la Fiera Letteraria - XV - n. 13 - 27 marzo 1960

Le richieste di giudizio che giornalmente cl penicngono, lrovcranno risposta nelle apposile rubriche • Verba Vo– lanl •, • Scripta manent • e • La Fiera risponde. secondo l'ordine di arri\'o. Si prega pertanto di astenersi dai solleciti l.iA FIERA LETTERARIA I ORARIO DEll.A REDAZIONE 11-15 dal mercoledl al sabato Manoscrltll, foto e dlsegni non rlcbicsti non 11 rcstJtulscono « DUE IN ALTALENA» DI GIBSON ALL'ELISEO * NASCITA DIUN'ATTRICE A OMA Nell" accingermi a ren· der conto delle rappresen– tazioni romane. al posto delramico Ca!endoli (itn– pegnato nella Direzione del Piccolo di Palermo e. dalla Fiera, Jncaricato di fornire ai nostri lettori un Iarso panorama del teatro nazionale ed euro– peo). non speravo che mi Cossero offerte due im– portanti occasioni di di– scorso, <::<>me queUa prece– dente dedicata a Gassman. e la presente. che riguar– derà i tre alti dell'ameri· cano William Gibson: e Due in altalena>. Per la verit3. quest"ultima com– media, anclle se esce un poco dagli schemi comu– ni, non rappresenta un av\"enimento eccezionale. Quand"3\·essi informato il lettore che si tratta di un dialogo diviso in scene ed etti, sostenuto da due soli personaggi, il lettore in· do\·inerebbc da se: che i personaggi sono un uomo e una donna. e che iJ dio– logo. per esser giunto da Broadway con i soliti cri· smi del buon successo. ed esser stato tradotto per le difficili scene italiane. ac– cettato da un attore espertissimo come Arnol– do Foà. finanziato e lan– ciato in piena crisi: il let– tore indovinerebbe. dice– nr. che Ja commedira di "Gibson merita un giudizio positi\'o. ha requisiti spet– tacolari. piace o dovrebbe piacere almeno ad una cerra cateioria di pubbli– co. Chi le,zge dunque le recensioni teatrali per de– cidere se debba o non deb– ba destinare un p0' di ne– naro e la serata ad una rappresentazione. non ha bisogno del critico di fi– ducia per raccogliere. que– sta volta. rinvito. Le ga– ranzie ricercate son già quasi tutte nella notizia. impficite ad una somm:i di con"ensi che nella vita del teatro contano più di ogni altra considerazione. * di l'LADIIIIRO CAJOLI si dal traS!Uardo. come Do– rando Pètri. si sarebbe t:Ommosso e non l,e a\·reb– be lesinato gli applausi: il pubblico applaudiva. sì. ma come in preda all'an– goscia e quasi frenato dal sospetto. un sospetto inde– finibile. irragionevole co– me tutti i miei paragoni mascolini. sportivi ed eroi– ci. il sospetto che stesse accadendo qualcosa di straordinario, di cui non si abbia frequente espe– rienza. Gli è che i veri attori non nascono tutti i giorni. e quando nascono. spesso non ci siamo noi. Giunti a questo concetto. lasciammo libero corso al– la commozione. Vivaddio! un·attt""ice. Forse siamo stati fortunati assistendo alla terza piuttosto che al– la prima rappresentazione, quando la l\Iassari ave\-a. vinto le angusti-e del de– butto: di fatto. ella ormai non offre un solo pretesto perché il critico cauto ri– mandi il f,riudizio deflniti– ,·o ad altra prova. E' fa \·Olla che bisogna dar l'an– nuncio senza risen·e: a-b– biamo una nuova. eccel– lente. bella attrice. E giovane. * nessun comando od aiuto a distanza. nessuna auto– rità, che non consistesse nel prestito continuo e im– mediato di una pratica \·ecchissima. di una sensi– bilità espertissima, di una cultura acquistata i.n car– pore, avrebbe