la Fiera Letteraria - XV - n. 52 - 25 dicembre 1960

Le nchlestc di giudizio che giornalmente e1 pervengono, troveranno risposta nelle epposìte rubncbc • Verba Vo– laot •• • Scripta manent • e • La Fiera risponde• secondo l'ordine cli arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai solleciti I liA FIERA LETTERARIA IL NUOVO TELEDRAMMA DELL'AUTORE DE "I FIGLI DI MEDEA,, 'J[' ACCUl~O * URAHIU UELLA REDAZIONE 11-13 dal mercoledl aJ sabato Manoscritti toto e disegni non rkh!estl non 5f restituiscono DELLE 1'.CO§'JCHE * lHJ!L.1\~E§J[ In ''Adunanza di condominio,, Sa.ssu, Noble, Fumolo una cronaca a tesi del nostro tempo * di Ll:CL-l\0 Bl:DJG~A lA rinnovata galleria Vin– ciana continua egregiamente il suo programma, irlitJato_ con la bellissima mos1ra di Pio Semeghini, ospitando una e dt wu straordinaria capa– cità di acquisire le più vitali lezioni della culrnra contem– poranea. Nel processo evolu– tivo del suo linguaggio le co– stariti cullurali hanno ceduto sempre più il posto alle ra– gioni della sua esasperata, angosciosa vitalità. E in 9ue_– sce recenti opere esse coinet– dono, nel linguaggio e nella scelta della materia, con un tragico, sempre più desolato sentimento della naturalità. * di GIOVA l 1 11/l CALE1\iDOI✓I L"aspetto più interessan– te del teledramma Adu– nanza di condominio di Vladimiro Cajoli. trasmes– so nella scorsa settimana. C costituito dalle sua at– tualità che si manifesta non soltanto nel contenuto del tema fondamentale dell'opera e nel suo lin– guaggio, ma nella soluzio– ne stessa di ogni partico– lare che è sempre teso a riflettere. sia pure di scor– cio, un momento caratte– ristico della vita contem– poranea. Ed intanto, _per rappre– sentare la società di oggi nella sua varia composi- zione. il CaJoli ha scelto un'occasione tipica della odierna organizzazione cit– tadina: un·< adunanza di condominio•• una riunio– ne dove gli individui abi– tanti in uno stesso palaz– zo si ritrovano, portatori singolarmente di un per– sonale interesse eppure le– gati nel giro di un interes– se comune, che è quello della difesa di un genera– le decoro. Nell'assemblea tutte le forme dello spi– rito umano sono rappre– sentate: v'è un commer– ciante, un professore, un commissario di pubblica sicurezza. una contessa Echi di Francia PARIGI, dicembre E' la 01ta che mi ha ucciso. non più giovane ma anco– ra piacente che vive soli– taria in una misteriosa agiatezza e infine un sa– cerdote (il profano e il sa– cro. il temporale e lo spi– rituale). rituali. Adunanza di con– dominio offre anzitutto uno specchio del tempo. sforzandosi anche di arri– Yare ad un giudizio o. se si preferisce. ad un mes– saggio. Ed il messaggio ri– sulta dal contrasto tra le affermazioni del Sacerdo– te e le intenzioni di coloro ai quali esse si rivolgono: vecchi e giovani infatti sono egualmente lontani dalla lineare verità che vuole il be:ie servito esclu– sivamente dal bene senza accomodamenti machiavel– lici. Ma a favore dei gio– vani è tuttavia la conside– razione che essi sono stati abbandonati a se stessi. Il teledramma di Vladi– miro Cajoli. pur adeguan– dosi nel suo sviluppo alla dimostrazione di una tesi. mira ad apparire come una cronaca; ma la sua validi– tà scaturisce appunto da questa disadorna asprezza cronistica che sottintende una tesi, senza ostentarla. e che Si traduce in attua– lità del racconto. JLE La nuova opera delrau– tore de 1 figli di. Medea è stata messa in onda dal regista Anton Giulio Maja– no. il quale ha avuto a sua disposizione una ma– teria specialmente adatta al mezzo della televisione. Vladimiro Cajoli - e que– sta e la sua qualità più evidente - si è intera– mente liberato dalla di– mensione, teatrale: il suo taglio narrativo presuppo– ne costituzionalmente la mobilità e l'ubiquità della macchina da presa, senza sfruttarle mai a vuoto. Gli interpreti Germana Paolieri. Franco Volpi, Otello Toso, Stefano Si– baldi, Ra o u 1 Grassilli, Carlo Alighiero. Gianni Musy si sono attenuti ad una misura di persuasivo realismo. Soprattutto Ger– mana Paolieri. in un per– sonaggio squallido nelle apparenze. ma interior– mente vivo, e Raoul Gras– silli nel personaggio di un sacerdote sono stati singo– larmente eificaci. 