la Fiera Letteraria - XIII - n. 45 - 9 novembre 1958

LA FIERA LETTERAR Anno XIII . N. 45 SI PUBBLICA LA DOMENICA DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE: Roma • Vla d.J L. 150 a1 millimetro - ABBONAMENTl: Annuo L. LIBRO emezzi audiovisivi 1. - It problema. dei. rappor- netrano nella vita privata de· ti tra. tibro e mezzi audiovi- oli individui e deUe famigtie sivi si pone generalmente in e ne limita.no le scelte, impo· termini di alternativa, o nendo determi71ate opere, de– quanto meno di concorrenza; terminati program.mi , ri,du· ed è difficile sottrarsi ad una cendo al minimo le possibilità tale i1npostazione che sembra di selezione e di iniziativ(I. ovvia, ed è data come acqui· E' vero che al cinema si può sita, con l'assolutezza di un andare quando e dove si vuo· Luogo comune. le ma gli orari sono predeter- Ai fattori concorrenziali ve- minati, i programmi. stabiliti. ri e propri dei nuovi mezzi di da terzi, e la scelta del film, espressione e d'informazione, nei grandi centri, anche se in grado di e-,ercitare un'in- esiste, è assai. limitata. flttenza. determinante sul gu- Il disco consente una mag– sti, sugli orientamenti e sutle giare Ubertà ma è utilizzat.o scelte delle grandi masse, si quasi esclusivamente per la aggiungono gli argomentt tee- riproduzione detle opere mu– nlct di un processo di mecca- sica.li . Nessuna concreta. uti– n.iu: aztone degli strumenti at- Lizzazione ha per le opere let– ti ad accelerare le nostre no- tera.rie e scientifiche; zioni e le nostre esperienze e) sul piano sociologico la che tenderebbe a rompere i produzione cinematografica e limiti. ed i dogmi degli istituti quella radiot..elevisiva è pra– tradiziona.li . ticamente condizionata dalla Non sofo il libro starebbe domanda del pubblico; men.– perdendo la posizione di su- tre questa domanda ha gene· prema.zia nella mediazione ralmente scarsa influenza sul– delle opere: dell'ingegno, let- la J?TOduzionc libraria. La vo– terarie scientifiche e didat- caZtone naturale dello scrit– tiche, ~a perfino la parola, tore è di andare .contr_o car– came tecnica di comun:cazio- rente. IL romanziere inglese ne, che ha avuto una parte Greene, in un saggio pubbli· cosi preponderante nella crea- cato 11 et 1948 che porta H ti– zione della ci.viltà, sarebbe tol~ Why do I write (Perché lentamente sostituita: dalla scrivo?) lta sostenuto: e H di– imrn.agine, come nuova tecni· ' .i.tt? detlo scrittore alla sua ca comm4icativa, di raggio mdipendenza non solo riguar– praticam.ente illimitato. do a quell'astrazione chiama- Vi è chi, in v1a di ipotesi, ta :• s~ci.età ", ma anche nella pensa addirittura che, data la societ~ st.e~s':1 r~g~ardo a tendenza della mente umana gruppi pohttci, reh171osto al· alt'astrazione ed al, simbolo, t~, si110a parlare di un "di– U linguaggio dell'immagine ntto alta disobbedienza", in un giorno potrd esso pure di- quanto scrittore •. venire formale, elevandosi a Questo diritto alla disobbe• strumento che assommi tl dienza vuol dire garantire at· vantaggio della razionatità lo scrittore un riscatto spiri– astratta a quello dell'intui- tuale dalla soggezione delle zione. Potrebbe quindi verifi- masse o di quei gruppi che ri– carst un processo 1malogo a tengono di esprimere la vo· quello che si è operato nella lontà condizionando le nuo1•e scrittura. tdeògrafica., •ma su idee e la vita privata del· una scala a.ssat più, grande e