La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 26 - 25 giugno 1961

Le richieste di giudizio che giornalmente ci pervengono troveranno risposta nelle apposite rubriche « Verba Vo– lant •, • Scripta manent • e • La Fiera risponde • secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai solleciti 11.A FIERA LETT'ERARIA I ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 dal mercoledl aJ sabato Manoscritti, foto e disegni non rich.iesti non si restituiscono PIHMA COMBATTERE E POI DIPINGERE * I macchiaioli per l'Unità * La tendenza macchiaio– la nlicque in Toscana al– l'inizio della seconda metà dell'Ottocento: ed i suoi aderenti - artisti in lotta contro l'accademia e quin– di fondamentalmente ri– voluzionari - non pote– vano rimanese estranei ai moti indipendentistici e al– le guerre che dovevano port:irci all'unità e alb li– bertà. oltrP a imprimere un nuovo corso allo svi– luppo sociale e culturale italiano. Il Fontansi, alcu– ni anni prima del sorgere dei machiaioli, aveva dato il buon esempio come in– sorto delle Cinque Gior– nate di Milano e come ga– ribaldino durante la cam– pagna di Lombardia. di G/lJSlsPl'liJ SCIOTl'l'IJ\10 Giovanni Costa, fra i più accesi fondatori della e macchia>, iscritto alla e-Giovane Italia>. fu mem– bro dell'Assemblea Costi– tuente della Repubblica Romana (repubblica per ]a quale si battè anche Serafino De Tivoli. che aveva in precedenza cono– sciuto il Costa a Curtatonc e a Montanara), volonta– rio con Girolamo Induno fra i Cavalleggeri Aosta nel 1858. presente a Men– tana e a Porta Pia: men– tre il veronese Vincenzo Cabianca dovette abban– donare la città scaligera perche ossessionatamentc vigilato e disturbalo dalla polizia austriaca che lo so– spettava di svolgere atti– vità patriottica. Il fiorentino Raffaele Sernesi (1838-66) fu anche egli volontario nella cam– pagna del 1859, accanto agli altri artisti del grup– po, frequentatori del Caf– fè Michelangelo. In segui– to alle preghiere della pre– saga madre, il Sernesi per oltre sei anni si diede a dipingere, senza far poli– tica; ma non volle sottrar- si. a un certo momento, al richiamo della sua co– scienza e nel 1866 accorse a combattere contro gli austriaci. Ferito a Cimago, fu fatto prigioniero e con– dotto in un ospedale di Bolzano dove, in seguito alla gravità delle ferite ri– portate combattendo. morì cli cancrena che aveva solo ventotto anni, sacrificando così alla causa dell'indi– pendenza italiana la sua giovane vita di artista par– ticolarmente dotato e la– sciandoci, a testimonianza delle slle qualità pittori– che. delle preziose tavo– lette. Giovànni Fattori, livor– nese, oltre a essere - col Lega - il più valoroso dei macchiaioli, non è secondo a nessuno dei suoi colle– ghi per amor di patria e spirito di sacrificio: nel L'atteggiamento della Francia sull'unificazione italiana (contlnu~ pagina 5) masse est pour la. guerre!.-. Il rele've que les 01wri.ers font confiance à Napaléon III. <( Il a les papiers de son onc/e. di setils » Et le ba.ran Beyens dont le père étaìt alars ambassad.eur de Belgiqtte a Paris. racante les occ!amations à la t.Cic de son armée: e Napoléon III,. fu,!, salué. d.i.t il. pour la premiè-re et la clemière fois, d'en.cou-ragements bruyants et. de t·ìvats chaleureux ». Senls les cinq dép-u– tés -répubficains se 111on1re11t ltésitanls. Fallait il. approuver la gtierre et en vo– ter les c:rédits. mais alors consolider !'Empire? Ou voter contre lui. 1n.ais a/orJ avoir l'air d'étre /iostile à ture lntte do,1t la libération des peupl-es. c'est-à.