la Fiera Letteraria - XIII - n. 13 - 30 marzo 1958

Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA Domenica 30 marzo 1958 ~iìr::a~~~"b~-!f~p~{~ 1~ 1 ~r=ich ateau b r 1· an d Mentre malgrado la bravu- ra di Thornton Wilder « The Ides of March » conserva un L'aurora della letteratura italiana ri~~i~o sa[i~~~ 1!u~~ar~~il~N~ (Contln~~ par. 1) catc _e aentili.. e moit~ pre- !r?ncese, e l Tre Schiavi di _ preso dall'ascottazione di da di. un tragico dest~no. le Giulio Cesare• ha la solid~ se stesso epperò affatto donne che Lo vezzeaatar0!I0 fattura l'aspetto corposo d1 ignaro del 1)eso dd conte- e lo _amarono _C0f!,dey(!zio- * •li ARTURO lJIA.RPICATI sto aibro, più e meglio d'in– numcrevoll <!d anche note. storie letterarie, giova real– mente a quclU che vogliono capire le anime degli scritto– ri e l'arte loro? un romanzo del più al~o _Ol- 11~ti, ma d'µLtro lato _indub- ne .cieca, le. ispirat;tct. ~ 1• _ L'aurora della ll!tteratura della critica e dell'estetica t_ocento. Pur attenei:idosi ri~o- btamente srncero con nella 017 'll sua vaarna. puo dirsi, italiana è il nuovo titolo che. moderna. desta il nostro Intc- 1osam~te alla verità stol'Jca sua conversione (eh.e 11011 m_entre sul folldo _det r,ran- nella lunga serie delle opere resse e assume comw1quc cc– quale Cl è stata Jramanda~a, implicò 11ecessariamcntc 1 co- choso q!wdro ~tonco la fot- di Papini. vien dato allo stes- rettiva importanza il solo fal– la fantasia creativa di Rie- me scrive H Francia. la la degli, ~ttor.i della ~wova so libro, uscito pres:io Val- to che un cosl insigne scrit– c~rdo Ba~chelli ~a potu_to pe1: mutazione di 101. costitme) EuroT?a st a~tla con t /er- lecchi J?iusto vent'anni fa: tore a noi contemporaneo prc– vrn degh scarsi parllcolarJ come 1 ie1La profetica affer- men,tt deU~ tdee che .apro: Sroria della le1teratura ita- senti e giudichi alcuni grandl c~e _vennero a'nnota~ sfogar- niazione der,-li imperituri no ..iann~sct?S~ tempo tn cut liana (voi. I Duecento e Tre- scrittori del passato. LI prc- Dal denunziato malinteso s1 liberamente .raggiungendo valori. del cristianesimo, do- n.o, stesst vwtamo. e a_trat- cento). senta e li giudica da artista. appare inoltre che fuori degli ncll~ _pres~nla1.1oi;ie del mol- po Voltaire e dopo Rous- ti_ se ne. -staccano. le _f~aure ~anca la palcmlcisslma ~re- e cioè Iimanendo fedele al schemi di una storiografia lephc1 .pe1sonagg_1 del dram- seau e neali anni. medesimi. dt maaawr peso, Ul~Wtdua- razione. e a toglierla~ m,in- suo temperamento e all'estro idealistica da una t>arte. e di ma. nel com'!lenli e nella sru: deU'ideaHsmo lieneliano e te_ial'rfL ddfi poch~ Linee. ra- formano. è strt~ pl'.()pno I au- ~~~ltrccte ihie~f:~o d:!\e b~~= una storiografia puramente ~!t~r!u~ettì ~~~~!~u a~~~~2 dek 1~i~~~~est ~a~1~uu~~~o- ~~lee n~t /rf~b:P:~%ef~at[;; ~~Wa c~;Òr~e~a :v:v::1CJ!c~~ 1 d~ grafici e storici. !~!~t:e:!~·=:~~·z~ 0 1b t 0 5 ~ tali., Va citata fra questi la g · z t. j d. fra11chezza, se la loro ica- r1pubbhcarc il volume col ti- Cib che già sentenzib con seiuc quegH schemi non è inte,nsa evocazi~ne del clim~ 't~~t:a:b~i~~°ct' acor!:;on~on~ stica f:!Vi~enza non andas- ~;~nt~~er~o. c~: =~~:: ff~ ~~~~t: G~u:t~~~~oc, ~~gr. ;~~~~ nulla. non ha metodo, è un ~fi}!.~~ 1à~\ 1~ 1 ~~~o 4 ~e~~- 1 t dt og~i uon~o. '!la ,110,i~schL- :':.zi~~'~tt~rg;u:a~a u:a a~re::~ r~u~nte 'introduzione, l'opera do egli sente ragionare di tra- ;::~z~n 1 ~~;r-;;s.s~o;i~~:ri Jeg– ;v~nti ~urante e dopo l'o~- :,éroiLi~enlti~;:~to L ~!!i~tsdct ;,~t~c:~zio11esicura . del loro ~I~~~~. q~:~~: c~~t;::u~~r:d~ fi~!n!~ 1 t:r1e~a dA :~:i!~f: Ora. SC! non sl vuol rima- e do m sf.a~to. In qucS t o s ~ Lapropria responsabitìtd, né . e puntuale 111 scena. aggressiva. 6pregiudlcata e e volentieri ascolta. mentre nere eternamente nel malin– ro'!lan~o Riccard<? Bacchell~ la verità. SJJesso -ribattuta tn quel mome~to dato del non di rado im1olente: JJ che non se lo leva affatto quando teso, non bisogna dimenticare è riuscito ,a far rivivere al l~t con i11aspettata fermezza a cornpless<? e ~hsteso dram~ equivale a dìrc 11picamente s'impancano ,a parlarne troppi che cl sono eltri metodi le– t~re <attento. ed _arperto da- -rischio del proprio torna- ma) e si sch~udono altr4:si paplniana. La sopraggiunta e tangheri tronfi di vane lor- Rittlml di critica e di storia nimo l~ stonca .g1ornat:3 pre- conto. né L'anelito di. spiri- le scc11e detta immensa aZto- quasi completa cecità non mule, resta sostanzialmente letteraria: quello di Papini. ad annunc1.at.a dagli àuguru e con tuatit • ne.- dal mare e daUa cam- consentì mal più allo scrittore cosa vera. e da tenere nel dc- esempio, e che è una combi- femmini)e dntuito temuta da H bùancio er cosi dire vanna di Saint-Malo, con. i fiorentino dl ,proseguire le già bito conto da tutte le diverse nazione del .metodo ipslcologi- Calpurnia, come essa dovet- deU'atHvo e' lei passivo di cavalU che arano sotto SRa- iniziate lunghe 'Pazienti ri- specie di storici delle lettere. ~~ui t~~ 1 :e~~~.