La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 8 - 19 febbraio 1961

Le richieste CU giudizio che giornalmente d pervengono, troveranno risposta aelJe apposite rubriche • Verba Vo– lant •, • Scrip1a manent • e • La Fiera risponde • secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai sollcc1ti tiA FIERA LETTER1\RIA JL., E Mf O§ 'JC'H E JD' A\. H T 18: A\ JH O l\\1[A\. * Ul<.AHIU Ul!:LLA HEUA/.IUNE 11-13 dal mercolcd) al aabato Manoscritti, toto e ctl!egn, non rlcht:!sll non ,1 resrltul,;cuno H Jlìlm dldfa seUima1111a * Il '' caso,, Ligahue La ragazza con la valig·ia * di l,ORE1~ZA 'l'IUJCCIII singolari racconti Ecco que– sti fibri carnosi e vibratili. che nessun glard.lnlere ha mal coltivat.o: ecco questa « fatma orrida e bonaria». come la. definl.sce Vigorelll; ecoo questo mondo alle ori– gini. scatenato e libero. maJ :lmmaestmto. la dimestichezza con la. morte (si veda Il Quadro Raramente l'aggettivo letterario si può applica– re ad un film in senso po– sitivo. Anche perché rara– mente si realizzano film con la stes:;a delicatezza ispirata con cui si scrive un racconto di felice co– struzione letteraria. Oggi. però, l'eccezione c'è stata e si chiama La raga.::za co11 la valigia. diretto da Vale– rio Zurlini con un garbo Lutto « scritto •. un impe– gno di romanzo breve par– ticolarmente ramnato e si– curo. Cominciamo dai perso– naggi: un ragazzo di sedici anni, nato e cresciuto nella * cli GIAN LUIGI ROì\Ul quiete austera, aulica e provinciale di una citt3 come Parma; orfano di pa– dre. protetto da una fa– miglia ricca e patrizia. ca– rica di tradizione e di pre– stigio; è buono. educato. puro. non conosce il male, non lo sopporta, non lo vorrebbe mai attorno a .sé. Lei. invece. è una venten– ne vissuta e di origini umi– li; Ca la ballerina di mu– sic-hall. ha avuto un figlio da un tale che poi è mor– to prima di sposarla. ha Jitta uno strano miscuglio di ignoti sentimenti. lo intuisce.. lo accett;i e. dopo, lo fugge. Nel bel libro di Oto B1ha– lji-Merin. l primitivi con– temporanei. pubbllcato in questi gioml dal Saggiatore. Mche Antonio Llgabue avrebbe potuto trovare la sua nicchia. accanto al cin– que: grandi della pittura rlaive - Rousseau. Vlvin. Bombols. Bauchant. Sern.– phlne - . accanto alla Mo– ses e n. Dletrlch. a Generallc e a Nlki!or. a Metelll e n Rosina Viva. ed agli ano– nimi pittori di Haiti. del Perù. di Cuba. dell'Hondu– ras. del Nicaragua. e con lui avrebbero potuto trovar po– sto almeno Bltri Lrc o quat– tro _ «Ingenui» italiani. .sa– liti recentemente alla ri– balta della notorietà. Di– fatti. e ml sembra a ra– gione. Ii critJco jugoslavo. ha volutamente aUargato I con– fini. del resto sempre ln– cerU. dell'arte 11alve, e sotto la definizione di « prlmlll– vl ». già adottata dall'Uhdc. ha associato o.I veri nai'Js. I «popolati». i prlmllivl ame– ricani ..del tempo dei pio– nieri». le scuole contndlnc serbe. svizzere e quella. or– mai ramosa. d1 Hlebine. ri– servando anche w1 capitolo ai d15egni in!anUlt cd olle forme espressive degli am– malati mwtali. Certo que– sto di1atare la materia se da un Iato ha permesso al Blhaljl-Merin di dare nll'ar- tanto J?iù Interessante in quanto e lnavvertJto e spon– taneo. A volte. n tal punto la realtà oggettiva. si con– fonde con la realtà sogget.