La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 26 - 25 giugno 1961

Questo dedicato al Risorgi,nenta nu,nero 'I e LAFIERA LETTERAR Anno XVI . N. 26 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE SCJENZ Domenica 2.5 giugno 1961 SI PUBBLICA LA DOME 1 1CA Fondato da UMBERTOFRACCHIA * DireHo da DIEGO FABBRI QUESTO UMEROL. 100 DIREZIONE. A~1MIN1STRAZ1ONE: Roma Vta del Corso 303 Tel. 687645 - Amministrazione Te!. 673015 - PUBBLICJTA': Amrnlolstrazlooe· e LA FIERA LETTERARlA • - V11 del Cor'$0. 303 - Roma - TARl!l'B'A L. 150 aJ aulJimetro • ABBONA:\lENTI: Annuo lire 4.000 - Semec:trc lire 2150 • Trimestre lire 1.100 . Ec;tero· Annuo llrto 7.000 . Copia arretrata lire 150 - Sr:w-rliz1nnE' '" conto corrente oo•tt1II" (Gruppo II) • Conto corr•nt.e ooctalf! numero 1/31428 l\'l!,L PIHM.O CEN1'J<., 'NAH.IO DHLUUNITA' D'ITALlA * I Padri della Patria * Cavour, Mazzini, Vittorio Emanuele, Garibaldi: quattro visi diversi, come diversi i caratteri, la specifica attività, la /unzione, il grado sociale. Ma /11,ttiemergenti tra i personaggi minori che operarono intorno a loro per realizzare l'Italia degli Italiani * di GIOAC:C:HU\O \TOLPlj] le forze più diverse. la con– ciliazione o superamento di moderati e di rivoluzio– nari. di Re o )linistri di Re e di capipopolo. di eser– cito rej!olare e di manipo– li volontari. a volte aspra– mente contrapposti _e:li uni di fronte agli altri ma fi– niti poi col comporsi in unità nell'azione o nei ri– sultati dell'azione. quasi fossero strumento di una volontà che li trascende– va. Dio o la Storia. e le più amare delusioni. come fu dopo Vìllafranca. Che pronto inluito e chia· ra volontà nel padroneg– i!'.iare la difficile situazio– ne interna del 1860. tanto di fronte a ):apoleone quanto a Garibaldi. e ri– prendere prontamente la direzione della rotta, dopo che per un momento !"ini– ziativa dei li,Iille parve do– vesse strappargliela: che prontezza. che risolutezza e. insieme. che alto spiri– to di moderazione nel met– ter mano alla questione romana. quando il corso degli avvenimenti interni comincia\·a a renderla ur– ,eente. e tracciare col pen– siero e l'azione pratica le linee della sua risolu– zione. allora resa impos– sibile dalla morte e più :incera dalla immaturità internazionale della que– stione stessa. specialmente se doveva essere risolta. come voleva Cavour. con 1 ·accordo anziché con la forza. Insomma chi incar– nò me.2lio di o_gni altro. (Continua7pagina 2) Nel prossimo numero continua la ric,ocazione del RISORGIMENTO con scrit– ti di: Niccolò Rodolino Massimo Pe1rocchi Enrico Falqui Ruggero Moscati Gabriele Dc Rosa Walter Maluri Fcrdlnand Boycr Paul Culchonnct Giuseppe Toffanln C F Vcné Aldo Campassi i\farcello Caml\uccl Francesco Crisi, ecc. ç~,, ri' .Jr J1 I ~ '"'"'=-• \ ,, \ EUGENIO DRAGUTESCU: • I Padri dellt1 Patria,. r86r - r96r: UN SECOLO DI VITA UNITARIA * Significato diuna rievocaz * di GIUIIGIO DI 6l01'AlV.\l S E E' VERO che una fa– ae ,torica intereua in quamo vive nella co– scienza del ,ingolo, come manife,tazlone di un bi– •ogno attuale (donde quel– la contemporaneità della storia. in cui 1i iatifui•ce un rapparto di unità iinte– tica tra l'oggetto della ri– cerca e la vita preaente) bi3ognerà ricono•cere - senza tuttavia cadere nel– l'empi.Tiimo di attri.