la Fiera Letteraria - XIII - n. 19 - 11 maggio 1958

Pag. 2 L'.A'. FIERA LETTERARIA Domenica 11 maggio 1958 tivizzata), princ1p10 che I vale non soltanto sul pia– no teoretico ma anche sul 1piano dell'arte. dove il bel– lo è sostanzialmente imita– zione della natura (o del– l'idea). per far posto a un rinno– vato senso della realtà og– gettiva. intesa non tanto come limite metafisico o come presupposto a cui (Jomunicazione culturale Bacchelli l'uomo debba passivamen- (Continua da pag, 1) nostri problemi di ogii:L Né ferma insieme che la comu- mi antinomici destinati a sante e proterva politica cui- (Continua da pag. 1) una &pcranza già quasi cri- te adeguarsi. quanto piut- ca che va oltre le sue lm- f~p~:,~~~~10n~lial a?:ct~i3n;~:~ :~a1!~~e e d~l: t~~tr;a le~t~~ ~tt~~~:ar;ciU !:~ c :i:ci:::t turale interamente alfldata precedenti narrazioni come a s~lana, 61a che con ,Sego~() Possiamo quindi aUer– mare che nel sistema cri– stiano esiste qucsl$ interna contraddizione: da una parte la natura va combat– tuta. dall'altra invece ri– spettata. contemplata con ,·encrazione nella sua pu– ra oggettività. C loosntloerc10,emealtl~ar'.:',·oin,1ee al.l a"I ~fi~~a~e ecsp!i~Ù!i~~~ic~~.imi; torici della questione lln- ratura e la realtà non e5I- vi. Fascismo e antifascismo ~z~~t!E d:la~a:lonh~ls:iJi!~ riguardo dell'intera situazlo- s indurlscanà ne 11 org?gho .. t b r • ~uistlca: la lingua era J)er stono rapporti vitali. coabltano ne La Voce prima patllando della questione del- ne narrativa italiana d'oggi. della libert da rlconcfuista- pensiero umano un signifi- g~~~- u~uell~rsa!~~urft~u ~:i loro essenzialmente uno stru- Di !atto. il problema del- di scontrarsi tragicamente la lingua, ricorderò che du- E si dà il caso - non fortui- re O che con Zelda 6 ',appunti– cato concreto ed un valore rapporti fra storia letteraria mento dt comunicazione tra la comunteazlone culturale nella vita politica nazionale. rante il fasci,mo anche que- to, non vago, non trascura- no VOJ"S01..m'appassionata ven– effettivo. Se cosi fosse, sa- e storia clvUe nel nostro gli uomini. un veicolo di -sol'ge nel momento e nella La dubbia moralità Jntellet- sta tu risolta con l'imposi- bile _ che per una più ap- detta. Una ispirazione canora_. rebbe parimenti dimostra- Paese durante gJ 1 ultimi se- idee. un mezzo per diffon- misura In cui una società si tuale del Prezzollni non è zione dell'autarchia llngui- propriata misurazione, non dove 11 crescendo del verso e ta l'inattua lità dell'arte coli D'altro canto. il roman- 1i{: ~apec~no~~~;:~3!':c cu}; ~l~ribs~~sr~~i. d~;:~;~d~ti!e~~: ~;/~g:r~gi~~~/u:fl~::1ct~é P{; stica e dC!lJ'assc lamOtSo FI- soltanto letteraria, di questo trattenuto dallo stendersi , contempo.ra~ ea e giustlfi- ~~~~~J~~~a~~ 11 ~ 0 ~u:i vft~~ realtà. Quando il Manzoni mente in essi e impegnan- Voce favorisse l'esplosione rcnzfòR 0 {;t\t Il rrobl~ma e;t~ romanzo, sembra quasi di do- lu~go la prosa, le ~gge e le ca~o un r1ch1a~1~ a una co- Jità e nei suoi limiti se non afferma che Ja poesia ..non dosi ad attuarli. 1n termini proprio dl quegli clementi ~ùrcest:rnf io!e s~otu~s~~- ver ricorrere a un metro e guida; ma non perciò vengo– sciente oggettività. ponendo Jn reJazione Ja sua dovrebbe mal far uso d'aJ- quasi tautologie!. la questlo- Irrazionali della tealtà ita- cesso di epurazione lessicale a un criterio un tantino no meno alla ricerca e al- Ora. Cinchè nella storia della cultura occidentale rimane fermo il convinci– mento che la verità vada commisurata all'oggetto. ri– mane altresi fermo il prin– cipio che l'arte debba ade– guarsi alla natura: si trat– ta di due aspetti di una medesima istanza. i quali peraltro contraddicono al– l'istanza morale. ton C certo possibile in problematica culturale con i tre parole che di quelle del- ne si può anche !ormulare liana contro I quali lo stesso e fonetica potesse SOru>erlre dissimili da quelli in uso per l'ansia di verità. _Ancora una pochr righe esamhrnre un coevi movimenti politici e i ~-~sopo~~i:!rn~ffi~re~a:! ~:~~~ ~~:~raf~ 5 ~fo ~~~~cfc!ca;~~~= rare:~:li~~m~vage~:. f:P:::J- 1 1:_ al nat-urale svolgiÌ'nento del la nostra attuale narrative. volta, athtraverso 11 loro ordi– problema. così compl~sso e !~~!iti L~es~~nz~ssed\am~~~ ....,.. processo culturale che sotto- Sarà un'impressione, ma la to, ~cc eW fa sfoggio di v_ìr– vasto: m1 \·edo perciò co- letteratura più vera è il por- f~re~;~~nt~iil ~~c,f71~/~~ ~~or:~'i~~;e. d!a t.~ag~e~-!~~ :~~~ro~cend~ss~:iJ~~~[: ~~~ stà ad ogni concrezione Hn- circostanza che, pur 6enza tuosismo e, secondo la sua in– stretto a procedere per cen- tato di una .società in pieno sostanza questo: che la poe- teressò, com"è noto. Intensa- tlca. La Voce appare si in gu!SHca. infatuazione da parte nostra, dole, lo fa di ~referenza nel~ nl e allusioni. processo di evoluzione. che sia non può essere Intesa co- mente a questi ar~omenti, grado di fornire una descrit- Da tutto questo è gioco- essa si verUichi a riguardo la misura •asiatica:,,. Ma e intende I J tt t me 11 prodotto delJa con- specie nei suol primi due tiva perspicace dell'Italia forza dedurre che I limiti dei Tre schiavi di Giulio in quell_'lncanto oratorio che E' i:1oto come •l'ant_ica uno stru~en!o cr~~ra ac~°cJrr;~trapposizione di un uomo anni di vita. Una carica mo- contemporanea. ma nella stes- :OE~1i:.1~~~:gl~!!, 0 ~~m~~\~;ldo~ cesare non sta ad indicare egli attmge solennità. E' in concezione della moralità. rarlo e renderlo. in un certo ~rtr~:lo~6na\ u~n~on;~nzfl~; f~~i :~~~fciil dltnJÌ~~a;:n!