– t.lva ed emozionale. che il pittore ne è sconvolto: Rous– seau aveva paura delle sue scene di caccla. Seraphine andava in estasi davanti nl mistici trofei del suol fiori. e Ligabue abbaia. guaisce. imita t versi dei suol stra– ordinari a.nJmall, I pittori primiUvL sia pure in mag– giore o in minore grado. sono. di oonseguen7.a. degli n.ssolutiStl: del resto per essr li quadro. oltre a rap– presentare un mezzo dJ to- 1ale con!esslonc. è. insieme. un veleno e una cura: un veleno oontro il loro ingiu– sto destino di diseredati. di solitari. di incompresi. di subllnù po veri di spirito: una euro saluta.re ai loro mali. n que lla oscu ra o pa– lese pazzia. o quanto meno a quel singolare stra0lsmo psicologico. a quel desideri repressi. alle impazienze inappagate. aUe speranze COSI spesso deluse. Assai acutamente. quindi. Gian– carlo Vlgorelli nella sua esatta. present.azione della mostrn dt Antonio Llgabue, alla Barceccia. osserva. trn l'altro. che per li pittore « ln galleria ossessiva di tut– te le sue bestJe esotiche e dome.stichc. è un Ininterrotto autoritratto: forse. quel ser– raglio è il suo parndlso o il suo inferno». zurro puro. vivo. smaltato. e 00ll questo azzurro, che vof– rei definire terapeutico. fa il cielo. Solo mollo dopo inizia a dipingere li prllno plano - pacsa.gg jo. aut oritratto. animali - : dlfa.t.ti quel Um– pldo cielo i niziale v iene più volte rifatto e trasformato. corrotto da rossi violetti. al– leggerito da binncl1I nebbio– si. intorb!0ito da neri di tempesta. Non è facile. per Llgabue. L"Ovare 11 suo cie– lo; e quancio egli si ferma. non è perché ha raggiunto la perfezione estetica e tecnica - non ha del re– sto. alcun mezzo cr!Uco di controllo - ma, piuttosto. · perch6 è pronto ad aggre– dire 11 quadro. e ciò avviene quando In. tela. che è pei– lui come Il plano per li musicista. è In perfetta sin– tonia con Il suo stato d'ani– mo. Allora esplode, In pri– mo plano. quel suo raccon- 10 violento e solenne. mi– nuzioso e fantastico. crudele e patellco. E' probabile che per questa secondo pane del quadro Llgnbue si ispiri. n volte. n riproduzioni di animali, di fiori. dl nature morte; e In cosa non deve né stupire. n6 scandalizzare: A mo!U. la pltt.ura di Ll– gnbue potrà dare un certo turbamento. Non mi mera– viglio: non è. lo. sua. una. arte !nelle. pla.cevole. senza problemi. C'è in questo arti– sta. pazzo e geniale, un sot.– tofondo dl severità luterana. un oontinuo J'accuse: c•è allucinante del Icone. del serpente e dello scheletro). c'è l'amara consapevolezza. della. crudeltà umann: e c'è il desiderio lnconsn~vole. ma non meno commovente. del rl.sc8t.Lo. della remis– sione. Per questo a me pare che il mondo, spesso duro. violento. scostante, di Llga– bue. sia. a suo modo. anche un mondo consolante: la prova. per chJ In sa inten– dere. p!ù selntillnnte di come rart.e di questi pittori innocenti. di qucst.l uomini umili e sacri. sia Illuminata da una forza superiore. • Non sono io che dipingo. diceva Rousseau. ma un al– tro che ml tiene In mano». ----------, un amico che la tratta ru- demente: non è cattiva. pe– rò, e non è neanche im– La ragazza, naturalmen– te. non si avvede quasi di quei senti.menti. ma lui a poco a poco se li sente crescere in petto e acqui– stare presto significato e valore precisi. Per assecon– darli si comporta come si può comportare un ra~az– zo-bambmo e naturalmen– te i nodi delle sue bugie e delle sue pie-cole mara– chelle non tardano a veni– re al pettine: cosi ha bi– sogno dell'aiuto dei gran– di. che intervengono. e la ragazza frastornata. confusa. irritata per una serie di equivoci in cui ha finilo per trovarsi coinvol– ta - lascia Parma e torna dall'amico per vedere !ice può nuovamente la,·orarc con lui. i\lentre però. de– lusa, sta per mettersi su una cattiva strad:1. dato che trova chiuse tutte le porte lecite cui è andata a bussare. arri\'a lui che. con un'ennesima