la Fiera Letteraria - XIV - n. 31-32 - 2 agosto 1959

Domenica 2 agosto 1959 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 * GRANDI NARRATORI STRANIERI IOSÈ MARIA G RONEUA: I cipressi credono i Dio D gtorno prima dello sciopero. dopo ~na. Ignaclo e JOl!:i U3Cirono sul balcone con una sedi.a ciascuna e gj sedettero. Le luc:i della Rambla erano ftoche.. Alcune pe!'6one sta,.lllo pigramente ai t.a,:olini; sotto un fanale due conoscenti d'Ignaclo giocavano aili scacchi con a.ria u:sorta. Pilar wcl anche lei un mome::ito. ma subito sua mad~ la mandò a teno. Allora i due :agani rimasero soli Era una notte chiara e dolce, una delle notti calme di ~rona. Parla.rono lentamente, come se ciascuno mlsuras&e le parole.. J:&nacio. d9p,:, un si– lenzio. chie&e. col Vi&J Ti\"Olto al firma– mento: - Timpressionata la notte".' - La notte ... ! Dipende. - Come ti sple:;hi che ci sia.~o le 6teUe? - Beh.- ci sono. - D'acco:-do, ma._ come ci sono venute? - Lo stesso dico io: come? t;n istante dopo José chiese: - Cosi allo.."3._ quanto tempo ti ci ,-uole? - Pe:- far che? - Per il baccellierato. - Se sarò promO&SOa maggio. mi :-e- steri. ancora un anno - E poi cosa farai! - L'avv ocato . - ,I:av, -oa.to! Xd processi de1 :-icchi? - Pen= bè'! - Che so io!... I p0,·en. - Farl> quel che mi sembrerà giusto. - 00\--r:ai mante.nere una certa posizione sociale. .. - Non p...-etendo questo! - Questo. me Io dirai pe:- telefono_ Un po' dopo lgnacio riprese: - Tì posso fare u:ia domanda'! - Fai pure. - Hai ucciso qualcuno? - Ab. tu parli chiaro ... ! - E' una domanda. - Perchè t'interessa'! - l·tah ... non so. José cambiò B.I"gomento. - Per parlar d'altro... hai :tatto atten- zione alla moglie del tuo amieo? - Ohe vuol dire? - Ti mangia con gli occhi. - :\te? - E chi allora. Romanones? An:iunse inft.ne : - Percb~ non m i pa.rli di César? - Beh! N"on ci capire..ti nulla. - Oggi si. gua:-da. Oggi so:,.o ben c:iis'?osto. - Bene._ al Collell. fa la ba."'ba ai do- mestici. - Come? - Tt ave'\-o detto che non ci capi:esti nulla. - Continua a mettere il sale nell"acqua'! - Sempre. - Ce ne eono dei matti. - Se ti stesse di fronte, ,·edresti che non lo è. A lgnacio piaceva l'aspetto di Gerona nei giorni di sciQPUo. 1 negozi chiusi ac– qui6tavaDO un'attrazione speciale, come Ee i commercianti a-vessero detto: ...Al dia– volo U Ja,,.-orol Si va in campagna e là si vwrà felici- I treni erano fe.rmi, le mac– chine delle fabbriche, mute. il giO!\--edl !u confermata la notizia dafa da Julio: lo sciopero sa:rebbe cominciato l'indomani. venerùl. L'annuncio ,·enne dal– la radio e anche da Et Dem6crata.. Questo giornale informò ohe la UGT si era dt6in– tuessata della. queeticme. cosl come la Si– nistra Repubblicana e gli altri partiti. a causa delrint:n.migenza dei dirigenti del– la ID' T. Questo significava che le Imprese più danneggiate t.arebbero state la fabb..-ica So– ler. la più importante della città - botto– ni. nastri. arucoli di merce:-ia -, la fab– brica di prodotti chimiei. situata nei sob– bo~i. e la 1ondena dei fratelli Costa. deputati. 1n queste tre imprese la percen– tuale di anarchici era molto ele..-ata. tanto da panllu.are il lavoro. D resto degli 6CioperanU era dh'iso fra le o..."'ficinepiù piccole, specie nel ramo della metallu.-gia. Partecipavano anche allo sciopero. come un sol uomo, tutti i ferrovieri di servizio sulla rete. I macchinisti. i controllori e i1 personale ammintstrattvo delle ferrovie, fa– cevano parte dell'UGT. per cui il serviti.o del treni restava assicurato. Ignacio non capiva perchè i socialisti non a,·eE.Sero ade..'ito allo sciopero. ~on capiva perchè. 