compiuto il prodigio a cui abbiamo as– sistito: e perché non ci si creda infatuati o inclini allo amplificazione, preci– siamo che il prodigio con– siste nella continuità, nel– la qualità e nella quantit3 dello sforzo sostenuto dal– la Massari. con il merito e l'esito che tutta la stam– pa specializzata e. soprat– tutto il pubblico scettico e disincantato. le riconosce senza riserve. * La commedia, dice,,amo. è .gradevole. Nei limiti del– che fin dal -principio si ca– pisce come vada a finire. dopo tre atti scoppiettanti di battute spregiudicate e amare, di litigi e di illu– sioni assurde, si cl)iude con la indiretta sollecitazione della 1>ietà per la ragazza. con cui si resta solidali, pensosi di tutte le ragazze che sbagliata la vita han– no ben poche probabilità di tornare in un loro acco– glien~ Nebraska. come gli avvocaticchi che in do· dici mesi di vacanza sanno liberarsi dai complessi di inferiorità. Il meglio del– la commedia è nella do– manda che Jo spettatore si pone sulle scale deP l"Eliseo. uscendo: se !"uo– mo che torna laggiù sia davvero superiore a quf>l– lo che era fuggito. VLADIMIRO CAJOLI la fornruL,. e con le varian- ,---------- Irene Prat: Agura (1959) ti tro\'ate nella sensibilità TACCUINO DELLE MOSTRE IILA! ES! moderna: con i piccoli aiuti richiesti al telefono, * qui usato come personag– gio, o alla musica impie– gata come atmosfera, ai rumori inventati da Foà come sfondo, la commedia non differisce gran che, in quanto, ad effetti psicolo- gici e sentimentali. da tut– te le c-0mmedie a due per– sonaggi. da L"afba. il giorno e la notte di Niccodemi. a Letto matrimonial.e di De Hartog. anche se mutano, in relazione alr età dei personaggi od al mondo che essi evocano .. gli inte– ressi, il linguaggio, la pa– tina caratteristica di un tempo sociale e psicologico. La pittura amerzcana • * di LUCIANO BUDIG~A Per quel poco elle ne sap– piamo direttamente - e che in pratica si riduce a quanto abbiamo appreso durante fa visita a tma mostra ordinata nel /954 da lolm H. Ba11r nt>lla dependence della Gal– leria d'Arte Moderna di Ro– ma -. la pittura fwrita negli Stati Uniti durante il secolo scorso era caralleriu.ata da rma grande dignitd fonnale, ma no,i priva di bh::.arri ferme11ti e di estrose 11wen– ::.1oni.Così, accanto ai ,wme– rosi e ritratlisti >, alla folta schiera dei naives, aute111ici o di professione, ai romantici .. di fantasia e di visioni>. e in genere ai proseliti delle di• \"erse scuole pittoriche euro– ~. ecco, per esempio, che ricordiamo con fresca e1"i- 1W"tt::,,~a /J~d~;{ 0 Rf..,:re1J~h:i e, in particolare, alcune dat•– t·ero a,riose e originali opere di Thomas Cole. Ben Shahn. Nell'opera di que– sto pittore, dove pure si a,·– l'erte w1a lu,rga e allenla let– tura dei testi più \'itali del– l'arte europea, appare e,·i– tlente la preserr::.a di u,ra xc– nui11a e 11uo,·a energia spirt– luale: ,ma presen.:.a-che af· fonda le. radici ben dentro una cfriltà che si era mani– festata soltanto in termini letterari o cinemalogra(ici o musicali, e che in Ben Shahn Ira tr01 1 ato per la prima ,•olta espressione in ten11.it1i rigo– rosamenle pittorici. * Da q11asiquaraut'a,mi Atti– lio Alfieri è in preda alla pii– tura: come altri a wr.a pas– sione dei sensi, al furore mi• .stico. Aveva visto J:iusto Edoardo Persico, tanto tempo fa, quando lo areva cono– sciuto ìn 1uw dei quei celebri d~eba:t:ra d~,:~fa,! 