t'uomo e vuole assicurare per questa via la creazione di quei ricambio di idee che mi– una lingua universale trave- noccia di essere compromesso rebbe il modo di una. comple• I dai mezzi audiovisivi. ta e grandiosa. reaUzza~ione. I Oggi le grandi masse assi- . O~nun? vede quan_todi uto- stono passive dinanzi agli pisttco si nasconde in questa scliermi aspettafldo H volto ipotesi, ma anche quelli che di una 'bella attrice o di 1m raccorci.ano la vista a ciò che simpatico attore o quello fa– si può toccare con mano, il· miliare di una annunciatrice !udendosi di toccare davvero o di u.n annunciatore dalla H concreto, non hanno dubbi voce sempre uguale e ;ersua– sull.a decadenza del tibro, e siva. Gli spetta.tari O ascolta– flan esitano ad affermare, an- tori non hanno altra aspetta– z-i a documentare, con fatti e tiva che ritrovarsi nella me– cifre. alla_ ma,~o! che la crisi diocritli di ogni giorno, dietro del hbro e oggi in stretto rap- itinerari stabiliti di pensiero. po~to alla cresc~m~e,diffusio.11e Questi itinerari sono spesso dei nuovi mezzi dt r1prodU210- anche interessanti ma devono ne e di circolazione dette ope· rivolgersi ad un uditorio si- re dell'ingegno. ANTONIO CIAMPI (Continu'"i"a pag. 2) SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 9 novembre 1958 Porta Castello. 13 • Tele.toni: Redazione 2.700 . Semestre L. 1.400 - Trimestre Direttore VINCENZOCARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 655.487 • Amministrazione 655.158 • PUBBLJCITA': Amm1n1st.raz1one: 11 LA FIERA LETTERARIA I) - Via di Porta Cast.etio. 13 - Roma • TARIFFA: L. 750 • Estero: Annuo L, 4.000 . Cnota a rretrat.a L. 100 . Soedlzlone In C<1nto corrente oostale (Gruopo 11) • Contocorrente oostale n. 1/31426 IMPEGNO ClJLTlJBALE * di MARIO GUIDOTTI A pag. 3: GLI SCRITTORI EIL«CASO PASTERNAK» Forse più ancora che nel è vastissima e varia, i suoi mo di vaste visioni, la con– glornall ital!anl, in quelli gusti raffinati, i suoi interessi cinnità dello scrittore auten– francesi è stato messo in Ju- ben speciflcj, la sua mente tico. Le ricerche storiche sem– ce un aspetto, non seconda- apertissima: lo documentano pre l'hanno attratto, invitato, rio, della personalità del nuo- le sue opere e i suoi atteggia- quasi affascinato, fin dagli vo pontefice Giovanni XXIII. menti, soprattutto lo dimo- anni del seminario, fin da quello dell'uomo di cultura stra quell'intenso periodo pa- quando era al seguito d1 S. E. e di gusto. U nuovo Papa ha rlglno durante dl quale egli Mons. Radinl Tedeschi, di cui dimostrato in tutta la sua s'impose come uno dei mag- poi doveva divenire il biogra– lntensa e meravigliosa vita giori personaggi della capita- !o. Le sue ore di riposo, an– una presenza, una sensibilità le francese che, culturalmen- z.ichè al sonno, erano dedica– e un impegno culturale as- te, rimane, sempre, un po' te a tali studi. L'opera gio– solutamente mirabili; pur come la capitale europea. vanile sul Cardinale Baronio, immerso nella sua luminosa Indubbiamente, se dovessi- è notevolissima, tale l'hanno at.tività pastorale e diploma- mo attribuirGli una qualifica giudicata i critici più sev~– tica o in un incomparabile particolare, lo chiameremmo ri; un'altra. d'interes.:;;e p,ù ministero diretto, Angelo Giu- « uno storico ,.. Dello storico ristretto, quella sulla secolare seppe Roncalli ha cercato della grande scuola Angelo istituzione della M.isericordia sempre