la Fiera Letteraria - XII - n.35-36 - 8 settembre 1957

LA FIERA LETTERAR AN 'O XII - N. 35-36 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCJENZE Domenica 8 settembre 1957 I PUBBLICA LA DOMENICA Diretto,·e VINCE ZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 6~ DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE: ROMA - Via d1 Porta Castello, 13 - Tele!onl: Redazione 555.487 - Amrrurustr. 555 158- PUBBLlCITA': Amminlstr.: ._ L.A ~"'lE!tA L.ET' fEH.AKlA • • V. d.JPort.a Castello, 13 - Roma - TAR.: Commerc1alJ ~ 1;,o Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI Annuo L. 2 700 - Semestre L. 1400 - Trimestre L 750 • Estero: Anno L. 4000 - Copia arretrata L. 100 - Spedizione In conto tllrrente postale (Gruppo TT)- Conto corrente postale l/31 ◄2A SABA E' MORTO ILPOETA GIULIO ABCANGIOLI * J/ suo dramma, sino alla fine, fu combattuto in segreto e con me::::::i assolutamente personali E sen:::'ombra di sfida, sen:::a falsi orgogli * ,li GIACl/1/'l.'Q Sl•AGiHJLET'l. I Non credo che molti ab- ìL ragazzo Arcang,ioti. Furono scritti. articoli e apologhi sa- una notte di bombe e di biamo saputo, mentr'era in alcuni mesi di vaqabondag- tlrici, in molte riviste di impe~ito nella pronuncia, in vita, che Giulio Arcangfoli gio in Francia e in Znghfl~ avanguardia. dell'epoca: Le l~~p1, isolato all'Ospedale scrivesse poesie. Per me. che terra, a piedi. alla ricerca dt Voce. il Fieramosca. Lacer- ctvde. Per t suol /igU, che la ne i1711oravo ti nome, fu 110- una fortuna che sfuggi sem- ba,. Collaborò a ne h e allo nuova guerra aveva. di.Tpe-rst, turalmente una sorpresa la pre all'inseguitore inesperto Avanti!. Dopo aver combat· Il poeta aveva sofferto lun· pubbltcazione del suo t:olu- e trasognato, il quale piutto- tuta auUe Alpi. terminata la gemente. H su o atrozio, la me postumo I Semidei (Ce- sto che sulle strade del com· guerTa. si tenne via via lon- sua solitudine, riecheggia.no, schina edito~e Milano. J948). mt-rcio quotidiano la cerca- ta110 da ogni attività !flili• con un'~nsollta f or: a, ~4! l prese-ntato affettuosam~te va per i cieli della (tinta.ria. lante. accettando per vu,ere brano di questa lettera tn· da Michele Saponaro. LA let- Tornò povero come prima. un modesto impiego ne Il e vtata neU'aprUe del '42 ad tura di queste liriche mf n- muso come prima. e come Poste. E come impiegato tr(!· uno dei figli, che sembra 11 velò un poeta fino allora del P;ima <;arico. di entusia_smo. scorse il resto della sua e~- testamento del padre e del tulto scono 3 ciuto· ofa.ccAè d1 sogni e dt smanie. Sa av- sten.io. pa~te a Viareggio, poeta. quello che seppi' della sua venturò allora nel ai'?rTlali- parte .a Pua e .a Bolof!Tla, • ... e mi sorprende come vita lo appresi unicamente smo e nella lolla pohlica. • per ntornare pnl tarda a tutto H passato si accalchi dalla prefa..zlone. Era noto di/atri. per I :aioi Viareagio doue mori. nel '43 nel presente di questi. mesi, G~ulio Arcangioili e"'a na_to r--------------------, rne:nt~~ife;1:;s~.