la Fiera Letteraria - XIII - n. 27 - 6 luglio 1958

LAFIERA LETTERAR Anno XIII . ·. 2i SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCIENZE Domenica 6 luglio 1958 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE: Roma - Via cli Porta Castello, 13 - Telefoni: Redaz.ione 555 487 . Amministrazione 555.158 - PUBBLICITA': Ammininraz1one: « LA FIERA LETTERARIA ►1 - Via di Porta Castello. 13 - Roma - TARIFFA: L. 150 al millimetro - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 . Semestre L 1.400 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L 4.000 . Copia arretrata L. 100 - Spedizione In conto corrente postale (Gruppo 11) • Contocorrente postale n. 1/31426 li,\· "FILO,\'E,. PREZIOSO * Bilancio triestino * Da Svevo e da Slataper ha preso duplice ma non discorde avvio una produzione letteraria che vanta, tra i suoi romanzieri e poeti, alcu– ni tra i nostri scrittori di maggiore singolarità * di E,1 7 RICO F.'1.LQIII Cinquant'anni fa, Scipio la nostra che spesso s'adagia Slataper ebbe, forse per pri· v_olentieri in_ schermi ch!u· mo l'intuizione dell'esisten· si, e scambia la rettorica za ·di una • letteratura trie· per classicismo e l'inerzia stina •. E per le caratteri per nobiltà•· (Scrittori d'og· stiche di cui la senti fatai· gi, II. 103·10-l Cfr anche: mente se,enata. in nessun IV. 171-172). fogl:o meglio che nella Vo· Ma passa un'altra trenti– ce avrebbe potuto enunciar· na d'anni e nell'appassiona· ne il programma. Né altri to !n!'ito alla Leitera111r,1 vi sarebbe potuto nuscir~ triestina, preposto da Bru· con più intima esattezza d1 no Maier all'antologia dei chi. come lui, facendosen~ Poeti e rzerratori triestini (autore. ne diveniva cam- (a cura di O.H. Bianchi. M. pione .• Dove la vita - si Cecovini. M. Fraulini, B. domandò recisamente lo Sia M-aier, B Marin. F. Tode· taper in una delle sue Let· schini: e coi tipi del bene– tere triestine - è uno stra- merito Circo\() triestino del· zio cosi terribile di forze la Cultura e delle Arti). tro· opposte e aneliti fiaccanti.ii viamo decisamente limitati e crudeli lotte e abbandoni? sia l'assillo morale (che già Questa è Trieste. Composta la Pittoni aveva rettificato di tragedia. Qualche cosa che nella • missione dell'impe ottiene col sacrificio della gno morale•) sia la iaborio– sua vita limpida una sua sità di linguaggio in quan· originalità d'affanno .. Biso· to l'assillo degli uni va di· gna sacrificare la p~ce per stinto dal roblematismo de esprimerla. Ma esprimerla ... gli altri e non in tutti sono Trieste ha un til)o triestino· risconrabili quei tali • refu· deve volere un'arte triestJ si• che per qualcuno pur na. Che ricrei con la gioia contribuiscono alla • sugge– dell'espressione chiara q~e stione umana e poetica del– sta convulsa e affannosa vita la prosa sveviana •- nostra • (Scritti politici. Ciò non toglie <'he la 45-46). diffidenza verso la letteratu Vent'anni più tardi. fu ra per.manga uno dei moti Pietro Pancrazi a tornare vi più riconoscibili dell'an· sull'argomento. ma pren sia spiritua•le e morale, pri dendo occasione '1ui che'. ma che letteraria e artistica. salvo errore. non s'era ma degli scrittori triestini. Ond'è occupato né di S ataper n~ che la loro letteratura .. po di Svevo) d.:d Racconti di ne l'accento sull'umanità e Giani S'uparich Sicché .