= :anseugagi:;.:u;l~l~tr~t~if\o~ no con la mancanza di una quantd egregia ,sia nell'ope- virtù dl q,uella ispirata rido~– celebrata nell'intimo della senso. fatale. Quella società distinta a cui corrisponde slma a scendenza e di ditte- litici che agiscono diretta- c1asse inte.llettuale efficiente. ra la ricchezza del senti.men- danza eh egli perviene a n– soggettività, tanto da gìu- entra ncl1a vita attiva della una lingua distinta: e prcs- ren.ti interessi: Idealisti. na- mente sulla realtà favo.riva capace cloé di dominare con to e l'acutezza dell'arte? E colmare certe scer:aee certe fi– stificare persino la figura eco~odia i della politica im- s·a poco la stessa cosa in- zlona listi. modernisti. marxl- iJ gioco delle correnti inte- la coscienza critica i contra- che tutto questo sia rlscon- gure ?-1 un ~rcano non si sa se dell'eremita, no::1 abbia P~ an °1 ~ropr~. p;o~am: tende dire il De Sanctis sti, cattolici. liberali etc. ressa te a sostituire quegli stl della realtà, rid UCend011 trabile nei modi eloquenti e più pteno d1 sacro orrore .ver– pressochè nessu!1a ris~on- d~ 1 :1~re dE~in~!~~liedT P~a~~ quando scrive che ..scopo Un'esplorazione bramosa e strumenti con atti di violeo- !~m°or:!i~~~rsi };cs~m~~~anlsdJ. compositi che sono caratte- SO11destino predace o d1 ra– denza nella coscienza d og- siero eur~eo. e tuttavia rr:;~:es1;1~~~an;~jft~J~~ù f~= ~tndf!l~ta!!evade~l:to i:r1~u~: b8ii em.~iuit~:11 sd~r~~azt?;cee Manzoni non ha avuto se- ristlcl del Bacchelli, non to- pi:a attesa per l'avvento del $oltanto il romanticismo e la filosolia idealistica ha, come è noto, tentato Il su– peramento dell'antinomia. riconoscendo il primato della ragione pratica sulla ragione pura ed eliminan– do in sede teoretica l'og– getto. la natura. gi. la quale, convinta pur rendendosi conto dello scar- rendere Il pcnsler'O nel mo- misura dell'arretratezza del avevano dunque rlprO'J)Osto guito. e dai Prati al D'An- glie ella bontà del risultato, 010 ~rltatevole. . . . . sempre che la sede dei va- so aiuto oUerto dalla tradi- do più semplice e iPiù cbia- loro paese. e pertanto si sen- l'eterno probJem.a dell'Italia nun21io la poesia dell'Otto- quand'è dato accertarlo. Quei • tre amici libert m lori sta nell'uomo e non zionf. ,ila~iana. ~~rcib i ro- ro...... Nell'attenzione per la tivano investiti dal compito moderna, quello della forma- cento si avvolge su se stessa Sempre che il destino fa un mondo fug~lasco, servo nel mondo. è altrettanto d}and1c1 a1:°o t •n~ressione lingua, l'uno e l'altro con- di diUonderc e rendere ope- zione di unQ coscienza e di in una spirale Involutiva sentire la sua presenz.a con della paura:,,, div~ngono co– con_vinta c~e tali valo~i ri~ da c~;i.r e r:~:t~c~~esa;~~~ centravano Il loro interesse ranti idee e novità. La Voce una cultura unitarie (è uno !f:t;a p~~m~~t!to~i 1 ~3 1 ~hed:1J! un accento insopprimibile che sl simbolo ?I ragione e co– sch1ano di svuotarsi d1 finisce per generare una poe- per la costituzione di una so- diede grande importanza agli del loro meriti più duraturi poetica manzoniana, rldiven- ne rende più trepido l'ascol- scienza e pietà. Ma solo al ogni contenuto se non sono sia estremamente !POiiticizza- ~~e~àèi~al!f~;m;itl~a cs~:nzt~J; !l:~e~~iturt~a Al c~~~~f~; ~~~fto d~uJ;c~eue!~~m:!~ ta un astratto materiale nl- to, sempre sulle parole e P!ù religi060 tocca la grazi~ tradotti. mediante l'azione, ta. eteronoma, carica di In- della comunicazione. e una della scuola dedicò decine e ri<lionale) che l'Amendola, tografko, fino a quando la sulle azioni dei tre 6Chiavi d1 credere che e per volerci nel mondo. e, più partico- ~~~!~e;::Ce~l::i~~o eiauapna~a I! lingua che appartenga all'uo- decine di articoli, di lncble- In uno del .primissimi nume- letteratura del Novecento se si stende come un velo di do- bene fra uomini, tra tutti gli Jarmente. m quel mondo serena nella propria con- mo di ogni giorno Jo rag- ste. di rilevazioni. Quasi in rl della rivista, formulava ne libera riconcentrando la loroso rapimento. Bastereb - uomini, occorre comprender– d~lla società in cui _l'uom.o grue.nza formale. Ma quali giunge più facilmente e lo ogni numero. pubblicava un come un problema di comu- poesia nell'Interiorità i nd ivi- bero i capitoli sul 6ilenz.io di ~~ :,,,Infatti ~ Lèmula (• quel- Riassumendo: il Greco considerò buono il compor– tamento che segue Ja na– tura. vero il pensiero che si adt-gua alle cose. bella l'immagine che si fonda sull.1 realtà (idea o natu– ra}. Il Cristianesimo. pur accettando dai Greci il cri– terio oggettivo della veri– tà e della bellezza. negò sul piano morale l'identità uomo-natura e trasferì ogni valore nel soggetto, 1J1ell'intenzione. nell'intimo della pura interiorità. L'i– dealismo, per ultimo. por- \'IVe accanto ad altn uom1- che siano i valori poetici :!