la Fiera Letteraria - XII - n. 18 - 5 maggio 1957

Data la sovrabbondanza di scritti che ci pervengono con la esplicita richiesta di giudizi particolari. comunlchtamo agli interessati che direttore e redazione della uFiera» sono asso– lutamente, impossibilitati a dar riscontro a Queste r1ch1este. I LA FIERA tETTERARIA ORARIO UELLA REDAZIONE 11-IS 16-18 l\fannscrlltl, foto ~ dlscg-nl nnv pubhllcatl nnn !Il restltut~cono LE MOSTRE D'ARTE IN ITALIA. * A FaustoPirandello il Premiodel Fiorino di * GIUSEPPE Il fiorentino Premio del Fiorino è sta– to in questi giorni assegnato a Fausto Pirandello, che ha lpreso parte al con– corso con Cagli, Cantatore. Cassinari, Guttuso, Levi, Mafai, Melli ed altri. 'Pale riconoscimento, da parte di giudici adu– sati a vedere e a giudicare la migliore arte di tutti i secoli, pone l'a,rtista ro. mano su un piano alto, sul quale non da oggi egli merita di stare per il con– tributo assai personale portato alla pro– blematica dell'arte europea d'oggi e per gli esiti estetici ai quali è pervenuto in molte sue opere specialmente deU'ulti– mo quindicennio. SCIOR'l.'INO PROBLEl\'ll DELLA HADIOTEL EVlSIONE * LA 1 JJ E' UN I servizio pubblico? I * ,li Al,Dl◄.11'1'0 PERRINI .A!bbiamo avu1o agio di leg- polistica ad un'impresa pubbli– gere le bozze di stampa di ca o prWata è c-0stiluHo dal una interessante con!ercina del .ratto che le amministrazlo-1i Direttore Ge11er~e della SLAE, pubbliche o g1i enti concessio– Antonio Ciampi, sul tema: « La nari tendono ad estendere la ielevisione è un sel'Vlizio putb- loro rete d'bd'Juenza in campi blico? », tenuhi al Circolo del- aittini a quelli di un servizio la SLampa di Milano per i:1i- di comunicazione. Infatti, di– ziativa dell'Ordine Na21i0'11ale rettamente o indlrettnn1,eote - Autori e Scrittori. altraverso società o enti colle– Il problema. che si presenta gati - tendono a svo\-gere al– seottante e nttuale, è stnto t.rat- tre attiivi-tà come quelle dd tato con estrema lucidità, com- editore di li:bri e di pcrio– petenza e obbiettività. diei, di produUore cinemato– L'oratore, senza volere, ha grafico, di produt1orc di dischi. I dovuto assumere un atteggia- di agente di pll'bblici1à, di i.m– mento polemico nel riguardi prenditore di spett-acoli, di gio– della TV (ogni opinione. in!at- chi, di scommesse. I t:, pres~ppone un giudi~io, una Ci sembra estremamente op– b1ea d1 condotta 1og1ca che portuno e onesto, da parte del O'bbliga l'oratore. ind.lrettamen- Direttore Ge:ierale della SIAE. te, a scegJl.cre alcuni. argomen- questo campanello d'allarme u J?Cr ~art~me a11r1). E An- nei riguard'i. di un monO'polio tomo Ciamp1 ha scartato pro- che potrebbe creaTC intorno a prio l'angomcnto ohe a noi sta sè interessi tali da minacciare più a cuore. cioè non ha ri- seriamente non solo l'iniziatì– conosciufo alla tele<vlsio:ie una va privata in altri campi ma pel'Sonalità arlistk,1. un Un- andhe la stessa libertà dl la– gua-ggio espressiivo au\0l10mo. voro in un settore parti-colar- Antero Pi letti: Vasi (Galleria dell'Obeliseo) 11IQSTllE IJ'ARTE * R011l1l1\ 1 E Notevole, in Pirandello, la facoltà d'in– serirsi nel travaglio artistico odierno, da Klee a Picasso cubista, senza nulla