la Fiera Letteraria - XII - n. 5 - 3 febbraio 1957

Il presente nu1nero contiene l'Indice per Autori e per materie dell'annata 1956 LAFIERA LETTERAR Anno XII - N. 5 SETTIM.4N.4LE DELLE LETTERE DELL ARTI E DELl',E SCIENZE Domenica 3 febbraio 1957 SI PUBHLICA LA LJUMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI (2Ul'2ìTO NUMEHO L. 60 DIREZIONE. AMMINISTRAZIONE: ROMA - Via d1 Porta Castello. 13 Telefoni· Redazione 555487. Ammini::.tr 555.1 58 - PUBBLICITA: Ammin1str: "LA FIERA LETIERARIA »·V di Porta Castello, 13 - Roma· TAR.:Commerciall L. 150 Editoriali L. 80 al mm .. ABBONAMEJ\TTI Annuo L. 2700 . Semesti-e L 1.400 . Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 . Copia arretrata L. 100 Spedizione in conto corrente pnstrlp (Gnipp◊ Il) - Conto corrnete postale 1131426 Bealtà everità * di GUGLIELMO PETRONJ Riproduzione del vero e la rappresentazione della realtà 6ono due cose evidentemente diverse: l'una è quasi atto meccanico, specialmente oggi che i mezzi rappresentativi più quotidiani sono basati sulla ripro– duzione fedelmente meccanica delle cose; l'altra è, come l'arte fu sempre, interpretazione della re~llà in cui apparenza e sostanza si uniscono: tra t'uno e l'al– tro concetto vi è la stessa differenza che passa tra realtà e verità. S'intende la rappresent-azione reali– .stloa delle cose come fedeltà estetna alla loro appa– renza, ed il suo significato rimane assai relativo, sep– pur in molti casi tutt'altro che disprezzabile, giacchè non ci esprime, oltre l'Immagine stessa, il significato che essa assume in quella data circostanza: è Ja lin– gua che non diviene linguaggio. Orreo Tamburi: " Paesaggio" Se pur è ovvio che tra realtà e verità non 'O''è pos– sibile con.fusione, è pur vero che la possibile lnter– cnmblabilltà del termini oggi si è fatta meno facile d1 un tempo. Su questa distinzione divenuta attual– mente più profonda, più necessaria, è forse assai im– portante soffermarci oggi, se non fosse per altro, per richiamare l'attenzione d'un certo numero di scrittori giovani, quelli più dotati e di sicuro avvenire, I quali. ,evincolatJ come sono dal modi e le idee della società letteraria che li ha preceduti, distaccati dalle espe– rienze anterlori dal vuoto creato attorno ad essi dagli anni difficili, proprio nella loro più importante fase · formativa; hanno accettato senza necessità di con– fronti, senza troppa possibilità d'inserirsi In una con– tinuità di idee ed In un trapasso regolare, il sempli– cismo critico ed Ideologico dei vari realismi della INIZIATIVE DELLA PROVINCIA * ~ giornata. Penso che, senza soffermarci sul significato degll impegni di cui tutti noi parliamo un po' troppo, giusta– mente consapevoli delle esigenze morali e sociali a cui Cl impone 11 nostro tempo, possa anche bastare chiedere di rendersi consapevoli delle idee e dei pro– blemi che la generazione a loro precedente ebbe pre– senti, per aprire i1 problema che distingue realtà o verismo da verità e poesia. Quando noi eravamo ra– gazzi vivemmo tutto il 1.ravGglio di polemiche e ricer– che sul valore della parola pura, del rapporto tra forma e contenuto, ed oggi, pur <:onsapevoli di nuove dimensioni umane delle quali non si può più non tener conto, possiamo ritornare a quei problemi e sentire ancor ora che lo sforzo della conquista d'un linguaggio, della ricerca del valori oggettivi e soggettivi della parola, dcll! pos~lbtlltà evocative ffi P.Spr"s,;lve d'un impegno formale approfondito, tutt'altro che essere frutto di una mentalità superata, rappresentano un velore niente iifl'atto accademico, rappresentano un valore morale vero e proprio, il va.lore morale fon– damentale per la lealtà e l'eslstenza della poesia. Si, oggi che gli assUll della vita si estendono all'arte e nessuno può negarlo, apparentemente queste preoc– cupazioni possono sembrrire lo s~dio primordiale del– l'impegno alla letteratura e all arte; ma se è giunto o giungerà il momento in cui ci potremo consentire anche una sosta, un