scappa– tella. ha preso il treno e non ha csltnto a rnggiun– gerla. E 1 tutta una quasi mu– sicale alternath·a di mezzi toni. di cose non dette. di sensazioni sottaciute e ap– pena intulbiL. attorno a cui Zurllni ha lavorato di cesello. con un rine la– vorio psicologico. felicissi– mo nel tratteggiarci l'indo– le del ranciullo che si apre castamente all'amore. abi– lissimo nel trritteegiarcl quella deJ\a ragazza vlssu– la ~e si fa abbacinare e quasi incantore dil un sen– imento che sa a":;urdo. ma che. con ml11e contraàdi– zioni e pe: mille moth·i. non riesce sulle prime a respingere. ~~1J~~t~~rl~ pt}F~!!ic;I~ dall'altro lo ha ratto cade– re In diverse omissioni e In alcune inesattezze; sin suf– ficiente. a questo proposito, 1I nome di Cantatore cltnto. qui. davvero a sproposito. Ma. a mia volta. non cer– cherò ora dJ tracciare delle dlscrlnJ.inazioni In questa grande e comple&a Camlglln di Irregolari. entrati ormnl di diritto nella storia del– l'arte contemporanea e nel musei. Del resto nel vasto glard.lno dell'arte « primiti– va» .c•è posto sia per la aiuola ordinata e fragrante degli « Ingenui ». SIR per l'orto ubert.oso del « popo– lHrl ». sia per il boschetto oscW"o e inquietante del plt,– tori ossess!onaU. tra I quali c'è appunto il nostro Ll– gabue. ULrlilo (che pure non va cntn.logato In nessun modo tra i primitivi) non dipin– geva senza le sue vecchie cartoline; Rousseau prende– va spesso le sue scene dl caccia da un giornaletto per ragazzi. Les Belles lrnages, dl CUI ern n.sslduo lettore, e un po' tutU i •primitivi». gU «Ingenui». che hanno una carenza. di fantasia og– getuva, nlln quale larga– mente supplisce la loro enorme rantasla soggettJva ed lnterprctatJva. si servono del modelli .spesso più ba– nali per dare avvio ai loro Llgabue: e Paesaggio • LETTERA DA * NAPOLI morale: è solo un po' su– perficiale e leggera. ma ha una sun fondamentale one- 5tà. resa anche più concre– ta e solida dalla sua na– scita milanese. dalla sua ruvidezza di carattere. dal suo star sempre selvatica– mente sulla difensiva. Questi due personaggi di orig:ini e di aspirazioni co– sì diverse. anzi opposte. si incontrano per un caso fortuito: solo un caso for– -tuito. del resto, poteva farli incontrare. Il fratello di lui si è ratto gioco di lei e dopo averla illusa con la promessa di un lavoro nel cinema l'ha lasciata \etternhnente in mezzo al– hl struda, a Parma. dile– gu.:inçtosi in fretta con la sua auto. Cercandolo. la ragazza hn conosciuto lui che, per spirito di fami– glia. copre la gherminella del !ratello. ma non tar- da a provare per la dere- i\la pcrc:Lé è venuto'! Sta di fat.to che In que– sto var iatissim o giardino tutto è. ad un tempo. reale e favoloso. normale e sov– vertif9.._ vero e assurdo. VI si agglrano, con la. slcurezm allucinante dei sonnambuli. quesU art.isU meravlgUosl e La storia di Llgabue è presto tracciata. è una sto– ria di n:.olte umillnzi~nl e di poche gioie. dolorosa e crudele. piena di date in– certe e di. pn.ssaggl oscuri. ma tutta riscattato dal gran fuoco dell'arte, un fuoco che porta luce, CAiore. umanità. nel letro. freddo. disumano destino di questo nrtlsta. Llgabue è na10 cir– ca sessant'anni fa In Sviz– zera. presso Zurigo. pare da Italiani emlgratl o. forse. da una sviu.era e da Wl ita– liano. Dopo In. grande guer– ra, lo troviamo In Emilia, malato di epilessia. ora. va– gabondo ora guru'dlnno di un circo equestre: e 'a Gual- r:.en~~.a = 0 ~ii~~: Diffici·li approcci con il libro L'ama. d'accordo. ma lei ha per lui solo una inte– nerita pietà e poi. anche ~ ne fosse innamorata. cosa