la Fiera Letteraria - XV - n. 48 - 27 novembre 1960

Le richieste dl lliudizlo che glomalmente d pe:rveogono, troveranno ri.sJ)OSta ocUe apposite rubriche e Verba Vo– lant •• • Scripta manent • e • La Piera rispoode • secondo l'ordine di anivo. Si prega pertanto di astenersi daJ solleciti 1L FJLM DELLA SETTIMANA * Il vigile * di GIA,1 1 LIJIGI RO,IDJ Il teatro francese primo novecento si è compiadu– t~ _spesso di far satira pb– ht1ca: sulla sua scia an– che ai nostri giorni il tea– tro di varietà ha prosegui– to 1a tradizione, sia pure piegandola a 11e sue più corrive esigenze. LI cinema. invece, non si è quasi mai lasciato tentare da simili avventure e le sue salire. anche quando sono pervase da spunti po)e.mici attuali. non sono generalmente mai andate più in là della com– media di costume. La satira decisamente -politica del Vigile (diretto da Luigi Zampa) e perciò un fatto abbastanza nuovo e come tale va preso in considerazione. anche se lo spirito di quella satira e le sue intenzioni polemi– che non sono certamente ciò che più vediamo con piacere su 11 o schermo. .;\Jlzi. LA FIERA LETTERARIA I ~1l0§'JC'BE ORARJO DELLA RE.DAZJONE 11 1 daJ mercoledl aJ aabato Manoscritti. foto e disegni non rlch:~11 non s1 restituiscono JD> ' A\.JR 'JC' JS:: * A\. JR O l\V.H. A\_ Il g-ruppo De Stijl * cli LORE1IZA TRIJCCHI do mistico-matematico del filosofo hcgcliano Scboenmae– kers), De Srijl propuina\·a un'arte dcnaturalizzata, non più egoista e individuale ma unh·ersale, che fosse sempre lo specchio di un'idea etica. L'enfasi è finita, al lusso si e sostituita una decorosa semplicità, al sentimento SO&· getth·o la ragione collctth':l. Già nel primo manifesto di De Stijl si parla, infatti, di • consapevolezza. del tempo ,. in termine di profonda co– scienza storica: • Esiste una ,·ecchia cd una nuo,-a con– sapevolezza del tempo. La vecchia si orienta sull'elemen– to indh;duale. La nuova si orienta sull'elemento uni,·cr– salc. La lotta dell'clemcn10 indh;duale contro l'uni,-er5a– le si manifesta tanto nella guerra mondiale quanto nel· l'arte del nostro tempo. La auerT3 distrugge il , cechi o mondo in cui predomina in oçii campo l'elemento mdi• ",duale. L'arte nuova ha mes– so in luce il contenuto della presente consape,-olczza del 1empo: i1 rapporto equilibra– to tra l'elemento uni\·en.ale e l'clemenlo indMduale •· ln s ede pra tica. solo Mon– drian rima.se fedele fino al– l'ultimo alle sue idee di eroi– co iconoclasta; Van Doesbur. introdusse la diagonale nelle proprie opere e creò, nel '24, dopo un periodo di interesse per il dadaismo, l'elemeu– tarumo; Van der Lcck tornò alla hgura; Vantora:crloo pas– sò. nel '27, alla linea cuna; Huszar si diede all'arie ap– plicata. Ma aperte, per opera di Docsbur&, le porte agli arch11e1ti - e ru questo uno dei moti,; di urto tra lui e Van der 1...ttk - De Slljl potè conaiureersi al raziona– lismo pratico dell'arc.hi1et1u– ra contemporanea. Bastj ri– cordare qui, Oud il quale, a partire del 1918, applicò. quale architetto muniopale di Ronerdam, più di un'idea neoplastica nelle sue costru– zioni e Van't Hoff che portò al ifUppo la diretta cono– scenza dell'opera di WrighL Lo stesso Van Doesburg du– rante la sua permanenza al Bauhaus, malgrado i nume– rosi scontri con Me,·er e Gropius, foml un aPporto non indifferente alle realizza– zioni di quella scuola. Ed e qui che l'insegnamento di De Stijl ha ~tuto dare al– ami dei suoi frutti migliori senza cadere nella aridi1à dell e tabu le rase che, del re– sto, h.ma, •ano a Weimar con– tro la s1 upcnda