la Fiera Letteraria - XV - n. 10 - 6 marzo 1960

LAFIERA LETTERAR '.Anno XV . '· 10 SETTJ!rlANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 6 marzo 1960 SI PUBBLICA LA DOMEt~CA QUESTO NUMERO L 100 DlRJ:o.:ZlONE, AMMlNlSTRAZIONE: Roma • Via di Port.a (;ast.eUo, 13 _ Telefoni: Hedaz.ione 655.487 • Amm.lwstrauone 65!>.l~ • PUBBUClTA': Ammint.strauooe: • LA E"lEtlA LE1ì'ERAR1A > • Vta di Pona Ca 5 1.eUo. 13 . Roma· - 'l'AH.lff'A: L. 150 al ,biiUimetro • ABBONAMENTI: Annuo L. 4.000 Semest!'e L. 2.150 . Trimestre L. 1.100. Estero: Annuo L. 7.000. Copta arretrata L. 150 - Spedizione ln conto corrente po 5 lale (Gruppo ltl Conto eorren~ po$lale O 1131426 A PROPOSITO DI UNA RECE.'TE INCHIESTA * UN ESEi\IPIO DI AUTOCRITICA NAZIONALE * Lingua e romanze, "Alla • ricerca dell'America,, * di OLGA LOMBARDI Nella stagione d"oro· del- mezzo espressivo di larga ché le nuove classi rappre– la prosa d'arte il problema ed efficace portata, che ri- sentano anche un nuovo mo– del linguaggio non presen- scatti e utilizza il parlato do di pensare. la lingua do– tava difficoltà di soluzione: ai fini della nuo,·a proble· ,·rà certamente rispecchiare la lingua italiana, letteraria -rnatica piena di fermenti il rinnovamento della socie– e colta, offriva alle esigenze umani e di proposte sociali, tà >. E Gio,·anni AI'l)ino di un aristocratico consumo sollecitata dalle offerte del- e Dal travagUo anche filolo– tutta la sua ricchezza di in- la tecnica e dello sviluppo gico di questi •anni riuscirà flessioni e la sottigliezza raf- industriale. OLGA LO:\ffiA.RDI (Continua a pag. 3) I .. - t recenti scanda1i dei ., te– lequiz • truccati con la c:on– ni\'en.z.a di un giovane do– cente unh·ersitario, Charles Van Doren, e il potratto scandalo, in sé ta.nto piU grave, che numeros1 educa– tori, intellettuali o giorna– listi re~ponsabili vanno da tempo accusando nell'insi– stenza commerciale sugli spettacoli conditi di stereo– tipata violenza hanno messo * di GLAlJCQ CAillBQ1V in luce il pericolo che la te– levisione rappresenta per la ch·1ltà in America se si con– tinua a lasciarla in mano a gente senza scrupoli. mento editoriale, i testi del· le inter\'iste; e ne è risul– tato il recente libro The Se.arch for America, che in edizione economica 4 Spec– trum Book • (Englewood Clifis, New Jersey) presen– ta la seconda parte del ci– clo m parola. finata dei suoi s~gn~ficati. Le risposte a una recente Quella prosa che s1 riallac- inchiesta su e Il Paese > de– ciay.a alla nostra tradizione nunz.iano chiaramente entro ~------------------------------, aulica per .ia salda struttu- quali termini si muo,·a que· ra ~el ix:nodo. ma che _ac- sta ricerca, e anzi le rispo– c~gheva innesti mo~em1 e ste dei narratori più giovani si. modu:la\·a :-u. un ncco re- confermano una decisa in– gistro di vanaz1one, deve la tenzione di rottura nei con– sua fioritura alla dispooibi- fronti della tradizione in lità di una lingua che. non quanto schema linguistico er-a venuta consumandosi con estraneo aJ moto e aJ dive· l'~o del ~rlar~ •. ma si era nire del parlato. Infatti il riservata a1 dommi della let dato ,più saliente di tale in– terat.ll :~a approfondendo ~m- chiesta. il suo risultato più pr~ p1u, c_on la ~elosa d1~esa indicativo è che Je risposte d~1 propri valori letterari: il insistono largamente. con d1stacc.o dal parlato .che in- punte di polemica più o me– vece s1 Jog.orava e s1 accre- no ,accese, sul problema del sce\·a .c<?ntmuamente per le linguaggio e sul rapporto necessita della