ripensamento apparentemente ac– cademico, cl dovremo pian piano riaccorgere che. In queste preoccupazioni ed in queste _ricerche è forse l'elemento più profondo di quel processo che conse!lte aJla e cronaca > di farsi arte. alla parola di farsi lin– guaggio, alla e presentilzlone > di !ansi rappresenta– zione. Certo. le nostre esperienze Cl banno fatto sen– tire quanto sia necessaria una estenzione. quanto o:· corra aggiungere alla morale del puro travaglio arti– stico, l'etica di una partecipazione, la necessità di evitare le pure aStrazioni artistiche; ma se pur sono subentrati nell'Impegno artistico sentimenti di umana solidarietà che l'.arte a un certo punto forse pensava unche di poter ignorare, bisogna ugualmente poter tornare a pensare che anche questi valori non possono prescindere dall'acquisizione d"un Unguaggio formal– mente approfondito fino ad essere di per se stesso elemento morale, impegno di vita e di cultura. In erte. anche l'Idillio più pieno e più dolce. anche quello che appare più spontaneo, quando. è valido. è f~utto di drammailche tensioni, di elaborazioni che ripetono. non solo il travaglio di una vita, ma quello di una cultu 1 ,a intera e perciò non possono essere considerali. come oggi troppi credono. accessori magari inutili. ma sono vera partecipazione all'essere della propri~ società della propria cultura. sono atti di fede, magari rovesciati nella negazione, ma atti vitali d'interiorità senza i quali possono esistere opinioni ài uomini, opi– nioni -altissime anche. ma non creazione poetica. GUGLIELMO PETRONJ lL LIBRO Dl CUI * Sl PARLA Il Dizionario b Rrafico deRli autori di tutti te1npi· * di l<'ERDINANDO \ 1 IRDIA La passione per i dizionari e !err~t~ inte ~dito.re I.a pri. certo !".odo ~spressi.one d! le che so:n~.. come dicevamb di mezzi. n(?n inditr1:renti .d~l e per le enciclopedie assomì- ma ed1z1one d 1 un.e nc1clope- uno sp1_r1to ~ se yo~li.amo dJ le sue .or1g~u1 ftlo~ofiche e la PU?lo d.1 vista deg~1 stud1os, glia non poco a que}la per le dia appena sfornata; eh~ co- un'illus1one 1U~1~m1suc.3:,an- sua pru~1a 1deol<?g13)ad ~ss1· c~1am.at1 al.Ja ~dazione delle carte eografiche e. per gli sa furono per il mondo inte• che se può d1rs1 .?ri:na.1 ~2! curare. 1 cont?ttl presso I uo- s!ngole voci, :5ia. dal coi:ripI~s– atianti~ come in Baudelaire: ro j!li i.n tolio del_l'En~clopé: tut~o caduto nei pm 11 raz1:,. m~ di medi? cultura ~a s1vo punto ~J v_1sta ed1tor1a– Pour l'enfa11t amoureux de die, ou d1ctlcl11na1re ratsoune nahsmo . che condus~e all:1 scienza e. te~mca, tr~ te ~nic.a le.. In effetti s1 trattav~ ~1 cartes et d'estampes, L'unì- des scie11ces, des arts et des compilaz1one delle prime. le e art~. d1re1 a nutrire 11.ri: un'1mpre:5a per la _quale _l S!]l· vers est égal à. son vast a.p. métiers, par une societé. de sopravvive semp;e la ~e~esc1 cambio tra le va~1e se zton. moso editore d?VE: çost1tu1r:! pétit. Ah! que le 11ioTI~e esr ge11sde leu:es i cui e:ffe~ti d1 di porre sotto gll occhi d1 u;1 del ~pere senza ~il che nella un vero e proprio .u;ututo CU! grand à la clarté des lampes! certo i suoi redattori riusci- le:ttore pressochè. tutto lo s-c1 maggior p~rt~ dei nostri coc t1:1rale .. ar_t1colato m. moltepil Aux yeux du souvenir que le rono a prevedere solo in pa~- bile. co:'segnargh_lo st;ume:1• t~mporane1 11 sapere steS!=<) c1 sez10~1 .~ organizzato dal mond est petit!, il viaggio su\. te, cosicchè la loro opera n- to pratico affinche 4:gh a.bbta rim.arrebbe a~ch1lo~ato nei pun to d1 ".lSta de~e r1cer~~ le carte geografiche, quello verberò più tardi su altre sempre pron~ per. 1 suoi u~ s1:1?1.scompart1~e~t1 sempre d.el matenale cos1cchè. d1fft. ui dfaionari è ricco di !anta• consimili anche se di diversa u~ compend 10 d 1 tutte te p1u 1mpermeab1li ~ uno all al - c1lm ente potesse sfuggire un !ie e di imprevisti, solo che ispirar.ione. gran parte dei so- scienze ~ d! tut.te _le arti.· tro. Penso che SI de!