opposizione della pittura di Kandinsky e di Klee. Sta di fatto che nel– J'arch.jteuura e ancor più nel– l'urbanistica, nella grafica e nd film pubblicitario, l'in– nucnza di Dc Stijl è sl3.t3, e seguita tunora ad essere, enorme. E si potrà averne una prova osservando il ,-a– sto materiale - quadri, pla– stici. mobili, libri, \-'Ctrate - esposto nella interessanic mostra di Valle Giulia Lo spunto del film è (nooostante le consuetudi– narie smentite dei e titoli di testa >) un fatto vero. un incidente increscioso che ebbe tempo fa a pro– tagonisti un vigile e un questore. Su questo spunto è stata imbastita una vi– cenda che. a parte il ri– schio di far trarre ar,bitra– rie conclusioni sullo svol– gimento e le conseguenz.e dell'episodio autentico. si serve della c0mmedia qua– si esclusivamente per far della satira polemica su sindaci, assessori, partiti politici, elezioni ed altro ancora. Anche se questa satira il più delle volte si indirizza malevolmente ad obietth; che personalmen– te invece ci sono cari, non troveremmo nulla da ridi– re se l'umorismo che la pervade fosse sempre di buona lega, limpido e schietto. Invece non è co– sl: soprattulto nella sua 'Prima parte il racconto. che si imbastisce sulle vi– cissitudini di un vigile ur– bano e silurato > da un si.n– da::o cui ha osato elevare una contravvenzione, è piuttosto stentato e lento, percorso quasi sempre da una comicità di dubbio gu– sto. costruita in genere su vecchi espedienti farseschi e su mezzucci da avan– spettacolo; la struttura narrativa. oltre a tutto, è incline alle pause. alle ite– Tazioni, alle elucidazioni verbose che certo non con– sentono un ritmo sciolto e disinvolto, piacevole e spi– gliato. Ricordo di Tornea Renato Bussi: • Una donna della mia terraa (Pari~, 1960) Tutta,'18 questa preziosa e cospicua eredità che ci ha lasciato De Stijl, non mi sembra possa essere inte5a o&&i come un ritorno, alle idee chimeriche di Moodrian il quale, da dispotico purita: no, credeva che l'arte fosse soltanto un • sostituto, ne– ccss.ario fin tanto che la bel– lezza della vita è insufficienze. destinato a scomparire a mi– surn che la vita guadagnerà in equilibrio >. Purtroppo (o fortunatamente) l'equilibrio e la a:elida armonia mondriane– sca sono ben lontani dal no– stro mondo in continuo tra– vagli?. All'arte, dunque, lun– ga \'lta. La . tirannia dello spazio ci costnngc a pcchi cenni di cronaca su alcune delle mo– stre aperte questa seuimana nelle nostre gallerie. La Nuova Pesa ha allestito una vast.a PC-rsonale di Aldo Ka– tili, prcscniata da Emilio Villa. Si tratta di un Natili del tullo nuovo, lontano dal realismo di un tempo, but– tato a COrJ>Omorto su di una pittura di poche imma– gini, immerse in atmo$fere if!tensamente colorate. Una p11tura di continue contrad– dizioni (tra naturalismo e introspezione, tra modi im– pressionisti cd espressionisti) Anche nel disegno cari– caturale di certi personag– gi si esagera c;pesso senza misura eccessiva. calcando la mano oltre i limiti del necessario buon gusto. Quasi agli autori del film -più che la caricatura vera e propria abbia più inte– ressato la macchietta. e la macchietta. per di più, da giornale umoristico o da teatro del varietà. Questo eccesso di color comico, queste compiacen– ie per la farsa. questo di– sprezzo per i mezzi toni e le sfumature hanno pro-– vocato anche delle note stonate nel cuore stesso della palemica politica che certamente sarebbe stata rpiù efficace ai fini che i suoi autori si proponeva– no se avesse saputo conte– nersi entro certi limiti