per– dere in profondità e in originalità: e le triangolazioni, le sintesi di spazio-tem- . po, cioè il simultaneizzarsi di più ve– dute della forma naturale - ha scritto Virgilio Guzzi, - s'inseriscono fra mez– zo alle espansioni e fioriture sensu<J.'i, agli scatti ed alle contorsioni e defor. maziohi di quella sfrenata, indagata e consunta fisicità; cui si sovrappongono castigandola e insieme rendendole una ampiezza e dignità da tempo perdute, una durata nello spazio>. Questo tra– vaglio, che documenta il Pirande,llo· di circa un decennio fa, trova un riscatto, ed un superamento dell'iniziale espres– sionismo, in un calore umano, in un afflato sincronamente lirico e co,smico, in un senso pittorico che vuole a ogni costo attingere l'assolutezza, dopo avere risolutamente frantumato le forme co– muni (o luoghi comuni). Insomma la TV sare'blbe, per mente de.liica10 com'lò quel-lo Ciampi, una ..macchma » e cu'lturaUe e artistico .. N non uno «strumento,. ., In ... Per quanto r1guarda il tio- t co11c-reto, - egli asserisce - la stro paese. allo stato delle cose. o es telev1s1one altro 110n è che ci- e senza d1.sconosc ere i - rts1ti- tzematograf1a ci distanza,. tati ragguinh 11el cmn.po tec- Eg'h ha Gen~a dnbbio ra.g1one ntco e orgàntzzati- vo dall' Ente di fine aprile Il frantumare e chiudere l'immagine, l'insistere sulla molteplicità degli og– getti (scomposizione) non è - come crede Lionello Venturi guardando alla produzione pirande'lliana sino al 1954 sot– to il profilo psicologico: il che è strano in un critico educa,to alla scuola del Croce - soltanto indice di e innegnbile pessimismo verso gli u.omini, accettato fatalisticamente, produttore di atroci sarcasmi>. Si tratta di un fenomeno che va guardato più -a fondo; a noi sembra, infatti, che la pitt,ura di Pirandello sia un atto di fede nella vita, un credere continuo e potepte alla gioia trasfigu– ratrice e quindi creatrice, essendo ogni arte (quindi anche la pi,ttura) profon– damente •consolatrice. Pirandello della vita interpreta esseri, oggetti, affetti, aspetti, sostituendo travagliosamente al– le esigenze realistiche della natura le ponderate esigenze pittoriche: un modo singolare di essere altro da sè, rima– n-endo, quasi diremmo/. capa,rbiamente. se stesso. Guttuso o Ziveri possono, facendo arte, mantenersi entro ambiti realistici; Pi– randello - uomo educato ad intendere le varie esperienze pittoriche interna– zionali dell'ultimo ·secolo e che possiede una persuasione estetica, la quale. nei momenti di vacanza pittorica, lo porta a svolgere attività teoretica e critica - non ha bisogno, per es-primersi, d'indos– sare la pesante maglia neorealistica o astratta; egli è sempre, per la natura sua, su un piano soprattutto fantastic;o, non ottimista né pèssimista, imp~gnato in soluzioni sempre diverse e assai spes– so valide, osservatore spietato della na– tura e degli uomini, che si pongono come punti di coincidenza miracolosamente equidistanti fra il soggetto •e l'ipostatiz– zato oggetto. Il dipingere di Pirandello è un con– tinuo e scontento variare che si risolve se V'UOl,giudicare la TV cosl Concessionario (la RAI) - all'- com'è (-e noo so1o in !talla) !erma l'or atore - a ppare non Fausto Pirandello nello studio e non come dovrebbe e po- opportuno protu11.ga -re una " va. tre'tilb-eessere Sappiamo anC'he cat10 leg1 s",. in un instancabile approfondimento: noi ol~e la'_ televis;one. è una Uno Stato Ctlneape-v0tle di ~ !f1~ cS:nJi~:\~n~i~~~zad~ds:;~i~s1~~ ~~}~ ~::ru;:r.1{ ~im~i~t~~det 1; ~~;; \:!;~~,r~~, J~uò(l~;:SJfà lo stesso tempo. Si ricordi, per rimanere ~~ 11 .