la Fiera Letteraria - XV - n. 16 - 17 aprile 1960

Pag. 2 LA flERA LETTERARIA Domenica 17 aprile 1960 Ilrecensore elaprima, 1 era VETRINETTA I BIBLIOTECA I L'HGOLO * (Continua da pag, I) toffie e ~n~lmanacchi e ritagli, hbri e ri,'i.sre sepiati con l'unghia della talpa, but– tar t·1a tutto (1nut1lisslmo, a11t1ccononuco) e me.scolarsi a chi ,•fre, a chi cr~ce. di I LADIJJJRQ _CAJQLI A.,ì'ONIO SA..'\:"TUCC.1O: • E· ptace\'oll. beffardi e 101lane- I d I Il recensore stanco t alla fme un ri,'Oltoso non troppo arduo da smeltere di fare il brat'O reansore e non cos) fun:.ionali-=.ato e represso da 1•1e~tersi gli ocx:l1iali affun:i– ea.1r~r rimcnue t(/iciente e s,·egl10 e o,:getti1--o anche t2l sole di prima,.-era, in m~o al mare triviafr de.Ila natu– rale~a illertuata, incolla e it'?nOSa sen.:.abi.sogno di bi– bhotecl_te e commentarli. E' una mmaccia d'uonto libero. Certo, la stancJ1e;:.::.a non si dovrebM dire, sarebbe pudi– co teuersela in segreto: ma il recensore è malgrado tutto un abitudinario, e per abitu– dine seguita a recensire quel cJJe ha lett~: sino a ieri, sino ctoè al bilico della stancl1e:– ::.a, ha • re.stituito • libri, ra– manti e poemi i11fertigli dalla gtfante.sca macchina l!.dito– nale (della quali!. è l1buo schim-o), oggi •restituisce• la ~ante lettura della su.a stanche:.:.a, fatta e,·idente e morbosa dal coni rasto con la prorompente ,'ita1itit della m~O\•astagione, che vola sfo– girando libri bianchi di pol– "'ere sui greti, cltiari di gon– ne per le ,·ie, rossi di im– portuni pre.so1tunenti pe1 sangue. Ma si può riposare mai il recensore.} l libri si accata– sra110minacciosi, le. te.le.font:t– te degli autori ce.rca,10 le ore. del più le.gittimo, più classi– co pisolino per squillare. ne.I cranio indole.ndto, il bilancio familiare non Ira stagioni, gli editori minaccia,10 la rappre– saglia del non-im'io. In con– clusione.: ben venga im·e.rno e finisca 'st'infe.nro. I recen– sori dovre.bMro abtlare. tn Sveda, o anche più al nord, rinclliu.si e.nne.ticame.nte in sran ;:.ea tonpcratura costan– te, legati alla sedia e nu1n·ti di ,·crdure sterili::.zate e. di acqua minerale. Non cono– scerebbuo stanche;:.;:.a,stagio– ni, vita. Sarebbuo felici? Ma sarebbero perfetti, classici. i arrfrerà anche. a questo, wt gicrno. Strano C017U zii Stati ben ordinati non abbiano ancora abolito la prim.a,·erc e l'au– tunno, stagioni antieconomi– che e. romanticamente. sov– ,·ersire. Ala si arrfrerit a.nelle. a questo, un giorno. Incontro sull'autobus Giaco• mo Etna. Mi dice: • Vado a Ciampino._ pario per Corfù_ ~~~ Put~;a:fiio a~st~li~~;~ h:1, poco o molto, del matto. Ti si afferra a.I braccio, t1 piant.a ncdi occhi due pupil· le sf:l\'illanti, crede di espor– re un pensiero, m;i la sua enfasi rotta daUa commozione ~~.C:r t~aq:r~dcl~ le idtt che stanno sotto il sentimento. Ra fretta, molta fretta: pochi mesi per com• piere un'indagine sulla veri· dìciU del pocla eterno. Per– ciò farfuglia, saltabecca co– me un mostro surreale da un punto all'altro dei millenni o del Mediterraneo, vuol gher– mire quanto più possa di te e dei tuoi sogni. e trascinarti nei suoi_ sul 99, in un'ora di punta. Per quanto io non sia il confidente più adano a capire la sua impresa (,-c– d.remo dopo, perché), mi con– granllo e lo im•idio, e non tanto per il \'i3&:iiO, cti per sé invidiabilissimo, quanto ~r il c:a.ndorc con cui egli lo affronta. E forse lo invidio anche di più, perché ba fat- 10 l'incontro Riusto, un edi– tore che ali dice: • Partire subito- accertare S(! Omero ha detto la ,-crità ... s~ pa– gate._•: ogai, ieri, millenove-– centocinquantanove, quando un giornalista come Etna, eccellente scrittore, critico d'arte, ma giornalista, può aspettarsi, al mass imo, che gli affidino un sen· iz.i o sugli ultimi ritronmcnti arch eolo– gici a Piazza Armerina, come siciliano che è. cd amante delle cose antiche. Penso: a:U avcs.scr fatto ri· percorrere le rotte della na,·e tedesca c:he Van Hc.Oin, in film, guiderà Sotto die.a ban– diere... ma impro,"isamcntc mi accorgo che non c'è mol– ta differenza. li capitano te· desco che vh·e la sua per– sonale Iliade fusa con l'Odis· sca, Van Hcfiln e Ulisse, l'editore Vito Bianco e i1 reuc· cio greco che forse mandò un rapsodo sulle tracce del collcea famoso, sono una me-- =i~p~de~t~~'\Ji~~0.i irrefrenabile; rido dei no,-a– tori spazientiti che ,-orrebbe· ro liberarci dei Grec i e dei Romani; rido ~ re.bé i mo– derni ulissidi, non esclusi co– desti liberatori, discendono per il medesimo cordone om– belicale dalla gran madre di Ulisse d'Itaca e di Gi3eomo il siciliano. sf J>OSS3 accoilierc il ri.sul- à~tg_ cgi 5 un ~m~~~} ~: cantare fauc sirene, o pronti 3 tapparsi le orco:.hie con ~ra elaborata dalle solerti pecchic della critica? Due at– tei!Pamcnti noti anche ad Uhssc, cbc tutu,;a non rap– presentano un modo antico cd uno inodemo di porsi di– nanzi ai problemi della sto– ricità di Omero. Quello cri– tico è di poco posteriore alla r.iccolta e all'unificazione dc.i testi omerici. Vogliamo scen– dere fino agli Alessandrini, come più raffinati e moder– ni? Sarebbero circa duemila anni, che ili studiosi soni– dono delle imprese ~erose ~~~!ian~ e t1ifn~!