-dire im des objectifs de la Révalution française, était le but? Lors du vate, ils s'a.bstinrent. Mais des répi.tbticains 1iotoires qui 11e siégeaien:t pas alors d la cliambre. tels que Ju!es Fe:rry et Hen-ri Martin. /eta reprochè-rent cette attiHtde. Penda11t la ccurte ca.mpagne, ta pres– se iibérale. et méme la presse. gou.verne– mentale, donne une importance considé· -rabie à. l'action du corps de valont.aires levés par Garibaldi. Le Siècle publie une biagraphie de Ca-ribaldi réd.igée par l'é– criva.in rl?publicain Ana.tole de la Forge. et celle-ci est largem.ent reprod11, i.te var la presse provinciale. Un journal mLSsi neutre et aussi pnulent q1ie le e Jour– na1 de Toulouse n'hésite pas à. écrire le 29 mai. « le ltéros d1t jonr est Garibaldi. Preuve qtt'il ne fa.ut pas dédaig1ier les t-roupes improvisl?es /')rsque le sentiment natiana.l les anime•· Bien entendu, les vicioires de Palestro, de Magenta. de Solferino sont célébrées d.ans taute la preSse, qui 1{oublie pas I~ ròle joué par 1es t:roupes italiem1es et insiste sur leur bravoure et leur efficfl':ité. Aussi la déception a-t-elle été d'abard générale. à l'anno11ce de' l'armistice bm– squé de Villafranca. Si. eri France. il 11'y eut pas contre Napoléon III 1w mouve· ment de co!C'r<:? semblable à celui qui se manifesta en ltalie. le dépit fut certain. Le Journa,1 de Toulouse q1te nous venons de citer fait suivre de ce commentaire l'annonce de l'a-rmistice: « IL ne faud:rait pas que l'on se méprit sttr la po-rtée de cette sospension. Il s'agii seulement d'm1e t.réve entre les armées belligé-rantes. qui tout en laissant le cltamp libre aux 11é– oociatio11s, 1te saurait Jr.ire prévoir la fin de la guerre». Et, la. méme jour, à Pa– ris. le journal bo1iapartiste La Patrie , écrit « la paix dev·ra avoir pour base l'indépendance conip/C'te de l'Italie ,. Sans doute le journal parle--t-il d'indé· pendance, non d'unification. Ma.is (f t'b1dé· pendence >) ne supposait-elle pas l'évacun– tion de la Vénétie par les Autrichiens? On se résigna pourt.ant. en France. aux conditions de la paix de Z·urich, mais · avec l'espoir que celle-ci serait provi– soire. L'idée rt'unification fa.!saii de, dait p!us que sa consécra.tian légctl.e. 1848-49 portaordini a Li– vorno del partito d'Azio– ne che lottava contro gli austriaci, presente ovun– que c'era da battersi per la libertà, esaltatore delle battaglie e dei servizi de– gli uomini in arme. Ac– canto al Fattori, per la pu– rezza romantica del suo linguag-gio pittorico, è da porre Silvestro Lega, nato nella cosiddetta Romagna toscana: combattente nel 1848-1049, mazziniano fer– vente. amico di don Gio– vanni Verità. volontario (con Stefano Ussi) nel battaglione degli studenti toscani che combatté eroi– camente a Curtatone e a Montanara. Il Lega. che ebbe amareggiati gli ul– timi anni da lutti in fa– miglia. dalla scomparsa di alcuni cari amici e dal fallimento di una galle– ria d'arte che aveva crea– to a Firenze in Piazza San– ta Trinità, era ormai quasi cieco allorché "enne rea– JizEata quell'unità italiana per la qaule aveva com– battuto e sofferto. Spirito di polemista. conversatore facondo e pittore di una certa quaJi– tà fu Telemaco Signori– ni: il quale nel 1859 - fa. cendo seguire i fatti alle arroventate discussioni del Caffè Michelangelo - si arruolò volontario nei ga– ribaldini, esempio segui– to immediatamente dal macchiaiolo Odoardo Bor– rani. Un altro volontario fu il napoletano Giuseppe Abbati che nel 1860. dopo aver perduto un occhio combattendo contro il Bor– bone al Volturno. si sta– bili a Firenze intensifi– cando i rapporti con i macchiaioli. per ritornare nel 1862 vicino a Garibal– di nell'avventura triste– mente conclusasi allo Aspromonte: e nel 1866, quale sergente di un bat– taglione di bersaglieri vo– lontari, fu fatto prigionie– ro dagli austriaci. Anche Adriano Cecioni, infine, era stato volontario nel se– condo battaglione toscano nella guerra ciel 1852 (il Cecioni, oltre a dipinge– re. fu, col Martelli, un in– telligente critico e divul– gatore del macchiaioli– smo). Tulti questi pittori. in– somma. sentirono l'indi– pendenza dallo straniero come un'esigenza eleme'n– tare; prima l'unità e la li– bertà, poi la pittura. Per– ciò. - oltre a riunirsi al Caffé Michelangelo. dopo la restaurazione grandu– cale. per vedersi e cono– scersi - sovente abbando– narono pennelli e colori e impugnarono un'arma per partecipare all'azione ri– sorgimentale. E non furo– no soltanto i macchiaioli a sentire l'imperativo po– litico della loro epoca: ab– biamo accennato al Fon– tanesi, all'lnduno e all'Us– si: ma dobbiamo anche ci– tare il pugliese Gioacchi– no Toma (uno dei quat– tro o cinque grandi pitto– ri italiani