~~u:o; a F'!renze _nel 1881. A sed1c1 rompe in una vita diversa, d:~~-!u~g~r,a~:e~:s~e~t~/f1: Quattro p es'1e 1' ned ,·te r,:es1f~~~:ote~t/iùc m~o d::,~ bertd della Grecta, nella le- vataggio gi~ne dt Peppino G~rlbaldi. Dobbi~mo trarci a riva. Ritornato I~ J>:Otria, PH~ tnrdl Strappare al Jium.e la su.a ~:e_v: a1r.~\tlC~~;c;e::,òv1~,~~:= d.. r:~t~~r~~~~,,~: :::rr:::a cg,~; cas,one singolare per tenta- Giulio A 1·ca ngi oli dura: rubarla a tm trauo al- re una dlvena foriun~. - le miniere dello spirilo. ;~~n~:bft'::'~%~t~. 1'~·ar:: * ~~~~o =~~e ::gast!'d!!!':; Uca. {amlgUa fiorentina ca· a lungo entro' di.!egn.t di ca- duta m pouertd si ridusse a .:llltlitlllttl! lori teneri e dbperati, dove vende!e quadri de I la sua vivot10 i miei Semidei. Sopra Qallena, e no!1 1:oh.•1:a,per Quando mi sveglio cammino sull'ultimo g,li avvenimenti del terrore. una rtt'tntt' lmma1lnt di Umberto Saba. alla cui memoria e stato a.s t'g:nato d'onore e Vlarerglo 1937 • Il Premio ro~c::~ {~~,t~r~n i ~-~~:i~!i 8 Ji lembo del mondo, e son per precipitare. !~"fa CJ~r~f;:!,r:~:l!o:c~:: Londra e di Parigi. E tentò Qualche vena di voce ml scuote Il cuore. gli affeui, mo,1,a,10 ·a1a,1, L'equipaggio mi aspetta a bordo della tartana. di cenere. ... __________ "'7""_____________________ Han tutti la barba fatta ed o«hl di plenilunio. Ma nel chiuso unto la IL LI n Il o DI e u I s I •• A R L .A Aa d l•mo! gioia del lungo 10,monlo•. Rollerà questo scalo su àmachc di grazia. Erano, come si vede, noti- * Tornerò, somigliante al polverio serale. ~ai/:ff~1e:~ ~,f:r':!,~~ih:~ * ,li FERDlfliAJVDQ 111nn1.-t E' di ieri l'apparizione del duto sulla_ terra in un'epo- tudo che è una sorta di ne spiega I caratteri - dove primo libro postumo, di Cor- ca successiva a quella e ter: grande museo dove sono_an~ ancora C tollerat<? un :3enso rado Alvaro Roma vestita za guerra mondiale•· la cui cora toller~te inclmaz1on1 del fasto e dell ester1or1t_:.\ di nuovo. gli fa seguito ora attesa ha per molti uomini passioni vizi e d1vert1mentj che ricopre la ?(?Vertà, 11 il romanzo per così dire del nostro tempo (e forse del \·ecchio mondo. quasi dolore e 11 d1_sor:-dme) Bel• utopistico o avveniristico (si l'Alvaro E:ra tra quelli che un'isola nella quale ~ermi- ~oro conosce I prncer1 della e parlato persino di fanta- non riuscivano a sottrarse• no tuttora la spontanea cor- vita, I~ donne. è comvollo scenza) Bclmoro. che da ne) lo stesso senso di atteso ruzione contro cui combatte In curiose avventure sino a poco ha visto la luce. a cu- d1 una irreparabile cata- un simulacro tutto esteriore che una pillola atomica_ non ra di Arnaldo Frateili. nel- strdfe che precedette l'nn- di quel senso morale o an- lo trasforma In fanciullo le edizioni Bompinni. Qual- no mille. che assume sem- che di quel facile morall~mo Ma B~ln~oro è_ un fanciullo che tempo prima della sua b!anza ~imano nell_a ,figura ch,e_si na~onde :iot_to 1·1po: c~n l_arumo dt un, adullf' morte lo scrittore ci aveva d1 un g1_ovane bell1ss_1mo. e cris!n e ti fav1sc1sm~ d1 c e n-.p1rn a nfonqu1sJarc ~ parlato di questo suo libro con la