di austera discrezione. Note– rete, ad esempio, con quan– ta ~ssolanità si sia im– piegata la Marcia Reale che. comunque la Si pensi sul problema istituzionale, ha pur sempre rappresen- EDITORIALE OPERE NUOVE Casella Postale 211 Roma - Centro c.c.p. 1/10820 E' us,clto U n. 18 della collana • Cultura e Società•: Altiero Spinelli rrnrn~~, M umn Pau. 141 - L 700 Due vie si offrono alla Ger– mania: quella che porta a una nuova democrazia fede– rale europea e quella che la ricondUrTebbe nei rovinosi schemi del nazionalismo. La scelta dei tedeschi è d'UD– portaoza dccish-a per tutti: l'Autore ve Io dimostra in questo libro serino • con la speranza che dispiaccia a tutte le ~tte politiche•· Le noscre edWon1 •ono tn vcodJta nelle mJaJJorl Ubrc– rfc. Gratis, a rlchJeita, In– viamo U catalogo delle nostre cdbJonl. (continua da paa. 1) con le sue persuasioni ( pen– siamo alla sua ri.suvatez· za, sia pure sorridente, ed ai suoi occhietti vivaci che preferivamo alludere piutto– sto che dire) chi potrd tra– mandarli a quanti, incon– trandosi domani con la sua pittura, vo"anno anche co– noscere quanto si può riferi– re alruomo? Ricordo, fra l'altro, quan– do fummo insiune in giuria al Premio Bari: allorchi. si profilò la possibilità di asse– gnare U primo premio a Tamburi, Tomea difese il collega con un'ostinatezza davvero montagnarda; e lo dife..,;e perché in Tamburi egli vedeva un pittore che ama la sua professiom, che lavora con impegno conti– nuatfro, solo preoccupato di un lento e costante proiredi– re. In confronto nd altn, non privi di talento, Tomea ama– va in Tamburi la serietà, di– ciamo pure l'onestà, del la– voratore. Tante volte cl1e a RÒma si rimaneva a cena insie.nu, non gli ho mai sen tito dir ~!~~ s~i ~~:;t~~n; il~~~ di oggi. Parlava del suo la– voro come se fosse un co– scenzioso prodotto artigiana/e, tirando spesso fuori un qua– dtrnt.ltO pitno di appunti in cui segnava gl'impegni. e il movimento dei suoi quadri attraverso mostre, mercanti, collezionisti: un qua.dane.tto minuto e accurato come le • vacchette,• degli antichi maiolicari faentini.. E incas– sando i soldi di un suo qua– dro, sole.va ripetere: • Beh, ~rviranno per la minestra •· Quanti padreterni dell'attua– le quacqu.erismo nullistico sa– rebbero capaci di tanta ar– tigianesca semplicità? L'ultima volta ..che amitti a trovarlo era a letto, ma sor– ridente e scroto, C'era un si– gnore cadorino molto suo amico. Avevo colto occasione della mia sosta a Milano e della visita per fargli vedere Lorca in italia (continua da pa1. 5) piani, Afilano°No12-C di San– gue, tradotta da Elio Vitto– rini, con una breve introdu– tione- I edizione 1941, le al– tre 1946, ecc. lllustratione al– l'inhio dell'opera un quadro di Pablo Picasso. (3) Poesie, tradu..71.0ne pre– fazione di Carlo Bo ed. Guan– da Modena (XX pagg. di pre– fazione), prima edizione 1940- 1943-1947. (4) Giancarlo Viaorelli: • Lorca nostra leggenda • (Si– pario n. '2{), /Hl). Carlo Bo: • Gitanismo e religiosità nell'opera di F. C. Lorca ( 19 mano J95J, Nuovo Corriere). Franco Fortini: • Garcla Lorca (Avanti! n. 122, an– no Ll/. R. M. De Ange.lis: • Garcia Lorca (La Nazione Italiana, J0 nov. J9!JO). Silvio D'Amico: • 1A poesia di Garcia Lorca > (La Na– zione Italiana, 22 gtnn. 19!JO). Vito Pandolfi.: • Lorca, dalla poesia al dramma• (La Jet– tura, 13 luglio 1946). Franco Fortini: • Lorca, poeta gitano• (La Lettura, JJ luglio 1946). Elio Vittorini: • Federico Carda Lorca • (la Lettura, 13 luglio 1946). V. Bodini: • Lorca • (Fiera Letteraria. 