la Fiera Letteraria - XV - n. 15 - 10 aprile 1960

LAFIERA LETTERAR 'Anno XV - 15 SETTJMAl' ALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCJE Z Domenica 10 aprile 1960 SI P BBLICA LA om1E~ICA QUESTO ;\!ERO L. 100 UIHEZIUì\E, AMMINISTRAZlUNE: Roma · Via di Porta Castello. 13. Telefoni: Hedàz:ione 65-5c.487. Amm.lmstraz.iooe 65!>.158 _ PU88LIC11A': Ammintstrauooe: • LA FlEHA LE'TiERARlA > • V1a di Porta CuteUo, 13 Roma fARif'l-"A: L ISO al millimetro · A RRONA~1ENTI· Annuo I. •ooo. Semest7e L 2.150 . Trimestre L 1.100 . Estero: Annuo L. 7.000. C.Opia arretrat.a L. 150 Spedlziooe ln conto cornate po~e (Gruppo [Il · Conto corre.n~ post..1le O 113142 ~ CYA COPERTA ECCEZIO,YALE * Le letture diLeopardi Dobbiamo a Manfl'l!di Porena io studio rivela– tore di alcune trascurate schedine nelle quali il poeta annotò per 7 anni i titoli delle sue letture * di E.\"RICO F.-H.,(l("I :-:elie cinquecento ampie e fine pagine in cui sono slatì raC'COlti e riordinati tutti gli Se-rilli leopardiani di :\lan!:redi Porena (Za• n iche!!i. Bologna). secondo un criterio manifestato in vita da.ilo stesso autore e corrispondente allo scopo di ritrarre la figura del Leopardi nena sua inegua– gliabile interezza di uomo, di pensatore. di poeta e di pr053tore. c·e da scegliere come si n.10!e e da accer– tare la presenza laboriosa di uno studiO:SO. dle come non u!tima deee sue virtù ebbe anche quella di es– sere discreto. con tutto quanto di rinunzia agJ ono– ri e ai ·clamori comporta i tirarsi indietro e rap– partars: là do\·e quasi ·tutti si fanno avanti a gomitate pur di mettersi in mostra. rori.to . Filoso.ti. teologi. ~cienziati. storici. cronisti. poeti. narratori. critici, tra· ged i. commediografi. econo– misti. archeologi, oratori. diplomatici. grammatici. ec– cetera eccetera. dei più va.>i secoli e dei più vari paesi \"i si susseguono con irre– trena bile foga. E nel no· \"embr-e dell'82i, come già ri3U.ltava dall'epistolario, anche il :Ma."lZOOi con i suoi Promessi SJ)06i. Quattroceotosei.tantano\·e: e tutta\ia non corrispon– dono aJJ'efietfrva montagna di libri. rosicchiata e divo– rata dal conte Giacomo in quel giro di tempo. mentre "·eniva filosofando e can– tando. e nr.:t"aitro che in sordina. Quello fu anzi un settennio e.di somma impor· tanza net.la evoluzione e formazione dei pensiero leopardiano. nella storia del .suo sentimento e della sua attività letteraria.-. :Xon fu allora che compose rode AHa sua don.no e gran par– te delle Operette m.Ora.li ? Pie.r □audio Pantiul: •li gallo., * SCRITTORI I N S _\ R 'l' RE R O JI _.\. * "] sequestrati di A ltona" L"aspet~o da tempo questa dimostrazione che il teatro non è in crisi. In crisi è soltanto il teatro ambiziOSo e intelligente che s'era proposto il buon gusto c0me misura e non \·ole\~a far concessioni alla platea. Autori forse t.roppo letterati e poco teatrali hanno creduto che si p<>s– sa rieducare il pubblico dalle scene. ma dimentJ– ca\-ano che a teatro si \"a una \-olt3 ogni tanto per tre ore: magari bastassero a dire e a intendere qual– cosa che resti. Cosi che francamente. se a\-essimo colto nell·opera di Sartre. e I sequestratidi Altona >. un messaggio chiaro e pre– ciso, da restar cOme depo– sito nella coscienza degli spettatori. diremmo che Sartre ha capito a quale lh·e.!lo si debba di5Cendere per ricominciare un dialo– go. a teatro: e ammette– remmo che abbia accetta– to il me2.ZO per amore del fine. ossia per umiltà apo– stolica. Diremo poi perché non sia pOSSibile giungere a questa conclusione. Co– minciamo dai mezzi. Sono i peggiori che ci abbia tra– mandato il teatro in tutta !a sua stor:a i più Ui:1 ed on·ii di una lungi con– \·en.rione. a cui Sa.rtre dà soltanto una patina di mo– dernità. Per giungere da E.schi lo a Ceca\·. ci son ,-oluti m:I– lenni. ma nonostante il di– \"ino sforzo del poeta russo per ele\·are alla dignità delle scene la gente co– mune, le platee di tutto il * cli l"L.-tDIJJIRO CAJOLI mondo aspettano ancora personaggi regali. imper.a– U. straordinari. giganteschi d"importanza e di passione: i modelli a cui commisu– ra~; e dai quali. per "·o– lutt,à d"anruentamento. sen– tirsi astralment.e lontani: i testimoni a discarico che dimostrino con i fatti. che le aberranti mostruosità. al di sopra di un certo livello sociale. sono azioni eroi– che. Questo vuole il pub– blico a teatro: insomma. non \·eder ricondotto ruo– mo alla comune qualit.a di polvere. ma riconoscerlo correo nel subl.:me. E &ar- tre ha dato al pubblico pane \·ecchio e muffito. per codesta fame. l1 suo eroe principale e deu:c ex ma– china è appunto un gi– gante, e uno di quei gi– J!:aDti che hanno ricostrui– to la Germania>. il "-ero imperatore dell'età moder– na. che conta più dei po-– tenti poliEci: tant·e vero. sopran°:'t'e alla loro fine. resta quand'essi si alterna– no. seguita a tiranneggiare. dal sottofondo della storia apparente. la società e la famiglia. Co tipo siffatto non de\·e render conti alla psicologia: quali che siano L\YITO AL CHIARL\IEi\"TO DELLA POE IA CO::\TE.'.IIPORANEA Nell'in.tent.o di dare un nome ed un significato al senso di ~g:o che coglie moiti giovani a,te prese coi problemi e le finalità della poesia, ri ini;i<ano cri• hci, poe;.i, edhori che liberamente de.riderino in.ter– t:enire, a pubblicare sulle pagine della Fiera lette:rar.a il loro perrona.le punto di vista, i loro coruen:ri e di.s– se-nsi nei confron.ti: deUa poesia omio.le deUa critica degh antologisti degli ed'i!ori di poesia dei premi di poesia i11 maniera aperta e sprepzudicata, u,ucamente J.l'l– tere.ssah a comprendere que.sio preci.so momenlo della poesia, il suo ..-carattere • e considerando che nel medesimo proce$SO anche la narrativa la. piUtcTa il cinema, il teatro e tutte le altre aTti ~ sono ~o coini;olte. L"invilo è ril"Ch<o al ch~arim.enl_o delle sinoole pon=ioni e del!e re.sponsabùi:a clu cntici e poeti han– no (o non hanno} nelfatrnale momento della nostra cuJtura. P R I .'.lfO PI A:\" O le sue ai:>erraz.:oni, l"intel– ligenz..a dello spettatore e <t.spost.a ad accettarle. se– condo i gusti, o come ca– noni esemplari della tra– gedia. o come etletti di predestinazione. Xel mede– simo clima di predestina– zione. \•l'\·e e si configu:-a la famiglia del magnate. credula quindi pOSSibile finchè viva lul il capo. A quest'impianto che e poco definire abush·o. s1 mescola l'arcaico. edipico. modernamente riatti\·ato gusto del giallo. cosi che un effetto di furbesca so– spensione. può esser con– fuso con un mistero cli pro– fonda umanità. Ti aspetti una rh·elazione di fondo. e non trori. in ultimo. che una piccola confessione da commissariato di periferia: per dirla in linguaggio mo-– demo. lo scioglimento pSi– canalitico del complesso di colpa. La confessione e lo scioglimento son rimandati all"!nfinito. perché sen·ano a sommuo\.