farebbero, dove andrebbe– ro a finire? Forse che quel– In ballcrinetta popolima. ~enz'arte né parte. potreb– be 11 (idanzarsi II con quello studentello patrizio che sin preparnndo con il precetto– :e gli esami di riparazione :,d ottobre? La soluzione. cosi. viene da sé: lui sa che non c·è avvenire In quel suo « primo nmorc • cli bambino appena appena cresciuto. mo so di poter almeno riparare al male che Il fratello ha fatto a lei: cosi, prillla di ripnrti– rc. le lascia in una busta chiusa del denaro; che la risarcirà. almeno material– mente, di tutto quello che ha perso. C'è, ed e:-empio. la pa– gina dell'arrh·o di lei alla villa patrizia: l'infantile 5emplicità con cui il gio– ,·inetto ricco le sciorina i suoi tanti tesori. l'imbaraz– zo di lei. la sua attonita soddisfa1.ione. che son de– <:critti come in un elzeviro. come in un racconto pre– zioso - tanto pe:- citare un esempio con .tnaloghi climi - di Bino Sanminia– telli o di France;c.-o Jo\·ine. Forse nella c;f'conda porte il racconto perde di i;ug3e– stic..1e e di incanto. ac– t·oglie atmosfere più cru– de. situazioni meno rare– fatte ed aeree e. stentando a concludersi. lascia per– plessi e lie\'emente delusi. ma quella sua prima parte basterebbe a raccomandar– lo alla nostra com:iderazio– ne più viva: inoltre pe:- lo stile quasi Intimista di cui cl:.\ prova Zurllnl nelle sue pagine migliori e per la calda raffinatezza del suo linguag!!io figurati\'o rie– sce a distaccare il Ciln, da tanto cinema 1tallano di oggi. anche il più degno, e ci autorizza. nonostante, i cedimenti e gli errori. a credere all'affermazione si– curn di un nuovo, felicissi– mo autore. * ~':ir,~~ :.l"f.~r 1;~~ tro. tncatalogablll (cticiamo– lo pure>. fuori cioè da qual– siasi scuola. teoria, emull}– zione. E. In un momento corue l'attuale, in cui l'arte tende sia. ad evadere dalla. realtà vialbile. sia a ritor– nare con l'inielletto all"an– oestrale. al prbnon:liale. nno alle oscure radici dell'istin– to. questi J.n ooltJ pittori sembrano qua.si saper rlsol– ven, il pr oblema della pit– tura moderna capovolgen– dolo: creando una « grnnde– realtè ». come la deflnl\ 1 a Marino MazzacuratJ. che dopo aver visto certJ suoi singolari teloni popolati ctl bestie feroci. lo inlzta nlla pittura da cavalletto ed alla scultura. Poi la mLscria.. la malattia. 1 lunghi rtooverl In manicomio. cl lmped..lsco– no una esatta cronologia degli avvenimenti. Fin quan– do 11 suo nome. ben noto al crltfci e al collezlonistt più avveduti. e le sue opere. sporad..lcamente esposte in .mostre dedicate al pittori naif$. incuriosiscono U regi– sta Raffaele Andreassi. che dopo avergli dedlcato un ef– ficace documentarlo, arric– chito dn. un testo di Pet,ronl. ha ora organlzmto questa prima persona le del pittore a.Ila Barcaoc:ln. L'cspo!lzionc det libro e det g,iQr-na!e. fiorita .sotto gti acqua..-zoni dal J9 di– cembre at 6 gennaio fra i palmizi della Mostra d'Ol– tremare non ancora in riarmo, mi ha lasciato 1m vivido ricordo, quello di mastu Rafele e .suo figlio inquadrati in una ·mattina– ta di sole di contro a tm boschetto. il 26 dicembre Santo Stefano. Li guardai disrrattamente. ci ripensai, li raggiunsi allo stand del– la Sansoni. dove una cin– guettante figliolo,w magni– ticava loro - 11011 a tor– to - un·oµule11ta edi.:ione dei Cormi d'Orazio. prez:o di copertina diecimila: un pC-'70 - siuignora, aveva ragione lei - da raffinato bibliofilo e quindi non da mnstu Rofele c>bnniatn e mio amico. di ALBERTO llfJRICONI :~~~!fi-.