la Fiera Letteraria - XIII - n. 41 - 12 ottobre 1958

LA FIERA LETTERAR Anno XIII . '· 41 SETTJJUANALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCIENZE Domenica 12 ottolire 1958 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L 60 DlREZlONE. AMMINISTRAZIONE: Roma • Vla dJ Porta Castello, 13. Telefoni: RedazJooe 655.487 - Amministrazione 655.158 • PtJBBLJCITA': A.mmin1~tnu.1one: • LA FIERA LETTERARIA• - Via dt Porta Castello. 13 - Roma • TARIFFA: - L. 150 al millimetro • ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 . Semestre L. 1.400 • Trimestre L. 750 • Est.ero: Annuo L. 4 000 • Coola arretratA L. 100 • Spedizione In conto corrente oost.ale CGrupoo 11l • Conto corrente t>Mtale n. 1 1 31426 UN ARTISTA GIA' C;ONSEGNATO ILSEGRETO DIPEA fu lasua iueff abile grazia * 1 ulla più di un'inflessione nella voce. di un'increspatura nel sorriso. Ia non sembri, al giorno d'oggi, virtù da poco. A noi, oggi, qui ri– cordandolo e rimpiangendolo, si rivela come il suo dono più raro * E\'RICO ALLA STORIA QUARANTOTTI-GA * di GIAC0.110 DEBENEDETTI bato: ed anche Cleofe era .diventata più rossa. Mio nonno l'ascoltò dalla sua stanza camminare con que– gli zoccoletll montanari. e gli sembrò che quel trac– trac fosse un motivo di vi- ta, nella monotonia di quel- 2 l'abbondanza de 11 e tinte emcrgenz.a O metterli senza pnmo quarto del romanro, la. casa .... Cl!ofc e~a venuta messe In opera non corn- meno m pencolo di morte. é da csc:luders1 che i pro-- dai monti _d_1T 7 ern~ca ... ~- ., Un difensore d'ufficio po-- sponde un'adeguata tnten- pianurli là e cacciarsi m tagonlsh_ siano fisicament4; E. P~1:rmnn~. Ricorciatc: tr:ì, se crede, far valere la sit.à tonale e coloristica. 'el- un'altra storia, che dovreb- sopprc~i; ':. allora perche Comu1;c10 subito. e Era, s~ poesia degli scenari tra cui l'insieme Luttavia, per il let,- be far~i tirare il ~olio fin.- sottoporre ,I mcol~vole Jet,. può dire, natar sven~~ta. ~p si svolge l'azione nonché la tore non pratico dei luo- chè ritroveremo i nostri. tore :i un operazione t.3?to r;na np~~se g I ocE I comi 1 T varietà dei teatrÌni dove si ghi. l'isola può qua e là Cosi. dopo una serie di pr~ sadica? Ammesso c~e eslSla ~:nor~i/ 1 :~-~-r~ al 'ci~~t:r: sviluppano gli epi.sodi com- evocnre esotici paradisi dei sagi ambigui, impegna Fre- un lettore cosl pazu.mtc, da una con~ulsione Ma poi plemenlari (Trieste, Parigi. Mari del Sud. anche per il di e Sergia nell'ascensione non c_orrer~ a ~~irciare: uando la vide ~ ambettar~ Vienna, New York, ecc.). senso di libertà naturalisti- per direttissima della pa- me si nso va 1 sup~ o. ~ell"acqua calda. !uasi aves- Certamente, per il, mare del- e~, sblocco_ delle. cor:ivenzio-- re~. che c~nge. ~a piccola :;b~=n~~~~~u!~a~~~f~~ se coscienza e gusto a fare le suo ceste natali, Quaran- m. calma lmpud1clz1a e fe- baia. ma il c1gl10 del ca- t . eh ha l'asso quel primo bagno. il dottore t~~ti nut_re se_ntiment_i c1;nC?rlicltà edeniche, che lo scrit- nalone frana n~I \,-UOto.(Chi :~am:a~~ci; 1 e c~ un modo esclamò: _ Questa cintta è p1u poss1onah che d! figlio. tore s~mbra_ rlprometterse- ne abbia voglia. potr~ aP: di cavarsela ~prà sempre nata proprio come usa ora· E per un ve:50_ s1 com: ne. Innegab1lc po1, se non pura~e ~uanto sia canea di inventarlo. Ma attenzione a con gli occhi aperti. Per· P?rt~ come gh tnn~morat~ altro, c~e un uragano not- allus1oru _tut~. questa fac- quell'asso: abbiamo vi 5 to bacco! Non perde tempo: d1 tipo eff_us1.vo. _a1 qual! t1:1mo 1:1 prende le propor- cenda). Gmnh i due a! pas· quando l'autore se lo in!i– balla di già.