sua aderenza lingua-dialetto. Di Lronte al· aJ rea~e. . . . le risposte dei critici, quelle l veicoli di informazione e svago per le ma.s.se o .. mau media • diventano facilmenle strumenti di ab– bruttimento se non usati con una coscienza c1dca che superi il piano dell'immedia– to calcolo mercantile. E la reazione in.sorta comincia ad avere i suoi e(Jetti; nèlle ul– time .settimane i pr:igramm1 televisivi banno offerto spet– tacoli di interesse artistico o educati\'o in misura note– volmente accresciut.a, come Anche una scorsa som– maria basta a convincere che il coraggioso libretto nasce da un serio impegno critico e non dall'ambigua intenzio– ne d1 sopire le coscienze menomando t problemi at– tuali. con pillole tranquilliz– zanti abilmente confezio– nate. Elusione de1 tem1. ufficia- dei narratori offrono natu– li e di~esa ~ei. valori di_cul- ralmente un interesse più tura mmaC;1ah dal f~5<:15m 0 • vivo, consentono un:esplora· la prosa d _arte ~osutu1 una zione entro le ragioni del roccaf~rte ID cw la pure~za Joro lavoro, del loro impe– della Jm~~ man~enne v1v~ gno. della loro ricerca una trad1~1one d1 gu~.to di espressh·a: e se giustificano fronte all assalto dell mcul- alcuni timori permettono an– tura. )la in questa rocca- che di concludere non sem– forte si eva~raron? a poc~ pre pessimisticamente sulla a poco quei valori m_orali sincerità e chiarezza di que· della lett~ratura che s~ vo: ste ragioni. Non bastano le i~:~:;ri:lif~~d:;es~r!si~~; d,3;)::;d~: ~elau~~~:~i~ limpida_ e ~rmoniosa ~n~ ?E:r ne di quanto consapevole sia essere il sunbolo, anz1 il si- la poetica di questi narra– mulatro. . tori. troppo spesso accusati Si era venuto 1~tanto per: di confuso ed esistenziale ab– fezionan~o quel dJStacc~ dai bandol}o alle ragioni della problem1 della realtà _circo- cronaca e del risentito do- • ::-tante çae era stat.,, 1n y.n cumento. richiama h co– certo momento, l'al_ter~hva sdenza del critico a posizi<>– della letteratura ~acciata; nj più guardinghe e a giu– e ques~. sal~·atas1 ne~a sua dLzi più sereni. torre .d avorio, es~_unva la Il diagramma di queste ri- ~~aar~~a liri~~~!?~c~i ~r~~ =~: i~reJff~! ~~ l!ndi~ tata estensione. steò.sione > e della ecom+ TL!ttav!a, f1.1ori da ~uesta \•enza > tra lingua e dialet– spec1e dt e nserva di cac- to: e non c'è dubbio che eia>, il r:om~nzo .continua e quel processo di scambi. una sua d1ffi.c1le vita, oscu- quel rapporto semantico che ra e scarsa rispetto a q_uell~ forma la struttura di ogni fiorente della prosa d arte! linguaggio. che O è movi– ed è questo roman_zo fuon mento. o è stagnazione e . Una poetessa americana: I Edna St.Vincent Millay CANTO FUNEBRE SENZA MUSICA Xon mi rassegno a seppellire nella dura terra i cuori amati. Cosi è. così sarà. da tempo immemore cosi è stato. Nell'oscurità vanno i saggi. i cari. i coronati Di giglio e lauro; ma non sono rassegnata. Filosofi ed amanti, con voi nella terra. Uniti nella monotona, indistinta poh·ere. Di quel che sentivate. di quel che sapevate, ne rimane un t.