~~ Vico. ~ ,-cde Omero lonta– nissimo dagli avvenimenti a raccoslicre i canti di cen.i • consarcinatori • (la parola è sua, cd equinle a rapsodi e rappezzatori), Vico non :ic– cetta,·a la storicità del Poeta, se non ~r l:i rappresenta– i.ione di un mondo effettiva– mente \'isto, ossia di molto posleriore a quello di Ulisse. se Ulisse è mai esistilo. Ep– pure. quasi equidistante da Vico e dal nostro Etna, Fo– scolo, iJ' 3.ll dotto e perfetto conoscitore delle questioni omeriche. fm;dia\"3 a Ippo– lito Pindemonte, come noi in– ,idfamo a Etna, l'occasione di trasferirsi negli eroi sui luoghi omerici. E un tedesco, pazzo tanto da ottener poi la cittadinanza americana, Sc.hJicmann, prima di Giaco– mo nostro corse il Mediterra• neo, usando come guide tu– ristiche l'Iliade e l'Odissea. Venticinque secoli di critica omerica pan-ero schiantati sotto il peso della notizia, che il folle a,·eva scoperto le ro– vine di Troia, e poi le tom• be degli Atridi. e altro ancora, infinite e incredibili cose, comprese le ceneri di Tele– maco. Nella galleria dei ere• denti in Omero, potremmo mettere cento personaggi, e non soltanto aentc d'altri tempi. Il capitano Kolaitis, ~,-o':°~~;f~:n~~i libro di Etna: .-Cosa fece Ulisse nei sc1te anni che di– morò presso Calipso?._ affron– lò !'Atlantico e giunse fino alle Antille. A Trinid:id gli indi~ni ballano ancora il "cabpso" in onore della maga che ac:c:ompagnò l'Eroe•· Come si \-cde, il dubbio e ~n~~~ ~:i~ir=J~ bili. Se Schlicma.nn non 3\"CS• Mi domanda,-o sull'au1obus, se creduto, non saremmo mai e oggi dinant.i aJ libro (Il ,·cnuti in possesso dei tesori ,·iaggio di Uline, 24 litoi'T3- di Priamo e degli Atridi, che fie di A. Hobeneawer. Vito sono tesori, anche se non ap– Bianco editore, Roma-N:1poli partenncro né a questi né a L 6000) mi domando come quello; e, se credessimo a --------------------·. ~~~~rcsi:~~~ri ~n1~1~mt P. C. Cronaca dell'eclissi * IL FAXTAS~IA DEL PADRE co, o di poter danzare oui sulle mo,-cnzc in,-cntate sotto gli occhi di suo padre, da un Bclafonte di tremila an– ni fa. Chi ,-oilia ,·crificare il libro di Etna, a:uidato da uno stu– dioso autore,·ole, può leagcre Omero e. la realtà storica di Lui&i Pareti (Garzanti, Sape.r tutto, no. 129-130, L 350). Per esempio, Etna attinge dal ,-cc::chioBérard l'idea e quasi la sicuret.23, che Omero ab– bia tra.se.ritto in poesia le esperienze marinare dei Fe– nici. Pareti nega che esista una sola pron di codesta de– rivazione. Ero al primo anno di Lettere, a Firenze, quando il caro maestro demoliva pa– gina dopa pagina, indimen- ticabilmcnte, le affermazioni di BU'ard e dei suoi epigoni. :~~~~rti~~im;;~~nrcm~! la terribile tecnica del con• trollo critico, rccondata dal· l'incanto delle intuiiioni e delle dimostrazioni da oppor– re alla tesi respinta. Si im– maaini .$(! Etna potrebbe tro- ;~i!~!0':i~~J1~dcìi!;;;t!f. letto che si schiude\'a all'atti– ,;tà critica, ha lasciato in mc tracce indelebili: eppure_ Etna e Bianco ,-oa.)iono cfi. mostrare che le descrizioni di Omero son \'Cri e propri ri• lr.itti, quasi fotOiJ'3,fic dei luoahi nsti direttamente dal po,cta o ben descritti dai ,.-iag– ilatori fenic i. Pa reti diceva allor.i e OiiÌ sc.rh- c: • una lct• tur.i anenta deUe ~rcarlna• i.ioni di Ulisse, ncll'Odisse.a, la.scia intendere che un grup– po di esse a\'C\'3 origin:1ria– men1e una ben diversa ubi– cazione nei mari; mentre a.l– ire forono ag&iunle, presup– ponendo l'ubicazi one accolta dal testo attua.le ( ...) per ali aedi più antichi quelle an·cn· ture si s,-oJgC\-ano, non nei noslri mari, ma nel Mar N'ero e in quello di Azov._•· Pareti dunque, in compagnia di Et· na, non ammetterebbe di ,-c– der mai luog:hi realmente ,i– sitati da Ulisse. E si potrebbe squitare. ma perché? Etna e Bianco forse non conoscc,·ano Pareti. Per no5tra fortuna. Abbi3mo un bel libro di più, e poco imparta se la tesi è di5CUtibile, giacché iJ libro non h:1 scopi scientifici. Di fatto, passo dopo passo Etna aoccrta e dimostra la corrispondenza del racconto omerico eon l'aspetto