f11tura anche_ 11 cnn- ogni tempo. I uno e 1altra sua, varho • 1 tA. ascmn ° t~t cosi e diverso io sia come dido amore per In v1tn del- pro.tienti con pari ipocrisia. l~vrn c e a ,sun protettrice impostazione strutturnle. sla l'uomo uscito daJl'adolescen- ma per necessità di Stato '\eodor~à un ~nf/an3 1 do:tt~ ~~:s~ j;~~h~zi~~~ec ;~rif~i~ ~=: 1 ii 5 sl:,~ s~~~a~~i~!P:;!;~~ ~:ll: d~l-~~di~~om~~and1~r; ~h!tn c;~se~v~ cin 3 se :res~a (si tratta di una prima ste- disarmato nell'affrontare il che assicura a tutti gli uo- un 11 anuca Pietà materf°a. 1 pur sura. ma si avvertè uno mondo e gli uomini. mini dello terra una obbJi. n~ a sua turpe pro ess on~ sforzo di obbiettivarsi. una Caduto dapprima in una ~atorla ricchezza e felicità d 1 1 d~ez~a1_1ada 1 llad qua!e 1 PI~ vdlont:.\ di e riferire•· che, plajta ancora arretrata. tra e che perseguita i poveri ~r. 1 51 riscot 8 opo 1. SUI• se pure impej!:nava diretta- contadini sui quali il e mon- e gli infelici. le passioni e cidiot.rei1la i5ua ~a di una mente lo scrittore nell'oro- do nuo,·o • ha un riverbero le inclinazioni individuati prosfi u .a, 11 o cr I a duf ';f hrosa e umbratile sfera in- nello ~t!sso tempo aJiettan• degli _uomini. A Magnitud_o ro F'\~\~~'m~loo O vr~rii'À a ~~~oidira~~\ ~~r nec!":t~~ ~~i~Jt~:~r~· c?t~imdr 0 ri'~i~ faii1~ 1 ~~;r!~:~rN~tl (Contlnu7": par. !) tempa. con le sue delusioni e con le sue speranze, quel profondo continuo e forse doloroso contrasto dell'uomo e interno• con l'esterno. do– veva per necessità prestacsi a un gioco di ahlusìoni e di scoperte completamente di– staccate dalla sua esperien• za) e' ci rammarichiamo di ~f"q.;'1cle~u~~~r~ofl~sl~i/ 0 hi sembra tuttavia di ricorda– re come questo romnnzo. che allora - nlla vigilia della maJattia che condusse lo scrittore alla morte - do– veva avere ormai ::issunto la fisionomi::i che ora si pre– senta ai lettori. lo lasciasse scontento o per lo meno f':t'"fu 1 edt u~a c~~~ficc:i~raJi trovare - trattandosi ap– punto di un'opera e narra– tiva• nel senso più esteso di questa parola - una so– luzione los,rica all'avventura del protagonista. "POESIE,, DISANDRO PENNA * Una continua nostalgia elci presente nel presente: ecco la formula che più si avvicina alla gioiosa malinconia di questo poeta * ,li GIQllGl(I Ecco dunque, pubblicato da Garzanti nella sua nuova collana, il tanto atteso, e a lungo andare un poco tavolegg:iato, .. Libro di Sandro Penna»: tutte le Poesie - edite e inedite - composte dal '27 al '55, o se non proprio tutte quasi tutte, non essendo poi tante - afferma l'A. nel– la sua NOLa - queUe che, pur piacendo– gli, ha dovuto e c1 vuol poco a capire il perchè) tener nel cassetto. CAPII0,11 Que~ta camera è piena di oblssi velatl e di rlccìoU azzurri che tormentano Il tempo. Vaneggio nella stanza parlando con una conchiglia che romba nello 5Pazlo. Dolci vene baitono perltandosl. Da etriat.ure di cieli nottu rni ml balza incontro gtuUvo uno s posallz.lo. T'ofrro bambole, Venere. Divago paz.lentemente tra nodo e nodo di caballstldie Imposte. Vedo un demone. S'alzano