es; dfc1~!11~ 11 s';:,~ cialmente nei paesaggi); ma ciò non toglie !llflla alla_~– sia che si spr1gt0'}a._ dai sm• goli quadri al hr.,s!no che vibra in certe jehc1 accen_- :::;ti~°,."j_ T:l::1J1~~}te,,: l~,~~= ra dote di passare dal nero al bianco senza creare d•~ sgrazie, di accordare ~ ,•erd, ri1!:::it cdi J~te a~zu:;~i c~f~~ golo quadro la sos~an_z.a d_,1 un'opera dai conclusi n.to_nu. J suoi mezzi espressw1 - sino ad oggi - non .sono quantitativamente. ecce:;_ona– li; ma il suo linguaggio SI adegua perfettamente ad es– si, col rr.sultato_ di creare opere che affa,.scma11<?, per la loro mnegab1le, ,msteriosa magia. La mostra, insomma, co11- fer111ala qualità e la consa– pevoleua rag_giunte4a R~mo– lo Trit•e/10111, che III cmque am11di lavoro ha saputo at– ttngere r,sulratt per i quali a ,•olle 11011 basra 111110. una lunga ed as1,ra carnera per: corsa co11 alto spinto d1 sacrificio. Caul'Ì Cauri si presenra alla gal- ~:r~ac~;,as~~f.1t~;~e R:~'~'~ 111tte impegnatil 1 e) composte dall'artista tra il /957 e il 196/: olii condotti con legge_– re:.:.a e. gra:,ia di rocco, di– segni a matite colorate clte contribui.scono ad ammorbi– dire la decisione della linea. Non intendiamo fare 1111 torto a questo laborioso ar– rista, che indubbiamente si disting11e .dal sottobosco ro– mano, notando che la sug– ReStione di certo clima del· la Capitale non ~,a rispar_– miato nemmeno 11 suo di– pingere. Ieri, a proposito di Cauri, qual~tm? Ira pa;tato di sugi:esttom gurrus,ane; oggi, d1 fronte alle opere esposte., qua{cun'? potrebb~ ricordare Fantuz.z.1e Vangeli, per certe !oro sol_uz.ioni eh~ egli (pensiamo dt loro pw g1ova11e) ha gua;dato con mtelligente aaen:.~one. . Ma Cauri, agli e/e111ent1 ~~i;;~it~,"~~e !fce{~d~ 10 aCb;= stanza decorosa, accompa~ gna wr amore per la deci– sione compositiva e. croma~ tica che gli b. propria. fuori di ogni equfroco. Le sue ope– u, infarti, sono di cordiale le.llura, regolate da varraz10- 11i (v. i fiori) a volte poco o punto avverlibili. L'orig111_e uawralistica della comTJ'!Sl– ;:ione.subisce sempre un 1111- ORARIO DlòLLA KEIJA/ltl e. 11-1) dal mcrLoledl al .,,ah,HO Manoscritti, foto e disegni non nchlcsll non si rc,.111u1s<.:ono tE MOSTl<Ji U'AH1'1!,' IN l'f'ALlA * IlPremio dell'Auto * ,U GIIJSEPf'lj SCIOTlTI.H> superato i cinquant'anni, la Pettinicchi, Calandri, ,\fa.ran- prescn1.a di un ,alido gn1p• i;!Oni. Sciaurello. .Biant.:hi po di giO.'ani, in magg1oran- Bai-riviera, ,\tanarcs1, V,r- 1a figurath·i, contribui~ a duao. rendere int~rcssante l'insic- Con i suoi difetti (in buo- me. Fn codesti ~iovani ci- na parte or:ianizzathi) e ad tcrcmo Attardi per il \UO C;n!J di a~..en,e e prcsenz..e nco-espressio.11smo, Bia<,1on ., 0 \cnte ingiust ificate. la ).1o- pcr la \"i\·a::e ricchcr.1J ero- ..tra dell".\uto. ,uac.fa ::onfer- mati~. Bo,.sat~ per I~ 1llu- ma Ja nece;,.i u d1 organiz- minaz.1one <.a")t~ntc dc, toni ✓are le nuo\·e mostre (i\•j scuri. Brunoti per l'empilo c ompr esa :a Biennale di Ve- , itale dzl suo dipingere r ,e1.ia) te'lendo c.ont~ det ,a- a stra tto, Cugurra per la poc- J on, \ Cn,..,,.in1.!star~1rsi a s,)- ' .l.ia che ,;a infondere al suo Mc:ncre detumina11 ctans. ~fo~f.. ~~~ 5 6~ 0 St~~~im;~c,il ---------- ' igore con cui inc;eri\ce una fascia di .Jsf.1110 in un pdc– "-aggio somm.irio. Caru-.o .: Mallarmè (continua da pa11:lna 5) Picinni. :1nchl! ruoti della lo– ro tematica, sanno mant..!nc– re una