la Fiera Letteraria - XIV - n. 44 - 1 novembre 1959

LAFIERA LETTERAR Anno XVI - N. 44 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTJ E DELLE SCIENZE Domenica 1 novembre 1959. SI PUBBLICA LA DOMENICA QUESTO NUMERO l. 100 . DIREZIONE. AMl\UNISTRAZlONE: Roma - Via di Porta Castello, 13 _ Tele.foni: Redazione 655.487 _ Amministrazione 655.158 • PUBBLICITA': Amministrazione: e LA FIER...\ LETTERARIA> • Via di Porta Castello, 13 • Rom.atal. T~:i~ L. 150 al millimetro - A B~ONAMENTt: Annuo L. 4.000 _ Semesl:e L. 2.150 • Trimestre L. 1.100 _ Estero: Annuo L. 7.000 • Copia arretrata L. 150 - Spedizione in conto corrente postale (Gruppo ITl • Conto corrente pos e n. Salvatore Qaasimodo IL PREMIO NOBEL a Salvatore Ouasimodo """ La motivazione: 11 Per fuoco,, esprimono il . . i suoi tragico componimenti sentimento di poetici che con "classico vita, del nostro tempo» A COLLOQUIO COL POETA )f. <li ELIO F. ACCRQCCA stato soddisfacente. L'euforia generosità. di aiu.to morale. statuto del premio. La. pi~ri~ di questi giorni giova anche Questo hanno inte&o premian- di Stoccohfla fa questi~ni. dt. al suo cuore. do la mia poeSia. lo non ho moralltd. Ci sono ragioni d1 - Quando .d è ·ricchi. H cu· mai avuto degli odii. Pouo moralità alle quali. i giudici rano pure gratis - dice. dissentire dalia posizione del Nobel si attengono. L'ironia ria!Hora, ma è una poetico deglj ohri. Pouo di- GU chiedo: 11 Se il Nobel ironia impersona-I.e. che va .cuterne. Dicono che io mi l'avessero assegnato a Unga· Non vedevo Quasimodo al quarto piano. con 1@ fine- contr.o jl proced~r~ delle cose. sia_ measo nello con~lzione di retti ? ~ ~1ontale._ \u co3a u- 11.•fY .Jl, ;i..,.,,-..,: ~,4.,,,,: ~.,,.c..,.. .... ,.7 .......... t.:, s., ....... ..:. "j"-•c.·,,..,~t.. ,.....,i. dall'agosto del '58 Lo lasciai stre sui tetti ba~si della zona Per I suoj med1c1 ha parole chi ha voluto d1srruggere avresti d1ch1arato o.a.)). Premio Viareggio ~uando !es- popolare. proprio davanti al di elogio. Occorrerebbe. - l'eTmerism~. Non ~ esat1~. Ho - No~ lo so. Al. Nobe.l pe~– se ai microfoni del Ro1,1a!i Garibaldi del Teatro Foss 311 gli hanno detto - che s1 ri- approfondito I ermensmo. so che ci sono arrivato 1n 01 • versi dedicat· al padre no· C'è stato di mezzo l'anno dei guardasse, almeno una deci- PTendi il caso del Tasso liri- rit del mio« isolamento• ... In vantenne. e I l'flo ritrovato male che l'ha un po' asciu· na. di giorni, se ?esidera. c1r co. H Tasso era uno che .s~avo quel caso ao~ei _fatto un tele: ~ Premio Nobel nella sua casa gato nel viso. ma l'ironia del· m'e certo. compiere il viag- dentro la nostra tTadi.ztone gramma a! vrnciro_re per :<'n f •~~ - ~- ,,. ~"••, ......t.:..J, t:IQD!,; .. .Jl"I.... , .. milrnese di Corso Garibaldi. l'occhio e delJ.t parole e la gio fino a Stoccolm~ dove il pet";arch~.sca: dal monologo gratu.ln: rmt co~ lu.1. per~he u~ ,'•;:-. ., 'cc.. "'"'L stessa. Gli è ri masta intatta 10 dicembre ~vverra la pre- egh ~rr1va allo Ge~salem- premio a 1:'n irahano e sem __,._. ; r .:..... .