La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 24 - 11 giugno 1961

Domenica 11 giugno 1961 L~ FIER~ LETTERARIA JLlETTEJRE FJRANCESJC * Presenza diMartin duGard * <li GI.IC0.110 1-l11 1 T01U1U Roger _Martin du Gard. forse Il maggiore narratore che la Franc16. abbia avuto nella prima metà del Novecento. è fra gli scrittori francesi di grande notorietà quello cii cui sl parla meno. In contrasio con altrl celeberrimi autori della sua generaztone destinati ad essere più citati e di•. scussi che non veramente letU. Roger Martin du Gard da quando nel 1913 pubblicò Jean Barois fu sempre letto ma poco commentato. Articoli critici naturalmente non }~~;:;gTT~·an°J 11 ~pf~~~o a: 1 1s~1~~tòe :J~::i~10~ 0/ 5 ieb~~~ di tono pacato. Il Premio Nobel che gli venne nttrlbulto nel 1931 ne suscitò numerosi altri. Ma né allora né dopo vi C1.1,ronostudi critici approfonditi. Sflggl o volumi dedi– cati atropera od allo scrittore. Quello smilzo e pe?" nulla esaurienle di Renè Lalou uscito nel 193i in occasione del Gran Premio della Città di Parigi e del Nobel è l'unica eccezione cui si può agt{1~mgere ;1 saggio pertinente ed a.s• ~ai interes.5ante di Albert Camus destinato nel 1955 al– l'edizione delle Oeuvres Completes nella collana de La Pléiade. Ora uno scrlltore della giovane generazione. Jacques Bre11ner. pubblica nella Bibliotheque Ideale dell'editore Galllmard un Roger Martin dtt Gard prezioso sia perché per la prima volt.a si tenta un 1;tratto dello scrHtore e di tutta l'opera sia anche perché nella sua vivace esposi– zione e nella precisione e l'abbondanza del matc!riale Illu– strativo esso è assieme al Pattl Léautaud cii Marie Dormoy li più riuscito del volumi usciti finora in codesta collana Esso offre un'occasione molto opportuna per un ritorno aila figura. ancora relativamente poco nota, ed all'opera di un narratore che i più rappresentativi e slgnlflcat.ivi scrittori france;;i dell'ultimo mezzo secoio hanno sempre considerato primus inter pares. Una prima - e forse non la minore - ragione del relativo silenzio creatosi presto in Francia attorno al– l'opera di Roger Martin du Gard v;,i ricE'rcato nella per– sonalità stes.5a dello scrittore. nel suo modo di vita. • ln\'ece totalmente malgndo gli appunti che si possono muovere all'ultima parte L'Eté 1914. L'attualità politica prende qui di nuovo Il sopravvento. il socialismo umani– tario libertario generoso dell'autore domina a scapito del– l'intreccio narrativo magntftcrunente sviluppato nel prl~ ml sei volumi con una Insolita ricchezza di temi e di personaggi tanto da formare un quadro vivo ed indi– menticabile della Francia fra Ja. fine dell'Ottocenlo e l'Inizio del Novecento. Roger Martin du Gard ebbe sempre lo scrupolo della precisione. ln L'Eté 1!114 purtroppo si lasciò indurre ad un mantaoo ed inuUle tentativo di fare concorrenza alla cronacil. riproducendo con esattezza documenti di ogni sorta. ritagli di giornale e resoconti di ratti realmente avvenut.l coll'aggravante di riuscire poi a produrre soltanto una visione ridotta ad un unico set– tore. e non certo Il più importante. parziale e quindi falsa degli evenU ohe fatalmente condu~ero allo scoppio della guerra del 1914. Notoriamente in Francia tutto è cor.centrato a Parigi; quasi tutti gli scrittori vi abitano o sono nei dintorni tmmedlatJ. vi tra300rrono la ma~glor parte dell'anno fre– quentando con maggiore o minore assiduità pranzi edi– toriali, ricevimenti. cene. prime teatrali o clnemat.ografiche dove si Incontrano. lasciandosi intervistare e fotografare. Roger Martin du Gard non ha ma! concesso un'Intervista dichiarando che quanto aveva da dire lo diceva nei suol libri. Sah•o nei primi vent'anni non abitò mal a Parigi stimando II ritmo di vita della grande città col molteplici richiami e gli Inevitabili Impegni nefasto per la sua atti– vità di scrittore. A più ripre.,e fece dei soggiorni nella capitale ma non !Tlai molto lunghi. In quelle occasioni. anche avendo affltt.ato 1111 n.ppart:imento per alcuni mesi. visse quasi come un turista.. frequentando soltanto gli amici personali cd :mdando spesso a teatro. Per molti che pure conoscevano I suol libri e Il ammiravano rimase cosi sempre un Ignoto. La delusione de L'Eté 1914 non deve però far dimen– ticare il gruppo di romanzi che precedono da Le Cahier Gris a La Sorellina. da La .Belle Saison a La Mort du Pere i quali coll'aggiunta del racconto Confidence Africaine, ar– UsUcamente la cosa più