~~t~~~l~~n~~: strale. daJ più segreti recess! dell'Io. utiliu.a. lu realtà ,,1. slblle Invece dl evaderl11. ln a.Itri term.iol il primitivo. pure essendo sempre legat~ alla natura e agli oggetti che ritrae con accanita fe– deltà. si serve poi di questa realtà come di uuo specchio intimo e occulto. nel quale rlClet.tcre ogn1 angosciosa o dilettevole Immagine del suo inces.sante soliloquio. Egli perciò non è mal lo schiavo di quanto ritrae. ma ne è J'inoonsape:vole demiurgo e l'incoI15cio regista: ed. il fi=~:emtge1f! q~:~à.uuè Non so ln elle misura la !oli!"- twJul.scn sul genio pittorico di Ligabue; non 60. cioè. se egli sarebbe più grende. o meno grande. senza quel tarlo terribUe che rode le. sue. n..nlma e il suo cervello. Sta d1 ratto che. oosl com'è. egli è dav– vero W1 caso eccezionale ed wtlco. Ho avuto la fortuna. · di vederlo dipingere, di as- sistere. per qualche ora. al suo muto e convuJso dia.logo con li colore. Llgabuc non disegna mai: Il primo co– lore che posa sulla tela bianca. è l'azrurro. Wl az- "Oh. voi qui •· gli dissi. 1( Saluta l'avvocato •· ri– spose mastu Rafefe rivolto al figlio, e si giustificò se– duta stante: « I giornali mi hanno messo voglia. avevo letto che oggi. festa. c'era entrata gratis, non 1nc la sono voluta perdere (Pen– i rata, o la mostra. o la re– sta), pift d1c altro per Spiniello, qui, che tiene le vacan:e. lflvcce ho letto male o è .,iato un errore di strimpa: ieri /or.se si. oggi 110, che pai:,a ~si i l biglict– ro... Perché. a proposito. centocinquanta lire?•· tt Non. saprei. Vi chiedo scusa ma io no,1 pago•· 11 Ah. gli avvocati 11011 pagano? >1. <1 Non v'impressionate: cui pagano, E' per via di due copie d'un libro elle espongo io: e il libero in– gresso è it primo va,nagi:,io rconomico che ne ricavo, 11011 me l'invidiate•· "State tranquillo anche uoi. Anzi vogliamo an– darlo a uedere (il libro)? •· « Vi mondo Sphiiello: che fa. la seconda media. E studia: &a i 1niei sacrifici. .Abbiamo preso due autobus per qua, è in capo al man- '.l'JlCCUINO DELLI!} ~'.l(OSTRE ":\.CILANE!-il: * A Migneco il preniio Serra Fra i cento e: cento prem: d'arte: che ogm 011110 ,·e11go111, distribuiti in ogni angolo del nostro Paese, la maggior p~r– tc a soopo wn·stico o politico 0 pubblicitario, !1e è staro assegnato, la se.ttu11a11a scor– sa a Milano, uno elle s1:m– bra vantaggiosamente d1fle.– rem_iarsi per le: sincere ra– gioni umane~ che: .. Io ~,a,1110 ispiralo e per l mtc!lrge11;:~ con cui è stato attuato . . s, traila del e Pre.11110Na:10- 11aledi Pillura Delia Serra•• che rende omaggio alla me-_ moria di WM genrtldonna d1 nlte. virtù, la quale, scco_udo la bella citazione tolsto1a11a •messa a epigrafe del ban~o di concorso, • non com1111se mai nulla clic fosse contra– rio all'amore•- E' un pre– mio, per dir c osi. • p rn•ato • dunque, ma affe.da~ o nella lct.lta e ne.iia v al,aa;:t< m~ del– le opere a u,::, g,una co_m-_ posta da critici e stud,os, assai aue1111 alle proprie pubbliche: responsabilità: fra gli altri, lumardo Borgese, Raffaele De Grada, Carlo_ Mu– nari, Goriboldo Maruss1. A questa prima edi;:ione u0110 stati 111v1tati a_ con~ correre una ci11qua11t111a dr pittori quasi tutti apparte– nenti alla cosiddelta e 1ene– ra::.ione di me;:z.o•, _ quella cioi. che ha com111c1ato a dar frullo alle soglie delru1- t1111aguerr~: la g~11era:.1011~ di Tamburi, per mte11derc1, di Purificato, di Sassu, di Cantatore. E', scutaltro, la gene,az.ione piu importante dell'attuale momento della * di LlJ()JAJ.