·ere un rigurgi– to di accuse., di memorie e di ripicchi. che altamen– te gridati tengono luogo di fatti tragici. La costruzione illogica. che de\·e sosteners'. a lun- go sui discorsi di un folle • (pe:-che se tale non fosse. non ci sarebbe modo di farla reggere a11·ascolto ). si cenclude. come il teatro esige sempre. c0n perfetta logicità_ U tiranno e la sua proiezione. il figlio pazzo. giunti alla scope:ta delle "-ere respon..'3bilità. le sentono cosi meschine rispetto alla presunzio:1e / degli atteggiamenti ~.;unti in lunghi anni di ,-ita. e cosi poco degne della pre– destinazione detta sopra. Cinquant'anni d"indagine leopardiana sono qui docu– mentati attraverso una va– rietà di scritti biografici e critici ch"era giusto oon la– sciare dispersi in rl\·iste e in memorie. in atti accade• miei e in ~torna::. e men che meno inediti dentTo il cassetto. come il testo di due conferenze tenute a :\lacerata nel ·27 e a Bari nel ·.JS. Altri non mancheril. con la dovuta competenza. di tirar le somme di tanto la\·oro. sce"·erandone la parte or:ginale e registran– dola. a suo nome. nello sterminato repertorio degli studi !eopardi.ini. Lo scru– polo e, ripetiamo. la di– :;c.rezione del Porena, me– ritano ed esigono che un ta'fe bilar1cio non venga ri– tardato. E spelta ai deo-– pardish• d1 aLfrontru·lo, chè <leopardiani• dal più al meno Siamo r-.,n:i. Ma raccolte de! genere. per la molteplicità degli in– teressi che le contraddistin– guono. hanno anche iJ \"an– taggio di incuriosire con le ina;;:pettale notizie di cui son commiste. Xoi. per esempio. confessiamo di es– serci lasciali a prima vi• sta attrarre. da due co."ltri· buti bibliografici che da ul– timo ~ risolvono in un se– vero insegnamento. a par;,e il perspiwo C'hiarimento cr:tico. Qaattrocentosetta.ntano"·e: e !le restano escluse le mol– iissime do•vute leggere per redigere il commento a! Canzon !ere petrarchesco e le òue Cres~omazie di pro– sa e di poesia italiana. U ca:-teggio con }"editore Stel– !a ne fa fede in maniera commo\·ente. Eppure di ta– !i letture i1 Leopardi omise Ja registrazione. come fece per le riviste. perché non rientra,·ano - secondo iJ Porena ben riconobbe - nella •'COtltabilità intellet– tuale di ciò che ave\·a nu– trito tl suo spirito: conta– bilità austera ed alta. in cui non \-OUe dar luogo se non a letture !atte senza fini pratici...•. E noi o-aJasceremo ogni particolare osservazione a! riguardo delJe scoperte dle. in rappor"~ a!la riflessione ~ alla creazione del Leopar– di. si possono fare esami· nando i titoli deHe tante e tan e opere da lui !ette e meditate. Ci imiteremo a precisare che dal set tenni o \·anno pressoché esclusi, per fede1:tà storica. i .. se– dici mesi di notte orribile., m!sere"·o!.'llente trascorsi dal i:,,oeta in Recanati dal no\·embre '28 al marzo ·30_ E roYesceremo im·ece mtta la nostra esterrefatta am– m:.razione su quella cifra: quattrocento settantano\·e. Per poi - si licet - ri– \·oigerci alcune domande con il coraggio e con la sincera umiltà di cui anco• ra disponiamo. Giuseppe Marotta: Jlaria Letizia cbe si uccidono come tanti borghesi d·oggi.. p:-i,; di spinte tragiche. ma fornni di una macchina sp:.nta.. che \·anno fuori strada per ec– cesso di velocità. E sia p·.:.