òuire u11a tale proprietà •Oltan– to a certi momenti parti· colari della storia del pa,– sato - che pochi periodi riescon o .tra gli altri. a ,u– scita.re una II simpatia • co– si evoca trice come iL Riaor– gimen to Italiano. Ciò che può .sp iegare perché mai studio.si delle più. disparate discipline storiche abbiano sentito, almeno una volta, la nece,sitd di deflettere le loro sp ecifiche Indagini nel com.po delle vicende più intimam ente connesie al· la nostra .Ttoria patria. E tttltavia converrà precisa· re un punto. Se il Ri,or– gime-nto fo.sse soltanto ma– teria di srudio; esso, a se– conda dei convincimenri, delle idenlità, delle a.Tpi– razioni degli storid, coin– -volgerebbe neL suo pro– blema l'adesione dell'indi– viduo. lasciand0t1e fuori. come accade per la mag– gior parte dei fatti storici. il vulgus pro!anum. Ma il Risorgimento è qualco~a di pili. che una materia di studio e di ricerche eru– dite: esso è l'antefatto spi– riwale, il postulato vinco– lante. il centro d'imputa– :ione di tutta la nostra vi– ta prese11le. Perché quello che oggi, noi U.aliani, siamo, quello che aVTemmo po– tuto. e potremmo, euere: rnsomma quanto costiruisce la nostra natura. nelle sue dovizie e inm.Jficieme, è condizionato da.l Risorgi– mento. li quale, sotto que– sto riguardo, è verame11- le da con.Tiderare uria ca– tegoria storica. Del resto il significato delle manifesta..:ioni, ap- prontate. ammetttamolo pµre. con fin troppa rtc– cMzza di contorni. non e, come i .aliti ,cettici han voluto riler;arl'!', aoltanto una ,uper.irw.tura retori– ca. Pemia.mo. infatti, che neuun tema d'obbligo pos– ,a imparai con succe,ao. ,e l'oggetto cui ,i riferisce non vir;a nella coscienza delle ma.s,e, sia pure in modo irrifleuo. sia pure in un ,-icordo vagamente an– ce•trale. Ora non si. pos– sono aver dubbi che gli OTgani reaponaabili della vita pubblica italiana ab– biano .saputo intravedere fra le pieghe della ,ensibi– lità collettiva, e compren– dere il valore morale e or– ta.torio, che avrebbe potuto riveatire, ai fini di uria più. peruosa rifleuione del panato. un'evocazione di fatti cosi probi. E ben ,e ne re,e conto. in altri tempi, uno storico auai acuto. il .Maturi, al– lorché. aniatendo alla tendenza di dinoh:ere la .Ttoria del nostro moro uni– tario nella storia moder· t1a e contemporanea. elevò protesta perché si salvasse o restauraue il concetto tradizionale del Ri.sorgi– mento com.e concetto ato– rico. « I concetti storici ·- egli sosteneva· - nen sot10 puri noni.i. mere conven:ioni. ma mili, real– tà spirituali, di cui. ciascu– na c.trl. ha avuto ttna co– scienza. ch'è la vera orr gettività della storia •· Il Ri.Torgimento è, un. fat– to mitologico. Pe-r più di cìnquant'ann.i la steua .sto– riografia ne ha elevato gli artefici, piccoli e grandi, sugli. stalli degli eT'oi • con troppo grande raggiera di gloria i nrorno a.I capo•. creando qua.si una sorta tii agiografi a. Ep però in ap– presso si è parlato di acri– sia, di .soverchia-mento del– l'immagina..••ione, di spinto didascalico, ed è co-mincia– to tutt'un lavoro di ridi– mensiona.mento e decanta– zione. E certo (nessuno lo può negare: le fantasma- gon.e tengono m~ùo d.e.Z.. l'epica. ch.J! non della. sto– ria) il Ruorgun~nto ne è •icuramrnt, tucito piU. di– latato. collocato nel eonte– to d,lla •toria ~ropea. Ora. noi non .appia"''° quanto di unti.mentale e di magico gli •tudio,i rie– •cano a comprimere tn ,i, nello •volgirnento delle lo– ro ri.Cerche sul Ri.,o,-gi– mento; ma un fatto è che, al di fuori del mondo della. sc1enuz, pura. euo vu:;e nell'anima popolare, con la foru della .-uggeuione e della meraviglia. In quan– te contrade .