dal muri nubi d'albe. Le dune lontanissime s'emplono di del Tutto è vero in questo riposo da corona di morti che ha nel bigio cerchio tutti I coloM d~ giorno ed offre, sulla vuok! bara, un pasto. Cbe crepuscolo pallido stasera. C'è un popolo pacifico d1 faggi e una chiesa tremante di vecchiaia. Sono uscito da un aJbero e ti gual'do, palllda vita, sogno sovrumano, magnolia che cominci a lncolombare. Il vento òe scende dai monti ml portn la felicità. I singhiozzi ml prendono per mano. Il u••iflo ,trii' n1•t•itJo Slamo arrivati al pazzo della savana. Guardiamo dentro senz.a strologare. C'è una pallida luna e un mu.rmure di pellegrini e lo sciamato sflorio d'una magnolia. Abbiamo gettato nel fiume canzoni e ricordi. N-uova messe. Non rida la civetta. Ormai finito è Il regno del demonio. Avrai requie o destino, creatura Infeconda. Saremo noi a scoronare 11 tuo caos. Qul si cancella Il segno della morte, oh tuono, oh fuoco, oh fumo. oh colomba. Un soffio, e sarà spento il lume di un convito ... Dio! Nella notte chiara dormire come una pietra. Ora t\ respiriamo, avvenire. TI abbiamo vicino e lontano Sei alla nostra destTa alla nostra sinistra. Ci perdi e cl ritrovi senza dimenticarci. non più cl bruciano In capo I minuti. negli spazi non c'è più so!Jtud!ne. Siamo con Te un nascere d'eventi. Il contorno molteplice di un solo pensiero. Chi studia sogni fra gridi di guerra? Una giovane anima si affaccia dalle barbe del mondo In fondo al pazzo: pecorella. cl vuol perseguitare Segga, ciascuno alla sua ombra. e parli. (da Tronsu.manze) GIULIO ARCANG10L1 sa nella meditazipne e nel conforto df pochi amici (Pea. Viani, Jem:o, SnLvatorfiJ. troncata nel pieno della tra• gedla. mond.tale, senza aver potuto date te.!Cimonianza. di un lavo,-o che durava pid. da tanti nnnt. La ~tessa, pre/a– ztot1e dt Saponaro contane-va in più ln prome&1a che ottrl. inediti, drammi e poe.!le del· l'ArcanoioU, si sarebbero ag– giunti. presto a quelli pub• blicatl. scf::~~! ~~ 1 ~'!:~·pear~. '"~1°~~~ V!Ilore balzava a. mio ph,di– z-1 0 cosi e vidente, .d Qiunges– .1'e sen.za altri Indugi. io ri– ten ni che modestamente J)O– teue contribuire la pubbli– cazione di alcune liriche (tratte daL voLum.e) in una. nupua. edi.z:ione della mia Antologia delli.l poesia il-a– liana ( 1909-1949), presso Guanda. Stupii, ve-ro, che nel Jrauem-po e successiva· mente, t1on si leua ucro al– tre voci, da parte e.ti anuci deLl'Ar<:ariotoh e di c rittc1, che st proponessero da ritro– vare t.L ,enso di una poe11a, aJJidat.a. ora .1'olo alla gene• rosita dei posted. Non riuscivo a persuader– mi che c;iualche editore t1on sentisse l'tmpu.lso dumteres– sato di riprendere m mano tutti gli mediti del poeta, af• fida.ti aU'inteUfgent.e devo– zio ne dei figli Leone e Giu· liano. Finchè, appunto. non ma giunsero direttamente da questi - come non pote– vo dubita.re - i segni tan– ga.bUi che L 'opera del padre, Lunai dall'essere stata ab• bandonata al auo dutino di sitenZto. faceva anticamera. presso un editore. E, per es– sere più preciso, GluHa,10 mi scriveva recentemente. • Mentre Vallecchi stava per pubbtlcare. due anni oraono, Intervenne una crisi ù.i que– sta Casa. e Betocchf. dl ma– lavoglia, dovette reatl.tuirmi il manoscritto, eh.e lasciai a mfo frateUo 1.,eone perchè cu.raase lui la pubblicazione presso un Editore deU'a.!ta Italia•· Il manoscritto, contenente novanta.due liriche inedite (scelte dalle centotrenta del– la -raccolta arigino.leJ reca Il titolo Transumame. 