0 1/aer~i~ risultali: 1 quali, nel caso della p1t1rice Ire.ne Prat, che espone in questi gionii alla galleria Vinciana egregiamen– te diretta da Dagobt:rlo Pavia, sono da co,.siderarsi perfet– tamente accellabili anche sul pii, rigoroso pian.o estetico. T111tavia ci sembra di poter o.ssen•are che per questa ar· rista ltl pitlura si pone, non come fine. ultimo, 111a come me::.zo, come tramite all"e– spre.ssione di w1a spiritualità non sol!anto pillorica. Nei suoi paesaggi, nelle 1•e– d11tc delle montagne e de.lte vaIU piemontesi, si coglie agevotmenle l'anelito a una purezza spirituale, a w1 di· stacco dall'effimero, dalla con– tingente real1à quolidiana che richiama alla mente certi emblemi cari a Boeklin e, in modi meno accesi, taluni at– teggiamenli segantiniani. E le figure dipinte dalla Prat, così ieratiche, chine in pregghiera o protese a:mtro un ideale ,·ento di bufera, ripetono e, per dir così, intensificano le strutture dei suoi paesaggi. L CJAi.~O BUDICNA LETTERA TEATRALE DA PALERMO * Rinascita della scena sicilia * di GIOl'Ail·,u CALE.l"DOLI 11 teatro d!alettale stcl– Hano, che con Angelo Mu– sco aveva ottenuto trionti clamorosi in tutto 11 mon– do, sembrò condannato ed estinguersi lentamente do– po la morte del gronde at– tore. In realtà il vuoto da lui lasciato restò in un certo senso Incolmabile. Angelo Musco non posede\'a soltanto una forza comu– nicativa straordinaria, ma anche un genio prepotente d~ll'organl:z:z.azione scenica: calcando le orme di Nino Martogllo, dal quale era stato guidato nei primi passi fuor'j dall'is ola, egli era riuscito e suscito.re un repertorio ed a c reare una moda del dialetto si– ciliano. I suOj successori non compresero probabilmente quel che dovevano ad An· gelo Musco ed agli attori delle prima sch!era del teatro siciliano, che, come Giovanni Grosso, Mimi Aguglie e Virginia Beli– streri, avevano esercitato una vera e propr!a opera di rottura sul fronte del gusto, sostenut.{ da scrnto– ri come Luigi Capuana e Nino Martogllo. I successo· ri si abbandonarono spesso elrordlnario amministra– zione, sfruttando una forz.a dj inerzia che con l'andar del tempo era destinata aè attuarsi progressivamente e che si è inesorabilm-?nte \ consumata anche se soprclv– vl\"e tuttore. nelle sue rna· ni!estazioni estreme. lo sono da varie sett'· mane in Sicilia {e ~er questo sulle colonne '1'! La Fiera Lett.eraria l'amico VladimL"O Cajoli mi sosti– tuisce temporaneamente nel render conto degli spet– tacoli romani ei nostri let– tori) ed in Siclli8 avverto continuamente la pr:?ser,za di questi grandi: essi so110 e.ncora vlvl non s-J:t'lnto nel ricordo del cultori del– l'arte sCE-nica, ma anche nella fantasia del po,o~o. Angelo Musco è add:ritl J– ra assurto, per alcune .,;u~ espressioni tipiche, al mondo delle maschere che rappresentano non ;:,.u una individualJtà. ma ur:a ca– tegoria umana. Me ne, gic– vanl ricordo e fantasia sono già derivati e 1ui:tii raggelati dalla distanr...i delle esperienze ecqu s:~? Indirettamente. Particolare eUic2c:a ti... quindi assunto 1·o;era svolta nel corso di due sta– gioni si.all'Ente d~l Teatro d! Sicilia, che ~ t:atom1a ha riunito in un solo or– ganismo tutte !.? energi.? superstiti e le en?t~:e &uo– ve della scene s:ciliane, strappandole ,1U'inev:tabile decadimento della forza Jl inerzia e ponendole in gra– do di esercitare collettiva– mente une nuova az:l)ne d• rottura. Un'azione dt roi– tura resa possibile non più dalle preminenza d: una personal!tà. ma dalratfia– tamento de.Ila recil3zione aflidata alle direzione d un regista qualit,c.l..