dei luo– ghi. E i casi son due: o il pocla, da chiunque deri,-assc, rispecchiò condizioni topo– grafiche noie almeno a lui e alle sue fon1i, se non proprio ad Ulisse; o il Mediten-::ineo ~~an~°n•~C::~ did=~~~~~ ri5pccchia molti. Ma. per ca– rità, Bianco ed Etna non prendano questa alternati\'a per una sfida. Non c'è biso-- 200 di a.ltri acccnamenti. Essi hanno rinfrescalo un mi• to e rinsaldato legami che pare,-ano aUcntarsi; ci hanno procurato care ,isioni, sogni ed altro che "aie anche di più, sca,..ando tra i depositi ata,;d e forse dimostrando eh~ certe disPosizioni dello spirito ,-algono perché son sempre ,;,•e in natura, con o SCOZ3 pro,-c a.rchcol~chc. Il servi.do di Etna ha dun– que giwtif icazioni storiche, geografiche e psicoloaic:hc, ma sarebbe niente se non a,'CSSC ~~~c:,~~~l~e &e::~ e quelle d sono. n racconto, che ha come punti renni le cit~<.>ni lctJeraric e le ipo– tesi 1mma&1nosc, può esser contestalo sul piano critico, non su quello umano e crea 4 ~j'!- f:~ cr'on ~c':na~~~ conccllo, la rappresentazione del mondo che cali ,·edc e delle persone che incontra. Buon crede dcgl1 antichi va– gabondi, buon Jeuore di poe– ti, buon autore di pagine che si accendono, o di fede in un'idea, o di lirici1à misura– tamente av:giwtata su temi eterni di poesia, o di flash giornalisticamente ben diret– to, interpreta appun10 le espe– rienze dj tutti &li ulissidi. Dunque, Ulisse è l'uomo ed Etna il suo poc1a; anche Etna: sola cosa che importa,'"'3 dimostrare. VLADIMIRO CAJOLI VERBAVOLANT si.stenzial1<1mo e filosofia ila- voh ..._ e liana •• Sodelà Ed1trid 11 P1aen:ole. beffardo e soU4.:• * Mulino. Bologna, 1959. :et:ole è appunto Il ~ro1in1 Le cor10.san::.e clii!. in Ila· lia si a,•evano su questo com• plesso e difficile mO\·imento filosofie(? quale è apprmto le esiste,i;:.iali.smo non a,uia,·ano mai al di l.d della limitatis• sima se.tta dei conosci.tori e degli srudiosi. Foru s.olo l'oa puscolo di De Ruggiero, ab· b4sta11~a ce.ntrato ma s,not· tico e. secco e specioso. riu- di questi 22 racconti. che sfrutta ricordi autobiografici e sue pr!,·ate meditazioni per moi;trare. con '<Ottile ironia come !Uomo dimentichi spes– !0 le rego!e della propria ln· teWtenza: l'acre pol~ic• tras!ormata...q in aft'ettuo<10 ~chcrzo e scherno. rende per• !c~•.amente itod1bilt q u e• t I brcYi. apologhi di storta con– temporanea. Bartollnl ~ uno Linguacciut * ODAC. Rk~L. NAPOLI 'on posso cc.no ricordarc il giudizio di tre an ni fa, ma da quanto mi scri\·e credo s1 trattasse di un giudizio piut– tosto negati,-o. Ora \'UOl sa– pcn: se l'attesa le ba aio,-a10. Stando ai risultati odic:m1 dovrei ammettere che qual– cosa di buono c'è nei suoi ,-crsi ma assai poco, guardi, appena l'inizio. Abbandoni però le f-ra,;i di questo tipo: occhi di cristallo, la .seta del– la notte, ccc. ·on le dànno rastidio? Mi riscriu qU:ln• do an"C.rtirà. la nausea per esse. il,ne non sono anonime, ma hanno una loro firma, anche S(! questa non appare in fondo a.lla J)OC'.'òia. • Ma io sono uno sconosciuto• si può obiettare. D'accordo. Dc\"C essere uno • sconosciuto • che impone la sua presenza. li suo mondo poetico potrà an• che ~re limitalo, ma de\-C es.sere • quel • mondo, e cioè quel tramonto, quella solitu– dine e quella adolCSCCtU.3 in– terpretati in maniera perso– nale. indi,·iduale, che poi si- 1JOifica uni,·ersale alla fine. Questo '.'>ignificanm~gno dd poeta. Altrimenti si ftniscc aJ macero. :J, ';e,~:r'Jtun1r:a 1 ~:~:~r~ clte intorno al ten,m1e esi– stcnzialis~o si sono ing~e• rati equn'OCi e approssima• ::.ioni, filosofemi e apodissi Nella sua accc::.ione filo<COfica esso i im•cce. di difficile cir• coscri.:J,ore. In questo libro ~~.:.;?po~~\t'W. 0 I' di FRA,\CO FOCHE ~;~:,~jr ::;':t:' 0 inpo,~~e.s~~ ROFF;',tA.XN GIUS. ZUCC. CASTEI..L\Z- 20, ALESSANDRIA - Niente immodestia da parte sua. Lei si ri,.-olgc a questa rubrica e sottopone i suoi ,-crsi a mc, Semmai do\TCi CSSt!re io a parlare di immodestia_ In lei spicca il S(!ntimcnto reliaioso, e allora mi consenta un con– siglio: legga le au1entiche poesie religiose dì Clemcn1e Rcbora. Può tro,~e in qual– che buona antoloera del ?-:o– ,-ccento. Poi saprà dare da ~lo un giudizio sui suoi ,-crst. sotso. Dimostra clre anche in Italia l'Esisten;:.ialismo ----------1 p1_1ò s11g11erire. ponderose pa· 11 gnre de, pii, illustri filosofi Sacro Antonfo SarttllCCÌO è di siett· ra fede. Fonnatosi a quella scuola del dopoguerra cl1e )·o Rouault lie,•itò mtonio alla Rit'ista Il Mulino. è andato sempre a q,·uegli st,,di di più diretto A. V.