-ammento, Una formula, una frase; il meglio sempre si perde. Lo sguardo onesto, le risa. l'amore. le risposte argute e pronte. Sono svanite, sono andate a nutrire le rose. Ricciuto ed elegante E' il bocci-uolo; fragrante è il bccciuo!o. lo so, ma non appro\·o. Più preziosa era la luce dei tuoi occhi che tutte le rose del mondo. Giù. giù, giù nell'oscurità della tomba Vanno i beHi. i teneri, i ~:iuooi; gentilmente Gl"intelligenti. gli spiritosi. i bra,..;, in silenzio. Lo so. ma non app:ovo. E non mì ras.segno. PRIMAVERA Di nuo\-O, tu torni. Ap:-ile. ed a che scopo? La bellezza non basta. • on puoi tacitarmi col rossore ~ Di tog.He che s'aprono, ·piccole, appiccicose. Conosco quel che conosco. Il sole mi brucia sul collo e noto Le inflorescenze appuntite dei crochi. Della terra è buono l'odore. Ma che si.gnifica:' I vm-mi. nari so!o sotterra. Rodono cervelli degli uomini. In sé la ,;ta E' nulla, Una tazza \-uota, una rampa di scale senza tappeto; :'.llonbasta che Aprile tutti gli anni Scenda il colle Balbettando da idiota e spargendo fiori. Da ., Second Aprii · Harper e Brothers •· Tradu~ione di Dora Pettinella ~r ro!s::;ri~la:s~~r,e~~ia~~~~ vant~ a Henry James. che banco suscitato commenti fa\·Ott\'oli in buona parte del pubblico. Nelle uni\,ersi– tà e negli ambienti scola– stici in genere st discute spesso, e si applica in via sperimentale, l'idea della tele\·isione come ausilio edu– cativo che Yalga a compen".: sare la presente carenza d1 insegnanti negli Stati Uniti, portando nelle aule più a!– foHate e più lontane il bene– ficio dt lezioni, dimostrario ni. conferenze tenute dai mi– gliori specialisti in ciascuna materia. La società di mas– sa, cotrn! dimostra l'esempio di Roma imperiale, si pre– sta a grandi esperimenti creati,•i nonché a subdole perversioni, e oggi i mezzi di informazione e spettacolo cost.ituiscono arena quotidia– na per la lotta fra le due alLernative. Tanto per bat– tere nnsiàioso nemico nel suo campo, il professor Hu– ston SmJth, ordinario di fi– losofia al Massachusetts ln– stitute of Te~hnology, si è valso della collaborazione tecnica ài Richard T. Heff– ron e di Eleanor Wieman Smith per filmare una serie di interviste culturali con ~inenti sociologhi, statisti, gioru.Jisti, educ3.tori, psi_– chiatri e filosofi. americani. Trasmessa per tele,•isione sotto la rubrica .,The Searcb (or America• (Alla ricerca dell'America), questa serie di interviste o confe– renze è noleggiabile a bas– sissimo prezzo (quattro dol– lari e novantacinque cents, spese postali comprese) in tutti gli Stati Uniti; depo· sito e ufficio distribuzione Sl trivano al Centro Audio,·i– sivo della Indiana Univer– .sity. a Bloomington, do"e ha il suo quartier generale il Ser\'izio Nazionale àe1 Telefilm Educati,·i. L'eM:me di coscienza è parte vi"a del!a tradizione americana. e m tal senso bisogna intendere l'opera divulgatrice del prof. Sm.1th, che al rientro da un \,iaggi.o alrestero senti il bisogno di ,·agliare criticamente la propna società interrogan– do, a beneficio di tutti, al– cune delle sue voci più re– sponsabih. Ecco perche la gamma deg,li argomenti \•a dalla politica alla filosofia. ~~t~~:.ift 0 à!ll~naclt~~zi~ me espres.sione atth·a della società che si pone due do– manàe fondamentali': • Chi siamo? Cbe cosa vogliamo?• Si tratta di interrogativi per qualunque comunità umana e per qualurique in– dividuo civile, in qualunque epoca, ma nelle circostanze attuali essi assumono urgen– za particolare per una gran– de nazione tecnolog1camerr– te progredita e im•estita di responsabilità mondiali. L'America e l'Europa • tempo, questo out stde della morte> (Bemari) costituisca letteratura _del mo~ento, ~ la condizione di vita per un mant:en.ere 1 contatti con gli linguaggio che della realtà acqu1s~1 della lett~rat.ura \·oglia cogliere l'intima e \"e· narrativa. che va ali mcirca ra sostanza. ~~ aJ~ r:~~::~e~~~io~:1:ei Scrh·e ligo Pirro e .