------------------------------, quella forma di esasperai.io - miazione uffle1ale. Pronunce- me liberata. Ha traduo an· pre un veicolo per la n.o.str~ ~i 1 1 tr {I,::~, ne 11: er O omne.s • di cui vie - rà un discorso su « Il poeta e che lui?. cultura. che ~olt~nro cosi _puo . l ~.A. L'opera • poetica * di GIÒRGIO CAl'ROJ\ 1 1 E' destino dei Premi letterari lasciar sempre in bocca, accanto al dolce, una goccia d'amaro. E la regola non sembra smentita nemmeno da-I Nobel di questo anno (e degli altri anni no?) se-è vero, co. m'è vero, che già sul medesimo territo– rio svedese (vale a dire in patria) fin dal primo istante Òella proclamazic11e si s1r no alzali, coi molti battimano, alcuni - sia pure educatissimi - fischi. Questo potrè'bbe significare elle tutbi i Premi 4etterari, anche il più nobile, sono in primo luogo fatti mondani, o per dir meglio sono destinati a d'iventàr fatti mon– dani, fatalità cne invece non par incom– bere (o incombe in misura molto ridot– ta: forse perché la Scienza in sè é un fat– to meno mondano - meno opinabile - della Letteratura?) sui premi, chiamiamo· li pure cosi, scienti:fici. Ma non si tratta ora, di fare il proces• so ai Premi letterari. o tantomeno al No· bel per la Letteratura, dal momento che non lo facemmo in altre più favorevoli occasioni, ad esempio quand'esso fu asse– gnato a una grande scrittrice di grande consumo sul mercato Internazionale, ma soltanto su quello medio dei lettori medi, quale l'americana Pearl S. Buck. Come Pubblica accusa. in tal caso avremmo avuto buon gioco nel negare anche al Nobel qualsiasi valore di indi· cazione critica (per un successo di cau– tela - rimprovera all'Acca.demia svede· se J' Aftonbladet - che privo dell'alloro Tolstoi Str:ndeberg, Proust, Valéry e Jo• yce), ~entre come Avvocati di!en~ri avremmo avuto altrettanto buon gioco nell'elogiarne al contrario la perfetta aderenza ai canoni della Fondazione, stan· do ai quali è em::omiablle ogni opera (ogni Jnvenzione o ritrovato) che sia tutto il contrario della dinamite. Il problema è un a!tro. Il problema non è di stabilire se il Nobel. di norma ha sempre osservato o meno i suoi dove– ri di guida cultura:e (approfittando di un punto di ,·ista che -può abbracc:are l'in· tera orizzonte del mondo). bersi di d:re con tutta !ranchezz.à la no1;tra circa la assegnazione attuale; il che in definitiva si risolve nell'obbligo di pronllnciarci non sul Nobel, ma su1 poeta Salvatore Quasi· modo, posto cosi su una ribalta di pub· blicità internaZ.:ona:e: Bene. Allora io non esiterò a dire che la notizia mi ha profondamente rallegra– to, in primo luogo perché l'a ttenzione del pubblico è stata indirizza.la ancora una volta alla poesia ( da troppi ritenuta mor– ta o comunque superata dalla narrat!va). poi perché il poeta laureato è !laliano (quando da troppi anni la poesia 1tal~ana veniva lasciata alla per:feria ne: concer· to mondiale). ;nfine perché questo poeta appartiene a! più vivo ·900 (i-l che da !o.r· to a tutti coloro - e ~ono ancora molti :n casa nostra - i qual: s·ostinano a censi: derar la poesia del ·900 ineS:stente perche incomprensibile). e in conclus'.one come post scriptum, perchè personalmente ho sempre st:m3to e amato la ~sia di ~al; valore Quas.modo. che fra :e a:tre v:rtu (e perfino a dispetto di c@rte prese- d! po· sizione troppo scope:-t;,mente po!em:ch~) ha sempre àvuto al m:e occhi anc~e qu?·· !a di aver ape1 to nuove_ prospett:,:_e_ a,la poesia nostra dopo :a guerra, senza tradl· re per questo ( anzi trae11,do !orza da queJle) le proprie or'.gini cosiddette « er· metiche •. Letizia che tuttavia in me non tog_}ie(accaoto al dolce. una goccia d'a~ a– ro) un certo réimmar·co per il fatto c.he . in· vece altri poeti ita;ianl di gran d:ss-.m a levaiura europea come Eugenio Montale e Giuseppe Unga,setti (maestri d'o_gni su~· cessiva leva. compresa quella di ~~asi.