raggiunta che Roger Martin du Garci abbia scritto. gli assicurano un posto di primo pia• no nella lettera tura francese del No"ecento. Quanto a Souvenirs du Colone/ de Maumo:-t. l'opera monumentale di proporzioni che nelle sue intenzioni av-rebbe dovuto es– sere quello che Doctor Fau.stus è nell'insieme delle opere di Thomas Mann. è as.;ai difficile dire se essa raffot'7,Crà od al contrario )ndebollrà la p05izlone di Roger Martin du Gard. Ne! suo eccellente studio sullo scrittore e l'opera Jncques Brenner si esprime con molta precauzione a que• sto rlguarcio pur citando l'opinione di André Gide il quale trovò il Maumort t;Uperiore a quanto l'autore aveva scritto tn precedenza. Ma Gide conobbe soltanto aJcwil capitoli. un breve frammento del vasto romanzo progettato. Sor– prese sono possibili ma non probabili. Roger Martin du Gard tutto sommato non ne ha bi.sogno, quant.o di lw abbiamo basta alla sua fama .. Si vorrebbe soltanto aggiun– gervi la Correspo11dancc avec And.ré Gide purché non si faccia t.roppo aspettare. CARLO CA.RRA': • Don Chlscl atte deriso dalle donne,. (disc gno). (Mostra di artisti Italiani Vn aggiunto che Roger MartJn du Gard. come molti scrittori di un passato an~Nl recente, ebbe la fortuna di essere economicamente indip.:-ndente. di non trovarsi mai oostret.to a mantenere se stesso e la famiglia col proventi del proprio lavoro. Questo gli pem1ise di dedicarsi totalmente a.Ha sua opera di scrittore. Lo fece con una serietà. un'assiduità Al lavoro ed un rigoroso senso di autocritlca ammirevoli. Lo rece in due oltremodo comode case dl campagna ambo m9.gniflcmnente situate frn giar– dini e bo<::ehl La prima Le VPrger d'Augu nel pressi di Sancergues in una regione di foreste e collìne del centro della Francia. L'l 5'.!conda. le Tertre. n Bcllème ln Nor– mandia. ampia e piuttosto lussuosa. do\•C trascorse Jn se• conda parte della vita e nell'estate del 1958 si spense. A queste due dimore vn aggiunta In vills di Cimiez sulle alture di Nizza dove trascorse molti inverni In ri\'a nl Mediterraneo. Indubbiamente favorito dalla sorte Roger Martin du Gard non lo fu aJtrcttanto dalla propria indole. dalla concezione avuta fin dall 'ln.lz.io dell'opera che \•Olcva e doveva creare. sola giustlflcazlone per lui d'un'eslste.nzn libera. cd agiata. Per questa ragione non soltanto abban– dor;iò llbrl cuJ f\\'Cvn a t.teso pc)" ape.I rnccoglle;ido note ed elaborando con m.l.nuzia abbozzi di ogni capitolo. come fu sempre sua consuctudlr.e. ma distrusse anche opere edi– te e manoscritti inediti considerandoli del tutto inadeguati al progetto suo Iniziale. Per un'identica casuale quamo di lui si conosce. rlumto ora nei due grossi tomi dell'edi– zione (;le La Pleiade. non è che In metà d1 quanto si potrà leggere rra una ventina d'nnni. S011ve11irs d11 Colo11tl dc Ma11"t0rt un ronMnzr'I molt'1 lungo rlmnsto lncomp uto cui lavorò assiduamente durante più di quindici anni. destinato comunque ad essere pubblicato posrnmo uscirà ira qualche tempo. Cosi pure Il volumm~ epistola.rio scambiato con André Glde. e da q_uo.slistimato partlcolannente Interes– sante per quonto riguarda Il problema del romanzo nel Novecenlo. e l'epls1olar\o 5<:ambiato con Jacques Copeau che trat.ta il~vecc del problem9. del teatro. Infine Il dia• rio. che secondo il suo desiderio verrà stamp,tto molto più tardi; per l !rammentJ noti grazie nl volume Notes sur André Gide e3.So appare vi\'acisslmo nell'ìmmedlatezzn àelln scrittw·a e molto Jnteressnnte. NUOVE STORIE DEL DELTA NEL SECONDO ROMANZO DI G. A. CIBOTTO * ''Scano Boa,, o del so;:no * <l'i PIETIIO CI.11.11'1'1 La collana e Primicra • di Riuoli l! giunta, con Scano Boa di G. A. Cibotto, al quar– to numero. Vi hanno già pubblicnto Enrico La Stella, An1onio Terzi e Luigi Gia– noli. li programma compren– de, oltre al lancio di "3co– perte'', la presentazione di scri11ori già noti alla ricerca di una conferma. Cibotto i: di questi, un nome già noto anche 3c prima di Scano Boa ha pubblicato solo Cro- 11aclze dell'al111vio11e, l'uno e l'allro centrati su storie di uomini del Delta, e La coda 1/el parroco, una racco{t.t dì racconti vari di calibro e di resa, che fece rumo1·c di cro– naca per cerio sapor di scan– dalo religioso. Nel trnttcmpo ha p..:rò messo mano e compiuto buo– ni la,ori critici, da un'anto~ logia di poeti per le scuole a un Proverbi \le11eti prescn– iato con un n.cumc e un'in- 1clligenzn filologica puntu– tissimi che finiscono