la Fiera Letteraria - XIV - n. 44 - 1 novembre 1959

Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA l'ETBINETTA di J1LADIIIIRQ CAJQLI E' stato rappresentato allo un breve e quasi fittizio luc- diffamazione lasciano sempreli riferimenti storici o testua- bandonato. viveva perciò da d'intolleranza che non cerca Olimpico di Vicenza. ed ora cichio meteorico. sta per sci- tracce di sospetto. Piace dun- li. ma perché ci manca il solo in campagna. Sostrato. e non esprime i motivi del pubblicato da Einaudi (testo volare nell'oblio. D'accordo, I que che alle recenti pagm..: senso della continuità, che !ortemente innamorato della conteg1Jo che ne deriva: un greco e traduzione italiana) tempi son cambiati; ma non del Paratore (Storia de, tea- era senso dello svolgimento e ragazza (la figlia di Cnemo- contegno che noi moderni di– « il misantropo» di Menan- lrORPO,per coloro che appar- tro latino. Milano, Vallardi). della scoperta. ne). andò a chiedergliela. Il remmo motivato nell'incon– dro. L'antefatto. chi lo lgno-- tengono alla nostra genera- riveodicanti Poriginalità ser 1n un tempo di altissJma bisbetico lo respinse a le- scio. Siamo fuorviati daa:li in- rasse, è questo: un ritrovater zione, e che sono stati edu- stanziale e la ricchezza pro- civiltà teatrale, gran parte gnate ... Caemone infine cad- teressi sociali del tempo no– re abusivo vende, in Egitto, catl con 001 e come n01. C1 pria dei romani. si aggiunga del pubblico riconosceva 1 de nel pozzo, e a dargli im- stro, se vediamo in Menan– undici fogli di papiri iscrittl sia lecito dunque discutere il traduttore odierno. il Mar- tipi già noti alla tradizlcn~. mediato aiuto sarà proprio dro un sottofondo polemico. da ambedue le parti. L'acqui- tra gente a cui piace cercare zullo. a riconoscere che pro- ed apprezzava le sfumature Sostrato ... >1.Dice il Marzul- d'altronde assai evidente rente. un bibliofilo sviu.ero. l'altra faccia della luna an- prio il Dyscolos dimostra la che venivano a modificare. lo: questa non è commedfa nelle parole citate? consente a uno studioso di che in fondo al oozzo del notevole indipendenza di Te- ossia ad arricchire la galle- di carattere; il carattere è di La ricca borghesia che cir– leggere e pubblicare. Invidia- Misantropo. renzio. Ma - dicono gli in- ria del personaggi conosclutt. là da venire. Vorremmo an- cola intorno alla capeona di mo a V. MartKl. l'editore. la Qualcuno ha detto: la colpa soddisfatti del Dyscolos - se Era. in fondo. il migliore mo-- dar oltre: il carattere annul- Cnemone, non è vista con emozione della prima scoper- della mediocre risonanza tac- Terenzio fu, per confessione do di rispecchiare la vita t! la tutto il mondo intorno a sé. amore. nemmeno dal poeta ta, quando si accorse di ave- cata a ques~ Me~andro é. so- dei romani, un ~fenandro di~ di riprodurne la co~plessi_tà. e vive come fine a .se s'.esso. oltre che dal_ misantrOf?O, Le re tn mano un Menandro. ll prattutto. d1 lui. autore di me:zzato, o cl s1 conk ... 'lta d1 con un realismo ps1colog1co Vedete invece come sj con- pratiche religiose che s1 svol- maestro. il modello, il tavolo- una commedia mediocre. Se ammettere che la commedia di cui si dovrebbe discorrere dizionano reciprocamente. gono sulla scena. i discorsi di so autore comico di cui po!ò- la scoperta avesse veramente ritrovata non era delle ml- oggi in maniera più appro- Cnemone e il resto degli quella gente. le stesse pretese sedevamo pochi frammenti. arricchito U nostro patrimo- g-liori. o si deve pensare che. fondita. I modelli e gli ar- umani. Egli ha certe mraiere. dell'innamorato non hanno il si offriva al nostro esame con nio umanistico. il pubblico già a quei tempi. la mania di chetipi psicologici e morali, per cui viene subito abban- sosteeno di un'ossatura mo- una commedia quasi intera. E non sarebbe rimasto k:ldiffe- mortificazione era una prero- che potevano ~sser trovati donato. Ma anche lui ha ab- rale. Il megUo dello soas1- glà si sussurra (dice 11 trR~ rente. Tutto qui, Menandro? galiva della nostra