di rispondere a quel- Giuseppe Roncalli ha lo spi- Maggiore, di Bergamo (un le sollecitazioni storiche, ar- rito del 1•icercatore, l'Istinto testo al quale ricorrono tutti tistlche e fllosoflche che Gli dello scopritore, la capacità g,ll studiosi delle vicende sto– sono state proprie fln dalla analitlca degli spiriti profon- nche bergamasche), documen– adolescenz.a. La sua cultura di, l'abilità sintetica dell"uo- ta tuttavia la bontà di un Taccuino dello svagato: NE'TEMPO NE'LUOGO * di GIORGlfJ CAPRO/VI Gli uomini non hanno più tempo né luogo per piangere. Per disperarsi sì, fino a giungere al suicidio magari nel modo più blando. con i barbiturici. ma non per spargere la lacrima cristallina. versata nel silenzio della propria più intima stanza (so bene c!1.enon si può dire << più inLi– ma », ma è così bello il dirlo). e nell'ora più silenziosa del giorno. La lacrima ,di• rettamente "spremuta)> (questo sì ch'è orribile a dirsi) dal cuore. Fossi un narratore, o meglJo una nar– ratrice, poniJmo •alla Mansfiold. come mi piacerebbe raccontare la storia d'una vec– chia che aveva una voglia matta di pian– gere, come tutte le vecchine del mondo, e che soffriva di non poterlo fare. soltanto perchè in casa (la terribile casa serena dei figli che la ospitavano), non c'era un cantuccio o un'ora dove lei potesse anda– re a versar. di nascosto. lo sua « stilla di pianto•· Ed era diventata, cosi. la vecchi– na più acida (e più cattiva. perchè insop– portabile) che mai fosse esistita. 11 Una rurtiva lacrima•• già. In cucina? Ma se Nora doveva stirare 0 preparare il t< bodino •· In camera (nella stanza, dicono i puri– sti) da letto? Ma ~e c'era Sergio a far finta (fino a u:, certo punto. ammettiamolo) di es· sere alle prese. per la prima volta, con Erodoto. In sala da pranzo? Ma li c'era Rosanna a telefonare al• l'amica. stando a ciò che lei, dopo un'ora, asseriva, Nello studio? Già. E il figlio, o il genero, alle prese. poverino. con la pratica da studiare, o con il saggio o il romanzo d::i portare avanti'! Nel gabinetto di decenza, allora. Ma per sentir subito la maniglio della porta. ansiosamente e perversamente, agi• tarsi con un suo: <( Che ci stai tanto a fa– re? Ti senti male? •· E scriverei cosi, con la delicatezza e la profondità di cui soltanto le donne sono capaci nei rari casi e momenti in cui riescono ad essere, o trovano il tempo di essere, poetesse, la più bella e veritiera, e ohibò commovente, allegoria di questa no– stra animula contempor::mea. Ma poi, il sugo, ammesso e concesso chf' io. ecc, ccc.? Nulla. Nullo fino ad oggi è stato il sugo delle malinconie dei poeti. ammesso e non concesso ch'io, in tale storia ancora da scriversi. poeta riuscissi. E contro la vec– china (l'animuccia o animaccia nostra) pressappoco l'Epoca, se ancora amasse pompeggiare e vezzeggiare. a ritmo di jazz. risponderebbe così: A che d'inutit pi.a111.o assordi la foresta? Rispetta un'ambra mesta e lasciala dormir. Anche se il suo, lo sappiamo tutti, più che un dormire è un continuo stordimento, ai cui fini i mezzi certo non mancano grazie ai prògressi della tecnica. i quali, come sappiamo tutti, dal rragore del traf– fico all'affanno per arraffar quattrini mai sufficienti, e dall'euforia canzonettistica via radio e via Tv agli oceanici entusia– smi degli stadi. assolvono meravigliosa– mente il compito di divagare gli animi da quelli che i << barbosi • di professione (gli uccellacci del malaugurio, chii.lsi final• mente in gabbia cd e5"posti alle risatine del mondo) c!'