in una sorniona e commossa cele– brazione del « !l.UO • Veneto,. al più recente la\'oro dì ri– prcscnlazione d'un cnpola\'O– ro cinquecentesco, il Bertol– do del Croce, curato sulle più probabili lezioni originali sccenlcschc con confessati ' a7,zardi mn anche garantiti guadagni quanto a veste let– teraria. Ancora nel frattem– po, Cibotto ha avuto modo di mettere n. frut_to scuola e 3cnsibìlità come giornalista e consulente di case editrici, il tutto ra\'volto dall'aria di ciava una situazione concreta di abbandono. accusa\·a la solitudine dell'uomo del Del· ta indifeso da, 1 anti alla forLa eversi\'a del mare: Scauo Boa si scorre e si conclude anco– r.i con il sospetto d'una de– nuncia, sommessa ma pre• sente, fatia in nome d.Una genie lasciata sola a tentare di sopr::ivvivere, tra In. furia delle acque, là dove mare e fiumi si mescolano, e un me– stiere che ha la suggestione e l'incongruenza delle prati– che ancestrali, affidato alla fortuna mutc\'olc e piantato sull'av\'entura rischiosa, esi– liato dalla civiltà e dal tem– po nella paurosa solitudine del mare. I pescatori sono la gente di Cibotto: in loro, oltre a !l.Coprire e misurare la qua– lità esaltata e av\·enturosa del suo sangue \'encto, egli ,edc specchiato e irrisolto un problema di \ ita. di sopra\'– vi,cnza, di diri11i lasciati nel– la quarantena del folclore e tirati Cuori solo a furor di mare, quando le mareggiate giungono sulle prime pagine e chiedono solidi ripari, re– \'isione completa e urgente dell'intero prnblema del Del– ta, della sua gente, del suo destino. In questi pescatori Cibot to mescola e confonde il suo amore di polemica so– ciale, di chiasso denunciante, e il suo amore della natura, impetuoso ugualmente e che nel limbo del Delta trova la 3ua atmosfera ideale, trova il mare grosso e la gente vio– lcn1a, primitiva e ~ognatticc. Questo doppio filone, doppia fiumana di vocazione, scorre nelle pagine di Cibotto. Il suo Delta è un problema gri• dato e, insieme, un paesag– gio desolato e stupendo, Ci– botto ne ama anche la mow. e i relitti. 11 suo vecchio, è il portavoce di una denuncia c. in una, il simbolo di una tcniazionc anticn come l'uo– mo, insopprimibile, quella che lo porta a tentare l'av– ventura ai confini del passi• bile. a sfidare le potenze del fato. tcl \'CCChio che, abbando– nalo dalla nipote e dal .. mu– latto • che l'assiste,a ncUa pc3ca, sfinito ma ancora leso cere.i di giocare la carta dello storione gigante, e bcf• fato finisce per impiccarsi lasciandosi andare al mare ~~i;ssj~~~~~ ~;n:~:i~~e~t 1 ~i Polesine, che è timasta sola e più per ostinazione che per ragionamento seguita la sua esistenza impossibile. e fini– sce beffata e travolta dagli clemcnlì - e c'è l'esaltazione dell'uomo che non cede, del– l'uomo antico, forte e im– pulsivo, sognatore e misan– tropo, capace di morire ma non di recedere, Il simboli- 3mo e a. doppia faccia: non resta che scegliere, quella polemica o quella poetica. La inconsistenza della tra– ma, sopra raccontata, porta a fare di Sca110 Boa un libro immobile, nel quale gli epi– sodi servono quasi !liolo per consen1irc, all'autore, di stru– mcniarc il crescendo psico– logico che dovrà giusti(icare il suicidio del vecchio. a dar– ci raQ:ione d'una realtà d'ani• mo e d'ambiente che in quel suicidio ha il logico coro– namento. li più delle paHine è pit~ tura a grasse pennellate del Delta, spiato in tutte le gam– me di luce, sotto tutte le temperature. con ·1utti i mari, colto con effetti di sole sulla mota e di nebbia violastra. percorso da un amore , iSi\'O che finisce per far predo– minare l'ambiente sulla \ i• ccnda. la pittura sulla nar– rativa, l'esalta.zionc sul do• cumento. L'esperienza di Ci– bo110, quanto a tecniche pc– schivc, sistl":mi locnli di vita e conoscenza ambientale, gio• ca la grande carta: e il let– tore impara tutto sul Delta e lo storione, sulle capanne dei pescatori e sul loro pove– ro cibo antico, sulle loro folli idee intorno alla for– tunn e n.i sogni. L'ambre del luoço si tra– sfonde da ultimo m un lin· guaggio che assume espres– sioni e modi di dire veneti, italianizzati al confine del neologismo. Gli incastri sono a volte significativi, neccs– sarii, altro\C graffiati con brusco effetto di chock sulla pagina: è il destino di questi tentativi di rinno,·amcnto o linsanguamcnto linguistico che 3j \'Oglia. più che mai ~;ij!~~::~à i~~f!