4 febbraio 1951 ). Cesco Vian: • Noie sulla poesia e sul teatro di Lorca ,. (Vita e pensiero, 1939, Mi– lano). Bartolon Liana: • Si parla di Garda Lorca • (Vita e pensiero, Otcobre 1956). Sergio Surchi: • Rilettura del teatro di Lorca > (Nuovo Corriere, 23 novembre 1952); • El P1ibblico » (11 gennaio 1951, Nuovo Corriere). Enzo Ferrieri: • Yerma > (Rawo Comere. 19',6}. Daddi Afario: • La fiera di F. Garda Lorca • (lllwtra– zione Italiana, 1953). Oreste Alacri: e Lorca » (D Cafrl, Roma 1956). Masini: • F. G. Lorca > (Corriere Adda e Ticino, 19',6}. Ubaldo Bardi: • Poesia co– me verità su F. G. Lorca • (Lavoro, 1946). Ubaldo Bardi: • A venti anni dalla morte di F. G. Lorca » (Fcnarcta, Milano, 1959/; =- Sono inoltre apparse note su Garda Lorca nelle seguoiti riviste: • Cinema Nuovo• (/956); • lA Fiera Le.ttuaria > (J9.16-47-1956); • Rivista Me– dica• Carte Parlanti (19~ 1951); inoltre segnaliamo al– cuni articoli di scrittori srra– nieri pubblicati su rivi.sre ita– liane: oan Salvator: • I mor– ti e io> (ll Borghese, 2 no– vembre 1956); Couflon Clau– de: • 1A morte di Lorca > ( D Contemporaneo, 21 luglio 1956); Swan Michael: e La gi– tana di Lorca • (Minerva, di– cembre 1956). (5) Oreste Afacr't: Prime Poesie e Romanciero Gitano Editore Guaru1a 1949 - Il edi– tione 1950. UBALDO BARDI un paesaggio del lago d'Iseo finnaro • A. Tosi» ma che lasciava qualche dubbio sul– la sua autenticità. Mi di.sse, dopo averlo attentamente esaminato: • E' un luogo molte volle dipinto da Tosi; ma il colore i un po' evane– scente e accurato: I! poco ~°:/!~~~1;:t~r~::i~ i/;'11:,.f;. re il Tosi più noto, quei qua– dri e quadretti che si trova– no ovunque. Tuttavia il qua– dro A di un "pittore": un qua– dro assai delicato, direi bello. Di Tosi o non Tosi, tienlo e buona notte al secchio». Era la cosa più onesta c~ si ~ tesse dire: un altro, al suo posto, a vrebbe infil Z1Jto un SQJXQ di sciocche.ue. o.sttn– tando di sape.rla lung a. Dopo un po' di silenzio, se– guendo ovviamente un suo segreto pensiero, Tome.a mi disse che desiderava tanto di venire a Roma, di spingersi verso Napoli e oltre; anelava al colore e al sol e del S ud. Sentiva che m una ca.sa sulle rive del basso Tirreno si sa– rebbe ripreso, avrebbe ri– cominciato a lavorare: • Lo sai - mi di.sse - che ,! d1U anni che non faccio un qua- ---------– dro? •. Buon e caro Tomea, era il suo cruccio ma1giore. Ora i.n noi sopravvive il ri– cordo dd suoi occhi vivaci del suo sorriso buono e dei s;:'ant:5~an::::"t!l1J•'::;7::/ to. Ma, oltre la nostra me– moria e il rammarico di noi amici, rimarranno i suol di– messi fiorellini di campo, le sue lanterne spente, le sue ac– quasantiere, le sue nevicate alpine, le sue piccole mele dai colori aeusi, le sue rattri– stan1i maschere, le sue me– lal1coniche candeline: tutto ~tt::;:, 0 t~r!ii~:~o ca;it':Ji~ ventare francescano. Pur vivendo nella metropoli lombard.a 1 _d!)'le gl'interessi mercantrl1SttC1 e lo snobismo di alcu,ii n·ccJ1i hanno per– messo una vita prospera al più sciocco manierismo, Fio– renzo Tornea ha saputo es– sere umpre se stesso, fedele a un ideale lungamente ma– turato, cosciente d'una niis– sione che non ammetteva devi.amenti o compiacimenti ~,:~~uaf:Sti~ti,?'/'':o i ~ • mercati delle pulci• fa10- citera:mro a mighata e mi- %!