~~~ 1 ~~~~ ~~~i~faned~ ~r::gwes~tt;:l~! Chate_aubr.iand. è con.doti~ ~i:i1fA~~!s~~::il dfg~r:!cf! ~~~~r:~a!r:~:~is!~!tipe~~r c~! pu 1 ;t~e~i/ s1~~~~ 1 ~o~ge~~c~~ gine della natura ~mana ne- romani dopo il Tumoroso pr_i- dal Francia con queUa mi- a Roma 1 dagli esi.H avve,i- egli tanto vivamente av.rebbe mallnteso fondamentale tra gli scrjttorl, e analisi delle maverile scoppio d'allegria sura umana che mç11.tre non turosi alle penombre de~ desiderato condurre al suo l'artista autore della nuova opere dal punto di vista del- del matlino rinchiusi dietro le nasconde la gravita ~i.elle salotC l tt . d ll d' termine. Una lJ)C.l'dlta?Critici Storia della letteratura italiana l'artefice. porte sprangate delle loro ca- rnanca.n.zc, 1101!le co_ns1dera ze d/ c~rtC:a;t, da~lee :eJ~~t; e storici severi dclla _lettera- e i critici. Fatta giustizia som- Metodo cCito rpiù concreto se nell'attonito terrore di un escl1 ~siv.e deH mttent1ca "!O:- di parlamento alla discreta tura Italiana non la ir1tengono maria di quelli stolti o In ma- e ,più aderente -alla .realtà. in ritorno della guerra civile con lo,~ta dt poss!~cre la vertta solitudine della Abba e. certo tale, e anzi sl rallegrc- la fede. importa. rper l'lnge- quanto rl!ugge dall'applicare il suo strascico di immonde e d bene. Ce una con/es- A . . h Chy ranno di .non dover spendere gno e la culturo del migliori, alle creazioni della fantasia i crudeltà sio11e illuminante di. Cha- . f10tunnero e e . ateau- fatiche in una nuova stronca- so!fe-rmarsi brevemente e se- concetti della ragione astratta: M t · B to C • gli teaubriand (e it Francia la briand ha trovato tn Fran- tura deUo stroncatore per cc- renamente su questo grosso metodo, dicevo. legittimo e en re . r~ .· assi~ e rtporta, a Joan. 257. da una ci.O; non soltanto. il biografo cellenza. malinteso ch'ebbe .ad ~naceti- che !u seguito dalla grande 1ii?ii.frif~':1,:rr.1r~a;:; r 1 f'1 ~. "iaF:i~~, 7 ~ 1 ~~ ~i:;~~~;~1}~~;,:~f:,i:;1 ~ t.~ -::: ~r.~~~r:fi'.t >'è!l:,J'1!Ju{:tf~t~ ~fl rf~ .. È:'rf;~,;~;! non ved~ndosl sostenot1 ~ e e a 11 ~ a, 1 ~anc te a ne impeynarlo a fondo in eia- una vera e propria novità. ed dalla sua sincera passione. e l'Ateneo fiorentino . .E Sainte approvati né_ dal Scn~to ne ~te.sso... E: dor11:uiato da u~ scun episodio deUa vita esi- una senza dubbio delle a:>ill dalla sua onda Impetuosa, non Beuve è ancora un critico o dal popolo d1 Roma, s1 dlle- ! st mto dt. ramorie che . ah stenziale e deUa carriera vivaci confessioni indirette del è 'Propriamente destinato iii li critico più vivo e ~struttivo guarono seguiti nella fuga dai trnpoue 1t ~oltom~tterSi a letteraria l'una e l'altra potente artista. ml pare val- critici. anche se sono spesso dopo ,più di un secolo. senatori e da quanti erano quello eh e -riconosciuto bel.- ì l· h' - ffi e~:- ga la !J)Cna d'indagare quali chiamati in causa, anzi messi. Non tutti. è chiaro, ,possono presenti nella Curia propa- l~: _relinione, _niustizia.. UIU(!- ~anlin~o~a e d~r,;e, :- "{ e turono i motivi ispiratori e un po' troppo per le spicce, e sanno lar la critica alla ~t"r\i}~·!~:~ii~~~~~:~ ~!; 1 i~ :t:: : ::·.~ ~. ,:: : p::i a st ~n °tio ~J;tlrt;rt it1:~ 1 :1~~1~~•t:.'~~EdElt~ [~:fo~t~~fo. ,~~: .. :{:r{;;t'. ;,t::~~;::r~~~-~~?Jt~r~~;: n veder e cosa fosse 5uccesso conosce la bellezza dt c1um1~ le espertcm.ze e prove a'Uer- Da1ite!). e per certi lati tanto sl scrive. prima che ipcr gli meno da gridare tanto allo altl' at.ll dall'Immenso silenzio w Ila validità uni.versale n e. della for tuna_.. Cli~teau~ rivoluzionario che si gridò da altri. rper i critici. Papinl, In- sca 1 ida1o se uno 5 1scosta dalle seg u Ho al clamore :rimasero nella vtta dcUo svtrito, e bri~rnd soldat~, viar,giatore, molte ipartl addirlttllra .allo vece. lo ha voluto scrivere conquiste delle ultime scuole durante la ~unga attonita che fa di Chatcaubriarnl scrittore e dtplomat~co ac- scandalo. per quelli che si chiamavano ed avviamenti. Le sue riserve glornaLa accanto gJ cadavere L'idolo della nenerazionc a cusa Quetla .e s~te c!,t asso- • ' • In 'Passato 11 mant lettori. e, sul Dc Sanctis~ che egli col- ;~~·as~r p~~~tri~~ ~~~ 1:; ~~~1t:%'i~c~~s/;:diis~~a~iz~~:1~ t:raà c~f ~l~~l~.~~E~~1,,tif a'~:1; ~3f 0 }J~i~~::1!