>, da!– Ja cura dell'allestimento scenico e dalla scelta più rigorosa dei testi. Gli spettacoli, nei qu:lli si sono ritro\·ati insieme Rosina Anselmi. l\lichele Abruzzo. Rosolino Bua. Emilio Colombo, Turi Fer– ro, Umberto Spadara <!d altri eccellenti interpreti, hanno trovato un clima fa– \"0revole. anche perché la culture italiana, sopratiut· to mediante il neorealismo (quello cinematografico e quello narrativo), ha ac– quistato nel dopoguer;-a u:i senso nuovo del dialetto e della sua dignità ~sp:-essi– va. l\la esiste un"altra :-a– gione per la quale IP :n– terpretezion!. degl: a~"Qri siciliani hanno ottenu'I"' non solo in SiC:Ea m"l ar.– che a Roma (con Ma~~ tli Luigi Cepuana e .:'ln Sua Ecçellenza di Nin.) l\!ar– togtio) un a utentk'.'.' 1 suc– cesso. In un peri.xl. >, che ha visto pr e valere nP.ì.1a recitaz.ione le re.gioni -ie .li: sofisticazione e :lell'acca– demia. del virtuosismo do· vuto all'allenamento e <lf!– la misura ragglunl:t ettra– ,·erso un controllo razicoa– le, questi attorL pur imori– gliati da una :e~ia .autore– vole, conservano g~m;rr-e una carica istintiva al!a quale lo spettatore ~ 0:-,1.i! disabituato. Essi :i11ocano d"estro. di fant.as; a. di i:en– timento, r es titu1:.cono alta arte deU-interpre•e il caic-– re dell'invenzione e della passione. pur subendo la suggestione della n.>rma dalla quale scatu.·iSt.e :e unità dello sp.?ttacolo. La testimonianUI plil com– movente di questa crinver– genza detristinlo dell"inter– pr<!te con il disegno ;>:-e– stab1llto delle regia è o{– fcrto da Rosina Ansetm:_ che ha ormai un·età v,Mt– randa: essa è un :ntr:tc.>:o di spontaneità primord:a– le e et temp0 stess.:, un esempio di docile e umile ~ensibUltà alle esigenze della rappresentazione. Pur nella irrefrenabile irrequietezza del loro temperamento. gli ettor1 si– ciliani dimostrano come la perc:onalità den' interprete possa sempre avere un suo posto nella composizione di un dlsegno più vasto, come rtndividualità del re– citante e la richiesta della reg!a non siano necesseria– mente tennlru contraddit– tori e inconciliablll L'etth1Là dell"Ente del Teatro di Sicilia sl è dun– que conclusa finora con ri– sultati òi alto interesse ar– tistico e non esclusivamen– te sul pieno dialettale; ma ha sopratutto presen·ato dn un eccessivo l~ora– mento una tradizione sce– nica, che be nell'isola ra– dici profonde. Non deve infatti stupire il fallo che la memoria di Giovanni Grasso. d! Mimi Aguglia. di Angelo Musco rosse sbiadita nelle nuove gene.razioni: deve piutto– sto stupire che essa soprav– vi\•esse ,ancora e che sia stato possibile risvegliarla a tenti anni di distanza in una vivo esperienza scenica. Gli spettacoli della nuo– va scena siciliana non so– no infatti • pezzi di mu– seo•: ma- spettii.coli auten– tici e gli attori anche an– zi.ani non vi recitano le. propria gloria pa.ssata: es– si stabiliscono un diretto contatto con lo spettatore. sollecitando il suo gusto e.Uuale. E ti fenomeno be. la sua logica. Fra l'età di Angelo Musco e questi nostri giorni vi è un inler– mezu, attivo costituito da film come In nome delle. teppe e òa romanzi come Il Bell'Antonio. GIOVAi'lNt CALE?