6e davvero i ferro,•ieri e gli operai delle grandi fabbri~ perce– pivano salari insufficienti. tutti gli altri non facE!ii.Serocausa comune co::i loro; non caprva perché le dJspute di partito o di 6iodacato avessero la prevalenza. I più entusiasti eTaDO i lustrasca..-pe del CatalO&Da. D ifO\-edl sera dissero al pa– drone del bar: « lìmci que,,i:i arnesi: do– mani niente da fare col la,·oro ... E gli consegnarono «atole e spazzale. lgnacio a\'e'\.l l"unpress1one che e;;erci– tare il diritto di sciopero fOEse una tro– ,·ata paragonabile al sistema delle p...-o– vincie di eleggere i deputati. !:-a le alL-e ragiOnJ perchè la parali5i che ne risul– tava dimostrava irre!utabilme.nte che era– no gli operai a sopportare il peso della produzione. ~!entrc alla Banca tutti an– da·vano In escandescenze quando il fat– torino era malato! Benché gli impiegati del Telegtafo non si metteSDero mai in sciopero e )ifatl&3 Alvear aveMe l'abitudine di dire: .. N"Oial– tri. slamo come i .seminaristi. abbiamo molta pazienza... que6ti non era meno fautore del dJntto di .sciopero che consi– derava come una delle basi della demo– crazia. Qu3nto a Carn1en Elgazu. ogni ,'Olta che Ei chiude,·ano le po:-..e delle fabbriche d1CC'\'a che le principali ,it. time erano quelli come toro, gli appar– tenenti a.Ila classe media. D ,·enen:ll mattina l;Dacio si alzò più presto di Jo.se. Ardeva dal dc,,.iderio di vedere l'aspetto delle vie. lhicl e. come sempre. entrò un momento all a Banca àove tJ'O\-Òla Torre di Babele e.be igh dis;;e. semplicemente: - Ogirt. saranno botte - Perchè? - La Lega Catalana ha o=-ganizLiit le sa.rdane sulla Rambla. a mezzogiorno - Non è pos.s1bile! - Lo vedrai. a:>on Jorge. presidente onorario della Lega. il notalo N"~er. vicepresidente. .. La cosa pa.r,;e ad Ignacio di molto cattivo gusto. Santo Cielo! Pensò al Responsabile e ai suoi accoliti. aie sareòbe accaduto'! Soltanto alla vi.sta dei lustrai.ca ~. aveva intuito cbe sta..-olta non ~eb òe stato come al solito. Cera violenza nell'aria; l'atteggiamento del lustrascarpe lo dimo– strava chiaramente. .. Xon credo. dich1ar<' il \"i<:edl:-etto:re. che la Lega Catala.na osi tare que5tO- •. Invece 1gnaclo ebbe subito l"im;r.essione cn·es:sa r.•ei:Jbe osato. Quelli della Leu Catalana gli pare,,.·ano iDEen.s'bili a tutto ,ciò ohe pot1!u e,'\Sere popolare. &-ano :O~~Jti~o~~:: p~e=t~1-:~~~-~:~ l'l:lirt economica e intellettJale dell_a c1tta ll padre della :-agazz.a dal ~llo d1 cigno era della Le.a Ca~lana. _ Juho a,.e ,,a detto un ,gio:no: _ Quelli Jà s1 rifiuta.no di an:i– mettere che il rumore delle m asse sta da~~~o pu~f't:h-; Banca e ritornò sulla Rambla. GU scioperanti avevano comin– ciato a far atto di presenza_ Se ne vede.. vano molti ,ul Ponte d1 Pietra a p..-en– dere il sole. Seduti sulle balaustre aspet..- (tradu:io11e di ROIIJEO LlJCCIJESE) ta,·an o !" arrivo dei gio.-nali da Barcellona. Parla, ·a.no animatamente; alcuni gruppi si s-pc,.rt avano con agitazione. I più vesth-ano i EOliti 10dumenti da Javo:o. ma certuni Ei erano completamente \'!'Stili a resta op– pure si. erano messi 3Carpe :i.lucenti o un berretto nuovo. Le donne plSSaYano un po· spau:ite con le borse per la spesa. camminando più rapide del solito. J. conducenti di c.a– miOns facevano ri90nu-e la trOmba i.n mezzo al ponte. come per di:-e: «La.~. indietro ,•oialtri; quel che ,:oeliamo noi. è la,-orr.e! - I piccoli commercianti erano sulle braa;e perchè, nello «iopero prece– dente. il numero del crlt;talli .rotti era e.tato coll5idere,·ole. Passavano monache– infenniere, che rientravano in comsento. Due gitane rub acchiava no tra i gruppi, proponendo di legge.re la buona fortuna. Alle dieci e mez:z.a in punto, il me..