~ic~! i!~ 1 1~gu~u~;~i:Ìi°z~ {~t~:1~~ 0 g~ 0 cJ~\à n!~~f'd~ i~t ;:fa~s~ln~cl1{acl~tt~ra~ 11 ~ued t;:,ale.a~kif~~t, nond=a ~i Roma, rotto da quella rondi- I ignoto, cantatevole testuno- ni o, meglio ancora. pro- della l Jetteratura protoro- zata, convenzionale. per ad!- tura (biblioteche. Jibrerie, quindici milioni dl italiani espressione che I propri sen- ne e poi da quella voce; sul- nel d'un di Dio .ignote;, caritate– muove. con la sua volontà. Ùan~ ca Ca>parte, beninteso, re alla quale occorra una circoli. periodici etc.). E' ri- del Mezzogiorno> pesano due Umentl e. in una dispera- la traversata dell'urbe e le vo e:,,, cui, se osse stato resistenza di altri uomini. ltu a;;zor;l nell~ ten~ione lunga iniziazione. Con una masta tamosa una serie di volte sopra di noi: una vol- zione sempre più l.rrimedia- esequie e il rogo di Cesare; presente, Vlrgillo • era l'uo– ~a forte ~a :ica. d~ sociali- ~~no ~nfravtst?~e~;ra~~::i ~~= coscienza politica diversa per articoli di Luigi Ambrosinl ta con la mancanza della bile, le proprie anomalie. sulla discesa e la sparizione mo che avrebbe,. meglio ancor ta con cui oggi SI presen- senziali di una letteratura la divenltà degli anni in cui sui µandl giornali Italiani. loro cooperazione, e un'altra Poiché la scelta del conte- di Segamo nell'orrenda palu- che inteso, sentito il presen– ta ai nostri occhi la mo- moderna in Italia e furono vivono. più distaccata e fldu- dal Corriere della Sera alla col peso della Joro ignoran- null è un'operazione lntellet- de sotterranea del metallaril: timento misterioso:.), è Lè- rale. la convinzione che posti i fondamenti dei suol ~~~~~ ~el lm~~~~~!: ~~ ~7à ~t 1 ~m1éfad~ttaG~;7a~ 0 P~'{!al~~ !!~t~ia d! :~~ g~a~:gp~~è !~:!t~Jo c~~rd 1 ;~era~io":e~aè basterebbero per documen- muJa ad. auspicare che sul essa si identifichi con l'in- istituti. con qualche venatura di de- Momento. Interessandosi In di più lnutUe e dannoso tra stesro. rinuncia ad esercitare tare quanto di solenne e di sa~gue d1. Cesare s~rga. • u_n s_taurazione ~el regr~o del- nef~~\ ~=~?;t~nf"~on~;tr~~ lusione nel De Sanctls. essi <particolare ai periodici di U resto degli Italiani. Orbe- un'inruuenza culturale e ad fatidico 68ppia il Bacchelli edificio ~1 pace, di rmse~- 1 uomo ~ediante 1 amor~ si tra il - 71 e il '7 4 , il De Intendono Insieme che la cultura. Giuseppe Prezzolinl ne questo peso immenso de- intervenire su una realtà che immettere nello svolgimen- cordia,. di amore, di umaru– del prossimo. sono da soli Sanctis lntetipreterà quella letteratura non pone proble- indica:va come esempi nega- ve euere gottato. Occorre non 10 riguarcla direttamente. to di certe sue invenzioni tà ~· Slcch~ sembra ~e ?a tò alle estreme conseguen- ze un tale processo di in– teriorizzazione, di umaniz– zazione, giungendo alla conclusione che nulla esi– iste o ha valore se non per il soggetto che agisce o pensa, e l'arte, che qui ci interessa particolarmente. venne. come la morale. a trovare la sua giustifica– zione e il suo fondamento non più in una ìstam.a og– gettiva ma fo una libera espressione del sentimen– to, L--i una libera afferma– zione della personalità. in una libera posizione del– l'io. E" questo il momento in cui nello cultura occiden– tale si celebra (o si cre– de di celebrare) il trionfo della lib1?rtà. Se e vero che l'azione morale ha un valore in qu.into. mutando il corso della -natura, conferi sce. un impL·onta.,.1,. mrnn.a.al mondo delle cose e instatura il re– gPo dell'uomo sulla terra. sarà altrettanto vero che J'arte deve identificarsi con quella impronta sog– gettiva che è tanto mag– giore quanto più allenta– to e il contatto con la realtà. Da questi presupposti moralistici e romantici de– riva la legittimità della in– terpretazione. della defor– m~r.ione. su su fino alla ci :--·1zio:1eo invenzione di ((' ""'le che non hanno più al ·un riferimento con la re~ '.à. ma si appaggiano sc:tanto sul fragile soste– gno della soggettività. Da quanto abbiamo det– to finora consegue: I) Ch• la fra11ura fra l'uomo e la natura ha ori– gini molto lontane: sul pia– no morale essa risaie al Cristianesimo. sul piano fi– losofico al romanticismo e. soltanto sul piano artisti– co. essa è caratteristica dei nostri tempi: 2) Le estreme deforma– zioni o le forme più rivo– luzionarie dell'arte :ittuale. se possono apparire arbi– trarie. non sono però in- ~~~=~:;o1~o g[~'~~e~r~::s:~ I storico che le comprende el le giustifica. anche se que– sto processo sia !'es-pressio– ne di esigenze più avver– tite dal mondo germanico e protc!stante che non dal mondo latino: sufficienti a farci compren- crisi come un con!litto fra ~~lrà s~o~~I~·sam~ c:r~bl~~t !~vi~lon~~~11"'::e 111 ~~~~ cp~il~~allile/làe11!Sl.'!%~i u!'tf!