(!I; preferisce confondere la ero· tornò ,giu~to circoscriverlo naca di vila con la poesia • criticamente con tutta quel- • Antiletteratura rnme urna· ~he ~f?g~~~ c~~~~~f:~sio~: ~~~a•: de'i~~e1!~{:1?abetrf !st~~;~ una naturale consonani.t> Ma. ad insistervi troppo e moralistica o tre che da a volerse•ie 'iervire come una prefèrenza narrativa .,rn:ura as~oluta di ~iudiz:o. Senza voler pecc·are d: non ~i rischia di confonde· rettorie-a o di regionalismo. re • letteratura • con • lct· il Pancrazi diede per • rive terarietà •. •arte• con ~ ar lata a Trieste una famiglia tifiicio •? Saba non ha forse dl scrittori. poeti e prosaio sP□tenziato nPlla S1oria e ri. dive!"~! ma in qua 1 rhe rrqni.<itorfo del Canzoniere. modo consanf!uin,:,i. in 1 ona•' che , per lui. per la ma pa1· tra di loro. c;•('I M1 he! t'colare poetka la letteratu· staedter. Slatapcr. Saba ra "'ta nella poesia come la Giotti. Sve\·o. Cantoni. Car ,r.,"tn1ogna alla verltà ·? ti lo e Gian1 Stupadch Ac che ,;ani pur ,·ero. ma fa cennò ad una certa comu parte la circo~1anza che Saba nanza di cultura e di espe ,;tesso non sempre fu immu· ricnze nordiche, di paesa~ ne da letteratura) dipenderà gi e di per~o ·a~_r!i; no•1d1(! Ma• n,i· ,. .. , m 11 r:nnr· ad una certa '-::iborio-.i!ii --lei la letteralul'a Né per ser– lin~uaggio Ma scenrlendo barnP. nn buon ,-oncetto oc· più nel profon~o. ,gli parve ·•orr~r~ pc;,prP •oscan· oi,our di dover sot'.o incare. c·omr> rondisti. Perc~é la~clar tor- • comune a tutti. pili che !& nare a ealla I truc1oll delle tradizione 1 tatiana non por vecchie P?le_miche: este[! ti. l'a~sillo morale E in ,;mo prez1os1smo. formali• qu~ll'a.;sillo per quanto - vno aC'c-arlemt,.rno virtun,; pur c-onsiòe:·a•1dolo come fì • 5mo ecc.? Perché._ volend0 ne ~ se stes.;;o e non com,.:, i,o arC' :' rne"ne m IUCf' 1 mezzo di ricerca per trovarr- raratter1 rlplh lettera1l11·;i il punto fermo che 1•hiari _ tr!e.:tina creare un tale di· sca ed esaurisca le ragion· v~no e c_ontrasto e antago~ dell'ansietà - provocava in n1smo co, r?ratteri del r~– ciascuno di inc.offerenza. di ,;tante svo\J!Jmento Jetteral'JO Inquietudine. di ricerca. d! italiano. che. se realn~ente analisi. di confe,,sione. d1 fos!.e vero h,...... no,·n <-• ,., giudizio. vide polemicamen r.x1uco FALQUJ tele riassunto • il !pro com pito in una letteratura come (Contlnu.:i. a pag. 2J I La bellezza * di GIOIIGltJ CAPIIO.\'I La Bellezza, già. Chi ne parla più. Chi osa nominarla più. dopo lo sper– pero che cli tale parola s'c fatto nel grosso, Ottocento. A proferire oggi il pasciuto sostanti~ vo. sia pure con lo sconto della minu– scola. c·e da suscitare un di quei riso– lini sardonici che bastano, in un bat~ tibaleno, a incenerire ogni incauto. Provatevi a chiedere a un poeta, a un ,pittore. a uno scultore. a un mu– sicista .,che cosa mai egli vada cercando con le parole, i colori, le forme, i suoni. Vi risponderà con energia e co1win• zione che cerca come meglio può di risolvere gli attuali problemi del lin– guaggio. di uscire dall'impasee dello astrattismo o del neorealismo (n':>n \'i dirà vicolo cieco manco a morire). di inventare nuovi volumi. di superare la dodecafonia eccetera. ma accid:mti a noi se soltanto uno sorà dis9ost0 a rispon– dervi. candidamente: Cerco un po' di bellezza. Mica vorrebbe far la figurn di non aver letto. come in alcuni cJ.si non ha letlo. le ultimissime Teorie. tutt~ tese a tirare per i capelli - ma <1himè pun– tandci i piedi contro lo stesso ostacolo da superare: e quindi. per