~~~~ 0~~;~ :;::t~1fa~~ :s1n;tff}!t~sl~~~ :r:t if!?iai:,. ~t~1e~1~t~h~ c;~i della sera attTaverso le vuote tro it pos1ti~n~rno, offr.e. mi Citi disamina è, claLFrm:cia va: «Se è ,vero qucllq. che tento è rivoluzionario: sovver- ~ccli~n~~~c~ae v;~rn-~~ stl'ade della c_ltt~ alla sua ca- pare> ,la _clu.avc per ·interi~ condotta con quel valor~ pensavano il Sarpl e I l Vico, lire, cambiare e correggere zio, (« l\Mllrda fa sentenza dl sa e procurai gli cosi onorate derc tl sinmficato profondo •( 1 t tt· . l' cioè che si conosco.no perlct- luoghi comuni e giudizi fritti G. D'Annunzio... commenta esequie. Partendo da quest<? d'urt uomo che 1!on fu sem: ~i~o\~~scrai::io IL 1\1 or"tg' 1 i tamente so l quelle c ose che e ,rifritti, lar chiaro .nella bo- non senza ragione il Bellonci). ~~li~• C~~e d:~\ 11 n~nor;: a~~ ~;::ip;:ale;t;~ r:~te,v~d cì:: sarei tenta~~ .di 0 . • dire ~,:~ ~~~:t~r;~e!~~;•io~~n 1:a;~;~~= ~~a~\i!lie 1 ~~~~~en1~:~h::~w~~ (;~~vn~~f 1 ~~~~i ~t~f: 1 ! 01 ~~ siste ma della quale come i toccò, i.n episodi. della vita ancor~ ~Ollh d~ Ptu per n-0t za d'uno scrittore di (POter attrarre l'attenzione e la me- tre servuti si coglie l'eco per non meno che hl tante pa- lett!}rll e lo st il_e d,ena. nar: mcii:llo dl altri comprendere ditazione non su «,problemi... fi~~pr!r ~or~~dgp~;:;, 1 1:i~e ~[~: seguirne po1 le conseguenze, aine immortali, vertici di raztone .. dove t. npos,. dE: 1 quelli che già !ecero la stessa quasi sempre immaginari. o rico meridionale. Ha voluto. Bacchelli ha sviluppato nel inusitata nobiltà. e Le don- ?aesagn_i, . e de,:,Lt amb1ent.i1 arte sua. Una fraterna conge- sulla turba infinita degli scrlt- credo. sottolineare piuttosto romanzo non soltanto il desti- ne leaaere - scriveva Cha- immersi in u11a c~Lma antt- ni~ità tra lo sto.rlco <: gli tori mediocri, bcnsl sugli la diversità dei criteri e delle no di Z.alda. Segomo e Lèmu- Leaubriand in altra occasio- ca. a ~uou punto mt!rv.alla- eroi della sua s~or1a ra l opc- scrittori di prima e di seconda POS.Sibilità tra un critico non la dopo Ja morte jmprovvisa ne 1 qua ndo H mondo si ac- no L rncalzare _delLazioue; ra plù sl,cura. rp1ù calda, e più grandezza. Papinl mira a artiara e un critico artista, po– del loro padrone ma ,anche cani.va contro l'avventura d(!VC Le fiq1tre ~' secon~o. e b~lla. L ideale - 1na1 raii:- comporre soltanto ila storia di stl di fronte agli stessi fatti quello dei familiarj di Cesa- della d uchessa cli Berry _ di terzo piano st materiailz- g)unto - sarebbe che la sto- un'arte ~ncora viva di una letterari. L a ,polemica più re da Calpurnia, la vedova gli uomini che· praticano zan«;> çon calco~ta e ~ppor- ria di un'arte • .rluscls~e af nazione vivente. E coi minori diretta c.ra nella IJ)rc.!azlone: inacidita preoccupa1ia _di sai- cattivt Luor,-ht, i catoni clic ~l~mss~~na funzto11e .dt m~- eQ~:S~~~tn/~~~~tet~~ted~ ~~:~::s~ g~f:.cm~o~1:/:'fu~~I~~ nel resto del volume n'è ri– vare. dl ~esoro, a Lucio Cal- han110 bastardi> i Uberttni. tii;,!ort,. d?ve Le par,-rnrl'cri- considerarsi ,alla stregua di eccellenti in altre .arti o di- ::~. to~ov~r~:~.:s:eon aalc: purmo, al 6UO .astuto P~dt-e, che vanno a Mcssn, sono e. ci t.mpe,:,nan~ a . esa: una tentata opera d'arte. E sta sclpline assai più che In quel- a Marco Antor:uo .~ ,altrJ .. pieni di -rinore per J.c Mad- me .rioroso. e, ·le.smtest del In questo dato e In questo la dello scrivere. Clb per tro: e ha toito chi non vuol c:S!re~:·è :nc::t~u~: i:~~fn~ tateo~eoli~d,j~c:~~7o~· C~i~ ~~nL~eie~~~~r~~~?~~opdf~t~~= ~~i~~,J: d~~~ 0 df C:Sa~r~~~ fn~~~h~c~gucl1~tr~~mt;:;1,~~~ rc:~Er~:~,e~t:in~t~~e 1~/ 0 U zl par.tic?larmente densi e 1"1c: sto ch 1è uscito daUc. sue fi- zto!lt, ~i 1?erdtte e dt pr.o- altrtmentl. anw--volcodo In cer- re scrittori e opere riuscite. chi d1 s1gnlficato che non Sl tc 1 ha un sentime nto più. fi~tr. di cteche spe:anz_e ~ to sem10 vestire qul aa togn ,pc.r int rinseca v:1rtli, a soprav- Sorte strana e spesso lnglu– esaur:lsc,ono Jn una sol~ Jet- ,:,iusto deU' umani.tà: scusa e dt avventate reprimtnaztont. del dl!ensoro, IPOn potrei ne- vive.re pe.r secoll dentro e al sla di questo tremendo inao– tu1-a. Riccardo Bacchell1, co- perdona> La prosa sostiene con. la gare il'c!tlcacla e ila solidità di là del conllni della patria. lente originale polemista. La me d~po t.anU libri di mole Fi!JUra ·delle pitì. impres- cal'?"fOSaonnipre~enza dello d~gll ,a:,gomentl portati innan- a tmpro.ntare di sè rperlodl cd più innocente e !Piana verità, voluminosa è oramai nolo~ ha sionanti fra quante fle ap- fCrtttore partecipe, tutta z_1~agh accusatori, tNl i qua- epoche. a determinare u cor- anche la <piùovvia osservazio– la preoccupazione e quasi fa parvero all'inizi.o deU'epo- intera la ponderosa mate- h citerò. pc,r tutti, e con O?,O- so della vera storia lettera- ne, gli viene imputata come mania ossessiva d<:lla comp}e- ca nostra, Chateaubria11.d è Ti(!,. che è storia, bioarafia, :·,e c3,Vt~~ra 0 ~~t~~i ~'~; :!:itt~~e~~t!~ ~~~e 6 ~~!;~;~: !t ~/ 1~:e~ ~ 1 ~ic~il ./1~~ ~~~~~ 1 ;01:~~e ~:~~g a 6!.