~;1. cento anni Resta da dire di un parti• colare, che non può s(uggire al lettore: la sovrabbondan– za di avverbi. congiunzioni e av,ersati\·e che 3cnono di legamento tra frase e frase. J « ma•• • però•• e perfino•• « ma l_)Oi •• « invece•, «cast., «infatti.", • e .allora-., infa– stidiscono In lcourn, dimo– !litrano una scrittura n.ffrct– tata, dilcttn.ntc3ca nelle rifi– niturt:, dimostrnno la preoc– cupazione di tenere unita grammaticalmente una mn.tc - 1ia accozzata posticcin.mcnte, quasi che l'autore sentisse 3legarsi frase da frase, epi– sodio da episodio e awcrtis– ~c il bisogno di ricoITcre, a funicelle d'emergenza. Ci si accorge poi che son quc,;tc funicelle a dare il senso del precario: tolte di mc1.1..o, il racconto scorre più fluido, e nella sua immobilità ha un'origine una direzione e una conclusione. L'origine è l'amore d'an·entura, cnmuf– fato alla coscienza stessa del pcrsona.ggio da necessità economica: la direzione è quella della cocciutaggine e del :sogno; la conclusione è la morte e la scpohura, che un sacerdote pietoso permet– te in tenitorio sacro, quasi riconoscendo nel gesto del ,·ccchio la conclusione fatale d'una vita, d'una idea della \ila. Pae. S UNA STORIA MERIDIO ALE * Mani vuote di Strati * di 'l'EIUJJSA BUO1\'GIOR1\'O Saverio Strati. già vinci• tore dell'ultimo orcmlo Veil– lon con « Tibl - e Tascia •· si ripresenta oggi al pub– blico con un nuovo roman– zo.• Mani VUOV" •- edito da Mondadori nell:1 collana « Narratori Italiani• dlret.– ta eia Nicolò Gallo. In « Tlbl e Ta.scla • Strati si fac.eva delicato e profondo cantore dell'Infanzia. assumendo I dati della dlfflelle realtil meridionale in u.11a narra• zlone che li sovrastava toc– cando la condizione stes,sa dell'uomo nel suol problemi più vttali. l giochi. le ami• clz.ie . gli affetti. I primi dolori. e la realtà dura e dtfncoltosa della vita con• t~dina erano. là. tutte or– chestrate attorno allo scon– finato desiderio di oono– scenza del piccolo pr6tago– nlsta, alle incessanti ed in– numerevoli domande che venivano a sovrapporsi nella su:. mente. e che riuni\,ano. plittorescamente a.ocumuna– ti dalla totale ignoranza. le piccole mvenzlonl ed I co– stumi. le tradlzlom e le tecniche, 00: Il problema !-tesso del sapere. e la ,,fta Inaccessibile dJ Dio. e la presenza del bene e del male. sullo sfondo di un mondo chiuso. al di Jà del quale ,;i aprivano mUle in– spe?"ate possibilità di cono– scenza e progresso. Lo stesso atteggiamento di fronte alla vita. agli umani episodi, sussiste l.n questo « Mani vuote•· Cam– biano I personaggi. mutano le stone. ma è pur sempre Il proseguimento della stes• M Ideale vicenda che si svolge sulla dura terra di Calabria. negli anni intor• no al 1910. Questa volta. l'acceoto non si posa sul– l'ln!anzla. bensl sull'adole– scenza. sul fatl0060 matu– rare. nel ragazzo. dell'uomo. in un rncconto che assume la vita. le lotte. le !aUche di un piccolo contadino lo– cale. nello svolgersi spoglio e quotidiano di povere glor– nRte. mentre accanto passa la storlo. e le fa simbolo dl un ansioso desiderio di liberazione e di conoscenza. e ricerca di più umane con– dizioni di vHa. Come già In Alvaro. ma qui con dl\'erso sapore. Il problema della vita meridionale negli anni antecedenti la prima guerra. mondinle. viene filtrato dal• In memor!R. fino a diven– tare simbolo .universale del• le umane speranze. proble– ma morale della conquista. dn parte dell'uomo. di li– bertà e posslb!lltà di espe.n– slonc. Emllio, Il protagonista. dOPo la morte del pndre. vede mutare le precedenti condizioni di ngiate73.a <dis– sipato Il patrimonio dalle dlsoolutezzc paterne) ed è c,o.,,;tretto a guadngnarsi la vita con un duro lavoro manuale. relegato dalla ma– dre In una condlz.loue di servaggio. e!ctto l'altro fi. gllo. il minore. agli studi. per rtscattl'rc un giorno gli averi perduti. Gloml. sta– gioni. anni di falliche e di trlstezzA: dapprima pastore sulle montagne. poi n.l ser– vizio di un latifondista lo– cale. quindi giornaliero nel– le campagne, Infine carbo– nalo. di nuo\·o sul monti. E tutta la storia. è domi– nata dal miraggio di una. fnntastlca America. dappri– ma vagheggiata nel con!u- so desiderio di altri volti ed altn orlzrond. frammi– sto alla speranza di rare fortuna e riguadagnare. rt• scattando egli stesso le t"r• re. l'afrett.o materno. mate– riata poi di più precisa consistenza nei d;scorsi dfo·I reduci. chi rie.ca. chi ancor più di.sg- razlato. Sempre però terra Immensa. ideale pat>a:~ animato dal sofflo del pro• gresso e della cultura "'· .sopratrutto. della J)O'!'