~O BUDIG~A. nostra pittura: gli artisti e;he: vi /anno parte sono stat! c wuora so110 duramente u11- pe.g11ati nella difesa. dei va– lori ~lici e morali, su c~1 llan110 fo11dato la propria opera contro la dilagante re– torica' del decorativisruo fine a se stesso. E', in un certo senso, una gcnera:.io11e e umi– liato e offesa•, non sollanto dal punto di vista del succes– so materiale, ma anche da quello, ben altrimenti rile- 1•a11lc, de'! rapport':' con le ge11era;_io11i successive e co11 u,ia vasta zona della cultura cor11empora11ea. Assai opportu110 è appar:.o dunque il criterio di scelta dei promotori di questi? pre-. mio che ha c"11sen1,10 d1 riwi'ire 11110 serie di 01,ere di smgolare mtere:sse:. come potril ,•edere ,1 v,s,tato~e della relativa mostra ord1- 11ata alla galleria Vincian'!· Il me..:.zo milione del pri– mo premio è staro assegnalo a Giuseppe Migneco che ave- 1·a prese111atoal concorso una deIIe sue tipiche opere d'ispi– ra:.ione mari11ara: e Pescatore col riccio •· I.A borsa de:! se– condo pre,mo <! andata a Giuseppe Motti per una e~1.u– I1brata c intensa compos1:,10- 11e di figure. Molli <! uoto come: il "pittore del Po~: quasi tutte le sue opere il– lustrano i paesaggi e_la vita che si svolge lungo il 1ra11- de fiume sulle cui rÌ\'e egli tr:~!rd~oed /;:cJ: 'b~,1 qt~~~r~ tt~!;,:~ 1 re !o~i~:,~f,;/ e s e,~-i dignitd propri a tutta la SU<?– p11t11ra.Ad Aldo /Jorgo11;:om, presente co11 ,ma betr ntmata e cromaricamentc assai rigo– rosa compositione di figure e paesa:ziio, è t<?CCalo il ter– :.;o premio. Altri due prenu, aggiunti all'ultimo momento dalla generositil del promo– rore, so,10 andati a Giorgio Celiberti e Piero Gauli. Alla e Galleria del Dise– gno• ecco ,ma bellissima mostra grafica di Luca Crip- 110, pit tore e scenografo mi· lane.se tra i più intelligenti e11It11 ralme11tc e poeticamente provveduti della sua ge:11erc1- :Jo11e,elle è quella di Vesv,– gn.anì, cioè ormot la penul– tima della nostra \'icencla artistica. Le presenta, comi! meglio non si porrebbe, Mar– co Valsecclti: e bisognerebbe averlo visto lavorare nel si– ltmzio delle 11ot1i mtlanesi, col mazzetto dei fogli bian– chi posti dia11:::.i. Il seg110 .)Ì scioglie si direbbe per tm calore di invenzio11e elle di passo in passo cresce e gui– da la s11a mano, persino rroppo prestigiosa. Arriva w1 momento clic i secni si .sno– dano precipitosamente, fiori- scono si coilegauo co,i wi moro' sempre più ,·ario. E' come: ,ma gara tra la mano, l'occhio e il suggerimento farttastico. Ogni impronta è la tentazi one di q uella se– guente; e compiu.ta _la prima fatica, la gara st. r ipete a~– cresciuta sul foglio success1- ;~~:u:di l~~de~,~~:az:,ri:s;,':i. tli significati. lA mat10 ormai scm•a, e di ogni segno estr~~ il significatd sempre pw complesso, nell'estremo rag– giw1gime11to di un'elega11;:a o dì una /erocitJ ... >. Alla e Verritré. • Romano Conversano espone una serie di pitture che documentano ,ma sua recente, assai fe:lice :,tagio11e creativa. Conversa– no, che è nato a Rovigno d'Istria e che trascorre gran parte del suo tempo a Pe– schici sul Gargano, /tu trallo dal co11ti11110 rapporto con il mare una singolarissima ca– pacità di sintesi poetica e culturale: quasi che tutte le :.Ile esperienze umane e tcc- ~f~!:f• 1,~11se~t,:~~er1;i e fc;!: gliessero non tanto 11ellalu– ce marina, ma proprio nella pre:,iosa e infinilamcnte ,•a– rra materia - alghe, rocce, pesci, cottcltiglie, salsedine - di cui l'equoreo elemento è composto. E', quella di Con– versano, 1111a pittura diffù;ile, se si vuole, fortemente spe– rimentale, ma iu cui è sem– pre viva e presente 11t1'im· 111agi11c di chiara suggeftione poetica. do. (E ora due per tornar– cene, totale centottanta li– re). Che fa.cevamo? Dico. riguardo al biglietto. Una. mattinata dt festa