CO.!renza stilist1t:a · Farulli illumin.t pmtlO-.l'l quantennio, circ.i.. _ durante scenoararicarncn1e i suoi for- il quale poeti e .::nuci han_no ti colori: Gambino è di una tentalo, traducendola, d'm- dcc1'-a fumcua compo,1rn·a tcrpretarc la sfinge m..Jlar- Sughi ya Jcpurando 11 ~u.o mcana. ,pcy.,o con c<,1to_fe- ncorcallsmo fumo\o. Da ;1- !ice, \l.:mpre con .i:randc 1m- 1arc .lncora: Carino, Ci.in- pegno quinto, Mar::ant:>nio,. la M.i- La lctlura della ~Jgacc \-Cr- ,clli, C O. Paolucc1, i>a,a- sionc che Renato Mucci - 1olo, Saroni, \hrio Ru ... so e nella suddena antoloa1a - 1 abusso ci ha offerto del 4 Coup de Una schi~r:i. msomm.i, di dés • - 4 il piu oscuro poc- i=io,.tni che, come dice,a- ma concepito e realizzato mo in buona parte ubb1d1- da mente umana• - (non e \cono a una di.1lcttica st0ri- cerio, piccolo merito a,erlo c.3 e che in :,arte - pur non affrontalo}, ci richiama la rilullando da qualche .,u•iH!C- lettura che della stc!>sa com- -.tione mbcfalt: - hanno un.i po<,lZ.ionc, in ,cstc italiana, Jcro incipiente p..:rsonalit.:i. prcscnla Francesco Piselli per Anche qu~sti gio\'ani - .:on i tipi dell'editore Rcbcllato, :.hri che illla Mostra J.:lla di Pado,a. Altro contnbuto Autostrad3 non hanno par- che \eramcnte arriccniscc la tcdpato - indichiamo J. bibliogr.ilia delle 1raduz.iom quanti cercano di nascond:· italiane. re il :-.olc con le m:ini, 1Jlu..,1 Ancht: il Pi::.clli s'c messo :\\t°Jt p~~~~ 1 ~'~; i~~~~:i d'innanzi al difficilis<;imo te- \ari - un:.l .!>ituazionc chi: è ~~o~z~~~c ~~: :01!!~ ;: ~~;:~if;J B~~/~I{:\;i ~•~itF:~cit~ d~~ ollo di nuo, i :irlbti i quali risoh·crc; e le pr ime ed i se. :-.i 1~reparano a balzare per condi wno sia.ti - a n.:,slro ro1·<,i nelle prime file d,dl.t a,\i:,,o - fcli.::e mente supc- c.dicm:.1 ..,i,u:i7.ionc .1rtbt1ca. rati. L'arduo 1cs10 francese ll"a\Olgcndo i profeti di ~cb- 3!>.!>umccon fedclta la \CSte gurc e qu..:lli che ancora si del nostro idioma nella ca- mantengono ligi a corrcn11 ra11crist1ca 5ucccssionc di li- e a poetiche ,ccchic di circa nce melodiche, di balzi d1s- mcao secolo. !>onanli e di audaci concrap- Olt1c ai prcd·.!lli. .m.::ile I punii. Con \.igorc e puntua- h1tmconcnsti conlribuiscono :1. lita di interpretazione è resa lorm.ire un certo pnnoram_a la 1cmpcsta ed il naufragio d ella n oo;lr"a situa71one ar11- e o,e l'uomo - dice fincmen– ! -IÌC.ae a mellcmc in 111ie- te il Piselli in una nota cri– \O i n lori. Citiamo Busca- I tica - perisce senza a,er osa- 1,!lia.'Ciarrocch,i. Gulino, \l:1- lo l_anciarc i dadi del suo r:nolato, Bal·o1s,1n, Faraoni, destino•· TL\'rRO .\ .\IIL.\.\'O * Difficile Becliett T JLLIO PENDOLI ama 11 teatro come pochi. lo ama al punto di récitare e far recitare a platl!'a \'Uota e non fi)?uratamente: lo ama al punlo di mettere in reper– torio. in una sola stai:ione. quella che ru la sua prima di re~ista. drammi che hanno per titolo Sei personapgi in cerca d'a111ore di Pirandello e VPluto all'uola drlll! capre di Betti. drammi che spazia– no dalla desolata traJ?icita di No::::e di sangue di Lorca al– l'Eleura di Sorocle, :1lla sma– liziata eppur patetica A11tipa- 11e di Anouilh e, tulio dò. con attori. giovani com{' lui. non ancora del tutto collaudati. ma, ,·a detto. a:..sai bravi. H amato il teatro e lo ama cosi da arrivare. con l'aiuto della sola volontà (per la cronaca: è giunto 3 prendcrr> in affit– to un vecchio teatrino p.:lr– rocchi:ile