òo;ib1U– tà. per- ciascuno. di far va– lere le proprie capacità Le dur" condiz'onl del proletariato meridionale ID quegli anm. 11 circolo chiu• ,;o di una ~oc1età ove non si dànno alternative poc;si– bill per chi s:a dotato solo di forti braccia. buon \-"0- lere e .spirito S\'egl10. sono nece,ci.,arik cornice di una storia che pure lo sovrasta. Parziale e però 11 quadro clella situazione: non esiste per Strati una zona di in– timi valori 1n quella parti• colare società. di cai viene lumeggiata unicamente la dura leg.ge di sfruttamento e soprusi. e 18.beiata in om– bra la zona pur ricc.a .di una Ice .a.le tradizione. da altri desc11tta nella pro,. rond.Jta di una saggezM se– coiare. mentre nel contem– po l'America vagheggiata viene a 6lmboleggiare il pre– ponderante \•alore attribuito ad una clv1Ità di tipo indu• strializzato. che sebbene detentrice di un particolare prog-resso tecnico e però ca– rente di contenuti legatl alla vita splrlluaJe dell'uo– mo. E se pure dall'avven• tura. a.nKr!cnna Emlho tor• nera a « mani vuote». da quel poco che viene accen• nato nel racconto, ciò sem– bra avvenire soprattutto perché egll è ancora legato aJla terra da cui è partito. alla. madre ed a1 fratello che divorano i suol guada• gnl. all'amico che lo de• frauda della fidanzata Viva e vitale è in\·ece la trasfigurazione poetlc:.1. del crescere dcli 'uomo e del suo accogl:ere in sé spunti e -:-i– flessioni dell'ambiente clrro– stantc. e nutrirsene. e far Interiormente delle gcelte. fino a maturare una pro-– prla persona le concez:one della vita e della Mcletà e degli umanf rapporti. ind1- riZUU1do In conseguenza Ja propria az.foue.. L'amore. oe– hHo In cuore e trepidamente espres..,;o. per la ragazza che s1 sogna portare all'altare. le pa..o;sloni più istintiYe. la amicizia. l'onore. il 6en..,;o delln fedeltà e la capacità di serbart? un segreto. an– che a rl.i;:ch10della propria d!.sgrazla. vengono a colorire la storia d1 elementi d1 te– nue e illii1eme virile poesia. evitato. Il P<'liCOlo dell'id il-– Ilo: p!u evidente nel pre– ccaente romanzo. Ci si può cllledere se un simile volont.ario rltnrdo nella pubblicazione degli scritti. che è prova si di eslta.z.lone e di modestia ma anche di un'intima per quanto Inconfes– sata sicurezza. di sopravvivere. serva ln deftnitJva l'opera e l'autore. Personalmente sono di un parere contrario convinto che - salvo rare eccezioni non dovute in genere alla volontà dello scriUorè - ·ul..\ llbru lhv~hl11. be.necome il vino di gran classe. cioè rimane vh•o e saporito, soltan– to quando è pubblicato poco dopo es.ere stato terminato e non \•eutJ o più Rlllll più tardi. Ma. per Roger Martin du Gard non si è mal trat.:ato in questo di cnlcolo bensì soltanto di un riserbo dO\'Uto ad un grande rispetto per l'opera d'arte ed anche ad uua grande ambizione di scrit• tore. Roj!er Martin du Gn.rd senti sempre forte la voca– zione del romanziere rimanendo colpito da giovane so– pratutto da due narratori: Lev Tolstol per Guerra e Pace, rimasto per lui esempio supremo di creazione letteraria, ed 11 Romaln Rolland cli Jean-Christ.ophe, il romanzo cl• ~'i~ ~~ ?~rii!·u:t~::ia~~;~;~; ~e1;err~ 1 ;1i ~cl~ 1 fi i~~~ .. dolce \ 1 ita,. romana, vissu– ta e osservata insieme, al– l'incrocio d'una \•ocn.zionc moralistica e di una csubc· ronza vitalistica dì tipica le· ga \'Cneta. Cibol to è una pcr3ona e un personaggio, furbo e in– nocente come il veneto dei suoi prO\'erbi, con una mania filologica che chiama le free• date ironiche degli amici e lo porta ogni tanto n.ll' erc– mitaggio delle biblioteche deserte, e una carica di pre– senza, di partecipazione al· l'a\'\'Cntura quotidiana, sia diumn. che notturna, che lo sbilancia al polo opposto, ira i nottambuli roma"ai, ci– neasti e dcmi-monde, nel tcn– tati\'O impossibile e dolce– mente folle di vi\'crc tutta la reahà, tutto il presente, Ira letteratura e cronaca mon– dana, tra mestiere e avven– tura, tra ciò che di\'crrà pn– ginn e quel che resterà fiore di memoria per gli anni più quieti. IL DOCUJUEN'l'O DI U"1 DIPEGNO FOllSE UNICO IN EUROPA * Due personalità adulte vengono a gettare la loro ombra $Ulla stra.da del ra.