~t~ in ~~mb~l e ,md ar~ra ti ~~~~~~Lit/ 0 ;~~~::;o~O~~r!' entriamo nei bel mczi:o della che ~ntende a saziaie «con provcra a Paplnl di lodare la pesant'c d'anda'tm:a lo indica. d'::em:oi~c:i:inim;ar~U;i:: del~ du119uc, c'reati~a, c he oLtr~ hl~\~~- v~~~ol~ell~ ~~~::~ :t!~pi~!~~~~~ ...e\~.\maa·.,~d~ ~~~;!:net~ sr~e.t:r<;ag3g ~'.i!f~ Nel <: 0 nf_ronto dei pr_ecedentl la sua vita esistenziale e opin val~re di_ d<? cumen.ta- tralasciandone gli scatti d'Ira distare J.e curiosità degli eru- qua rpolemlca contro ! !abbrl– Q~est ~lt!mo ~ome già 41 Tre della sua vita letteraria, che zipnE; e. di medJtazione, mve le .aspre Ironie. ile impennate: diti e le illusorie esigenze canti di fiammiferi o dl lam– ?10rm di Passion,e" segna pe- Marx confondeva i1i11iusta- dt virtlL ~raprta~ della bel. e ie ,presunzioni non di rado dei puri estetisti e dei puri padlne elettriche ... tò qua~to 81.10 st ile up proc:e mente come e incredibile lezza deU opera d 1arte. diaboliche, storicisti. Messa da 11>arte ila questione dere PllÌ -sOlolto e_ lieve, c mescolanza di me-nzoa 11 a FORTUNATO BELLONZI Pur dopo tutte le conquiste Chi vorrà negare che quc- del metodo, si dov.rebbero va a t~tto. va~baggi<? ?-ell P~: senza precedenti>~ il suo ------------------------------ esaminare - senza ll)reconcet- r_a. Gh episodi comici. la 5 tdoleggiamento dt sè stesso, tl - più onestamente e più ~~vl;oc~~tfn~:chiu 1 1: ~!~~ queHa impossibilità d_i dare 1"'1A..--vn1•ro "Ili uuzr; ATI ~~:~'::~/eco~ ~1m 1,ta!:;eto'1t~~~ pesante di Bacchelll ha la u.!i ~anet~o aUe ,proprie pas- U llI..aJ. 1 ~ .IIJ.J 6""' fil senza un 11>recisometodo. val- tendenza a calca1·1i un po' ~ione, . 011 e la melan_coma e . . . gono o .non valgono? Sono troppo. Ma quello orrido e il ted!o1. sono :estatt. Le ca- (Continua da. par. 1) F~oure di _cera, Tedio del Ro- Ma~escia.llo, Cravatte 1 Casa nuovi O no? Sono llldattl a grottesco di Cratotorfex, il r,atteriS t tcl,te ~i qua s i tutta . . . . bmscn, Gtor1!i col poeta, nel- natia, ad ottenere un pcr!et- Ispirare .ricerche e discusslo- capo di una tribù di tinga- l arte. ~cH Occtde.~te dat ro- z10ne spmtica, s1 legga La le quall il ricambio costante lo distacco è sempre l'atteg- ni? Ora, negare ae molte no– re::;chi masnadieri che vjvona. n~anticmno a 1101·. autocrea- cravatta , -rubata, e natural ... tra l~ moralità, la lavola, l,a giamento morale dello scrit- vità e bellezze del libro di in un lurido mezzo 5otterra~ Z}one e Offtos1.1,ffic,.enz.a _d.el: ~ente citiamo ad apertura espenenza di cullura, mani- tore che 5ovrasta ogni !atto Paplni, non è ,giusto. E chi fleo sobborgo alle porte d1 ,l tO. Francia ~ice be,ussuno. di libro. . . !esta . altresl un'acutezza d1 s<?ggettivo: la contessione di- nega è tenuto. a dimostrare; Roma pur rimanendo un po' •.se171:pre clnmere, . sempre Vorrei dire che 11 Cameri- mdagme, una conoscenza del vtene appunto per questo un non basta aS:Jenre che le pro– ai m~rgini della costruzione silfidi, s~mpre reveries; mat no conosce assai bene l'arte moti più segreti dell"animo. atto vitale della coscie'nza, v~ dirette e indirette di Pa– romanzesca è di una non co; vita> mai, !11-!)rte. La sua ve- antìca ed oggi piuttosto dl- Cosi se iii lettore scoprirà la non più - come accade as- pini sono JnsuUicientL La mune ellicacia. -ra maledr.zto;ne . 110n è la menticata della novella, del- traccia di motivi patetici e sai spesso nella letteratura se~pljc~ nega~ione sprezzan- Giunto all'apice delle sua condanna del ciclo, ma la la novella tradizionale con- magari di nuclei autobiogra~ della memoria - una evo- te in tah materie non basta. lunga e gloriosa carriera di con~n11a .d':i suoi. s~ccesst dotta attraverso un disegno lici assai iprofondi in quasi cazione e una celebrazione di Tutta l'opera è calda densa scrittore Riccardo Bacchelli e dei suot mcrementt1 del- preciso, svjluppata attorno tutte queste prose, non dovrà sensazioni 5opravvissute nel- nutritiva; volta ad avv.iare i ha dato con e I Tre Schiavi j le .s!le ,:,lorie lettera_rie .e ad una vjcenda chiusa, a un cedere a classificare Jn una l'inconscio e nel subconscio. lettori ~·esperienza della vi– di Giulio Cesare,. uno dei Ji- poltttche: delle stie vi[t(!r,te carattere ben de~ineato, attra- lette1,atiura della ~emori~ :an- ~ui, di.rei, e il punto essen- ta. ;al n~estamento degli af– bri suoi più raggiunti più burocrattche e femmtntlt ... verso uno studto attento di che le Prose più esphc1ta- z1ale che contraddistingue fetti. .all addeatramento del– densi compiuti e rappr 0 esen- Le donne vere, da Carlotta caratteri e di Vlcende. attra- mente autobiografiche. Se queste prose del Camerino: il l'arte . .E' una noria della let– tativl un romanzo sul quale a Giulietta, sanno che i. suoi verso Jl senso di una realtà nelle altre, nelle novelle, ne- superamento di una poetica t~ratura,. come.. as.sai poche convèrrà ritornare con altri enfatici malanni hanno uno che non è quella ~mmediata gli apologhi, nelle liabe, nei del relativo. di un lirismo a s!