•. giac- ,_ _____________________________ _, Ma l'importanza degli ar– gomenti trattati e delle per– sonalità consultate e parsa tale da indurre Huston Smith a pubblicare in vo– lume. con quakhe adatta- Cosi, nella prima parte ve– diamo Eleanor Roosevelt, con la democratica intran– sigenza che la distingue, af– frontare il problema del di– minuito presti-sia americano in campo internazionale. Per la vedo\·a del Presiden– te che guidò gli Stati Uni– ti a una vittoria interna sulla crisi economica del 1929 e a una \·ittoria ester– na sulle nazioni totalitarie, si tratta innanzitutto di angustia morale nel conce– pire gli obiettid politici. Lo isolazionismo residuo che a parer suo informa\·a anche le illuminate idee di Wood– row Wilson serpeggia tutto– ra negli ambienti direttivi statunitensi portando a una impostazione puramente di– fensh·a della battu.lia ideo– logica. Eleanor Roosevelt .sostiene che il suo Paese dovrebbe accettare in pie– no gli impegni mondiali che, \·olentc o nolente, ha finito per a.!sumere, e pensa che * SCRITTORI I N P R I i\I O PI A T o * reale; e i suoi temi, anche quando sono allusivamente raffigurati, indicano già la diFezione di un impegno ,·er· so la società. A questa narra– tiva il problema del linguag· gio impone una scelta: o .la lingua puramente letteraria. tenuta al disopra del livel· lo ambientale e mentale dei personaggi (soluzione di Bacchelii, Alvaro e qualche altro) o un linguaggio radi– cato in un humus dialettale con inflessioni tipiche di sintassi e di lessico .(solu· rione di Moravia e di Pa– vese). Un ·racconto di Corrado Govoni: Rivàr La scoperta di Pavese can– siste proprio n~Iraver capito che la organica incapacità della nost.ra na-rrativa a pe· netrare nelle masse. ad es– sere cioè popolare. dipende dalla natura della lingua. dall'essere questa un prodot· to della letteratura. non del– la \·ita (• La grande poesia era cresciuta su un terreno di Lingua e dialetto indiffe– renziati, il volgare ... Ecco un motivo della forza degH americani ora e dei russi neH'8OO. I primi hanno la fortzm.a di una lingua rifer– mentata e rifiorita in una nuova società. un dialetto; i secondi ignorarono, per lo– ro ragioni di co~cienza, che cosa fosse lingua letterario e ti raro-no ·piit p0p0la rmente. • i\Jestiere di vivere. 5 otto– bre '43). Questo impaccio che la qualità della lingua ha op~ posto al libero svilupparsi in senso popolare del no– stro romanzo si è scoperto sempre più grave man ma– no che la società italiana. uscita dalle pro\·e della guerra e del dopoguerr~. \·e· nh·a offrendo allo scnttore più vivi stimoli a un im– pegno oggetti\·o; cioe alla rappresentazione di un.3 con– dizione umana e sOC'lale a cui de,·e corrispondere un mezzo linguistico meno sog· .e-ettivo e meno legat-0 a una radice squisitamente lette– raria. Tutta la narrati\·a del do– poguerra è impegnata nella toluzione di questo proble– ma. cioè nella ricerca di un Don Angelozzi, ad ogni risposta di Tivàr figlio, non cessava di dolersi e di rammaricarsi, nell'apprendere che. come se non fosse bastat-0 quel rovinoso in– cendio di Bacucco. Tivàr, nel gin;> di pochi anni. aveva perduto un fratello e due sorelline e il babbo e la mamma, e il fratello minore Boi si doveva consi– derare anche lui come perduto, perchè., da quando era emigrato clandestina– mente in America per sottrarsi all'ob– bligo della leva di mare, non ave\·a ancora fatto saper nulla di sè: forse morto. forse perito io un naufragio. e Che uomo tuo padre, però! Speriamo bene che tu gli somigli anche nel mo– rale come nel fisico: ma non c'è dubbio! Sai