> nessuna d1ch1araz1one di z1om d1 un tornado. so. termm:3--1e. tut~o st sfa- lava nella manica e, appro- l\la. non meno che a noi, omore sembra mai bas_tevo- Forte di queste _avv_ent~- scia:_ Frech tende _il s~o ma- !ittando del nostro palpito, Di altri amici, di altri co- suosità. l'indoratura. nonché uno dei più innamorali e del resto. piacevano anche le. ~Ientre per al~ro i,;e~o. re della ~cen~g_raf1a, il d1- gmh<:o corpo d1 g~~sta si era preparata la scappa- noscenti, di altri scrittori. la malizia, la furberia. la lnnamoranLi. E de 11a sua a Pea tutte le altre crea- Incline c~m e al \ ng~eg_g1a- f~nsorc d1 u.H1c10 potrà su- come .un ~nte. sull a~1sso. Loia. Magari con un picco- FA I, Q lJ I p-~rduti nel giro malign:, tentazione di certe battute « desinenza in - a>,. si potreb- ture che aveva saputo rin- re co_ngli occhi. somiglia a b_1to allegare tutte le altre perche Sergia gmnga mc~ 10 particolare lasciato un- degli ultimi anni. ogni voi- e notazioni. bero allinear campioni in sanguare col !iltro della suo q~1elh eh~ tro,·ar_io pascolo risorse a_vventurose de 11a lume sul prato so~rastante. preciso, su cui richiamerà ta che li ripensiamo - e Quell'aria. da principio grado di rendere evidente umann simpatia. Un filtro a1 propri ardori, facend~ Calda vita . . Quarant-0tt1 e Terrà: non terrà. Dopo la nostra attenzione, finito succede spesso, nonostante cupa e peccaminosa che cir- _ durante le diverse fasi. che. prima di funzionare cont,muame~te mutare d1 troppo esercitato nella. nar- averci. fatto _sudar~ f~ddo. di sfruttare il suspense. Il correre sempre più n!- colava nelle sue , fole,. n anche se contrastanti _ il Ila p g· (I" g stile) vestito e d1 posa alla loro rat1va. per non essersi ac- come m certi pezzi d1 ver- Niente di male ma è l'av• !annoso dei giorni - e che mano a mano che esperlen- pai.ire e il gioire, l'inferno ~:i ser:p:~.a in 1fut~ei sen~ dea .. Cosi, nei ~re g1om! che corto che . doveva ad ogni tigine delle comtc1ie di Ha: venturoso dei •romanzi di ne risfogliamo i libri. il za di vita ed esperienza di e Il purgatorio affrontato tlmcnli e negli incontri. ras- pas.s1amo sull 1sola. et r_acos~o movimentare una i:na- rold Lloyd: Quarantotti appendice. Senonché Qua- sembiante fisico cede alla arte avevano progredito (e e conquistato in nome della serenandoli senza gelarli, ass.1stcr~ ~ tutte I~ pos~1- ten:i tan~o allungata, fissa tronca 11 cap1tolo e si mette rant otti è uno scrittore fine immagine idcalc: e la pn- in Pea tale progresso. a vita, ..:ol miraggio dell'amo- profumandoli senza appe- b\11 vanaz1onl che 1 _capr1c- co~c un ossessione._ l\lo_no- a raccontare, prendend~le e.di buone lettere: pe~ciò la gina stampata ce li resti- parte n.lcune brevi deviazio- re. da quell'indimenticabile snnllrli E le testimonianzf' cl della meteorologia pos- ton_ia per monotonia. s1 e molto alla lontana. le b10-- d1le sa replicherà che il suo tulscc come allegorizzati. ni e soste mondane. ha con- Pea. che a chiarimento del al ri~ardo sono agli atti s~mo produrre n~I pae~g- aff1d~~o sistef!latlc~men~ al- grafie _di. Bruno e Silvia. metodo è esemplare su qu~l- senza che più, per rivederli, tinuato fino all'ultimo ad campionario ben avrebbe da un pezzo; cosi pure quel- g10: bel tempo, cielo mist~, la p 1u classica ncctta d~_l genltor~ d1 Fredi. Lo scher- lo dell'Anosto. Con la dil· sia