~ra m 1 It~ha, educativ~, commenti e che se tutti i se- voce così stentorea da en.- ed esterna. ma una realtà più racconti mitologie.i che si al- fior di pelle, una interiore ~ 1 mora e, Cl":'ile, J)ragmat1- gni non ingannano - perchè trare gloriosamente netla interna, quella che è passata ternano in questo volume, ii.I razionalità, un equilibrio n~'n csho~t è t a ~re <: 0 n~~rata non si è mai abbastanza pru- le_tt"!rat_ur'!··· ~am10 che Re- -attr:averso U !.iltro di un'in- fatto aut?biogr~lico è s~mpre umanistico. menti, n~~ ~n:ie;;.r~ccin e r~= denti nelle profezie né si può ne e ft,:,Lto di donna come telligenza e. d1 yna cultura, in. un. g1~0 d1 specchi, yo- . _ mo luogo ad innalzarle id~al- osare esprimersi col1a 61cu- forse nessun altro al mon-. e questa attitudine narrativa gl'lo dire rn una prospettiva Le brevi prose raccolte m mente e rellgiosam t rezza dell'etrusco Spurinna do• (pa,:,. 231-32). . del Camerino è conferma~a di prospett.l~e, p~r -sua stessa Esperimento di 11iagia, edito Ja grandezza dei .gr~~dei,~er;i~ per le Jcli'di Marzo - è de- Con !ale a~utezza e preci: altresl da.Ile pros~. c~e ~1ù natura ass1:r1la~1le e !ugace, dal RebeUato,. n<?n presenta- storarc gli spiriti col senso stinato a rimanere fra le ope-- sione. e d_eh'!l-':a~o,. a sennt di altre. r~velano lmclinazio- nell~ .seconde, m que_lle Pi.ù !lo un B_uzza\t _d:verso. come dell'eroico (ricordate le moi– re plù signi!icative e rappre- taraht e rncisivt, tt 1?erso- ne ~agg1sllca com~ Le ~tanze esphc1tamentc, :9-utob1ografi- 1mpostaz1on~ m1z1ale da quel- te rpagine nello Zibaldone del sentat~~~ct~\o n~~~o~~~~O, ;~rt~~, e a;[ 0 J~~ol~o;~:1, d:r~ rt:~\:g• Ikh~iJ:t;,tec~,r~~abt~t ~Rf ~ 0 h1ru~ta~:;a i;! 1 ~'r1!i~~ ~!o~hee ~i ~:o'ifobod~1:~e ;~rr= ~~:~ ils~~~~~,:;~~o~~av~ ,-----------------------------------------, ~;n;ue~f{ _l~u~~cc~°nntrs~a~;~ ~~~~a;!~ri:1~~~W~rt~~f 0 ~~~ !ors1: m~r1terebbero u_n ptù dia. ama e pratica l'arte. a ampi<? d:1scorso, _quel discorso chiare Idee. a chiare visioni. che c1 npromett1amo da tem- a chiari possessi della tecnica po su questo scrittore - d. e della lingua dei maggiori. presentano un Buzzati nuovo, l l doppio gioco nell' "Adelchi" (Continua da par. I) nuncia il giorno - Della battaglia, incresce l'asta e pesa - Alla mia man, se nel pugnar, guardarmi - Oeggio dell'uomo che mi combatte al fianco» (Atto I, versi 176-180) e ancora (versi 342-346 dell'Atto I); ...li Dio, - Di cui talvolta più si vanta amico - Chi più gli è in ira, in cor del reo sovente - Mette una $mania, che alla pena incontro - Correr lo fa ... ,,. Con questa lucida evjdenza le parole sono tutte perspi– caci nell'assumere H peso dell'oscura gravitazione che n.ell'« Adelchi ,, è più lorte del gioco e degli interessi delle parti in causa. Questa gravitazione rende visi– bile il disorientamento dei traditori, degli infedeli, dei deboli, degU incerti. 11 personaggio Adelchi dirà an– cora più esplioitamente: (<••• noi guiderem sul Tebro - Tutta Longobardia, pronta, concorde - Contro gl'iner– mi, e tida allora che a certa - E facil preda la con– duci ... ,1 (versi 62-65 dell'Atto lTI), accentuando sempre C,iù Il peso della delirante inimicizia in cui si vede Irretito, proprio nel colloquio con Anirido, che è lo uolCo a essergli rimasto «diletto,,. Lo stesso pensiero ch'è nel famoso coro d'Ermen– gard,a là dove la strofe intona « Te, dalla rea proge– hie __:_Degli oppressor discesa ... ,, è già 'di Adelchi, in questa Jnizlale coscienza di un dramma ch'egli vede vittorioso contro gli inermi (Oh! mi parea ... che il cie– lo - Su questa terra altro da far mi desse - Che senza rischio e senza onor guastarla ...), si precisa an– tor di più nella sconfitta, davanti alla morte, al padre tiinto e a Carlo vincitore, in queste parole di alta quiete e ancora di struggente riconoscenza al dolore e alla verità del dolore: ((...Ti fu tolto un regno: - Oeh! noi ► pianger: mel credi. Allora che a questa - Ora tu stesso appresserai, giocondi - Si schiereranno al tuo pensier dinanzi - Gli anni in cui re non sarai stato, in cui - Nè una lagrima pur notata in cielo - Fia contro te, nè il nome tuo saravvi - Con l'Jmprecar de' tribolati asceso. - Godi che re non sei; .godi che chiusa - All'oprar t'è ogni via: loco a gentile, - A innocente Òpra non v'è: non resta - Che !ar torto o patirlo. Una feroce - Forza j) mondo possiede ... » (versi 343- 356 dell'Atto V). Quel non resta che far torto o patirlo, cosl semplicemente detto senza scampo, è ancora la condizione del nostro mondo posseduto dalla forza fe- roce. Carlo, velato di malinconia e di sembianza napa– lconica, barbaro quasi in virtù del suo romanticismo - Manzoni