la Fiera Letteraria - XII - n. 2 - 13 gennaio 1957

Pag. 2 T F.TTERARTA Dnmenic:i l ~ ~,onria10 1957 ------------------------- neggiatura scalcinata, aval– lando così, direttamente o meno, prodotti che gli ripu– gnano). Sì, proteste quà e SCHEDA PElt * UN POFJTA. fo, ogni tanto, si levano: ma chi le stende ~resume di aver tanta autoritd da voter essere ascoltato: e non si rende conto che oggi nem– meno Dante, Manzoni, Cro– ce, da soli sarebbero seguiti e ascoltati. Esistono basi comuni per un'azione coUet- RITORNO ALLA "VIGNA VECCHIA,, vita, ai suol ratti. alle sue in– ge erie. Per goderne, dunque. come un ra.gazzo. uno di Mon– temurro che è andato a scuo– i.a in città ed ora è tornato. perchè nella vita si torna sem– pre. dice Sinisgalli, anzi vfve- «Disamore» diBigiaretti re significa solo camminare al- (C tln d I) N. 1 · ·a11 d , r ,. t l'indietro. incontro all'origine. on ~ png. 1cco o li o 1nge per g11 autob1ogra.ismo sia au ~i aJ prima della nascita. al mas- da Giambattista Vicari pub· editori Ni_stri-Lischi di Pi- biogi:alia. _!fon si lr<!lta simo della ingenuità e della blicarono nel 1941, da quan- sa. La pr~ma delle ct1:1e Un un g\OCO _ai parole: _a1 com~ purezza. Ava<lti c•è la paura. do almeno l'uomo può ri- discorso d amore era già ap- plessi d1 frustrazione d1 il compromesso. la morte: in- tenere conclusa la preistoria parsa. o_rs~no sette ~nm nel- Brun_o po~sm10 ~orrisponde– dietto c•è ancora Ja giovinez- della sua formazione senti- le ed1z101:1 Garzapti: era la r!! s1tuaz1om_ diverse nella ze, J'immortaldtà della giovi- mentale e guardarla come a lettera d1 commiato d1 un vita del~o. scr_ittore e la ~tes~ nem.a. i1 paese, le sue fllastroc- un fatto ormai acquisito - amante alla ~onna !unga- Sl!, r~q1:11s1tona contro d1 lui che. Ed in queste poesiole lu- magari con dolore _ e l'uo- mente_ amata m anni bur- d1 Silvia adombr~ for_se una cane scelte e «trascritte». Si- mo di cultura ha acquistato rascos1, rl :acconto del na- comple~sa ma tena di . ram-: nl.sg ~lli ha comp,uto l'ultimo ormai una sua fisionomia, scere quas, contemporaneo manch1; ma L>_ stona d1 passo della sua strada di vian- cosicchè lo scrittore risul- del d_1sam_ore . nell'am_ore, B_ru1_10, l'aqiore <11Brun_o per dante dei passato, il massimo tante dell'una e dell'altra una f!llSter10sa_ mfatuaz1one S1lv1a, su un__ piano ps1colo~ approfondimento. la scoperta può ormai trarne le fila con dappr_1ma e poi _11 lento me- gicamente p1u profondo ci più grnulna. anzi le sola possi- sicurezza, gior.ando talvolta sorab_li~ d1_sfars1 dei senti- appare come la sto~1a - bile per lui. che rtfl.uta l'av- non senza abilità le sue car- m_enti, 11 dispetto, U!Ja sori<! sempre_ ritornante n~1 per: venire: quella del ragazzo che te, ma sempre con grande di crud_ele penet_razione. DE,I sonagg1 d1 Blg1a1;~t~1.-: d1 va a vedere per la prima volta precisione e chiarezza, frut- moventi, n~ll-, sensa:z1_oru,quella c_he e l imz1az1one le muse, in cima alla collina ti in gran parte di uno scru- ner disgusti 1mpro_vv1s1. o d~llo scrittore a un mondo dove sfrecciano le allodole. Le polo nel quale non è diffi- h:mgamente meditati. E m- d1ye_rs_oda. queµo delle sue cose Bono tor,1ate cose, nella cile riscontrare un'ultima s1eme naturalmente un esa- ong1m. Imziazione e con– " Vigna vecchia». Nessuno è superstite cura artigiana. In me di cosr.ienza n_el quale quista nel tempo stesso, _nel– ancora morto, non c'è ,:tata ciascuno dei libri di Bigia- l'uomo che parla m prima la quale la_ donn_a non e ~n nessuna guerra. tutto è intat- retti il lettore potrà ritro- person_:t 1:1on_e~ce