~t~:!: 0 ir~~~~~\~~~ m; 1i~ ~a un; 0 :-is~tlin~~~!n~at;~!~ in famiglia, lo smanioso dialetticizzare samuamo nel considerarla an- scindere nell'or dinare la ma– dei personaggi di Luigi Pirandello, i che un~ strumento, un .mezz~ teria dal seg.ui~ 1 principi ba– quali alla fine, dando un calcio a tutti esp~1vo per tentare 1 .vasti silari de lle leg gi costit-uzionali i ragionamenti, scoprono il loro fondo c<mrp~ dcll arte. ·dotata dt un e dellle norme internazio·:i.all e umano ed esplodono in atti dettati sol- su~e~t~gu:gfoo _;u:o~~m~.rtanti: f:1:;t d~i~~l° ~ec~~ri~rfve:;~ ta1;libe~-~~ ~e;p\i~.e~l:i recensire la per- per _il do'.t. Ciam~l .. problemi so~Jgetto di diritti può propor- sonale di Fausto Pirandello al Fiorino, ;~~~r~~f~/ p;~.~~\o~!. ~~~= ;~ 0~'.a 1 ;'';u:~u~~tàar!!~~l~:~r~: si chiede: e Pirandello ilon rinuncia trop~ nom1ohe ~ soc1ab, cioè, lega- zione ha invece limitai.a e vin– po in -favore di una essenzialità musi- te ~l. rapido 9vllu•ppo della te- colata la sua azione dagU sco. cale ed aromatica, a facoJtà emotive che levi~ione, . pi d i. pubblico interesse che egli possiede nel geloso secreto d~ll'ani- L oratore. coi. 1 precisa ed de·ve persegui.re ,., ma sua e che sono il tramite fra l'emo- ~a~~t~ c;f:!~~1!e~le s~\~~/~ . Questa la condlusione della zione e quella?> lineare come intervento dello· ImJ?ortaryte conferenza di An- L'int:errogaz1one non è retorica; essa, ~it:itg np~•~bffio,si,~on~~~e d,~;~~~ !~:,~is;:;_:a~o a~.a1l~al:~ea~c:i~ ~\e~~;b;I~~ t~c~~i~e~~V~!fm~v~j{~tn 0 ~~~; zio p41bblJconon voglia signi!i- nioni c-st:e~'C'he \ 1 ~ 1 ri.guard! d·el~ care rhoJ,loPoUCl i~ tele.v1s1one. si deve il me- recenti di Pirandello: e che ha fatto a Do·po a-ver p8ssato in rassc- rito di C6SC1'1Si, orientato con più di un evitico storcere i,l muso. In gna la strnttura della ·folc-v.1-sorp!~d'C.Jlte a~ume ncl campo Pirandello. come in ogni artista po ten- sione nei vari paesi e questo giuri.dic_o. e sociale del proiblle– zialmente completo che non esauris.ce mai diorama è iJ più prov,v,eduto, ma_ stoabìlendo un puntb cl'J~ la sua ricerca, c'è l'intellett o, la cu ltura strin,gato e completo che nol !bisognerà sem~re tener pre. e c'è l'estro, la fantasia; le sue opere abbiamo mai letto!) e rile-vato ~ente quan~o si vorrà trattare, nascono dall'armonico coeSistere di que- la tendenza, da parte dogli en- 1 ·:1 qualunque sede, della com– sti elementi, col predominio finale. della ~l c:oc,e;~~nad;nZ,~0~~3!c/~ ft:;,i:~ situazione della TV in fantasia. che è l'attività propria dello renze ad ~tr~ fo~me di spet- In tanto ciarlare, spesso sen- ~fjt~?ot~~l:~i~~a.e ~i~;~\it!:s~r~~tt\s~~-. t~coltt o d\t!v:r.lldent~al~ome za cognizione di causa, su pro- cioè a una moda che inter;nazionalmente ~reaau:!, a;ul~~\aJn e 11 s~~L 1~·1:~= ble1!1i ri,guarclant-i. il .prod.otto decade (e che in ltalia vorrebbe - ap- ~~~~: ~:' 1 fnd~re~~!