-perdute del Me:?ZOgiorno. rimaste an– cora nella medesima con– di.:ione elementare di ul– t:attchez:za, a cent'anni dal– la unificazione. non è vi– va, ...:ome tradi.zione popo– lare. la leggenda del RUor– gimento? Si penai, per un atti,no. alla potente fO'r...a. coeaiva di un rico-rdo cod. ingenuo, forse l'unico che, tramandatosi nri cartelloni dei canta.uorie. di.a a quel– la gente indotta la notizia di far parte anch'eua. del– la famiglia italiana.. e ai vedrà che valore acquUt.a nell'economia della cop:o– scenza, l'efficacia del mito. L A ricorrenza del cente· nario dellTnita che e:li Italiani stanno cele– brando da alcuni mesi ha visto rispolverati. ripuliti. ripatinati con più o meno cura. rimessi su le loro colonne più o meno in lu– ce e qualcano proprio in ombra. i quattro Grandi. ~on serve che io. li no– mini I loro visi ci .,:ono fa– miliari. attraverso le in– finite figurazioni che un tempo pooola\·ano le no– stre case borghesi. E non era difficile vederii appe– si su le oareti anche di mo– deste case di artij?iani e contadini. Quattro visi di– versi. come diversi i ca– ratteri. la specifica attivi– tà. la funzione. il J:?rado sociale loro. )1a tutti ben emere:ent i in mezzo alla folla dei pcrsonal!e:i mino– ri operanti attorno a loro o all'uno più che all'altro. Pochi seminatori di idee e di miti e, diciamo pure. apostoli eguagliano_ un Giuseppe Mazzini che. do– po una ,e:ioventù idealmen– te errabonda. ci si presen– ta dopo il 1831 armato dal– la testa ai piedi dclia sua fede al posto del giova– nile razionalismo di origi– ne settecentesca: del suo principio di nazionalità al posto e ad integra~one del suo individualismo: del .:.•.10 ideale di una :..initari;i or– ganica articolata \'ita del– le n.1zion1 al posto ct,.1 < superficiale cosmooolit1- smo: della sua dottl'ina sociale e solidaristic;i al posto tanto di quelrinàl– vidualismo quanto del so– cialismo: del suo amore per il popolo e dolore e sollecitudine operosa per le sue miserie: del suo ideale intensamente vissu– to e praticato di una tra– sfonnazionc piena della ,·ita politica, dei sentimen– ti morali. delle idee diret– tive. E poi. pensiero e azio– ne fusi in uno. cioè coeren– za piena dell'uomo; doveri associati e correlath·i ai di– ritti. :\Ia Cavour e i\Iazzini eb– bero anche qualche somi– glianza. Quel realismo non impedi a Cavour di avere pur esso i suoi sogni. le sue veementi passioni. la sua fede nelle idee, la sua sal– da intelaiatura di principi. il suo vivo interesse per problemi anche religiosi. Quel realismo. era il rea– lismo costruttore. alacre. fiducioso. lungimirante. dj chi reagisce ad una medio– cre realtà e punta verso una più alta realtà, sogna– ta. i-ntravista. lungamente cercata. faticosamente con– quistata in sé prima che attuata. non il realismo di un :\1etternich. a cai \·era– mente Cavour è non da ravvicinare ma da con– trapporre. Ché. mentre Metternich non ebbe sen– tore delJe nuove forze e dei nuovi ideali che si facevano strada nel mon– do ed edificò sull'arena le su e costruzioni. Cavo ur edificò su quelle for.te e ideali. Anzi. fu il prim o statista. in ordine di tem– po e di importanza. che neJ secolo XIX abbia edi– ficato su questo oiù solido fondamento che a2li altri pareva utopistico: abbia creduto nel principio na– zionale: più ancora forse si sia riscaldato per l'idea liberale. per Quel libera– lismo che in lui aveva for– ti radici in :..in fierissimo sentimento di dignità per– sonale. ma Si sollevava poi ad obbiettiva veduta delle cose o interpretazione del– la vitti. a robusta fede nel < libe,o svolgimento del– l'uomo morale e intellet– tuale •. come egli stesso dice\·a. UNA ES.IGENZA DI IERI, UNA PROSPETTlV A PER DOMANI ·* Ma il Riaoruim.ento - ri ~icev_a all'inizio -. per– meando tu.tta la realtà. italiana d'oggi. non appar– tiene esclusivamente agli .ronci di mestiere. Quale atto politico soci!%le eco– nomico psicologico euo in– teres,a chiunque intenda. approfondire l'esame di quegli. elementi che costi– tuiscono la jisonomia .spi– rituale della nazione, come organi•mo vivente, con le sue varie, anche se $J)eUO contra.stanti, attribu...-ioni.. Ecco, cori, il motivo per cui anche la Fiera lette– ra:ia ha voluto com.parteci– pare alle rieooca...