!iamano, ma guarda un po·, l •< problemi fon(1Rmentttli dclruo·nC' ,. I problemi rondamentall dell'uomo, la scelta. l'aut aut. Ma è mai possibile scn• lire ancora di simili storie (verrebbe da sorridere se non fossimo in tema di lacri– me) in un'età tanto progredita da per– metterti ogni mattina. dopo il cappuccino e con appena trenta lirette. dì sceglierti dal giornalaio di Caccia, prima di salire o di arrampicarti alla meglio sul filobus, il giornale sfornato apposta per spiattel– larti beìl'e fatta secondo i tuoi gusti (i1 giornale impastato di notte come il pane, mentre te ne dormivi più o meno tran– quillo. sicuro comunque che altri - vedi un po' che comodo cuscino - avrebbe ve• gliato e pensato per te. così come altri avrebbe vegliato per prepararti il gas e la corrente per il caC{è e la barba) l'oPi• nione. calzante come una scarpa al mo• mento. tale da metterti il cuore in pace per l'intera giornata appunto su tali ,, problemi•· via via e come essi ogni giorno si ripresentano? Macchè piangere, se piangere significa dopotutto sentirsi soli e voler restar soli, e soprattutto se piangere vuol dire far la fatica di pensare da roli e, ahimé, soltan– to con 13 propria testa (come non auessi– mo altro per il capo) e di sentire soltanto con il proprio cuore! « Scordato strumento, cuore•· Come no. Un uomo solo. oggi, è uno scandalo: un nemico n. l della (! civiltà collettiva ,., e bei progressi avremmo compiuto se davvero, ancor oggi. dovessimo metterci a r>ianger~ di solitudine, come quando le frasi non .::rano state ancora fatte, e un poveraccio la consolazjone. o la dispera– izone. se la doveva inventare ogni volta, di sana pianta, da solo. e pagando di per– sona! Ah no, per la nostra vecchina non c'è più né tempo né luogo di «,gemere•• ed è malinconicamente inutile che lei se la prenda. come se davvero non riuscisse a capire (e può darsi che sia così: che non riesca davvero a capirlo) che al mondo ci sono tante altre cose da fare. e tanti altri <( problemi da risolvere•· e tanti altri do– veri (od ubbidienze, o tornaconti) da as– solvere, tanto che il suo finisce al postut– to con l'essere. oltre che un grande inco– modo. o un increscioso accidente, un bel · rompimento di scatole: un vero e proprio reato contro la Collettività. la quale ha sì o no il diritto di essere. nel mondo in cui viviamo, svagata e serena? GIORGIO CAPRONI metodo severissimo e di pri– missimo ordine; la biografia di Mons. Radini Tedeschi a sua volta conferma le qualità di e scultore• del personag– gi, di commentatore e rico– struttore di vite, noncbè di scrittore efficace e persuasivo. Tutto quello che, come stu– dioso, non poteva fare lui, operava perchè lo facessero gli altri. A Bergamo, per esempio, fondò una delle pri– me Case dello Studente, e una Biblioteca. Ma la sua opera fonda– mentale. quella per la quale il suo nome è degno di stare bene in evidenza accanto a quello dei grandi storici. è certamente costituita dai cin– que poderosi, amplissimi vo– lumi su Carlo Borromeo e sulla sua attività milanese. Si tratta di un lavoro condotto paz.lcntcmC"nte anche durnr.!o le sue missioni diplomatichi,; in Bulgaria. in Turchia, in Francia, e concluso recente– mente a Venezia durante i cinque anni del suo patriar– cato. Chi ha scorso questi volumi ha notato che