~1:~it~: ::.~~t~~~~'::~1. ~ 1 ~~~s: profittando della provincialesca ingenui- !,re a~iende con-coa-renti con portato il suo contri•buto con tà dei nostri culturalmente più sprov- q u e 11 e preesistenti, Antonio un giudizio a-ssen-n·ato e riso– veduti artisti - rifarsi della flessione Ciampi è -'?a~ato. ad esamina- luti'VO (per chi ha ore-cdhi per che subisce altrove), Pirandello, quasi re _ia t~eiv1,s1one 1n It..,lla. inteud<ere). Non dimentiche-re. r,~;::t~~-oi~r~~~ a l~o;;~~n;:~!~!~i\~~r~e~= Jio~l ~~li1t~fa~f~~n~u~~~ 1 ~; se;;~= ~o, ad_ es~mpio. il suo gdudd– nia raggiunta in altre sue pur recenti ~~ 1 fta~~; 1 a~~tec~Y~ cd~tlaqu~~ :~~s/axiat:~Ìr: ri~r~s;toes~~~~ opere; ed è da prlrte no st ra motivo di polazione nazionale. A questo nat:a al Conveg,no del1~IiDI a particol-are compiacimento il fatto c}ie il punto l'oratore ha Pl:rò chiari- Saint Vlncenl. nelll'otto:bre sco•r– quadro prescelto per il premio del Fio- to o!1~•se la .teleV'ls1on,eè un so. sulla radi-ce della questilo– rino non sia tra i più e avveniristJci >, s~r1J11z10 J?U·b~bco c~)lne mezzo ne: ,., Il. Governo Italiano è lo ~~;=~~oc~;~~r=li~;i~a~:~~! ~~:~tii~ra, n~~ r~ 's~~~;ic:t 0 ;acri r:ct:rva~orvi!l ~,lico i~ tutto il mo nd0 ç.he suita quale proiezione logica (l'opera !f~rfJ~1~ ,g ~:r::t~~n eP~Òd~~ : 1 :vv~':2 10 ;::n,!~ed::PP;::::i~ar~:~ d'arte non può prescindere da una c:ua sere considerato scrovizio ptl'b- Ciampi ;i limitò a fornire ai logica) e lirica d'un mondo che Fausto blico b esclusi<Va anohc per congre&"isti un'informazione. Pirandello va conquistando e arricchen- la prod:i-tzione e la _circol~z.i_o 7 Che siano gli altri· a trarre le do con la sua esemplare attività. Già ne dei progrramm.i arttstl'Ct conseguenze se vogliono e se ris~i~:~r~l Jt~aa;~~;~orr~~istrare un cer- ~~ea;fg·;~c~h~-~~i~a~J; ~ssono, daÌ punti tenni. del istituzione di un sertvizio pub- D1rett?re dell~ S~cietà Italiana GIUSEPP,: SCIORTINO bliico di teleV'isione e soprat- Autori ed Echton. ------------------------------...!tutto dalla concessione• mono- ALBER'IO PERRINI LETTER1',. ,D'AR1'E * Prossi1na mostra di • DA IIE1~EZl1I Jacopo Bassano La seconda Mosti·a dell Incisione alla .Gat1e1·iaBevilacqua La, Masa - Pallucchini ricorda De Pi~is )(,,. di (~ lJ ID O PEllOCCO LETTERA DA VENEZIA I Tiziano, Veronese e 'Ì'into- rà. Casorati, Gentilini, Man- La stampa italiana è stata contro a Parigi con gli Im– La grande novità artistica •retto. zù. Marini, Minguzzi, Music, larga di elogi verso De Pi- pressionisti francesi e con gli a Venezia quest'anno s'an-] Si pensa ad un centinaio Rosai, Saetti, 8antoma-so, Se- sis - ha detto Pallucchini - altri artisti maggiori che ad nuncia con la Mostra, che di opere, ammesse attraverso meghini, per !are soltanto ma spesso si è fermata in essi seguirono fino ad Utril– verrà inaugurata in Palazzo! un vaglio severo, tra le mol- qualche i:iome di f:)itto~i e superficie, ~Ila im~agipe pri- lo. ma contemporaneamente Ducale il 29 giugno. di Jacopo 1 tissime di ogni parte del scultori più noti nella pittu- ma. sugg_enta dal_p1_a~~re:del- la fon~amentale diff~n.mza Bassano. E' questa l'ottava 1 mondo. che portano il nome ra e nella ,scultura che per la sua pittura. D1fflc1le mve- della pittura di De. P1s1s e "'rande rassegna dedicata ad Idi Bassano; Jacopo era In- l'incisione; ci sarA.nno poi c e è st.at o appro fondire i 1:10- quella degli Impressionisti; lo ~no dei maggiori maestri del- fatti figlio di un pittore, Bart~lini e l'y1ora~di e iJ ?fi.ne tivi_ più inti.mi di un artista aspetto inquie~o. doloros~– la pittura veneziana: la pr!