– gszzo. a richiamarne le po– t-enz1alltà Intenti dc.U-anl– mo: l'uno e quel Rosario Grosso, capo dei mafiosi lo– cali. animato da spa\'alda baldanza. sostanz.ialmenle Ingenuo ed onesto. ma il– luso nel suo per3Cguireuna grandezza eroica in contra– sto alla legge. alternativa questa. che Enullo nfluta · !'nitro il vecchio Evangcl!: stn. II carbonalo macerato dal dolore. ricco di una per• senale saggezza di origine protestante, che lo fa at,– tento non solo all'evitare Il male. mn anche al conser• ,•are puliti gli intenti più segreti del cuore. Attorno. mille altre figure. umane e vive. si, ma \·lste più. come elt>mentl individuali di · un raggruppamento che mem• brl di una comunità. arre• trata e divisa da rancori. sia pure. ma fondata su un medesimo patrimonio di credenze e di riti. Nobel. L'influsso che Romnln Rolland ebbe su di lui si fa rl~ntire in Jean Barois. uno dei più noti del suol roma:1Zl. quello che. dopo alc'.ln" delusioni. segnò Il primo successo rendendo Il suo no..'lle noto anche fuori del confini della Francia Esso è però quello che oggi a quasi mezzo secolo di distanza daJ giorno della pubblicazione appare più discutibile e meno convincente come opera d'arte In Jea,i Barois vi sono alcuni capitoli di .;rande efficacia come narrativa benché la forma dialogata. n. mezza strada fra Il teatro ed il romanzo. suggerisca l'impressione dl una ricerca sforzata contraria alla spon– taneità di una creazione. Ma racceso anticlericalismo so– cial!stegglante del primo decennio del secolo ed IJ clima arroventato del Processo Dreyfus sul quale è in gran parte imperniato Il romanzo d:itano. Jea11 Baro,s ebbe una vasta eco una quarantina d'anni ra appw1to per certi riflessi ancora d'attualità. Essendo piuttosto grigio e monocorde non può avere oggi In un clima morale e politico tanto diven;o la stessa risonanza mancandoili l'appoggio di un travolgente impeto narrativo o di una perfezione di for– ma artistica. Les Tlubault, romanzo ciclico di vaste proporzionl regge U.VFRUTTUOSO SCAMBIO D'IDEE Convegno dip esia aronegliano N,lla cornice rivosantc dei 1•erdi colli della Marca Tre- 1•ig1at1a,laddove ~ 'adas:ia la bella cittadina di Conegfia– glia,10, all'ombra di vecchi casttlli medievali e di pnlll:– ::.i ge11tili:i, poeti italiani e stranieri si so110 dati appun– tamento nei giorni 27 e 28 magpio, f)t!r w1 amicl1evolc scambio di 1•edute e r,er fare 1I punto mila siwa:ione della poesia nella società co111em– pora11ea. L'interessante con· vegno, promosso d(!lla C.:011111_– mtd turopea. degli scrittori, dalla Assoòa:ione degli scrit– tori ed artisti veneti e dal ~~~:lepr~~1;d,~~ 1 ~a d[)i~e;; J~= Ieri, ma ~r indispos1:;1011e di quest'ultimo, ~ stato aper– to nella sala consihare c!tl Conume. dal prof. Silvio Guorniui. dopo i diçcor~i d1 saluto rirnlti agfi ospiti tlal Surdaco '" Cot1CRl1a110/Ja Broi e dal dott. Nmo Ddl_a Ze.ntil presidente del Co1111- 1atoofia,Ul.Z,atore ed ammalo- re della simpatica 111anifestn- ~i1~;:;-or~e;ra~~11!~se~:i {,j;~~ relli, Bu:.:.at1 e Betocchi. /.,a discm.<ione della prima gior– nata, si è s1·01ta 111 1111 clima placato e sere110 intorno al tema: .. Co11di:io11i e condi– :ionamenti della poesia•· 01· Ire al G11arnieri ed a Trisla,1 T:ara (forigmale fondatore del movimento • darln •J han· no preso la parola il franc~e Frr,·neau, Ugo Faso/o, rln– tlrea Zan:otto e l.11ciano Erba. \ ·il'tlme11te applaudita la re1";im1e di T:ara che ha po– sto in e,,ide.nza la conti'tmitd _çtorica della poesia francese. Haggiore animazione fla avu• to la discussione conclu~iva del gionio succ~sivo, nel cor– so della Qtwle sono apparse alctme dfrergenze di _ vedute tra i 1•ari i11ten1emt!i, fra i quali abbiamo notato, oltre al Freyneau ed a T:.ara,_i poeti francesi George. Gla11c1er, Eu- (contlnu-;-;- paj. 6) Scano Boa riprende un mo– tho-ambicnte che dalla« cro– naca di un'alluvione• (19.54) reale, che intitolò a lungo i giornali. cerca la liberazione e il simbolo in questa sto– ria d'un uomo del Delta in– cnpponito a pescare un pe– sce impossibile, lo sto1ione, per guadagnar tanto da ti– rar fuori suo figlio dalla ptigionc. Il \'ecchio - non ha altro nome che questo, antico e terribile, « il \'CC• chio • - finirà su i e i da, morto di fame e di dispera– zione de\'iando sostanz.ial– mente dal vecchio pescatore di Hemineway cui pure qual– cosa sempre lo lega: unn. passione violenta, una \'Olon– tà tesa sino a spcaarsi, un sogno. Attento lettore, Ci– botto è certo passato per Mclville e per Hcmingwav: ma è soprattutto passato per il Delta, non l'ha visitato ma \1 issu10. curioso e indagatore; innamorato e polemico, ha sondato quella condizione umann. di allarme e di fata• lismo, di odio e di amore