-cato del legumi e della carne cominciò a Eba– raccare. Gli sp3zzinl fecero la loro appa– rizione. Poi, ar.:nvarono i glomali. Alcuni portavano a lettere di scatola.: .. Il prole– tariato di G<!rona in sciopero! - Ciò che inftanmò gli animL Il penonale delle tre gn.ndi lmprt'fie si e.."'3riunito. e cosi tutti gli impi('liati s~alternl della ferrovia. lgnacio si era fermato sul marciapiede del bar Cat.alooia. in cor:npagnia di aL cuni calciato:L E impro-.,,samente videro appa.rire un funerale. ~ piazza del ~lunicipiO, pl'O'\·enendo dalla chiesa del Carmelo. spuntava un con'\"Oglio funebre. tuttavia, ,tli ac10J)('ranti si scostarono e tutti si tolffro il berretto o i.I baseo. ..\I pag.saggio della bara parecchi alza!Ono il pui;;no. Lanciarono tuttaVia al Aglio del morto. un rasauo dell'età di l:gnacio. ~ Oiittli cbe :fortunatamente egli non notb. - Anche fra le •Carni !redde .. ci sono le cla..E. - morm orò qualcuno. - Se pa– ghi ;n-ra.I più cu. -a.li e più cocchie:i. - lLa una vol a nella fossa, è finita. rispose un alt.-o. Quando ,:tiove, p!O\-e.. - J\l mio accompagnamento niente co.. rone. - Per conto mio. n<' ,-orrei una dal sindacato. Passato il funerale. appa.'"Ve li Respon– sabile che sali\'a dalle rive del fiume. Era accompa,anato dalle sue due figlie e da un n\pOte. zoppo, giovanissimo. che portaova ~rnpre un fazzoletto !'OS60 intor– no al collo. Erano le undici. lgnacio lo vide a,...,lcllla.r61 col suo pic– colo pasiso, deciso, con lo stesso berretto del giorno del comizio. e ne.ilo sgua.--do sempre la 6teEsa luce d'acciaio. Aveva n– garnente l'aspetto di un piccolo generale vestito da botl,"!lese e htnacio s.i riCO.."ÙÒ di aver sentito dire che ave..-a impa.-at.o a ipnotinare. Ignacio non potè resistere alla tenta– zione di acco:stangi al gruppo che 61 for– ma,·a into:-no al Responsabile. ll contar-.o diretto fra li ca po e i 6UO t gli sembra•,:a un particolare mte:essa.nte. :Elgli odiava VIRTU' E DIFETTI della grande razza spagnola * di ROillEO LlJCCIIESE Dice la Editorlal Planeta di Barcellona ntl pruentare Los cipreses creen e.n Dios di José Mana GirontUa ntlla coUe:ione Omnibu.s: -JOJi Mario Giron.tUo, noto o Gerona il 31 dlctmbrt 1911, vinse il Prem.10 i\.adol (uno d~ mauiori premi letterari spagnoli} nel 19-46.col l'UO primo T'OfflOl'lZO Un Hom– bre. Dopo aotr .scritto il rccconto La Ma– rea. che in Francia ali ~alse, da porte de La Figaro Llltéraire il htolo di • narratort d, elesse inttrnazionale ... , parti nel 1948 dalla Spagna t nei succeuivi ~attro anni msse a Porigii. /actndo frtquenti viaogii 1n dit:eni patd d·Europa. Rientrò in Spagino nel 1952. ponand.o seco I cipressi credono in Dio, frutto di uno sfor::.~ gigiante.sco. J. .,r. Gironellc. si propone d1 pla.smare. in una rrilogio di ambi_--tone tol-: stoiana. la vita dello Spagna T&egiliultimi trenrann1. I cipre66l credono in Dio sono la prima parte di que.sro trilogia e abbrac– ciano il periodo immediatamente antenore alla guerra civile. Essi sono il ,.~: di vna ptrsona.: Ignaao Alotar, da una fo-:_ m1gilia: gli Alvear. di UIIO C1ltd: Gerona. (ij, uno nazione: la Spagna. TuUt Je cla.ssi .sociali t:enaono descritte nei libro. doU'alta borghesia fino ai c~ b9"1. tutte le isti~'"toni, do quelle ttelf!3"u1stici'le fino ai lwtra.scorpe, rutti gli ambienti di una dttd. A Geronti. e attorno alla /am.tglia Al- ~:'(iiu!~::nrl~anv~ta.~!~~o"r1! 1f 1 ~:e.s~~ con uno stile dirtrto e ogigire.s.sioo. con u~ aronde anello di gi.wti.