-i(mi, che da pii, parti si vanno fa– cendo del Risorgimento italiat10. Pen..siamo, infatti, che una rivi.sta culturale. proprio perché compresa nella aua fun._-ione di regi– strare e valutare le voci eh~ si levano e ;i intrec– ciano nei campo più con– sapevole della società., non poua pre.seinde-re, a meno che non si 1'iduca a. svol– ge-re una mera furL.--ione di vacua esercitazione lette-ra– ria. dalla considera--ione degli stretti rapporti. che debbano intercorrere tra uita intellettuale e organi• .smo sociale. Il Ri..sorgimen– to, sotto questo punto di vi– sra. è. si può dire, un ar– chetipo esemplare. Sonumana la Cede e la volontà e tenacia con cui. per tutta la vita. egli per– seguì i suoi scopi. toglien– do il sonno a tutti i Gover– ni e a tutte le Polizie d"Eu– ropa. Il )lazzinj che an– cor ol!gi è vivo. e q:..iesto. senza che npi lo .cerchia– mo in talune particolari determinazioni de I suo pensiero politico. Questo è il Mazzini che esercitò un così _e-rande fascino sul– l'animo di molta ~ioventù. Cerano nel suo provam– ma eiE•menti caduchi e uto– pistici. i\Ia vittoriosa fu in Italia la sua propaganda nazionale - unitaria: ben fondata la sua csi~enza di un Risorgimento che a\'es– se contenuto di popolo e di una Italia fatta dal po· polo italiano. pur senza e;;cludere l'iniziativa e la J:?Uidadi un Re (si ricordi la s:..ia lettera a Carlo \1- berto nel '31. le sue spe– ranze quando quel Re sce· se in campo nel '48, Ja sua disposi;none a intendersi con Vittorio Emanuele per la liberazione ciel \'cneto. prima del '66): profetiche tante sue \·edule sull'im– manc:ihile crollo futufo delJ' .\ustria e della Tur· chia. -:u l'avvenire dei po– poli slavi. ecc Prende posto i1wece fra i .e:randi uomini cli eo\'cr– no. e quasi si µotrebbe di– re fondnton di St.ati. Ca– milio Senso di Cavour. Per :..inpezzo Si e contrap– posto Ca\'our a .!\Iazzini. come il realista all'idea– lista. E certo. furono tem– peramenti diversissimi. di– versis~ime mentalità, ma– nifest:i.tioni l'uno o l'al· tra della inesauribile rn– riet.t e poliedricità dello spirito itaJiano. documen– to dell'Italia d'allora che raggiunse i suoi fini me– diante la cooperazione del- Astrazion fatta dai pnn– cipi che. per quanto sin– ceramente professati e for– temente vissuti. pure non esaurivano la sua perso– nalità. la storia ha poi am– mirato in Cavour quelle che veramente sono le do– ti degli statisti e realiz– zatori di cose grandi: la sua a~ilità e scaltrezza di manovratore parlamenta– re. per cui quasi fu ditta– tore. pur servendosi del Parlamento e credendo in esso: la sua conoscenza de.1?liuomini e l'abilità con cui seppe utilizzarli e por– tarli a collaborare: la ric– chezzi1 di espedienti e di ripie.1?hi con cui si mosse nel c3mpo diplomatico e internazionale. comincian· do da quella preparazione della eaerra di Crimea e da quel Conj?resso di Pa· ri,ei del 1856 in cui ej!li pose davanti all'Europa la causa Haliana come causa della pace e dell'ordine in– terno e dell'ordine inter• nazionale. E che intelligen– za, nel coltivare l'opinione pubblica europea. attraver– so la stampa francese e in– glese. metter a profitto quel che trovava di forze e interessi solidali. procu– rare alleati e aiuti d'arme al Piemonte e ali' Italia! Che cora~gio. nell'assu– mersi ogni più ,e-rave re– sponsabilità. e che audacia nell'affrontare il problema pauroso della guerra e vo– lerla ad ogni costo contro o!!ni contrarietà europea. disposto anche a veder la notta inp:Jese con i suoi cannoni puntati su Genova. Che d:..ittilità nel piegarsi e risollevarsi senza spez– zarsi, sotto i più fieri colpi Europa S E UNA prospettiva rlsorgimen:ale ancora cl resta. e.5.Sa si riferisce alla politica estera. alle nostre