del mare, antica e inesauri– bile minier:i. Una p un t a di denuncia è indivisibile da Cibotto: i suoi racconti \'o)c\·ano far rumore, quanto a scelta di temi e ad esposizione di contenuti: la Crona'1S denun• La Resistenza francese * Walter Mauro, nel curare questo volume La Resistenza nella letteratura francese (dalla 2.a guerra mondiale all'.4lgeria), ha impostato il suo lavoro come un profes– sore incaricato di redigere una antologia. Si. è sistema– to in cattedrq. e non si è perso in fronzoli: è andato subito al concreto sceglien– do i più qualificati Tappre– sentanti della cultura per il– lustrare il fenomeno resisten– ziale francese dal 1939 al 1945 e, per quanto attiene al– la guerra di Algeria, dal 1950 ai giorni nostri. Non h.a pH– duto il tempo correndo· die• rro suddivisioni e non h.a ac– cettato .suggerimenti legati a questa o a quella interpre– tazione. La preoccupazione di. .Uauro è stata quella di di– re con immediatezza e di col– pire con la chiarezza del do– cumento cla.ssico. di FltANCESCO GRISI che non è necessariamenlc .sof!ttrenza metafisica, come vuole. ,\1auro. ma scavata me• ditazione, drammatico mter– Togalivo e imptgno concreto per restituire all'umano il di– vino e il Cri.1to tradito. Cosl. lo stesso lento ere• set-re di Emilio ed il mu– rarsi della primitiva Hdu– cl~a disponibilità ln una p1u duttile umanità. pur ~mpre ancorata a profondi ed e:.senziali motivi morali si svolge più mediante per~ sonRI! contatt.l che attin• gendo a.cl un loca.le patri• monlo d1 trRdlz.ioni. che nel loro peso e contrasto con– tengono germi validi e v1• tau. Lo riconosce lo stesso cu– ratore, nella appendice alla significativa introdu=ione, af– fermando che abbiamo pre– ferito riunjre sotto l'unico titolo di resistenza tutta la letteratura compresa nel pe• riodo che va dal 1939 al 1945 perché ancor più evidente trasparisse dalle pagine la lenta progressiva evoluzione di tutta la cultura francese. posta drammaticamente di fronte alle proprie responsa– bilità; e. queslo riconosci• mento, non ~ dettato al Mau– ro dalla mancata accettazio– ne dello schema di Jean Paulh.an 11 proposito dei cin– que momenti relistenziati: Prèlude, La dr4le de guerre, L'occupation et l'exil, L'fn. lUTrection, la Ubèration. IL panorama. proposto non Tisponde. quindi. ad una si– stemazione storica e critica, ma si muove secondo una e– sigenza di documentazione. ... da antologia,, capace di su– scitare, attraverso la cono– scenza di pagine altamen1e significative per la clas.sicità, sentimenti di commozione e di speranza. \Valter Mauro, con questi sentimenti e con quelli pro– ponimenti. ha tTacciato d11e introduzioni: una .sulla leue- 1'atura della Resiltenza fran– cese ai nazisti e un'altra concernente la 1'esistenza al– gerina. La prima introduzione - a nostro avviso più sistema– tica e valida dall'altra - porta alla luce, nel teatro, nella poe.sia e nel romanzo. il senso della lotta facendo emergere. il sentimento della guerra partigiana dei com– battenti francesi: un senti– mento non tanto legato alla violenza quanto ad una con– dizione spirituale di amore per un mondo giusto negr.•o alla loita e alla violenza ste.s– sa. In definitiva. da Sartre a Bernanos, da Gide a Emma– nuel, t'impegno non è calato nell'odio ma nella te.stimo• nianza dell"amore ver.so la propria terra e verso l'uma– nitll: testimonianza d'amore che, nella Tadice, porta il se– gno fecondo della moralitd. La moralità di questa lotta di liberazione spazia cosl in una visione umana eh.e, nel– l'interno e nell'intimo pen– siero della cultura francese. con.sen1e la giu.,tijicazione della violenza, del sangue, dell'agguato, del combatti• mento. Tale prospeltiva morale ac– quista, poi, nelle papine di Giraudoux, di Bernanos. di .\1auriac. una problematica profondamente cristiana che riluce, come una pietra pre– ziosa. nella poesia più che nella prosa. La poesia (e non solo quel– la dei cauolicl) si liriciua senza perdere il carattere di comunione con fl popolo op– pre.sso: e questo carattere co– munitario ha la funzione di liberare la stessa poesia fran– cese da quel clima aristocra• tieo e irreale in cui si dibat• teva per riportarla a contat– to con una realtà più lucida e cruda. La poesia. in questa pro• spettiva popolare, è, forse un. patrimonio tipicamente francese e non trova corri– spondenza. per e.sempio, in Italia anche se Mauro h.a voluto scoprire singolari e interessanti identità. 