dell'Ottocento). il siciliano Francesco Lo– jacono. Michele Cammara– no e Marco De Gregorio che furono garibaldini. Oltre ad Alb.erto Pasini che. nella prima guerra di indipendenza, militò fra i volontari di Modena. DIEGO FABBRI Olretrnre re!tpnm111bll~ Slab. i'ipograhco u.e.s L.::i.A Roma • Via IV Novembre 149 Stat'i Uniti e Unità d' ltalia (continua da pagina 5) saputo galvanizzare gli italiani inducendoli a com– piere nuovi sforzi per il riscatto della patria. L'in– telligenza, la liberalità e la generosità che Vittorio Emanuele dimostrò nel proseguire l'opera iniziata dal suo tanto discusso ge– nitore e il crescente pre– stigio del suo regno, gh acquistarono la fiducia dei suoi sudditi, assicurarono la prosperità del paese e suscitarono l'ammirazione 'del mondo libero. Ben pre– sto il Regno di Sardegna a_cquistò un suo peso poli– tico tra le potenze d'Eu– ropa e poté così accingersi a preparare la notevole serie di avvenimenti che seguirono. In effetti, l'in– tervento del Piemonte nel– la guerra di Crimea, a fian– co dell'Jnghilterra e della Fran_~ia, nel 1854, Lu per lo p1u salutato con soddi– sfazione dagli americani che giudicarono che co~ questo atto il Regno sardo si assicurava l'appoggio di due grandi potenze ed un prestigio tale da consen– tirgli di assumere una fun– zione direttiva negli affari italiani. L'azione diplomatica di Cavour alla Conferenza della Pace a Padgi nel 1856 riscosse il più calo– roso plauso degli ameI'icani i quali giustamente pen~ savano che lo statista ita– liano avesse compiuto un importante progresso col riuscire a richiamare sulla questione dell'unità nazio– nale d'Italia l'attenzione di tutta l'Europa e ad avocare al Regno di Sardegna il ruolo di protettore di tutta l'Italia. A partire da quel momento, l'attenzione di tutta l'America si polariz– zò sul Piemonte, poiché ci si rese in genere conto che la liberazione della penisola sarebbe partita di lì. Ciò spiega perche gli americani seguirono con interesse gli sviluppi del– l'alleanza franco-piemon– tese conclusa nel 1858 fra Cavour e Napoleone lii. Sottoscrizioni per l'invio di materiale bellico e di· danaro vennero aperte ln tutti gli Stati Uniti. Molti americani di origine Ha– liana avevano addirittura progettalo di tornare in Italia per arruolarsi nelle forze armate piemontesi, ma cambiarono idea quan– loro navi mercantili, e pre- fosomma, accolse con sod- tusiasmo. Commentando ]a • l'accresciuta autorità di cisamentc la Charles aJtCL dis!azionc il progresso com- riunione, alcuni giornali Sua Maestà, cosi intera– Jia""w••a's"/•F1_nr~n,0knl, i.na, l'O 5 urac god• ,•_, piuto dagli italiani verso osservarono che, malgra- mente conforme alle aspi- ~ ., l'indipendenza e il governo do Je circostanze fossero razioni del papalo italiano, sposizione per il trasporto costituzionale. La condotta poco favorevoli, dato che sarebbe stata esercitata delle truppe in Sicilia. Gli del popolo italiano, l'esem- l'opinione pubblica ameri- con la moderazione e la appelli per l'invio di aiuti pio di !or.i;a morale dato cana era in quel momento saggezza che 10 hanno sem– alla spedizione garibaldina da Venezia, non meno che preoccupata essenzialmen- pre distinto s. ed espresse incontrarono entusiastica la moderazione, il senso di te dei problemi paliticj e la speranza che il • regno accoglienza ln tulle le parti disciplina e la concordia delle difficoltà finanziarie di Sua Maestà possa essere dell'Unione. Nel dicembre di cui dettero prova la To- che si andavano acuendo prospero e felice per lui 1859 il tre alberi amari- scana, Modena, Parma e (l'America si trovava allo- stesso e per i suoi sudditi •. cano G.B. T-roit giunse a la Romagna nel manifesta- ra alla vigilia della Guerra Tutta l'America si rallegrò Queenstown con un carico re la loro volontà. di essere Civile), l'affluenza del alla notizia che Vittorio di 20.500 moschetti offerti annessi al Regno di Pie- pubblico era stata notevole Emanuele JI era divenuto a Garibaldi da simpatiz- monte s'imposero al rispet- ed esso aveva chiaramente re dell'Italia unita. « Egl! zanti americani. Le vitto- to e suscitarono la