la Fiera Letteraria - XII - n. 24 - 16 giugno 1957

Data 1a sovrabbondanza di scritti che cl pervengono con la 7splicita richiesta di giudizi particolari, comunichiamo agli interessati che direttore e redazione della «Fleru sono asso– lutamente Impossibilitati a dar riscontro a aueste r1ch1este. AIITIS'J I ITALIA!lll tA FIERA tETTERARIA I LE Iflf>STR E * ORARIO IJELLA tU-,OAZlo:--E Il 13 16-11 Manoscritti foto e dlsern.J ooo oubbllcatl non ,t rutllulscono J/EJITEZIANE * STILE DIMACCARI UTENTitJI MAESTRI GLI IN()JSORI ()ONTEMPORA~HI di ATTILIO * BERTOLUCCI Mino ì\faccari: « n sogno• Chi ricorda Jim di Piccad.iliy. che ri– sale all'età d'oro della commedia cinema– tografica americana. finita ahimè con la seconda guerra mondiale e la morte di Carole Lombard. interprete suprema. quasi araldica. del genere? A un certo punto del film un cameriere servendo il tè e rispettosamente. nel contempo, di– fendendo il proprio padrone da un ospite maligno che l'aveva chiamato con una punta di spregio «caricaturista)> faceva: « Ma anche Daumier. signore. e Ho-– garth ... >1, aggiungendo nel momento di inciampare. cadere e salvare il vassoio ... e in un certo senso Goya ,1. Nessuno oggi deve prender le parti di Maccari. in questo senso; Maccari che da tanti anni ci tiene svegli e all'erta da tutti i conformismi con i suoi fulminei in– terventi in bianco e nero, ma .che non ci sogneremmo di scordare contando sulle dita i pochi pittori veri del nostro tempo. Con pazienza e modestia e insieme con estro inesauribile (non c'è, per quanto sembri, contraddizione) il. nost..ro conti– nua a dipingere la sua commedia wnana, dimostrando d'aver tanto più fiducia ;nel– l'uomo quanto più s'accanisce a castigarlo. Gliene fa di tutti i colori, veramente tutti i colori usando nel figurarlo in ogni più assurda forma e positura. ma con aria di dire che tutti potremmo trovarci a sembrare, che so. una vescica di strutto. h.l'tti potremmo finire a far da cavallucci compiacenti (vedi Aristotele nell'imagerie medioevale). Il male sta nel ricorso au·annichili– mento assoluto nell'invito al 11ada di gran parte dell'arte. specie dei più giovani. d'oggi. Li comprendiamo benissimo. ma ringraziamo quei pochi che. come Mac– cari, in piena consapevolezza dei guai in cui siamo messi, resistono. Che sia tur– bato anche lui lo dimostra senza infingi– menti. ma ai margini delle sue danze ma– cabre. delle sue esecuzioni capitali. delle sue spiagge inverosimili, insomma delle sue mille fantasticherie sui vizi e le follie della umanità, trema una speranza che si fa tocco luministico negli occhi di una ballerinetta squallida macchia di colore in un cielo lontano, immaginario eppure affettuosamente distillato, oh non copiato, dal vero: mettiamo il cielo dei suo Mon– tignoso. , Maccari. senza tacili evasioni nel ma– nierismo culturale o nell'assurdo avveni· ristico, sa. a modo suo. stare in mezzo alla gente del suo tempo. ricevendone. gomi– tate e cattivi odori a dir poco. e uscirne al momento giusto per cavarne la più allegra e, a tratti )naJinconica delle « poe– sie» pittoriche contemporanee. (Chiama– vano «poesie>) i veneti del '500 i quadri di soggetto vago. un PO' fantastico. Non dispiaccia al toscano Maccari se ci ser– viamo per lui di un termine dei tradi· zionali nemici della pittura di casa sua). ATTILIO BERTOLUCCI NOTIZIE DA FROSINOì'\E * Due affreschi di Purificato * Anrlt.e .1/rr~tlio Sru•,•a esaftci fa giovinezza ciocicwa in uu yra11de paru1ello clie raffigura un ballo ccu•atte,•istìco * di GlUSEP,PE SCIORTÌNO di * GUIDO PEUOCCO .\L "GB.\TT.\.CIELO,, DI Lll"OR."\O * PUCCI pittore in ca111m * LlJCI.4..1'0 C.-tSTELLI j

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