1n Italia, durante la guer- 1'a di liberazione, la poesia non diviene. in.fatti. popolare chiusa com'è in una corali– td ermetica mentre, in Fran– cia, nella. $CÌOdel gruppo dei .,maudiU: ,., la poe.sia. nella luce di Apollinaire, si arric– chiue di. uomini come Su– pervielle, Eluard. Thomas. Aragon. Riffaud, D;affcr. Saint John Perse. Ma. detto tra parente$!, la sostanziale differenza tra la letteratura resistenziale italicna e quella france$e è ancora più evi– dente nell 'anali.si dell'esame compltto e. qutsto volume. con.sente, indirettamente, di compitre, a QUt$tOP,roposito, ama re riflessioni. La lettera– tura francese si muove sen– za evasioni surreali.ste (tran– ne Tare eccezion.i) in una a• derenza sponranea alla .storia e, per infiniti motivi storici e culturali. si manifesta co– me una inesorabile neceui– td umana. senza sconti e pat• teggiamenti, calata nella tra• gedia della Francio 1940: le parole assumono gravità sa~ cerdotali e l'intellettuale .si tras/onna in pro/eta. La let– teratura Italiana. invece, è peneralmente, legata ad un gu.sto artificio.so generato da una problematica intellettua– le non ancorata spesso, alla sofferta spiritualitd e, per centomila -ragioni storiche e culturali. la Resi.stenza filtra come un impegno più arti– stico che morale: diventa oc– casione per iniziare un mo– vimento letterario o, al più, per tentare la documentazio– ne di una tragedia nazio– nale. Croce. Garosci, Silane. Pavese, Vittorini, Cauola. Quasimodo, Govoni o Unga• 1'etti non reggono, sul tema Resistenza, il confronto con Mauriac. Malraux, Sartre, Maritaln, Camus, Vercor.s, Si– mone de Beauvoir, Gide, A– ragon, Eluard. Superville. Ma la Resis1enza, in Fran– cia, si presenta non solo co– me un impegno d'amore di moralitd; si Tiveste. anche, delle armi della miuione Te– ligiosa specialmente per i cattolici che, in. quel paese. partecipano al movlmento nntinazisla. sia sul piano qua• lirativo che quantitativo. in mi.tura maggiore che in Ita– lia: una missione Teligiosa Il curatore alterna pagine di eloquenza con altre dt poesia, di diari.i. con brani di romanzi, con una metodolo– gia essenzialmente te.sa alla nudità della documentazione. La .seconda parte e la se– conda introduzione sono de– dicate alla guerra dell'Alge– ria. Qui il dramma de!l'in• te!lettuale francese è meno immediato: più tortuoso e p1ù ancorato al ..-dibattito d'idee, e ad aprire un ... dhlogo. che emergente da quel senti– mento di moralitd della guer– ra antinazilta. Per que.s10 motivo e. per altre ragioni di ordine storico (non ultima la posizione di. De Gaulle). ci sembra non completamen– te felice l'introduzione di Mauro e l'ampiezza che l'e– ditore Cane.si ha voluto dare a que.sta sezione. Se. infat• ti. in un Pri1.TIO tempo, .si è determinato in Francia la na• scita di una letteratura clan• destina come ai tempi della resistenza è, anche, vero che, oggi. tale .situazione è, per lo meno, in linea di sbfoc– caggio e i testi pubblicati si pos.sono trovare. quasi tutti nelle librerie o nelle Teda• ziorli del QiOtnali francesi. Lo stesso Mauro sembra ri– conosce.re tale situazione in divenire quando parla della impossibilità di dare sul pla- Piuttosto lenta ali'inizio la narrazione. minutamente cut1o;a (secondo lo st.lle di Strati), del piccoli fatti delle tecniche partJcolari df'll'uno o dell'altro lavoro d,ella storia dei personaggi: r.seopertt \'la via. nelle loro ;:r~~e;~;11;ù 1 s~~~a ~2 ché l'Incessante inten'Oiare la vita e le cose viene a prendere uno sfondo co– smico nelle chlacchera te con Jl Vf::CChloEvange!Jsta. nel silenz10 del monti. una storia. questa. insomma. ca– rica di sommessa poesia, nella sobrietà llnguistJca. nell~ spoglio snodarsi def sentimenti: più. povera In– vece per quanto riguarda il quadro dell'ambiente conta– dino. priva dei complesso colore che Il contrasto tra la campagna e una civiltà di Pf0$'re6SO a.sswneva nel– le stone d1 Alvaro. Cool Ja narrazione dell'umano cre– scere. abbandonate le soglie deU·adole.scenza ingrata per Il mondo degli adulti, ri– sulta. valida e vera. 5010 astraendo dagli elementi documentari e sociologici Invece lm.poverltl. · no rigorosamente storico una Ult!liO t-Alil:IHI f1is~~'::!~:~; J:ùt!e~c:ist~;!~ l;,:-:-;:- 0 -'.,."- 11 - 0 -"-'...:•...:••_ 0 ...:"'...:"...:"...:"':___ in Francia che è purtroppo S1ab I 1poi,rut11.:o U e~ 1S.A. in pie.no svolgimento. Roma • Via lV Novembre 149

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