insieme al valore storico s'impone anche quello più propriamen– te letterario; e cioè la chia– rezza. la proprietà. la per– suasività del discorso, ìl rit– mo. la precisione. l'icasticità del periodo e della parola. Scrittore che riscalda la sua logica alla luce di una illi'– mitata confidenza nel valore della parola e del suono e al tempo stesso che mai ca– de nell'oratoria e nella re– tqrica. Angelo Giuseppe Ron– calli realizza. in questa sua opera. un ideale che non Cinematografo, radio, tele– Vi$iQne e tutti gli altri cppa· reccht riproduttori di suoni, di voci e di immagini, dal di– sco al microfilm, CO$tituireb· bero i potenti. mezzi dt espres– sione di un nuovo tipo di cul– tura, la cosiddetta cultura di ma$sa in cui si dà alla tecni– ca una certa parte deterini– nante nella creazione di alcu– ------------------------------------------------------------------------ tutti gli storici. anche i più JI,, LIBRO DI ClJI SI P1IIU,,A DI \ 7 LA DliU IRO CAJOLI ferrati. hanno potuto rag– giungere. E si devono anche ricor- ni stati d'animo. * dare le sue pagine per il Ilnuovo r manzo diCassieri Ro111A E LA TRAGEDIA~f:!:~t?: 2. - Ma al di là dei dati sta· R,oma non ebbe attitudine giudizio estetico, dimostrar'!- mo, perché la ferocia non no esser dominate dall'Areo- GiuS t inian? •, la • Trilogia * tistici. ed economici e di qual- * alla poesia. Ce lo ridiranno dolo errato, e c'induce a l'i- ge~eri frode e violenza ••I pago O da un altro istituto Lapu rd ensis "• 7• recente, ~a slasi ti.po di ipotesi, riteniamo spesso, ora che Laterza ha meditare questi argomenti già spiega perché Appio Clau- giuridico che conosca il ma· opera s~ San Pio ~ So~o tn che Sia piti. utile approfondire dt• tradotto dal tedesco Norden cari alla mitomania cd all:J. dio, spettatore, non avreb- le come' un oppcsto teorico c~rso dt ste mpa gh ~tti del iL rapporto fra libro e mezzi FEII D l,\I A 1\ì fjfj 11 f ff DI 11 due saggi famosi, riunendoli prevenzione antilatina, in un b_e avuto pietà né compren- della propria saggezza· al se. Srn?do. Profe~sore dt patro- audtoviswt, sulla base det ca- . . . . . In .un volume: L~ ;ettera.~u·ra senso ~he .caratterizzi meglio s10ne ~el pe_rso~aggio ,t~agi· condo, obiettando che una logia, ha sc~itto. e.!1-che su rattert differenziali dell'uno e P~r non perde:re 1~ sue 10 ctrc~nda. Ogni e?oca .(e mumcaz.1onc c,ont_empo,ranea, la~ma daU'antlchtta a!. Rrna- la gloria d1 Roma. co. E s1 fa risalire ~~d1r1ttu- vera intelligenza del delitto queSla materia, pagine fon~ degli altn, non solo per quan- 11lus1oi:11la n~stra g1?vane q,uesto in modo pa_rt1colan~- nuoc~ ~1 nostri g1ov:3~1 nar- s_c~n~en~o, che ha menti a.na ~ Pare a noi che si debba in- ra a Numa PomP_tho ,una e la sua prevenzione sono den;1entall. . . to concerne la forma della/ n~rrahva .ha_ bisogno. d1 ero- simo per la, narr~llva), ha 11 rato.r1. m modo dec1s,1vo. In ht1c1 d1 gran lunga supenon sisterc sul divet'S0 atteggia- f~r!llula c~e pareggia l'assas: im_possibili, perché esso è di E t~tta una P~oduzione ai utilizzazione delle opere del·/d1to e d1 mcora~g1amento. s1;10mo~o d1 esp:1mers1: ,non tutti 1 pa~si la .n~rr~tlv~ che all'opinione sintetica con cui mento delle due stirpi a tea- simo cosc1e~te e doloso ~1 orJgine irrazionale. Sofocle, alto 1 .mpegno intellettu~le, l'ingegno, nia lo ~copo e la Ess_a non ha un~ vita troppo s1 cons!glla qui un piallo ~ppare ~u1 quoltd1:a~1, sui set- abbiamo esordito. 