avrebbe detto della sua storia -, più che romantico per color di barbarie, acqu.Jstn di fronte al Desiderio delle vittorie facili quell'altezza che al suo confronto, nella giustezza delle parole leali, finiscono col riconoscergli i suoi veri nemici, Adelchi e An!rldo. Per Carlo, Manzonj lascia il bisogno di una sentenza più ardua. Nel colloquio tNl i due re, tra lo sconfitto e il vincitore, è Desiderio a chiedere e a richiedere, con la sua albagia punta sul vivo, l'onorata pietà che Carlo gli ha già offerto. Manzoni ha sottolineato anche questo per far di Adelchi un uomo credente nella sua di1ticoltà d'essere, ignaro per animo, ma consapevole per 'llOtizia, della facilità con cui intorno a lui tutti puntano sui riaggiri e sui soccorsi dell'intelligenza e della superstizione. Adelchi non ha nulla di napoleo– nico, è semmai uno dei pochi eroi italiani che non si diverte. ALFONSO GATTO che riesce ~ co~centrai:e e con Ed ora torniamo ,al pruno grand~ efficacia e chiarezza, detto. Si deve soprattutto giu– t~tt? il 6~0 m~ndo, nel bre- cticare l'opera dal ipunto di v!ss1mo giro d_1 una !avola, vista dell'arte. Papim - ben– di un apolo~o. No.n sempre chè 6ia scrittore e pensatore la fT'!'lsura dt qu~st.i racconti che ha 5paziato nei più di– r~ggmnge q·Jelle .d1 un elz~; versi campi del sapere - non y1ro. ma è probabile che 1,p1u è un critico Cilologo o !ilo– mtere_ssant:i, tra . essi l!11anoso!lco, ma un artista, che 1Par– propr101 piu brevi, -anche pe~ la con arte di artlsti; e ne chè ,proprfo in essi ci si Ti- ,parla con tutta l'anima, e non vela come sia falsa l'assiml- soltanto col ccrvollo e le for– lazione del Buzzatl alle espe· mule, come fanno ipurtroppo rienze del surrealismo o a de- - sia detto di passaggio - rivazioni kafkiane. Il fondo tanti fumisti e affumicatori di Buzzati è un fondo seve- della critica in voga, con ger– ro. di moralista; tutt'al più ghi da iniziati. con haseggia– opera in lui una certa malin- re ondivagantc e brumoso che conia di uomo delle monta- è una pena ficcarci lo sguardo. gne. il gusto estremo della Papini 1Pon nega - i.ntendla– solitudine che porta l'uomo moci - la Jegitlimità di altre a perpetuo colloquio con se fC?nne di storia, né la fllolo– stesso. Qui più che altrove g1ca, né l'esteUca. Con la .sua Buz.zaH rivela una sua tre- opera egli viene a dire che pidazione per ]a s orte del- accanto a quelle cl può ben l'uomo, ma la sua amarez.za stare anche la storia !atta dal si traduce quasi s em pre in punto di vista dello ,psicologo simboli e in allegorie, sotto e dell'uomo diremo di me– le quali tuttavia è l'fronica stiere. la critica che si po– deformazione degli aspetti trebb~ chiamare umana e usuali della vHa a creare una umamata, a fianco della cri– sorta di atmosfera incantata, tica erudita o lilosonca. A me quella rarefazione, sarei per no!1 sembra un~ pretesa ,pro– dire che :in queste brevi e pno pazza e v1tanda, un as– talora brevissime composi- sunto esagerato o sciocco. 7ioni raggiunge spesso il suo Le ligure da lui scelte nel più alto ,e;rado. Duecento e nel Trecento non FERDINANDO \llRDIA sono che nove: Jacopone, Ca- valcantl. Anglol!c-rl, Dante, che tutto volle tentare cd es- dato un passo di Un uomo Petrarca, Boccaccio. Compa- sere nella vita e nell'arte. /mito, che avrebbe potuto sta- gni, Caterina da Slc-na, Sac- L'analisi delle Rime è una re .a degna prefazione della cbetti. certo delle più riuscite dc-1 nuova stampa di questa storia Ci Possiamo domandare per- volume. Di!licile citare. • E' letteraria. un passo che è chè Anglolicri e non Cino da il midero della perfezione davvero Il rprecedente e come Pistoia. e pcrchè ha trala- giuata e puro, della perfezio- il ,primo nucleo dell·opera che sciato il NovelHno, e I Fio- ne eh.e naace dal miracolo di. ho tentato di esaminare. Ec– retti. il Cavalca e il Passa- un equilibrio eh.e a'immapina colo: , Intanto, nello ateuo vanti, Marco Polo e I Villani. unico. Alcuni poeti incantano tempo, mi. Tiaccoatavo anche Ed egli cl risponderà che J.a coll'eaaQerazione e la dtfor- alla letteratura dei miei maQ– sua mira è appunto il quale, mazi.one, o colla prevalenza g1ori e paeaani. Dopo i primi non il quanto: e se si lasciava d'una zona d'affetti, d'un ae- anni di lettura univer.sale e tentare da indulii:cnze e non greto di ahle. Nel Petrarca, famelica non ero quaai più. rimaneva erto sulle cime, do- invece, c'è TUT TO. M a tutto tornato verso di loro. M·ero veva poi seguire la china e al auo 'Poato, in do.si legittime, imbevuto di culture eaoUch.e: sdrucciolare fatalmente nella con illumino~one im parziale, non avevo letto, quaa1. hbri vietata vaUc ove s'ammassano con peso e numero tanto aag- italiani; e. fra i libri, avevo nomi titoli date, Insensate li- piamente acelti che il reaul- prtfcnto i teonci