1.VJ (0§1['RE D'A\RTE * A ligi Sassu: • Cavallo rnmpant e• ROl'Hl!. • personale. di Aligi Sassu. • Cavalcate>, e Cavalli spa– ventati dalla te m p es la •, • Ballaglie di ca1,alieri sulla spiaggia•: anche in questa mostra l'emblematica fanta– sia del pittore insiste sul ce~ ma che da molli a,mi gli e caro: le immagini equestri di Sassu continuano a galoppare allraverso l'arte e-011cempora– ,1ea alla ricerca, forse, di w1 ubi consistam morale: un • luogo •• mi • personaggio •. sul tipo dei • caffé • o dei •ciclisti• che al tempo di •Corrente• offrirono al pit– tore il destro di cestimoniare la sua intelligen::.a poetica di fronte alle circostanze culw– rali e civili. Accanto ai qua– dri di Sassu. una lieta sor– presa: la decina di sculture che ne integrano la rassegna. Sono opere di grande poten– za plastica, modellate con w, linguaggio libero e tormen– toso, fra l'espressionisca e il barocco: figure protese nel vento, tese in urla di prote– sta, calmi, passenti torsi vi– rili, e ancora cavalli rampanti e imbi::.ziti. Con queste scul– ture Sassu aggiunge deg,1a– meute il proprio nome al non bre,•e elenco dei p;ttori che hanno fornito l'alide prove anche nel campo della pla– stica: da \1odigliani a Picas– so, da Degas a Braque a Boccioni. Il modo con cui Flavio Fii– molo, venrisecte,me, criLsti110, che. espone al Centro San Ba– bila sculture e gioielli, vil·e la difficile condi;:.ione del gio– t'ane artista d'oggi ci sembra degno di particolare atten– zio,re. Al solerte interesse e alla viva intelligenza con cui egli ha guardato olle più ar– due esperien::.e della scultura contemporanea, si uniscono un eccezionale pudore e una risentita onestà del suo um– perammto poetico. Natural- 1r..ente dotato di forti qualità ricettfre e assimila1rici, gli sarebbe stato facile fornire prove in apparen::.a clamorose e • impegnate•• in realtà abilmente retoriche, :: .clan.te – mente accademiche. FUmolo preferisce invece adoperare vocazione espressiva, talento e maestria tecnica esclusiva– mente nella dimensione di un suo originale rapporto con la realtà. La vita e le scartotfì.e •. Queste parole, in tre linee, si son trovate .scritte su uno .,:olo dei quaranta fogli bian– chi piegati con cura e chiusi dentro una grossa busta. Le ha vergate, poco prima di suicidarsi, Eugène Wiita, il grande architetto d'origine .svizze1'a a cui ri debbono buona parte delle costru– zioni dei Campi Eli.!i e 11 .. Normand1,1•• il .. TwoH •. Amico del futuro Giovanni XXIII, di Foujita, di Picas– so, di Le CorbusieT. av,-ebbe voluto, come quest'ultimo, costruire delle chiese. Come spesso si lamentava tTa ami– ci, egli • aveva ,-ooinato il suo ideale in lavori servili•; in questi ultimi tempi non gli venivano ordinati che snackbars e H.L.bI. (le no– .,:tre ca.se popolari). e Una c1ttadella investita si arrende sempre, i capi– tali investiti non si rendono mai ~. Quetta mau·ima, di cu, e autore l'industTiale delle bilance Charles Te– srut, &i trova in un'ennes1- ma antologia dell'umorismo u.scita rn questi giorni da A m.1ot e che comprende cmquanta.se1 umorut1. Sono slati esclusi Gabriel Cheval– lier (l'autore di e Cloche– merle >} perché tToppo sa– lace, Henry Michaux peTché troppo ermer1co e Jacques Perret perche troppo s-pin– to; esclusi pure, autorevoli rn morena, Bons Vian (troppo mordace) e \Vzlly, il primo mariio di Coteue. Un'antologia dell'umorismo francese, dunque, accorta e castigata, senza la libertina • gauloiserie • che distingue le altre. 