~ ~a:ie~esd~eteènd p::ot~o rld~t~: storiche, fino a sollevarle In ~lth'ro'i nell~rali d~l ~~ictr, dere come l'esigenza di un l'ideale e la storia. Scrive iJ riore della nostra tradizione. un clima di• t~afedia. :uum~nl~no g s rtv e 0 termine obiettivo sia ne- De Sanctis: .. La scuoJa li- i~, 1~ 1 ~~~rac~f;ra~o~o Q::~( ~~~~n!~niri~~~i 1 ;re~ft/ 0 ~i ~:~e1k,c~~~~e j~t~i::u~~f 0 nell~ bisogna opporre una fer ma cessa ria per la morale stcs_- !er:/;ri~~: t~~s!~J~;i~no i,s;~~= sono problemi della società: fronzoli. di . luoghi comuni le quali sembriamo lrrime- tede nella validità, nc.ll' im- Tragedia: e già ,altra volta è Ma ~gnuno del tre schiavi s~, la .quale .non può rea de avvenimento letterario del e che in realtà il problema letterari. di esercizi accade- diabilmente divisi, e di !ron- portanza determinante d ella (dr. Prosatori e narratori det ugua mente fedele alla pro– hzzars1 compiutamente nel- secolo nostro è la grande sostanziale è quello della co- miei: e vi contrapponeva la te alle quali non sor,ge al- cultura. Devolve nd0 ad altri Novecento italiano, 171; No- prla verità e nel .far ~I tutt.o l'uomo isolato e solo. Importanza che acquista la ~ir:ii;az\~~e. l'~~:;•osi; iosf.al~ ~; ;~!~ca 1891 Sos~i:!~evascd~c~~f~ :~~ndizi~he,,J!K~:~ivoc?ar~ob~ ~~~ondlsi~d~v~r::,~~~ q:h~ vecento letterario, IV, 362- IPeT dconseguirla ~entiflc~ / 1 Ma non soltanto sul pia- storia. I grandi scrittori del sfera. • le dl Ber,gamo e si accam- biamo insomma dlUonderc ho riportato aJl'inlziol il 365) ci è capitato di osserva- ,s~? orgere, iu~nt :u~ c o no d~_lla ~orale. s_ibb~ne J;~~liav~~~sa~ooncoj\r~~!;~na~ toN:v~tas;eP~!a ado~!~1a. Pp~; I ~fv:o,f:bo~~~~o d~J° cf~~P~ ~~~la g~~lt~s::.n!!eJré !~~~~!'. ~f~/o ll~~uf~~~ul~e ~~lrgail ~~~~~ a~~u;,~::~:~~i ~ ~dn:o c!ì n~e anoel ~or~~ n~l pn~ srilt1le e _log~cr o· zlone tragedie. drammi. poe- quali ragioni, dopo secoli e <:;ritica ~ Vi fo!1dava la Cri- insieme con noi. portino PoCta attinge, il Manzoni accento che ben potrebbe ad- buto di carità e di pietà, ac– ;~~~~re, eas!is~~~~~ o:gi c;d ;t:· :::1 a'e~~ ~:~; J!i s~~= secoli di cultura nazionale. t1ca Sociale. E 11 1891 resterà questa cultura alla sua per- specifica acutamente. ml dirsi ad una tragedia antica; comunali. e Tiscat~tl da uno una rivalutazione della on- vori. di Immaginazioni.. .... E si affaccia con tanta urgen- una data Perché l'abbando- fezione. Una cultura è l'ope- sembra. le relaziot recifro- ma ripensata e riscritta oggi, s~esso ir~efrenabile. ~oto lo_ logia_ per_ e_ ui la conce- c'ohgeguhrnangenv 0 : p •, G 0 1ibie'tt",'viottor 1 _ 1 i za. a due Intellettuali come no del bozzetto della poc- ra di tutto un popolo, ed un : 1 ~·te U{;t q~:~à ha i 1 ;'~~~~ In prosa enzi che in verso, ::s~i~='ntos a~s:llamma 11 .;icodl- z10ne idealtstica che la co- vero, cercano eliminare la il Manzoni e Il De Sanctis, siola della novella e d'ogni mezzo popolo -non può dare ne concezioni, interessi. sen- spartendone la materia e la C o· fro t ~aes- non presupponga ! ~, .. 'alcchcpropu~lcem,~, ?l11E1pepegnrcaroh~ ~~~ ~!~ .. Pu~blic.~pl~ice~~~~ ~heog"g"1 •,amn•o',',•,ac. uellupre•,· T,e•nle_ timentl, aspirazioni fonda- carica stessa nei capitoli di ~are,. l ne a corag- noscenza onna convenzionale e retto- "- • <! mentali: essa presuppone un romanzo senza tuttavia giosa evatura del loro ani- o non necessiti alcun obiet- rlca. e domandano che Sia inn~e1i~t~ua~tt~ l~olr~W ~oelli :;n~i::°er:lu~!~i~,;;~tn~a ~~~~7= r:t~:a ilate~~z1~:~~egl~ef!te:i~ cloé un processo culturale volerne ceiare l'originaria mo, s•~cccntu~ la condanna ~~:ogi~~c~!.tt~e ii ~~~ot~~~ ~fg e}ftc~i~ ~~,~~\; ~hi!~ lotta per U rinnovamento sare limitare ed esaurire lettuall vociani. dicevo. ave- uni\ario. pi questa soci~tà ~I ispirazione poetica e serban- della m!edelta, della ~aur~ la realtà_ è tale solo per ,'1.,p.onldaa p1ùp1,-", ••• ,'.1"1.CellOeémecnbte,. della nostra cultu ra. furono l'argomento trattato. di- vano sl posto il problema r;t~ a~~ iqu~~~:,aFr!\~~~f:a1':. done come un'eco, ora più ~~~lan!~ttq~:.r~;:1~. d~ essi cosl lontani dal d.rl' itle una sprezzando fronzoli ed ara- della cultura nazionale uni- entra In quel processo, con- ora meno intensa, at.iraverso • l .om~ un pensiero. che la pensa, positivi In cui collocano soluzione? Lo vediamo lalat- beschi; l'abitudine alla sai- taria, ma errarono nel rite- divide quelle concezioni: se una gamma stilistica . che, o deJ. moll!do. allora e poi, ne ·non tutto ciò che si pensa l'ideale... Lo stile. che pri- ti risorgere, sia pure In ter- dezza d~e. ci.frc. dei tatti e nere che alla sua formazione ne distingue in quanto (POeta, dal solenne al !amlliare, dal di c.esare v1vo e mono, se è reale e deve pur esserci ma aveva a carattere l'ele- ;:;~slbl~ccnr::;~~euta~I. ~~; ~~j c~~J~;~. 1~~~m!