• TORJKO - Siamo al– i' embrione della poesia, 3P. un' incen.a presenza. I suoi • bl'"C'\;saggi• sono piuttosto dei frammenti, delle schega:c. Si è mai cimentato in com– posizioni di più ampio rcspi• ro? Pro,'l, e chissà che non ,-cnga fuori una ,occ più ri· conoscibile. (Continua da pag. 1) lori, per dare ad essi una anima e uno squillo dolo– roso, aspira dunque alla rappresentazione: di ciò che di sacro si nasconde nella \'ila dell'uomo. E' la poetica piU dissonante che si sia avuta in un'epoca in cui la ricerca dell'arte si è limitata alle grandi e sterili ri\·oluzioni esteriori. Ma i quadri di Rouault so-– no quasi tutti dipinti in una sorta di buia solitudi– ne. sentiti ed espressi con una materia che segue l'ansia del pittore lungo una discesa sempre pill confessata, \'ersQ le voci della soHerenza. E' una pittura che stride quanto piU incide il suo segno ros· so e nero in uno spazio che sembra bruciato, con volti che si sollevano dalia ter· ra con le tracce del sangue e delle radici; visioni che riflettono un incubo luci-– do e sofferto che cerca di VIN. SAVIANT, ROMA .. Se fissarsi, come una supre– bo ben capito, il ,·olumc di ma incisione di fuoco, sui– • prossima edi1azione tipo- la terra degli uomini. < Il ~~;,.~_al:\~l~ :~!~ ~do~.gif~tfc!tt~ri~t~ la • Poh-cre di strada•. Ecco- i dlaletti piU miserabili, Ja: • T'ho rivista nell'aria del- volgare e talora sottile. co– la strada / riscaturita da una me nel fondo del vasaio nuov.1 pena; / là, sei passa- talora si fondono e si scin– ta; una folata d'aria, / ap- dono elementi contrari. - pena un .segno, una parola La pittura è per me un ~:F~f ri~~ltjgfii~"'cm~ mezzo per dimenticare la po con la sua malinconia / vita, un grido nella notte, come l'ombra che fuiiC sulla un singhiozzo represso, un strada•· Non è affatto maJe. riso .solfocato •· Ma non usi la parola • cdi- Con queste parole, Rou- 'tazionc •·- atùt si spiega a se stesso e GIANC. PILT. COL. LA c'illumina sulla sua pittu– SPEZIA .. FRANC. SANFIL ra. rosi palesemente deva– TORJNO - Anche loro si di: stata da una profonda esi· sperdono nelle annotazioni genz.a di solitudine e di troppo elementari e fruste meditazioni. ~ci ~liti tramonti, stelle, so- Vedere i suoi colori. den- contenuto filosofico e storico. E' diventato orgi ,mo stori• co e un interprete fitosofu:o tra i più avvcrriti. In queste cinquecctlo pagine f come si ,·ede le argomenta.:ioni esi– stono) ha tracciato tutto il penplo della filosofia esistert· z.ialistica fino agli studiati italiani, Mandolfo. Gu;:.::.o, Ab· bagna,10. Te.sta. Paci, La;:.za• rini, BattaJ?lia, Sci.acca, Ca– logero. Fabro e gli altri. Santuccio ne.lla prefa:;iQ!1e di• chiara clte a, rebbe O\·luto eseguire • un'indagine che re· ne.sse larzamente conto delle influen~ esercitate dall'esi• stentialismo nei dj,•crsi ut· tnri de.Ila no(tra cultura •· A ciò no,i è tiunto, come egli ste.sso dichiara ulteriormen• re, -per una serie di dil-'CT(e desrina;:io,:i, di volta i,r ,·al– ta complicanti. Cosl con1e è il \-Olttme _(oddisfa il lettc:;rc infonnato. Dooo m1 percono sommario sulla nascita del– la proble.matica c(itten:iali– stica e le prime interpreta– ;:.ioni ne. esa,ni,ra ,:li ao;,-.e.tti nel dopoguerra e le moltepli· ci influm::.e. Anche le note a piede di pagitta. la ricerca bibliografica po_(<:O,io auto– ri;:.::.are un J!ÌUdi;:.io ,rollo positi,·o , pouionn il ,-olume tra quelli di ,·era infonna• done su un argrimettto clte poteva rl\'elarsi di.fficoltoso e sfuggente. * LUICI BARTOLDi,: Le eque dt'l Bo.s~to. :Uondadorl. 1960. Un pa550 del ..Galateo .. di Monsl~o.r Della Casa. che Luigi Bartohnl riferisce a pa– gina 58 de LE ACQTJE DEL BASEl\"TO dice: ..Vera cosa è che noi non possiamo In al• cun modo menare giusta !a– ticos:1 ,it.a mon.aJe del tutto senza soUazro nè senza ripo– so. e perchè le beffe ci SJno cagione di festa e di ri,o. e per conscgueru.a di rlcttatio– ne. amiamo coloro che sono ZE'I"I'O pubblicato lo scorso anno da liondadori. Soffici ha scritto: • Le prose e le poesie contenute nel ,-olume aono. per me. le migliori che siano s1ate scritte in I:.a!ia in que– 'l:t: ultimi de-cennL ! Matita Rossa ! Tra gli ullimi a citare la Fiera, sccundum Argo: S. Maugcri, D. Manzella. C. Sa· linari, G. Llsciani, L Burlini. A. Letterio Sih"CS1ro, Tilla ~~eb~F~J:t\~~t~Od~: R. Frattarolo, C. Cipparrone, P. PaUotta, L Boncschi, U. Moretti, ~l Serra, D. AstcniO, N. Cossu, T. Periini. W. Mau– ro; dai giornali e ri,·iste: • L'ora •. • Corriere mercan– tile•• • Il Paese•, .-Gazzetta dell'Emilia •• .