- re che questi cercano lo incidente. ma lasciando con un pugno di mosche nel!e oreccb:e !o spettato- Non che ad a!Cuno rosse ma! :.t.ato consentito di met· te:-c :n dubbio raccanimen• to tn,;__'3uribi:e post.o da; Lenpardj nel leggere. Ba.5ta a\·ere s:fogl:ato lo Zibaldone anche di sfuggita. per es– sersene subito fatta un"idea. tra sbigo:tita e re\ ·erenz.ia • le. ErudiZ:one e rif1ess.ione. per non dir a::.ro. \i rag– ~:ungono \·ert.ic1. o \; toc· cano abi~-t. la cui ese?n?la– rità ha QUa!~ d"a!Jascl· nante. :\fa e inàubbio che un soprappiù di siHatta ut· sopprimib~re e i.rresisti:bile stregoneria al co.speno di una \'":ta tu::a rip:egata nello studio e dallo s:udfo tutta rk.oi !e\·ata. si .sprigio– na perfino dai fogliettini contenenti nul!a più che lo e:enco de:!e ope.--e lette dal Leopard: dal giugno 1823 a! marzo 183r '>partite e allineate per anni e per me.il- e numerate p:-o~ressi– \"amente. Ta'.e i;,;•a catalogata m due gr..:pp1 dal Fa\·a. fra gli autografi leopard:ani de!'.a Bib~:,i•eca na7..:ona!e d! Kapoli. come Catalogo d1 libri e .\"ota di lihri. fu ricr n;,o ..ta da! Pc~a (Ri1•isla d 0 llalia. 19 magg:o 192.?I ne:la sua ori2::naria conLnmta e iden:-iiicata per q:..c,;·o che \·eram!'nte e:-a l'ind:~ di Vn se:ren– nio di lefll•re di Gtacomc– Leopard,. comp:lato da: Le-~"lard :•:!,so c n la !'or– sen:tata a..::-:,,1a che a tra· t; qua.i:.· !o cL;;umana\·a E a conte:. marlo bas·ò un confronto ccn ; rife:-imenL co:--tem90rane: deUo ZiboJ– do•1e. dcn·e, t~n~..,. ~ono le o:.:e ·\-'IZ.•):"!' ic>lati\"e aH;, le~! J:d d: un ~i2:ua parte: de::e o•,;ere elc::ic:ue :n que ritagliuzz. d; ca a. adope– rati come ~edine pet for– zosa economia - A quante amm<mtano? A qua1~:oce:i:tc-.ettan·ano\"C C:fra pnn:!-:>ro.::i.::,.;.ima. JX'! la quali~ de:le opere: dd r::nanere umUiati e sgo– menti Chi ne tra:Scrh·esse l'elenco, rimarrebbe inter- - Quale u_a:o noi faccia– mo òella nostra giornata ? Xe ricaviamo. per !a le:.– rn.ra e per lo studio. tutto quanto potremmo? Un ren– diconto. se paragonato al campione segreto rilascia– tocene dal malfermo ep– pure inarrestabile Leopar– di, non farebbe arrossire di \·ergogna perfmo i! più cur– \"O di noi sgobOOni ? Ecco le domande che pos– iO~O sorgere anche da~Ja !ettar3 di una semplice no– iiria bib'.iografica_ La le– ZJOne del Porena ra.Uorza– ta da altri document: aUor– che tornò sulrargomento ne~la CuJ.ura del 15 dicem– bre 1926. ci insegni a non re::pinger!e EXRJCO FALQ I Lo so. la \-:ta è co!or fumo di Londra, uno schifo. u:ia lagna. U.'1 \";a:e Certosa ;nfinito: ma che il fiore di u.~a società r.esca puntua:mente ad anno:~ a :\Lia– no. d:co nel!'un:ca città europea_ :entaco– Jare e plausibHe che abbiamo. <pesto no, è inconcepib:le. Qu: ognuno e!e\·a grat– tacieli. sca\·a metropolita..~. o effe:;tua senizi di a.-eotaxi. ma perché? C: dQQb;amo pQ; çon:entare, pei- lo sva– go. d.: un fi!m di Vad:m o di qu.Lcbe ra– gazza bruciata verde a teatro. dei juke– boxe.s o di quattro o c:.."