stirpe. dnche fuori del teatro. per bandonato la società. perché mante è. sul principio. nelle PER LA vo·sTRA CAS~ le più belle lltogrofie e ocquefort! originali degli Impressionisti e dei maestri della pittura moderna: CÉZANNE COROT DÉGAS MANET RENOIR LAUTREC sono disponibili nella scelta più rappresentativa esistente oggi in Italia presso la libreria Schwarz MIiano • Via S. Andr•a, 23 (ongato via Spiga) che vi ricorda anche i ufac-simllh> Aeply e Spltzer dei capolavori del· la pittura impressionista e mader• Domenica 1 no,embre 1959 BRAQUE CHAGALL MATISSE MIRO PICASSO E ALTRI no in cui sono resi con fe– deltà assoluta il rilievo del– la pennellato e lo ricchez– za del colore. Per ricevere li nuova c:a1a11ga lllu,ttalo elenconle ollr• 300llloll Inviale un fron-– coballo di L 100, ollo llbrerlo Schworr. Via S. Andrea. 2l • Milano duttore italiano. Benedetto La reazione. ridotta a que- Non sappiamo quanto possa ~sempio. nei caratteri teo· disprezza la condotta •di chi esibizioni di un sentimento Marzullo) che nelle medP.s1- ste parole, è per lo meno reggere la seconda ipotesi. ~ frastei. erano soltanto prete- ne fa parte. Il figlio di primo che è sincero come sempre me mani sia. In parte o tutta. sciocca. Menandro. che ha pensiamo che l'autore della sti per muovere verso l'ine- }etto. fratellastro della ragaz- l'amore quando è amore e un'altra commedin. menan- scritto decine di commedie. boutade antitere.nziana era saurlbile molteplicità delln za. dice allo spasimante di finché dura; ma quali garan– drea: la Samia. Il Marzullo. non può esser tutto in que- Cesare, Quanto alla prima. natura, che gli ootichi non si lei: "Farò cadere il discorso zie potrebbe offrire? L'unica g1ovaoc grecista di eccezio- sta sola, che nessuna tradJ- aspettiamo che la Samia si stancavano di prendere ad sul matrimonio della figlia. sarà imposta indirettamente nale talento e di quasi in- zione ci autorizza a conside-- dimostri migliore del Dysco- esempio. Certamente fu un Appena lo sente. non gli par- dal vecchio; infatti il giovi– credibile prontezza. traducP rare particolarmente rappre- los; dopo di che, potremmo giuoco dilettoso e. insieme. rà vero di scagliarsi contro notto dimostra vera umiltà. subito il D11scolos, e un altro sentativa dell'autore e dei gu- riconoscere a Menandro sol- altamente educahvo. r1cono- tutti e di coprirli d'ingiurie, ptegandosi alle pretese del giovane. ricco di qualità al- sti del tempo suo. Ma, come tanto la superiorità crooolo- scere nel poeta nuovo. 1 poe- per la vita che fa la gente. futuro suocero. e spaccandosi trettanto lodevoli. Lu i g I sempre. nella vivacità polemi- g1ca dell'esser venuto prima. li di precedenti incontri, ~ Se poi vede che sei ben mes- le mani ccn la zappa. per far Squarzina, appronta la real1z- ca dei detrattori. c'è oo fon- e quella quantitativa. dell" valutare l'arricchimento of- so e che ncn haJ occupazione. breccia nel suo cuore. Cne– zazione teatrale. Il pubbUco do di risentimento. se non aver _dato_mol_to di più: duP !erto. da_ll'ultimo rispetto _aJ non tollera nemmeno di guar- mone. dal canto suo, è pie– dell'Olimpico vicentino (non proprio legittimo, forse pro- fatti 1mpllcanti la freschezza pruni. S1 veda quale Infinita darti. .. ». Si noti che il pre- gato se non proprio persuaso, forse tutte le sere, ma certa- vocato da stimoli fastidiosi. e il peso. ma non la qualità, gamma di possibilità otfra al tendente dichiara di essere. dalla dimostrazione d'amore mente durante la trasmissio- Per anni e anni. si é dovuto che forse erano i soh a cui pubblico e agli autori. questo non soltanto innamorato. ma che riceve, quando lo salvano ne televisiva) si spella le chinare il capo ~manzi alla pen~va Cesare. 11,1 tal senso concetto ~ello spettacolo .. E ricco. e quindi in condizione dal pozzo in cui potrebbe mani; l'altro pubblico, quello opinione dei doth. che cele-- (ci s1 permetta d1 sche~re non !