– modo non abbiamo avuto la poss1b1.Uta (penso anche a Umberto Saba, ~htm~ scomparso) d! ottenere un lauro dt cosi vasta risonanza internazionale, che pur sarebbe spettato loro di pieno diritto. Fatto questo doveroso cappelio. al qua• le potrei aggiungere che il Nobel di que– st'anno, coronando Quaslmodo, _non_ha !or: se inteso stabilire una gerarchia d1 valor.i. in assoluta, ma piuttosto additare a un pubblico non soltanto italiano un poeta nostro che per esser maggiormente tra· dotto (in virtù anche di certi suoi conte– mrti più chiaramente legati a comun.i vi– cende 5torkhe) è maggionnente noto~ po– trò infine vantarmi di non aver aspettato tl canto del gallo per e scoprire Quas:imo. do•, tanto da poter t'ra-nquillamente ri· peiere quasi passo per passo (in questa occasione in cui, ripeto, non si tratta tanto di giudicare il Nobel, viventi an– cora un Ezra Poud, un Saint John Perse, un Jorge GuWèn, un Pablo Neruda, un Palazzeschi, un Ungaretti, un Montale, quanto di definire una nostra immagine del premiato) un mio vecchio scritto di dodici anni fa, per di più apparso su que– sta medesima Fiera letteTaTia (il 10 luglio 19-17), con un titolò che, ad aver voglia di scherzare, oggi potrebbe persino ave– re (mentre il reale significato è tutt'al· tra) un vago sapore profet-ico: La « pre. destinata• pae.sia di S.Q. QuasimodO - dicevo allora e oggi con· (ermo - ci offre forse la prima imma– gine poeti..;.a di ciò che fu per noi il pe– riodo dell'occupazione tedesca e dell,t re– sistem~a al tedesco: una stagione, lo sap– piamo tutti, che non permise nemmeno alla speranza del riscatto la mlrtima eu– foria, mai come allora la morte e la tor· tura avendo circolato fra noi con C<Jfi plumbeo piede. Tanto che perfino la ri· bellione ·aperta eslpose senza il minimo romanticismo e perciò senza un canto (nemmeno un Berchet. nemmeno un Ma– meli o un Mercantini), frutto di una vo– lontà cosi inten$3mente sorre11a da inibire ogni consueto, e possiamo dire tradizio· nale. sfogo o incitamento che non fosse anch'esso azione pura. E come potevamo noi cantare. etc. E' dunque lo stesso Quasimodo a defi– nir subHo come immagine. non come sil– loge di canzoni, Giorno dopo giorno, rac– colta di straorctinaria forza nella nostra poesia. la quale perc:ò rifiuta da sé stessa tanto una _de!ìnizioone letteraria di poe· s:a della Resistenza (o sulla Resistenza), quanto di poesia nella Resistenza, nel sen– so d'una voce mossa come azione o come incitamento all'azione (una specie di tam· burino o fanfara) durante la lotta. Voce, ripet!amolo, che da noi non è sorta. pro· prio per quell'assenza d'entusiasmo che rende del tutto imposs:bile il confronto tra tale ,1ostro tempo e ogni esteriormente simile moto risorgimentale; e vog1io dire per esser stato vissuto. tale nostro tre· mendo momento, con una lucidità e una freddezza (o estrema consapevolezza) che. se non possono rientrare nella de!in!zlone di ciò che si dice appunto entusiasmo, si– gn:ticarono tuttavia quaicosa di ben più terrib:le e nuovo. e di ben più cosciente: dicono cioè d'una passio che dovette ac– cettare anche il movimento di liberazione come uria 1=alamità imposta dagli oppres– sori. e perciò spietatamente ritorta contro costoro dagli stessi oppressi: un'intera Europa che si sente avvil!ta Individuo per individuo fino alle sue più remote origini, in