simpa- mostrato la sua partecipa- può degnamente portare il rie garibaldine sugli eser- tia del popolo americano, zione spirituale alla causa nuovo titolo che gli è stato citi borQonici furono salu- pienamente convinto or- italiana e la sua ammira- conferito - scriveva il tate in America- come una mai che • l'Italia dovesse zione per gli eroi dell'in- New York Evening Post, delle più grandi imprese essere libera di governarsi dipendenza. j1 19 marzo 1861 - e che della storia militare. Ovun- da sé•· Si diffuse così la Quando il 19 marzo 1861 saprà fargli onore il suo que Garibaldi venne esal- opinione che il 1859 e il il Cavaliere Bertinatti no- stesso passato lo garanti– tlltO come il • Washington 1860 erano stati anni di tificò al Segretario di Sta- sce ampiamente. ché nes– d'ltalia >. In tutta la na- gloriose conquiste e che to William H. Seward che sun sovrano del nostro zionc vennero indette riu- la guerra aveva segnato il 4 marzo di quell'anno tempo ha manifestato più nioni per celebrare la lotta la resurrezione dell'antica H Parlamento italiano ave- nobili doti di cuore e una del popolo italiano per con- stirpe italiana e la sua va deliberato di procla- maggiore disposizione a quistare la propria indi- liberazione da una secolare mare Vittorio Emanuele farsi interprete della voce pendenza e debellare la ti- oppressione. Re d'Italia, Seward rispo- e della volontà. popolare •. rannide, causa molto vicina Nel luglio 1860, grandi se che non dubitava che HOWARD R. MARRARO al cuore degli americani. manifestazioni ebbero luo- ,--------------------– Jnterpretando i sentimenti go in varie città degli Stati espressi in numerose riu- Uniti per celebrare Je vit– nioni di massa in ogni torie di Garibaldi in Sicilia parte degli Stati Uniti, gli e sul continente. Una di IL PAPA E IL RE ~~T[,~~~~1~:ro ~:t~ei~acuo: 1~ ~~~p:i 1 ~n:~~:it~~e t~~utte~ (continua~ pagina 3) l'unisono con quello degli York il 18 dicembre 1860, caritatevole dei fedeli "· italiani, che l'America of- in seguito ad un appello Nessuna ritrettazione. nc!-=- friva al popolo italiano firmato da oltre 1000 emi- suna scusa per il comples- tutta la sua simpatia e al- nenti cittadini che invitava so delle leggi laicizz.atrici l'occorrenza anche il suo la popolazione a e espri- che ha attirato sulla Coro- aiuto. Unanimemente essi mere 1a sampatia provata na Sabauda le censure pa- elogiarono il valore degli dalla nazione americana in pali; ma solo l'invocazione italiani sul campo di bat- nome della causa della li- di un credente. al Padre taglia, e la loro moderazio- bertà per cui il popolo comune. ne dopo la vittoria, dichia- italiano, sotto la guida del- Il Re non esita neppure rando che essi avevano l'eroe Garibaldi, ha così a toccare un altro tema spi- dato prova di possedere ·nobilmente e felicemente naso. che lo ha messo in quelle doti di nobiltà e di combattuto •· Non meno di cattiva luce presso il Papa indipendenza di spirito che tremila persone partecipa- (e forse gli ha attirato i qualificano gli uomini ad rono a tale convegno in rimproveri e i rabbuffi di _a_u_lo_g_o_ve_r_n_a,_·s_i._L_'_A_m_e_ri_c_a, u_n c l_im _d_i...:..ge_n_u_in_o_e_n_- - I ;:a s~~ ~~~o de~~~l::::!i~~r lettera e nessuno», adom– bra un conflitto fra il Re e i suoi organi statutari (un conIJ itto che non può non far piacere al Ponte– fice). Ai primi dt giugno del '59. Pio IX accorda al Re 1·assoluzirJ:1e: un'assoluzio– ne completa. ma a patto che non ricada nelle stes– se colpe (e mancano po– chi giorni dall'insurrezione di Bologna. dalla rivolta delle Legazioni al ~rido ,, ltalia e Vittorio Ema– nuele,,). Ma è singolare che anche in quest'ep~odio la nota pastorale prevalga su quella politica. n Pontefice non chiede garanzie od im– pegni; non vuole neppure suggerire "il modo di ripa– rare al male fatto alla Chiesa ,,. Si limita ad os– servare - con parole che vibrano di un'altissima spi– ritualità. che ci riportano al candore vantato da Gio– berti - che «un primo pas– so nella via della ripara– zione si è la vita da buon cristiano. a1la quale un Re è tenuto a preferenza di un suddito"· do l'Eco d'Italia, giornale