òl d1c~ che. ~ g1udmo di mentener bene la donna morire. se tutti fossero. comel'---:_-_-_-_-_-_-_-_-_-:_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-:_-_-_- freddo e dJslncantato dei sa- bravano un teatro a noi 1gn_o- un poco) .. potreb~ appanre del moden'l1. non s1 tratta dl amata. 11 fratellastro prose- lui. pieni di ra~core e_ di .. lotti privati, sbadif;lia e scuo- to. denigrandone uoo_ notis- un comp~im':Dto, dire .che Io v~ro teatro. Lo stesso errore gue: «Ti piglia subito a sas- disprezzo verso l~ prossimo. SECQL()ACCOMPAGNATADALLE te il capo: tutto qui, Meci.an- timo. e sempre petche fosse autore di sei commedie (Te- fu commesso. tutte le volte sate. ti caccia gridando: « Ma- Intuisce l'esistenza della ca- .L dro? La critica. 0 sorvola. 0 affermata la superiorità dei renz10), vale la metà di chi che sulle scene. an~ché per- ledetto sfaticato! )i L'unica rità. e si piega non senza re- ~o~e,~sail udn:p11~:t:,!~~~;:: ;~d~':;z~a~~i:; g~J:u:i Q~e~~oi:r~:t;an~i~a::in~~~;. ~~t!f o i~~en~f'idi:1: 1; 4~~ ~:: ~ofe: ;:,ni~~s~•Pi:~: ~~:::o•:: f~?"i:';tu~~e~b~g:i O -8 to. che soltanto _cinque lustri ~ _di Terenzio, dai modelh ;à medgho eh.e Cl proviamo a rtaffinate. C1 volle U:DchPO d~ questo. forse sta a sentire direm~o umora!~ o gb1an~o- ~~ Poesi·a ,,- tali'ana ~ fa. avrebbe suscitato eotusla- m_utati. _Non s_on ma1,1cah l mteo er~. s~a pur da una empo P~r a~or~ersi e an_ qualche parola anche da te. lare. riceve ~ 1?terp_retaz.io- , L.. smi, ricerche, dispute, dopo difensori. ma 11 dubbio e la commedia minore. quale fos- che la diale.tt1ca e svolgimen. perchè ti crede un pover'uo- ne e una gmst1ficaz1one o. ~------------ --------,1se la vera grandezza del c~ to. che puo. tener_ luogo di mo che lavora di braccia per quanto meno. un'appllcaz1one (f) ~ mtco greco. azione e qua~dl d1 dr~mma; mangiare>>. che dobbiamo ritenere or1gi- o contemporanea trj Dice ilMarzullo che il Dy· ma. fondato 11 gusto. 11 tea- D C è I t· nale rispetto ai problemi · r,.., Notl ·z1·e d1· Mus1·ca scolos ha «equilibrio ed es- tro conobbe lunghe ore di d' unque.hénemfne t t°s 1- particolari di un tempo e di z .. ----- ;-'.; senzialità ,,· ma i detrattori buona fortuna. e uscì dal tor- 1 ?SO terc ma con en. 0 • / una società. E cosl ci par .... \J-' chiamano ~oia l'equilibno. P po;e in CUj era C?d~t~ P~~ ~~::i::~poGnon al~-;u~O~USgll~ meglio proporzionata l'ae<:usa ,-....io schematismo P.Ccessivo, l'e!ò- un errata pretesa d1 hp1 e di · . . di plagio. tanto per Menan- ~ 19 o 9 1-------------------~ senzlalità. u Marzullo parla caratteri assolutamente nuo- vanno_ a genio. perche f_anno dro quanto per Terenz.io. se ~ La P rima opera interplanetaria . di una « carica vitale». -poi vi. totalmente ignoti. come se una vita. a suo parere, mde- t'azlooe è rigorosamente su- ~ .L..i smentita dal riconoscimento non bastasse una minima de- gna: Lui no_n va a geni_o agli bordinata e modificata dalla Q 1---1 &OQ~ttt!:tuca~ ~ ~~t:e~l~'Z!:te'~te"':ri:::::s~tocr;n s!:~ di una « dimensione esatta >Iviazione di rotta psicol?gtca. a~t~1. petche ~ sempre in p~ condotta del personaggio: dese Karl-Biruer Blomd4hl, il quote ha senz'altr? scr1tt~. e che potrebb'essere fraintesn a co:1durre il personaggio nel ~tzione polemi;a. Il punto dt condotta che dev'esser~ inte– fatto rappresentare. queU.o che _può coruiderarn la pnma o scambiata per « insuffl.cien- porti maj prima frequentati. ntesa potrebb essere un me- sa come il vero. l'unico og– opera interplanetaT1a delta s~r,a. _ . . za e gracilità n. Non starno Quale f~. a~lora. per i con- ~esimo concetto dell'esiste~za. getto dell'invenzione; e l'in- Al suo titolo Aniara. corJi.$ponde 11 nome da un ~no"!1«:_ con lui quando dice che I temporanei d1 Menandro. la mtesa come pena e fatica. venzione. come osservazione. fut~:v~~ll~h~e;;:,'~~i:t~sdaif!a~~;: a~!;f%a,- dv"u~~~; modemi hanno smarrito « il novità del Misantropo? In Ma chi può andarg-li incontro intuizione. conoscenza della la corsa I.a collisione co-n un esteroide dev1a l astronave gusto delle misure formali n che cosa egli i~novava? E il in codesta esigenza morale. se anima e inesauribile fonte di doU..o sud rotta e c0nd.onna i pas!eQg~i. a _vauar~ per _sempre e che preferiscono « giudica- s~so_ drammahc? 