<i...TJ>OLI L"importanza del fatto che accade oggi all"Eli– seo è di altra natura. ben– ché resti squisitamente teatrale. Con la commedia di Gibson è nata una nuo– \'a attrice: Lea :\fassari. Di a.spiranti alla glor;a futu– ra. abbondano anche le nostre scene: e non c·e quasi novità in cui non compai<?Oo gfodnette sco– nosciute. spesso ben pre– parate, non pri\·e di atti– tudini. che tuttavia si spenj!'ono come le stelle di San Lorenzo. ancor prima di aver compiuta una par– venza di parabola lungo i tre atti di una commedia. Lea Massari era già nota. Per Castellani ave\·a egre– j!'iamente interoretato e [ sogni nel cassetto>. dallo schermo TV ci ave\·a fat– to sapere che freme,·a di ambizioni non meschine: ma oggi soltanto nasce al te a t r o e nasce bene. aHa maniera dei nobili e dei forti. con quella sorta di particolare diritto alla vita in cui forse. non sen– za malinconia degli esseri comuni. è da vedere il do– no non camune della pre– destinazione. Neta come un Ercole. strozza sùbilo il serpente. Non dispiaccia Qualit3. questa. che for– se incide negativa.me nte sulla capacità della ) f.as– sari a intendere quello che e a\·Yenuto all"Eliseo con il suo trionfo. Dio sa se il teatro italiano ha biso– pio di stimoli. di forze. d' attralth-e e di stregone– rie oer uscire dalla crisi. Ebbene. pare incredibile, ma dobbiamo comunicare la notizia che la Massari non vuol fare teatro. E' una voce raccolta molto \1cino a lei. La rendiamo pubblica per prov0care tutte le reazioni che pas– sano indurre la ,giovane atttice a recedere dal ,pro– posito espresso di dedicar– si soltanto n·lcinema. E di– c:;ìamo aJla ~ignori11a Mas– sa.Ti che ella. ormai, non si appartiene più: non. ru– meno. in quanto attrice. Non le concediamo impu.n– tature né capricci, e quan– d"anche gli impedimenti fossero di profonda natura spirituale. ci sforzeremmo di dimostrarle che il tea– tro. fatto c0me può farlo lei. è una rO!,':aseri.a: e. con le sue qualità. un ·dovere nazionale. Ella deve, en– trare in campo e combatte– re Ja sua e hl nostra bat– ta~.Jia. de\·e concede.rei due o tre sta,gioni (del resto. e cosi gio•.1ane!): dopo. se do\-remo concludere eh~ nemmeno il suo apporto di freschezza. di spontaneità. di grazia e di verità ba– sta a scrollitr di dosso al pnbbl;c~ la p:nizia o )"in– differenza: soltanto a quel punto. quando anà com– piuto il dovere assuntosi n°l provoc?rci dalle scen-e alla speram:it. ammettere– mo che la :\lassari ripren– da la propria libertà. Vi 5i tratta di un av\"o– cato del Nebraska, che fuggito a New York. men– tre ,aspetta di divorziare daUa moglie. trova una ragazza che ha b!sogno di foi. e si convince facil– men~ di a\"er b;sogno di lf>i. Non cerca di meglio. .perché con il divorzio e la fuga egii \"llOle ribel– larsi aUa tirannia di un suocero e di una moglie, che gli hanno sempre spia– nata la strada. modellan· dolo a loro ,piacimento. ~fa la moglie telefona, te– lefona B suocero. ed egli piano piano apprende che laggiù nel Nebraska non son riusciti a dimenticarlo. e che in un senso tutto spi– rituale hanno anch"essi bi– sogno di lui. Resiste fino al limite estremo della ri– bellione e del decoro uma– no, perché. tra l'altro, non vuol abbandonare la ragaz– ta ammalata in uno dei suoi momenti più tristi e dolorosi. ma alla fine de– ve cedere al richiamo de– gli affetti antichi. A New York, mediante -1· amore della ragazza. egli