1n principio la vicenda è immersa nell'atmosfera di un dramma giallo: vari inquilini del casamento hanno ricevuto minacce di ricatto che possono ri– condursi alla stessa fonte e che sono collegate al furto di un quadro. Il pre– zioso dipinto è stato abil– mente sostituito con una volgare imitazione: che e stata poi venduta all'asta. Ed il ladro promette di suscitare uno scandalo. rivelando clamorosamente l'accaduto. ila lentamente ratmosfera del dramma giallo si dirada e la vicen– da si svela in termini ben diversi. Il ricatto. le let– tere anonime. tutta la complessa macchinazione, della quale i condomini adunati si sentono prigio– nieri e gradatamente an– che colpevoli, è in realtà una rivolta dei loro figli. dei giovani, contro il di– sinteresse. il compromes– so. !"incomprensione, l'opa– cità morale che grava sul– la loro esistenza per colpa diretta o indiretta dei ge– nitori. Ed i figli hanno ri– cattato i padri ed hanno impiegato a fin di bene il frutto del loro ricatto; ma questo è stato il loro er– rore, che dall'alto del pul– pito il Sacerdote stigma– tizzerà: supporre che il mal tolto (sia pure pole– micamente mal tolto) pos– sa essere impiegato nel bene. Poliakoff-Treccani e altri E' la sculmra che dà il cono a queste se.ccimane di fine d'anno della vicenda ar– tistica milanese. Ecco anccra, alla galleria del Milione, una rassegna del molto e buon Ia1•oro fatto in questi ultimi due anni dcJlo scullore scoz– ::ese d'ortgine, ma ormai ita– liano d'elezione. Michael No– ble. Alfonso Gatto ha scriuo per il catalogo una presen– tazione che è quasi un sag– gio: • Dirò subito che Noble è zm valore della scultura del nosiro tempo. Egli non vive e non lavora di approssima– zione sul suo spettacolo in– telleuuale. Vive e lavora in– vee~ alla sua ori;ine fisica, ricerca l'oggetto, l'unpossibile significato del fare per l'es– sere in cui co,isiste il nostro umanesimo, la nostra rischio– sa naturalez::,a. Così accaèe che la sua scul– tura. apparentemente ele~an– te, sia assai meno gracile di quanto a tutta prima pos.<a sembrare. Neife sue opere c'è sempre un •sentimento• a gillstificare la trouvaille, c'è sempre un'• invmrione •• e talvolta proprio un'intui::.ione, a riscattare la. schematidcà dei ritmi, c'è sempre l'ironia a salvarlo dal troppe abusato compiacimento del gusto. E il suo recente approdo ali~ rfre dell'oreficeria, - nei suoi gioielli la materia nobile e -le pietre preziose si compongo– no in strutture quasi barba– riche - appare ,ma tappa legittima, vorremmo dire ob– bligata, di un viaggio diffi.cile, cerro, ma tutt'altro che di– sperato verso la poesia. Né la seconda moglie né i quattro figli son serviti a qual.cosa, a tenerlo legato alla vita. Sognava le chiese, ne era os.sessionato al punto che il suo appartamento d<?ll'avenue de l'Opéra i completamente inva.so da Schizzi di cappelle e di cat– tedrali. Di.tcepolo di Rudolf Steine-r, era a.ssetato d'a.s– solu:O; il mondo moderno l'ha .schiacciato, come sim– bolizzano le poche parole lasciate in testamento in mezzo a tanti fogli bian– chi. Da qualche mese non si alimentava quasi pjù.. Fu.ori di sé, ha lasciato Parigi e .si è recato nella sua proprietà di l'tfong,-olle. dooe anda-va .spesso a tra– scorrere il week.-end con la famiglia. Contadini l'han vi– sto correre, come ubbriaco, per la campagm:i. Poi si i abbattuto. Nelle tasche gti han trovato un foglio spie– gazzato. con queste parole: e Lo.scio questa terra •; e piccoli semi roui, semi di ta.s.so , velenosi. Cosl. si era suicidato. PeTché voleva co– struire cattedrali, e non snack-bars. Che non sia anche questa un segno dei nuovi tempi? La città degli e chanson– niers • pare traversare un periodo di crisi di coscienza. d'involuzione moralistica. La campagna contro l'alcooh– smo, contro la prostituzione ma.schile (Teceme la ma.uic– cia retata d1 giovani in– vertiti nel quartiere di Saint-Ge-rmain) e femminile (sono allo studio seveTU– .sime misure contro il più vecchio dei mestieri), la chiusura dei locali equivoci. la censura cinematografica che proibisce qua.si tutti i nuovi film ai minori d1 18 anni, son cose che dànno da pensare; anche se. oc– corre dire, Parigi e città d1ff1cilmente domabile. k'JTON.10 CORTE Il teledramma di Vladi– miro Cajoli è composto pazientemente come un mosaico: le tessere si ac– costano l'una all'altra con un