=ia e uno s/ogigio d1 quahtd narratit1e di cui po~iamo troçare precedenti soltanto nei girand.1del pcs.sato ,.._ Lungo lt circo mille pagiine di questo pri– mo hbro della trilo171a, che .sa,.a pubblicato 1n due rolumi netl'ou.tunno prouimo dalla Casa Ed1tnce Longant si e C . a Milano. 1l lettol't' ossbtera a una anali.si ptrfetta delle çirlù e dei di/erti del lo grand t ra=a spa– gnola Lo scrivente ha tradotto il primo di quesu due volumi. Quando. trovandosi a Milano nel 1956. gli vennt proposto ti _lavoro d1 tradu.=ione. lo accettò con entu.s 1a.sm o. n– cordandosi di aver letto un pTt..." "io.so ar ticol,0 di Jean Chu.:eville .su un num ero dtlfa ~ Fiero Ltlteraria... dtl J!}55 concernente Gironella e Loò ctpr~es c:-een en Dios, dout. per lo prima rollo in Italia, i_l narr atore .spaginalo veni&"a prtsentato e d1 cu, e-re.no messe 1n luce le girandi qualitd um ane e art.i.stiche. L'atti&"itd letteraria di G1roMUa non n limua al romanzo: cronache e orticoli suoi figurano nelle colonne pnnapoh dri arandi quotu:lioni .spagnoli, come l'ABC di Madrid e ii Diario d1 Barcellona, e cosi pure nelle floiste. Corrèo L1ter-ario. Indice. Ateneo. Lina suo nootlla sullo morte di Papini. scelto da D. Por:io per 11 volume Le più belle novelle d'ogni paese (Ed. .Martello, )filano). è stata indicata come una del~ mi– gihori del volumt. Los cipreses creen en Dios sono .stali onna1 trcdoth in nooe lingiue e hanno ineontroto ov unque un profondo e lorgihi.111mo1nrerts.se . Tornerd utilt ce'1am cntc o chi vorrd lea– giere 1 cipressi credono in Dio (di cui diamo qui la traduzione di largo parte del X Capi– tolo) questa premessa dell'autore del ro– man.:o: ...La guerra civile spagnola (1936-1939) ha cawato un m.iliont di morti e ha atnuo npercus.sioni mondiali. Perchl é scoppiata~ In questo lungo roman.:o, che mi è costato anni di fatica 10 tento di rispOndeTe a qutsta domanda. li mio acopo l stato di discrimi– nare. rn tutta la loro complt.ssità. U' forze psicologiche le quali. in .modo lento e fa– talt. divisero oh Spagnoli in due campi 1r– reconciliobil1- Il hbro com1ncic nel 1931. oll'epoca della proclamo..-ione della Repubblica. e termina ai primi gi1omi del girande 1ncendw. ! protC-:_ goni.sti sono 1 membri_ d'una fanugha. d! claut m.ed10: la famigilta Akear. I fatti s1 svolgono nel ccpoluooo dt una delle quattro provincie catalane: Gerona .. ,\folti fra gh or~en1menu narrati 1n questt pagine s, sono si:0!11 souo i mie, occhi. D'altronde ho fatto quanto m1 era p ossibile per rimanere 1mpar:1ale, per esstre. aiu.uo . per attribuire a ciascun personopgio, a cia– scun gruppo lo propno _porte di errore e la propria parte d1 ventd. Per procedere fin dal primo momento con :~f!.°og~~~o d:lra ,~~j~tlia A~~e:;~ ~ ,I ~~ci~ - port0$Se ln sè stesso la guerra civile .... RO~rno LUCCl!ESE '------------------------------------------' Un chlerieheUo canwnlnava in avangua=: dia. tenendo in alto la C'!"OCe. Dietro d1 lui. perfettamente allineati. eei preti av•m: Z3'\"aDO cantando. Venh·ano poi 1 cavalli mcappoec1ati. due cocchieri col cap-peU_o da ce!"lmotlla e. dietro il furg.:,ne. solo. il 6glio del morto. Eeguito da un ltmgo corteo un po· sparso verso la f ine.. Il numero dei p. :e.si e del.le corone e la qualità del legno de l sarcof ago mostra– ,·ano in modo chiaro che !ii trattava del funerale di una persona del.l'alta società; T\.c.all.n.adl BodhlNnva con tutta l"anima gli o~aniz:zatori di !'1VO– luz.iont in pant«ole. Era talmente assorto da non renden;t conto che una delle due figlie del Respon– sabile cli IWC\·a appuntato una bandierina al ris,·olto della giacca nel morn,ento m cui gli faceva riSUonare d3'\·anti per la tena '\·olta una borsa piena di monete. - Ah. scusi. - egli diSlse.:frol!and<>sinel– le tasobe per trarne qoalche :soldo. Il Responsabile diceva: ...Bisogna a.,,et– ta:-c - Suo nipote. lo ZoPPO. molto più alto cii lui. nonostante la giovane età e con le l~ra ~perte eternamente di cro- 61.e. ride..