legge fisica. non concludendo nulla - il vaio con– cetto che l'arte non è bellezza ma. quasi ciò non fosse una medes1man1.n. Rive– lazione dell"lnconscio. i\Icss:aggio di,·mo o demoniaco. e via via dicenrlo. Sono problemoni grossi co.:;ì. chi non lo sa. E ~uai a nrnne,,!l:iarli 5Cl'iteriHta· mente. col rischio di sentirceli cascJre sui piedi. Tantopiù che J'Jvveninne po– trebbe significare pudore o ritrosia. po– trebbe essere un indie-e di \'crccondia che. dopotutto. profondissimamente do– vrebbe i-a!Jegrarci. visto l'eq11ivoco eran– de che quella parola. messa c;u un pie– dist;.llo come qualcosa di preesistente Oiodcllo da imitare o Idolo da adorare in sè. cf'ln tutto il pompieri.:;mo e acca· cleniismo e estetismo che il Cult0 com· porta). ha l!enerato n~jtli intelletti an· che meno ~rossi. e v:sto soprattutto il corpaccione di Tricheco di quanti. po-– ,·.?rini, in vena di passare per Ac,mie (gl, l'.slgnoli non li vorrebb!?ro nemmc· no per antipasto). osa1~0 ancora parlare di Bellezza (di cui si professano Sac~r– doti). fregiando la i\Iaiuscola di svolaz– zi cosi noreali da farci accapponar l;i. pelle Eppure. e con tutto ciò. esiste ;:incora per le fratte del mondo qm1lche anim:i purgante. mairolina n alhmp:mata ad• dirittura. che nottetempo. in f·amicia e con la candela in mano. approfitta scal· za del momentaneo silenzio e della mo· mentanea lunare vrntilazione (che sen– so d1 refrigerio alh fronte: quanta lim• pidnza nella mente e nel cuore) per andare in cerca dell::i propri3 ombrn. e per piangen•i su. cristallina. l'unica sincera lacrima della giornata: che poi dovra scendere rasserenante c-ome un balsamo (ma oggi ci sono i tranquil– lanti. e vero anche questo"> nel petto di chi i.11p•·a raccoglierla. c ,:onservarla. Sono le ultime r::ire animP. bia11c/1is– sime perchP senza macula d'errore. an· cora in grado di attinger davvero la bel– lezza. ma non saranno certo costoro a nominarvela. in primo luog.1 per un ma– gnanimo pudore che supern qualsiasi furbc>ria, non sl'condariamente per es• ser cosi nude d'ogni inte1uione o pre· m~ditazione. da somigliare in tulto alle stelle: le quali. •rrndiando luce dall'in· timo e non per riflessione. generano ap. -punto a loro insaputa quella placeniiam a11i.mae (quell'incanto dell'anima. pro– pria e altrui), quae pukhri.tudo dicitur: Cosi. dunqite bellez:a st comprende solo guardando forme Cile iltnamorano l'anima ... In tempi più felici. anche se più in• fetti e turisticamente meno ractoman– dabili. spiriti paralleli le assistevano in geometnche disc~ttazioni, enunciando e dimostrando per loro il grande Teorema della BeUe.:za. come giustappunto quel Vitellionc (o Viteb. o \Vytilo, o Vitulio. o WHelo. o Vitellio. o Vitelone, o Vito– lone· chiamatelo come vi pare) che sol· tanto un editore gentilmente. e umana– mente folle come Vanni Scheiwiller, e sultanto un poet3 d1 pura specie come Alessandro Parronchi, potev:J.no pensare insieme di risuscitare 1n questi fumo· sissimi tempi. Sobre el bolca,1, La fior )la che lucido delirio, tratt::i.ndosi per giunta d"un flore cJ1e. dopo sette secoli dal suo primo schiudersi. :H offre oggi p;ù che mai fresco , d'intellettuale ru– giada> (perdonateci il sec.?nti;;rno. ve· nutoci a gola chissù come e chissà don– de). quasi fosse stato or ora colto. con tutto intero il suo matematico profumo. in uno dei nostri orti sperimentali: dove peraltro nessun botanico. per