gìuoco di precisione che, in alcune scene so– prattutto, appare persino eccessivamente calcolato. Le particolari circostanze della vicenda sì legano con esattezza rigorosa– mente puntuale per con– durre alla conclusione prestabilita. Ma lo scritto– re desume situazioni ed ----------1 azioni dalla cronaca dei nostri giorni con una sen– sibihlà aperta. senza ca– dere neH' astrazione del moralismo. V'è un'adesio– ne sincera alla realtà del– la nostra società 1 delle sue consuetudini, dei suoi at– teggiamenti psicologici e delJe sue deformazioni spi- Da qualche anno a questa parte. trascinati a coinvolti nell'avventura au.tre, e.i sia– .mo abbandonati alle sensa– zioni, al piacere del e.olore, agli stimoli di una materia sempre più autonoma ed esigente, percorrendo assie– me ai pittori, l'oscuro cam– mino dell'inconscio. Oggi, saturi di una libertà, spesso cosl mal capita se non addi– rittura fraintesa, con gli occhi sazi di troppo colore. offesi da troppi arbitri, · stanchi di chiedere un mes– saggio, un'idea, magari an– che una polemica purché ve– ra e non addomesticata, pro– curiamo un po' tutti di fare ordine, di uscire da questa accademia degli eccessi, e, pur tenendo come patrimo– nio ormai inalienabile del– l'arte contemporanea alcuni validissimi risultati dell'in– formale e dell'arte aurre postdada, cerchiamo nuova– mente di ricompaginare la pittura dopo tanti esperi– menti di decomposizione. Si torna, insomma, all'arte astratta come ad una espe– rienza., alfa l)ari. del cervello e dei sensi, come a qualche cosa che sappia intessere nuovi racconti. che faccia :FILA"\. DELLà. * §ETTJC~ANA Iva•• il terribile In queste Wtime settimane sono usciti quasi contempo– raneamente a Roma. in due cinematografi diversi. due film di Sergei .Mikhailovich Eisenstein, intitolato uno Ivan il Terribile e intitola– to l'altro La Congiura dei Boiardi. In realtà si tratta di quel film Ivan il Terribile che Eisenstein realizzò in due parti, la prima tra il 1941 e il 1944 e la seconda nel 1945-1946, intitolandole semplicemente Ivan il Terri– bile, Parte I e Parte Il. nel– la speranza di poterle un gjorno fondere in un unico film. La storia del cinema ba già ampiamente detto il suo pa– rere sulla Parte I che uscl in tutto il mondo nel 1945 su– scitando. sia pure con certi contrasti, anche non poche lodi, ma si è espressa quasi solo per sentito dire sulla Parte II pere.bé questa ebbe a Mosca vita brevissima e poi fu tolta dalla circolazio– ne per ordine del Partito Co– munista e.be l'aveva pubbli– camente tacciata di deviazio– nismo borghese. Una· copia. pero. si potè salvare e tu ;proiettata a Londra poco tempo :!a, mietendo consensi quasi unanimi: è su questa copta che ovviamente senza il permesso delle autorità del cinema sovietico è 6tata pre– parata l'edizione italiana ap– parsa in Italia con il titolo di Con.giura dei BoiaTdi. Met– te conto parlare e di questa Parte Il {praticamente ine– dita fino ad oggi) e di questa Parte I {nonostante i pareri già dati dagli stOT"icDperché questo Wtimo ftlm di Eisen– stein è stato spesso giudicato solo da un punto di vista po– litico e le opinioni che tro– viamo a suo riguardo espres– se anche in note storie del cinema (quella del marxista di GIAN * LUIGI RO:\'DI Georges Sadoul, per esem– pio) sono raramente equani– mi e obiettive. Intimamente legato al per– sonaggio di Ivan (cui pensa– va fin dal 1928). Eisenste.in, quando intraprese finalmente il film nel 1941, vi Si dedleò con un impegno totale, non soltanto disegnandone. come sempre faceva, ogni inqua– dratura. ma studiandone. nota per nota. il commento ròusicale con Prokofiev (ar– rivando a diTgli: .. A questo punto la musica deve a&>ere la voce di una madre che si strugge in laCTime per il suo bambino", oppure. ,, Voglio un suono che sia come quel– lo di un suohero strisciato su una lastra di oetro .. J e cu– rando meticolosamente i co– stumi (come ci ha lasciato detto ì:n Film Form.: _. Per giorni e giorni abbiamo lot– tato con ceni costumi, ta– gliandoli