>~a !n auto~e, ~n'opera. un .. perso. il gusto della scoperta non si spetti che per a!meno un se· Pretese o 1 ll.us1o m quant? s1 graf!, I?ar:te a .questo spinto 1,. naggio r1l~vante nell 1mmen· limiti al gioco. ormai sconta- colo erano stati con~ntrau v.uole, tuttavia sarebbe m1,. lumm1st1co, 11gr.ande ~ucces- sa s~lva d1 tu~te le le.tteratu· to di un divertimento fine a sull"archetipo. Tuttavia. an- ule e forse dannoso. C?_ntr~ so, n(?n soltanto !n Italia! mo re sm.o ad og_g1conoscmte. Lt' se stesso: solo quando sare- che al di fuori di og!1i le• star.e con .quell.a .eh.e e 1 mc.1. ormai pressochè mter!1az1ona· 15 mila_ V?C~ r1:1ron? trattat·: mo riuscili a portare il dizio- game ideologico, a~z1 a~~ oaz10ne 1llum1~1sJ1c_ache e le che ha. ~lut~to sm dall.a da spec1ahsti d! c~1ar.a fama nario in un diretto rapporto che quando l'ispiraz10ne 01 sotto tutta la c1.v1lta del no- s1;-1ai:i:panz.,one 11grand~ Dt· e non soltanto 1ta~iani anche con la noslra vita, voglio di- un'ope~a siffatta appar~ ~ stro tempo, spe.c1e_quando e5: z1onar1? del!~ o~ere e dei P~1"· se -:-- .com'era logico trattan. re con i nostri studi, con le è intrmse<:amente assai di- sa tende a.•fogg1~rs.1strumeot: s<:'na~gt dell ed1t?re B~m.P!8· dos 1 d1 unioJ1era che reca un-g nostre passioni letterarie, po. versa o ad~irìtt~r-:t contrs- sempre p1u rapidi e agevoli n.1. Si ~attava d. 1 una lnlZl~- n0stra inconfondibile firma tremo apprezzarne il gusto stante (negli ult1!111dec~nn: nel campo de.Ila stessa C!-1,ltu-tiva ,d1 grande 1m~egno. S13. _ sono stati in gran maggio sottile. Si pensi all'enorme sono apparse persino ene1clC'I·ra: .s1 P'-!Ò agg1unger1: ~nz1_chl· per 1~norme estensu:~ne della miniera di scoperte che è sta. pedie dic'liar~tamen~e catto- è pr:o~no questo sp_mto 1l}u mat~na. trattata ,negli otto vo- FERDINAt\'1)O VIRDIA •to sia per il lettore comune liche) con 1'1de0Jogia dcli.i mm1st1co ed enc1cloped1co l~m1,. sia perche la su_a rea– e &ia pure per il più raffln~to prima, un'enciclopedia è in (naturalmente scisso da quel- l1z.zaz1one comportava 11peso (Continua a. pag. Z) 01'1.il.GGIO A UNA SCRI'l"l:Ru::.B * Antinon1,ie stilistiche di Anna Banti * In sede stilistica, la fase anli.nomica di questo "non possedersi,, da parte del personaggio, è data da un'estrema puntualizzazione dei suoi atti * cl.i l'IEIIO BIGfl11 1 Gltlll.l * LE RISPOSTE * l) Qua11 do ero molto giovane usavo pen– sare - e di.re ....:... che tanto mi. sarebbe piaciuto sc rivere un bel racconto quanto (e magari di più) dirigere e montare un bel film. Avevo, torto perchè anche allora e forse più adesso, le mie letture eran quasi interamente dedicate ad autori vecch.1 o, almeno, ben stagionati: Manzoni. Balzac, Verga. Proust; e dove avrei potuto pescaTe, nei. repertori. pur gloriosi di quegli anni. films altrettanto autorevoli? Lasciando dtm– que l'avvenire nel grembo di Giove. -non mi sento. oggi, di fornire l'equazio-ne: buon film. buon romanzo. Premesso questo in sede, diciam così. teorica, non c'è bisogno di. aggiungere che. ridotto com'è da un paio d'anni almeno, H film italiano non fa più paura al più scassato romanziere della pe– nisola. 2) Non leggo il r.edcsco e appena un po- chino il russo: sicchè avend o L'abit udine di accostare i libri. nel testo d 'origi.ne , la de– finizione ., romanzo straniero, . mi la scia so spesa. Seguo la narrativa francese, inglese, americana. ma devo dire ehe da anni non mi capita la fortuna di scoprire un nuovo autentico narratore francese o anglosassone. Mentre gli anziani non mi sembra abbiano aggiunto motivi di rilievo alla loro fisono– mia già nota. Per quanto riguarda il film ho l'impressione che i. migliori prodotti ame– ricani e inglesi appartengano più o meno a Quel genere ., frelaté,. che in letteratura hit fatto tanto comodo a un piccolo snob pluttosto fastidioso, Evelyn Waugh.. S'intende che registi come Hitchcock e Aldrich mi risul– tano molro più estrosi e dotati. i loro lavori ' ANNA BANTI (Continua a 11ai;.2)

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