la Fiera Letteraria - XII - n. 46 - 17 novembre 1957

LAFIERA LETTERAR 'A O XII. N. 46 SETTIIIIANALE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 17 novemhre 1957 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLl QUESTO I MERO L. 60 DIREZIONE, AMMlNlSTRAZlONE: ROMA - Via di Porta Castello. 13 . Telefoni: Redazione 555 487 Editoriali L. 80 al mm .• ABBONAMENTI: Annuo L. 2 700 - Semestre L. l 400 - Trlme-=trE' L 750 Amm1n1str 555 158 . PLBBLICI I r\. Amminl:iti.: e LA FlERA LETTERARlA • - Via di Porta CasteUo, 13 - Roma - TAR.: Commerciali L. 150 r.~tf'rn· Annun L 4000 . Coo1a a rrP'rAtct L 100 Soe<lh:ione In conto corrente ooct~le tGruooo ltl Conto corr.-nt.- on~Ti!tlf' n 1/314?~ CRONACHEDELPIACERE I soRni eleparole * di ALFOl'SO GATTO * « Il Pantheon di un eroe oscUio » • Pèr Belfast: dobbiamo essere consapevoli di saper vincere e di saper perdere * A pensare al deserto. noi, nati alle soglie dei mari antichi e di arene che ancora chiudono città morte. ricordiamo gli scheletri dei gatti che nei giorni di sole camrojnando sulla spiaggia verso l'orizzonte, in– contravamo col piede, indugiando a calarci lungo le nostre gambe per sfiorarli ritrosamente e acc-.arezz:arli quasi d'un balzo: puliti, illesi, rosei come le conchi· glie. Esistono cose che siano esistite una volta e che ora non son più? Forse solo le cose che ci parve di vedere e che ora. tra la memoria e l'oblio, ancora rroordiamo partecipi deUa nostra presenza strana e luminosa. Esistono città che nascono e muoiono per sempre in una sola notte come i fior.i della Terra del Fuoco. A volerle, da svegli, ricostruire sulla carta, a riaverle nel colore e nella pietra - fuori dalla poesia e dalla parola - potrà essere intento solo Possesso miniaturista che affattura di significati le sue pedanterie. Le ore non bastano, i giorni e gli anni nemmeno. Vale, forse. il racconto di un fatto vero. Diecimila g:iornate di lavoro, novantatremila ore: questo il bilancio di Ferdinand Oheval, Wl fattore di Hauterives che. alla fine del secolo scorso consacrò tre.ntatre anni della sua vita a costruire da solo. pie– tTa su pietra. un « paJazzo ideale » visto in sogno. Alto ventisei metri, largo quattordici, il palazzo - lo si vede anche oggi - ba uno stile pseudoorientale che lo rende mostruosamente singolare. A dieci anni dal sogno avuto, Cheval cominciò la costwtione. Di giorno attendeva alla su3 fattoria, di notte aggiun– geva pietra su pietra al suo castello, scolpendolo e modellandolo con sassi d'ogni grandezza, già rosi e figurati dalla natura. Giocava con la sua imi>rudenza come architetto, riuscendo a indovinare l'automati– smo con cui la casa quasi 6i faceva da 6è, sim.!-le al– l'altra che gli era apparsa ,in sogno: non una dimora, ma un teatro di figure gigantesche. di strani animali. di torri. di cupole, di stalattiti. Un 1unghissimo. eter– no racc onto da « Mille e una notte» sul cui fronte· 5p!.. z.lo egli scrisse infine: e Il Pantheon di un eroe oscuro » e ancora: « I tre giganti fanno buona guar– dia all'epoca degli uomini curvi sui solchi ». La re– torica gli prese la mano da ultimo nei modi vitto– rug'hfani del tempo; ma gli intenti