r--------------------– in Jingua italiana che usci– va a New York, ,pubblicò una lettera di Cavour al suo direttore, in cui lo statista piemontese dichia– rava che « quello che è realmente necessario non è tanto l'assistenza mili– la sua irregolare relazione con la. Rosa Vercellana. Vittorio Emanuele Il pro– mette solennemente al Pa– pa che. a guerra finita e sempre che la sorte gli sia benigna. regolarizzerà quel– la posizione. si meiterà in pace con la coscienza e con Dio. Non senza malizia. il Re galantuomo aggiunge che tutti i ministri sono d'accordo con lui su quel punto. tranne «uno che non è forse il più amico di Lei Beatissimo Padre,. : dovP l'allusione a Cavour è tra– sparente e la « captatio be– nevolentiae ~ Yerso il Pon– tefice non meno evidente. nel quadro di quella poli– tica personale che il So– vrano ha sempre condot– to anche in materia eccle– siastica. contrapponendosi volenlieri al Conte. limi– tandone volentieri i poteri e il prestigio. Le regole del buon cre– dente contano più. per il Papa. di tutti gli artifici della ragion di Stato o del machiavellismo politico. La rinascita cristiana si deli– nea dietro l'imminente crol– lo del potere temporale. Il Papa sa che non può aspet– tarsi concessioni concrete dal Re. ma il suo sguardo di pastore della Cristianità annulla per un momento tutti i rancori e tutti i ri– sentimenti generali da una decennale politica contin– gente. La linea del cap:, della Chiesa si prepa:a a vincere su quella del capo dello Stato. del capo di uno Stato condannato a una fi– ne inesorabile. Il ·59 acqui– sta così un valore deter– minante nella stessa storia della Chiesa:· anticipa !a logica del 20 settembre. E' 1·a1ba del nuovo universa· lismo cristiano. Chi l'a– vrebbe detto, fra ~li « ul– tra)> di un secolo fa? I COLLABORATORI diquestonumero: tare quanto i fondi~. La Paolo Brezzi: ordinario di Giuseppe Prcu.ollnl: già pro- serie di vittorie franco- s1od:1 del C.-istiancsimo al- fessore di lingua e lcttera- Haliane che fece seguito l'Università di Napoli 1urn alla Columbia Uni- all'inizio delle ostilità con- Dino Del Bo: professore di versity tro l'Austria nel 1859 ali- filosofia del Diritto all'Uni- Robcrt O.J. Van NuHel: do- ~~~~òit~i:if:~~~:: a~v~a~: ~·~~~il~ ~\ni~,~~cd. 1 ~: Dcpu- i,:Win~i li~fi~Jni,,!~~i~rllldi a un definitivo successo. Gand (Belgio) l I Segretario di Stato Lewis Ferdinando DI Lauro: colon- Giovanni Spadolinl: profcsso- Cass espresse al ministro ~~l:?uri~li~es5~~~\~~Dj~f 'ii\~ re cli storia moderna alla plenipotenziario del Regno nistero della Difesa. Scrit- Università di Firenze. Oirct- di Sardegna a Washington, tare di storia militare :r:i » del e Resto del Car- Cavalier Giuseppe Berti- natti. la sua viva soddi- Ja~~~i~ ~odd~~:~~ d~~i1~le ri! Ddì's st~1ri~kaf,~~rier~\~~en~i ~-~~ionr~aJ!~tojlde!l~ili:~~~ ~~l~éai~~~ Ld~~l1Jni!e~~l~fc~1 Cambridge (Inghilterra) pe sarde nelle operazioni Toulouse (Francia) Gl;;.~;h:t;o s~~l:<\~lit6l,r 0 ~6= militari contro gli austriaci. Murlal Grindod: specialista derna alla Facoltà di scicn- La campagna di Garibal- per gli affari italiani al zc politiche dell'Università di in Sicilia nel 1860 per R. lnstitulc or lntcmational di Roma la liberazione delle popo- Affairs di Londra lnoltre: un inedito di Anto- lazioni del Regno deUe Howard R. Marraro: profes- nlo Brucrs, lo studioso Due Sicilie suscitò grande sorc di lingua e letteratura scomparso; un articolo di entusiasmo in America. itnliana alla Columbia Uni- Giuseppe Sclortlno cd uno Non soltanto Garibaldi ri- ,•e1·sity (USA) introduttivo di Giorgio Di cevette sostanzjali aiuti Ii- Alberto Plncherle: ordinario Giovanni nanziari e materiali dagli cli storia del Cristianesimo Le piccole Hlustrazionl so- Stati Uniti, ma parecchi nell'Università di ~ama no di Eugcnl~ Dragutcscu americani si arruolarono t-------...:....