}Que fune.""ei locai.i notturni d:l'. quali è bandito pertìno o.,c. c:nel:e!. u.'lo de: pochi md:V:dui. c:oe. che abb:ia tro\"ato un modo e:.egante di usc:r– sene dal rono del:a cufSa sessuale. Bealo chi. suJ::a terra. non e abbastanza donna o abbastanz.o uomo da proclama."'Si in buona !ede runa o raJtro: ha un moth·o d! curiosità. ran:m~e. per il giorno dopo; s'addormenta con un forse o con un mah sotlo il guanciale. Senza dubbi non Sl campa... ed è :namm:ss:b-'Je, ripeto. che )I.i.l'ano S.:a ~a patr:a delle certezze e dei relath•i -sbadigli; è ocib:1e che nemmeno quelli del m:o ceto reag".scano. :Ma dov'è finito lo sp:rito del Carrocc:o? :\l:laoes:. !ratei!.:. popol mio ... datem.: retta, fate come abbiamo fatto io. Tonj Gam– bara. Fred :\Earuffini. Li\·:o Ramp.Li, AJ– ,-aro G:an: e tutti i ragazzi deUa m!a banda... occorre sp!alltare M:!-ano o di– mettersi da \-:vi. m: sp:ego? Valutatemi. prego. Xo!l ci:spiacc:o. \"ero? Sw vent·anru. bruna. le misure di Llz Taylor. una fos• setta a; mento e i(.i occhi grtg.:. Maria Let:: .z.ia Gua!':engi. in bl"e\.·e. detta Ma– Mtzi-a {che fa dramma ungherese). detta anche. per telefono. Tze. Come la mosca? G:à. :\la :o do la malatLa della vegl:a; con :\l3r:a Letitia non si dorme: la sera. :mmoncab:J'Oente la se:-a i m:ei ragazzi Aldo Pdocchl: e Colombe-. Pasquali• ed :o vend:chfamo et :\Uano. senza p:età. ! debo~i e paz.:ent: a:anes.L Dopo cena, a!1e nove, la muffa dei Guariengi, !a coppia gen~, sgombra iJ. terreno.· c.=ao mam• ma: ciao papà.. Lei. :\lur:'el. va-le intera– mente, dal pr'..mo aU-uitimo fuso. H coto– nific:O che portò in dote: lui. Sev-erino, e il non p:us tètra naz::oaa!e del CUO:O: rni– gl?aia di ,-acche argentine. o svizzere o padane creàono :ngenuamente di posse– dere la tiepida e car'3 peUe che indossano, ma invece è come se mio padre gl:eraves– se data gent!bnente al p.-estlo. Deponen– do ::l tovag~O:.o. Se" ·er.no e )IW":el dicono: C'Si, c:ao. :\Iaria Let:z.ia. .. tu che lai d.: conveniente. stasera? •. e lJh__ e voi? •• r'..spondo; ma e inullie, sono g:a svam~ c:ascuno aJl'amb:ente e g~i ìmp:cci suoi. )I U-r.el con certe sue cugL-le a!;e,-a pittori astratti. mai avventu.T "3ti.fr nel reaie. ne sotto una doccia: e non accade. suli·altro p:'atto de!:a bilancia che il dec:rep:to ma– rito deHa balia d.: Sever'.no finanzi lego1- mente. senza muo"-ersi da Bo-Jate. una Compagnia di riviste? * Quan:o a: miei compa.gn .:, neri hanno. fra il Corso ~1.atteolti e v:a Senato {qui nascemmo. $:amo c;-esc:;.ut:, e im,-eccbiamo tuUi), case pjù ru"":de o più l:SC:e del.la mia. Gli doigono. ID.:ca no, le pareti ad– dosso: in un modo naturale e. insieme. atroce: come· dolgono le cart:i;ag,.n:, agH artrit.:cl Gli studl. Fred li ha p:a!lta~ c..'a– morosame.nte. d:cendo: e A chi presumete di :asciar:o. tanto d~ a un Giacomo Leopardi che non a-.-rebbe nemmeno la sa!ute occorrente per assagg:ame un cuc• ctùr.no? Semmai \•e:'f'Ò !:l tabbr:ca ... uno di questi giQrnh. Llvio si affrancò ag– g:ungendo. con la voce di una mandola: • E poi ti CO!lOSCO. papà . .Non sono da get– tare sempr'P :n un angolo ... ed ogni :n:– z.:at:\·a m:a. nelle officine., seppure te la a\·essi letti negli occhi ti offenderebbe a morte. z:tto. lo Seri che ho ragione. A poco a poco ci odieremmo. Tu desideres:ti i m:e; sbagli. le mie brutte figure nella azienda: io. sotto sotto, invocherei la tua mor!e. o:co bene? Tu sei quei!o che sei.~ Ra.mpa.1: t: grande anz:Urtto perché ti dà ombra l'immagine tua stessa nello spec· ch:'o. Xegalo, su. che non tolleri i g':ud:ci fra i piedi •. E \ia. sull'a.-gomento non C: tornarono P,:.ù: Lh'":o si proc:ama adesso un Hbet1o. Venendo a Ton.i e ad .'\Jva....