necessario richiamarne essere felicemente attivo). potuto ripetere la confes- le della sua , aria>. sereno sfognto, v~nto. sci- su.sp< ?n.!e:_portar~ uno o_pi~ zetto SI protrae da pag. 186 ferenza che Quarantotti '-·i e ricomporne le fattezze. s'era venuta sgremendo e sione di una sua stessa fan- rocco e. manco a dirlo. bur- perso naggi. specie I prmc1- a pag. 246. si impegna con piglio dram· Con Enrico Pea. a noi che illimpidendo. raWnando e tasticherin. rasca e uragano. Forse al- pali. in una situazione di Vi:1to che siamo solo al matlco, misto di una pas- gli volemmo bene senza do-- raddolcendo. , Sempre intorno a sto- Un'è!.ria antica e di sem- · d J sal · ver spartire l'uomo dallo Per virtù di stile. Pea era rie, ci si affatica. noi schia- pre. nella quale. come nello ,-------------------·------------; ~:_neSi:c:e es::a°v1:ita Jfz~~ ~!.it!~re~ 0 :c~~~:e~~ ~"n~~; ~~~:o d:l ~~~:t~f;~ 0 t ~ tdte~ ~~ntr;~v~re .;~ie c~~!m'°!~ ~~~:!~. ~r~~a~ieomi~!~;~t~~\~ COSCIE ZA AGOSTI 1 IANA DI ANGELO ARDUCCI ~=vr~~Ìa co; 1 lt~~~~~; con quanta commozione. Ri- regionalismo e del provin- a stilb a stilla si condisce le ' st0 rie > si librano: e * le ha troi,;•ate Quarantotti prendere e rileggere un suo cialismo. sempre più o me- il molto amaro della vita. ora le sfuma.no ora le rin- tutte quelle fanlaluche? libro, quale che sia: dalle no bozzettistici. le sue nulla più dell'amore urge la Enrico Pea vigoris cono, ?ra I! rallie~- La domanda calza più an- Fole al Moscardino, dalla e storie~. nostra fantasia. Onde non . . 1 _ no ?ra le nncupisco_i~o. m '' Il h cora, se si viene al sistema Figtioccia alla Maremmana, E. come della sua imma- c'è storia che al paragone proprio tu. staser~. _ 1"' mo ma!11er~ da rei:idere p_1usen- ragazzoe e ero ~: n;:.i \a.,:~;~;~bi1';'~~~~i r.::::·o cilsi r~~ird~er~;~•t~u: ~~~!sf~~:~i: ~-~!~rt~~i~ d•~~ro1:l ii·~~~t~,g~~~;~er· !'r~~no'.1 d~Tf.:"~~-gi:~ol~~pe~ " ~=~~ :i':i-::!t'Ef con .quel suo viso d'~tico Iigu~: che è pur sempre ta amore: d'amore _t~ uo- ~ta ::n;r ::..~~rif~tee us:~ rien~a llman~ c~e si t_ra?u· sequenze, siamo chiamati a patnarca aureolato d1 can- la riprova della buona nar- mo e donna. Perche 1altro q_ ~ . t I ce m esperienza artistica. omologare qualche analo- dido cri~e ma reso mali- rativa. Ma qui sorge un amorP: quello che con la prop:!o lmt1mod~nl o a san: Disinvoltura che non deve * gia, coincidenza. simultanei- ~:~. ~~~r~~:r:!~tu::;;~ ~~::~ 0 ~ j!i~~~d~u~~ 1 ~ ~~r- ~~::i:-., ar:r ~ :fi~\~'." 0 a1~ ~~i~•td.~if;,n°;'~t:~i~~•~; !~:;i i~/~~~n~~gt1ev':: 0 t1~ di GIORGIO CA.PRONI ~1.~~u~!:"~d g~:•~ur~ no e mterrogavano. e sape- le sue figure O della suo cose della famiglia, alle c1- t d' l . . tt' la sua toscana eleganza 11 libro. eccone Wl lotto: g è vano con uno stesso sorriso e ari:i >? vili costumanze del p_ross\- ~~r~,r~: rt'!'a ,~ 1 ;<;; i;.:r,.'~h~ aapor• d1 .«:l.ialetLoche ne Chi incentra per la prima volta u 1io- I notare. all'tetante. la prima doti d.i cue- dello che .............. sgridare e perdonare. • • • n_,v, sareJJbe ~cu __ :.stona di- co~ T...a /igl~ccia s~ era mes- pot1,:u2' .. a\J. , '.' .. .1.1tv p... ~ 1i:o. \•,u'le AngC.tc, ~a.;d-icd. na!o al!'.'\q.Jlia ~•" '1'.-.J\"an\!ma no11 inespert• v.x:e, .:be aiacendo l'una accanto a}. Forse per questo sovrap- Tra le sue figure quelle smteressata a1 p1u. se non 1 . 