dell'c,pera osses– siva significavano quarant·anni di pazienza. di miste– riosa vita notturna tra i ruderi della sua memoria da ricomporre: era la ricostruz.ione babelica di un mi– nuto. di pochi attimi. quanto può durare un sogno. Questo rac-conto vuol dire C'he è meglio cercare di non fermare le cose che sono state una volta e che ora non ron più. le cose - e perchè no? - le per– sone che a noi soli per un attimo fU dato di vedere. Cadremmo come il httore di Hauterives nel più ma– niaco surrealismo. Lasciamolo ai pittori di poco conto e di gran nome. agli scrittori che tengono d'occhio gli insetti. ricordando che in tutti i tempi è stato dato all'arte della p arola. dei colori. dei segni di co· gliere le immagini vi.ve e luminose del proprio mi– stero. Tutte le altre cose. rifluite nel mare delle sab– bie e dei deserti sopravvivono e sono il colore del tempo, l'infinita dimenticanza della morte. « Molte e -molte cose questa rupe dirà un giorno». scrisse ancora sulla facciata di pietra il povero fat– tore. Ora possiamo testimonfargli che Il suo è stato solo Wl lungo e misero gioco di pazienza che non impressiona più nessuno. una cattiva digestione di cose viste. un infantilismo aulico. Ora sappiamo - lo hanno sempre saputo i buoni - che l'ineffabile. ciò che non si può esprimere a parole. a parole va detto. Questo pensierino è diretto ai reggitori del nostro e blasone» calcistico, ai tecnici, ai giornalisti. in vista di Belfast- . Abbiamo perduto una guerra, siamo intenti a vin– cere la pace con la proprietà dei nostri pensieri e delle nostre. aV.oni civili, con la difesa di un costume democratico per tanti anni ignorato dagli italiani: eppure continua il rrtti:lveuo di non voler perdere e di non saper perdere, caratteristico dei popoli rimasti allo stato primitivo e fanciullo, anche se lontani per usura storica da una vera verginità e da una au– tentica forza, Continua il malvezzo di non saper vincere. di dare cioè alla vittoria quei colori di miracolo e d·incredu– lità che ci rendono almeno sospetti di averla trov:1ta per caso, frutto di un'avventura ben riuscita. più che di merito. Fosse soltanto dello sport quesfo triste retaggio! Potremmo imputarlo agli uomini. E sostituendoli, come a ogni sconfitta di calcio si danno gli otto giorni al commis.~ario tecnico. avremmo risolto il problema. Ma non è così. al pWlto che è vano pensare di ripor-– tare nel nostro sport professionistico, nel calcio in particolare, un qualsiasi costume virile. se ne>n avre~ mo prima fondato nei nosiri pensieri e nei nostri atti, soprattuito nelle nostre parole, quella misura e ~uella responsabilità, quel sentiment~ dell"onore_. che c1 ren– dano consapevoli di saper vincere e d1 _sà~r per– dere. Quel che importa è che la caus! sia gi~sta e che si (accia. per essa. con modestia. 11 pro~no_ do: vere. collaborando con gli avversari e co~ 1 rivali a .sah·are sempre il significato della lotta comune: u~ significato di civiltà dal quale sono soltanto esclusi le guerre aberranti, i diluvi del fanatismo e dell'ira. ALFOSSO GATIO * .I p(l.