- Francesco, ed eb~e s~tte fig\l Barb1~an. 81~nch1 .Barnv 1~- ~osi apert o ,m a pparenza, ma mente um.ano., m quel conti– ma nel 1935 è stata per Ti- di cui quattro pittori: Fran- ra, C!arroc;ch1. Oeli~ala, D1- invece co~1 C?mplesso nel nuo sfuggirgli delle cose,. nel I ziano nel 1937 per Tintoret- cesco. Battista. Leandro e Ge- sertori, Donna. Guhno. Ma- fondo da msenrs1. da poeta .travolgere le. regole classiche to, nèl 1939 Veronese, nel 1949 rolamo. gn?lato, Mar~n~on.i, Pozza, a_ute!1tico1 i.n uno degii. aspet- dell_a pittura, pe_r un'inquie~ Giovanni Bellini nel 1951 La Mostra si conclude,rà il Sc1avarello, V1v1ani e Zan- t1 più v1v1 ed attuali della tudme dello spirito, che si Tiepolo, nel 1953 Lorenzo 27 ottobre l1ella cornice del- canaro: · . . . , nostra ~risi e ~el suo amaro spec~hia soprattutto nei ri- Lotto e nel 1955 Giorgione. l'appartamento dei dogi a Come è tradi;:ione oggi per fondo d angoscia. · . tratti. La Mostra di Jacopo Bas- Palazzo Ducale, che è lai più le mostre di rilievo, nume- Pallucchini h~ parlato d1 Nel parallelo tra De Pisis' sano si succede come natu- adatta a raccogliere una ras- rosi premi si sono ~enuti. ac- De Pis is nel Chf;la dell'arte e gli impressionisti Rodolfo 1 r1>le conclusione all.e prece- segna. di opere ~•un _pittore cumulB;ndo p~r 1oc_cas1one, attua.le, sv~l~ndo m part~ ~n~ Pallucchini si è rifatto ad un denti, per compiere 11 quadro veneziano del Rinascimento. ma piu ~he I p_rem1. come che, 1 mot1v.1 non conosciuti suo noto saggio del 1946, pub- dei maggiori maestri del Ri- • • • sempre! e lo ~timolo della del) uomo d_1 lettere e dello blicato sulla Rivista « Lettere nascimento, che si conclude li 25 aprile si è inaugura- emula_z1one che m ui:i.arasse- amico ..una inQuadralura .nel- ed Arti », in cui distingue– appunto a Venezia tra i ba- ta alla Galleria Bevilacqua La ~na di carattere nazion~le dà la st_on~ attuale dell~ ~1ttu- va le due posizioni in un gliori dei tramonti, già mi- Masa Ja seconda Mostra na- \I suo frutto e fa sentire lo ra 1tahana, non d1sç1unta piano estetico quella di De steriosi e drammatici, del zionale dell'Incisione Itali.a- impegno .in. un campo dei!? dalla a~ventu ra eccez1ona!e Pisis così' perr:ieata della cri– vecchio Jacopo. na contemporanea, organi?