0 c~mlco tutti preferiscono il cammino :('!\eresse. ma soltanto per co– nello spazio infinito. Stando aQh ultmu nsult.at1 deuh sC1~ re di sostanza e d'invenzlo- d1 ~mone pro~ed1ente r1spetr- opposto? Dunque. la novità loro che guardino allo spirito .;dati un simile epiloQo cat.o.stroftco può forse essere obbte~ ni ». Ci par vero il contrarlo to alle esper1e_nze anteriori, che cercavamo potrebb'essere piuttosto che ai fatti. La sco– tato. Mo nelle intenzioni deuli autori, (?ltre ~l Blomdhal . 11 {se egli parla dei critici ~ su che cosa s1 f_ondava. da nella giustificazione di un perta di Menandro. se_ sco– J~~i~!:c~~~L~~~;edi t~::; : 0 d:is~ ~~~e ff~::;e1%~i~~~: degli scrittori), tanto che sJ che cosa movevat carattere. La misantropia, so- perta fu. era questa: 11 ca– è più che Ja rappresentazione dei ca.si deU'a.stronave, lo riconosce la decadenza del Pare a noi che Si possa an- lita.mente, vista come una rattere non è un assoluto. ma studio ancora del comportamento de ll'uom o, sfa come s!n-. teatro. anche in un lettera- dar oltre il Marzullo. seppure blZ!arria di natura. quasi un rapporto critico con la so– gol.o sia come collettivitd quando venQono a manca.rQh ' tisslmo ma poco spettacolare avviati da lai. . una tara fisiologica, è qui lo cietà conJemporane_a. Restava ~07 ::~e 1 ~n~i~em:~d J/m~e:'1%:e em!~/i~~~o.i A;!~/o~ gusto delle miBUre formali- Una certa novità è già de- effetto di uoa scelta ragiona- da_ ~copr!re che esistono una col mondo esterno, cessa infatti di funzionare ~opo auere Poi soggiunge: « Chi riuscissc- nunziata nel rapporto che ta. anche se il ragionamento cr!t~ca mtellettuale e una trasmesso le ultime voci dalla. terra totalment4: dutrutta. ad apprezzare. oltre a1 valori corre fra il titolo e. il sottoti- @: elementare e (trovata di critica umorale; m~. for~e_.al- Quanto alla mu.rica, secondo le cronache s, sarebbe pe- etici e drammatici. 11 solo toto della commed1a: Dysco- grande finezza) esposto dal meno al grado ,d mtu!Zlo~e. raltro rivelata assai meno in.solita del sougetto. Per io _parte impasto stilistico di questa los e Misantropo: un rappor- figlio e non da lui. Cnemone. sia Mer:iand_ro sia Terenzio, vocale. un libero declamato ha cura di preservare 1 an~l- commedia, lo troverebbe stu- to. diremmo. di causa e di anzi. appare sempre fissato e err-10 g1unt1 anche a questo. ;!~iw t~~:a::r:l~/u~:~;c'!:;:/ani~~ad~fa:::co~~~ ~~;= pendamente dosato, di una effetto. Dyscolos è colui che quasi cristallizzato al grado, VLADL'DRO CAJOLI 1959 a cura di G. Spagnoletti IV edizione· <ii una -antologia esemplare ora arricchita di 60 autobi~rafìe di poeti; un volume di p.p. 1008 in carta lndia, rilegato in tela. sovracoperta a colori. L. 4. SOO Guanda d trj - '"'O o trj ~ - Vi pre9eDtiamo il pnmo ro'manzo della Saran Italiana che s1 legge DUE volte menti eceroaenei a una materia c~e era .foci.le presumere viva politezza. tutt'altro che non si contenta del cibo; per ,------------------------------,1 d'implacabile .spietatezza. Ad esempio persi no qu alche can~ rredda e insapore, non certo riduzione apparente. che è I pe,pol.ore e qualche brano di ;az..z sopravviv~ nel ?agaQlto neoclassica ». e scopre nella poi estoos1one effettiva. è iJ A • • d • h • h )• terrestre dei f}aSsegQeri, mentre le punte ,PlU _ordite _sono ([grazia oervosa )) dt Menan- malcontento m generale. d1f- r r I V I I I I o te e a &egnate dai tre interoenti di Mima, 1 verbahzza_ti' mediante dro. 11 « vero senso della clas- 6cile a trattarsi. malagevole altrettante -registrazioni che incorporano musica concreta, sic1tà >1.A questo punto. bl- e. conseguentemente. fasti- BRE parlato e musica elettronica. Il che d'altronde non. sorpren,- hl d LA f EB derd quanti conoscono iL Blomdohl fnato nel 1916) come sogna dargli ragtone S1 vedo. d1oso Vapprodo ps1c co 1 un modernista tutt'altro che I arrabbiato,, . l'analisi della commed1a a queste caratteristiche è la Rappresentata in. prima mondi<1le nel mogQ10 scOl'&O pag XVIII e segg. tanto pre- misantropia Non importerà ITALO DE PAOLI$. Annoma- storia di questo romanzo è mio cuore / ti sento~ E' la all'Opera Reale di Stoccolma, Aniara è st0 ta poi es~ortot~ gevole e convincente, che c! risal~re ad Ar1stof_ane d1 Bi- rio _ Tipografi.a C.R.M., Pe- molto suggestiva, ri~e ,a leg- lirica Incantato. I dah esisto- DELLE f EBBRI ~~l/!bS::;S: iC:~~':;~ t:::::;!CC:,/r,,.