(111fCI 8: Lettere inedite di Clemente REBORA Ano~ Banti Art.rmisia dalla narrativa alteatro a ~uRio cusrANzo * Jnter,·ista con BAì\TI 1 - Sappiamo che lei ha gli amici. Il teatro francese preponderante su tali prove, scritro un dramma che ha può benissimo usare un lin- sicchè spesso. nel tentativo di per protagonisli il pe-rsonag- guaggio accademico: esso è fare pagine di poesia teetra– Qio di Artemisia Gentileschi, patrimonio comune di ogni le. Si cade nell'esercitazione * Scritti sul poeta t~t:ula 1 ~ic~:a i~iàu;ai~~: ~~s:e1: ~~~:~o~ia~~/~1 ~~!eh~i~u~tacorari~a d~: recentemente menticabile Tomanzo. Cosa svolgono sW palcoscenici si traduzione. Confesso che nei Enrico Fatqui con il pittore- libraio Tastaldi A COLLOQUIO CO! ENRICO FALQ PER LA SECONDA EDIZIOì\'E DI « LA GIOVAl'i'E POESIA • *" E ORA COMINC la grande ecatombe ~ò ~~~g~igd!;f,~t~adrira~~~ 1~:!n~~f::~ uc':e ~f~~: ~~~=ti ~~a~na~~o so~i scomparso * al TeatTO? sare al finti gioielli. e) finto temisia sulle scene. questo e I ,,I .. 'I"J.' I I. - IJ passaggio della nar• marmo e che. nella vita vis- pericolo non mi ha mai sfio• di: d i P I E 'l' B U .!.l rll. ~~~b~.!s~~t~n ~~so èra~o~:rt~ic! 0 i~:: i~~~i~u:~ i~di~~.e-i:r.htdu,:~àt a~~ V'era una coorte di poeti, &tratto quanto per memorare bo nel maggio \956, La GtO- ~~~ea~~~ o~~ip~a=t~ ~~'r:O!h~e:t t:m; b~l~~:· ~ ;~=m~fiJt~!,<>s~~~i~~ Gioroio 11APHONI ~gn~~o~~niur~~~bb~ 1!~~ b~~~: 1 ~:~ar~~l lecob~ : va~ 1:::ie•::~oro duro. fu lo scriverne, un soggetto di ro- trattato, e. in genere. assai La.forgue, di · un Giraudoux ~ mestiere, oltre che e.more di temporanea. per alza.re ves• stesso Autore a rtcordarce..lo, ~a~~o~:n% ~~~~~iir~~ ,W~e/~\~~mente. dal t~lro ~r (~~~o ~~\~~e ,et~!r:u~ Uio,,anni Gl[DICI ~~g~r~,u~n~fii~. '~i! ~!1;i: ::~ < !;~ n~:~~:r:: ~~·':n~io~ d/:e~:u: s~ tentazione d1 ricominciare 3 - Immaainando un per- l suoi compagni colla serietà terne fare une legione, si. più per dividere che per uni- guire i dattiloscritti che arri- tutto da capo e in tutt'altra sonaoaio coni.e Artemi 3 ia sui- e il calore di chi vive sem- una specie di legione stranle- re e chiarire. Tanto è vero va~ano e blocchi. _e s~vere maniera. Nelle vita Si sa be• la scena. come ha risolto. plicemente e di tutto cuore e ra del sentimento nel deserto che. malgrado le numerose e rispondere a tutti i g1ovam ~~J~ee~~e~~f~t~r~ip~~d~a~~ ~~!?di. i! nroblema della lin- ~~ P~!f a t.fn~ ~d!,8 i~~~~ G'1,•c'11J!O Sll,\G,''Of,ETTl =~,.!~~i8!!~01:!e e!; ~~~! f~i~~ :O~~ ~ !;:~ :°eiJ5:9~~- ~oe di circostanze minime. te.lvolta 3. - Altrettanto e !orse più cli .introd urr e sulle scene n 1\ me si d.i&Se e come fo stesso l.C. da tutte le par~ clle une s:, e.ra. ..1'1.U con lb. p('..SuJ'tezza cosl !rivole che :se un ro• astratta è la situazione di chi que1Jo che chiamerei e ree.li- ebbi a dire da queste colon- glovane poesia in Itelia non de i na ufraghi. fino a t1sch.i~_- manziere se le inventasse gli mette in scena perlone e vi- smo storico>. n problema ne, mostrano troppo di vale- c'era. che }Q pur vasta Pt"?- re di s~lo: e _tutto oo darebbero sulla- voce. Con- cende di Qltri tempi: i gran- della lingua da usare m1 * re come e esemplificazioni di duzione era da ascrlvue più per s tabilire . la. pnma ~- scio di queste ~eggi._ come po- di modelli del passato, spa- * punti di vista personell li- all'esaurirsi. d'uno stock di gra.fe della giovinezza poet1- :b~i~~li d~;e~~::01~vt ~o~~ ~~! 