ha ri– trovato se stesso, ha supe– rato certi difficili esami di avvOcatura che gli per– metteranno di sostenere la ,professione anche senza 1o aiuto del suocero: triste conclusione. ove qualcuno ha visto trionfare la mo– rale. solo perché i1 divor– zio non si compie e l'eroe di Gibson termina la sua \·acanza sessuale con un atto di soggez.;one ai di– ritti precostituiti. Fatto sta che egli si è ritrovato per merito di una donna a.ila quale lascia soltanto poche parole di ringrazia– mento e rordinc di ,rivol– gersi a hl.i <per qualsiasi bi-sogno. Le lascia anche il prezidso e crudele consi– glio di non sprecarsi. co– me ha sempre fatto. nella vita disordinala che con– dUce. E cosi. questo giuoco dialettico di un· altalena Ben maggiore famil iarità abbiamo per contro, grai.ie soprattutto al padigione US1-I della Biennale ,·ene::.iana, con la pi t tura cotltemporanea d'America. Agli ini:.i. del se.– colo cota mostra di Matissc alla galleria Stieglilt. e l'espo– si::.ione di un gruppo di t1rli· sti ,m01·aiorcJ1esi, denonu,r.ali .. gli Otto•, diedero l'aV\-io alla duplice rit-olu::.ione este· tica che è tullora operante negli Stati: la rivoludone della fomra e la ri1•oluz.ione del contenuto. Poco prima della guerra mondit1le la gi– gantesca Esposi::.ione lttter– tuttionale d'Arte Moderna, meglio nota come • Mostra clell'A111eriçQ >, p,ortQ <llla pre– se,t:a del grande pubblico americano la prpdu;:.ione delle co"enti d'a,·anguardia; ne seguì uno scandalo tanto più benefico, ai fini dello S\'CC– chiamento del gusto. quanto pill clamoroso. fervida bohfme ml.lane.se degli e anni trenta,._. e Si d irebbe tagliato a fare il marlire, più che il pittore. Come negli asceti, si scopre in lui la .stigmate?del sacri(i.cio: asciut– to, umile, timido._•· Co,ni,1- cim•a allora la stagio,1e del e chiarissimo>, del caffè Mo– kador, d01,e si davano app1m– lamento tanti •gio,·ani lom• bardi non volgari•, l.illoni e Del Bon e Spilimbergo (ma Persico s'intralleneva a con• l'ersare con Alfieri di proble– mi religiosi al caffè e Sorriso d'/lalia •J; Cantatore, Tomea, Sassu erano alle prime prove, con la valigia prorita per il viaggio a Parigi; Corrieri. Quasimodo, Gallo, Sinisgalli ritro1'avano ndie brume pa· dane le immagini, gti emble– mi d,elle fonde malitlcouie e delle acn· alles:rie delle foro pro\-ince poetiche; Zavattini 1mpagimwa riviste femminili a grande tiratura, e mri rila– gli di tempo n·empiva i fo· glietti di .. Parliamo tanto di me•: Birolli, Gulluso, Badodi e gli altri amici matura1'ano alla vicenda di .. Corrente•· l'\'.lOSTHE D'ARTE A RO~'.lA * i I paragone. perché se Lea e il forzuto possono sem– brare incongrui. il serpen– te. a rappresentar critici. colleghi e pubblico. ci sta benissimo. La fatica. inol– tre, non è affatto spr0p0r– zionata a quelle de.I figlio di Alcmena e di Gio\·e. 1-ui maschio. semidio e. (orse. del tutto inventato: lei. la fassari, figlia di esseri nòrmali. semi-attrice o at– trice in seme. come tutte. anche le· più dotate. che passino dall'occhio indif– ferente dell'obiettivo ai mille occhi spietati delle platee: creatura reale. do– tata di comuni polmoni. di sistema nervoso e di me– moria non ancora al1enati aì1a \,-Oraeine deJ bocca– scena . (rEliseo! non un teatrino sperimentale) ... eppure. ha stancato. fiac– cato. schiantato noi che aspettavamo prima. teme– ,·amo poi. infine tifavamo perché non dicesse la bat– tuta falsa. 