-------=-~---=-- nelle formazioni garibal- A 1•GIORGIO DIGJOII ANNI dine. Alcuni a,·matori ame- Cli ra I I f Il I ricani posero alcune delle ,_ ___________________ _ E' una corda ·che è par– ticolarmente gradita al Pon– tefice: al Pontefice che ha molta stima dell'ingegno dì Cavour (e l'ha ripetuto al fratello Gustavo. quando lo ha visitato nel marzo: <( Se l'avessi avuto io per ministro. non mi troverei in questi imbnrazzii,). ma dif– fida delle sue arti di gover– no. terne la rete della sua abilità e dei /suoi intrighi. L'allusione favorisce il per– dono papale; almeno quan– to l'altra battuta - insi– diosa e rivelatrice - in cui il Sovrano chiede al Papa di << non mostrare quella GIOVANNI SPADOUNI Significato diuna rievocazio .progrès d.ans l'opi11ion. La plus grrrnde pa.rtie de la pro!sse. en septetnbre se montrait hostite d toute intervention étran- 17€'re pour restaurer les princes dans les duchés de l'ltalie centrale. et le pouvoir du pape en Romagne: c'était admettre déjd l'annexion de ces provimces nu Ro– yaume d.e Sardaig-ne. Aussi la fameu– se brochure dm1s laquelle La Guéro11- nìère expo.,a. eri décem.bre_. le.~ idées de Napoléon III s-ur la réduction du pouvoir temporel. le pape et le conJ!rès, ne ren– contra-t-elle pa,'f trne hostìlité sustéma– tique. La majryrité des journatt.'\: fra11ça(s la reproduisirent en e11tier. Un catholi– que militant. Anwud de l'A-riège p-ublia à la méme époque un liv-re intitulé La ipa,pauté tempore1le et la nationalité _ita- 1ienne qui aboutissa.it d des concl-ustons analogues. IL fut aussi longuement analy– sé dans les journm,x. En fa.se de l'opinion libérale. qui re– prése11f.e inconteslablernent celle de la majorité des Frnnçais, il y a mie opinion conserl)at.rice et ca.lholique de plus en plu.s /tostile ri la palitique de l'Empereur et à l'•u,nificatian cle l'ltalie. Elle dispose de qitelqu.es grands jaun1aux parisiens, l'Univer.s du grand écrivain cathaliqtte Louis Veuillot, la Gazetite de Fronce, or– gane des légitimistes, t'Union. l'Ami de la Religion. Elle est cippuyée par u11e partie importante du clergC. et 11otam.– ment par 1/Eve'que d'Orléa11s. Monsei– gtteu.r Dupanloup. Membre de l'Académie française. Alars que be<1ucowp <l'a-11,lres éve'qucs agissa.ie11i discrefement par leu.rs canversntians. cu par des lettres, Mgr Dupanlonp n'ltési.tait pas à prendre par– ti public,u.ement avec éclat. Des le 30 septembre 1859. il publiail u-ne F\rote– station co111re l'annexion exenl1telle de la Romagne au Royaume de Sardaigne. Trois mois plus l.ard, lorsqu.e par1tt Le papc eit le congrès. it répliq1m par des Lettres à un cotihO'lique sur Ja' brochu.re « le pa,pe ei le con,grès » qui furent tres /a·rgement diffmés par 00. presse, méme par la presse U.bérale, dans le but d'eti réfuter les argu,ntents. Une lettre reten– tissante au directeur du Constitutionnel /id valut tt.n procès. qu'il gagna d'ail– /.eu·rs. En juin 1860 H p1tbfia -un volume sur la Souverainelté pon!tli!f.icale. cla11s le– q1tel ii s'élevait avec vio/e11ce con!Te t.01,t.e am.putation de la souveraitleté 1emporelle d1t pape. Mgr Dupanlot,p et Lottis Veuil!ot ft,rent vraiment Ics ani– mateurs de l'apposition à. la politique italienue de Napoléan III. Quelle ét<tit l'importmi.::e et la fo-rce réelle de celle opposition? Le gou.vernement demanda ti ses préfets de mener des enquétes à ce su;et. CeUes-ci n 1 ont guère ét.é exp/ai– tées jusqu'à ce jour par les historiens. Mais le Père Tott,vene-raitd a publié ré– ce1nme11t dcrns Ics Pages d'Ar-chives. le.~ résultats de l'enq1,éte faite à Nimes et dans le département du Gard. Dans ce d'partemen.:. i'évèque et le P. d'Alzon fondateur de l'ordre des Assomptionni– stes paraissaient étre a la. téte de L'oppo– sitian cathalique. Leur attit'Ude lewr vau.t de recevoir 1,ne Lettre ana11yme p/eine de menaces en juin 1859. Mais apre's Vi.lla– franca i/s modè-rent le-ur props et sem– b/ent eroi.re à la proclte restauraJ:ion du pawvoi.r pontifica! clans les Romagncs. La brochure Le pape et le Congrès /e1tr cn– léve leurs illusions, et Hs font signer par les catholiques de Ni.mes. mi clébia de janvier 1860 une «Andresse au pape » rédigée sans doute par le P. d'Alzon. L'Evéque de Nimes fait tirer <i 5.000 exem.pl.aires u11e réf1ttation du Pape et le Congrès. cette réfutation est répu11- due dans to·1tt le diocèse. des manifesta– tians en faveur de Pie /X sont organi– sées. mais interdites par /11 police. L'ex– péditian des Mille, puis l'tmificalion de l'Italie. accraissent t'opposition. La po– lice note que /es sernwns de l'Evéq1te ott du P. d'Alzon sont de plus e1t pLus /to– sti/es à l'empereur. En avrit 1861 l-a 7Jo– lice s'enquiert de l'apinian des membres des dijférentes congrégatio1'ls. A Nimes elles campten.t 126 hommes et 260 fenir mes. Sur ce nombre seules !es 22 soeurs du Boii Secours, /es 24 CarméliJ.es ei les 25 e Capttcines » de Saint F-rançois d'As– sises ne sont pas acc1tsées < d'uUramon– tanisme 01ttré ». Parmi lc>scongrégations qtti encattrent cette accusation, certai.nes sont 110tées camme ayant une grande in– fluence su.r l'opinion pu.blique, c'est le ca.s des prétres du Gra11d Séminaire., cles frères des Écoles chrétiennes, des As– somption nistes, des soeurs hospitalières de Sai11t Joseph, des hospitalières de Ne– vers, des soeurs de Saint Mau-r. Il n'est pas étonnant, do11c, que l'Empereur; qui ne pouvait guere compter sttr l'app1ti cles démacrates, alt été obU.gé de ména– ger l'oppositiou catholique. Ces ménage· ment-s e:tpliquent sa poHt·ique ltésitante et souvent cantradiciaire des années 1859- 1860. Et comme l'opposition catholiq1te s'affermira et s'argànise-ra, il sera obligé d'e1~ teni.r c01npte encore davm1tage dans /es an11ées sttivantes, d'oti. son incapacité <i résoudre la «question romail1e ». Mais la. ma;ori!é de l'opinion f-rançaise de- 111eura. favorable à l'unification de l'ltalie. Apre's la c1mte de Napoléan lI I, les dé– mocrates n'auront plus aucun scrupttle dans leur atti.tude, toutefois il fa.udra attendre les débuts du XX. siède pottr vair disparaitre, dans l'opinion fran– çaise à. l'égard de l'ltalie, les vestiges des grandes clivision.s qui se manifestè– r'ent sous le secand Empire. L'Esercito nella formazionedelloStato (continua da pagina I) smesso: lo illerro legame che deve istituirsi - per non cadere nell'erudizione, net formalismo. nel lassi– smo tra. pensiero e ozio· ne, tra vi1a dt studio e vita pradca. La trahison des clercs, capovolge11dosi i termini della tesi famosa . sarebbe, i11 questo casa, la. vera defezione. L'engagement della cut– t1tra risorgtmentale è staro in /i.ne, la molla che:ha. ope– rato, intorno al problema de!L'unifà .l'organi.z::cuione delle for:::e intellettuali ita– lia11e. per r'al)a,ni soltan– to interessate alle partico– lari vicende delle patrie re– gionali. H risultata è swfo notevole, ove si rifletta al– t'aspira::ione che quelle élites limma avuto. sia pu– re come costellcu:io11i soli– tarie, in tutto il territorio della penisola. per la far- 111azio11e cli un'opinione pubblica generale. Ma la mobilita:?ione di questa e riuscita solo parzialmen– te, in qua11lo si è limitara a una piccola. lirica. e tra– gica minoranza, in.tesa co– me organismo di valori mora.li e non già. di inte- ressi economico sociali. E se e da credere. secondo rnlune autorevoli versioni storiografiche se m b r a- 11 o aver ormai accreditalo, che la rivolldone del Ri· sargimento si è svalra al di fuori del concorso popola– re. non sarei dubbio che spetti. oggi, ai più provve– duti integrare il program– ma del Risorgimenio: con– tribuire. con una disinte– ressata a:::io1ie di sollecita– ::iane morale-infelleuua– le. alla matttra:::-ione e po– liticizza...7one delle masse popolari 11ell'ambito dello Srnta. E ciò anche per non tradire le finalità di quei 1t pochi clie operarono per il popolo. si adattarono ad essere la loro nazione. co– me i settemila Israeliti. che ni tempi di Elia noti ave– vano piegata il ginocchio a Baal, costituivano it vero Israele... E questo della creazione del popolo - se– guitava Adolfo Omodeo - non è il· compito costante dì ogni po/irica. tmdic là. dove le tradizioni pa.:;so- 110 vantare le glorie e di Trafalgar e la crea..:ione di. Imperi?». Aussi. l'expéd:rion des MiUe ne ren– cont-ra-t-e!le guère d'hostHité en France. La plupart des journt.1lX approuvèrent. L'opiliion s'enthousiasma pour l'aventurc ext-raordbiaire de Garibaldi. Les jour– na.ux démocrates ouvrirent méme des souscriptions pour Ics Gt1ribaldiens et organise'rent le reclutenumt dc