1 ~~n~~~~I ~~~ ccontin~ a p:ac. ?> ,_________ _, ~~nÌe~onuntan;~bb1f:: ~t ~u~lt! '!~iav~}:O~ri~ caM~iiu~r:~accoglienza dubitare se proprio quei tali -------------------------------- ad W1a reale esigenza della che ebbe. giustificarono tanto f~~oo~i~::1~el/:~ J,;'~~".,r,i; J L LIBRO DI • 'Ul SI P."HLA nuovQ giovwezza di esprime- 16voì'i A~yli cooos~'f Fai· certe conseguenze, siano 'òav- ~ ~• ~~ ~1:a ~e ~tis~~tàÉ ~ vi; ~~% ~diff! b:~ Ji ~~ro;~~t'~~to;ul~ ... ~~~~ ~~= == ~ ;i~:va~~~;! ~: sussurro dei personaui. lm· R • • d • D T • • de nei parnasi letterarl con ta pencolosa; _non si tratt.a,·a è~:~oe:SWl~~tecn:d~n~i acconti. I ante ro1s1 t~~l~"~:~.d~~te~::~~~·~/l~~n:~~s~~ batticuore. Cosa dicono? Per .,,, bili. al suoi secchi e spesso poltrone, e 51 se la re6Zlone :f 1 ~s 1 !;1~ ;fl~~n~o~~~~~ ironici giudizi. . f~~~:i~ ~!~f~n~el 10P~: ni, avviene che il romanzie- ~ eltrl, sott0 sott0 • glà 10 vola i libri di testo. E c·era re possa pensare al tealro. * lntmveno O megarj 10 ~pu- da chiedersi, prima di toglie- Nel mio caso (o meg?!o, gnavano. ad acco:rgersi net• re la sicura, 6e valeva la pe- 1 d' A · · · e/i FEHD/11 A il/DO 11/ HDI A tamenle che una giovane poe- na senza rimpi6nti d1 • met- : dceaJ~p~ot!~~r;;J;;:> ~r~1:~: . Sle. esJ.steva. ~ valeva, ,d O~- tersi a fare all'amore con la dirittura ossessiv_a e ne è Scrivendo su queste col~n- del Diario non fossero anche suo Diario. I quattro ra.ccon- in Lib1a, dopo la caduta di ~";'p=t~n ~~~~n•~~f: giovinezza• .. c_ome a:u d: s.sf: pro~a la_ n_ecess1t~ da me n~. lo_scorso_ a~no, del D10. i Sou venirs de la Cour d' A.S- ti lunghi che ora appaiono Tripoli verso la Tunisi-i: ìa ferenz.e del pubblico e delle un ~~or pitico (c~e ?rmat s~ntlta. di ri~ostrwre le ~a- rio _d_i ~n g1udtce di Dante si.se gidiani. comunque, assai sotto il t.itolo di uno di essi storia di un'anabasi senza critica. fu Falqui, quello del- n?n 51 tnt~~ve _PlU di poe– gine già scntte cbe la rie- Tro1s1, Cl parve- d1 dover met- prima che documento lette- La gen.t.e di Sidaien nella se- speranza di uomini delusi le ,.pezze d'appoggio" 1 per in- ~a perchE: 00 !1 f era ~ent«: ~oca~~l/~ rrdute ~~~lcenj >ere in l~ce che - a_ r,arl_e rario esso è il documento di rie e Srittori d'oggi• dell'Uni- dalla guerra, che la guerra tenderci, quello che meno 1)8- v~~~ove.o :.r~~-ld~~:n.,~~~ s~o desi~e~o~; ~te 1 d,e ~- 1~ coraggiosa i;>resa d1 posi- una crisi morale, la testi- versale Feltrinelli ne sono la costringe a veder chiaro an• reva interessato ad accorger- razione Falqui ... cordo. Queste I cvhe ~~~~ :uone dello scr~ttore ~ causa monian:za d 1 una cosci~,1za espressione. ma questa volta z:tutto in se stessi e li pone sene. pe:rchè aveva avuto al- Ma. se ombre corsero allo– sembrare maian e seosible• delle sue esperienze d1 magl• offesa, testimonianz.a a s sa j elaborata nel senso di un to- di fronte a Wla realta che ap- tri amor;,. c_he. non. sembT:lve- re. sotto il sole di maggio. i ries > letterarie. rispondono strato a ~o~tatto con . una rara, occ-orre dirlo. nel nostro tale d!stacco da ogni occasio- pena intuivano e che ora li no concilieb11l 11;n.med1ete;; risultati hanno t:ibad~to ad Invece a una realtà partico• r~ltà mer1d1onale che id~n- paese dove non esiste una tra- ne autobiogra(ica, anzi, per sovrasta e U schiaccia: gli in- n:3ente ,,_"? 