relazioni con I popoli. all'inserimento nello realtà del continente · europeo. Come avvenne durante 11 processo della fonna– zione ualtaria lo sforzo maggiore deve consistere uell'h~– dlviduaz1onc dell'Europa come consiste. nbbundonand~ sia Il mito dell'It.ali!l ca.pace di rl30lvere I suol problemi Iso– latamente sia la ~ricolosa Illusione del « dover essere 11, vale a dire l'lntcrprctazìon'! di comodo - e. tnlvolt.a. per– sino egoistica - dei quesiti a cui cl si trova di fronte. sotto questo profilo Il « miracolo Italiano». divenuto l'eti– chetta con cui Il Paese aspira ad incontrarsi con l'opinione pubblica internazionale, può costituire un patrimonio quan– to mai preoccu9ante; ed altrettanto si d:ca della « supe– rtorità del regime democratico». di mano In mano che esso si presenta quale strumento per migliorare il tenore di vita delle categorie proletarie e di mano In mano che il medesimo risultato potrà venire raggiunto dagli stati m– spiratì dal marxismo-leninista. Mazzini. d'altra parte. fu il solo a ccmprendere ~me l'azione risorgimem.ale port.a.sse alta determh~aztcr:ie d1 un istituto. qua.l'è appunto lo stato nazionale. coe SJ era già avviato. a parure dalla rivoluzlooe dell'89. verso 11 de– cJtno della sua valldlta. Era. d'altronde. una condizione ln cui l'Europg - ed. a!l.Zi, quella sua parte che appariva. allora. più progredita - era venuta a trovarsi. E~ sem– brava addirittura obbligatoria; ma alcunJ. e sia pure con– fusamente. riusci vano a d Intuire come essa snrebbe dlven– u,tn al culla dei ma.li peggiort da cui sarebbe stato con– trassegnata la s torie di tutt'intera rumanltil. Carlo Pi– sacane. nel suo testamento polttlco riprodotto da Glalme Pintor nell'anno più oscuro dell'ultima. guerra Italiana. non esitava a respingere « quell'Idea monarchica e dispo– tica che predomina n~lla nazione»; mentre In nazione sembra.va essere dlvenut.9, la bandiera del ccntlnente. un segno ch e. invecz. fu In ragione dell'incessante e crudele suo dilaniarsi. Cavour aveva Il senso della renllà politica. che volevrt dire, pe:- u Piemonte. la consapevolezza dei limiti e In necessità delle alleanze. Allargare la dominazione del Re– gno sardo, dare vita ad uno stato che comprendesse l'Italia ~~~t~~~a:r ~;r~al~·rfv~t~:t: ::~,~~: ~l~~d~b~~ sto era l'Itinerario che si sarebbe do,•uto percorrere. E. nondimeno. vi furono. prima di Solferino e di Magenta. i bersaglieri in· Crimea. Non soltanto Il giuoco astuto del « do ut des ». oosl come alcuni ancora sostengono; ma la scelta dell'Europa con il suo carico di responsabl11là e l'Impegno di un·Italia scaturita dalla solidarietà del con– tinente. anche se questa doveva. più tardi. circoscriversi nel limiti della. realtà politica. degli ali.Ti e rimanere. alla fine. Interrotta. Era. per allora.. una politica estera di estremo coraggio; condotta - e la lezione ha un estremo valore quest'oggi - da W1 regno la cui statura politica non p oteva se non es– sere considerata modesta e che. tuttavia. opera.va ansiosa– mente la sua ricerca cd assurgeva.. cd u n da10 m omento. a.I livello dl un altissimo esempio. Mazzini. uaturstlmentc. anda,,a al di là. presentiva con la « Giovane Europa» gli orizzonti ai quali le successive generaz.loni avrebbero do– vuto rivolgersi. Non 11 Piemonte diventato più vasto, ma e Bisorgiinento * di DINO DEL HO l'Italia unlficata per potersi .senr.ire elemento dell'Europa. partecipe del continente. coinvolta nello sforzo doloroso di Individuarne il futuro e le sorti. Con Il suo linguaggio egli poteva rivolgersi a. Vittorio Emanuele ed al Pontefice, a. chi risiedeva L-1. !talla.. agli esuli ed agli stranieri in quel– lo che può considerarsi, sul plano logico, U!l unico tempo; perché egli aveva anticipato