ai hrici. i tanie cd elenchi. citazioni g!u- toto è un'armonia deQna d'~a- dottrinali ai fantaatici. Ma dlzl sentenze altrui. e dove - acre paragonata a quella ce- la.s.,U, dopo quel ritorno olla come argutamente .già notava leste. Da tu.tti i colori in moto patria preaente, aentii il biao– lo Schc.rWo. ,giusto a questo ai ha il bianco; da tutti Qli Qno invincibile di. ritornare proposito. nella pre!a.zione a elementi della lirica petrar- alla patria paaaata. E mi riie.s– un suo bel manuale di storia cheJ:ca un candido aplendore, ai a poco a poco, all'ombra letteraria (Horpli) - ., il pacato e sereno al par d1 quel- dei fagai e dei cerri, fra. malcapitato visitatore (dcl lo d'un pianeta: intatto. bian- l'odor della menta e il vento museo) non .riesce a racca- co, meravigliosamente reale"· della Vernia, i libri eh.e erano pezzarsi. ~li si la la testa Tutto il saggio mi è parso co- mtei per diritto di naacita e grossa. e stanco e annoiato sf sa mirabile da stare degna- di rina.!cita: Dante e Compa– rimette in tasca Il catàlogo. e mente -accanto a quelli sul- on!. Boccaccio e Sacchetti, torna fuori ~!l'aria libera,., l'argomento, del Foscolo, del Machiavelli. e Redi, Gino Cap– Sc la 5trada per ,uscire la .rl- Carducci. del Dc Sanctls. Del pOnl e Gioaud Carducci. Quei trova. • rre ultimi capitoli. pur belli. libri che avevo letto per do- lo stesso m'ero augurato. e rapidi e sugosi. dirci bcllissl- vere e curiositcl, quei t,bri l'avevo scritto a Papini, che mo il ritratto di Dino Com- eh.e mi avevano annoiato a n<!i futuri volumi della sua pai;tni. che Papini presenta acuola e la.sciato fred do fuon. o.riglnal<! Storia della lettera- cosl: • Appare difatti. da quel che avevo guardato ! i.no allo– tura italiana avesse tenuto eh.e dice di aè, un orandi.sdmo ra come rettorica let ter aria o presente la necessità d'lnseri- galantuomo. d'animo retto e documenti di atorio, mi al re rpiù frequenti brevi capi- aem1bile, .sincero.mente deai- aprivan ora dinanzi come om1- t0Ji di colleiamento, capitoli deroao di vedere grande la ci. e fratelli, prendevano un vivi di nervi e di nessi. sul patria e in p4Ce i auoi cit- nuovo colore. davano un altro tipo di quello .Morii e Rina- tadtni. Poco .sappiamo della (Jtt.ft.o, .si.rianimavano con tut– scitc. ov'è rappresentata, con auo vita privata e nulla del- to 11 primitivo vigore. Que– ampiezza panoramica e viJw- l'intima, pure viene fatto u_a vecchia roba mi ringi.o_va– re drammatico. la vita spiri- d'immaginarlo come un di nwa lo spinto. Queati antichi tuale e la v!C<-ndaesterna del Qttei gravi e deQni Jtorenti.ni uomini aolidi e .spreQiudicati ricco e tumultuoso secolo d1 all'antica, di pnma U pr inci- mi sembravan. per qualche Dante. µato. che ricordano per qu.at- verao, più. moderni di me. E Il saggio su Dante è dl una cost.r.uzlonc ~rchitettonica ar– dita(? solenne. Ma c'è In mol– te di queste pagine .anche una nota d'ansia e d'umiltà che onora lo scrittore: cd è una ,profonda trepida sogge– zione di fronte nlraltisslmo poeta tanto amato, di fronte al miracolo della Commedia, il Quinto Vangelo, tanto stu– diato. li capitolo su La vita nuova si chiude limpidamente. cosi: - • Ma nella memoria di. chi. leQQe il "llbel!o" conaa– crato a Beatrice non reatano le immaQinazioni 111ortuarie e apocalitti'.che. Benchè l'ope– retta .sia tutta piena di aonni e di sogni. di apavenH e di pianti, di funeJ:te premunìz{o– nf. e apparizioni. tioi scQttitla– mo a vedere, nelle atrade di una Firenze di magQiO, l'in– contro di due amme giovi– nette: la fanc iulla che la gra– zia fa qua.si dea, l'adolescente che H genio fa quaai dio. L'aria è un po' velato, le vocl arrivano or ai or no net bian– co vento, qualc1ma piange neU'ombra, ma ecco pouore Amore e Primavera e tutto s'illumina, ri/ulQe, a·accende, Parole in rima e parole in prosa aono tratucenH di. pen– aoJ:a ten.ereua, di appa.s.,iona– ta purltcl. LA VITA NUOVA è candida leggenda della ten– tazione di Dio attraverso una donna: saluto degli occhi che divien aalute dell'anlma "· Do– 'PO tutto quello che su Dante si è ac.rltto, :fa ben meraviglia Incontrare certe Wuminezlonl e irlvelaztonl che soggloa:ano per l'evidenza e la semplice verità, come nelle paglne su Dante eia morte: - -E il "POEMA SACRO" è, prima eh.e redenzione dal peccato, liberazione dall'onntpreaentc terror della morte - uno a/or– zo di maQla poetica per re– wscltare l'anima det malvivi e dar parvenza di vita anche al ,epolt-i ,, In ciascuno di questi pro– fili ef rivedono e 5pessosf ca• povolgono giudizi. si spazzano via luoghi comuni. si recano Innanzi lnte.ltpretazlonl nuove, accostamenti impensati. Alcu– ni proiettori (POSS(lno sembrare fonti di luce troppo cruda. ma illuminano e.spetti ignorati. o lasciati in ombra. dl li&ure· che vanno tutte cc.rcatc e