e di so– le onnai era partita. Sia– mo passa'ti. alla cana... E' .che Spiniello mi uuarda· l'a. quando m'hanno fer– mato là sotto. Avevo in– sistilo io, coi libri. Devo– no. si, devono. sopra, tutto i giooani: frequentare i li– bri. attaccarcisi. comple– tclrsi e rinforzarsi coi li– bri... Come dice Soldati per televisione? •· 1( Potrebbe a11cl1c intervi– star voi. mastu Rafcle >•. "- Speravo infatti d'incon- 1 rarlo qui. So d1c> rispori– dergJi. Per lui. Spi11icllo. che di libri. ne capiscc 1 gjà piti. di mc e può goderne pitì. di me, mezzo biglietto; per mc, mer.::o analfabeta. il bii:,lietto intero; per voi avvocato. poi. che no po– rreste: goder e ancor pili di Spinicllo e potre.de .star– vene coi vostri scaffali, che vi ho lucidati io, di. li– bri forse non letti. tutti, neanche il 1nezzo biglietto. Non è giusto. perdonate ... Seppure scrivete versi - m'aiutate a dire n. « A una scriuania lu– stratami da voi ... Pensate all'apologo di l\1e11er1io Agrippa•· « Non. lo conosco: 111a è giu..s_to, quesfo della scri- 1'0llla. •. ;( Mi dicono che distri· buiscono in omaggio ... Che ci avete lì?•- « Ho preso Eva. che lei:,– gc mio ·moglie: 111a me ne hanno dato due copie d''11n 1wmero vecchio. E le .!la– tistiche del Af°ercato Comu– ne. Questo è il caralouo della BUR •· « Buono: va dal numero l a 1646 )l. « l lib-ri costano •. inter– loq1.ti per la primo volta Spi nie llo. « Ma non tanto, quelli della BUR. via•> g!ì repli– cai. « Potecar10, qui. conce– dere uno sconto, per l'oc– casione ,, prosegui Spi– nie/lo. (E' vero. Poiché si. I.rat– ta d'una mostra-,nercalo, badate. E si è venduto po– co o nicnre e avrebbero potuto• vender parecchio. Gli editori o i librai non ci hanno pensato). t1 Qui .si vede quello che si vede in og,ni buona li– breria•, i11calzò il ragaz– :o .vistomi annuire. « Qui fuori centT0 )1. E volle stravincere> Sµi– niello: « Non era 1neglio visitar lo zoo, pai:,ando lo stcs.so , una volta prc1i due Mostra d'Oltremare? Al centro le bestie feroci io ,1on le vedo •. « Beato te •• scherzai io. Oh, ma il torio desolato con cui mastu Rafele am– mi!e: « Gid ... Gid, e qui c•è lo zoo. Pure le besiie fe– roci .sono istruttive •· Mi rivolocuo intanto do– maude retoriche anch'io. Che ris olvon o col bigliel.fo d'ir117rt •s.so? S1 ri pagcn10? E chi? Gli ( •dilori. Ì QII0l1- diani. i rotocalclli che espongono .se spese c1 so– no (e ci saranno. ma te- 1w.i), 11011 vedo110 rutto l'in– teresse d1 ripartirsele fra loro (voce: pubblicità)? l'inlereue e il dlrirro-do– uerc cli ri/arsc11e co11 ov– vi mercantili accorgimen– ti? tipo quello suggerito da Spiniel/o? Più gente che visita. piit gente che am– mira. o conosce magari ora, e che compra. No? (Contlnua da 1>ag.3) Murgia. lo spur;-to per scio– rinare le proprie esperlen· ze palologiche, per liberar– si dall'ossessione sessu.:ile nella stessa stesura lettera– ria. descrittiva di un ripe– tersi di atti fisiologici go– duti e pastc.ggfati nel mo– mento stesso della loro espressione grafica. Descrittiva che non pre– tende nemmeno. come in– vece nel Murgia. la stiliz– zazione empirica di un ger– go adatto al contenuto. me che Ca dc.fluire il suo sgorgo nauseante in una prosa sciatta e convenzio– nale anche se qualche vol– ta nobilitata da queste per– le sin!attiche: 11 disse che autobu s per .sbarcare alla ..<: Fnr da sé. insomma. J\l solito: non bus.sar langui– da mente sempre in. alto. Non vi pare che, per cscm.