~t~lr:s:Jeg'l/":!Fc,,.,::f~· sti, le piccole tele di Tornea non faran parte del grande naufragio; ma rimarranno a testimoniare - sia pure con la modestia cl~ ~mpre fu propria all'artista - di un coerente svilupo storico del– l'arte italiana: elementi di un linguaggio sin&olare e autoctono. GIUSEPPE SCIORTINO Il < Goncourt > a Vintila Horia 11 • Goncourt • 1960 ~ stato 3SSegnato per la prima volta ad un esule politico, il ro– meno Vintila Boria, per il suo romanzo • Dien est nl en ~ •• pubblicato da Fayard. S1 tratta, come il souotitolo ci_a,TVen~,di ':111. • diario (apo- ~~:J: diOvi.!,~ut~bi~~ romanzata. Nel poeta latino, relegato sulle coste del Pon– to Ewino, dove ebbe occa– sione di conoscere cd ammi– rare un altro mondo, per– meato di una religiosità su• periore, l'autore presenta se stesso, il suo dramma, le sue aspirazioni, le sue speranze di esule. Con la prcfarione entusiastica di Danicl-Rops, il libro ha già conosciuto un bel successo di critica e di pubblico. Vinti.la Boria, che ba vis– suto a lungo in Italia e con– sidera I'1talia come una sua seconda patria, cantandola spesso nei suoi poemi, ~ au– tore, in collaborazione, della più completa ed ag&iomata antologia di poesia italiana contemporanea in liogua spa– gnola (Madrid, Guadarrama, 1959). Ha pubblicato anche due antologie di • Poesia rcr mena in esilio ,. (Buenos Ai– res, 1950; Salamanca, 1956). Ha direno in Romania la ri– vista letteraria • McsteruJ Manole •. Saggista di grande perspicacia, collabora a • Hu– manit:is »: GIANNETIO BONGIOVA 'Nl ISABELLA D'ESTE MARCHESA DI MANTOVA GTUSEPPE FONTEROS I ROMA FINE'800 PETRUCCELLI DELLA GATI! A I MORIBONDI DELPALAZZO CARIGNANO E MEMORIE DIUNDEPUTATO VITO PANDOLFI ISABELLA COMICA GELOSA ALBERTO CONSIGLIO STORIA DEI MACCHERONI CON100 RICETTE E PULCINELLA ~I NGIA~IACCHERONI FERDINANDO GALIANI SOCRATE l~IMAG INARIO PIETRO CHIARI LE MEMORIE DI MADAME TOLOT DUCA DI MA.DDALONI e MARCHESE DI CACCAVOXE EPIGRAMMI ~oan ~u'3brgia::~ a";~~000 ~ sincera. C'~ in Natili l'entu– siasmo frenetico e patetico di chi ha ritrovato la gioia del d1J?inaerc liberamente, fuori dai lea:ami di estetiche pre- ~j~~~c.a v1;·~~. i!~~;: b:c ~sere o dh-enire, uno dei nfenmcnti di Natili che ora ra~g!unae i suoi risultati più fehct nella tela intitolata Uomo che accende il fuoco in riva al mare. La Galleria del Vantaggio PfCSCn~ due artisti napoleta– ni, Michele Dc S1efanis e Mario Guglielmotti. Dc Ste– f~nis evoca, _con grazia e poe– sia, paesae11, nature morte e figure. Un amore accorato e 5?litarlo per le cose quoti– diane, lo stesso che ritro– viamo ~n Va'1l~tti e in Spi– nosa. a1 quali il De Stcfanis ha cc~o guardato, ~ alla base dr questa pittura di sentimento, ricca di un co– lore ~finato e di impasti ma.tena che rae~ungooo Ja SO';ltuosità di smalti opale– scenti. NeUa nuo,'3 sede romana della galleria Numero in Pi~ di Spagna 72, M~nucl ~.n3..lm espone una serie di h~c~e <:0mposizioni, per lo p1u lD bianco e nero, di ten– denza astratto - surrcaJe che si ayvalgono <li una tCCTlica par11colarmen1e agguerrita di scopert~ ispirazione giappo– nC'Se.P1c1ro Angclini ha rac– coh~. al Jardin des Arts, un nu_tnto gruppo di opere vec– chie e nuove che testimonia– no delle sue note qualità di acqua.re.llist.a. Interessanti i due _quadretti, del '13 e '14, legati al rusto floreale del tempo. Renato Bussi torna anche quest'anno a Roma per Pz:cscntarci alla Passeggiata di R1~t!a le sue ultime opere: ~ICI fiaurc modi&lianescbe, 1 ~p1rate alle varie età della \'lta, t~lora un po' troppo d~ra~n-e nel loro stilizzato s1mbohsmo. Grande cura del– la m!'tcra pittorica alla quale Bussi affida una funzione di accentuazione psicologica. 011:.(;U t-"AH8R..1 Dtre1tore ~tr,nnubll~ Stab. l'IP08T9.Hoo U.li. .S.LS.A. Roma • Via !V NO\·embrc 149

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