cui nessuna lotta più per una Trieste (per un di più oltre la propria persona), piuttosto ciascuno per libera• re se stesso e tutti insieme per ripristina· re una comunità, mentre al e cuore• non resta ormai che dimenticare (nell'azio– ne o , ahimé, nella morte) il e sap0re di zoì.fo e la paura », senza più speranza ne:Je parole {Le parole ~i stancano - risalgono da un'acqua lapidata). Senonché non è questo il tema che ci interessa. C'interessa piuttosto constata• re la coerenza e fedeltà di Quasimodo a sé stesso nell'aver rlsolto, proprio con la immagine-memoria di un momento c~m~ Quello, la crisi della sua sintassi e qwnd1 d~:a sua poesia senza doverne rinnegare i proP:ri movimenti. anzi lasciando _eh~ naturalmente quei pr!mi cumuli canch1 GIORGIO CAPRONI (Contlnuaa pai;. Z) ne com~nemente accusato, ma il politico». Sull'argom~nto si Nel discorso che pro~unce- entrare .nei. c1rc.iuto .mondiale: ~ ..... -.t.."' , f " (... r ·;;,• •~--- che in lui si riscatta nei mir intrattie~e ~ lungo, ed 10non rà . a Stoccolm~ Qua~unodo ~ Vu~1 nlase1~rm1 un~ di., -;,. '\o,i>-11,v 1 ..... i~ " ~"""' ~ .. ,..-'t di ap!rti che ~iù suo~ano di fo che r1fenre le sue parole, {ara una disamina dei rap- ~~~~:~~= ~i~~:~:~t:r!~~~- 1 ~~ .. lJ: o, ... (I.A/. r•~ .... ~ autodifesa c1.u1 che d accusa. assegnato a te in rapporto ,.a.· •-J~t, .. "'11'- e 1 .. "f'i. J j':':•,1 f; da~ 1 10 su~e~=g~is~do ,i~s~o~t~~f~ « Il Nobel assegnato a me è un ricono- ~~p s~~t~~t~~r~~t~~~~i~n~u~~ ,w ., ,,_ r'" 11.,. .,~ ... :iJ...tt bene. appare del tutto sc1r sciniento della natura europea e univer- sti giorni?». -u~v, ...,. vu-w""' ;e•, , f--&' perto e diretto. non sotterra· sale di tutta la letteratura italiana con- - Mondadori non era pre· neo come in altri scrittori: è parato al mio Nobel. Non ai ,....i. }, :J,,.1_,. .... , v...;-,-.,t. ~;e ~~Je t!p~~~e~~!r~ar: 1 ~;~~ te,nporanea, e in particolare della poesia: f:t~ne~e~':f~~ti 8 !cc'::!~:t. ~~~ ~<:.. • ~ ,..--.,t. .. ~16. .... pria posizione, il proprio m1r esso rappresenta un. punto di incidenza troppo faticherà. a .smaltire oe.y ii.. ,l- ddb. ~, • .. i• .r~:f':::; do di ragionare e di proce- con una tradizione conclusa e apre il pe- tutte le copie che aveva stam- ., .. '- i J( ... ,,_ • .., •• >r..,wl"~".i.. dere nel terreno della poe· pato. Che vuoi? Ho anche il _.. ,•.•, 1.!l!!.~ .... f.,.~_ • .,.~. sia e della critica. in maniera riodo vivo per le nuove generazioni » telegramma. di Bompiani: "...... -- .,. isolata. Nel nostro ambiente ------------------- «Col più profondo rammarico .. ift:,;. :r" •i."i""'co, •i5 r 'o,, j ........_.J,., ... letterario si usano forse delle diloriale un evviva et un ab· ~ .t..," •, c..t.. .,...,. f... c,,p,. ai:mi diverse. le q~ali si di· sia di questa che.. di altre di- porti tra la poesia e la poli- braccio ai caro grande Salva• ... , shnguono per 1 accortezza chiarazioni, cosi come son ve- tica, o meglio, più specifka· tore •· Ora. 30no il • grande t,· ~ con cui vE:og~no adoper~te. nutc fuori dnlle conven:azio- tamente. ed entrando più a Salvatore 11, capUci? .jH.liO-.~.: 1 ~· , !' +--► A~:,.Jia manovrate a d1stan'za. artico- nl che ho avuto con l\Ji la fondo nel problema. quasi a « Ma n@anche tu eri pre- -- -i··- late come gingilli. In Quasi- scorsa settimana. renderlo più chiaro e cenere- parato. Non avevi infatti una .D: t..