- arte flgu1a_t1va che. forse p1~ d~lla pe~sona: c.he a yene~t? si della nostra civiltà. nella La Mostra sarà dedicata a zata dalia Direzione Belle A_r- de~li altn ha bisogno d! visse gh ~lt 1m! a nni fehc1. istanza urgente e perfino an– lui solo e non alla famiglia, ti del Comune di Venezia! ana ~uo~a e. prom7tte d~! , Nel tracciare il _P7ofllo del- gosciosa di fissare qualcosa come ~pe~so.. c~n denomina- una rassegna che ~ue ani:11~rand1 sviluppi per I avveni- 1artista, Pallucch1_111ha _mes: che la provvisorietà della no- zione md1scnmmata. vengo- or sono, alla sua prima ~d1- te. • • • so a. f~oco alcuni pu~t1. es Stra vita continuamente fa di-· no attribuite opere apparte- z1one, ha ottenuto un ottimo . . senz1~lt della. ,su~ .a1te .. la le uare e uella de li Im- t· · familiari e alla scuo- successo per il punto fermo Ad un anno d1 distanza espenenza de, pnm1 anni a g . '. . q . g neo t .afl ura di Jaco o Bas- che essa ha segnato nello svi- dalla scomparsa di Filip~o ~erra1\a e a Roma di gra_nde pre~~10.01st1.carattenzz~ta dal 1 !·n~a iSUno sfondo de)la pit- luppo dell'.arte incisoria in De Pisis. Rod~lfo Pallucch(- rnteres~e nella formazione rost}- 1vi~mo. ~all~fifiducrn ne!: 5 ' . d li It r ni ha voluto ncordare la f1- dell'artista per lungo tempo a licei ca scienti ca e la si ~ura e~à"~!\aC~nqiec~n1~cor~= ~~~o esposte circa quattro- gura dell'artista per invito letterato e· pittore, quasi in- curezza mentale che t.ale ri· 5 i1~rà quindi nella sua' in- cento opere di ce~t~trenta della _università Popolare a cert~ _tra,.le due vie da ~~e- cerca comporta., terezza accanto a quelle di artisti tra cui Ca01p1gh, Car- Venezia. ghere, 11mportam;a dell 10- GUIDO PEROCCO * Antero Pileui, Corrado Cagli, Giulio Turcato, Renzo Grazzini di 1ITTILIO * BERTOLlJCCI Che la grazia sia davvero una condanna senza pos. sibilità d'appello per noi parmigiani, come mi va in· sinuando da anni il ferrarese Giorgio Bassani? De Pisis era ferrarese. gli rispondo, e credo d'aver trion– fato di lui. Ma no, lui replica che De Pisis sudava sangue, peccava orribilmente per ottenere quella gl'azia che noi. dal Parmìgianino in giù, respiriamo nell'é}ria dei nostri bol'lghi: e ne restiamo impregnati per sempre. Guai poi a volercene disfat'e, La cosa m:– gliore, insomma, è accettarla. e portarla con disin. voltura, e una certa sprezzatura. E• quel che fa Pilettl, che da Parma s'è trasferito a Roma, e forse alle prime pensava di dar altri frutti, trapiantato qui. Ma per fortw1a sua, e nostra_. ha la– sciato che i succhi più ricchi, meridionali, che il nuo• vo ambiente gli forniva, filtrassero attrave1·so le gaz. ze natie: ed ecco che i venditori di spugne e di taralli, la pescatrice e il _porta tare di plzze gli si son.J do1ca:1- tati d'ogni eccesso cromatico per brunirsi• In metalli manieristi, che qua e là intacca il velenoso scirocco, e ne risultano verderami preziosi. Vombra sognante e temeraria di Jacopo Bertoia. che non lungi da qui, a Caprarola, ha dipinto muri farnesiani con sottigliezza parmigiana, può allegrarsi di questo Piletti che, lontano da casa e Imperversando avanguardie sempre più furenti, non ha tradnn. D!– ranno che una tal fedeltà è un peggior tradimento, al suo, al nostro tempo. Ma Piletti non può udire queste voci, int.ento a mascherare ragazzi plebei e lol'O so– relle non meno dolci e preterve per una commedia tra fo-raine e aristocratica che è soltanto sua. Intanto se 'dipinge peperoncini ricava coralli, scope, ventagli. E sempre, dovunque intinga il pennello trarrà fuori del. l'oro. La mostra dell'Obelisco è una riconferma piena di quella condanna che si diceva. Piletti non se ne