-a passandosi le mani sulle na– tiche. Qualche momento dopo l:gnacio senti eh~ qualcuno gli toccava la spalla. Era Jose che giungeva. con l'aria 1nsonnolita. Do– po cena. era uscito solo. senza dare. spie– gazioni. ed era rientrato molto tardi. - Che succede" Come funziona'? - chiese. JJ!nacio ~li dlilSe: - N"on so. li Responsabile e arri,-ato o.r ora. José gettò uno uardo intorno. da in- tenditore. Fece con la testa un segno di a&;,eDSO.Si vede•1oa che :..ve..-a \'"O',i;liadi agi::-e. Ignacio pensò all'assoluta iDUtilità della d1scu..~ione. con Juho. N"essuno sa– rebbe riuiscito a connncere J01$e. Appena ,-edeva croste ,ulle 1:lbbra di qualcuno. cominciava snche lui a strofinarsi le na– tiche. lgnacio rimase perplesso vedendola aprir– si. Eenza preamboli. un p aggio fra i gru:l)pl. - José! Questi non lo senù. Nello spazio di al– cuni secondi. 1:,i era audacemente piantato di fronte al Responsabile. - Salute. Compagno! dièEe. lgnacio. che lo aveva seguito. si tro,-ò al suo fianco. l1 Responsabile, vedendo José. rimase i."ll– mobile. Il cugino d'Jgnacio ne sQ6tenne lo Eguardo e gli tese la mano. Il Responsabile esitava. Gua:'da,•a i suoi come per coOQlltarli. ma pochi6Simi cono– scevano José. Eppure tutti 6eguivano la scena con rntere~ e alcuni monnora,·a– no il suo nome. Fmalmente ù Responsabile si decise: - Salve. - diSse Strtnee la mano di José la..q:iando capi– re con quel gesto che considerava la !ac– cenda. del comizio come liquidata Subito dopo diede una stre t3 di mano a I;gnacio. José non perEe tempo in spiegazioni. - Pare che vada bene. - di6Se. - Si, la gente ha :-ispOsto. - Salari da paria. vero'.' Il Respom.abile pn"'ee una sturetta 00.e portava fra l'orecch10 e il berretto: lo Zop– po gllel'accr-se - Ci s,:ino fer:-oneri pad:-i d1 fami'glia che ~odagnano sei pesetas al giorno - E le donne" Il Responaabile emise dalle narici due lun~lsslme colonne di fumo che Ei bi!or– carono ai 6uol piedi 1.nduodau al suolo. - Le donne ...? Alla fabbnca Sole:-. nel– la sezione imballacgio. ce ne 6000 che prendono due pe.s~ta.s e cinquanta e ce peseta.s, 13'\--oraodo in piedi per otto ore. anche QUando .sono incinte - E c0m•~ che l'UGT non ha collilbo– rato? Il Responsabile dichiarò: - Oon quelli bi,oene:rà un 110:no rego– Ja..-e il conto. Due e cu,quant.a! Quel particolare ave•,:a tolto il respiro a I~acio. - E' stata nominata una commissione'! - No. Perché? Abbiamo pm;entato la nostra propo&ta. - All1spettorato del lavoro? - Certo. A.spettiamo che ci convochino. JO&é diB&e: - E se non accettano ...'! - Allora, - fece li Re5ponsabile. inar- cando le &0pracclglia. - '\-edremo. José percorse con Io sgua:do tutto il ponte-. Che si poteva fare senza l'appog– gio degli altri sindacati? T.recento. quat– t:Oeento compagni_ Molti usck-·ano sui balconi e rientravano subito. Ve.reo mezzoa:iorno. cominciarono a uscire pattuglie di guardie d'assalto dal palazro del Go..-emo. Vedendo le uni!o:ml. gli scioperanti d guardarono senza dir nulla. l1 60le era cocente e da\"a le '-"C:-– ugini. Passuooo alcuni ragazzi distnbuendo volantini: .. Gra::lde audizione di 6ardane. a mm20liion,o - Si udi un naito. - Calmi! - ordinò il Responsabile.. Proprio di f.ronte al Circolo degli uffi- ciali., alcuni impiegati del :Municipio co– minciarono ad allestire la pedana dei suo– natori. Le sirene delle (abbricbe che l:n-orava– no si fecero sentire. mandando in libertà gli operaL Tutti sulla Rambla! La owiosità li animava. Passavano vici– no agli scioperanti con aria di dugli: • Ve– dremo &e cl darete uno 6peltacolo che val– ga la pena-. Il Responsabile Ei ri!iuta•,;a di prestar fede all'annuncio del concerto di sardane. ~o..ncbeora non ci crede'\-a., nonostante l'ar– n\·O del suonatori clle &i dirige,•ano '-·e:-– so la pedana portando i loro strumenti - Lasciateli. lasciateli. - d?