· ,aa:".;'J:'4l) J~ ,_.: ,,,:..,_ 1 m">?oinvece tutto l'arm~men- _ La poesia è aempre un to: i rapporti tra il poeta e biografia completa. Non d Q tar10 della sua poi.emica è grande peTicolo per gli uo- Il politico. Non l'astra~one credevi?--.. "- ·• · • :....1, ,#} 1J!SP'O ..... ~ ,.,. •. ~ pos1:4•alla lu~ d~l gi~rno. Se mini politici.. Per tutti gli uo· teorica di questi rapporti _(o L'ironia ria!fiora. E un sor- t--·" ..> ,,._ -n_ ,__ ,. altn usano 11 silenzio. egli mini politici. In ogni nazione non-rapporti?}. ma la clua- riso soroione. Arriva un te- .J, 1:{" • preferisce u~are la pa:ota .. E i poeti. hanno gli identici pro~ ri_licazio~e di un . ~unto di ~egraf;lma di un. m~nsi~nore Prima stesura autocnfa della poesia • li muro• I~ parola. si sa, co~pisce 1 ~ blemi da Tfsoluere. Problemi vista. d1 una « pos1Z1one m1r in cui sono aggmnh gh au- pieno .e procura piu da.nni di. linguaggio e di conrenuto. rale ». da parte del poeta. guri di una sua nipote. Qua- Ruedufbpoissonniere Pari.s un tura europea e universale di per chi .l'ascolta e per chi 1~ E' cosi anche nell'Unione So- che certo servirà a disinto simodo mi parla di un altro poème. Amicalement 11. turto la letteratura italiana pron~ncia. E la parola d, vi.etica. Per lo poesia - ag- b(dare le acque attorno alla telegramma con gli auguri di Insisto per quella dichiara- contemporanea. e in partico– Quas1!71od0 non salva _n~ssu- giunge Quasimodo - si par- sua persona. Don Pisani. il direttore de tiooe sul suo Nobel in rap- Zare della poesia: euo rap– no. ae a. destra né. a smi~tra. la sempre di aiuti. ma si trat- Gli chiedo se egli si aspet- L'Italia. · porto agli altri scrittori ila- presenta un punto di inci– La. su~ e la esplosione di .un ra di un aiuto e.sterno o ve-r- tasse il Nobel. - Due grandi editori ame- Uani Continuano ad arrivare denza con una iradirione solitario. Procu:ata. o subi~a_.baie. mentre si fa se_mpre - li ~obel n~n mi ha fatto ricani vog~iono pubblicare altri· telegrammi. Sul suo ta- conclusa e apre il periodo questa sua.«sohtu~rne» ~~ 1 e una lotta contro la poesia. Io grande 1mpreu1one. Ero can- tutta la mia opera. Rafael volo sono disposte alcune car- vivo per Je nuove generazioni. dlv~ntata. consa~gumea. L uio· non ho mai fatto l'uomo po- didato an~he gli. altri anni. Alberti mi ~crive per un cdi~ telle. su una c'è scritto • Let.- • • • la m lui non e soltanto un litico. 110 n ho mai scritto poe- Ti ricordt l'anno scorso a tore argentino. Ho ovulo I tere di postulanti». Mi dà un I, e:: commenti». le o: messe fatto anagrafico. sie politiche, P. non ammetto Viareggio? Feci delle dichia- ,aiuti e le cordiali congratu- giornale dov'è apparso un a punto». ecc. (si veda l'ul– Col No?el è ent~ato nella che le ideologie debbano i~- razioni alla t.~le~iaion~. t.u eri lazio~i d,i Po~nd. S~aher.s an- giudizio di Eliot. mootre lui tima apparsa sul Te~po del sua. casa 11m ondi:> intero. ed tervenir~ ~elle opere poeti- con me, p~o1 d1Tlo, dt.sst eh~ nunc1a I ed_Lz:tone ~1 una acel- apre le bustine gialle. EUot. 24 ottobre a firma d1 • R~ egli. ora a.bb: acc1a le mlll~ che. No, siam~ 1e'!"1.pre. ~a.Ila H Viareggio non era certo 11 ta de,lle m1~ poesie p~ mer- premio Nobel 1948. scrive: gioe )l} servono a chiarire, \'OC!che g h gm ngono da OJTlt parte della ornsttzl4 ctu1le; Nobel. La proposta p!r la toledi pto.s.stmo. Per 11 Nobel • Sfortunatamente non cono- per eh.i sia privo di conoscen– parte. e come le sfiora. una guarda quanti poeti in eailio. mia