~t~~ ~~go;;~cr~1e j~1:cr:~~a. asij e non per opposizione. ma sentenzioso al dimesso, dal non in qua!lto di Cesare oc– -una differenza fra il pen- r:nza. si. roige a dub quali- colonne dc La Voce ai primi costumi antiletterari .che son paz.lcnte lavoro di difesa del- per un più di 'J)cnetrazione, severo al lepido, segue pur corre qw dire, P<>iche amore siero fantastico e,. il l?en- E, tuft~~fbo1tea aenchce i=~~~i3~ esordi del novecento: lo sen- propri di quella rlvlst:R.e che la libertà di in.terna matura- intuendo ciò che non è an- sempre una linea retorica che per Cesare era quello della siero reale. Jra .1 illusione mnuenza sulla lingua. Quel- tiamo premere ncgll anni del possono sopravvivere. anche zione della coscienza politi- cora a!florato in luce, espri- solleva il e parlato:,, al e de- gente dietro ai tre servili, che fa l~,e~jf~~àfr;ral'~~i~~~;~: : ~~~~~llc~~e~~!~. è u1~si~:g~~ secondo dopoguerra. La rl- se le idee alle Quali essi ca: che fosse una strada ,più :~~s°o. cf. 1 :jfa èm~~~~~ ~~ olamato >· Tal'dhé uno degli s"uni col pianto alle ese– la scienza. Dante, desunta da' letterati ;!~tavaa ~~\oa l~~f~gs~~~~ ~~~iri;~pi~~soeg~!a~tol~~ !~~\~ree ~f:1~a~ue~a ~:ff! è ancora una società omo- schiavi può, in un momento quì:'t :J>. Davanti. ~~Cesare del Ci t I . lettera.rie. Dico questo an- portante avvenimento della profonde chsl Jstihtzlonail. genea. VI esi stono c ontempo_, cruciale, ben dire al comp,a- mo o, ~~o m_ o .ser- Tale differer:iza è inuti~e manilat~~~~~ns~~~a a:~~~a:f~ che per prevenire un·evien- nostra _cu1tura ,.., Gli stessi Partiti da una professione raneamente livel.ll cuJturaU gno: e Mi sembra come di bava pm figura e che non cercarla sul piano teo~eh-, in alcuna parte d.ella nazio- tuale obiezione. Qualcuno In- caratte.r1 voleva che avesse di tede nella cultura. essi profondamente div ersi. Le sentire parole che udii nella fosse unicamente d'uomo, co dove tutto è pensiero ne e che perciò degenera ta- fatti potrebbe s0,$pettare che La Voce; e per questo teneva approdarono alle rive di una convulsioni che si sono sus- tragedia:,,_ Allo stesso modo senz'altri affetti né speranze, e dove l'idealismo non può cilmente Jn lingua accademl- in quanto ho detto finora sia In di~rte I l~tteratl e iH dliu>erazione intellettuale e =1~e /am:z~~ ds~r~~o~~ che sul concludel"61 della vi- senz'altri diritti né d!gnità venir contraddetto. ma ap- ca. Nelle scuole d'oggi rin- sottintesa un'aecusa di tna- artisti. non amava Soffici che psicologica di cui ancora og- tutte .spiegare come crisi ccnda all'Autore vien natura- che di uomo: ed era la di– pare evidente non appena dlrl~z? è ~er(etta"!ente con- dempienza rivolta alla lette- accusava di esereltare un·1n- gl. anche noi che eiamo no- successive del processo di le osservare che e era come gnità ohe la schiavitù non pure ci t.rasferiamo .sul .piano !~ar~\~· ...lac l~~g~:~o;:~é.alè P~:= r:,;~~~d~ :ubf~ ~be els::e~~~ g~~~~fva n.C:tti;;an sulu~a,:'~~ tevolmente più giovani. por- unlflcazlone. nc.1 corso del assistere, piuttosto che a un oUendeva ma. negava, ben– prali<:o e c~nst8:tiamo ~ome lare vivo. popolare. Scopo tura e poesia sono tu.ori que- coll~~raz 1one di. filosofi e tiamo l segni e l'ingombro. quale Ja politica ha pre ce- ratto della storia, alla con- ché neanche 11. m~o che alcuni dati d1 coscienza della lingua non è più tare stione. se è vero che dalla stonc1. economisti e sclen- BaSt a elencare alcuni nomi: duto la cultura. Tocca ag.li elusione di una tragedia:,,, la oUende\·a nuse1sse, non servono come presupposti impressione artificiale. ma fine del cinquecento In poi ziati: e ai giovani che vole- Prezzolini. Soffici, Papini, Intellettuali un compito di A lla tragedia degli eroi si che a dis~gerla, a i&!'ora_r– d'azione. aJtri invece non render~. i1 pensiero nel m?- la nostra storia è ricca di vano serivere su La Voce '~oine, 0 Slatapc~. ~erra, Ja- ii:,~e ~~~an~nhlri1;3~ contrappone la tragedia degli la'"'· Tuttav1a,, proprio m sono che termini di con- do PILI semplice e più grandi nomi e di grandi chiedeva ricerche sulla loro er. i gnuno. id. or? !-1°~~- l'unifkazione delle strutture schiavi. (E al riguardo degli qu.ell'effetto i tre schiavi si templazione. per cui l'anti- chà~!°;;~...,n tal modo torna- opere. E non è colpa del c~tà,I ~ul nume.~~le; libri ~~t. a i'r1~~e~~rio1re~,fDI un; politiche corrisponda una e ,schiavi:,, sarà da ricordare svincolano e 6i liberano e si ca distinzione fra il pen- ti alla lingua. L'insistenza su ~et! Lrehla con~i~rtura si:- ~r!vana°rg l~~~C:vandnile~~- sconfitta della intelligenza profonda e viva unificazione che Bacchelli nel 1919 6i d- sollevano. Difendendo il 60· siero e la realtà. fra intel- questo motivo non intende ~~~ i te~nisoJg;n lori i~~la: mero delle scuole e· il nu: contro l'irrazionalità. della delle coscienze e della cul- mentò con un dramma su pravvivere di quell'affetto, es– letto e res. risorge più va- avviare. la conversazione ad men.lo e a proporre evaslo- mero dei banchi nelle aule llmpldczza critica contro la tura, 11 che slgni6ca anche SpaTtaco e gli schiavi, appar- si confermano la certezza che, lida che mai cgme distin- esiti tecnicistici. tutt'altro: ne co ntemplativa piuttosto scolastiche. Quando Soffici e pressione e la violenza dei dare un contenuto reale alla so nella Ronda del '20·) • se ~.i perdesse, si perdereb- z_ion.e fra il contempl.