e drappeggiandoli perché prendessero quel ritmo che io avevo sognato quando. chiudendo pe,- un attimo gli occhi con quel broccato tra le mani. ho vi– .sto una processione di Boiar– di muovere lentamente e pe– santement.e vestita. verso la camera dello Zar morente ... ;. La Parte I. quella che va dall'incoronazione di Ivan fino alla morte della Zarina lontano da Mosca. era nar– rati\•amente costruita secon– do 13 concezione stalinista dell'autocrate che. per 11be– ne dello Stato, si impone ad ogni oligarchia e da un pun– to di vista politico. perciò. fu bene accolta (almeno in Russia). un·accogJienza meno festosa. Ur,..ece. fu riservata al nuovo linguaggio di cui il regista si era servito per quella rievocazione storica. Quel barocchismo delle im- magini. quella concezione quasi espressionista del rac– conto e. soprattutto. quel le– game cosl stretto con la mu– sica di Prokofiev che dava all'azione un tono melodram– matico e alla recital.ione de– cise cadenze teatrali. solle– varono non poche perples– sità. Si parlò di ~ .spettacqlo teatrale-, di , epopea pa– tri.ottica • e cl fu chi non esitò a sostenere e.be quel film di un autore pur cosl legato al realismo era deri– vato addirittura dal teatro giapponese Kabuki. In realtà questa Parte I dell'foan. nonostante le ri– serve motivate da un certo suo tecnici.Smo. è un monu– mento insigne d'arte cine– matografica. per l'alta e tra– gica solennità del suo lin– guaggio. l'aU6tera ieraticità dei suoi personaggi e UD3 tale dovizia di accorgimenti formali (tra i quali il con– trappunto tra immagine e so– noro, ritmato dalla musica di Prokoflev) da essere stato guida per anni a molti re– gisti attenti ai più riposti se– greti delle immagini filmiche_ {Si veda. per un solo esem– pio. come se n'è fatto Ispira– re l'Orson Wells del Mac– beth)_ Se non piò insigne, certo più sottile la Parte II in cui. secondo l'Interpretazione del suo autore , la traoed1a do– minante di Ivan• è tutta .,,nel conflitto tra la sua co– scienza di una missione da– tagli da Dio e la politica della Chiesa rus.sa . legata agli interes.si dei Boiardi..• un metafisico conflitto tra una visione mi.!tica e un'azione politica intesa a conseroare intv-e.ssi politici tradizio– nali•. Qui la figura del pro– tagonista si fa piil comp1essa. il suo c.onQitto politico si trasforma .in un conflitto in– timo. dì natura psicologica e il dubbio sull'azione co– mincia a pervaderla (quel dubbio che lvan avrebbe però superato nella Parte III che Eisenstein. morendo nel 1948. lasciò solo sotto forma di "'trattamento ..). Fu que6ta complessità, aperta all'ombra àel dubbio. che suscitò contro il fl1m le ire del Partito Comunista. nonostante le altezze poeti– che e drammatiche cui Ei– senstein era stato capace di giungere realizzandolo. Si era dunque sbagliato il re– gista nel sentire drammati– camente il suo Ivan .. come um:i specie di Amleto~? {se– condo quanto gli fu pubbli~ camente cont.E:stato>. Dopo la risoluzione del Comitato Centrale contro di lui. egli lo ammise e ammi– se anche che .-fa e.osa più importante nell'arte è il con– tenuto ideologico•· dlc.endosi grato di essere stato ferma– to in tempo , su quella via pericolosa, fatale che porta verso -un'espressione ideolo– gicamente vuota, di arte pv– rane. e oer.!lo lo degradazio– ne dell'artista ... Ma anche se perfino il suo autore è stato portato a rin– negarlo (con una durissima autocritica che certamente dovette cos-'-..arglinon pochi travagli interiori). la Parte n dell'Ivan resta, come e più della Prima. un esempio vi– vo di espressione cinemato– grafica. barocca e preziosa quanto si vorrà, ma poten– temente suggestiva: soprat– tutto per quell'interno dina– mismo del suo personaggio principale che. anche se tac– ciato di .. amletismo .. dai marxisti, chiude in sé tutta la più vigorosa e splenden– te c.aric.3 drammatica * di LOREll'ZA TRlJCCH I pensare, che sia capace di ricongiungerci all'uomo per le ,•ie dello spirito. 