~"e::;:f{i!.e d:'ra~1!t't'a,~~t:~ costringe a rivedere anche I sanz10 per rinfacciare a Me- se.ro . 1959. L. 150. geTSi con molt a parte e1pazlo- no. anche le nostre parteclpa– Qion.e'prosrim.o in. Gennania. altro paese dov~ non s, ha paragrafi precedenti.' e a dar- nandro « i debiti verso la tra- Ques to poeta esercita la pro- ne. Un !PO' è la tre.ma . un po' zìoni. da temere che scoroQQi qualche impresa spoztole. gli ragione quasi in tutto. dizione >1 ed enumerare « le ressione del medico in una la libert_à e sc or:evoR zza _del VECCHIO· II (la. Febbre del sensi) di Letterati librettisti .. Il meg lio che fanne, è ignorarci,. - ., semmai si occu– pano della musi.ca è per dir male di quello cOntemporanea ~; casi o preu ·a poc o i mmici3ti lamentano la frattura che tn Itali.o li divide dai letterati. Tuttatna sto di fatto che Ie recensioni detl.e opere nuove varate quest'autunno, si ~~ occupate più volte di bei nc,mi della letteratura prestat1n ~a:~t:e ::n H!~e,!is~St~:~F~i~e~li s:~~~~ssih~t s~~~~ tibiJ:td..vi.odunque è stato dato O Ven~zia da Italo Calvi~. autore della trama di Aliez-hop!: l'azione. scenica me~so m musica da Luciano Berio per H XXII Festival Internazionale di .Musica ContempOTanea. E il lavoro ~a ottenuto. lo palma tra le novitd teatrali della manifestazione veneziana. pur se sul reale significato del domatore di pu_lci e _de!la sua indocile bestiola provocatrice di guerre e r1!'oha1oni come antidoto olla inerzia del mondo moderno, 11 fulcro della ~h.e~~z;j°!o sf~~~de~~= ~ ';;~::;: i{evf~~z'~~sse senza Quindi l'appuntamento fra letterati e mtai,cilti ha con– tinuato a svilupparsi a Como. con. la serata d o~era ~o ~a– mera che i .. Commedianti in musica,. del Teatnno dt Vallo Olmo hanno rappresentato seuuendo la moda di affianca7:e 0 un repertorio settecentesco f seicentesco qualche saggio ddA t;:t;,sfi:,e~1n~~~cesso penale di Di":° ~u.zzati. e Lucian~ ;~~~ 11' h~u~!ì~~tih~ffe~~t~h~ah~<lt~n~o~~•~ar~:Scit~es;:lii; al pu!1to che .. sarebbe difficile dire chi sia il. vero. autore di questa metafisica farsa,. Nella stessa occa.tione ti 1:om– medi0Qr<1fo Carlo Terron si è accompaQnato al c0mpo&1to,re Raffaello de Banfteld per dar vita al monoloQo Colloqwo col E tan_,frccardo BaccheHi ha fornito !1 Bruno Betti.– nelli La Smorfia: testo d'opera buffa !n. piena repola. ta!lto nella forma quanto nella sostanza, cui 11compositore !71dO– nese ha ri.sposto sottoponendo-ne la comicitd al filtro d1 una attenta stilizzazione soprattutto strumentale. _ _ In settembre Bocchelli aoeva d'altronde g1~ o?gtuntc:, u~ altro epi.1odio all'attivo delle sue provoconon1 mustooh. quand-0 con La notte di un nevrastenl,co, rl~fr~~ata e m~– tata in libretto, Nino Rota ha vint_o 1t radtofon.1co Premto Itali.o, cateQoria opere. Lo stesso scnttor~ ha nc'?rda_to alloro che al momento dell.a primo agLi I"41p~nd~.nti .. c1rca.,una trentina J::;:,iJi°~ ;: ~~;!~~ ~=~ 1 ftall;s/'(l11Um1~ 11 1;le:ir~;j: °,% 0 ev:e{ buono delle collab?razi?ni. tra I~ lettere e la musica possono rientrare anche stffatti ncupert. Un congresso tempestivo Per i giorni 12, 13 14 e 1~ nove~bre l'Asso~iazi~ne A~ici della Mu.nca di Salerno ha indetto in ~veli.o c1ttd tl. 1 Pnmo conuresso nazionale sui problemi di Qtta della mustco cla.s- . L scelta dei temi proposti da: com•tato org~mz- :~~~r~ pr~ette di considerare ogni aspetto ~ella _quest!O!'e: la vita muslc<1le in provincia come i rapp~rtt. tra t '?1us1c1s11 I.a RAl-TV. le previdenza e i problemi _sm_da~ah oltre~– fonto che i problemi delle Societd e A ~soc1az10" :1~o":certt: tiche i compiti della