0 A mio GIACINTO SPAGNOLETTI (Coutlnu-;--;- pag. 2) Rcn10 Launno DUE POESI di RenzoLaurano * Marinaresca la mia favola Come non sanno l1 colOTe dell'aria le rondinelle, a pena ll marinare sa delle az.zure ~ande. Quante corse al vento nella spuma di sapone del vari negli agevoli mattini! In gioventù si va, e chielia d1 sandalo, si scivola. Poi tempo che t.u an Il sale è giunto. li campo è grande, è strano si naviga. Ma 'è tutto un altro mare. Nella memoria splendono 1 velieri vascelli a vele date a tutti i venti, Immagine di me, quando un naviglio ful, tutta Insegna candida, a splendore spampanato, da ingenuo. Ero nell'aria come a disfida, e tra I compagni In flore, gonfalone dei glova.nL Ma è tardi, am;itempo, per mc- Ounquo, ho rubato uno stagione agli anni: 11' da mozzo navigai: navta:avo e per andare con I grandi. Non ho perduto tempo mal, ch'io non fossi per perderlo amando vi vere come vissi. Il mio berretto da marinare sventolo. E che basti, essere un giovane lupo di mare? lnnocenza di queste parti Uomo che è giunto a desista bocca paurosa e serena d'un pou.o stanco non sa come bere questa sera, e s'addot'mc. E fa un bel sogno. SI disseta. Beve elisire e ha un suo lungo brivido che non finisce il suo piacere. Quanta sete! La placa avido. Ignora, nella spera d1 un sogno poi che vaga, che un poco sl ristora. Solo s'avvede, ora, che gode dalla più be.Ila del villaggio... Quanta letizia! Se ne tnsapora. E neanche Immagina che è per un sogno desiderato che un poco si ristora ... Desiderato dalle ragazze dè\ villaggio le portatrici d'acqua, e&ll sarà dolce e bianco, domani, uomo dopo una notte alla diana e preparato, spoglio da memorie pesanti, a vedere le danze originali, I greci passi di glovincelle un po' umide e aspre di fresco mattino, poi che raggloma f-reddamente, e queste cosi limpide belle, e cos\ dense giovinette, sono chiaramente galanti e naturali. Innocenza di que,r!e parti. RENZO LA URASO l\la non ci nascose. se ben ricordiamo. come il roman– zo fosse il frutto di una lunga e amara osservaiione di un mondo che os,rni iior• no di più gli appariva come in preda a una forma di al– lucinazione scientifica. e nel. lo stesso temoo ideologica. di una sorta di • razionaliz– zazione de 11' irrazionale• contro la quale invano si sarebbe battuto l'ultimo uomo che avesse ancora consen,ato una fede. una fi. ducia appunto nella sua qualità umana. a quelle lee.– j?