-Trieste•, • U Giornale del Mezzogiorno•. • Diogene•• • Il Milione •, • li Tempo•• • Corriere d'infor-– mazioni •... Sc1timana lncom illust~ta •. • n Rcponer •, • Comcre Lombardo•, • li ~~t!tin'!1 •,Vi~~r:-~~ politico-let1crario •, ..Cronaca di Calabria•• • Rassegna di cultura e di ,;ta scolastica ., • Corriere canadese • di To– ronto,_• Corriere. di Catania •, • Il picchio \·crde •, .- La Tri– buna del Mezzosiorno •, • Il Popolo•, • Giornale del mat– tino •. • Gazzetta del popolo •. • Paese sera•, .-Vie nuo,·e • • L'Italia •• • Il G3Zt.Cttino.: o .- Sef!1bra quasi un destmo - scn,·e Ugo Morcttt su "Il Reporter " - : ogni utt1ma– na, da anni, spendo cento ltre pe.r la Fiera, la niello da parte . pensando di ,uardar• fi~1s:~ 11 c~::• ;,:~ a:J~,~:~':; ~ me. ua ciocco e r.on la leggo :;:,'::;n!i~ ~;an{i ~ slz.!!~= ben piegate._ Chissà cl~ belle cose ci sono dmtro •- Per \'Cnire in possesso dri tu1n1en esauriti della Fiera non c'è dunqiu clte. da scn- 1~re ad Ugo More.tti fc/o • Il Reporter•• Roma), colle;:.iom- !~~e ~~~ ~e~~;:f,~u~;,,:~!~ ciocco, andarglieli a carpire mentre. don,u:. .Ad evitare ogni complica.::.ione, ramico Ugo è pregato, in un prossi- ;! iat: '~JO ';felf:~~:; 1--a ca.sa ttene. la colonna delle Fie re. BERTOLDO htudinc, pianto, ombre, pri- si e fulminati, Sl dimentica J'.!la,-cra. Fogli e roali di so- subito ogni finezza armo– ltte zuppe. Ma prcrcbé conti• niosa e si apprezza la vjo- ~i~~-a~ ~~~J~inlasfmili lenza delle passioni con- Per e.I.i odia la ~lOl.enso ...-:::::=: per cAi GMG la pM•in 3000 cutni di rifouan.sa allo rerra ~ \'Iottoli? Almeno ci fosse un tratte, la remota vita della barlume di no,'ltà. Niente. carne e del sangue, il tu– Tutto astratto. Il tramonto multo del cuore lasciato la solitudine, l'adol~ solo in un deserto ad at– debbono a\-cre un loro dram- tendere Cristo staccato cl:ati~ ::~t/~~fo~; dalla Croce e seguito sol• nn libro di l oce.ranft' alh•ali•.i ~ - 7' Poesie e canti di pace Ho sotc'occhio un ottimo libro: /I tnortto dell"alfabeto di A C. \toorhoose (cd. • U S.tiiri,atore •. \11lano, 19S9. li· re 2.500); ot11mo, dtco. per profondil.à e ,i,acità. a parte l'edizione piacC\·olc ed ele– ga'1te. Quakhe anno fa abbiamo a,'UIO occa<1ioncdi occuparci di un'opera di a:rande sue· ccsw (in America l: I.A mera– vt_gliosa storia del lmg1taJgiO di \I. A. Pei, cd. S3nsom: e anche di un altro di piccola tiratura: Stona della scnt– t1ua di P D'Angelo, cd. Auso– nia. Roma. L'uno e l'altro tocca, ano una materia assai ,icina a quella del Moorhou– .se, sia pure in modo molto din:rso. '\l l'uno ~ l'altro, però, safo·ano al suo lh·el?o, che è 'ICnz.adubbio superiore. Tut1a,·ia. ceco che cosa ti lcno a pasz zr»:• Sen7a di essa ( inte.ndi: la scritlura) non ci o;aremml'I<tlllc,·:11imol– to da una condizione di bar-– barismo • 1 Il traduttore. l"ha dcua talmente gro<1sa, che tulti wno in grado di sua~rire la con-czionc: non barbarumo, ma barbarie. \ta quanti sanno \·cdcrci. in,.-cce che un puro e semplice '.'>fon· donc, il S(!gTIOdi una ma– la11ia omfonda e pcrirolo<a. che afniaae la linirua i1aliana da ogni partt'' Cinè la ma– lattia dei suffissi (con umo, ista e 1.st1coin primo piano), per la quale una lingua come la nostra, cosl li~ra e Yivace per natura, suhi"-CC S(!mpre più il gio,o delJ'irreqcimen– tazione, che l'isterilisce e l'uc-r-ide Stiamo csaaerando? Baste– rà considerare 5torpiature di ugual conio. come assen– te.inno per as<:e'1;:a.confu– sionismo per confu~ione. con– fusionista ocr arnt((nne , hel– lissimo ! pili bello di cor.fu– sionariol e pa5<:1oni<:ta rie r appassionato: si vedrà ,çubito che quell'ismo non è l 'CtlUto da .sé, per un3. qualsia.si gros– solana confusione o d ic:;tra– zionc, ma ha le radici in uno dei più brutti \"il.i del– l'italiano d'oagi. N"onabbi:1mo sentito dire, in ouesti &iorni, che quella di Maurizio Pol– lini 3 V:irsa\;a ~ stata una grande vittoria del pianismo italiano? Pianismo, \·espisnro, lam– brellis,no: Chopin e la • lam– bretta,. messi sullo stesso piano, trattati con la stessa tronfia aulicità. Ciò significa chiaramente che l'irrq:gimen– tazione non è soltanto este– riore: la lingua, sappiamo. non è una ,estc. ma un habitus e, come tale, un in– dice che setndc mollo nel profondo. Im-ecc un tempo._. Qua11do ne.I 1949 Marcel Cerdan perse la Hta in un i11- cide,ite aereo tutta la Francia pianse. Il campione del mon– do dei ~i medi, il duro de.I rmg, era u110 dei .- nationals • più acclamati l: amati d'ol– tralpe. Suo fitllo ava·a on– que anni. Gli ave.\'ano tmpo– slo il nome. di \farce(, rome. il padre, ma forse sen.:a quel mortale incidenJe il fatto non a\·rebbe. avuto conseguen:e. Il 1raJU1l!.Cerdan sareb~ stato mano a mano umpre meno terribile, la sua .