senza un ele~ent_o sunboh~o, ma d1- ~°c: ~::U~~ii~:"';,':/r~zf:'1:i h;:::= vare un personaggio che giud1ZJ0 1mphc1ta!71entf! ne- rei 11.nsul!ato_ di_ una som- tiva di tutta la categoria e se il Sindacato promovesse, indirizzasse qua!cne campa,. gna in questo senso, invi- tando tutti i propri aderen- Stagione di « gran,ii. ritorni» ti a collaborare attraverso quella 1955-56, che ha riporta– la stampa, la radio. ecc, di to dentro i cicli delle mostre certo qualcosa se ne trar- librarie poeti che d,a troppo rebbe, senza tema di ricatti. ne erano assenti. e proprio (E' inutile andare a chiede- quelli che su maggiori o mi– re al Parlamento i biglietti nor! quadranti segnarono ii gratuiti o semigratuiti per tempo di cresce-n~ delle poe– gli scrittori, e far la parte sia italiana di ieri. Noo occor– degli scrocconi, quando il re far nomi: 'basterà ricord1:1re Parlamento non sa e non che è tornato persino Sbarba- ro, addirittura Montale. E per vede, in qua~to espr~s~ione la coilana mondedoriane dello della pubbhca opinione, «Specchio~ è ritoniato Sini– quale . partf! a~va eserci_ti- sgalli, l'.antico, prezioso poeta no g!t scrittori nella vita lucano, per J'occasio?ll! a brac– sociale e culturale del pae- cetto con Leonardo. oscuro ra– se!). Gli scrittori una forza gazzo di Montemurro. che par– la posseggono, -ma non san- la in ìtali6Do ma canta in dia– no usarla pe1·chè ancora di- letto Je canzonette dena sua sorganizzati: ecco tutto. terra; una serenata, wno scon- p h • h" d h. giuro contro i mali della vita, . ere e e te ono, c iedono un canto .nuzia1e. « I tuoi so– singolarmente e non sanno spiri mi hanno chiamato. I So– far valutare quanto danno. no sceso daile pietraia / nel Dal Sindacato sono ancor vento e nell'aria. / No.i ho oggi ~s.senti t,:oppi nomi di con•tato i passi e le cime / ho .prestigio e di fama come ÙIBe,guito il t.uo fisihio di ca– Bacchelli. la Banti, Berto- naria ». lucci. Buzzati, Cicognani, Fuor di met-aifora. nella re– Comisso, De Robertis, Lan- cente « Vigna vecchia» Slmi– d<>lfi,Longhi, Levi, Monta- sgalli p~esenta il diario. de1la le Meoni Moretti Palaz- sua ultime metamorfosi. da z:schi, Serantini, ' Soldati poeta co'!'e t-ut:ticonosciamo a eccetera. E tra i pitì giovani cantastorie paziente e mnamo– (e questo è ancor -più grave rato come ~ ;a!azzo. perchè il tempo dell'isola- E' un poeta chiuso. Sinisgal– zionismo è proprio tramon- li: il suo mondo non aspetta tato) mancano Calvino, più nie-n•te dall'esterno. Fo.-se Cassieri. Cassala, Cibotto, proprio questo piacque all'Un– Del Buono, Fenoglio, F'ran- geretti quando nel '34 lo sco– ciosa, Guerra, Incoronato, prl pubblicamel}te: quel mon– La Capria, Lopez, 1)4"ilani, do vissuto alla pe~!ezione. pri– Ottieri, Paotuzi, Patroni- ma di arri,vare alla pagina. sen– Griffi, Pomi!io, R-ussello, za. inc_ertezze; q':el dolore che Vandana, Zangrandi ed al- gla più non grida. J?"rch-è è tri ancora. Si ha l'impres- stato so!ferto tutto pr,ma deJ– sione, scorrendo l'elenco, 10 nascit_a; quella . certezz~ h ·z s· d · . «matematica» che m avanti c e t in .acato sta poi nou c'è scampo. quefila che tie– « fey,do ro7?1-ano !· L!l !;ate~ ne viva l'immagine dei pi,ra– goria deg!t ~~r~tte:t 'e di d-isi natu.