critica. gli. scambi cultura.li. 1 gaov~nt s · I 'ati ri.1 etto al c0mpito dei Cor uervatort e pen ino .!!:~si~ e mu~\ci.tti nel Diritto_. Vice~ersa n~n si par.la , nel ro romma dei due argomenti eh.e mcor~ggt~no o~gi l or,i,– tt! di pessimi.!m.o sul futuro de.Ila musica m Hallo. ,O~.tla l conseguen.z:e dell'andata: in vigore della le"ge Tup1n1_ e le minacciata soppressiont. dell'insegnamento deIIo "!lus~ca a II cuole Ma per Quanto estranei sembrino all'obb1ettwo dich~a~ato del congresso salernitano. è ce~to chef verr;tuo fuori sempre che i redattori non prefenscan o ~re. e o accademia. Tra gl'invitah a presentare_ d~lle r.el< 1Z'10nt Gf/Qu~ Abbiati Giulio Confolonien, G uido M. atu. ;~::si::~a~ft:a, Guido ·Panna in, Alfredo Parente e Ildebrando Pizzetti. E. z. Ciò avviene perché onnat troppo numerose coinciden- provincia abruzz..ese. la stessa Hnguagg_10.Nel risvolto edito- GIORGI~ fN~ f S . le stfamo leggendo un t@sto }et- ze IL E' nella logica delle eo- pr~soo i~i il libro 1 1 :i~e~m~ ~~e ~:!ion: :'it';11:e1rta M~~?t ~:nt~ditri~e n1![::'n;zio':e1e~ terario. valutando una tr~- ~• che ~enandro trovass~ !: 0 poeta-~~i~; In una pre- Noi non vogliamo dubitare o L. 300. dizione. esam,Oando uno sh- g!à . i_>ronti cento pe_r~nagg1 sentazione con due asterischi negare. C'è semp_re tanto tPm- E' Ia. prolusio~ detta ~ella le. Il ratto teatrale passa In s1m1b al ~uo..,La no~1~a. du~- al posto dell'autore si dice che po ~er uno senttore. Teresa Casa d1 Dante m Roma_ 11 24. second'ordine, le esigenze mo· que. dov era. Nell ltmeran_o questa è una poesia crepusco- Bussi TaW"o potrebbe ul1h:r.z..i-febbraio 1957 da Glor~10 del derne della novità e della dalla scontentezza alla m1- lare. alquanto vicina nella for- re molto b~e questo_ tempo Vecchio .A d.i~tanza d1 quàl– sorpresa. dell'invenzione . e. ~antropia? Forse. ma soltant~ mo ol~a co;rente e':':_eti_ca. ~l~ sulle tracce già esistenti. ~r:a:n~ e~~~~~t!~m8;:~r~;{i~ insomma. dello fPetJacolo in- m parte._ Quanto. al reSlo. ci e:,e~f1c~~~~~~o~~ l'pfJ~:a GIOVANNI GIULlAi.'H: Pi~co- L'inizio della prolusione e del teso al modo d of;g1. cessano pa:e _ evidente 11 . rap~ort~ ~nnamarìa 1 : nella mia gran- le Cose - Fernando Piccl, volumetto è n seguente: .. Non dt essere preminenti. Ma si 1s_htu1to fra c~dest1 ~ttnb~t1 de dolcezza I c'è un po' di Editore, Napoli. 1959, L. 350. v'ha nel Poema. di_ D~nte, né deve ammettere che, nelle di una me~es_1ma ~s1cologia. malinconia!... In definitiva è ~ q~aranta (poco meno) In tutta 1~,ipoe.,1a<1tahana, un pieghe sottili e ormai quasi e le condizioni stanche e so- una poesia ricca d1 sentimenti. llnche ~ questo po~ta. n~n su- e.pisodio p1u famoso chi:! ~u~ll? se ete della pagina. ove oggi ciali che Menandro voleva _ . pe~o m gener~le 1 ~1ec.1 vcr- di F.ranc~5?3 detta do R1mtnt. pe~etrano soltanto i ~ettor1 rispecchiare .e modiflc~re .. TE: 0 ~A 1':!~~~ T:"-~:~: EJ~: ~~af Q~:1c&~;; 0 ;i~:m;iÒ ~r~b~~e dr;~ ~~o~~~r;i:~~e_... dt ANNA MARIA FERRER0 Illustrato dal Pittore Prof. Luigi Tarlatta Uno scandalo! No: un Suecuso ! Tutti J lettori sono ir.vitati a partecipare al concorso della Sincerità, dando un giudizio sincero e imparziale: diecimila lire in contanti al miglior giudizio. Per acquisti versare L. 800 sul conto corrente postale intestato: Approdo del Sud, Lungo Teatro Nuovo, 29, Napoli. * La sezione editori.aie dell'Approdo del Sud (Napoli, Lungo Teatro Nuovo, 29, Napoli) esamina attentamente l manoscritti che riceve in lettura, pubblicando e dif– fondendo in eleganti edizioni, quelli ritenuti meritevoli, a condizioni di partic.olare favore. particolarmente dotati. al Cnemon~. il prot~gcni st a, e ma. lire 1500. favorire il giudizio: .. Incanta- sottolineature sono originali. tempo di Menandro penetra· un bisbetico. Leggiamo nel- Dopo i sogni spaventosi di to dal pensiero / che a te ml Co.si di seguito. Chissà se nel– vano gli spettatori. e forse l'argomento menandreo: « Per una notte, Pauline, riusci a porta / mi soffermo / a guar- le scuole dello Stato italiano anche