- zrinta • fa-– mosa sarebbe impallidita col passare de.glt a11ni,la sua car– riera a,·rebbe pe.rcorso l'ine· vitabi le parabola discenden– te, ( i.no a ;enninare nel· robl10; Cerda,1 sarebbe stato sostituito da qualche allra giovam: tirre ne.I cuore dei ti– fosi. E forse. erlt stesso avrebbe. capilo che la for..a non è tutto, che la • catti\"e· ria•· sia pure pugilistica_, non ~ u,1 se11t11ncnto da coltn·are. Se così foue stato, il cam· pione, perduto ormai il suo regno, amareziiato, rasserna– to, a,·reb~ mi.::.iato il suo rampollo a rutt'altra atth~td. Ma la mor te lo colse all'rm· pr0V\'' Ì.SO, nel pieno, nel ful– gore. E il suo fantasma • na• tional • rimase conse.znato al– la sch~ra degli Uttramontati. talmente un confro,ito tra il suo modo di boxare e quello del grande genitore. O (orM. non è tagliato per il pt1gtlato. Gli uomini non souo ca,-alli. Gli stalloni trasmellono alla pro~mie le loro qualitd ago• nisti.che., il loro stile, gli 110- nell'animo, ma nell'animo tanto dalle sue piaghe e ~rsonale dell':1utore. Cioè dal suo volto definitiva– ,--------------------, I tra.monti, solitudini e adole- mente aperto a una infini– .sccnze • riconoscibili • e non ta pietà. f. della Cina • t:'n tempo - scri,e Dino Provcnzal sul • Corriere de.i picc-oli• del 6 marzo (e non ci si rimpl'O\eri di occ:upan:i di tale giornale, assai piu sc– rio di molti altri per adullil - si diCC'\-a rn lspa,na, per utra– da. lit ,scuola, 1n tstudio, ~r evitare l'incontro di troppe consonanli; ma oui prere– riamo un suono un po' m· grato alla deformazione della parola•· ':c,~':/re."':J"eF•c~/:.efr~'-:-·0)i11:a;;t cologia, dei sent_imenti,. del– l'anima, clic li d1(feren::.1a. JL DlAVOLO IN FAMIGLIA La Fiera isponde da lasciare nell'anonimato e E Rouault dirà a se stes– ncl disinteresse di chi le so, come se voles.se chiari– Jeue. • L'adoll:.Stt.nte • di re meglio il su o segreto. Cardarelli, le sue poesie di • Io sono U silenzioso ami- ~~ ~noconc~tr:'11cfc'H! co di coloro che soffrono sua ,;u, amarezze e dolo:zze nella pianura deserta. So– deUa sua autentica esislcnia. no l'erede dell'eterna mi– ~l le pagine dc&,li altri seria che si aggrappa ai. antica e moderna eun di Fr-a.ocoCanouoa.o ?16 ,._ci_, 24 tl.-.le tt_ "°1"r•co~~• i• IUOJT■6• • colon. io broM•n L 1.SOO. olq:110 1■ 1rl1 t ..-o L J.000. Triste confessione. Og:gi si preferi~ (ma noi non pre-– fenamo) un suono anche ~~ in~~o ;!~,i~. pi~~ mente non potrebbero più nascere, oaii. 1u11c le • de– formazioni • di cui la lingua s·~ nlsa finora per riuscire Durante qllesti undid anni Marce.I junior si l se.nt1ta r1· pc!tere centinaia di ,·olte la storia affascinante del suo indimenticabile genitore, am– d•ta con /e parole: • tradi;:.10· ne.•· • ne. porti 11 nome •. .. dni essl!.me degno•· Chi p:ù d'ogni allro s'è assunto qut!sto compito è stata la ce– lebre. cantante. france.s i!. Ed1th P,af, ammiratnce e a mica ap· pas.sionata del grande Cer· dau. Questa in,·asata sacer– dotessa del campione. scom· parso Ira compiuto una i,1- ::~~nrirt~!n°t:1: :!;,~~~~!:~i~~ p1ccolo Marce.I e la madre dr lui della • necessità• elle. il nome \farce.I Cerdan apparis– se. di nuO\'O sui mani festi de– glt incontri di bo.re. p,ù eia· morosi. Così, qualclte gionto fa. all't!td di sedid a,mi .\far~l junior è salito sul nnr del• la Sala Wagram a Parigi ~r sosUMre il suo primo com· bollimento. Era la stasa sala in rui ne.I /917 cn-eva ntto– riosamente esordito suo pa.· ~[,1: f:'~u~r,::f;à ~~:a~~:: --ionato a do,·ere.. ... Anche \farul jumor Ira ,'11110, ma non ha com'Tnto._ E' apparso mcerto, Spaf mto. ForM- lo appa.nn.a\'a I e.mo· z.ione, la ce,rtl!:_l,/1che tutt i guardandolo face,,.·a,ro men· Gli lupi, contadini musul– mani di Nisor nella Macedo-– nia on·entale, avevano ziit an.tto quattro femmine. Quando nel 1911 un'altra bambina ,-enne alla luce, i genitori furono presi dal ter– rore. Secondo una creden:.a SUfN-rsti:iosa, le. famiglte ,iel• le quali nascono molte fem– mine seno ~ssedute dagli spiriti malilm. La nuO\-a na.ta venne così registrata c ome maschio e., come. tale, fu al-– lerata. Ojalus, que.sto il no– me che le era staro dato, crebbe se.r1;:.ama, tradire il suo seireto per non 111corre– re nella vende.Ila di Allah. Fu reclutata dai partigiani dl Ti– to, pa.ssò rario te.mpo sulle montagne e ,-enne conte.data con il grado di se.r1ente.. Nel /957 fu ncltiamata m sen,i.::.Jo e. promossa mare.sciallo. Per tulli era un uomo, a,:cm un po' nu!e a \.