-o: soJ10 abbastanza i.scr:.. i alla facolla ci: legge. ma l"Unfversità H ha stufati come :! ba!:o. come il rugby_ come lo judo. (1)– me il poker e la roulette e la polit:ca e !e donne. Perc:ò legano con me. i quat– tro g'.gantL Abbiamo superato anche g'J incentivi fis::olog:ci: non coI"r.amo nessun perico!o, da questo lato, perebé non vo– gJ:amo correre nessun Z-:dicolo. Toni, a \"Olle, mi d.:ce: e Non succederà che !o ti sposi. Tze? Penso che li sa.re : come tu mi sar-es . vo!enteri ;.nfedele. E a quanto pare !"autentico affetto sboccia da:!e cor· I na Bah.. L·es.senzi~e. intanto. e non d:.meUersi da v:v:. Urge una peste a ~I:- !ano, qua!che dll.agante morbo al!'anLca, manzon:ano. che la sp:iani.i: e noi C:..11que S:amo i p:im: untor:... da cosa nascerà cosa. Qua."lte ne abbiamo fatle, mode– stamente; \.-alga per tutte que!.!a ti.i g~o\·e– di notte, un g:o:eUo, un capola\·oro d.:. forma at~.:e e d: nucleo spartano, udite. Come nel!e ed::zjon,; precedenti. a\·e,·o mi impenneabiluccio consumato. un om– breJ:o infimo. di sen·a. e una pa..~cchetta b'.ondorame da avanspettaco:o. Era r,ma circa. A\""e\,cUDO pre!eT:to ù Corso d; Por· ta Vittor.ia, ne! punto meno bat:.uto da quete dame che te nuo,·e leggi hanno snidato e che finalmente rivedono !e stei– le àej g!obi e!ettriC: e i collelf. dei e oro– tettori •- Camminavo su e g:ù_ ma ·non esattamente alla maniera delle ,passeg– g:atrici _ a\·e't'O l'andatura me'.:!:flua po– E\·alente, d: una catti\·a ragazza :n at– tesa de: gonzo. ma anche d. una bra't'a ragazza p?":va della ch:a\·e del portone. A cento metri da me, accostata al mar– ciap:edi opposto ronfa"-a l'automobile con· tenente Ah-aro. Toni. Fred e L:,·to. Tuu·a U."l trat o. coo un tenue soffio. con un a.lito ca!do e affettuoso. un :\fercur,.~. nientemeno. sch·oìò e s: fermò accanio a me • ·u11a dist:ns: ne:la macch:a ror– mata dal gu:datore a: volante. Eg:: m. fece, dalio sportello, un abbozzat-..s.s-...mo cen:io d·im-:to. Senza un art:mo di esita• z:o:ie. mo!lta:. Sedetti. è naturale. ac• canto a:ruomo. Continuai a di.5cernere poco. d.; lu:. Po:-t.a"·a un cappello flosto. mo!to abbassato. che · nascondeva la !roote e gli occb::: i! bavero sollevato del morb:diss:mo, lezioso cappotto. tace·va il resto. Manco a d:!"lo. non ebbi il m:.nimo t:more: !a macch.:na de: ragazzi_ che sfio– ra i duecentonovanta. ci ;;;egwva. Anda– \-amo p.:3no. d·aJtronde. Intuii cbe il na– babbo grad:xa qualche discorsetto preE– mina--e. o:ce: ~on e: sei ma:e. vero"! ». I Dico: Lei è tan~ gent:le. sa •· E a\-antL Come. non e: d:amo del tu'! •. ~ Graz:e. Se crede. Io. sa, non ho pratica•- e :\la no . lla si. E" !"ottavo g:orno, questo Jo. I Eb? Bada che. nuove o usate. :O le bu– gie non le comp!"O •. C' Xoo dub:ti, eh: g!:e!e mette in conto? Lei è talmente un s:gna:-e Il tuo nome?•. e LuC:a. Pro- 1,-engo da Ud:.ne. E..--o pan a!ona:a. sa. Xon ho avuto fortuna._•- C'Da che parte an– dfamo? . • Qu:. ,·erso l'Idrosca:o. è me– g:!o... se non ha djfflco7.tà •. e F:gu!"at!. Quanti anni hai?•. cOiciannm·e. Per la eta sono in regola, non tema. E leiJ•. C'Io? C~e sarebbe. io?•. o;Qh. pardon_. che stu.p;daggioe... )J·e "·enuta spontanea. Ah. ah. ah. Questa è be:la ... !\on c·e !:– mite, per gli uomini... ha ragione. si. si._ potrebbe anche u.