l'impresa. attualmente non ancora risolta. d1 portare l'Italia «dentro, all'Europa e di ottenere che Il continente. distruggendo le monarchie assolute con l'avvento degli stati nazionali. anche questi aJla fine riuscisse a trascendere. Un'Italia popola.re ., non certo. come avvenne. governata dagli adept i più re centi della concezione borghese. ma. inserita in un'EUropa prov– vista delle sue leggi. con In forza istituzionale della vo– lontà dei J>OP91i che a.vrcbbero dovuto fondarla. Il risor– gimento lta.llano s1 sarebb e armonizza to, pertanto. con il risorgimento di un inte ro contlne.TJ.te ; e la politica estera di uno stato. se avesse segu l.to le dlret trlci che Mazzin.I gli aveva proposto. avrebbe inteso ln questo senso intelligente ed wnano qua1e avrebbe dovuto essere il suo comporta– mento. quale ll cammloo da complere. Tutto questo. come è noto. non avvenne. L'Italia con 11Risorgimento aveva effet.tuato una sua vittoriosa rincorsa cd era riuscita a raggiungere gli stati naz ionali. a d inse– rirsi nel loro gruppo. ma non affatto ad opera.re il di– stacco ed a procedere lungo le strade indicate dalla splendida epopea del suoi protagonlstl. Giolitti più tardi JX)teva vantare - ed anche oggi ne sentJamo l'insidioso ,;corso - la prosperità dell'economia, il potere d'acquisto della moneLa.. la. superiorità comparativa della flotta.; ma le classi la.voratrlcl rlmnnevano arretrate e distant.i, ne– miche di quella ricchezza che si sarebbe risolta neJla ac– centuazione dell'l5olamento e che avrebbe. al massimo, servito ad incatenarle sempre maggtonnente allo Stato ed a trascin.a.rle come un supino rtrnorohlo. L'lato e lo scontro tra il proletariato e lo Stato non devono a!fatto venire lndlvtduatJ negli ann1 delle operazioni risorgimentali. vale a dire in un'epoca 1n cui chi si batte va manifestava. in– dipendentemente daJl'appartenenza a.ll' uno od. all'altro ceto roclale. la fon.a trascinatrice d ell'a rdore. guerreggiava contro un avversarlo concreto ed esistente ed aveva.. so– prattutto. daJla sua parte gl i argome ntJ indiscutibili d1 una causa giusta. Certamente, sl tratta.va . di un popolo incolto, inconsapevole. persino, del s uo diritto e che avrebbe ama,.. ramente oorrlso a quanti gli avessero. per avventura, po– tuto parlare del su:ftragto universale e dell'olig:lnaria sua sovranità. Però quando. speola.lmente nelle regioni set– tentrionali. gli operai incominciarono ad avere la sensazio– ne del loro peso determinante. quando 1 cattolici ed i so– cialisti fecero ricorso al slsteml dell·organlzzazlone e del– l'urto. quando le intemazlonall incomincia.vano a parlare con la loro affascinante e quantitativa eloquenza. allora Il Risorgimento subì il suo gravi...simo colpo, Allora il pro– blema diventA come doveva. da ideologico, storico e. se il protezionismo !u Il denbmlnatore dell'esperienza. econo– mica. queUa politica si preparò a port.are il popolo alle av– venture funeste e definitive del naziooallsmo; cosl che l'Italia Incontrò un destino parados.s~e ed assurdo. quello dt essere nata come stato moderno propno nel cuore del– l'Europa e di aver proseguito nell'ingannevole ed apparen– te suo sviluppo sino al punto dì mordere il cuore del suo medesimo continente o di offrirgli il veleno mediante Il quale provocare la sua scomparsa Se Il centenario non si risolve in un accento <il crono– logia e di contonnlsmo. allora occorre raccogliere 1·avviso severo del Risot'gl.mento. ricordando che Il gran male co– nnme. Il cui acme si m!l.nif tstò con la seconda contlagra– :zione mondiale. attende ancora dl venire estirpato dalle r~dicl perché no~ rinasca più diffuso e più forte. Porse. l'mt.errogat!vo plu assillante per la classe politica e per !'opinione pubblica Italiana consiste nel sapere là do,•e mdl..r1z2arsi; e la tentazione appare ancora quella del– !'