quelli delle ultime file. le sue maniere fu subito ab- decidere per aJtri versi. La dare 11 nul}a / e più vicina al non sl parli anche cosi. lai••••••••••••••••••• .. Diremo dopo, come ciò po- tesse avvenire. Anche Menandro. come Plauto o Terenzio. fu accu– sato di plagio o, quanto me– no. di una certa disinvoltun, nel servirsi di esperienze già note. Ma il Marzullo puo parlare di o: vero sens6 della classicità "· appunto perché scopre e apprezza la fio.issi– ma dosatura degli ingredien– ti usati da Menandro. per un tutto che è cosa diversa dalle parti imitate e contaminate. Si tratta di una caratteristi– ca psicologica e letteraria che oggi diremmo rimasta al gra– do di letteratura\ con una · definizione che di per sé ba– sta a sconsacrare un testo teatrale. se ha maggiore evi– denza sulla pagina che non sulle sce,1e. Ma dovremmo anche tener conto del mutato senso e gusto del teatro. che per noi moderni non ha l'im– portanza poetica, psicologica, sociale che ebbe per gli an– tichi. Quand'esso era il ge– nere più alto e di maggiore impegno, tra i generi che. si dirigevano a un pubblico complesso ma quasi in tutti gli strati ugualmente po~ero di altre fonti d'informaz1coe spirituale e morale. fu anche il punto d'incontro di tutte le esperienze. i tentativi, le novità che potevano consi– stere. semplicemente. nei lie– vi ritocchi alla tradizione no– ta. o negli affinamentj di cui noi ncn possiamo a\ 1 ere né l'idea né la percezione. e non soltanto perché son perdutl L' tJPEHA POE"l'ICA DI QlJASIJHODO (Continua da paJ. 1) d'altissima tensione lirica e umana, suile guglie d'una cronaca reale, potessero al– fine scaricarsi e apriTe il oupo sereno de1.– la sua nuova distesa scrittura: Invano cerchi. tra io polvere, poi,era ma110. la citt.d è morto ... F,' morta: ... Non toccate i morti. cosi rossi. cosl uonfi: lweiateli nella terra delle loro case: . io cittd è morto, è morto. E' il e mlto a di Quasimodo vivificato dal senti-nento: dalla realtà. E davvero questi funebri rintocchi di campana in un infinito silenzio e in un infinito squal– Mdo inverno quando anche le nostre ce– tre appese 'ai salici come gli impiccati, osc'iUavano lievi al triste vento (insomma quest'immagine di disastri e di morte dove il lamento e la stupefazione potevano ten– t.are I sospiro) er&no già un 'presentimen– to in tutta la precedente poesia di Quasl– mod.'.l. E :o g:nngo :1dciirittura a dire che proprio verso questa immagine finale ha sempre mosso il dramma della poesia q~a– simodiana, neUe cui parole ho sentito sempre questa (perseguita tino alla con– trazione della voce e dello spasimo) vo– cazione a delineare in modo così lapi– dario un dies irae: un'apocalittica giorna– ta dell'uomo, ch'egli, Quasimodo, fin dallo inizio ha tentato d'immettere nella sua allora id'·:1c~ esperienza, rifiutando Jqi– rratamente, ogniqualvolta doveva pronun· ciarlo un suo natura-le dono elegiaco. Onde 1 queae tratture improvvise della pri– ma voce non paga dell'esperienza ,,ffer– tale - quelle impuntature. quegli acca vallamenti e agglomerati sintattici -- h, cui qualcuno vide, ingiustamen;.e, u·:in capacità d'elogio o, addirittura, una defi– cienza di cordialità mentre a qualche al– tro lettore, oltre un primo risultato non provvisorio nello svolgimento di quella poesi-a. (il dramma della parola di Quasi– modo, d'altronde, passato anche attrave~ so la prova di aTduissime e splendide tra– duzioni dai classici. a chi non ha giova– to?), apparivano segni evidenti d'Lln con– flitto che vorrei ora dire fra le disponi– bilità dell'esperieoza vissuta e la volontà di dire ciò che non era ancora accaduto e che quindi altro non poteva essere· al· lora che un presentimento 6enz.a conte– nuto attuale: i segni evidenti, insomma, d'un appostamento in attesa d'una cro– naca finalmente sopraggiunta, proposizio– ne azzardatissima, lo so, ma per me se– ducentissima, quasi a conferma d'una mia .superstizione: che molti poeti debbano a volte attendere la coincidenza storica dei fatti con le loro (precedenti tali