candidatura è stata di quest'anno. lo sai, eTano sco direttamente la poesia di za diretta, la situazione della per una. e le accoglie. e se le nella storia: cioè conosciamo av_a!'zata da Bo, da Flora. dal propo.stj anche Malraux. Quasi.modo e non posso fare poesia in Italia. E cosl le rinserra dPntro nella memo· l'importanza e il valore au- critico Bowra. da altri e3J)O- Greene, Perse. Neruda. Ecco commenti critici in proposito. e ombre». le « Inimicizie ,1. Je ria... rentico della libertà. Un poe- nentj della cultura interna- il telegramma dt Neruda: La sua reputazione è assai polemiche interne scrio de:ti– Era appena tornato da una ta dà fastidio. lo .sappiamo z:ionale. Occorre atteners~ a ., Abbraccio fraterno , 1• Vedi, elevata. Sono lieto che il pre- nate a scomparire. Quel che visita di cont:-ollo da parte che è sempre andata cori. A una procedura. Ungaretti e sono tuUf. Anche Hermlin. mio vada in Italia e do il deve rimanere è la speranza del suo medico curante. Anzi Stoccolma parlano di « pie- Montale non erano candidati. Aragon ecco cosa .scrive: benvenuto al signor Quasi- che veramente l1 Nobel al– sono due i medici che teng1r r-à n. i giudici del Nobel. nel Ha prevenuto una mia do- u Bien vives félicitatlons dé- modo nel gruppo dei vinci- l'Italia rappresenU un ere- no in cura il Nobel di questo senso di ,, cordialità 11, di av- manda. evideotemente. siron.s donner maximum im- tori•· scente interesse per la nostra anno: il dottor Giorgio Meini vicinnmenro dell'uomo. dello « E Moravia? 11. portance dan.s Lenres fran- _ Altri telegrammi. A cultura nel suo insieme, per e Il professor Mario Mantel- impegno umano. di rispetto - L'opposizione a Moravia çai.se.s à t:6tre prix potmez qualcuno ho cominciato a Ti- la nostra letteratura contem– l'ni. Il risultato della \•islta è per la personalitd altrui, dl è dovuta a un articolo dello vous enuoyer avant mordi S ,ponci.ere. E me li elenca: poranea che finalmente potrà RITRATTO SU MISURA * di SALVATORE QlJASIIIQDQ Sono nato a Siracusa fl 20 a.go.stodel 1901. Mio padre era ferroviere. Nel caldo feroce della pianura di zolfo. trillava sempre Il campanello che ann11nciava radi treni. I paesi. intorno si ch.ìamano Medara lglea, Sferro: evocano ld Grecia e l'a.spreua del paesaggio. Sono .stato batteu.ato a Roccalu– m.era. a pochi chilometri da Taormina-. Mia nonna era una vera greca. di Patr03so. Im,:arai a leggere e a .scrivere presto: e mi avvicinai ai poeti. Ancora non U capivo; ma di essi m·e rima.sta un'immagine memoriale. Le prime scuole le frequ.e.ntai a Gela: li .sentfi il terremoto di Meuina. Dopo tre giorni mio padre venne trasferito nella cittd di macerie. Li ebbi il primo contatto con la morte. Fuci– lavano gli sciacalli. Eravamo chiusi in vagoni ferroviari; e le nuove .scoue ci spoatavano da un dùastro all'altro. A Palermo frequentai ~ .fCUOletecniche: volevo diventare ingegnere. Tornato a Musina incominciai a .scri~re vtrs1. Dei miei compagni d'infanzia uno si chiama Giorgio La Pira. Nel 1919 lasciai la Sicilia. per Roma. Frequentavo Il Poli– tecnico. ma ero sempre in cerca di un lar..'Oroper vivere. Cosi divenni di.segnatore tecnico in una grande impresa di costruzioni, commesso in un negozio di ferramenta, e fmpie– gato fn un grande emporio a piazza Colonna. La mia carriera fini tra i carabinieri a cavallo, perchè organizzai uno sciopero. proprio alla vigilia della entrata in vigore della