1 ti! . E tale esso risulta che, par- ma vivente a Roma do\·e ora è redattore nell'Invenzione di semplici eppur nuove l'altro. si picchiano di santa porsi e prevalere. n~l rico:- che maggiormente s'impose- vi fossero le creature in 50 a ~cu 1ro." nu e tg~iun: lame al tempo passato co-- d'un importante quotidiano politico. può cadenze riesce con tanta schietta verità, ragione: nella stessa notte. do di Pea. del sembiante f1- ro furono le femminili mezzo a quel mondo de- gere c e O •• tesso g I si po me se non permanesse. sn aver l'impressione di trovarsi di fronte e sobrietà. a rappresentarci il sentimento dopo una veglia di ango- sico sull'!mmagine j<t;eale. In Quale è l'opera di ·Pea sc:it~o. n? _an_itnar~:_a S?!· :e;;e~el\t~::1=1r~apcxr:l:~~di~; più, di errore che di pedan- 8 un uomo che. per difendere la propria vivo d'una viva persona tra Ì suoi vivi scie e di rimuginaz.ioni au- quanto 1uno partecipava e in cui l'eterno femminino fnre. a g101re. a vl\:ere. m- Vita . E 'tto p a I terrn. timidezza. voglia vestir la corazza d'un e concreti. e più. familiari. oggetti ed tobiografiche. il padre di s·~rri~chiva dell'altra. s 1 enrs""c non rida e non pianga. non somm~··· ». !apcva m'~liog~i ~oi. eTutt~ S'è fatto c~nno al di:1let· compito riserbo, e quasi d'un aristocra- affetti? Fredi torna nel letto della d1vano e senza ~forzo, o • gorgheggi e non gridi. non Cosi_, con .garbo e Jeal~. quelle sue donne. da Cleofo to. Troppo g1ust?· con Pea, tico distacco dal proprio interlocutore. L'impressione non sfuma. ma anzi si moglie. disertato da molti per questo sentir Pca sem_ sia il movente e il lievito affacc1andosi_ al proscenio. alla l\taremmonn. piacevano per esse: tralasciato. Ma_al- Macché. Basta stargli vicino un'ora sol- ra sempre più. convinta, procedendo nel- anru. I ragazzi stamlo per pre present.e n:Ua su~ cor delrintera azione e visione. Pea ann~nz!ava lo spetta- a lui, nel ricordo, non me- lora w.ra anche da ~ggmn- tanto. e a cuore aperto, per accorgersi la lettura. come ciascun lettore può sco- precipitare giil dalla parete; p~utezza: l_ art~colo d1 e~ raccontata e rievocata nei colo. E s 1 rivolgeva al Jet- no che a noi, nella fan- gere che. al non lascrn~ nul- im·ece come quello non sia che il prov- prire da sé: iJ p:1dre di Frec!i, qualche g_10. e di nmp1anto che ~ i poetici modi, che pur nella to;e, lo consolarn .. to invo- tasia. E sono. e resteranno la che non !~sse n_1ct1colo- visorio abito professionale, sotto il quale Aprile riporta le fanciulle ai bar ora prima. ha creduto di c1 e_ parso ~d~gu~~;,_efr re- prosa delle sue narrazioni gliava. vive. Basta nominarle. sam~nte descritto _(11t~sc~- non esiste ombra d'impaccio o d'incer- [della mia strada veder crollare. sotto i fun- molt1 appa~i mcui Vi; ilio gli !urono singolannl!'n~ e La provvidenza la\:or_a e Cleofe. l'ultima serva. n~ _1mpone\·a cosi. l suoi d1- otezz•=~b~~~:ri:af~~=~~re~~i (ogi~~z~ra~ cd hanno fiori di carta nei. ca.pelli mini dell'uragano, una sta~ st_a. quello m s e-"~g propri e che. evolvendosi per te: ti ammannisce sui h- era arrivata dai monLi, con nttt. ancl~e s~ a 'ol~e co1:1e e fidanzati. nuovi come l'abito color tua dal fastigio del palazzo Lilli. co~ penna e_P 1 - ep-- secondo la sua stessa espe- bri e sulle scene un amore il fagotto della sua roba altrettanti d1straen_t1 dove- delle opinioni. espressi senza sopraffa- (arcobaleno... di fronte. Se non bastasse. pur t~ep1da. ~a sp1e_gatorch~ rienza d'uomo e d'artista. come tu l'avresti voluto. E in capo. e le aveva aperto la rl). !