1n un siffatto momento, che non esitiamo a definire nuo\'amente cruciale per lo sviluppo del non figurativo, un nome come quello di Polfa.kotf può essere di estre– ma attualità. Poliak:off è un russo e, co– me Kandinsky, Cbagall, Ma– levic, De Stael, è un c.lassico del sentimento. Voglio dire. cioè, che il sentimento è a tal punlo l'essenza naturale del suo essere da divent.'.lmt: anche la misura. E come tutti i russi, Poliakoff è un antilaico (il russo è antilaico anche se è ateo). un mistico abituato a puntare sulla tra– scendenza. Quando un gior– no, che speriamo non lonta– no, si potrà fare finalmente I~ vera storia delle avanguar– die russe, si Yedrà meglio lo strelto legarne che unisce i primi creatori dell'astrani– smo all'antica pittura d'icone. Si vedrà come Kandinsky e Malevic, rinunciando di pro– posito aila scadente piuura russa dell'Ottocento (sotto– prodouo di quel grande fi– lone narrativo). si ricongiun– gessero invece alla tradizio– nale bizantina e all'arte po– polare, per fare il gran salto dell'astrattismo. Anche Polia.koff resta vici– no a quel mondo, a quella prospettiva bizantina. sopra i suoi piatti egli deposita, come i suoi padri, il cibo dello spirito: un colore luce che rompe il muro e ci invita alla meditazione, al raccogli– mento silenzioso. Già nel no,•embre del 1958, aUorché la galleria Select.1 allestl a Roma la prima per– son_ale di Serge Poliakolf. scn\·evo, tra l'altro, su que– ste stesse colonne: • L'arte di Poliakoff non ricorda nes– sun'altra. Pure egli de"e ~olto a Oeiaunay e a Kan– dinsky, a Gauguin e a Gris, pure il semplicismo delle sue forme geomelriche deriva dai cubisti e da.i costruttivisti e il suo colore conserva certe tipiche vibrazioni post-im– pressioniste ancora palesi nel primo cubismo e nel Delau– nay 1912-14. Ma Poliakoff ùsa questi ingredienti, tanto co– muni nella cucina della pit– tura moderna, per ricette oppaste, e.osi da renderli quasi irriconoscibili. Del resto i veri maestri del pit– tore russo non sono da ricer– carsi tra i moderni, bensì tra gli antichi, dagli egiziani. ai bizantini, ai primitivi ita– liani (Cimabue, Giotto, Si– mone Martini). E, forse, il grande sortilegio di PoliakofI consiste nell'aver interioriz– zato e reso immobile e silen– zioso il mondo, cosl spesso estro,•erso, impudico e as– sordante, dell'arte contempo– ranea. Poliakoff ha degli an– tichi l'ordine interiore, la capacità di sottomettere le passioni allo spirito, la ri– servatezza: egli è uno dei pochi astrattisti che possieda una misura classica nella "autorappresentazione " del proprio cosmo •· Per questa esemplare espo– sizione di Poliakoff, allestita dalla galleria dell'Obelisco e che comprende alcune opere eccezionali dal '->' al '58, ho poco altro da aggiungere. Vorrei soltanto notare che, proprio osservando a lungo questi quadri stupendi, mi vien fatto di dissentire, al– meno in pane, con Dora Nallier, autrice di un acuto ed essenziale saggio sul pit– tore russo (Serge Poliakoff - Ed. Cahiers d'art - '59), là do\'e l'ilustre critico ossen•a che Poliakoff • ha la stessa intuizione dello spazio di Ma– levic >, mentre. semmai. per me, egli ba la stessa preoc– cupazione spaiì.ale risolta, però, in modi assai di,•ersi. Difatti ciò che caratterizza lo sPazio di Malcvic (uno spazio-atmosfera che ritengo ancora di estrema attualita) è il dinamismo delle imm3- gini, la loro originale capa– cità di movimento; invece Poliakoff, conrrario a questo movimento spaziale, riporta tutte le immagini in super– ficie e le lega a tal punto le une alle altre da renderle immobili, sebbene il gioco del colore ci dia, a volte, la sensazione che l'intero qua– dro si muova e palpiti. E si intenda questo palpitare in senso formale e tecnico e non in una coincidenza emo– tiva. Nel 1953, Ernesto Treccan.i espose alla galleria del Pincio una scelta di opere dal '42 al '52, ed ora, a sette anni di distanza, il pittore mila– nese torna a Roma, alla Nuo\'a Pesa, con una sele– zionata antologia che com– prende nomerosi dipinti e disegni datati dal 1940 al 1960. L'intero