'J'uttavla. tro, sia dei poeti che pai·laro· u,n. uomo libero, al parrt- Cl;llminando nella ricerca edi- st esa, 1n un_a p:osa nutnt~, destinazione. I facile, anche se rn fondo non conformismo, ma certo non timanali e sulle nv1ste oltre- quando il Norden scrive: e Le no dalle scene, sia del pubbli- c~d1~ .. Insomma, la mente pica, aveva affermato che limpida, mai leziose, che d1- Questi caratteri differen· le man_c~no editori cora~gio- si ~ossono tra~tare tc~i et- eh~ 1;1ngcner~ coltivalo da Muse e le Cariti non potevano co che ascoltava in platea: in- g1ur1d1~a dei roma.ni t~nde- delitti orrendi possono esse· mostra un n~m comune pos: ziati costituiscono_ prima: dl si e critici coi:idiscendenti; le !uah co!1. l:'n hngu~g~10 che o!t1~i scrittori è una forma esser generose di doni con un sistere, cioè, sul diverso mo- v~ .ad includere, glt a~lt ~ra~ re _innocentissimi (ricordate? sesso espressivo. A volte, Sl ogni altra induzione 0 dedu· manca tuttavia, m1 sembra, e con essi mcomp,.1hb1le: non d1 .gl'ornalismo .corr~nte_, de- J?Opolo, come il r0m~no, cha do tenuto dai greci e dai ro· ~1c1 fra le ~a[lifestaz1om d1 Ed1pa non sa d'aver ucciso il può pens.ire a Pascal, a vol- zione _ le vere ragioni di il favore di una stampa che tenore In alcuni casi, nspet- era dotato più di ogni altro mani nel ricercare e nell'ac- trre~ponsab1llta, che m_etto- padre, e d'esser marito della te a Bos~uet, 6 volte a qual- permanenza e di insostituibi- non sia .quella strcttament.e to alla lette1·atu~ in sé, ma di originalità creativa e co- cettare la legge ,morale. no 111moto. una. preordi~ata p:opria madre); e, con i casi che scrittore francese mo- Hfd della funzione del librn, tecnica:. e v~ro. non. l~ fa di: da quel ~10rn~hs~o. si re- s~ruttiva i~ tutti i ~ampi della • • • e responsa.b1l~ d1Ie_saso~iale. dt O~este e di Elettra, 8:ve- der~~- . . . e possono cosi riassumersi a fctto d1fatt1 un minimo d1 clutano gh scrittori, l grossi vita pubbhca ,., bisogna vin· _ , . , , . . . La Grecia mdago la hber- va dimostrato che, per pietà Gia, 1 f1ance51! Il Santo grandi linee: contorto da parte dei critici scri~torl e non viceversa. cere una certa irragionata Presso 1 • 1~man1, 1,eticit~ tà dell'indivjduo, Roma quel- del padre (Agamennone), si ~adre, . nel suo, lungo sog- a) sul piano strettamente dei quotidiani. e, per quel S1 dice questo per quel ti- amarezza, per poter condurre f~r,:f\ .acqyx~i,ta, convmàa d! la del civis: due diverse esi- poteva essere spietati con la giorn? rn F:anc1a, ha pdtuto economico il prezzo che , i che C compatibile con il di- po di narrativa che corre og- la riflessione ai suoi termini ~ a 1 1 a. rn~ me a tra. ursi genze, che culminarono ri- madre (uccisa da Oreste in- avvicmarsi m modo partico~ paga per ii libro è il corrispe;. sinteresse de1 direttori e dc• gi sott? l'etich~tta di reaJi. estremi. ove l'origin(\lità di 111 T 1 !vo~~ di l~gge, res!S t en· spettivamente, presso i greci, si.eme con il drudo Egisto). lare alla mentalità, alla let- tivo di un oggetto, che costi- gli editori, di q~alch~ colum- sta o -~1neorealista, non d~I- Roma non sia più né un com- te a a iscussione, ,sospetto· n~lla filosofia. e nella. t.rage- Sia~~ al caso limite, ,in una tera tura, é!:lcostume, al fer.