~ce rlscon~ro m tu~ la zione di voce ma con limpido vigore lo- Ma qual.cuna ne manca... quel medesimo padre ha ra- se _chiude gh _occhi pe lo portarono dalle , fole> 8 te. rimanendo in platea, porta mio nonno: _ Buon prec1S1one less1c-ale. affida~ gico) proprio di chi. per un senso di Ora anche questa è cosa da narrare. sentato t'incesto con una sua attn;no _e se. ripensa aslubr,.etoa alle sorridenti , vcritelle >7 parrll d'essere in una bdt- giorno, signoria-. Con tan- ta ar_iche al dialetto. pu: d1 riguardo innanzitutto verso se stesso, /e fanciulle, che sanno che la gioia sorella negli stessi giorni. in dell t!lt1mo incontro. . _ In mezzo agli autori del pe- tuta, in un gesto, protago- ta grazia aveva detto quel raggiungere una magp1<'lre riesce cosi a rispettare nel miglior modo trabocca dat dolore cui la moglie innamorata. ne nvcde - anc~i/t~I nel riodo tra l'una e l'altra nista del dramma sul pal- - buon giorno. signoria -. ENRICO FALQUJ :!~z:ll~\·so;~~u~~o aft:~:~7~~dt~n~nd!~r~ solo eh.e venga il giorno alle finestre... pura e sostanzialmente fe- ~a~~~n:i·à mc~;s!~na;a alla guerra, Pea è sicuramente coscenico. E perché non sei che mio nonno si era tur- (contlnu-;-a par. 2) parole, la sua libertà e verità. e quindi . dele, lo tradiva in un paese eternità>. la fedeltà alla propria persona. già~\(:t~ov:::i:à t~~j~::~ ~~t:t~~ :ue~;t~ lontano. Quelle coinciden• , Alto. diritto come 1:na ze, però. non sono quasi mai spiga di grano. asciutto co- L'ELOQUENZA Dl P''O Xli s:!~~~iale_vi~~~c~~er~~~ ~ :~:s~ono~n~ (~f:l:,e~Jiu~v~to;~~1n:,d_:.\:~f:!~~~ perfettamente rigorose nel me un ginnasta, con la sua i giovane. e tanto più care ci sono nel di staqioni hwnhissime a tra.scorrere - ~~po~ lmenJre il propri~ sorprendente Lesta di pro- caso del Narducci, in quanto le ritro- e rapide pii,. che un battito di dglia ...), ne a e_epa a~ f?r ·quan · ~~;~1:1:;~~rf:~:~E·J!f E LA I ULTURA MODERNA ~j~~ ii~te;,~~fa'~t; 10 p~i~= :~~~o~~,·~i ~~.dio~;o~~~~o"l~a:~~"cof.~ 11 ~o~t~~~~ ~tE:~!~r ~ ~~~~ tura toscana del Quattro e V ;~ert·d~l éfi~~~o c~~ae;'~1~~tior:e1\';e~di: f! 1 :t: 0 p~te:;,aii : 1 :e:t!!t:~infe~~u::~~ doli alquanlo con le dissal- Cinquecento: la bianca. cri- zioni di Salvatore Sciascia. del tempo scorrente (e oltre te staoioni e venze incrociate del cinema. stallina giovinezza del mar- * Il libretto è diviso in tre parti (Ete- la pioggia - tutto va - in un sof/i.o che Ma tutta la costruzione del mo... La sua capigliatura gie a Pinin, Poesie per gti anni d'ango- confonde - quel che eravamo appena romnnzo è coSi: eS t rema- canrtida era marmo: l'alta. di" E~ 1 l'"''JO FRA.'"''CJA. ,eia e Consola.rioni per il triste aut1Ln- ierf - e oggi>), quell'ilare struggimen- mente puntigliosa. conge- luminosa volta de 11a sua J..~ l.~ .l.~ no), ma invero non ci vuol molto ad to per la \·ita sensibile (composta di so- gnata da orologiaio, impla- fronte era marmo: il naso accorgersi che i tempi della scrittura stantl\'i concreti più che di nomi astratti cabile nel trarre partito da piccolo, ma robusto, messo La trattazione di tnnnt- dello spfrtto nella carne del emmonlmento agli e!errlti gli occhi interroriti delle don- son due. rappresentato il primo dalle O di simboli) che tanto ci rende \'icino tutto. sicché ogni più pic- a sorreggere le arcate so- ti. q~1ttl d~~gnll 0 jl~e mondo come l'esercizio sem· delle due parti che alle porte ne? Una nuova folla comincia Elegie e il sec<nido dalle Poesie e dalle ed amico. perche tatto intrigato nella colo oggetto apparso anche pracciliari secondo le cono - !c 1 ~fJes~~ :;,or~~~ n:I di~ pre ettlvo e meticolosamente di essa si contendeveno la a frequentare il Vaticano, una Consolazioni, distinti tra toro anche se trama della nostra medesima esistenza un SOIOiS t an~ finisce sem- niche regole della archit.et- ciannove volumi di di- elaborato della parola umana. città. folla oncQr più promiscua, più complementari, per il senso che il primo sentimentale, i.I poeta degli Atcools. pre col trasformarsi in un tura anatomica. era marmo: scorsi del Pontefice. può E non è senza profonda ra- e Roma non si doveva, non spaventata e desolata. A!nui- ci offre d'una stagione giunta alla sua Si capisce. l'accenno non i,;·uol sorpas- gnncio a cui attaccare qual- ed era marmo la larga bar- es.sere considerata come gione che Pio XII proprio nel· si poteva toccare, chiunque scono chissà da dove, sbucano piena compiutezza. mentre nell'altro è sare i limiti estraletterari d'un partico- che episodio successivo e ba, piena e solida, più can- l'avvio di una nuova me- la veste del Pontefice oratore fosse. guai a chi avrebbe osa· chissà da q'.lall occulti cunl· palese. sotto la spinta di nuove espe- lar modo d'essere al mondo e nel mondo. lonL'lno. 0 col riapparirci ~l~fia~~~~-ra T~~i! ~::sam~~= ir!. ~:1:ini~;J:~é~i~.:,~;; ra d~/1!1~:f ~ .: ~~r;: '. lo };'_;,ca::. andava ••mpre ~~I~ ~id\:\~~\ ~~,:,U;!~a~:i1t ~:~~~ ~!P:~~·d:a aJ~"g°;;~e ~;u~~r=-o~t ~~\i~~'"c,f ~1~;:.b~•fn~f; 1;~! 1 ~,'.u~~ia P~~ ~~;,;• i~s:;~~olc;,.,~:: mo Pen che, guardandolo progressi de.Ila cultura mo- treto come personaggio nella plu alta e lontana per la pas- escono dai nascondigli come prende timbri più rotti e più scarni. ai rh·azione diretta e determinante. a pro- v r r so un evento futuro. con una certa attenzione si derna pagina poco citata del roman- sione che l'animava, pareva volpi braccate, ciascuno inse- nuovi e più aspri moti dell'animo. E ciò posito del Narducci. dal Crepuscolarismo Laddove poi questa pigoo- avev:i il sospetto si servis- zo di uno del più autentici e violentare le nubi tra cielo gulto da un proprio pericolo, senza che la raccolta soffra. tuttavia. (cui l'autore dice di voler bene. e cui leria e talvolta micromania se, piuttostoche da un bar- E uscito recentemente 11 deHcatl scrittori con tempora- e terra. Nessuno poteva espet- ciascuno con l'ossessione di una frattura. che a tenere unita e salda lo Spag:noletti accenna en panant nella nel pretendere che niente biere. da uno scultore. Su XIX volume del discorsi di nel, Aldo Palazzeschi e Nes- tarsela, nessuno l'avrebbe una minaccia mortale; e tutti la trama. e a dar coerenza e necessità affettuosa presentazione). dal momento a\'venga senza diventare una testa simile. rasoio e Pio Xll; diciannove volumi suno aveva mai visto Pio XII supposta, nel Papa della uma- vanno dal Papa come ell'ul· al passaggio, stanno anzitutto le i,;·irtl1 che di questo. in modo cosi e\."idente. funzionale. si concede, al bi- forbici sarebbero andati in in venti anni di Pont!Ucato, cosi solo, disadorno. E via via na dolcezza che ha 6orrist e timo rifugio umano nel ciclo• che abbiamo trovato nella persona del mancano in lui la disperata ironia e il sogno. vistose licenze. ::\Ian~ pezzi>. stanno e significare centinala che procedeva nel discorso. carezze per tutti nell'ora del- ne dell'odio. Narducci. tra le quali. appunto. l'inin- rra1tile sperimentalismo (e la lacrima im- diamo comunque per buona Perciò. ogni volta chç lo di occasioni In cui Il ·Santo brevissimo, In cui ogni paro· la bonaccia, nel diplomatico Gli e si>atia chaTftatis • si terrotta fedeltà al proprio sentire. pressionisticamente iridata). mentre mol- la telepatia: nessuno ha cli- ~pc::t;;,;,~~:~i:;~0s!i''f~ r:i~f. hap;~~~:;;.la ~~~~\~g~: :t~a 6 ~':,,;r:\~taci1~:•:~~I~- :,i:;,~~~:~e ~!