1 secco_' s~rnò usura. e la n~CSS:tà d1 quel: lannente concrete La figu- litica nel problema della g:u- dizione letteraria di protesta. almeno tre di essi nel se=i..30 contri le fughe i combatti- nvolt? di punto ID bianco ~ le bomba. e I occluo buono di r? sto~ica di ·Pt..!"terDisia~n- stizi~ ~na profonda esige~- e dove la protesta morale_ si di una scoperta di .personaggi meot.i .si succedo~o con un rit- ~~:r;:uo:::1a~~~1~oe~ò ,~i ~ài~e.~~~-Ji u~~ifa 0 • \~ lllesch1. e d1 chi le S1?Va \n• z.a d1 civile, prc:,gress~ e d• r.- traduce spesso in polemica e di vicende del tutto separa- mo sempre più intenso a ren: passato come solo valido e al stinz:ione c~e par:! un !,, torno. 1 1:, un temf gse?~t~ scatto dall ant.1ca 1 ~1ser:a d. polit.:co-sociale e non come al- te da quella che può ~ dere ~siva l'atmosfera dr presente come quaresi:ne dubbia tra Antologia e Re– SeY::::~ 1; 0 fi~ tio ,mi d~- q~elle popol~~oru smo ad og• trove nella ricerca di un va- sklta un'esperienza diretta questo lungo racconto, dove senza sorrisi. Le presa di po- pertorio, quando era invalso cumenta"te e ricof~ibili gi oppresse. pm che difese dJ !ore universale di quella pro- dello scrittore. I quattro rac- il dramma di una genera:t!o- s!z.ione. ~ui sta il punto, non definire "maggiormente C't":ti• Del processo d· violenza d; 'J?a org~n_1zzazlone gi"!dlZla• testa al di fuor.i dì ognl fat- conti h-tnno un filo che h ne di italiani è guardato con s1 e5;3u!"1 in se. stessa. nel ca" l'antologia rispetto ed un cui essa fu p~otagonìsta e r:a e pol~ztesc~ al_servizio d to contingente. '.ega l'uno all'altro, diremo occhio apparentemente lm- comp1acune~to d1 quella. che "se'!llplice·• _repertorio. e poi vittima rimangono minuziosi lnveteratt privtl~gi e_animata E' logico che, con questi un legame storico connesso pietoso, talvolta con un'iro- oot~.a pel"Slf'!? valere come cosi folto ~t p~e. verba!ì' che fenno ·addirittu• da assurdi pregtudlz1 - pro- precedenti il Troisi rivers: agli eventi di questi ultimi nia attraverso la quale tTa- una scoperta · n_-ia pte~ for- Ora. e. d1stenz.a d1 ui:i.anno re e tranche ~e Vie~- e_ regi: prjo ne11"7stensor! i_n prima oggi ancor~ una volta in for- decenni: nel primo ~ la sto: spare, come fu già notato per ~~~~°i;,ta~\e:!tu3{ ~~~ ~o ~:fe 0 ~~l~P~~e~~·; 0 ~\a d~Ì~ strano atteggia~ent1. t1mon. persona dt que! ~ano doves- ma narrativa quella testimo- ria di un reparto d1 soldati FERDL~ANDO VffiDlA àntologia ma all'inse~na di proteste. 8st uZ1e. ,me~zogne; se e~e identificato un per• nian~ di una coscienza of- durante l'ultimo conflitto che ouello che è stato il Reperto- PIETRO CDL 4 TI1 ~~u~~no ~~ di~g~es~a~ sona~gi~ autonomo. negU SV1· fesa dl cut era docu:nento '.' si ritirano dal (orte 'i,d ,·en (Continua • pac. 2) 'rio Fatqui. edito da Colo,n- (Contln~a pac ?) narrativo 0 del :omanzo_ ave- ~~~~~~i~agftap;:ce;d:t~s~ ::.