• Italia farà. da sé». senza accorgersi o senza volere con– fessare come questo sia l'~dlce d.1 un'autentica incapacità di misura. ma anche il più facile mezzo per coose.ntire al gruppi già oggi nel Pae;;e dominanti di diventa.rio domani. ancora dl p!ù e perché iJ popolo. ancora una volta· riufiti d1 rioonoscersi ncll~ realtà dello Stato. Si tratta. JÒ sappiamo, di uno Stato nnnovato. 1 cui testi costitu.zionalJ non sooo concessi, ma rapp~t.ano una COllQ.uista con– sacrata dal sacriftclo e dal sangue; ma. tuttavia. questo Stato deve ancora, com.e avveniva per Cavour nelle cir– costanze che preparavano 11 '59, ind1vidu.are i suoi rapporti ~~~~a ed adempiere ad una funzione speciale a suo Era. allora. l'Europa delle oaziooalità, ai vertice di una parabola che ~ckie!'3 con gll inizi di un vert1gin 050 tracollo. Per l ltal1a risorgimentale era. questione di con seguire l'eguaglianza dei plllltl di partenza; eò. il suo bai= zo i~ ava;iti fu prodigioso e gigantesco, meritando persi– no. Ianunirazlone del più tenaci ant.agon!sti. Eppllre tutto sembra essere Jtvvenuto Invano: gli stati nazionali sono rlso~U dalle loro rovl:le. si son gettati alle spalle un pat:rtmonlo d1 di ssoluzio ne e dJ morte. presentandosi quasi ripresi dalla loro stes.sa antica follia e preparatt a. produr– re, per se ste&S l, ancora la distruzione e la. morte. Anzi asslstJamo a qualcosa di più: mentre lo Stato nazionale ~~!te 1 ad~flusffl!=~r:~~ì~o~a=~~~~~ ~gial~~esi:~~vJ:~ n~cft~aJ~~~~~~~ta% ~~ idoneo strum:eoto per fa_r rinascere quello stesso Stato as– soluto di cw. con la nvoluz.ione dell'S9. aveva provocato la meritata soonntta. Eppure, nel centro del secolo scorso vi. era stato Mazzin.i ad elevare l'ammonimento del eu1: D?,llleche quanto più &l rivela eccelso tanto più preannun eia µ vortice di un'infame discesa; ed altri. com.e Cattan • ed li G_iObert! de « D Rinnovamento ». erano aj:, an;.t ~ grado d1 in~icare soluzioni diverse, ponendo fn Jsalto il ~ericolo dell accentramento politico. che è sempre stato Iapparente motivo di forzs dello Stato nazionale. Ora Il f~ 00 chfub~~rl~ :~~~J~~ ~e:ia~~ nepp~E' panialmente ne unitaria, se si pre.sents ~sa d~ront: ~~l~li~=j (continua a pagina 2) Non è consentito. per la. verità.. discono.Tcere che il nostro moto unitario si e imposro. innanzi rutto, co– me risveglio intellettuale e cu1tu.rale. Né. tampoco, ci si può .sottrarre atta con.– vin... ·•ione che quel proces.so esprima un'indico.. zione di grande importanza dida– scalica: la possibilitll. di co– me la cultura. mondaniz– :andosi. e cioè .sensi.bHiz~ 2andosi con le questioni della vita ctvile, si rinoigo– ri.Tca di umori vitali. per poi tra.smettere. all'esterno. il jTuUo delle .TUe elabo– ra=.ioni. Ed è proprio da co– de.sto fecondo contatto tra uomini di culrura e Tealtà. .sociale che nacque la pro– blematica dell'unità. Non sard certo, qui. il ca.To di. ricorda-re quali furono i molteplici fattori (politici. letterari, diplomatici. co– .stittt-~onali...) che permise– ro di mettere iri atto una :::aZeun~i~~:os~!n:~~a~tJ a trarre un .salutare im– pegno per il presente, me– rita di e.s.Tere .sottolineata. Che la cultura italiana, .sciogliendo dopo .Tecoli di assentei.Tmo. quella cri– stalli=zazione. in cui era rimasta fissata sin dal– l'Umanesimo. a causa del– la diuociazìone dell'indi– viduo con la società., ri· prendeva la missione del .suo ufficio, reinse-rendosi nella circolaritd della t>ita Intellettuale indigena e in- 1ernnziot1ale. Donde la Je• :ione non accademica che il Risorgimento ha tra• (conllnu.a-;-pagina 6)

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