• q~~/~n~~g:~ ~~l:lan'! c~~le~,:• /•;,•,:t! Apriamo In prima pagina della mc- lo più antica ci sembra (di secoli e se- ~:,rn~~~~on'.1rii•~~~~~ls'.'~~ sua memorin abbia già pre- delle grandezze e delle tristi e Parlav..1 ad una folla che e nel vento freddo del triste patriottismi, a fedi politiche. co~l~f~. Melina e Carmine, (~~!st\'1:;~~~to ~~l;~ns~ir~ a'c~~t!e~r;n~ ri\·endica\·a ai domini della so dentro di noi. ' felice- vicende del tempo che è SuiJ non era quella delle giornate giorno di marzo, per la boe· ma cristianamente si abban- tale, o a certo Sereni) la sua dolente scienza. ~la anche Bergson m~nte. il sapore estatico ed e che è nostro, ma insieme radiose a Piazza S. Pietro, ca di un uomo era uscita l'Ira dona a una povera creatura, r,li amici di. staçioni lurr:::::~r::-r~,: ma a un tempo ferma coscienza del te-m- apprezzava tutto il peso del- eterno d'un monumento>, erede e responsablle del Su· consueta, che o poco a poco divina. La folla si faceva povera figlia e Immagine di e rapirle p!ù che u.n battito di. ciglia po. e d<"i suoi continui agguati. e delle l'obiezione avversa, basata senza che in nulla l:1 sua premo Magistero che il tem· come ecqua limpida la rlem- compatta, oscuro, si serravo Dio, tempio e conservatrice negli annt rn cui. vivere /1t ansia mai sue seduzioni e improvvise disperazioni sulla rarità, casualità. dif· immagine perda vi\,•ezza. Se po travallCA:1 e che net tempo pie tutta, la pl..1zzaera per la rattrappita, Data una rapida dello Spirito Santo. E Lutti il [quietata e resurrezioni. Una cos.cienza che po- ficile controllo dei fenomeni mai, l'aumenta e la raffor- si ettua. E' dlrtlclle riscontra- massima parte vuota. una Benedizione Il Papa scom· Papa accoglie, tutti gli sper~ di sragioni nuove e di ca.nzoni a ballo. tremmo dire agostiniana (del e tempo tclepotici. oltre che sull'im- za: e i suoi libri ce lo con- re un cosi intenso esercizio del folla accorsa nel momento di parve e la grande finestra su duti nel cerchio di ferro che h possibilità. di produrli a pia- fermano: dalle lontane ~ fo- • ministerlum Verbi• nel più emergenza, che si stringeva quel freddo si richiuse spie- In quei tragici mesi Isola e ora, gli amici., il tempo li disperde e e non st a in ,ozio né trascorre inope- cimento. Quarantotti invece le> alle recenti e storie,. fecondi scrittori ecclesiastici, verso lo Basilico per il freddo tata•. stringe Roma In un essedlo per ci.ttd e paesi ~~f 0 n~lstt:o\·:r~~lo n~~~ :rrs~b~~~~ì :p:i~ ne produce quanti ne VU(r Q.,ni giorno una pena e non solo tra quelli raccolti che ne lni.gldlva le ossa, per· Autunno chiaro e lugubre che sembra, cd è. di morte e " la canzone che su.ona.va chtara alle per nulla i tre cap:toli offerti dal :'far- le. O che proprio tutti in e ancorché plrcola 1in nella Patrologia del Migne corsa da brfvldl simili a quel· del 1943, inverno stupendo I! di fame. La oorità diventa rl- [tue labbra ducci sono il rimpianto, l'angoscia e la una volta, e tutti quei per- giova all'antma mia. ma anche tra gli oratori fa· li che dà la febbre, come si tremendo del 1944! Chi potrà fuglo, indumento, asilo, pezzo e spalancava finestre ad ogni casa. consolazione). In quale soprattutto ci