qu::i.nto addoltorato. sarebbe mai nusc1to a col– tivarlo. e tantomeno a porgerlo · ricco di pari sereno splendore. Uscendo dal vago. _clll ahbiri ancora voj!.Jia di sentir parlare d: 8.;?l\ezza ;en– za sentirsi umiliato. ma an.1.i respiro.nel.:> sottile aria aperta d'intelligenza. legga o rilegga questo Teorema 148 traao dal Libro IV dell'Ortica di \"itellione. che il nostro Parronchi - da qualche tem– po dolcemente im·asato. come sappia– mo. di Pcrspecfii~a - ha voluto donarci m un testo assistito da puntuale com· mento. nonché in una ch'.ara traduzio– ne in sciolti atta nel accentuare in rit– mo. d:ce il traduttor~ ste::,so. quel ano• vimento che il monaco polacco riuscì ad imprimere, spogltandolo d'ogni , verbo· sità arabica•· al più antico testo di Alhazen. Qu.ell'mcanto dell'anima. che ch1ama110 bellei::a. nasre a voi1e per la semplict vi.~ta. intorno scorrente. CoJl accade. e cosi, percl1e sia inteso. diremo .•. Tale l'esordio dell'armonioso ragio– namento (ispirato , all'impressione de– terminata dal formc1rsi di iridi luminose ~u una cascata presso \'iterbo • ). e cer– tamente vale la p<-n..1. lasc:ando ai dotti il piacere dì disrutern il valore attuale del testo. e la resa della traduzione non in pr<.Jsa (altra follia non minore. men· tre r,rmai si us;i. tradurre in prosa la p,Jesia ). di ascoltare e di conservar nel– l'orecchio il vago ronzio dei numeri in– torno alla parola tabù. risorta come per incanto da epod1e talmenle lontane (ma anche cos;i limpide) da acquistare tutto il fascino cruna severa e dolciss1- ma musica ritrovata. D'una musica. [01·· se. capace di dare ancora uno migliore idea di sè all'uomo t1·oggi, cosi come nei secoli seppe darla - nelle sue per– fette proporzioni - a tanti e lanti uo• mini di ieri GIORGIO CAPRONI UN SAGGIO BIOGRAFICO-CRITICO DI JEAN DELAY LA GIOVINEZZA ~i?:!.t2!~~~ flu.enza ed rmportanza per le lettere francesi della prima metà del Novecento. Che la , influenza di André Gide 6i Per André Gide questi so· no gli anni della ritirata e della reazione. Come tutti gli scrittori vissuti a lungo e 1 giunti ad una vastissima fa· ma. specialmente se hanno esercitato un'influenza deci– siva sulla corrente dominan· te nelle lettere del loro pae– se, la morte ha detennina· to per lui un periodo di sosta nel suo cammino. quel– lo che i francesi chiamano , il purgatorio>. In Francia è avvenuto per Maurice Bar· :-ès, per Marcel Proust e Paul VaJéry. da noi per Lui– gi Pirandello ed Alfredo Panzini, in Gennania per Tbomas Mann. La lista si potrebbe allungare e baste· rebbe ricordare l'eclissi di Herry James du·rata una ven!'.na d'anni dopo la mor– te prima che ritornasse in onore. La posterità sembra chiedere sempre un periodo di riflessione. quasi voglia sottoporre un'opera ad un lento ed accurato esame. pri· ma di esprimere un giudi· zio che poi non è sempre definitivo DIANDRE GIDE ~~• alfa~;•dà~'::'1int:i et Francia nessuno vorra con– testarlo. Il caso di André Gide nei riguardi della letteratura contemporanea ha però al- * cuni aspetti particolari che meritano di essere indicati. di GIACOllO AillTOilll11ll Senza che per lui si possa dire come per Paul Valèry che l'irradiazione personale dello scrittore era talmente più. forte di quella dell'ope– ra da rendere questa quasi opaca quando sono venuti a mancarle la luce ed il ealo– re emanati dallo scrittore colla sua presenza, va am– messo che André Gide