legge che li proibiva. Intanto avevo trascurato la scuola. e avevo. di nuovo, il problema del lavoro. Gli amici volevano farmi entrare in un giornale. ma io preferii impiegarmi al Genio Civile. Venni assegnato a Reggio Calabria. e tornai al Sud. Avevo scritto versi dal 14 ai 20 anni: poi mi ero interrotto, .scontento. A venti.sette anni, la vocazione mi rlpreJe a Reg– gio Calàbria. La domenica andavo a Messina COl "/err11-boa.t:'. e parlavo con gli amici. In qu.e.ltempo Elio Vittorini parti per Firenu e mi tnvitO a seguirlo. Ma io vi comparvi soltanto nel 1929: COnobbi Loria. Bonsanti, Montale. la Manztni, Vieri Nannetti. Fu allora che.. prima di ripartire. senza avergli detto niente, lasciai a Bon.santi tre mie poesie. Apparvero nel marzo del 1930; e. subito. venni invitato a preparare un vo– lume. Acque e terre usci lo .stt.sso anno e costava sette lire. Era un periodo morto per la poesia e desto grande interesse. Ne .scrissero or1che in Francia; in dalla il primo ad accorger– .3ene fu Paolo Monelli. Ricordo le note di Montale .su • Pe– ga.so •• di Ojetti. e di Carlo Bo in e Convi_vium •· La mia collaborazione a e Solarla », e Circoli». e Lettera– tura». divenne. in seguito. assidua. Le µoesìe apparse 1n que– ste riviste uscirono 11el1932col titolo di Oboe sommerso. In· tanto, nel '31, ero stato trasferito ad lmpena. Ogni fine sett!- mana raggiungevo Genooa, per incontrarmi can Grande, Sbar– baro, lifontale. Barile. A Imperia ho co.struito una strada mi– litare, che è un'impresa dit1f.cUe, con 1500 operai. Vioevo tra flumt e alberi che sono i miei elementt. A Sutri Levante co– nobbi Carlo Bo. Intanto cercaoo di ~nire a Milano. Angiolo Silvio Novaro. il poeta della« pioggerellina di marzo che picchia argentina•· era allora accademico d'Italia. Fece anticamera per divene ore dal minùtro e ottenne U mio tras ferimento nella capitale lombarda, dopo una breve parente.si in Sard~gn.a. Ma il mio nuovo capo non .sopportava i poeti. e mi confinò in Valtellina. Ogni .sera. comunque, io tornaoo a Milano e vivevo tra pitto– ri . .scrittori, giornali.!ti, scultori, mu.sici.Jti: Per1ico. Arturo Martini. Cantatore. Sinisgalli. Musina Cesare Afeltra, Car– rieri, Rognoni. TofaneUi, Sa.s.su.Di ulorno ci si incontrava alle « 'J're Ma.rie», di sera al Bi11f. e. dopo una baruffa.. al Savini Nel '36 usci Erato e Apollion. con prefazione di Sergio Sal– mi. Due anni dJJpo lasciai il Genio Civile. Cesare ZavatCint. che s'interessava di una attivltd editoriale. ml pre se conte suo .segretarlo. Ma la amminùtra.zione ooleva. qua.si Of17ii giorno. licenziarmi pere/te .tcrivevo veTfl. Per salv armi, Z avattlni mi passò al • Settebello» dove .s~glfevo le battute per le bar• ullet.te . Nel •39esce Tempo: sempre per Zooottini. io sono ddl'am– bfente. Chiuso in. una .stanza di un. palazzo di piaua San Ba.bila tradussi per qualche te-mpa i lirici greci. ftnchè tornai alla lllee, come redattore della rivista. Nel '42, Arturo To– fanelli. che aveva nel '38 pubblicato il mio volume Poesie, presso « Primi Piani» con un lungo saggio di Macri, c ollocò Ed è subito sera nello e Specchio» di Mo-ndadori. In sei me.si se ne vendettero diecimila copie. S4TU-frono f Lirici greci . con prefazione di Luciano Ance.schi. Durante la guerra ho lavora– to alle traduzioni dell'Odissea. di Catullo, dell'Edipo re. e del Vangelo di S. Giovanni. Tf'aduui U test.o evangelico .sulle pan– chine del piazzale