•--------------------------------------------------- ;ign'ftt'emi ~~• ;;~-:::. g:~ compiutamente narrativo; m_a Q U A L C H E C O N S I D E R A Z l O N E cosi dire. sulla punte della Trofs1 ave_va. già offerto, pri- linguo. Quasi a esprimere ma del Diano, qualche altra * SUI PREl\11 una domande. E qu'ale rispo- prova narrativa e appunto sta più esplicita di una per questo non era difficile esposizione te«trale? Soltan- di renderci conto es!stessero to in essa era J)Ossibile TE:·già in lui te premesse di uno cuperere tutto quel che 11 sviluppo m tal senso delle L'ANNO DELLA POESIA i~~a~fiu:;aer~a ~ 1 asc~!:~ai! sue inclinazi_oni letterar:\. 0 * auelle voci sepolte da tre se• E proba~e che U D_1 .rf ~;!~ ~!i ;_:_~rso che ne va- ~~~ 0 n~;!it/v~:f g~~~~~= di E L I O F 11, J P P O A CC R O C CA 2 - Quale e.werien,a ha magistrato e scr:ttore di fis- . . . . . . . . ,- , . . . rrauo r:!n auesto suo nuovo sare alcuni epjsodi e di chia- Non si tratta dt fare uni ventata polem1~a. e. pur nel- l"ope~. mt~re o parziale, d1 dtchierere il ~7 esser~ lan• d~lle er~1.- ne~. i ull.lmt d!e- lmpegno? Mre gli elementi e i carat- torto alle opere o alle per- la scomoda P05!-Z1onede! no- autori. qu_ah Palazzesc~I e Sa· no dell'_l poesie .. Megho sa- c1-quind1ci a.nru .. 2.. Scriver di teatro mi è leri di quello che appunto sone di Pratolini e Elsa Mo• bile personaggio. cercJ:11amo ba. G1ott1 e Berile. T1tta Ro- r~~be nal"!dar_e _e1 testi pce- . In .tale e pos1Z1one ~h pn– stato. oltre che un im'pegoo avrebbe potuto essere il ro- rante. Silone e To!ane!U, di trarre qualche considera- sa e PeDJ?a, LU";i e Albe_rt!) t~ct. pubb!,.icati m_ qu~ti ul~ vile110.~ però le. poesia non_ nuovo, una sorta di libera- . . di E' ta Calvino. Natalia Ginzburg. zione. Mondadon, CUrc1 e Pesohm, timi . m~ 1 • alcuru dej ~ual,_ si culli come su un letto dt z.ione eccitante e anche un ma~zo dt un ~IU ~C~. . no Vergani. narratori. come st Ormai giuntì ouasi al ter- r.:'farght;!ita Gui~accj e Ma- (bas~t ncordare quelli d~ gommapiuma. Se g n l di esercizio di modestia: la pa· la timide2:Z'3 .d1 mo_1t:,.s1a pur sa. che quest"e.nno han me- mine se non dell'anno alme- na Luisa Spellani. Romeo Banle. .R.ebora. Penn3= LUZJ qualche direzione (Quasi di gina teatrale. infatti. ben ben ~otat.i dt po~bilità e d, ritato (dai Lincei. dallo Stre- no delle. stagione dei premi. Luc:chese. ecc. E si potrebbe e P<!sohnt) ve~mente 1:"lpor• nuove engagemen.t, ma di di• lungi dal patire suscettibilità voc.azione _!etterar.a, alla nar- go:, dal Viareggio. dal MaT- possiamo azzardare una con- aggiungere Fre.1;co ~a~t- tenti 'Pf:r molti aspetti. lm- versa natura polrtica) s·av– comuni a quella propriamen: razione distesa che appunto zotto O dal Salento) premi elusione? ta. autore (per 11 Cht~nc 1 ano por~ant:1 soprattutto_ per_ lo vertono da molte parti. Al- te • Iett.eraria •, sollecita I esige il romanzo, un gene- per. i loro romanzi e rac- Il 1957 è stato l'anno delta di. quest'anno) del e p1ccolo • evv10 a<i. alcune .nflessioni cune riviste non ne tanno con~gli. gli in~er~•enti. f!!al- re che comporta, diremo. una conti. poesia. rifmto.. . s1:1na poe~ 18 -: e .1 ~~ mo- mis~ero: Nè certi _autçri. leab1le e . ogru 1mpre_v1st~ capacità piuttosto rara tra Nè. prescindendo dai pre- Ch r tt I . t Poeti nel pt~no del loro d_1e frutti e d1rezwm che Direzioni o ,ndlC'<lztoni che Come let~:1ce e s_pettatnc~. 