cosa penso? Che egli si sia trasferito in te, per avere con la tua aècresciula forza e giovinezza. una personalità an. cora più forte. coraggiosa e battagliera. che egli ti abbia affidato, con la dura esperienza che ave\·a nella grama vita, tutta la sua nativa dote di inespugnabile resistenza con una centuplicata forza e determinazione di andare sempre più a,·anti. con .sempre più fede. con sempre più determinazione ed indomito corag– gio ... l\Ia che uomo. tuo padre. che tipo! Lo sai Cllme mi rispondeva quando gli chiede\'O, Ìncontrandolo a l\Iesola o a Codigoro. la tua età? I\Iio figlio ha. tre. o quattro, o cinque ann_i più del m~1al~_! - E. dite un po' Ti\·ar. quanlo e g1a alto vostro figlio? - )le lo avete chiesto ancora, don Angelozzi: egli è alto un metro e cinquanta sotto il livello del mare. ora: ma io credo che anche a ,·ent'anni egli resterà sempre di questa statura e cosi. fortunato lui raggiun– gendo snlo l'altezza del nostro re scar– tino. sarà esente dalla leva: se tutto il terreno del delta continuerà ad abbas– sarsi misteriosamente di qualche centi– metro aU'anno come fa... A che giuoco giuochiamo? E' la nostra terra liberata dall'acquitrino che chiama disperata– mente con tanta nostalgia il mare, o e i-I mare che la scalza lentamente da sotto per riprendersi i vasti possedimen– ti che gli abbiamo sottratti con tanto sudore? A che giuoco giuochiamo. signor mare e signora terra? Lo sai che tuo padre è stato mio car6 compagno di banco nella scuola elementare di Bacuc– co. tenuta dal maestro Mischiati? Tuo padre diceva: - Sono andato a scuola solo per imparare a dire si e no senza chiamare in aiuto la testa. come fa l'orso e e contare lino a tre. come i selvaggi e a imparare come è fatta l'Italia: una specie di lunga calza della befana at. taccata sotto il camino. tutta buchi di città: ed è per questo che non c'è mai niente di buono dentro: appena vi met– tono dentro qualche cosa. se ne scappa subito fuori come succhiata da tutti quei buchi: e dentro non resta che un po' di fumo di cenere e di sassi. Bella roba un·Italia cosi! - Dunque il maestro Mischiati. anche lui ci ba voluto lascia– re ... l\la era già vecchio, anche nel tempo che noi frequentav.'.lmo la scuola: tuo padre te ne a\•rà certamente parlato: era un venerando ,·ecchio burbero, ma con un cuore grosso cosi... >. e Come no! Per me è come Se lo a\·es– si sempre davanti agli occhi, con il ri– tratto vivo come quello di un gran santo che il babbo me ne faceva, ricOrdandolo con rimpianto e venerazione! Degli edu– catori. dei maestri missionari del cuore e della mente di un l\Iischiati. non ne nascono più oggi>. Stettero un momento seoza dirsi nul– la, rievocando con commozione uno per esperienza diretta. l'altro attraverso la descrizione paterna. la generosa figura del vecchio maestro prima che la scuola fosse inghiottita con la chiesa e il carn- • panilino di San Quintino nel rogo, che a,·e,·a lasciato sul suo passaggio .una desolata landa di cenere gialla. La scuola elementare sistemata in una bassa baracca di legno sottile come la carta, in cui avevano libera entrata dalle innumerevoli fessure tutti i venti, da qualunque parte essi soffiassero. a spif– feri, a fischi, a folate, a raffiche, a vor– tici. come se quella costruzione fosse il loro laboratorio di proça; che solo per tale contrastato esercizio ed allenamento a urti, spinte e pressioni, Si salvava di non mandar per aria ad una più violenta buffata di tramontana. In ogni modo i piccoli scolari, per