(:e,.-a.- :Xon oseranno! José non comp...-eodeça il Responsabile. - Come non oseranno? Soffie:-anoo co– me demoni. I curiOSi ~i dlvldeo. -a.no in due categarì.e: da una parte quelli che restavano vicino ~li scioperanti mon:lendo&i le u.nghie. dal– l'alba. quelli che 6i diswtereuavano dei p.-imi e si accostavano al suonatori. aspet– tamio per ballare !.Olo il primo accenno della teno-ra. In un batter d'occhio il ca:ffè Neutrale aveva approntato .sul '\;ate due dozzine di tavollni che ftL""Ono Jetter-al– mente presi d"assalto. Il Responsabile cominciò a capire che la taccenda era seria e gli bastarono cin– que minuti pe-r C66ere com-into. La iniora echeggiava nello &Patio con una gioia e una forza straripanti. Non fu neceS1Sario dare il segnale. Gui– dati da José e dal Responsabile gli scio– peranti !'i misero a COM"!!'re Ve?'SO la pe– dana. La macchia scura delle tute blu era cosi intensa che la ee.nte le apri il pas– saggio. Una ,'Olla là U Responsabile ordinò. 6en%a preamboli, al euonato:i: - Andate "Od! Scendete! Uno di essi. il suonatore di L-ombone. Ei alzò. - Qui c'è 90ltanto uno della O"T - dis&e. indicando uno dei musicanti. - Se vuole !are sciopero. lo faccia. Noialtri, suoneremo. - Hanno lkenziato ..-entidue operai me– talhmhci. - D"accordo. Ma. se noi non 5UOniamo. non manceremo. ~on vogliamo perdere una giornata perché ,-oi siete di cattivo umore. - I nostri compagni ferrovieri, che prendono sei peseras. anch'essi non man– giano. - Noialtri. non siamo ferrovieri. Siamo 6UOnatori. J~é non poteva contenensi. - Si è .solidali. o non lo e;.i è'? Il Responsabile sembra,·a disposto a portare fino in fondo la discussione. - Aspettate la rispOsta dell'Ispettorato de.I Lavoro. - disse. - Se e favore ... -ole. potrete suo."lare i vost?i suumenti. II suonatore di tr0mbone. s·IDlpazienù: - Gli titrumentl. ,•oi ce li state rom– pendo. Quello della t enora, u omo il CUi 6gl.laxdo giUD,ge'\-a. alla p1e.na beatitudine quando egli eseguiva un a eo lo. non potè soppor– tare oltre. St.ando tuttora seduto. si mise a suonare. manifestamente deciso a ton– ca..-e il dialogo. Alcuni ballerini delle sarda::ie comincia– vano a protesta:-e battendo i piedi. 1 !atti p:-ecipitavano. Il :responsabile gua.-dò lo Zoppo in un modo ch iaramente prestabilito. Joeé stimò di aver compre.so il segnale. - Compagni! - gridò. rizza ndosi sulle punte dei piedi - Un ultimo tentativo. Siete solidali o no? Per tutta rlsJ)06ta il suonatore di cor– netta fece: bu. bu. - Compagni. - gridò di nuo,-o José. - Attacchiamo. come fossimo a Mad.-id! E con un salto .tu 9Ulla pedana. ro\'esciò il suonatore più vicino e cominciò a lan– ciare le sedie a cinque metri di distanza. Altri scioperanti lo umtarono. I suona– tori t>i difesero, ma f'U.rono sopratfatti.. Ci fu uno &band.amento generale.. Dall'altra parte della Rambla appar•ero gli agenti brandendo le loro mazze. - Ignacio. hmacio - i;tidM:a ea..