del centro di Milano mettendosi. nO\•ello Antomc. in certe panie finanziarie non del tutto tacili da sbros:liare; ma ha anche avuto il premio di \"edcr muoversi con termi– ni laudativi. la crilic:i mila– nese più accredifa1a rimasta indifferente solo alle sue pri– me realizzazioni) al secondo anno d1 atth,1tà e di presen– tare un copione del r.tcnere di Aspettando Godor di Samuel Beckett. ancora qmisi scono– sciuto in Italia nonostante se ne sia fatto un s:ran parlare fin dalla sua prima esecuzio– ne nel 1953. Non ha. quindi. Pendoli. at– teso molto per cimentarsi col teatro contemporaneo di pun– ta: il suo Godot è venuto pre– sto, a differenza di quanto suc– cede al due prota~onisti. Vla– dimiro ed Estra~onc (!n~cnui. infantili. estrosi. miseri. ma soprattutto deboli com'è, non ostante le apparenze. l'uomo contemporaneo). PrOtal!onisti (ma quanto !also per loro questo lerminc dal momento che il loro « attendere .. è an– che « non as:ire .,) di una ,•i– cenda che non ha vicenda. se non nel susscs:ulrsi d1 scene di bplr::izione clownesca. il )>iù delle volte inatTerabih pcrchè volutamente astruse. e cosl simboliche che il simbo– lo finiscono con l'esacerbarlo al punto quasi dall'esaurirlo di un suo, sia pur grottesco, significato. Pendoli, adottando I due lunghi quadri di Beckett. che dello scrittore Irlandese ri– mangono ancora la cosa mi– gliore e più orif,!in:ile. ha do– vuto cosi lottare avanti tutto contro la noia che un simile lavoro può generare. Batta– gli:i. soprattutto. contro lo spettatore sprovveduto e ras– segnato. perchè impi.2rito da tanto pseudo tt'atro. a rice\'t'– re dalla scena azioni alquanto stantie. che non è capace di scorgere, sollo l'assurdità ap– partnte e !orzata del testo, la esigenza di un· ricercare an– sioso il pcrchè drll:1 vita e SAMUEL BECKETT visto da Oragu1escu una risoluzione che pon~a ter– mine a queito artanno. Lotta– re. in!',,omm:i. pt'r portare lo ascoltatore vic1mss1mo, quru;i compa,l,lno. a Estral!one e Vla– dimiro nel condurre la loro staitnantc s:iomata di attesa di Godot (questo Godot chè. a rigettare una racile iron\a che si potrebbe anche captar– ,•i. quasi Beckctt t·a,·esse fatto apposta. e a voler es– sen• indule-enli. potrebbe pro– prio essere Dio per quella ra– dice God == Dio che vi è im– pressa): così stagnante e me– fitica che alla fin fine serve però a )?enerare ina,·vertita- ~t~te u~~al~Ì~et ":}~(/~~;; 1si passi l'immagmet che si dilaga sullo spirito l' nella ll1t'nte e induce a riflettere; a ri!letterc come al di là dcl- 1':tssurdo viva una realtà con– creta. Teatro che può disi:ustare e difficile. senz'altro: ma vh•o per lo spettatore intelligente. quello cir,è che. ,·ist: Ertra– ~onc e Vladimiro svuotati di o~ni volontà, anche potenzia– le. dopo un breve esame di 1:oscienza, s·accor.2e come in– , ccc, questa \'Olontà, in lui insorga ancora. , Pendoli con la sua compa– ~nia a molti questo esame di eoscienza è riuscito a farlo r:ire. anche se nella recitazio– ne ? rimasto qualche peccato \'Cma,e. DOMENICO RICOTTI GIORNALE Artls1lco Ut– lcrnrlo diffuso anche al– l'Estero ,accella collabora- 7.lonc aspiranti ambosessi carriera glornallstlca. Scri– vere richiedendo proi::ram– mn: Approdo del Sud, Lungotcatronuovo, 29, Na– poli. UICUU t'AlHSK.J Direttore ret11t1nn11Rbll• !>Ld0. l lpVQ:nt.flCO U C:, I :,.A Roma • Via IV N ovembre 149

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