11:on sbagliasse un'intonazione, non scivo– Jasse, com·era più che giu– sto. sulle cento bucce che l'antaeonista esperto j!'et– ta anche senza vole:-e sotto i piedi dell'inesperto. Inve– ce. d-. queUa :\faratona di circa tre ore, !"abbiamo \·eduta uscire coc tant.a forza e flato che avrebbe potuto spezzare un filo di acciaio nonché di lana~ E il pubblico. che se l'aves– se vista cadere a due pas· * Tra le cose note,·oH ac- cadute nella medesima se– .rata all"Eliseo, c'è anche la mirabile prova di A-r– noldo Foà. Ma non par– liamo deU"attore. per.ché non è un avvenimento inatteso che Foà . reciti bene. si dimoski intelli– gente. sottile. elegante in– terprete di testi difficili o Iatlcosi. Foà è stato anche il regista dello spettacolo. anzi, dice lui. i:l e diretto– re.>: e benché non inten– diamo raccogliere la pole– mica insita nella sua pre– cisazione. dobbiamo infor– mare del fatto preciso che le corrisponde. Fo3. alla \·ecchia maniera, del tem– po in cui non esistevano i registi. ha messo su uno spettacolo da cap0e0mk:o. foggiando una ragazza ine– sperta. battuta dopa bat– tuta. e non saltando inse– gnandole a r.ecita-re, ma sostenendola. piegandosi. adattandosi alle passibWtà di lei, facendosi piccolo quando c·era bisogno che ella gmergesse. crescendo di stptura e di convinzione quando 40\·eva ttrarsela dietro. farla sali,re: ed ha ottenuto Un e!iilo forse ir ripetibHr neHa propria vi– ta di attore. ha trasferito il meglio di sé nella com– pagna d"artc. e non si è affatto diminuito: anzi. ha brillato egli stesso di .più. per il riverbero della iu– ce che generosamente do– na,·a. Riconosceremo eon francheiza. :1oi che siamo fa\·ore,·oli alla regia col– ta. che un regista non a,·rebbe potuto !are altret– t.~nto per la Massari. per– che nessuna astrazione, Lunedì 4 aprile. alle ore 19, la TV ini:.iud la programmatio– nc di 11na rtUO\•a rubrica, • Cro– cc,-ia dello sr,lrito •· La nUO'l'G serie di trasmissiom ri propone di il/11.strare a/cimi 1randi momenti della cultura e dclfoTtc, scelti fra quelli che ap– paiono r,lil .strcrtamc11te legati od u11 determinato ambioue, geogra- • fican1ur.teben definito. Si tr.atta di 1D1a nrie di doam1n11ari, ap– posiJa1Jlnt.lC rcaliz..:ati dai ,'flri or– . tfftlsnti (acrnti pane deU"Euro- 1.>isionc.e ognuno dri quali i de– dieato ad un l1«>,;0 (dttà o re– gione} ncJ qmlle si siano n'ilup– ,:ati e dal quale abbi=o preso /e mosse de,ncnti importanti del– la nostra dviltd. Si susseguiran– "°· cosi. le trosrnissionidella se– rie dcdicau a: Concord, nel Mas– sochus,ct, luo,o di incontri del– le puì alte personalità dcllo cul– t1m1 e della splrltmditd amcrica– ,u nd primi decenni dell'unione: V•ama. m1ua come il ccntro della ,:,ande fiontura musioa.le della stt:ond4 metà del '700 e dcll'lnluo dell'&()i· As rsi, pl.lnt0 di parU.nt." dc:l"fdca..cfrmzcc.sca– no: Cantbrit.ge, fr,d"la di u..1nini • di idu dell'lngltiltura di i-ri e di crzgi. Nel /911) un gnippo di arti– sti, denominati e gli /m111aco· lati•. tentò un compromesso fra il vecchio realismo na– zionale e l'astrattismo d"im– portatione. La crisi economica del decennio SUCCt!SSivo, por– tando l'attenzione degli arti– sti sopra w1a più urgente e 1,-ivace problcmalica sociale, favorì, da una parte, lo S\·i– luppo del realismo nelle for– me distorte e 1•iole11te del– l'espressione,· e, dall"altra, apc.rse