-men Eh?azu dal balcone. - Vieni su. vieni su. A un tratto. il vecchio wonatore di trombon~ mo&trò alla rolla il 1;uo stru– r:n..:nto ammaccato e reso inutili.l2abile. - Via! Andate via! - gndò un gruppo di giovan1 apertament e ostili agli ana.."'Cbi– ci. Erano studenti e.be a,;e,•ano un solo desiderio: ballare. Un'altra voce urlò: - Fuori quelli della llurcia! Boicottano le sardane! Le guardie erano giunte. José riC"e\•ette una manata sWla testa. Saltò giù dalla pedana e si trincerò dietro un albero. Le figlie d el R esponsabile \ ·ociferava.no : - Vj,va la C.YI '! - Cacciateli! C acciateli! li cameriere del Neutrale salì EU di un tavolo: - Vi\.·a la Ca1alo~na! Boicottano le sar– dane? Viva la Catalogna! Un rumore profondo si et,tese per wtta la Rambla. - Viva la Spacna! - risPQEie qualcuno. Era un tenente appoggiato a un tanale. llolti si diressero veno di lui hmacio capi che. la faccenda p...-endei..;i S"\-Olteimpre\•iste. n cam eriere era stato un imbecille a lancia.re quel grido. Quelli che si dL"ig~-ano verso il tenente erano individui nmasti. da pa.,.-te. fino a quel momento. seduti ai tavolini del caffè. - Attenti. è annuo! - urlò qualouno. II tenente ,orrise e. aprendo le braccia. alzò le mani all'altezza delle spalle.. :\fa u:1 altro alterco si e ava 6\-0lgendo a pochi metri e la gente retrocedeva in dti,ordine. La moltitudine si abbattè 6ul teneote. buttandolo a ter:.a.. J011é Maria Gironell& in un ritratto Si udi allora un g :i.do e, appena dopo, uno spL""Oo qualcosa di s imile. Comunque. fu una detonazione secca. La folla tu presa dal panico. Tutti ~i rifugiarono sotto 1li archi e qUelll più vicini ai portoni vi si precipitarono. Al– lora le guardie. con stile magnUico, costi– tuirono un cordone lrnpecc.abile. - Indietro! Indietro! Dispe..,ietevi! JO&é. cui la testa doleva turibilmente, sta..-a sempre dietro l'albero. Poi. eesen– dosi una guardia diretta ,çC!>O di lu i. pre– ferl scantonare e riparan.i in ca.sa. .>\.sJpe– na entrato sali all'appartamento. lgnacio a,"!'va incontrato il cassie..-e de.I– la Banca 90tto i portici e non sembtaYa affatto sp,2"\fen tato. - Vattene a ca.sa. - gli disse il cas– !iie.:e. - Non tar sc emenze. - Perch~'! E" finito. - Ti dico di andartene. ~i ~~ra~~~ug~ò ~:!! lui a casa SUL Altri. invece. resistevano. Lo Zop;,o u,ci– "a bendato. da una farmacia. L'mcìdente aveva sorpreso 11.spettore del Lavoro men– tre si reca.,...a al Commusariato, e lui pu.-e aveva dovuto ripararsi dietro una porta carraia. Quando entrò nell'appartamento. Ignacio vide nella sala da pranzo Jos~ steso su due sedie e uno sconoeetuto ,:on una grande ferita al mento. Immacinò fosse uno scio– perante che a-ve-va !eguito suo cu&inO. Carmen Ell!azu. coo in V'U'ioun'espres– sione che più di cosi non poteva essere eloquente. andava e veniva portando ben– de e ac qua cal da, mentre Pilar teneva uno spe.ccbio nel.le manl ~i y= ~e~te~ kei ~ ~ ~~ porta del corrido10. mormof3.va: - Ana:– cbici. euo::iato.;, Le ga Catalana_ Dì tutto un po'. ma neanche un repubblicano! José era fu.ti06o dal dolore e lo scono– sciuto 6i e-u•rd&\•a nello specchio che gli teneva dinanz.I Pilar. - Grazie. piccola. - dice..-a. e. toccan– do il taffettà che Ca."'T11MElga:w gli sçe,..;,, applicato sulla feritL - Be.ne, bene. Cre– do di stare &tà rnecllo ora. lgnac10 era meno ottimista perché il fe– rito ave,·a una guancia estremamente gon– fia e ,•iolacea. - Si riposi U!l po' - gli propO.se - e. dopo la .rlaceompagneremo. - ~o. no. molte grazie. Non vale la pena. :\la si \.-edeva chiaro che bisognava !a– ceSB"e çandi sforzi pe:r tenersi in piedi. li camp2nello della J)Orta g'IJODà di nm– ,-o. Pilar andò ad aprtre. Era Julio Garcr.L Ricon03Cendone la voce. José si raddriz.– zò. Non voleva che l'agente Lo veàesse disleeo sulle sedie. Ignacio giudicò quella visita intffllperti– ..-a; ~atfag invece ritenne che bt,opa-.