fatti) at– titudini a farne la 1or'o prop'ria voce; come a dire, nel presente caso, che ogni ante– riore e a tutti fruttuosa ricerca stilisUca di Salvatore Quasimodo non (u che pre– parazione e attesa di quest'ultima giorna– ta, 1a quale dunque lo avrebbe aiutato ad esaudire ia sua antica ambizione: pronun– ciare il dramma umano, modulandone una ampia - solenne quasi funebre - me· lodla. E invero, già in Giorno dopo giorno: Ti leuao dolci versi d"un antico e le parole nate fra le viQne, le tende, in riva ai fi.umi delle terre dell'est. come ora ricadono lugubri e desolate in. questo profondisstma Tiotte di guerra. .. Un inizio pieno di luce (ancora il mito dell'isola d'oro), ma subito ecco sprofon· dar la voce nei bui tremoli dei timpani accordati sulle note più basse e luttuose, del resto strumenti neppur essi nuovi nel– l'orchestrazione quasimodlana. anche se un timbro tutto nuovo ha l'accordo (ac– cordo con le. dura realtà della cronaca) che ora il poeta compone, ·cosi come non sono del tutto nuovi gli armonici sempre più numerosi ch'egli genera con queste · sue vOci che son pur sempre le sue di un tempo, inconfondibili. Voci che se nel– l'esempio fatto rimangono parallelamen– te in terza, eccole poi addirittura all'uni– sono qui, dove l due suoni fondendosi in un timbro nuovo, ci danno il nuovo. e pur coerentiissimo alle sue ricerche, nonostan– te certe clamorose abiure, Quasimodo: Gid do più notti s·ode ancora il mare, etc. Non s'è perduta una s'.llaba dell'antico Quasimodo, e sono ancora, in questa sua altra musica, i suoi lugubri oboi som– mersi e i suol cupi tamburi a scarldire la morte nena solarità Co nell'inverno) deila terra. A scandire, dico, perché ora fa morte non è più tenta1:a (non è più ne1le fratture della sua naturale melodia) come immanenza presentita da improvvisi sob– badz.i del cuore (e della sintassi), bensì è diventata distesa condizione - spazio, at– mosfera, ambiente, linguaggio risolto - dove ormai son ridotti a muovere i Vivi: terribile rea-}tà, insomma, in questo fermo silenzio sulle stra<i'e, - questo vento indo– lente che ora scivola - basso tra le foglie morte e risale - ai colori delle insegne straniere ... in questa profondiss~ma notte di guerra ... mentre la malinconia sale dai cani che urtano negli orti _ ai colpi di moschetto delle ronde - per le vie deserte. Realtà, e non più presentimento. E ap- punto pe:r questo, quindi, oggi Quaslmodo può discorrere della morte secondo la sua antica vocazione, e può spiegare in un ormai ampio eloquio ia sua già re– pressa sintassi, trova:ndo alfine nella real– tà medesima l'immacine sempre cercata e alfine raggiunta nelia coincidenza col diario, con la verità. E chi non sente in– fatti che tale verità o realtà - dove la. vita non è più in questo t7"!?mendo, cupo battere - dei cuore, non. è più - che un gioco del sangue dove la morte è in fiore - è la realtà stessa di quel cupo periodo d'oppress:one da tutta l'Europa vissuto, di cui Quasimodo è stato il primo a dar– ci la figurazione lirica? Certo, anche di questo devono aver te– nuto conto i giudici di Stoccolma, sen– sibili a una rappresentazione che tocca da vicino tutti i popoli e non soltanto il nostro, così come non hanno certamente dimenticato altri meriti di Quasimodo (il mio articolo, ripeto, fu scritto nel '47) e gli ulteriori svi:luppi della sua poesia sempre maggiormente tesi a una maggior d:stensione del linguaggio (a rischio di cadute lrreparabi'li come l'ode allo Sput– nik, ma anche di superbe e indimentica– bili conquiste come, per far due soli esem– pi. la poesia dedicata alla madre e la altra dedicata al padre), cercando di su– perare e più d'una volta superando (con gll stessi mezzi otfertlgli dalla severissi– ma scuola cui egh s'è formato) Il distac– co che separa oggi la poesia stessa dalla comprensione dei più. Esperienza, questa, che vale non soltanto per noi italiani, ma più o meno per tutta la poesia attuale, Francia compresa. GIORGIO CAPRONI

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