la strada alle pih au– daci proposte dell'astrattismo e del surrealismo. Da allora il co,rtemperamento di queste due tendenze stilistiche di ba.se determinò la forma::.ione di un a co"ente, abbastanza autonoma rispetto alle pre– cedenli • le::.ioni > euro~. d1e con larga approssimazio– tIL. fu definita • espressioni– smo astratto •· In questa esperienza cttltu– rale rientrano in prC'o•alen::a gli artisti clte compongono la mostra intitolata ~ Venticin– que amti di pillura america– na: 1933- 1958 •. aperta nei giorni scorsi nelle sale della Pennanente. la ras se g II a comprende una trentina di pit tori con oltre wt centinaio di ape.re, ed ha comunque. u na latilu dine stilistica piut– tosto rilevante: dal gustoso, fotografico real i s mo di Edward Hopper, un artista della veccJzia guardia, o da quello, quasi metafisico del giovane AndrC\v iVyetl1, ve– "iamo infatti sbal:.ati alle cal– ligafiche cineserie di Afark Tobe.y, al vasto tonalismo non figurati,,o e alla follia ero– malica di Mark RotcJ1ko, sino al frenetico astrattismo di Jakson Pollock. Questi ullimi tre nomi (unitame"te a quelli di Willem de Koonig e di Arshile Gorky) saranno cer– tamente i più citati dai nostri colleghi à la page clze si oc– cuperanno della manifesta– ::.ione. A noi sia invece con– sentito di ricltiamare ancora una volta l'attem.ione del let– tore sulla partecipazione, a ,,ero dire wr poco in mino– re, di quella che a nostro avviso va considerata come la più alta e tipica persona– lilà artistica degli Stati Uniti: In questo clima ricco di ferme,ui estetici e morali Attilio Alfieri, sono parole sue: • aveva fatto l'entrata a Milano come un passero ten– temwnle, avido di bec,.:are quel ,wtrimenlo ciltad,"no ne– cessario alla mia incolmabile ignoranz.o. e innocente pre– swizione ... •· E. in que.lraura singolarmente fervida e tor– mentosa egli diede finalmente forma cl caotico empito della propria voca:,ione artistica. Di quegli anni, dal 'J/ al 'J.S, sono presenti all'alluale ras– segna che Alfieri ha ordinalo al Ceulro Artistico San Babila diverse opere assai importan– ti, e non soltanlo per la sua individuale cronistoria. Alc11- 11e figure ( e Mio padre•• •Adolescent~ ... saragia., •Il portùutio di via Solferino 11•• •Ambiente. strano•) a11ticipano con straordinaria precisione un.a linea del gusto, un modo di intendere la pittura cl:e avreb~ro d0t•uto informare tutta tura stagione della no– stra cultura. Le crude vicende della guerra e del dopoguerra fu– rono particolarmente rovinose per questo pittore quant'altri mai disarmato di fronte alla violenza. Dopo un lungo, tra– gico silenzio, alcuni anni fa Alfieri ha ripreso a lavorare di linea: ha riaffrontato gli antichi problemi con fresco ,-igore poetico e matura sa– pienza stilistica, si è riacco– slato alla realtd visibile con un'intensa carie.a emo'-ionale da esprimere in severe Stmt· ture compositt\ie e profoncle accensioni cromatiche. I (ion, le nature morte di cui si compone questa .sua mostra sono i più felici. risultali del– la sua ripresa, e danno ga– ranzia di quel riavvicinamen– to al paesaggio e alla figura umana elle, a nostro avviso, necessariamente s'include nel– la legittima a.spiratione aliti pierieu,a propria dell'arte sua. * Le intenzioni, si sa, conta- no assai poco di frmite 01 AlbertoZiveri,Porzano,Sarra e altri di LORE11·zA TROCCHI

RkJQdWJsaXNoZXIy