- tuisce anche un articolo di nfst letterario d1 settimanale. la_na1,1at.iva eh~ ~asce da 1n- penso relorico né una conces- sa. del ~uo~o, , :igua· rd osa d1a,. ~ _press? .1 romai:11,_n~lla societa che non ~a d1mentì- vo~ di, idee dei francesi. ricchezza, mentre H prezzo Le ma.ne ~ invece la posslbl- clmaz1001 saggistiche: Anc,he sione diplomatica. Anche il det ralo_ii lladi.zi, onal'., h~ att1v1t~ pol~t1ca e g11;1r1d1ca. ca~o la consu~tudme dell'oc- ~1co dt grandi !~gegnj del- che si paga per gli speltacoti. lltà ~1 imporsi presso. un se Il roi:n~nzo-sagg10 esige Paratore, nella sua recen~e comp ess_, r~ppot ti, 01 a di Esc~1lo, d1battendo~1 fra l~ cluo per occluo. 1a1!e e dell~ po_Ut1ca,entra- e per i mezzi audiovisivi e il pubblico plu vas~o che ,e .op~ ~na capacita ?elio scrittore di Storia del teatro latino (Mi· :au.sa .Ola di effetto,. coi:i le t~olog1~. mo.raie ~e! temp~ Anche a Roma, nelle XII v.a m comun!caz10n.e co.n tut- corrispettivo di un ,Servizio, di punt? quello d~1 q~ot1d1a01 mtcrpretare 11~uo tem,po, la lano, Vali-ardi) ha scritto: 1 af°."' ~ella conset ~a~ion_: pmdari~1 e I nuovi mteres~1 Tavole, si parla dì taglione; h ~oloro_ nei quali br~llava- un bene immateriole che con• e de1 settimanali, e m modo scelta del suo lmguagg10 è li e ... in una civiltà che inizia· P~.iti~a, ~mpOSt e dall ohgai filosofic1, mostra la sorte mt· ma, codificato esso è un fat- no mtelh.genza e onesta e ai siste nella facoltà di ascoltare particolare di questi ultimi risulwto qu.asl sempre di u~ tasi con le farse e le p'antomi- e 1~. onunante. , seranda ~ell'uo~o . lasciato to burocratic~, inerte all'in- q.uali pensava di poter, spi- o di assistere, una volta tan· 1 che 1.n massima parte non probl~ma di lc.~teratura. o d1 me, a queste ritornò ben pre- Cuc~ ,rnezzo sc~olo prim~ alle proprie p~ss10n,1, e sco: terpretaz!one sia lirica sia ntualmente, gio.vare, come to, ad un determinato spet- pubbhcano racconti o roman. cultu1a letlera11a, m~nt!e nel sto ... sì che un Plauto, un Te• che .~ivio A~dronico tcn,tas pr~ I~ nec~5:-.,.1t~d1 umani drammatica. Si aggiunga che accadde per Hernot, come ac- tacolo ad una determinata: zi itaUani, Il che non permet- romanzo-romanzo <,~1 s1 per. renzlo, un Ennio, un Pollione se d _import~ie la tr~gedia a 1~t1tut1 a ,cUJ ti .smg~lo possa la scoperta del fattore pre- accadde per Auriol. Una volta trasmissione. n disco _ com.e te ai giovani narratori quel. doni una !aie ~eflnmon~), nel 1,. 1 Vario un Seneca nma~ Roma, Appio Cl_audio desu· ri~et~ers1 e aff.ldarsL 1:,asua terintenzionale cioè la dif- uno scultore parigino, il Bar- ogni aUro apparecchio analo-i l'adeguamento della loro te- r~manzo 11 cui s~opo 1?1me. sero man'ifest:izloni episodi- meva ~al!a ~osct.enz~ comu· trilogia, ha per fine ultnno la (erenziazione del dolo dalla telletty, chiese di potergli 00 _ ha sotto questo aspetto matica e dello stesso modo d1ato è la narrar.ione d1 una che. dobbiamo trovare la più ne le 1 tag.ioni ~et cui, a Ro- esalta_z1one dell? Ar~opago: colpa, avrebbe consentito a fare uo busto; e il Nunzio caratteri affini at libro ma, di esprimersi non tanto al viccn~a, .il pro?let:"a del !in- clam.'.'lrosa conferma della e- ma, a .tragedia ,alla. greca un tribunale. Rmunzrn dun· un Edipo romano di conser- Apostolico Mons. Roncalli a rte H costo la conserva- gusti collettivi quanto "' GitiS'eppc Cassieri guagg10 e solo indirettamente Iosa aristocraticità della v!ra non av1e~~c mat alhgnato. que al vero assoluto, ed,oflre vare il trono e si capirà an- non disdegnò di recarst nel ziJ:e è deUcati;sima ed è li· quelle che sono certe es!