-a!l..i dell'infanzia, do,ve certo tra le piu indipenden- e quando le cose erano cose ti e singolari e perciò ·non e le parole erano paro~e, sen~ sempre controllabile, ma se za bisogno di caricarle di sim– la forza e quindi il prestigio boli per sentirsele dentro. del Sindacato aumentassero, Ed è ancor:, qni Sinisgalli. a le iscrizioni si moltipliche- vent'anlli di distanza: UtJO che rebbero facilmente e sareb- percorre con rassegnato. ma be per t,utti maggiore onore non placeto dolore, il suo cam- appartenervi. mino all'indietro incontro al . . tempo orJlco della adolescenza; Insomma la memoria di uno che tr.apassa i muri allzati Corrado Alvaro . dovrebbe dagli anni. soo,ze infrangerli, esser ancora ptu onorata, con la sua poesia trasparente perchè quell'uomo iniziò Quella stessa tra.spare=. d'al~ con a.bnegazione e serietà tronde. che Sinisgalli. adopera tutto un lavoro, mettendo le d'istin1o nel passare della pro– basi per un 'attivi.td f,utura sa alle poesia, e nE!llfarce-ne che purtroppo oggi è anco- parte con natul'alez_za, cosi che ra futura. Perchè il Sinda- non potremmo giurare che sia cato esca dall'attuale ordi- poesia « Vidi le muse,. più di naria amministrazione, come «Fiori pari fio;i dispari_». per è stato riievato dagli inter- fare _un esem~10: matena, ra– venti di Vigorelli, Berto, rei2'.zio'!'e ·sentimen.to. sooo ,n– Uf!O Moretti e parecchi al- fatti _.gli stessi. Pernmo « Horror tri è necessario c-he acqui- vacui''.· che pot~ebbe sembra- ·' · f • re il nO'tes forbito d'un poeta di * PIERO CIHATTI torna a casa. L"esperienza del « Nuovi Campi,, non è andata perduta, certo: basterebbe a oorne fede quell'esemplare « quadernetto della polvere» che. apre il libro, e altri versi a,1eora: ma definitivamente. per scelta totale, l'uomo prima ancoxa del poeta è tornato alla «vecchia» dopo i «nuovi». Le sua stagione di viaigio alla su– perficie delle intenzioni è fi– nita. Sinisgal1J riprende il suo cammino di viandante a rove– scio. dal presente al passato, dai sensi all'anima, da Mi1ano (e da Roma) a Montemurro Torna la pigrizia del ragaz– zo musulmano avido d'odori. torna l'incantalo artefice not– tur,10. dopo le fatiche dell'In– gegneria quol7.diana. torna il ragazzo che Sinii;,galli ha sem– pre inseguito. non sì sa se per ritrovarsi o per riperdersi. e aver cosl sempre materia di PRECISAZIONI SUL SINDACATO (Contln~ png. I) tentativi male riusciti o non riusciti affatto Oa Cassa, I.a nuova legge, ecc. ecc.) conoludendo poi che « la cau– sa della impotenza del Sindacato è una sola: non ha mai funzionato•· Personalmente, si la.gna di aver chie– sto invano due volte l'aiuto del Sindacàto: la prima (e non era socio) quando un editore pubblicò un suo libro senza il contrassegno della SIAE, e so che l'Al-, varo innanzi tutto gli illustrò le difficoltà di far rico– noscere in tribunale un diritto riconosciuto, si, dalla legge, ma non compiutamente tutelato se non sia rias– sunto dall'editore nel conbratto; la seconda quando cre– dette d'essere stato addirittura -frodato dai responsa– bili di un premio letterario, e questa volta il consu– lente giuridico del Sindacato p1·ese in esame la sua denuncia per vedere se ci fosse possibile assistere il nosbro socio in tribunale, ma dovette concludere che non aveva fondamento giuridico. Il Berto, contro que– sto ·pa•rere, ha fatto la causa, e 1'ha dunque perduta. Mi duole di non potere con altrettanta serietà ri– spondere a Ugo More·tti: la sua demagogica e dispet– tosa ignoranza delle cose su le quali sen-tenzia è per– sino divertente. Le dò un esempio. Ho scritto che il testo riveduto della legge sul di<ritto d'autore è ormai quasi pronto per la discussione. E i~ Moretti: • se è proi:ito, va ben~ ma in quale cassetto giace ? •. Ei:co. caro Direttore: una comm.issione governativa, c0mpo– sta dai più autorevoli giuristi, presieduta da magi– strati di Cassazione, dopo aver discusso articolo per articolo con i ra,ppresentanti degli serìttori, degli