non vedersi spazzar via ad ogni gelida soffiata i quadernucci da un soldo, dovevano te– nerci sopra il fermacarte di ghiaccio rosso della mano. il \·ecch10 maestro al– lampanato e curvo Come un uncino. an- ~ ,,.,,,, -. ~'r,~A • ~nVf"lt. - ~~t Una rara immagine dJ Corrado Go\-onl nel 1903, quando abl tb la prima volta a Roma dava avanti e indietro dalla cattedra al corridoio aperto tra le file dei banchi. battendo le mani e i piedi più per ri– scaldarseli che per mantenere l'ordine in classe: chè ci pensavano sempre il freddo e la fame. Portava avvolto intorno a) collo un cravattone di lana che. col moto che faceva e con le dispettose correnti d'aria che lo investh·ano. gli svolazza\·a mo– lestamente ora sulle spalle ora stù viso. tanto che, accostandosi alla lavagna. se lo do,·eva svolgere maliziosamente per buttarlo sul cavalletto che regge,·a un po' inclinata indietro la gran lastra not– turna su cui doveva tracciare col dito quadro del gesso i lineamenti geografici dell'Italia. Xon ave,·a ancora finito di disegnare quella curiosa lunga gamba che, al pensiero delle condizioni in cui era costretto a far scuola a quei bam– bini con gli occhioni luccicanti di fred– do, inviati inumanamente ad affrontare i rigori dell'inverno con il solo libro dell'abbic-ci e di una fetta di polenta ghiacciaia. gli veniva da piangere di rabbia. E prima ancora di aver fatto il ritratto dell'Italia e di tutte le sue me. raviglie di mari e di monti di laghi di fiumi e di città. su cui. sotto le sue as– sicurazioni. tutti quei poveri innocenti affamati sgrana\·ano gli occhioni · pieni del pizzicore de} freddo, era tanto il fu– rore e la disperazione che lo prendeva. che Si metteva a cancellare la figura abbozzata, adoperando vigorosamente la cimosa come se fosse una raschia, e per far più presto, chiama\·a in aiuto il cra– ,·attone. come se avesse l'intenzione di cassarne anche la minima ombra da tut– ta la faccia della terra. E doveva in– ghiottire il veleno che aveva in bocca con un profondo singhiozzo. per non mettersi a urlare: e Non è ,·ero niente. bambini, quello che vi ho detto: tutte bugie! Il nostro paese è il più. povero disgraziato e disprezzato di tutta la ter– ra. Quella gamba geografica di cui io ,·i stavo raccontando. ingannandovi, tutte le meraviglie e le be1lezze. non è vero che sia una terra promessa baciata dal sole: essa è soltanto una lunga fetta di polenta ghiacciata C'he voi a\·ete ogni diritto di mangian·i e di mettervi nella pancia. fino affultima briciola. dopo (Continua a pag, 2) gli obiett!\·i formulati in conseguenza dov_rebbero te– ner conto degli 1nteress1 al– trui anzich~ prevale0:temen– te di quelli naz.onali, men– tre poi 1l contenuto degli ideali proposti andrebbe precisato in via pos_aiva e non come semplice nfiuto o negazione dell'ideologia ri– vale. Ciò senza imporre 11 sistema americano alle al- tre nazioni come una ricet- ta infallibile, e senza asso- lutizzare il concetto di de- ~"';::'i~d~"}::;';"~i•r;,~~; UN PRIMO CONSUNTIVO democratica di fondo, che implica una continua rev1".' sione di metodi e idee. Gh altri articoli della prima se– zione cost1tu1scono corollan specifici di questa presa di posizione per una co.scien.za democratica stonc1z.:ata, e indicheremo come degne d1 nota, più delle caute propo– ste di Stassen sui rapporl1 russo-americani, le dichiara– zioni di Paul G. Hofiman, * L'ironia di Beckett * ~~~~to~az~~ntUii~es~~al! di PIETRO CI)IA TTI s,·iluppo Economico,. e di Samuel Becke.tt è uno $crlt– Walt Rostow, spec1_ahsta d1 tore-idolo. ha fotto di .sé un questioni internauonalt e m,to eccentric.o e. scontroso, autore di un brillante st u- inavvicinabile (un uomo eh.e è}o sulla di~amica della so- vrve se-nza telefono, relaztoni ~età sovietica. Hoffman r1- sociali, ambiZ1ont soctah). .s'è !