arco dell'opera di Treccani, sia pure per sommi capi e con qualche inevitabile lacuna, è dunque tracciato in questa impor– tante esposizione. Dalle pri– me esperienze di Corrente alla fase più acuta del mo– vimento quando, in stretto sodalizio con Birolli, Morlot– ti, Cassi.nari, Guttuso, Sassu, Agostoni e con De Grada, Morosini, De Micheli, Trecca– ni entf !l.va più decisamente in una pittura di idee e di denuncia, dove gli • equiva– lenti piuorici •• avevMo una chiara portata ideologica e polemica. Sono gli anni dei • colombi :issassi.nati • e delle emble– matiche nature morte che preparano il grido aperto della celebre Crocifissione del '42-'43 (già esposta al Pincio), e.ostruita con sobrio vigore in un impasto di toni scuri. Più tardi, finita la gueIT:l, Treccani tornerà. in parte, ai colori vivi, quasi fauves, al gusto del paesaggio e della figura: la sua pittura ritro– \'erà momenti di riposo, qua– si un ripens:unento della memoria, che lo spingerà a prediligere i temi intimi e familiari (si vedano, alla Nuova Pesa. il Ritratto di Vittoria e la Donna con 11 serpente). Poi ,·ennero gli anni del neorealismo e di nuo,·o il richi:1mo ad una pit– tura ideologica. E qui, a onore di Treccani, va detto che quelle sue periferie mi– lanesi e parigine, quei suoi ritratti di pescatori e di con– tadini e io stesso gran qua– dro intitolalo Pianto delle madri corea11e 1950-51,opeR che nel gusto violento e spes– so retorico della pittura rea– lista, potevano sembrare ad alcuni estremisti di allora, un po' linfatici, troppa pie– gati suU'ele~a. sono, invece, tutt'ora, cose \'ive e vere, per quella carica cli onestà e di profonda umanità che li ave– va dettati. Treccani fu dei realisti il più patetico; il suo a,-vici– narsi alla cronaca scottante di quegli anni, con risolutezza ma anche e.on batticuore, con un pudore che se lo p~– vava sempre dal cattivo gu– sto talora non lo salva,-a dalla fragilità, fanno si che oggi le sue opere conservino un calore che: difetta in quasi tutte le tele realiste del tem– po. Del resto la ricerca rea– lista di Treccani è proseguita e.on coerenza in questi ultimi anni sebbene non priva di incertezze stilistiche e di con– tinui esami. Riaffiora nei di– pinti più recenti H gusto del simbolo, il piacere di rituf– farsi nel racconto di memo– ria, ritorna più viva la mai spenta simpatia per le atmo– sfere dolci e tristi della pit– tura lombarda. Ma c'è un quadro in questa mostra che mi pare il più libero ed an– che il più felice dell'onesto Treccani ed è la Grande siepe. E' un po' la siepe leo– pardi3na: dietro di essa c'è l'umanità che Treccani ama e le lotte alle quali ha dato con tanta lealtà la sua ade– sione; ma qui c'è lui, il pit– tore Treccani con la sua eterna solitudine, anche se quella siepe non è più e il muro di cinta• che separa\'a i giochi della sua infanzia da quel mondo che non cono– sceva e \'Ole"a conoscere. li rifugio sereno di un uomo forte e di un artista non più timoroso di abbandonarsi al richiamo, in lui così prepo– tente, della poesia. li giovane pittore Robert Carroll, che ba allestito la sua prima personale italiana alla Pogliani, ci dà ancora una -prova, come ossen•a Cara.adente nella sua prefa– zione, di come • lo scambio f.J!~~~~o et': to;;a;~~~it~~ gnato i punti del dare a fa– vore degli Stati Unili, co– minci a produrre frutti nello altro senso•· Difatti il Car- Noble è un tentatore di immagini conviventi, di isole ancora affacciate sulla pro– pria solitudine, di circoli prei– storici. Nel dire che la sa,1- tura, la vera scultura d'oggi, fissa l'abztato dell'anima, io pensavo a queste ultime scul– ture di Noble in cui la terra refrallaria, piii. che dal fuoco, sembra arsa dall'alacrità di Fra le altre mostre che hanno avuto luogo a Milano in queste settimane ricorde– remo ancora l'esposizione aUa galleria del Centro San Fe– dele della rarissima serie di quindici- acqueforti e puute– secche dei <Saltimbanchi• di Picasso ( 1904-1905}. La noia e la situazione un'idea silenziosa che