Leonardo da. Vinci: anche quando suonava l'allarme non mi muovevo .... Nel '46 Vigorelli pubblieò COn 11 piede straniero sopra Il cuore; l'anno dopo Mondadori stamp6 Giorno dopo giorno; n@l 1949 La vita non è sogno; nel '56 I1 falso e vero \'Crde; nel '58 La terra impareggiabile. Intanto m'ero avvicinato a Shakupeare. Quali premi ho vinto. prima? L'« Antico fatt.ore • nel 193Z; il « San Babila• nel '50; l'c Etna-Taormina» nel '53, con D11la11Thomas; fl • Viaregpifo • nel '58 SALVATORE QUAS~l000 Bu.:z:ati. Pratolini. Bonunti, essere riconosciuta nella sua Dal Fabbro~ Debenedettt, Re- validità. La poesia è uo vei– aci. Emanuelli, Calvino, Vi- colo per tale riconoscimento. gorelli, Pri&co, Siniaga.lli, Mo- E impariamo. ora. a saperci nelli, Gu ttwo. Cauina.ri, Ca- comportare in maniera intel– pogroa.si , Scittfan, Manzù, Ugente. Una carta cosl capita F'alqui. Gianna Manzini, Ra- ogni morte di due papi, vegnani, Luigi Baldacci, Ca- ELIO F. ACCROC.CA . merino, Sereni, Cantatore. • • • Solietti, Bigiaretti. Bontadini, Biblrografia :::;:,i·F:,~f:i~ ~::. f;!;,~ OPERE: Acque e terre, 1930: le!ti .. ~iero ~hiara,. Giovan11;1 g~~~e sdi~~:h~~o~~ ~I~~ Giud1c1. G1annes.st. Solmt, versi. Firenze. 1933; Erato e Ancc.JChi, De Libero, Paci, Apollion, MUano, 1936; Poesie. Margherita Guido.cci. Zavat- Milano. 1938; Ed è subito sera. tini. Marotta, Praz, Luporinf. ~ilano. 1942; çon H piede stra– Ugo Enrico Paoli, e poi. gli. ntero .sopr~ il euore, ri~tam- alrri. _ali stran~eri. Anch~ ~;J~~~ l~:~ta d~rra g~~:o~ Moravia e Mano Bellonct: sogno, Milano. 1949; n falso e • A nome del Pen Club Ita- vero i,enie, Mllano, 1953 (altra Ilo.no e Internazionale ci fe- edizìone. MUano, 1956); La licitiamo con ilhutre poeta terra impareggiabile, MUa– che onora no.stra auociazio- no. 1,953. Tutta l'opera nella n~ ». Anche !IConte~pora.neo. :~:r dello «Specchio ... Mon• Ct .sono. tu~ti ... Qua,11 t~~tt- TRADUZIONI: Lirici greci. E gli r1torna quell ironia Milano. 1940 (ultima edizione sul volto un po' asciugato. 1954); Il fiore delle Georgiche, Ma è un'iroqia misto a com- Milano. 1942 (altre edizioni. mozione stavolta. Non è fa- MUa!lo, 194'1 e 1956): Carmi- cile raggiU10gere Stoccolma ~l~~t ;ì~~~~~u:ni~~g~~t tuggendo da ragazzo, di not- Dall'Odissea, MUano. 1945 (al– te. con un mantello corto, da tra edizione, Milano. 1951): n un paese dell'isola. e alcuni Vangelo secondo Giovanni \·ersi in tasca. povero e così M~lano, _1950; Lo Bibbia d'A: prondo di cuore. o: Lo uccide- mi~ ~ 1 J. R'u~kin. Milano. ranno un giorno in qual.che t!!~: Ef~f Rfe dt J 0 °!;:::· MJi luogo» ... Lo hanno premiato Eschilo. Milano. 1949; Romeo col Nobel invece. e Giulietto di W, Shakeaspea– un·eredJtà difficile da por- re. Milano. HM8: Bill1,1Budd, tarsi sulle spalle. Forse è me- un atto da H. l\lelville. Mila– glio ancorarla nell'acimo. no. 1949: Macberh di W. Sha-' Chi~o .ancora a Quaslmodo ~::a~arfj :u;~• s~:~;~ e~~:.. com ~gh consideri questo al- Milano. J952: Ponfe di / Ne~ to :1conoscimento alla sua ruda. Torino. 1953; Elt>rt ra di. o~ra in rapporto agli altri Sofocle. Milano, 19M: La 5Crlttori italiani di cui s'è tempesta di W. Shakespeare, fatto il nome. al di qua e al 1: 0 rmo. ~956; Tartufo di Mo– di là di Stoccolma hère .. Milano. 1957: Antologia . - I~ Nobel_ a.s~eg 0 110toa me ~:la~fai:.p?~in Nso r 1~: e un nconosconento della na· !ano. 1957. g 1 (

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