- si tratta, si badi, di aderire, letterario. e ci_oèlo è solo nel cultura lette:·aria •: e son pJ• b S/~ae qw q1~e f_~r~~ma~fa- una sagg~zza r.el ~~iva. da ba. che meglio I~ non-ricettività suo studio a Montmortre. mitata nel tempo· genze insopprimibili di in• al modo di esprimersi della senso delle esigenze che com. rolc che sembrano ormeggiare e . ~gntn~ e at ~ icf~ ella stare agli _uomm1 m terra, Se dei romani alla problematica' Queste sua predilezione b) sul plano Pstcolooico, H terpretazione dell'epoca. di gente, di e scrivere come sl porta_ una tra~crizione di cl.e- quelle del Norden, limitata- it~~i:'~i ~~su;,~;a~ilftà er,~r ~! ~~~~~~~~n~ esch_ilea aves- tragica. per la cultura francese è do- libro m.antiene libera: la scel• sco?erta nel mondo conlem- parla•, .ma. di riferirne la mcnti._cspress1vl eh~ lo _scnt_-mente all'attività teatrale dei viduale, che annulla il pote- ro avuto jr{ ~f!ec1 ·Tvrebbe- . Seneca è_l'unico tragico la- c~m.entata d7l resto dalle s~a ta individuale poiche consen- po1anco. verità intrmseca, natural- tore 11cava d.alla _viva ieolta romani. Ma, rivendicata la re del Fato e respinge al la uida eh R ne; capo E: tmo a no1 pervenuto. Ben b1bhoteca privata, e. Venezia; te a citi vuol~ dedicarsi alla Quando lo scrittore non è mente deformata e tras!iguM del m~n~o che 61 accinge a grandezza assoluta di Plauto, grado di superstizione lo itafici e f 0 t 13 ~-per gli definita la sua opera, resta i. giorn~liSl_ì che l'hanno vi– lettura di non subire le inizia- più a ,contatto col pub?lico, r-ata . dalla particolare pr.o- ra~co~ 31{ d bb. h e· _ di Terenzio o. di Seneca, oi plttònos tlteòn 0 invidia de- avrebbe con~sci~,~;\ 1 1 :ri noi~ de ~n.it? ogni rapport? della s:tata rifensc?n° di aver vi– ti.ve altrui e di orientare z,., scade in certo scuso d1 eu- spettiva con la quale lo scr1t- ° Cc 1 -~ ~~. c e 1 ~ quali (e non ai greci) s'ispirò gU dèi: un concetto motore luppi Invece ç:o E . ~J lat.im_ta con la tragedia; e le st0 campeg~iare i volumi proprie preferenze neL tempo tenticità per qu.an ', attiene tore osserva quella verità, ~epl?: ass e 1 \ 1 . a 13 concepii il miglior teatro dal Rinasci· già vecchio nella tragedia essa ~i oppon~va ~ia :~pi h~~ massime ~ovità del Paratore d7t1s • Pléiade "• tra cui e nel modo più adano al pro· 3J suo linguaggio narrativo. quella e non un'altra, ed è 0 l ~ suo u imo ro~anzo mento in poi, il Paratore fi· più antica, forse ereditato da lo sia a Sofocle· 1 s_c 1 S?n proprio nelle pagine che Rimba':1d, MoHère, Pasca.I, prio svago e alla propria: cwl· sino al punto di lasciar a··. inutile dire che la mancanza de f nt mlle tombe di recente nisce con il togliere il mag- momenti pre·etici dello spi- dimostrando che· ~im~~mo, riguardano il poeta filosofo ecc.; di aver notato tutte le tura. Non cosi i mezzi audio· vertire uno iato incoln:iabile di ur:i ri~_ambio di_retto e nel FERDINANDO VIRDIA gior peso alla sintesi critica rito greco. L'allro motto la- casistica e la squisita indl~i~ VLADiìUIRO CAJOLI opere di Shakespeare, di visivi vecchi e nuovi, che pe· tra se stesso e la realta che mezzi piu comuni della co- (Continuaa. 1,a,;. 2) del Nordcn, ovvero quello del pidario: e padroneggiar l'ani- dualità della colp.'.l.non posso- (Coot!nui""a.pag, Z) Cerv~ntes ecc. ecc.; e dei mo– derru Bernanos, Rops, Mon•

RkJQdWJsaXNoZXIy