~~tl~p:.!1t~ 1 ~~o~i~:i~~a~~ttoi1 ~~~f:enii~J~:iu,d!:o~:~u problema p1u urgente del .solo dall'usere punte aoan.zate mondo contempo~an~o, e d'un r;asto pTOCe$$0 di eritrea che la necessità d1 arntarle e di corrwlone al co.stume•abi– a raggiungere un e.quo te- tudrne. e sono il movimento dd ~~~io dfr~-i~~i~:~:;n~ 1 it~r~c~ ~::.u~ed~g~r:i~~C:~ 1 :'ndt. 1d dell'America odierna. Ro- d1iffAllanuco. Con que.s10, che stow, occupandosi dei rap- può valere per un di.scorso ben porti fra Nordamerica e al- piU ampio e complicato del leali eui-opei, osserva che ù qui po.sstbile. Beckett resta un deterioramento di tale al- fenomeno solitario, un e.spe.ri– leanza è dovuto in parte a mento unico nel genere, che lta :~r~~ a\~1te~~~~~lomatici da in sé la sua fine. Che Beckett La 'Seconda sezione del li- ~~ ;~°vi:• e ir~:~f~:l ~~:,u:~; bro tocca gli aspetti bru- alcuni anni segretario di Jo-_ cianti della vita americana. mes Jovce. non dei;e indurct m prime luogo la questione in tenta.2tone di con.siderarlo negra, presentata attraverso .solo un epigono, Porta a.vanti tre interpretazioni contra- quell·esperienw; prosegue ca– :tanti. Harry Ashmore, ~ parbio que:lc. che rappre:s~!a g_i.ornalista della • Arkansas La più compllta frattura d.el Gazette • che vinse un pre- nostro tempo con tutta la tra– mio Pulitzer per la corag- dizione storica del romanzo. giosa onestà dei suoi arti- come de/ìni.sce l'opera di Jov~ coli sulla questione di Littie Joseph. Warren Beach (in Tec– Rock, espone le idee del su- ruca dei romanzo no,·eceote...~, dista moderato, procli\'e a ediz. italiana di Bompia:ni. una 'ipontanea e graduale 1948); di.scende dunque dalla attuazione della pohrica in- fonte dei grandi corrod1tori. tegrath·a nelle scuole, ma anzi piit dinamitardo di loro e d~nì~~i 1 :U:On~u~;~~?ed:e~~~= r;!tln~~~; s=::br~a g;~~tt::: te del Presidente e àel suo ooglia portare il romanzo a Go,·erno nell'imporre con morire. Vedremo r,ol come. forza frettolosa un coman- • La }'iceJ~.unique qui az;a1t damento assimilabile soltan- nom rfntrigue » • .secondoquan– to con la persuasione. \Vii- to scrisse Guy De Maupassant, liam Simmons im·ece, espo- e stata sconfessata in nome nente della resistenza segre- d'una verità di scaco anziché gazionista, afferma la sua d1 comphca2ione superficiale. fede nella disuguaglianza di intim1ta psicologica anziché delle razze, la 'iUa ostilità di rappresentazione avventu– per i contatti scolastici ~e rO:Ja; e questo è stato fatto; matrimoniali fra bianchi e la presenza dell'autore nella negri, la sua diffidenza per trama, che pe.sO su tutto il ro– reguahtar1smo norduta, che mar..zo ottocentesco, di u.n au:– costituirebbe per lui soltan- tore filo.so/o. moralUta. burat– to un'ipocrita maschera d1 tinaio a lieti fini. e stata scon- ~~nr:e.n~:liz~h\und:1 ~~n7~ ~~~:~°zo e ~~~~~a, at~;~~~n; l'effettiva disparità di trat- mia, allo stato puro. i per.so – tamento sociale accordata ai naggi fossero soli e liberi a co– negri anche ilel Nord indu- strutrsi e a narrarsi; e anche striale. A questa voce colle- questo è stato fatto. Son ca.si nca e piuttosto irrazionale via via caduti l'intreccio ester– si contrappone pacata quella no, la complicazrane alla Die– di Benjamm