edi– tori, della ];lAI, della Cinematografia ecc. Si ;:,rende– rebbe lo spasso dì chiudere (bricconcel4a !) H testo ln un cassetto per far dispetto a~ Sindacato invece di trasmetterlo al governo che deve presentarlo al Par– lamento .. Il Moretti chiede al Sindac.ato con m;nac– cioso piglio: « E poi, soprattutto, quando endrà in di– scussion~! e in approvazione?». E questo significa che egli fa co1pa .al Sindacato di non dettare aila Camera e al Senato l'ordine dei lavori e di non se.pere impor– re a-Ila maggioranza parlamentare un se1llecito v'J,to fa– vorevole. Sat prata bibere. diceva Virgilio. E aggiun– go che è stato per me uno spasso leggere le occusa-. trici domande di un Moretti persuaso che noi abbia– mo dimenticato, - dopo dièci anni di studio del di– ritto d'autore nelle leggi italiane e stra,iiere -- ì p:ù elementari interessi degli scrittori discutendo il ni.;o– vo testo. Grazie, cavo Direttore, della ospitalità. '" 11 suo, GOFFREDO BELLON"CI poesia, quel ragazzo che gli dettò la chi-usa stupenda della second,a parte de « li cacciato– re indifferente». tredilci versi colore di neve e di. rosa .• Si può adesso parlare di in– voluzione. o anche solo di stasi delle sua poetica? Tu1to sta ne1 modo come si leg.gerà, que– sta <( Vecchi a vi,gna ,>, e per t.rovarvi che cosa. Perchè. a ,;ercarvi Sinisgalli. lo si trova, e intero. dalla prima pagina all'ultima: perfino riconfermato •iel cesello. r1e1!'0ppunto chiuso e completo come un fiore di De Pisis, in quello che pare il divertimento di una intelligen– za che vuole alleggerirsi ed è invece la pTesenza d'un istinto che non vuol cedere agli anni. a.Jla vita che tra-volge, ma vuol restare puro, autentico. pago della gioia di sapersi. d~ntro, poeta. Un poeta che ha capito trop– po de,Ua ,parola, dell'espressdo-– ne. fo,:,se pro-prio per a,verle troppo sofferte; uoo che ,si ri– conosce anima, cioè entità. l.l!Ili– tà. che rifiuta ormai le abbon– danze e gli sci.a1acquamenti in cui poteva perdersi la molto ricca giovinezze: e. poichè la viite non dà altro che poesia, ai poeti, Jui se la vuo~ tenere stretta. anche a costo di piz– zicare il naso dei lettori. che chissà mai cosa vorre·bbero: ta1e, è l'ultimo approdo di Si– nisgalli. eh-e s'è -messo addirit– tu.-a a racco,ntare !avc;le. un po' dnven<tate e un po' « tradot– te » da1la lingua del ragazzo che cc stava so:lo a faT niente», ~a11ti anni ifa, a Montemurro. Ci si ç messo perché è questa, ora. 10 sua <Vigna. Sono cenbfilene. filastrocche, d,it,petti e canzoni d'amore. cia– scuno con la sua introdtwione e il suo commenti·no che lo i,n– cornieiano. buttali ~iù con la ritrovata f~lici1à dei « fiori pa– ri flo~i dispari». Ne risultano delle pag:inet.te che sono 'uoa delizia dehl'occhio e dell'udito. tanto sono fresche. Forse nep– pure SinisgalH s'è accorto di aiver com·piuto dei piccoli ca– po1avori; s'è messo a verseg– giare aria con panaria, muretto con organetto. uova con -pio- ve. e par cosa facile, semplici arie paeS6ne portate in ita:Jia– no. anche se per il setaccio di porti in se stesso, comunnue ~ativo. Ad essa s1 a~giunge ma d1 asp1ra7:10~ 1 sotto la meri; è cessato il pericolo di illuminato e trasposto, l'in- m questo nuovo libro. la quale non è d1ff1cile scopri– «farle troppo grandi», come timo dramma di un'inizia- lunga lettera ~ che s1 un- re Roma e la stessa lettera– le stelle di Vru,.Gogh e i « fiori zione alla vita e all'arte, ta- ma~ina scritta dopo alcuni tura, forse lung~ef!te ago– pari e dispar: » del d-0poguer- iora con una cosi intima, co- ai:im - della donna che n- gnate 1_1-ella prerst?na