-Olle..Ma tre me– si or sotto, colpita dal tifo, dO\'Clle. essere riccn-erata in ospedale. do,·e il suo serreto ,·emu: scope.rio. Ojalus, onna.1 libera, assun– se.. 11 nome di Fatùw. e. la sua ,·era personalitit. Qualclu: giorno fa, poi, si è unita in matrimom·o con 1111 comm,U– tone. Evidentemente sotto i panni e l'a.spe.tto posticci il cuore era n·ma.sto del tutto femminile. MORTO IL CERIMONIERE IVA LA REGINA \lentre. la regina Eilsabt.tta d'Inghilterra e rJ principe Fi– lippo usci\·ano dal teatro del .- Covati Garden • itUtl!.me al presidente De Gaulle dopo lo spettacolo ùt onori!. de.U-1llu· sire ospite., uno • )'COman •• et~ una guardia ce.nmon,ale della regina, in sen.-i::.10 ai piedi de.ila scalimlta s'è im– prOV\-isamenre acca.saato a terra, colpito da collasso. lmmediatamaite. 1m gruppo di ufficiali accorrn1a facendo urc:hio i1ttorno al corpo i.11a- 11imato e. obbedendo alla re.– gola clte le Loro Mae.std non dn-ono essere turbate dall_a ,'i.sta di 1m disgra;:.iato irret· dente. Nessuno, infatti, si ac– corse di nulla .. Lo • yeommi • è morto. M. V. LINO DELLI COI.l.I Ca– strocido. - Cra;:.i:e, signor Velli Colli, pe.r cn-er ir1viaio - in occasione del rintKn'O dell'abbonamento - una sim– patica cartolina nella quale. esprime .- i piil \.i\.i sensi di rratJtudine per ropera bme– menta del nostro Giornale e i più vivi saluti al fmppo re– da::ionale.,. Cra:.ie. Certe. co– Sl!. /armo bene., Specw.lnu:nte q1101t do non sono accomp,J– gna.le da poesie • assoltda– merr te inedite• delle quali è implorata, in cambio de.Ile. ge.ntile:::.e. epistolari, la pub– blicavone.. La mia stima, dunque e il ,mo saluto a Ca– strocielo, un pa.e.suu, clic Ilo ,-i sto rtte nleme.nte, passando in tre.no, in un ztomo mera• ,ig lio so di sole. ... L EL BOTT. - Messina. - I.ci \'uolc che io creda :id una • in renu a soddisfazione per– sona.le• ? Ci \'\.IOie poco: non mand i mai più a un:1 rl\;sta seria. come ~ seria La Fiera, poesie insieme ad una richie– sta di abbonamento in con– tropartita. Le poesie su LA F,era non si pubblicano a condizione, a prezzo, a tanto la riga, • non si compra e non si \'Cndc nulla•, in.som– ma, signora. Credo ad oi[ll modo nella sua innocenza., anche se di tono piullosto aspro, e in parte mi scuso: ma per ca– rità non si metta più in con– tatto con la cartaccia stam– pata de.i truffatori., che chie– dono quattrini in cambi'.> di pubblicazione. che agiscono solo per i quattrini, sfruttan· do tante ingenuità, tante scm· e,uin~=~~i in~i::~~~~ ~~t!lit~~~'~m'!i ca e fanciulla, mali'J'odo tut– to quel che le casca in testa da secoli Oppure ,-cde che suc.ttde: succede che finisce per non distinguere più buo– no da catti,-o, scrio da truf– raldino, poesia da sottopoc– sia a papmcnto. no1;"1tro "cC~ c.di chS:~~! mo sei',liti ad esserle amico anche se non pubblica sue Guanda poesie. Pensi un po', e imito vcn poeti di ogni epoca. Bi- muro lebbroso dietro il tutti i corrispo ndenti di Dat- sogna mirare e farsi rico- quale l'um anità che si ri– tilo a fare a. ltrc:tta.nto: lca- nosccrc. Quando si lt!nono t bella ce.la i suoi vizi e le :~ 1 :ut!":li~a ~i: ~ ,-crsi occorre dire: queste pa- sue virtù. Come Cristiano dunque non ,; desse la spc- 1-----------I credo a GesU sulla Croce•· ~ ~u=tif's;~~rno°nc~ Il"Tormargaoa,, un•~'\;:.,~~1.;~.:'~i Ir-------------------- ~!0:~e ,·~4 :!~L~1 r ~= =ag~ahili ~: ~ La vecchia ,; aGKiomati. ,i,i cultura!- Il :;o marzo a Roma. neJ- di tedi~ macchinaz.ioni mente, o 5 1 olofi per ,jante- !~:t~~~~t; 1:a~o.,i~r~ antiumane. r:~-o 3 s~aaoibirl~~? a del- gana d·argento allo scrittore In questo deserto c'è an- State certi: se qualcuno tra Libero Bigiaretti. autore di cora un artista, un uomo i mille e mille che inviano numerose opere di narrativa, che si ricorda del figlio i!~~~l~e~~al=i~ 3 :toff1:, t.:-acui si segnalano Esterina, ~ft~~m~i e~i~~~l~ :~ scapperà fuori dal silenzio. it~'!o~i. c~'::":;~~n~~rt'g~ dore, come se cercasse nel- Sf! ~g~ nr:m~o ~un~ ref'~u~~~i:a:::~~n~~ la ,;otenza di colori defor– sua ilwtizfa. Che ne dite? ~~~~f u:::i::;:;~o eJi =:a~ 1 t~~~~ 0 eUJ * ELFR. ZA'I .• Courvné. - 1A sua lettera è molto tri– ste, e strana. Gra::.ie fN-r 1li auguri e i saluti. E per il Sll0 la\.'Oro, non disperi, se unte di dovu scrfrere scri– "·a: pubblicare. non importa, almeno in un primo tempo . Importa csscrc scrittori. Il tempo accomoda tutto 11 re– sto. Se.11::.a pianrere, ,-iva lie– ta e pensi che ogni attivitit e ogm mestiere sono, se one– stamentl!. fatti, ,·eri e. grandi. Scrfrere non è ntcessario, intitolò Marino Moretti un suo bel libro. * A quanti, in seguito alla mia notcrcUa sulla Fiera del 31 gennaio sa>r-so, banno chiesto l'indirizzo della scuo-– la di Agrate Brianza che rac• co;lic manoscritti, libri, disc– gru di artisti italiani contcm• poranei, eccolo: u IV ele– mentare. del maestro Bontem~ pi - Agrate. Bri.an:.a.