– pio, l'Ufficio del Libro faccia anche troppo? E in. bns.so luogo ... Be'. si. per 1m,stu Rafe– lc, che vive in uri basso. t1pp1rnio. e lavora a11cl1c d'i11ver-110. col freddo e l'umido, sol che non piova. i11 1111 corrile che pare il fondo del Po::zo di S. Pa– tri.::io prosciugato, quc1t– rrocer110 lire da investire h1 1rn'eccezionale spedizio– ne festiva, decisa per amor <lei /iuli. possono assurge– re at valore di quattrocer1- ro franchi nuovi di Dc Gaulle. E c'è anche il ma– stu Rafele scrivano, ap– µu.ntaro. barbiere. commes– -~o.che non deve 11scir de– luso. I librt u costano •. i li– bri sono amici .seri. 110nde– vono giocar gherminelle neanche innocenti proprio a chi ll avvicina con timi– dezza conoscendoli di meno. Questi due personaggi sono tuttò il !ilm: Zurllni. che li ha inventati, ce ne lrn poi descritto l'Incontro e lo scontro con uno altenzio– ne e una curn veramente esemplari aggiungendo ad essi un altro per.sonag~10. Parma. quella cornice pro– vinciale che sola. forse. giuslirica un carattere co· me quello del protagoni– sta. In questa Parma dnl– lc antichE! vllle ducali. nli'ombru dei preziosi mu– sei. nella fragranza verace di quelle strade colme di storia educata e severa - percorse da fugaci lam– pi di modernità. dn oe– chlnte vistose dell'epoca odierna - le due figure principali della storia di– panano di fronte ai nostri occhi In !Oro tenera vicen– da d'amore o, me2"IIO. il candido. pudico amore di lui, e la gretza. ma auten– tica cordialità con cui lei Conferma questa spe– ranza il piglio ,·eramente efficace con cui Zurlini ha saputo far recitare. 21i at– tori: lei è Claudia Cardi– nale. una ragazza bella e rinisslma che qui ha inve– ce saputo diventare rozza e quasi grossolana. impe– tuosa e violenta. immedia– ta e concreta: con una sa– pienza più che lodevole. Lui e un Cranct?:se di se• dici anni, Jacques Perrin. che ci svela già doti sicu– re di attore di razza. pur sapendo restare autentico, naturale. spontaneo. Nel candori!, comè ntl d0Iore. Da lodare il commento musicale: Ispirato a musi– che all'antica quando la cornice è Parm9.. la duca– le. e percorso da urlati moderni quando l'azione si sposta altrove, sulle spiag– ge. nel ritrovi alla moda. nelle strade dove il tempo non si ferma. Ragazzi di fuoco namente giustificata nel coincidere con una mora- • lità sociale convenzional– mente borghese. materia– lista di fatto se non di principio. atea per super– ficialità o impotenza intel– lettiva e per pigrizia co– scienziale. sarebbe andato a Montal– to, a trovare una ragazza, e chiese se sarei venuto anch'io>, (p. 53); «Se non mi era abbastanza amico. avrei saputo d ominarlo? 11 (p. $8); « Se contas.si i giorni che ci ve diamo. ve– drei quanto siano pochi )) (p. 125); «E' meglio sem– mai dire che in questo luo– go tranquillo non ci sono eventi esterni che mi co11- dizio11erebbero e favorireb– bero uno stato d'animo che deve essere. invece. con– quistato dal silenzio• (p. 230). Un discorso critico su tali libri non può essere quindi che negativo. An– che se. riguardo al costu– me, è do riconoscere che la loro diCiusione è pie- UMBERTO MARVARDl CREDITO ROMAGNOLO S. p. A. - 6lP esercizio SEDE SOCIALE E DIREZIONE GENERALE IN BOLOGNA Capitale sociale versato o riserve L. 2.145,000,000 BANCA REGIONALE 151 DIPENDENZE 2 Rke\'ilorle e Cane ProvtnctaU (t-orn • Ravenn•) 42 Esattorie e fuorerlc C..:Omunall -I CAMmYALUTE ESTERE I Benestare p ri'ESPORTAZiONE e l'IMPORTAIIONE TUTTE LEOPERAZIONI ED I SERVIZI DI BANCA Depositi e Capitalimministrati L. ,~ miliardi ASSEGNI CIRCOLARI DELLA BANCA emessi nel 1960 L. 11 O miliardi GU Assegni clrcolarl del Credito Romaanolo sono paaabW n vtata e antultamcnta lD tulta Uall•

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