duole però, i suoi sono \e;-~oto >> per grazia ricevuta. Uno nessuno centomila. Quanti sono i quadri di Ca. gli esposti alla Schneider? Fa parte forse della magia di questo infaticabile stregone lleffetto di stordimen– to che ci impedisce di numerare e vagliare nella sua selva, badate bene, di opere scelle? Carandente, nell'attenta prefazione. immagina una mostra di tutto Cagli, dal 1932, ricordando la straot·di– naria impressione che gli fece, l'estate scorsa. la globale dell'opera di Klee a Berna. con i suoi sette. centocinquanta pezzi. Ma un tutlo Cagli sino' ad oggi• arriverebbe a numeri ben più alti. Con il pericolo di quel capogirn aritmetico moltiplicato. Accontentiamoci del Cagli recente, la cui ossessione culturale. nel suo arco infinito, dai totem a Klee, ap. punto. trova modo d'esprimersi ogni volta in maniera • perfetta. Ci chiediamo, ammirati e stupiti, come at>bia fatto il pittore a scegliere. Qui proprio noi. non ce la s.entiamo ..I • tanti fiori e foglie di meraviglio.<:? appa– renze», per dirla con Carandente, di cui è f!tta la mostra, ci attraggono via via che ci cadono sotto gli occhi per poi perderci al prossimo incontro. Non si !a tempo. ad affezionarci ad un quadro che già lo· tra_ diamo con un altro. . Le radici di Cagli si perdono in quella civiltà figu. rativa che ha tentato di risolvere la crisi nata cl311 rr.– pressio.nismo con la cultura, e bisogna dire che nes– suno ha saputo con più talento ed eleganza di lui; al. meno in Italia, condurre avanti l'impresa, forse dispe– rata. Ma già dal Nord i barbari, i comacini minaccia. · no, e, non sappiamo come i bizantini si difenderanno. anche se provvisti del grande ingegno dì Corrado Cagli. Alla Tartaruga, dopo la parentesi di Mafai (o era un tentato inSE"l'imento?) prosegue la rassegna dei pittori che, se non si !a presto a trovare qua:•~he pa- rola nuova per differenziarli, saremo obbligati a chia– mare tutti astrattisti. Come una volta si diceva futU– rista. e Igino Benvenuto Supino buonanima ci mise anche Morandi, meravigliandosi che il suo successore al1a Catte&a di Storia dell'Arte nello Studio Bolo– gnese. Roberto Longhi. avesse appunto fatto entrare un futurista, il Morandi, nella prolusione inaugurale. Questa voltn vediamo le composizioni di Turcato che da Mantova è venuto a Roma via Venezia, e della scuola lagunare gli è rimasta quella mobile., trepida, liquida felicità coloristica. quell'apertura spaziale. Ma voçremmo dé! lui una magg!ore ide_ntificazio!1e dei mo– tivi personali. senza i ~u.;1-.1; non si dà poesia. A distanza di pochi giorni dovremmo ripeterci, _si:. gnalando la mostra d'un fiorentino, Renzo Grazz1111, che es(X)ne alla Nuova Galleria Esedra, sull'isolazioni– smo dei toscani. Anche il Grazz.ini mostra d'aver letto bene il suo Rosai e d'esser! pol avviato • en plei 1 air »: ma quell'aria troppo secca di Firenze, cui lui cerca disperatamente di aggiunger colore, è favorevo– le al pittore di paesi? Ne dubitiamo. E le persone. av. viate a Masaccio passando sempre per Rosai, c'è peri– colo che si fermino nei pressi dei macchiaioli. Si sente un uomo serio, un artista anche dotato. ma preso in una situazione culturale triste. senza uscita. ATTILIO