Ì e a quelle forme di vita morale che si fondano su una coscienza del bene e del male. di una capacità di operare il bene come il ma• le - conformemente alla natura stessa dell'uomo - ma di poter ,e"iudicare per un atto interno della co. scienza anzitutto se stec:c:o ma altresi sul calore della fantasia. sulla libertà del– l'artista di evadere da.Jrli schemi della società. Un ta– le essere è appunto il suo protagonista, Belmoro, ca- Cessa cosi unp leggenda che da anni, come una strana aureola, vagava Intorno alla figura di Penna: un poeta, si andava dicendo. che avendo sempre leslnato al pubblico (disdegno o noncuranza o pudo– re che fos.~e) una sua piena misura in ogni singola prova, sembrava ormai riso· luto a mantenersi. vita natural durante, proprio sulla riserva dei versi di volta In volta trattenuti per sé. ne» quelli scnttl dal '27 al '38 Il periodo, appunto, di quel gruppo e florcntmo •), e come sez.ione a sé (la più folta nell'intero volume) gli altri {1938·1955), collocati pe– rò pnma degli Appunti OY38·l9'19) e di Una strana. gioia di vivete (1949·1955), che secondo Penna to chi a Penna ha soffiato c10 nell'orecchio) sarebbero ambedue e margmali • rispetto a Poesie come pn– ma raccolta e ora Cla conservaz..lone di quel lltolo non è certo casuale) come vo– lume mtero. La più element.are lez.tone che si ricava da t.ale mappa, e sopratt.utto daUa possi· billtà Hnalmente ofierta d'una lettura lnrnterrotta. é chiara; cl Lroviamo di fron· Le non a una delle solite • raccolte di rac· colte. di p0es1e, sezionabili In stagioni e tempi diversi, bensi a un libro unico in un tempo unico. come se Penna, lo tanti anni di lavoro, anziché tentare qua e là I propri castelli. non avesse tondato che un·uolca città nel Lattum della sua car· nera privata di poeta e. quindi. nel ter ntono del nostro Novecento letterario precisamente le Poeai~ 1927-1938, entro le cui mura - ancora vtslblllssime e vali· dissime - gH Inediti dal ·27 al ·55 non rappresenterebbero che Il ·naturale svi– luppo quantitativo (raUlgurato alflne se· condo l'ultimo censimento 1955). lasctan· do fuori porta (I e marginalia•. appunto ma confessiamo di non comprender trop po Il perché d'una tal draconiana dlstln zione, giacché se un conflne esiste tra la I del '' Premio n volume che ne risulta, di 275 pagine, comprende inlatti, oltre la ristampa fe– dele delle tre precedenti raccolte (Poesie, Parenti. f"irenze, 1939); Appunli, La Me· ridiana. Milano, 1950. Una strana gioia di vivere, SchehviUer, Milano, 1956). un'ab– bondante messe di Inediti, Ma a farne un libro nuovo - appunto e il libro• di Pen– na - non è tanto il numero di tali Inediti (circa la metà del totale ora presentato). bensì la luce nuova che anche le parti già note acquistano dall'Introduzione di questi. e soprattutto dal modo come que– sti. composti tutti parallelamente alle altre poesie nel medesimo lungo arco di tempo, sono distribuiti, o restituiti, nel– l'insieme. Cioè come Appendice aHe .- Poe- GIORGIO CAPRONI (Contlnu~ par. 2) Nel nome di Umberto Sa- zanti). Pier Paolo Pasolini serietà del loro impegno let- non meno autorevole gludl- gamente scontrate e. molte ba si è aperta la ventotte- ( Le ceneri. di Gramsci, Gar. tera rio. zio da parte di chi leg~e li· volte, ne è nato una polemica. si~a ~izione del Prf!