~ bisnonno... anche un b:S-z:oi * I Pe.'"Che. accident!. a~-e\·~ deuo un b:s• z:o? Fl-ed_ Ah-aro. Tom. Liv:o. ma queito è un fenomena!e banchetto dJ )leceoate o di Lucu:lo. per voi ! Tenetemi d.occhio e. fino al :Segnale. non muo\·etev-: e non fiatate. Succede che il babbeo regàatoc: dal!a sorte. qua. ha svoltalo abilmente :.n un "-:oao:o che muore nel prati.. e con la grossa mano guan~ta ha spento il motore. s~ è to:to il cappello. si è t:rato giù :! ba,·ero. C:.e!o. e chi mi è apparso? n mio so?o. ineguagliab.:.le. fenomenale b.s-z'.o Gusta\·o C:offola. per il quale dovunque stormiscono gli ulici e chi tro\-a W1a ca– rogna d"aS:no o di gatto non e cosi scemo da non tenerg!.:.ela in serbo per i !ran1oi e per g:: alamb:cchi del!a sua rinomata ~;1~a::;~i ~ebi:~iz:~ ~~t:e~-::~~ profumo d: \·ecchia l:cenziosa. con tu:ta una sua fragranza d.: ateJ:er. o:co b:S-Z:o pe...-ctie lo sgradeYole cinquantottenne. calvo e napo:eon:co C:offola è pr..mo cu– g:no d: :\Iur!el Guar:engi. de!!a quale mi cap: a di es.sere ftg:ia. :\la st:amo ai ta1 ': !a m::a e una generaZ.:one traboccante d: ogge:.t:,·:ta e di :.mpart'.a1ità. come dimo– strero. Ecco. S!ila! e intascai fulmineamente. la chiave della messa m moto· accesi una tue.e interna in quella spec:~ di budo:r \":agg::ante; mi to!si la parrucca e d:ss:: :\ia U venga un colpa. tu non se; che :1 b:s-~o Gusta\"O. dal p:-incipio aiJa fine! •. S1 accartocc:ò gemendo: • Po»:b;Je: GfUSEPPE .\IAROTTA (continua a pag. 2) re. che sente ancora ron– zare pa:ab·"'lle ambiz:()s:e. del tutto estranee alla se– '\·era. piccola. semplice- \-e– rità: che nessuna finzione e nessuna pO enza d·o.cti- ne materiale può riscattar- ci da coloe di ordine spiri– tuale. E. chiaro che un meccanismo siffat o (eh~ potrebbe funz;onare per un"intera tril<'gia. com1la funzionato. g:-a.z~e ai taeli. pe: tre o:-e) iascia amara– mente delusi. soprattutto se i Iung.hi riempiti\·i non dicono nulla. Qualcuno ha scritto che la tessitura drammatica de; tre atti scopre i limiti dì Sa:-tre come uomo di teatro: pare a noi che. fn– ,·ece. rh-elata l'abilità di Sartre nel captar-e teatral· mente l'attenzione de 11 o spettatore. ~pra i limiti del filosofo. a cui il dram– maturgo ha montato una occasione unica per espor– re come e quanto \ ·ole-5.se il suo ·pensiero'. sennon– ché. d: pensiero non resta memoria alla fine. perché: il vortice di parole {ana– temi. ramnoqne_ ~udizi -:.o– Jenni e battute spicciole\ è annullato <'laauel piC'CQlo richiamo al libero arbit!":o ed alla resoonsabilltà in– d?\·iduale. che conosce;.o– mo da alt.ri testi. a cui niente aeeiunee la presen– t~ dim~razione ...artdana Straiio p e r ò che ne,-=nn critico abbia an·er ' n lo no\."ità deUa zeooa che in– ceooa tutto il discon.o ps<>udofilo~fic<l. Si;mo foI"5:e ad uno svolta del pen~:er.") di ~ar– tre'! Allora si che capi– remmo le incerte-ne odier• ne. Fatto S'ta che Frantz. il fielio del oinonre. ri– conduce più \·olte il pro– prio male a Lutero. E" una accusa al peccare fortirer che do,·rebbe- e~re ri– scat ato dal crede-re for– tiu~~ Strana accusa sulle labbra di un uomo che non ha un solo pensie– ro per Dio. Dio. tu ta\ia. potrebbe e.s&ere supposto in. interiore homine. da parte di uno come Frantz che. imitando il padre. ,·orrebbe e5$ere un dio :n terra: ma. non credendo in sé.. cade anche in una condizione di ateismo. Quindi resta. antisartria– na. inaspettata e impro\-– \·isa la conclusione impo-

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