fin dagli anni di gi ,vinezza ha contato meno ed ha sempre continuato z. contare meno per i singoli libri. pur non privi di grandi pregi, che per l'insieme dell'opera e so– pratutto per il suo esempio di scrittore. Tutto il movi– mento della Nouvelle Retme Française che nel primo quarto del No\"ecento ha operato una rivoluzione nel– le lettere francesi. la cui ri– percussione si è risentita for– temente anche da noi. è par– tito da André Gide, è stato da lui promosso e costante– mente animato. Questa è la ragione per la GIAC0'.\10 AXTOXC'<n La storia letteraria c·mse– gna che in molti casi gli alti e bassi perdurano a lungo a seconda dei gusti. delle mode letterarie. del colore del tempo. Ma g-11 autori la cui opera h,a giustificato già durante la vita un posto di prima grandezza non dovu· to all'infatuazione di una passeggera moda conservano sempre un interesse e fini· scono per imporsi. Questo è anche il caso di André Ci· de. che può essersi momen– taneamente un po' allonta- Jean Delay (Contlnu:;-; par. 2) ~ * Anche nei panni del « viandante avventu– rato nel tempo neb- bioso )> Sereni ha sempre una luce che lo guida * VITTORIO SERENI * cli ALBERTO BEl'IL.tC(ll :I Ci pare che pochi poeli possano oggi vantare, come Vittorio Sereni, una v:cenda umana così assi· duamente intesa in chiave di poesia. di fede in un ideale estetico. Per Sereni la poesia ha sempre avuto. assai più che una funzione di commento. il valore di un mezzo sensibile attraverso il quale avvi· cinare e vedere la realtà. di spinta a partecipare alla ,·ita. a cercarne le dolcezze. a scontarne gli errori. Sereni si caratterizza proprio per una t~nsione volta a mantenere l'immagine e la dimensione del poeta sulla dimensione dell'uomo inquadrato nella sua più esatta realtà ambientale. Egli opera con un attento rispetto della sua esperienza e l'appunta liricamente negli anni. senza aggiungere nulla di fantasticato. nulla che possa ap– parire decentrato dal suo costante Impegno di vita quotidiana. LA PRINIA VOTAZIONE HA INDICATO I FINAI~ISTI DEL "PRENIIO STREGA" E al fondo di questa lineare condotta. fermenta un acceso desiderio di movimento. di contatto. è vigile la ricerca di una comprensione affettiva tale da addolcire una solitudine commossa da un sottile, indefinito avvio nostalgico. E c·e l'ansia d1 arrivare a sostare sentimentalmente in un amore e di assi– milarne i succhi più segreti. per tradurli negli umori di un'ideale. incorrotta giovinezza. Si accompagna il gusto di scoprirsi negli altri. dì a,·ere dagli altri l'apporto di un sempre nuovo chiarimento interiore. DINOBUZZA TI (editore Mondadori) voti: 69 I\lolti gli intervenuti e moltissimi I votanti (318 ~u 354) In casa Bellonci per lo scrulinio della pri· ma votazione per li Pre· mio Strega in cui gli , Amici della domenica • scelgono una rosa di ctn· que candidatl da una lista di nomi e di libri che gli stessi "Amici)) possono presentare. Quest'anno la li~ta sol· tciposta alla prima vota· zionl:' ""mprcndc>v;i.; CARLO CASSOLA (editore Feltrinelli) voti: 66 Il Fa111a.~mn di Trtes1e, di Enzo Beltiza (Longa· ncsi); La notte del dia· t:ofo. di Oliviero HonorC' Bianchi {Moncladori); 11 :wnatore, eh Gi.onr;irlo Buzzi (F'eltrinelli); Se.