sonaggi debbano capitare? E Forje è tutto qui il se- mosl più vicini O noi. rifugia nel seno della madre dlmenllcarc l'aspetto di Roma di pane e blcchler d'acqua, Pinin, Pinin, forse Tisuona aHrooe par di av\·ertirc. oltre il tono elegiaco non solo quando c'è di mez• greto delln sua sorridente Pur guardando dal di fuori, 11 fanciullo malato o che ha e del romani In quel mesi, le scende dal pulpito e s'accom• e non sei tu a cantare della primn parte. in quello più conci- zo l'isola che. lo voglia o compr.?nsione. che . diventa con l'occhio spr:egludi~to del paui:a, senza che nessuno ordinanze aUisse su muri che pagna al dispaccio diploma- nelle sere di naggio che tornano aUe tnlo e quasi drammatico delle due sue- no l'a utore. ha nella sua commiserazione nell osserva- cronista, Il rilievo s impone glie! abbia detto, sa che non terminavano sempre con Il tlco, rende visibile ti volto [pia:-.:e cessi ve. molto meno contente di se e st.es.sa belle1.za qualche cosa re e descrivere. 8 fine am- per la sua eccezionalità e per c'e asilo più caldo e sic~ro. minaccioso e abgeurtcflt und mansueto di Dio accanto al per noi che non torniamo. appunto per questo più inter~santi. do\·e d1 stre gato e sinistramente monitorio. i difetti e i pcc- la sua mole. se In mezzo ad E le parole del Papa, Incise. abge1chossen wird •, gli scop- volto spaventato dell'uomo. secondo noi questo gio\·ane. anche se medianico; ma anche altro- cati dell'uomo in quanto p:1- eventi tanto turiosl, vale a staccate, cadevano penetran- pi delle bombe e le raffiche La macchia rossa che sul Fin da questo felice esordio, e oltre 1 . lt l' . ed. r . \·e. Chi vuole sbalordire !esano di debolezza e fra- dire, che poco Inducono ad do per quel brividi neUe ossa. delle mltragllatricl nel!e stra- plau.ale della Basilica di San la grazia dei movimenti ritmici cosi fre- n~à ~ I tmm . l3 1 sono deno perfelti. Quarantotti? A chi vuole tezui. ascoltare e meno a leggere, Il gesto era deciso, vasto, U de? Chi potrà dlmenllcare II Lorenzo brillò sulla Sua blen- schi e tuttavia cosi sorvegliati (e , no- ~~ale v~ca1!'i~!!'. 0 : ~~~Ì~a pr~p:ie P~~f~~! far paura? Sua è l'umana saggezza u Santo Padre dcd_ica molta braccio appariva di lunghezza rombo dinanzi ello9:porta di ca tonaca, apprese el Ponte· stri>, anche se tenuti quasi sempre fuori ibil'tà f d ta olta t li .Da. un peno, dai tempi ~~oe;a se(t~tl~!.~:nt:~~ s~rnt~~: :t;r:r~ 1 ~ J1~0~: 0 ~~~ 1 ~rl~ ~f:tte 1 :~n=~lt~d~l~~I ~~r~d~l~a:~, ~I ~fs:a:~u,fe~~,~oh:;il:idb~~p~tul 111 ~~'. :~c~.~n.c.~·g,'.~'~;;1!-~~~·o'1rro~ ~:~ 1 :,iir::~·~f1:~n~t:1:~1 :~~~~~·r1:t 1 ~~~: ~!~~i~:~~;l~~t:nii~:1lt1i\~E~~~ 1;p!;'.~~ls~~t•; ~i dt!~: ziando ne consentendo). qua- mo abbozzo alla redazione de- ana ema, a sopra ogn urgon care i gene se- altra lmmag:inc I.' cosi pietosa ché oltre l'agile ed elegante senso dello bile neces~ità che lo muove. e di Benco ancora e di Stu• si si scioglie in un velo di fJnitlva, è pur segno che nlen· timore, d'ogni rispetto, d'ogn_l polta sotto li telone verde e E:-.'NIOFRAXCIA composi1.ione. oggi cosi raro, came non GIORGIO CAPROXI parich. è di prammatica limpida classicità. I te è tanto vivo e nulla è cosi convenienza. Plo XII grido condotta al campi di stcrml· 1 ascrivere in parte l'origina- Sua è la grazia. la !les- utile 8 inserire la presenza dalla S'ta log1la un preciso nlo, il fuiu::lre degli uomini, (continua. a par. Z) lità degli scrittori triestini

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