1) gli italiani, di sviluppare un mi. si vogliono sottovalutare l"ann~ di ~aua i~r ;i1~evosta ~ lavoro (o ~Ila fm~. nel caso s1 dovranno pur fare. . siano, vanno seguite con l'at• teatro .m mca~ta. Gol.d~m e arco di vicende umane a lor i meriti di Moravia e Ber- i testi oetf~ non ap ~e doloroso d1 alc~m): _poeti, a . P~r ~ra. alcune CODS!dera- te.nzi<>neche meritam"' ~n~i! ~!sdoe~:Sr:.d~~;tt~:~ volta suggerite da un _certo nari . che quest'anno han soltanto ~ai premi let~ari, volte, al loro pnm~ libro. . ~ 0 1;;n! ~~"J.Y~ ss~i~aJ:~: e L'anno della ooesie • po: tro le 'tun he tirate senza impegno morale, un'art1cola- pubblicato opere ben degn.e che comunque segnano qua- In p-en P3!"te Sl tratta dt e di comodo> in CUi la poe- trebbe durare oltr~ i dod1c1 azi~.n~ ~ ~t~te •. lE: t;o~po zioa~ di fat~ che in certo sen- dell'altrui e del nostro n• Si s~mpre il poi~ di. una ~i- ~m~ll~scluS\~!~~~e 1~ 15 :J: sia :i'è venuta e trovare. ~~~ re4~~:~ta~chea ~ sottilt d1scnm1.nazrom. t~fme so r1specch_1 quella che è la spetto. , tuaz1one. I premi ~ell_anno m CUni casi (~ veda il Viareg- . Gmntl. tan_to p~r i!1tender• sarebbe un vero peccato - ogni genere di cerebral!smo. straordinaria mutevolezza d. Ma seguendo. per un po, corso - a commciare da . . CI. la narrativa. 11 cmeme e 11 d d . • Purtroppo questi vezzi. de- forme della vita in atto e ;e norme del e Progello di quello dei Lincei sino al l?lO e soi;rattutto il Marzott~l la pittura (in particolare del :e~:: e~ . ei 11:_ecento– generazioni da _Pirandello. questo il più delle volte a Co~iituzione d'uno Stato Card~cci, a1 Vi_llo San Gio- e {)TOPt 0 qu~ta la dare di cosiddetto tipo _erealistico») gnat" dalgibe~~v~lo des~!~~– rivogateci in se~u1to dal lea- causa delle assai scarse pose1- ide~le fo~dato so.~ra. .e;h al- vani:11. al Cam1llo Sborbaro tono a premio 115ess~·aJonl! a una loro C!"1'5i .o esauri• del ~ale (bisogna pur dire} tro americano. impestano le . , . h ff ò 1_ beri > d1 quel! ms1gne e (e Cmoue bettole•). al Treb- conseJru_enz.a a a s mento. la poesia s·e automa- . . • nostra scena favorendo tnol-,bil,ta c ~ 0 re come mo e nient'ef!atto idiote Barone bo poetico - Cirtò di cervia, letterana. ticamentt trovata in posiz:lo- i poeti 51 .sono menta:.a. con tre una lingua artificiosa. lo _per . il . roman~o la vita rampante creato dalle (anta- al Leric,. al Viareggio. al Non è solt~nto volgendo lo ne di pnvUegio. avendo esse ll 1?ro 8551duo lavoro. !a 'non quella che in Italia nessuno soc1al~ 1taliana. No:1 ~ d7tt~ sie di Calvino, tentiamo di Chianciano. al CittadeUa, al sg~ardo el risultato del pre,. meno risentit-0 del mutamen- facile attuale predilei.ione. '---------------------' parla in ce.sa propria q co- tuttavia che tra Je lSpirar.oru porci al- di sopra di una pa- Marzo!to - hanno coronato nu, comunque, che possiamo to avvenuto - nella sfera ELIO F. ACCROCCA.

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