~n; e ~rue nin~1ca;m~~ d~~s:ft~f:; ~~,;e:e s~l~u:cr::ri lem:u:id~T~ ~~in~ft~z~~~~c~o~~ed~~e~~~l !!~~ibraL:01e~t 0 ;I~adisr~cc~~:ivil ~~~d~ 01 1~ 1 ~:o.e 1~~~d\;rin es~; I personaggi vogliono esse- be ClO che la vit~ _nostra ha 1 agire, tanto che le p1u re- del Dc Sanctis sono al con- srare esigcnz.c intellettuali. del Prezzolini. e vollero sfo- destino dell'Intellettuale ita- questa unificazione comporti re e ascoltati'"' come dramatis dl umano e di divino'"'· An– centi indagini filosofiche trarlo da scorgere i segni di Il fatto che essi costituisco- gare i loro umori propria- liano è quello di chiudersi la morte delle diverse cultu- J)eTsonae: recitano, declama- che ~er i n~mici, soprattutto accennano addirittura ad una calorosa partecipazione no un'alta comunità di spi- mente artistici. dovettero nella propria sfera specifica. re 01 che avv~rrebbe nel no. L'autore storico e roman- per 1 nemici. Urt ritorno alla v@cchia de· alla lotta culturale. Ed io ho riti che si tramandonll dl :;e- stae<:arsl da La Voce e fon- nell'elaborazione Interna dei caso di una J?Olitica culturale zie~ moraiista e artista li • • • finizione della verità come riportato quelle ~itazioni a colo In secolo messaga:i e stl- dare un nuovo foglio. La- propri motiV'i personali, tut- comunque imposta~a) e pro- ha i~vestiti e rivestiti d'~na Orbene, si po_trebbe:o citare adeguazione. del per_isiero ~f:Jo~ssc ,•:~~;f~od~ du~ua~~~ lemmi; il fatto che sia la cerba. t·a1 più istituendo con la vocarne una sl~tesJ ann~- parte che li rende -allegorici fior di esempi a dimostra– alla cosa, sia pure mter- me11ti culminanti nella storia ~i°aesl(a v~1~eer~~~al~C:ae~et m~fva~~u~i~ioL: 0 ~:1;ss~~~ è f :f!t r~i~!ein~tre}~cis;'~ iibe~ ~~\;~e~~zfoi:e.s deÌ senza privarli ,di umanità. Le zione de!la autentica ~obiltà pretando tale rapporto con della cultura moderna in sa) non riguarda la storia stato ancora formulato. E' ogni forma di comunicazione giudizio e della comunicazlo- loro parole• nascono dal buio d: queJt~pe';'.' ~ più .i3u- più sottile e smaliziato sen- Italia. e nello stesso tempo letteraria ma storia civile. e tuttavia !acile scorgere nella culturale fu so~sa per la- ne culturale. e portano ~uce:,,, sia che con sera 8 a tsere ata rl as- so critico. cl riportano nel cuore dei costituisce U segno e la con- rivista la coesistenza di ger- sciare il posto ad una pe- ANGELO ROMANO' Lèmula si sollevino verso :t~~:en~~r~~~=• ~ili ~or~ J,'impianto solipsistico -------------------------------------------------------------- page 5 embra sul punto di star dell'idealismo ci appare che esso non era del tutto produzione fotografica del- e attraverso tale incarna- che ben altro alimento ap- tisti, assetati come sano di samento fra l'arte e la vi- quasi per prevalere su ogni dunque oggi superato sul sciocco e banale. la realtà non è arte per- zione redimerlo dalla pu- petisce e a ben diverse individualità, di personali- ta e non perchè l'arte an- altre regola: e snrebbe age– terreno stesso della gno- Non accadrà la stessa chè un solo termine del ra oggettività, perchè so- fonti estingue la sua sete? tà. di differenziazione. ticipi a tal punto la vi- vole metterne in fila una co– seologia dove più solido cosa per quanto concerne ra,pporto, un solo elemen- lo attraverso tale reden- Nè si venga a dire che Nell'attuale mo men- ta da essere difficilmente splcua iserie. Sottolineare poteva apparire. le arti? to (l'oggetto) non instau- zione il mondo acquista un queste sono considerazio- to storico, in cui persino comprensibile dai contem- come gli aggettivi, col loro L'arte soltanto continua Già il Croce (che, a di- ra nessuna equazione e valore ed un significato ni pratiche, moralistiche la politica è intrisa di esi- ,po~anei, ma piutt~to per- susseguirsi e completarsi, co- ad aj!girarsi prigioniera di re il vero, non ne è mai quindi nessun valore, ma umano. ed estranee al mondo del- genze sociali, e la scienza, che mentre la vita e la stituiscano il pedale sul quale quegli schemi, non privi di venuto a capo intieramen- è altrettanto vero, per una Non vedo quindi come l'arte, perchè il tempio non pili opera di specWa- cultura si sono svincolate è regolata la sonorità dei pe– una certa coerenza logica te in questa questione), uguale istanza logica, che l'arte possa attuarsi al di dell'arte è il meno adatto zioni solitarie, ricerca U da tempo dagli schemi e riodi. U crescendo di certe flnchè se ne accettano i dopo aver negato il con- l'altro termine (il sogget- fuori di questo ciclo. nè ad accogliere il puro ra- concorso di molti per con- dai principi dell'idealismo descrizioni e designazioni per principi. ma •passibili di cetto dell'arte come imita- lo. la fantasia) da solo come possa competere con gionamcnto teorico, ,nè è quiste che non hanno pre- romantico, l'arte ne è tut- sorreggere l'impeto del di– venir messi in discussio- zione della natura, dopo •neppur esso instaura un l'atto creativo assoluto simile al palazzo della Bor- cedenti nella storia, e la tora prigioniera e continua scorso. L'uso compiaciuto ne nella loro totalità non aver identificato arte e rapporto rnC quindi un va- senza perdere la sua fisio- sa dove ogni istanza mo- tecnica .,tesse fili di inte- a dibattersi non senza an- della parola vetusta accosto appena se ne sospetta re- fantasia, è pur costretto lore. Questo è 11 punto: nomia e la sua dimensione raie è inopportuna e ridi- ressi e di collaborazioni in- goscia alla ricerca di una all'impiego improvviso della quivoco. controvoglia a pronunciare ogni valore scaturisce da umana. cola. ma piuttosto è esso ternazionali e persino di via d'uscita. Nè questa mia parola popolare. 