~– santn r<1cco1111.d1 Dino Buzzatl (Mondadori); li salouo giallo di Aldo Ca merino (Rebellato); Il ,'fOl· dato, di Carlo Casrnla (Feltrinclll); La coda del parroco. di G A. Cibntto (\'11llccch:)· U11 re'q111em G. A. CIBOTTO (editore Vallecchi) voti: 40 P<'r Addolorata, di I\1ario Devena (Lerici): Le rose del ve11te1111io. di Ginncar· lo Fusco (Einaudi): 01ta· vio cli Saint Vrnce,11 d1 Tommaso Landolfl (Val· lc>cch1): F'oolietti e pinnetc, rli Giuseppe Longo (C~p– pelli); 11 cuorl' di pietra, dr Nino \\Iodica (Valler– chì): f oion1i dello crPfa. di Glo,·anni Parente (Ca· sini): Il Succe,so di Luigi Zampa (C;irucc-i). Lo .:pn.e-!indl'l1t' c;chr-de ALDOCAMERINO (editore Rebellato) voti: 36 giunte dt1 tutte le pàrti d1 Italia, ha dato il seguente risultato per quanto si ri· fE"risce ai primi cinque dei 14 conC'Orrentl cht' hanno riportato il magg:or nu· mero dei ,;;ufl'ragi: 69 ,·oti a Dino Buzzati. per la rac• colta Ses.~011ta Raccomi (Mondadort); 66 a Carlo Cassala. per il romanzo breve 11 so!do,o (Feltri· nelli); 40 a G. A. Cibotto per la racc-olta La coda -frl Parroro (V:illecchi): TOMMASO LANDOLFI (editore Vallecchi) voti: 31 36 ad Aldo Camerino, per l,1 racl'nlta li Salotto Gioi lo (Rebellato): 31 a To– maso Landolfi per il ro· manzo breve Ortavin rii Saint Vi11ce11t Gli <litri votJ sono an dati 1n vana misura agli altri concorrenti: BMtlza. Bianchi. Buzzi. Devena. Fusco. Longo. l\lodica. Pa– rente. Zampa La ::econda C' dcfinith•a votazione a,•. verrà il 9 luglio nel Nln· reo del i\luseo Etrusco di Villa G;uli.a. E quando le esigenze del vi\·ere quotidiano ten– dono a costringere le intime propensioni di questa indole. a inserirvi ridimensionamenti. Sereni. più che opporsi. cerca di conservare se stesso nell'adat– tamento alle circostanze. di ,·mcere l'eventuale crisi attraverso un paziente la,·oro di rieducazione senti– ment.1le. E' questo il quadro in cui si inserisce la \·ila rii \·ittorio Sereni. A dodici anni Sereni las.cia Luino dove ha tra– scor5o l'infanzia. Quelli del Lago I\laggiore, sono luoghi t'he il poeta riscoprirà anni dopo. ventiqua– trenne, nel corso di un·estate. l'ultima estate felice dell'anteguerra li trasferimento ch>l padre. funzio– nario di dogana. porta Sereni da Luino a Brescia. Bre!-cia cancella l'infanzia. diventa una seconda patria. Entro i suoi quieti e tersi conrini provinciali na– scono i primi in1ere:-s1 letterari. Lettura d·esordio: Unga.retti. Nel '33 altro trasferimento. questa volta a Mi– lano Sereni si lascia alle spalle. e per sempre. la provinc1~ E· un distacco assai più sofferto del pre– cedente Significa. infatti. abbandonare un cielo e una campaj!:na che racchiudono. nei :oro colori e nei loro silenzi. un·adnle.scenza e:ià delicatamente eccitata dai primi incontri d'amore. dal fermento dei primi propositi A \Iilano. Sereni avvicina inizialmente un am– h•entP culturale qualificato da prevalenti interessi fìlm:ofici: quello di Enzò Paci. di Remo Cantoni, di Raffaele De Grada L'm,;:ontro con il vero e proprio ambiente letterario avviene oiù tardi. attraverso la amicizia di Vigorelh. Sinis!!alli. Gatto. Anceschi. Quasimodo Gatto e Vie:orelti pre::.entano a Carlo Betocchi H giovane poeta che. nel ·37_ è accolto in , Fronte"p.,izio • Negli ste~si anni Sereni conosce Bo. Salmi. Ferrata. Abitudine all'incontro quotidia– no e coesione fattiva caratterizzano in questo pe– riodn rattidtà del ~ruppe letterario milanese. Si vive e si lavora in arfettuoso contatto, distolti da ogni esasperato commercio. come raccolti in una invidiabile isola nella città. Si tengono vivi i con-

RkJQdWJsaXNoZXIy