modula (conllnua da pagina S) l'infinito e vario monumento ra ironia oerbale. Ogni c11na– della solitudine•· E, alla 'fine: mica e spenta: non esiJ:te p1tL • Dirt!i che Noble, senta mai metà, pit'l centro. ricambi.o, parlare della morte, ma siti tena forza: le due 1or::e ae– suo la.serico, abbia dato aila polariz:zandosi occupano lo scultura il presentime1110 elle $'J >O.do mediano, lo soOocano, noi possiamo avere, come si viene ad escludv-e la pos– uomini, della nostra stessa sibihtà sre.ssa che esista qual– vita. E' la luce che solo pm) co.sa d'altro olt1'e questo mo– venire dalla scomparsa di to di invadente soUocamenco. ogni sole. sull'annuncio stes- La situazione culturale ira– so del 1•erso di Dylan Tho- harui, in abbo:10. è 4ttt.ttd. mas: Light breaks wherc no .Moraoia ci è servito per tro– sun shines. Certo ha ancl1'egli varne i tenmni estremi. evi– sognato la sua genesi, urta den..."laton. Nell'asfissia delle vicenda di vita e di morte, sue ultime pagine c'è l'a.sfis– la virilità che si ravviva nel sia della cultura att.uale. La dolore •· . Noia. -roman::o /orse falli:o. è Poco c'è da aggiungere a purtuttavia una te.stimonia11- questa lucida, appassionata ::a preziosa; è. a.z..:ardiamo, 1a disamina di Gatto; diremo crisi della crisi; quellu che sol trullo che sono quaranta Pa.solini ha già .sent1t.o .. che opere in bronzo e in terra sta soffrendo come una be– refrattaria nelle quali l'arti- stia braccata; che Mo-ravul sta dimostra di aver portato g,d testimonia al di là di ogni ~:'en~i:,f:A 1 :e,:;~a ,~~1:;c':,e:! ~olontaria dimostra._-1one,per dere della potenza, diremmo iniio~~n~~rc;ri~t~:~~~ni:;~ della • monumentalità• carat- zardare ultenormente; il mar– teristicl1e della sua preceden- x~ 0 .sta fagocitando u ,ai– re produzione. Noble è in Ct.tmo borghe.se . io sta inuti– ltalia, a Venezia, sul Lago di liz::ando. E torniamo alla Garda, da una dedna d'anni; .- noia.., del borghese 1\foravta vi era venuto una pn'ma voi- come condizione ultima n- ~iimd0ur;:;::,gi~~r!~':~~~n: g7~! =~~t'ice, come un vuoto à11e- vani.ssimo maggiore di fan.le - p ~~vJ3~ 0 L ~~~Z!~":r: 1 ~a11; ,---0-lt.GO_IE_TR_.-::___;:.:::. :::;: ;f'::~;ofur!'.'7~1ictsi~f:~ Ol~nore responnbOe ~r;;fo°:l~i:/i~ u~c;,1,~n~~th~~ ::::~ • 1 'ernc~ov~!;~~* ~~ ~= dis~ i:p~~ I"'==================="' pora, due artisti che asse- VlT.r; L.ETfE.R.E rESTIMONlA.NZ.8 01 A.R"f.l.STI CTALlANl ~~~~ 0 i ~attdi ~~~~en~ ~ < tro la propria esperienza :S V\TE LETTE- Pubblicati In OTf!ct'dmz4! ~ umana. Una raffinata sensi- ~ VITA DEL BEKSlNI di F'Wpp0 bili1à grafica, ua ,ivo senso ~ RE TESTlt'IO- e- del e.olore. un controllo non ::'.! lT BaJdlouceJ coo rmed.Jta VITA ~ comune, che si manifesta DEL BALDL"IIUCCJdeJ ftg,Uo ~ :n~~J~ntt~gJi d~ll~P}~~ ~ NIANZB DIAR· ~a::o.r::i:::~=- 1 r~~ ~ me abbandonandosi al pia- t u. ~ ~btu%.~o~~i'feto =.~eJ! ~ TJSTI ITALIANI VITA DEL CAB.AVAGGJO ~ stiche principali di questo dalletestunon.lanuaet1Uotem- "'i ~~~et~~~1Jird~itafo~~f:~: t Volu~.;~ a- :!'.o=:: ~=~o!;;~ ~ trasti luministici, dove tl > con taoote t. t. s • Lu 3 ~itm~~~~~\e ~ir~:~~nt Z ame Qov1C1. lQ56. L. L500 ~ ~~~!~~~o~~n u)a ~tfre~ ~ E' uscito U 2- tomo del oolunu III e ultuno dette ~ r.]~i~~~ 1.~. k":s.~~:giu,~ t: LETTERE SULL'ARTE 8 ~ dt PIETRO ARB'rlNO ;;; st~ ~~~e~~~I~ ~u~t ~ a cura dJ Fuienno =~ e E:tu>TeCame.sa.sca ~ ~tn,1i d1°"~iro'firsg;;;pitit ~ BIOGRAFIE DEGLI ARTLSTL ~ ~rràl?isifaso~}~i. ~~t~~; O tavole dJ ragguagilo. tca.tct e tcoooara.tla a.nt1a1ana ~ A1usic, Rosai, Sironi, Tosi. ~ - Tra le opere, tutte di alto N Volume 1: Lettere 1526• 1M1. b. 1.~ ~ livello ricordiamo e n violi- Z Volume Il: Lettere lM3 - ~ L. 2..600 3 nista • una tela giovanile di S Volume lll: tomo l"': Vtta a.eU'A.Nt1no., S ~t~~:~1r:;;~:~;~.:~! ~ ~ 2'm~ ; ~-~~::~i ~ morta• (1939) di De P1s1s e I"' "l tre S1rom, tra i quah emer- ~ EDlZJONl DE:LMJLIONE. WLANO. VLASACCUJ J ~ f9.30 un celebre • Nudo• del E--< t'l . = :a:.tlA INVnV.LI = IO (l!ZIN!NONJ.Ls:u ~

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