valon– taires. L'a.cha.t d'armes et de munilions en sa fave".1.r. Cette fois le gouvernement intervint et interdit la publication des listes de souscripteurs et de volontaì.res. Mais la presse démocratique continua d parle-r avec é/r,ges de la campagne de Garibaldi, et les jauniau:c les plus neu– tres ne lui ménagèrent pas lcurs appro– bations. A la fin de l'année 1860 la ma– jorité des Français semblaient approu– ver l'unification de Z'lta.lie qui n'atten- JACOUES GODECHOT (Continua eia pagina 2) dai bombardamenti in riva al Piave, gli eredi di quel– l'Armata rivendis:heranno per sé la stessa ambizione dei loro avi scrivendo con malferma~grafia a caratte– ri cubitali: e non vogliamo i.n~g;/i :.-ogliamo encomi! Motto più significativo, di– visa di maggior fìerenzza ed austerità, non poteva essere dettato a suggello del più alto titolo di no– biltà profonda, di diritto e di sangue, dell'intero Esercito italiano. Ma se sul piano storico il 1861 è anno conclusivo, sul piano morale e su quello pratico ha una fi– sionomia del tutto diver– sa: non è mèta ma è solo la prima tappa, non epi– logo, ma prologo. E l'Eser– cito, nel momento stesso nel quale riceveva la san– zione della già consentita sua organizzazione a ca– rattere nazionale, riceve– va pure, con essa e per essa, il com pi to - che aveva tutti i crismi della missione e la consistenza morale dell_'apostolato - di proseguire sino in fon– do il cammino. di portare a termine quel < capolavo– ro ,. che era il nostro ri– sorgimento, di fare effet– visa di maggior fierezza tivamcnte l'Italia. Farla ef– fettivamente giacché man– cavano ancora al suo com– pletamento territoriale il Lazio e le Venezie, farla realmente. giaéché non ba– sta la semplice promul– gazione di 'una legge a tra– sformare un popolo in Na– zione, occorre educare gli uomini a sentire nel cuore quella legge e portarli al– l'obbedienza e al rispetto delle infinite altre che ad esse conseguono e da essa provengono. Quel cammino è durato, ad oggi, cento anni. Lun– go. laborioso, difficile. E' costato sacrifici, privazio– ni. olocausti. Ma il com– pito è stato pienamente as– solto, la missione è stata scrupolosamente eseguita. E' dovere di coscienza ri– conoscerlo obiettivamente, onestamente. Non sono mancate giornate di lutto, di dolore, di sconforto. Ma se lungo l'ardua strada ci si è imbattuti nei nomi di Custoza, di Adua, di Ca– poretto, in fondo ad essa C stato acceso. perenne ed imperituro. il faro lumi– noso di •vittoria Veneto. E nel fango delle trincee del Carso e ciel Trentino. sul Piave e sul Grappa è stata formata e promulgata la più valida ed efficace leg– ge della quale un Paese pr,ssa avvalersi per dare indissolubilè tessuto con– nettivo alla sua unità In cento anni l'Esercito e stato scuola di dovere e di disciplina, punto di in– contro di fratelli differen– ziati negli stessi loro ca– ratteri da secolari vicissi– tudini politiche ed econo• miche, crogiuolo di fusio– ne di genti diverse pur fi– gli della stessa terra, pa– lestra di fraternità e di solidarietà umana. Questa funzione educatrice di uo– mini, accomunatrice di classi sociali, animatrice di sentimenti, suscitatrice di fede e di ideali, for. matrice di carattere. quan– to meno ha concorso ad evitare che il popolo ita– liano - inteso tanto nel senso collettivo della pa– rola quanto in quello in– dividuale dei singoli suoi componenti - < perdesse la testa > così nella buona come nell1avversa fortuna. ed affrontasse tutte le si– tuazioni. talvolta tragiche e disperate, nelle quali si C venuto a trovare. con il più realistico e ·concreto senso della vita, dimo• strando di possedere una maturità. che fonda le sue radici irÌ una civiltà mil– lenaria, capace di non far– lo soccombere e di farlo, invece, resistere alle più dure prove del destino. La più recente storia dell'ul. timo quarantennio ne è testimonianza palpitante FERDINANDO DI LAURO PONOATO :-.El, ldOO GIORGIO DI GIOVANNI DIREZIONE CENTRALE E SEDE: Roma, Via del Corso, 173 TUTTE LEOPERAZIONI ED SERVIZI ~ BANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI

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