11 composito E l'equivoco, ancora una anche il termine di « fan- un rapporto. da una me- Come ciò sia possibie. stésso. prima che sapienza guerre non hanno più eroi conclusione potrà sorpren- e lo sciolto, il perorativo e il 3) L'arte d'oggi. diretta conreguenza di una accre– sciuta coscienza di sè che l'uomo ha via via acquisi– to nel corso dei secoli. rap– presenta l'estremo limite di un processo di umaniz– zazione a tinta romantica che ha origini lontanissime nel tempo e profondissime radici nell'a11imo umano. Questo spiega fra l'altro come l'arte d'oggi. cosi in– grata e impopolare, pur tuttavia perduri. anzi con– tinui addirittura a conqui– stare terreno. Tutto ciò sarebbe vero se il discorso potesse con– siderarsi chiuso a queste punto; senonchè un sottile dubbio si insinua nella niia mente quando cousidero che l'arte, per quanto ab– biamo detto sopra, lungi dal presentire o dalJ'anti– cipare ciò che avviene nel mondo della morale e del- volta. e denunciato innan- tasticheria> che la sua sen- diazione, da una equazio- lllOn essendo io artista, non tecnica e abilità formale, perchè sono imprese che dere, perchè, a ben consi- descrittivo, l'assorto e l'iro– zi tutto dal disagio in cui sibilità e la sua coscienza ne: anzi C esso stesso non so, ma so che questi so- forma di vita morale e spi- vanno molto al di là della derare le cose, mai nessu- nicoi il torbido e il limpido si trova la coscienza co- di scrit.tore gli iinpongono, ccosa • ma , rapporto•· no sentimenti che io pro- rituale. volontà dei singoli (e l'e- na forma d'arte ha antici- utilizzati del pari con effetti mune quando, pur convin- anche se la sua teoria è 11 vero è l'accordo tra vo dinanzi a certe opere Oppure vogliamo co- roe è da tempo il soldato pato l'evoluzione storica, di barocchismo sorprendenti. ta. 0 costretta ad ammet- lì a dimostrare che esso opinione e realtà. L'opinio- d'arte, questi i pensieri che stringere l'arte a un sem- sconosciuto), soltanto in sibbene il contrario: sono 'rt Veni e il Cuoco ridotti tere che il valore dell'ope- non è proprio della co- ne da sola non è vera nè io penso quando rifletto a plice fatto di decorazione, arte si pensa ancora di po- stati sempre i grandi mu- ad ingredienti di uno esce– ra d'arte risiede intero scienza filosofica. E que- !alsa. come la realtà da fnente pura sulle cose del- a un puro gioco di forme, ter crear del nuovo chiu- tamenti nel campo delle splrismo'"' cui collaborano nella impronta soggettiva sto concetto di e Cantasti- sola (seppure possiamo di- l'arte. La quale mi appare di colori, di suoni, tanto dendo le finestre al mon- arti. E in questa coclu- cosi Daniello Bartoli come lasciata dall'artista. e pur cheria > egli vorrebbe af- re che e) di per sè non allora non come creazione più grattlti quanto più do e ritirandosi dinnanzi sione mi con1orta il pen- Victor Hugo. accettando l'interpretazio- ferrare e analizzare perchè e ne vera nè falsa. Cosi assoluta nè come piatta ri- cercati colla determinata al cavalletto per celebrare siero del Croce il quale, Ma quefito non è un arti– ne e la deformazione co- come uomo di gusto la sen- per il buono. per il giu- produzioone della realtà, intenzione di tare dd nuo- nell'accostamento di tre pur concependo l'arte co- colo critico: e ~orvoleremo me segno di carattere e di te viva e presente nella sto, per l'utile, ecc. ma quale commossa par- vo, di differenziarsi dagli toni la libertà creatrice me intuizione aurorale, non anche sulle osservazioni che valore dell'opera, si arresta realtà di tanta pseudo-poè- Cosi infine per l'arte: tecipazione alla realtà rap- altri, quasi che tale diffe- dello spirtio. Questa più la qualifica come momen- lo stile e il gusto e l'impegno disorientata allorché tale sia e di arte non raggi un- l'oggettivismo fotografico, ipresenlata, valutazione del- renziazione da sola sia sul- che arte nuova e d'avan- lo valido se non quando e 1 l'artiftcio, nonohé il e ge– premessa è portata alle ta, ma come filosofo è co- il realismo as,;;oluto non ha la realtà stessa interpre- flclente, non dico a richia- guardia, mi part un estre- ad essa si perviene dopo nio •, di Bacchelli sogliono conseguenze estreme di stretto pur sempre a nega- (o non ~) valore, ma al- tata col trasferire in essa mare l'attenzione dei mer- mo e devoto omaggio alla aver percorso il momento ormai di regola