-a esserg,hene grati. Dopo Qill.i ratto su-..or– dinario a,,venuto in città. Julio salin a vederli per a.sasiourani che non !06Se ac– e.aiuto Io:-o nulla di spiacevole. - Tutto bene...? - domandò a Pilar entrando. - Eccetto José. - D~-vero-? c:::he 111 ~ accaduto? - GU han dato un colpo. Julio entrò nella sala da pranzo e. pri– ma che aveae pot\lto fare la minima do– manda. ~alias 1ll venne incontro. - Che 6i dice al commissariato? Julio si strinlle nelle spalle. - Bah.I Ordinaria amministrazione.. - Ci ,ono arresti? - No. n poliziotto si volse a J osi. - Il NOnatore di trombone ha presen– tato denuncia. - Per conto mio - !ece JOU -. è co– me se la p..""eSe.Dta.e il Pça. Julio si ,-olse di DUO'VO a .Matias facendo un gesto d'unpotenza.. Poi, indtcaodo c<1.1 la testa la Rambla. aegiunse: - DimmL AYevi mai visto qualcosa di tanto insensato? - Attacca:-e una cebi.o di sarda.ne. .. in Catalogna! - Ah! veramente.! - azmn1se ~tia6.. - Vuoi dire che si &annDO attirati del.le an– tipatie. - Altro che antipatie-! GU appassionati di 63!'dane gll giu:reran::no odio eiemo. José si mise in piedi - aveva un asciu– gamano arrotolato sulla tronte - e dichia– rò che gli anlll'Ob.icl non erano dispos:ti a chiedere del seguaci come si domanda la elemosina e che ogni volta si fos.s,e trat– tato di !are uno 9Clopero giusto, e.ssi avrebbero tolto dl mezzo tutte le coblas di r.ardane che si vole.aero opporre.. - Almeno aapecte ciò che volete! - lfatias non poté trattene-re una ri.SpO&ta dura. - Vogliamo essere ascoltati, nie.nt "altrn. disse. Era la pnr:na volta che censurava Ja con– dotta del nipote. La sorpresa di quertl .tu totale.. In pre– da al nervosismo. ce:-eò una siga..-etta Julio p-rese allora una ir;edia e si rrvolise a José: - Lei sa che sono Il p::imo ad amme"".– tere che. lo sciopero era (iusto. Ma dico pure._ che a'\·etc agito con i piedi -.A.h. sL? - Certo. - E continuò: - Quel che a,"TeSte dovuto fa.Te era dar ordine. agli operai licenziati di salire pacilicame.nte sulla pedana del euonatori e di s.a.J.uta.-e la folla. col be::retto in ma:no. Di fronte alla stupe!uione ge.nerale, spie– gò: - Quello che commUO'\·e la gente, è il conoscere direttamente le vittime. '\-e– derle in C&me ed 0,55L J06é 6i morse le labbra. L'asciugamano =~ d;7a::po~a ~~:~~~ cosa. ma lo sconoeciuto ferito al mento inten·enne inaspettatamente': - Questo sarebbe stato umil iante. ll poliziotto fece un altro se.a.no d'~ potenza. - Ma efficace. José diede un ,._;ole.nto pugoo sulla ta– ,-ola. In quel.l'utante senU su di ~ lo ,""'WL.'"do di Carmen Ell;uu. Con uno cdar– zo rovrumano rtmcl a domina..,i e. attra– \·ers.ata la stanza con due passi, si Iit::L.-ò nella ll!iU8 came.n.. JO E' M. GlllONELLA -un quadro appassionato della splendida a cura di • studiosi antologie gio critico originale a fr·onte Jografiche bllografla t stagione poetica 11del novecento Benjamin Péret LA POESIA SURREALISTA FRANCESE (tuto Ot'lgtu .. • fronte, pp. ~ 24 liv. l.t.. L 4CXlO) Salvatore Qu■slmodo POESIA ITALIANA DEL DOPOGUERRA, (pe1, XXXII. 496,. L 31500) Roberto Senesi POESIA INGLESE DEL DOPOGUERRA 1 (Iulo origtn.t. • front•. pp. 269. L. 2SXJ) Alfredo Rizzardi POESIA AMERICAl4A OEL DOPOGUERRA (luto Of'tglule • front•. pp, 3'4, L. 350:J) Gilda Musa POESIA TEDESCA OEL DOPOGUERRA {IHIO Origlnele e lrort1•. PCI-324, L 320)) G. van Woudenberg • F. Nlcoala POESIA OLANDESE CONTEMPORANEA (IHIO ~ule. fronte, pp. 268. L. ~) ,– Salvatore Quaslmodo LIRICA D'AMO RE ITA LIANA• tl9P.712.32t.1vo&.acolot 'CI.L.L.eo: Jl) ~ ' 1 ,,. ·p,..,panzklt1e altr. dled antelooJe, !Uui-4-1.• h, o~gglo Il catalogo• P"°9,..,..l'M cefflpkte.

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