(,Udano). ... M.L PIE. - Fu-cnzc. - /..I! sue liriche pa.ssano ad Hofl- '"E'ìt [~~ì iOR. "!i M1~~- - z.lone. peccato e, in alto, ne-ila so- Pre,;:e.ntato da Ello Filippo la luce della Grazia. Acerocca <membro della giu- • Non esiste qualcosa co– na che comprende Francio.sa, me l'arte decorativa. ma Fe&ta Campanile. Vecchi, soltanto I• arte, intima, ~rcJ~~)~~~n;·c~[~oli!i eroica o epica. Siamo mol- 6'teggiato in questa onnaJ no- to lontani daj pittori di af. ta e simpatica mani!cstazio- freschi del passato, accanto ne che riunisce, una ,·olta aJ ai quali spesso appariamo m~e. i m.Jgliori nomi della così piccoli ... •· letteratura. del glornaJlsmo, Nella pittura contempo– delle ar-J. ddla Ral-l'v. è sta- rane-a, così contradditoria. to .salutato dall"o mugio di un ricca di pc,etiche estTose ~d ~~~P;! 0 è~~ert~ mant.ie.rc. . e\"ash•e, Georges Rouault Pur vivendo per lun~hl sta e sé. Isolato come una tratU dell'anno a In-ca. BI• roccia, quasi come un san– giarctli torna volentieri nella iuario rovinato già dal città dove praticamente al è tempo, ma pieno di echi concretata la sua !onnazlone dolorosi. L'amore per la di acn~..ore, oggi tra I pià trascendenza. che permet- ~~r:dJ ;ui~~ ::Prc~t te all'uomo di scendere nel ri: torna alt..--ed. qua.odo gli proprio abisso e penne te è J)006ibile. nel qua.rtiere ro- anche ad un artista di sa.U– mano dov·è vl.ssuto da ragaz- re verso la \"erità, ha a:u– z. o. pr oprio nella z.ona del- tato Rouault a !arsi inter– l" A.ra Coeli, di Piana Campi- prete di un dramma che l ell i e di Piana lfargana. do- si è fatto silenzioso e pro– ve sorge la nota trattoria fondo come la più umana nella quale erano ,·enuti a !e- delle leggende. Credere a 61 ~~~e 1 dfU~~I ~\~~ Gesù sulla Croce significa retti viene- ad auiunszen;i a per Rouault credere nel– quelli di A.aaiolettt. Ptnettl. l'uomo che si danna e si Zevi. Cardare.Di. Praz. un,a- redime anche se la tenebra retti. Bo:npianJ. Zavattlnl. dovrà per lungo tempa te– Gentilln.i. Prosperi. llontel.U. nerlo come l'unico prigio- !tlt~l, s~~a. Pt~·~eiÌ niero consapevole di vive-– Una ,·etthia che piange, una vecchia da nulla, nel vicolo muto, amori S\"iati, sguaiati, un vento invasato nel novilunio, la passione e la voglia delle cavalle pazze, il bruciore del fegato piagato, e singhiozzi, lamenti, perché la gioventù è allegra. fa festa, l'edera è ,·erde, il mirto è buio, (Od. I 25) la gio\·entù regala n~b,~1_fr:1 50 ':"1a,~ :~~u, le foglie secche ~r:=l~M'n~tc maps ,ub lntcr- [dell'inverno c-um libi fl.ignr,n s a mor rt libido, quac 50lct murcs [ uria.re: cquorum al suo compagno ::O:uic,\:~=~ u .Ja.rosum [vento. lacu quod pu.bo bcdcn. ulre:ntl Da: E. Mandruzzato ORAZIOLIRICO .iri~atf=, ma~~("°• dcclic::ct Euro. Traduzione con testo labno ln nota e UD saggio conclusivo. JS& pagine 1n /orm4to U.Zx IS, ril~giato In 1mithn. Otto taçole, eop~rrtnc e sopraroperta di Mano Pinton. L JSOO Liviana Editrice in Padova C~ti g~~!1~~~.e r :! 0 ~~~~c ~ troncamenti e le elisioni. E infatti l'elisione stessa è mes– sa in un cantuccio, preferen– dosi dire una era, la em-– nomia, della is11t11.;:.1one e 9ue..lla urren.::.a (co_l catrame m bocc:a, come dicemmo il 14 rcbbr.iio). Belli. s\, i tempi in cui la Germania pote..-a essere l'A.!e– m4Kfl0 o l'Alamagna e per– fino la Magna, e in cui Brux(!ltes di,-cnta, a da noi Borsella! L'au~rio che Bru– no Mialiorini (v. • La lmiJUa \~~~;ag~•ou\ •. ri~~igc E-~~ ~~~~~~~~~:~~ù: sa prender ,;ta e diffondersi, ci pare dcstmato ad arrestar– si contro il muro saldissimo che lo 5cicntifìcumc ba eret– t~ per impedire anche il più piccolo tcntat1\·o d"n-asione, alla nostra hnlf\la inesora– bilmcn1e imprig:iona1a e sp1c– tatamcnte i\,lardata dai ~ 0:>nctini robot del • prcoS10- m.smo •. La lini\la. appunto, non -.a più deformare. Vuol dire che ~ morta, allora? E no1 do– \"remmo rassegnarci a tale suo destino? 111111111111111111111111111111111111111 GIOKNAL~ ARTISTICO. LETTEHARIO cerr■ a110YI podi, scrHLort. caos•clrtl pl Uort, e neo laore■tl, a.m– bl! H.UI, i,,e.r enll■Dorulcae e ••l.,rh:uslone merlte•oll SeriTf're: c.\Porodo del ~od Lonco Te•"• N1111"'#0 t9 : Sapoll Ulh~U tl\HHRI Otrettor,- rf'•ponublle S1ab. T1pogrdico U .E.S_lSA. La rh'lsta di cui Lei parla ~ • Rassegna di vita italiana•• edita dalla Presidenza del Consiglio, Roma. precedenti vincitori del Pre. re per capire. mio Tor Maraan.a. l\L P. ,._ ____________________ URoma 4 Vla fV Novembre IUI

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