rimettere in negare l'oggetto per rea- re pubblicamente e recisa- trettanto privo di valore quella carica di emozione canti, dei collezionisti e superata e ottocentesca della filosofia, della eco- dl~cussione. Alla nostra te– lizzare un'arte pura. astrat- mente. sarà il soggettivismo puro, umana che è fede religio- dei critici di professione, poetica del romanticismo. nomia e della" morale. dif- st1 monianza di solidarietà ba– ta. E' In stesso smarrimen- Orbene e proprio questo l'idealismo estetico, il so- sa. convinzione morale, ma a raccogliere l'anelito E la coscienza comune, che ferenziando così la Canta- st a la constatazione che, dove to che in sede speculativa dubbio a metterci in guar- lipsismo romantico. passione politica e sociale, di una generazione, espri- nonostante tutto percepi- sticheria del fanciullo e più tesa è l'ansia, li la pa– colpiva ancor pochi decen- dia che qualcosa non va Abbiamo visto che per- amore della verità e della mere le esigenze, interpre- sce e vive in concreto j l'arbitrario diletto dell'e- rola diviene più spoglia e ac– ni or s mo Ja coscienza co- e che. da qualche parte, sino nel campo della mo- realtà, rispetto per quanti tarne oltrechè il gusto, la Problemi attuali, avverte stetizzante dalla più matu- qul 6 ta una sua rara lucida mune. la quale non pote- un equivoco deve esistere. rale, dove il valore sem- in questa realtà credono anima? Ma per ottenere immediàtamente una stona- ra e cosciente visione liri- fermeu.a. Ma lì non è più va fare a meno di chie- Trattando del problema bra risied,,re per intiero come nell'oggetto vero del- ciò C necessario non aver tura fra l'irruente urgenza ca della realtà vissuta e affare dl tecnica e di &ravu– dersi se per caso Hegel. del conoscere, ci siamo tro- nell'elemento soggettivo, la loro azione economica perso il contatto con il dei problemi politici e so- sofferta dall'uomo. ra, bensì di cuore. E da quale a tavol 3 • si nutrisse di pa- vati di fronte ad una equa- non è del tutto esatto che e morale, o termine della mondo e con il prossimo. ciali, le massicce conquiste So bene che questa te- lontanan1:3 cl giunge oggi il ne O coll'idea del pane. zione che identificava real- si possa far a meno di loro indagine teoretica e è necessario abbandonare della scienza e della tecni- si, che io sento valida sul suo _battito, se_ a. noi pa: Per un secolo circa si e tà - pensiero. e si è visto un e altro da sè •· di un scientifica. il concetto romantico del- ca e l'esile respiro delle pia~o filosofico, dovreb be ~~a~~ ~~:a:~~~~ 1 di crudelta opposto che questa non è come tale equazione. va- e prossimo• cui destinare Che valore hanno più da lo spirito che crea se stesso creazioni artistiche inca- venire provata .. con u.na Nei Tre schiavi di Giulio un'obiezione. chp il di- Iidissima in un senso. non l'azione umana. La stessa questo. punto di vista i senza uscire da sè, dell'io paci, non dico di magni- opportu:1a anal!~1 sul pia- Cesare il senso storico di scorso tenuto dagli idea- è reversibile. on sarà la esigenza sul piano religio- giochetti di pochi accordi Jnteso come autocreazione ficare e di celebrare, come no stonco, ma e su~c1~n- Bacchelli diventa battito la filosofia. lo segue in– vece con estremo rit.3rdo. E se ciò C vero. sarà leci- to rivolgere lo sguardo al– la sensibilità morale d'oggi e alle più recenti specula– zioni filosofiche per vede– re se mai in questi settori l'uomo moderno abbia già supera to le posizioni sog-j get.tl\ 'istiche e solip~is.tiche ti piche del Romanticismo, listi fila a meraviglia, fer- ~~~~s: f-~~~e:edo~~anèt\~:l ~~t.t~eJ~e c;~az%~t:. ~ic~~: tonali d~. frontd· ai qual! e au~os~fflc~enza, ~oncetti :~~r=r~~d!r~~n~~~;t~ J:~: te a. questo punto nch1~- umano, supera l'intervallo dei reo nelle premesse, logico vero che il valore si iden- carnazione e di redertzio- ~i;m~e:v~~: 0 con;e ~:r~~ iour~t~e~p~ s~r;ian~tti1~~ l'uomo, ma di conferire un :arsdi ~llf1 le~turl, del h- secoli e re nd e attuale quel nelle conseguenze. ma il tifica con l'impronta sog- ne. volendo usare i quali commuoviamo dinnanzi ai sofico e politico, che sono volto e un significato urna- s:olo deelfanz~~ni~~t>e n~i fatto: ne allibisce e ne geme dubbio. pur timido e sot- gettiva. ma C altrettanto a proposito dell'arte, po- colori di una cravatta che rifiutati su.I piano scienti- no al mondo in cui vi- cui queste pagine pos~Oflo come se fosse accaduto 8 noi tile. continuò a persistere vero che non ogni impron- tremmo .inrhe dire che lo per quanto indovinati non fico e su quello della co- viamo. v.ale.re com~ una ~?mma- ~i~sl~/ ~: 1tr::~~~: 1 ;f:~= finche oggi, individuato ta soggettiva è un valore? artista deve ricreare il riescono a toccare le ra- noscenza comune, pur SE. Concludendo: noi assi- ri a in troduzione critica. dere. l'equivoco, si e chiarito E' ben vero che la ri- mondo, incarnarsi in esso dici profonde dell'anima circolano ancora fra gli ar- stiamo oggi ad uno sfa- LUIGI FERRARINO ENRICO FALQUI

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