-mi_o zanti): Albe~to Mondadori Al di là di o,1,tnlpolemica bri di poesia. di narrativa e conr..nuh pero, con. saaoezza. Via-reggto. Al poeta tnest1: (Quasi una vicenda,. Monda. la Fiera letteraria è lieta di saggistica, muniti della anch.e per l'opera del Presi– no da poco scomparso (cui dori); per la narrativa: Ar. di additare al pubblico dei re~olamentare fascetta• Pre- de-n,e R, paci. Polemica eh.e. 111. andò ~me ~i ricorda il pri- t~ro Tofanelli. (L'uomo suoi lettori una sl lars,ra mio Viareggio 1957 ,._ L'lln- fendo. h.c. asaunto il ugniflcaro. r:1a 0 ;: 1 triGfJ 0 pde~li~pp~::efl ~i~~o, fJi3ng:: 0°;;>,r~~pao ~~!·. scelta di opere ~~e da oggi barano non è che nella ruperando il mom~nto di ste- Canzoniere) è stato infatti Einaudi). Natalia Ginzburj!'. atte nd0 no un oiu sicuro e scelta. E. F. A. ;rr~/ :,tù in!:~er':toi!~r:a~~~ assegnato il e premio d'ono-:- fVal~ntino. Einaudi): per la ,corao aulla concerton~ e sul ffo;I !:u~ri;:~ ~~~n~im~: ~~rt;r~a:pa~:i~ce~\o :ae;;,~: NOTA SULLA SAGGISTICA ~~;ra~~i",::~ ha deUa ftl"-4"'t0n" detto nella relazione della Nistri-Lischi). Dino Del Bo lnJc.ttf u la cultura - t H eiuria. II che servirà - è f La volontd dello Stato Val- prem. 10 • Viartagi10 com.e rum spera~ile - a miti~are le lec_chi), Danilo Dol~i' (l_n.. U principali tesi ch.t si so• La seconda. dopo aver neo- ~~;'_:\ !nu:'rnp;e;;o ,~:e c;1~; polemiche che sono so_rte at- ch1ear~ o Palenn_o. ~inaud_1): no scontrate al Premio • Vta-,nosduta Ja esigenza deUa /or-- •ul niano lette~a~o :nche e, torno a q_uesto premio che per I oper? pnma .. Fehc~ regogio. di Quest'anno, per la m.a ~ della stntassi. sosreneoa ,oorattuuo, su quello stonco _ ner la onm~ volta è stato Del VE>cch10_ (La. chiesa d1 p;rnuaz1one dell'Opera di Sao- che U aiud1z-to. p~r il conte- ,.:-:m t1t'te le derivaziom olttt• frant1;1mato 11: l!n .nui;nerp Ct.1nnero. En~au?1). Maria goutica, .•ono state sostanz-tal- nuto. non poteva essere Umt- c-o-,ociall _ la second~ tf'sl eccezionale dt ~nnc1ton. Giacobbe (Dtano di unn mente duf'. tato alla letteratura ma do- non solo er~ da dover soste• La proclamazione è avve- maesrrrna. Laterza). \ngel<' La primo aJltrmava to 0 ,. 1 11eva allarq r.s1 anche verso l~ nere ma anch.f' da proclamare nuta come al solito all'aJ. MR.1dianno (La ~orghPsia e lo cesslld. di premrnre l'opero oper.., dt pohttca - .!oc1alog1a E atln ffnf" t prevalsa ap~ be-rio Rovai_ ~a s~ra d~l 2~ ooura .. Vallecch1~. sop,a.ttullo in relazione allo •·oroour11floe cosi v,a. punto quuro test (so.!tenuta ~gost9:. dod1c1 ell scritt?rl _Tr~ 1 numerosi autori o.re- . t~rma, alta costru..z1onestntat· Le due ten che tra l mem- tra l'altro da PampalontJ ed orem1at1. Per la poesia: m1at1 ve ne sono non pochi ttea e lumtatamente al aenere bn dello Giuria h.anno trovato Il premio è stato a.ssepnato a Sandro Penna (Poesie, Gar. che si distinguono per la leUerarlo. _ adepti e avversari, sl sono lun- saa1l di contenuto non. solo

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