tra– passate dai raggi scrutatori. Par talvolta un'aria inquisito– riale quella di Papini, pare sempre armato di blsturl: In– vece è questa proprlo una delle maggiori intime novità dell'opera sua. Per essa i grandi del pas.sato sono stu– diati quasi fossero persone vive e ricche. come tutti gli uomini vivi, di vizi e di vir– tù, vizi e virtù tanto più grandi quanto IJ)iù .grandi so– no i personaggi e i creatori d'arte. Né pub essergli rim– proverata la netta norma cat– tollca nei giudizi morali. Non esiste critico né artista che non obbedisca alla spinta consapevole o remota delle proprie idee morali e poli– tiche. Se adunque in quanto uo– mini. Jacopone, il Cavalcanti. e il Boccaccio, nel promo del Papini, non s'avvantaggiano certamente, restano :pe.Ib in– tatte le loro doti di artisti. e sono anzi messe a miglior fuoco. Ma !orse il saggio più ric– co di acute scoperte spiritua– li e artistiche, dove anche la sua ,prosa si fa meno calda ed eloquente che nelle cento e dieci ip agine su Dante, ma più mos.sa e distesa, è quello sul Petra rca, - .. anima centu– pllce •. • Duttile e trasmuta– bile il Petrarca potrebbe dirsi di natura acquatile piuttosto che aerea o terrosa. Ci so" creature, come Dante. che fanno pen.sare al ferro e al macigno, altre, come Santa Caterina, son tutto ardore e fiamma di fuoco. IL Petrarca, invece, ci richiama piuttosto all'acqua, all'acqua che pren– de tutte le fon11e e rfspecch.ta tutte le immagini, all'acq ua eh.e si tinQe di ogni colore - lago azzurro, sta(Jll0 verde, fiume giallo, palude biQia. tna– re purpureo - all'acqua che ha tutte le voci: muggito def– t·oceano. rombo della cascata. sussurro deL ruacello; chioc– colio di aorgCflte. Il Petrarca è, al par delt'acqtta. mobtle, fluido, armonioso. nomade e volublle ,,_ Ben ~tto a indi– viduare Il Petrarca uomo– moltitudine, uomo-millanime eh.everao i romani delle gran- aentivo d'ene re de lla ates.sa di epoche. ma ra(JQentditi da casa. d'cs.sere u.sci.to dal la s tes– una /ade più umana e da un J:a famiQfia, di parlar e la loro magQior gttsto per l'arte-. l1nQua e di potf!r capire coi Avrei qui anch'io da eleva- miei ricordi anche qud che re .riserve su certi giudizi. e può sembrare più. .strano e avanzare obiezioni su certi volgare aali occhi dei fore– compiacimentl di crudo lin- at1'eri"· iuagglo che sono indulgenze Questa. senza i ghiribizzi e dcl nnovo al vecchio Paplnl: i !uochi artificiali di un'assi– per cul - nella vita di Jaco- dua polemica che Irrita e pone e del Boccaccio. ad stanca. e di cui non resta alla esempio - -urlano esprCS!lonl. fine che un vano grumetto di inutilmente triviali, denunce cenere, era questa la pagina di simmetrie senza lmportan- viva, semplice, rivelatrice, da za, illazioni e rilievi arbitrari, porre come Insegna di u na inutili bizzarrie che rompono opera. che, da Giov. a n.ni Pa– qua e là o disturbano quadri pini. tutto sommato. io r im– pur severi e .genialmente co- piango non sia stata né ri– lortti, macchiano e imbratta- pulita n6 compiuta no grandiose e magistralmen– te disegnate acqueforti, che cl richiamano alla presenza reale del più dotati Intelletti della nostra letteratura. Egli sa fnr– ll vivere e parlare. sa farci ascoltare capire vedere clb che hanno ,pensato e scritto, Giovanni Paplni: L'Aurora della letteratura italiana con 9 xilografie di P. Par1- J?i - Ed. Valleccbi, Firenze 0956-57>, L. 2500. ARTURO MARPICATI sa farci rpartcclpl delle loro 1----------- ~":":i;;! ,':iu~•:r1;n,~od~~~. S[RITTDRI. MUSl[lnt PITTOR nel sacrario delle foro opero come se essi le avessero scrlt– te Ieri, e gli autori fossero ancora Ili vivi e splrantL .E allora Il critlco-ar-tlsta non ha ,raggiunto U suo !ine? Non so se altri abbia .rtco,r- vo1cte stampare libri, muslohc, orianlz:zare l\101tre, valorlz– tarvl all'utero! Scrivete oJgi stesso a: 41 L'Approdo del Sud •• Lungo Teatro Nuo– vo, 29, Napoli. G. INTEUSANO EDITORE - MllAN «Ll:'RICA.» COLLEZIONE DIPO SIA CIIIHEMPDRANEA dirotta da GRYTZKO MASCIONI Nel novero 4el1e gld fUuatrt Collcztonl d.t P<>caia che onorano la noJtra edttorlci ne mancava una, forMJ, che ai anot1aase fl ccm'J)ito f)reclso dello rit'Olntadon.e <U certe Voei che H ,i,enz10 h~ OQ1t('Cllato ctalrtntcrc&ac d61 Utto-, rf: che si Offrine come una J)Cdana .scevro dt ten~nze ;J:; «~C:}g;iuJ;J!e Jro~zo~ede~ ~~f!~t;t o'1 1 u~OV:Ì~ttgot:1~': r, an.za formale: t;Cr quf!Sto non ritcnfa.mo e LJ1rfCC ,. eatra– nea a l Quadro della nuova cultura poeti cG italiana n~ auner/lua 4f1 aaev olarn e la d('/u.Sionc. 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Intellso.no - Via Spezie._ 69 - Panne Prouimamente 1ucird U J• numero di « LYH.ICA » RIVISTA DI POESIA Redazione: Via. I\lontcnevoso, 6 - l\tllan 0 - Tel. 29.61.40

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