BERTOLUCC1 BOMA NEL SEICEN Che in u.na esposizione det- se, palaz;i, fontane. vitte e L'ampiezz a e deU'interesse giaTdmi dell'Urbe. spettacolare quale è stata la Si tratta di altre duecento Mostra del Seicento Euro- voci ·con note esplicative. al– -peo (quatunQue cosase tt.esia cune delle 'qua:H -note-volmen– detta quanto alla estensione te estese e non senza richia– del panorama, a talune as- mi preziosi ad attre docu– senze ovvero troppo modeste mentazioni. frequentemente presenze, ecc.) il pubblico at- con Tiferimenti bibliografici tratto da tanti capolavori ce- anche numerosi. leberrimi abbia affollato le Abbiamo detto come nella sale dove con.ecc~z~onale _cu- mostra, naturalmente. preva– r~ e con gu!to dt t~pagina- lessero le incisioni; ma non z1o~e sempLtce e chtara e,:-~ vi mancarono disegni e qua- ~~:;::aa::bi1t~i:J;~m~;i~~t~~ ~~it ~etl!!tf~ao;i:~~a s~~t~~~= Roma ne~t'età baroc.~a, è un vi aspetti che la città. assun– segno evtdente deLlinteresse se nel Seicento e, tra i qua– che questa mostra ha saputo d-ri, alcuni di fattura prege– desta-re. pur co71: t1:na docu-: vole oltreché quasi ignoti agli mentaz,one principale d1 stessi amatori di curiosità sto– st_am~e, '7!-é tutt.e di a,lto pre- riche romane. quantunque ~~,H~n~~~f!~f~o 0 d'e~:~';J!~t:~ ~:e~~fo~t~~ c;[::~})rJa!~~ea ~i to-re della mostra medesima, anonimo pittore intorno al Ca;to P!etrangeli, isp~ttore 1650, che presentCI. la piazza det Musei del C?mune dt Ro-: prima dell'inizia dei lavori !11-a, a_l quale St deve a~t-re~i del Borromini e del Bernini, il dihgente e per certi ri- con vivaci interessantissime guardi ilhim~nante catalogo notazioni di costume e di vita. (Roma nel Seicento. De Luca Tutta la documentaziòne editçire, 53 f!agg. di testo. 8 dèlta Roma barocca apparte– tavo,le f.t., hr~. 5~0) c!i,e _re- neva alt'epoca; epperò siste– s~e-ra. co1_11e utthss1~a 111d1c~- mazio11i urbanistiche O edifi– z1one di -un prezioso e tn ci anche importanti non vi g;an parte poco . noto ~ate- apparivano quando non fosse nate documentarw, quasi to- possibile documenforne la tatm~nte · raccolto . in Ro17:1a, condizione mediante incisio– retatmo a strade, piazze, ch1e- ni. pitture O disegni contem- ---------------------- poranei. Siamo pertanto ben Renio Grazzini; Case nuove (Galleria Esedra. - Libreria Macchia) lieti che di questo sforzo con– siderevole comph•to dal Pie– trangeli rimanga un catalo– go che può essere base per ulteriori ricerche e studi su Roma, i! cut centro storico e monumentale, provvidenzial– mente salvato no nostante i pericolosi progetti segui.ti dal 1870 in poi e te inavved ute solttzionì ttrbanistich·e delle quali conti'Ymiarno -ragionevol– mente a doterei, è -rimasto ge– neralmente quello ricevuto net Seicento, H secolo che rinnovò t'Urbe più. di ogni al– tra città europea, operando una sintesi di civittd tra l'an– tico e il nuovo rispettosa del passato e nondimeno corag– giosamente, con pieno senso di TesponsabHità, proiettata nel futuro. FORTUNATO BELLONZI VINCENZO CARDARELLI Direttore DIEGO l•'ABBRI Condirettore resvnnsablte Stabilimento U11. U.E.S.I.S,A. Roma - Via. IV Novembre, 149 _

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