Mar,. Rettore kens, la digressione alla Hugo. di una università ne8ra, che tl suggerimento ftlosofi,co o mo– ricorda le ripercussioni in- raie alla Dostoiewski. alla Zo– ternazionali della questione la, alla Turghenev: Proust ha in un'epoca in cui il mondo dilatato la .suggt$tiOne digres– afroasiauco guarda con at- siva della memoria.. Joyce ha tenzione alla politica inter- rotto ulteriormente U tempo na americana per sincerarsi narrativo tradrzionale:, e c'e' in dell'attendibilità di un pro- lui. definisce stupendamente gramma democratico reitera- \Varren Beach. « un fnfinito tamente proclamato dalle espandersi. del momen.to », u~ tribune della stampa, della tnonfo dei partlcolan, e del radio e delle Nazioni Unne. pa.rticolari nei particolari. n– Secondo Mays non s1 tratta portati come segnano U mono– semplicemente di rendere logo. come si riflettono aUo giustii:ta alla minoranza ne• specchio /antasia:Jo del sub– gra degli Stati Uniti, ma d1 CO.!ciente. riportati nell'imme– verificare alla stregua dei diateua incoerente e capriccio– fatti gli ideali del Cristiane- sa d'una narrazione che s'è simo e della democraua in tapliata alle spalle e da~anti i territorio americano. e cioè ponti con un qualsiasi fine di realizzare o meno l'Ame- pratico. e sta sola in se stessa.. rica stessa. cercando d1 dar forma e sign.1- Particolare interesse pre- f{cato alla selvaggio vita della sentano inoltre, nella secon- psiche:. affollata di correnti e da sezione, gli articoh del- controcorrenti. pa.s.riva a subir– l'economista Kenneth Gal- ne spinte e affi,orament1. brailh sulla necessità d1 Con costoro il romanzo, con- ~~an;:!~a~e_.tt~om!~otii~~~;~~= trapponendo.si ormai agli sco– tuale, ai fini di un vero equi- f.~n\f~~an~~&t· :e:'dv::ta: libno sociale in cui gli uo- timo filo di finzione, un estre– mini \'engano considerati co- mo accordo tra autore e letto– me fim in se e non soltanto re: e una storia raccontata ::ome strumenti di produz10- inusitatamente. ma una sto– ne; delrassistente sociale tn ria, dallo quale rautore s'è capo Bertram Beck sulla de- estromesso. come dtce Joyce f~~~=:c~~r~~l:;}~~1~~ :~; trir f ~ ":j~~:~~ 1 ~ cause dell'esclusione di in- contano .._ dividui e gruppi minoritari Con Becke.tt arriviamo. sia– dalla collettività generale. mo all'orlo estremo del roman– non già insistendo su piU zo: Malone. Molloy sono r•iro- i~a~t~~~e~~~~~~ob~~; 1 ~\ 1 ~~~~ n.ia cùl pe~onaggio. sono l'an– e professore della Columbia ~ig:rs::e~gg;1~ :,~~nt:;o ra:~ ~n;~e:::~J;: 0 q~:c!!o~~~~~i contare, l'autore si serve di lo– figlio Charles denunciando io irer µ<;Z'"f:i~;cis~s~on ~~; PY!t~~~io'1~: i~~a~~~!~:~ M~~~ scrittore. A rigore di logica Van Doren ci rammenta che '/t:;~t:!°~~h4! ~~t~;,.} 0 tu'f. i fondatori della repubbltca to e diventato inutile a dirsi americana tennero alto il una volta che sia nwrta l'in– concetto educati\•O, promuo- g~nuitci del dire. del comu– \'endo m poco tempo un con,, nicare. ma per un atto 1rra– sidere\•01e sviluppo delle zionale. per una ribeillone as– scuole in senso quantitativo. surda, •continua». dice: • br- 50c1ale e intrinseco. mentre sogna continuare. e 10 conti– nel periodo conseguente alla nuo •. L'Innomable presenta.– Guerra di Secessione il ma- toci da sugar, tradotto da Gia– ~::,ialismo nrovocato dal- corno Falco. a due anni di dl- GlAUCO CAMBON stanw da Molloy . .si conclude (Continua a pag. 2) con que.$le parale. Non e nep– pure più un antiromanzo al--

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