de!la ra; è cessato il pericolo di ac- si densa compenetrazione da vive, osser-v~ndola da! ~uo formaz101:1e e dell edu~a_z10- codarvl il decimale i.nflnitesi- lasciare avvertire un pro- angolo d1 nsuale e nch1a- l_le dal giovane ma_rch1g1ano ma:Je della disperazione: sono fondo sopravvivere di dis- mand_ola dal fond~ della sua u:1urbato .e a_utod1datta. Il tomate intere, :!orse perchè sidi interni nei quai,· l'uomo es_penenza, la_ vicenda_ del r_ 1pud10, il d1sa_more, soi:o hanno ritrovato la speranz,a, e 1 t t 1 lt f là dove l'avevano lasciata. nel- è impegnato con la sua ca- oro ~D?ore, m un_ mmu o, m ques o cas_o a ra accia le man-i scure che strinsero rica di sentimenti, di tra- femmm1J_mente mmuto e dell_a me?agl1a qel. s1:10au– J.a fionda. sporti sensuali, di fantasie amar(? ripercorrere le strn- tob10graf1s1I;o, d1:ei il sen- e di illuminazionj, con la sua de dr una stagione felice t1mento dell espen_enza scon– carica vitale, in una parola. !! doloros_a al tE,mpo ste~so, tata, dell'asp1ra::1<?ne_ rag- M011do chiuso. ermetico. Appunto per questo vorrei m una difesa_ dr_ quelle che g11,mta, un<! sorta di ripene~s quello di Si11isgalli, che non consigliare il lettçre di di- sono le rag1om mt1me e (np,ene~s ts all) cb~ lascia attende più niente dall'ester- fidare soprattutto dell'ap- umane che. da un. lato han- nell artista amarezza e d1- no, s'è detto: se spera. spera parente cordialità dell'affet- no determmato 11 d1stacco sgusto. per la cosa troppo da sè stesso; s-evive, vive den- tuoso Bigiaretti, affettuoso, d~l ~uo amante e che ella conos<cmta e dopo tutto la tro, ,;'in.troverte e affonda ,3e1J0ma amaro, duro con se stes- giudica secondo una sua_pe~- c<;>nqu1sta concluc~ n:ie_sora: stagione sommersa della adole- so e col mondo, provvisto s<;>nale e rassegnata giusti- bilmente. a_ un g1~d1z10 d1 scenza. E non certo per anda- di un giudizio affilato com'è zia. q!-'anto sr ~ conquistato. _ li re a rlimparare i òalbettamen- sempre quello del moralista In certo senso la secon!la d!samore di Bruno per Sii– ti paesani o per una malate di vocazione, temperato ap- lett~ra, _nella q!Jal_e lo scrit- vi<! pasconde d!Jpque un sr– vogli-a dn dimenticare l'l tempo pena da una sua particolare to:e puo apparirci forse. as- gi:uflc~to ben piu complesso. trascorso: ma per andare ad e originaria disposizione al- sai meno penetrante e s1cu- di cui dovremo tener conto attingere un'ultima volta alla la malinconia. r<? nel~a disanima _dei _mo_-ir un gi~diz_io_gene_rale del– tonte della purezza, e della Un giudizio siffatto _ v1menh e delle s1tuaz1om, I opera d1 B1g1arett1. speranza, onde poi, rinfresca- tanto per prendere un esem- rappresenta la ~biusurl!, dE,I Tutto que~to naturalmen– to e criconsacrato. seguitaTe il pio che è nello stesso tem- romanzo,_ e rare1 per dire 11 te !!on togli~ che Bruno e cammi.io duTo dell'artefice po attuale e che rfsale a pecessano compen_so delll! S!l~a non_ s1~_o. pe_rsonagg1 l'ingegnere di giorno, il poeta qualche anno addietro _ de- unpietosi! coufesswne_ di v1v1 e real!, _c1oemtunamen– di notte, i capelli sempre più ve essere senz'altro riscon- Bruno, 1mp1etosa anzit..it~o te narrativi: anche se 1_1:1 bi81)chi, il cielo sempre più trato nelle due lunghe let- verso s~ stesso. In Un di- certo sen~o si sv1lupp_ano p1u lontano. La « Vi,gna vecchia,. tere che compongono il vo- si:or~o d amore, pres'! a solo, su un !llano sagg1~tlco che è un atto di giovinezza. un atto lume apparso in questi gior- S_1lv1ap~teva a~parire !)e_r- s1:1un piano narrativo. Dob– puro, forse appena u11peccato ni sotto il titolo Disamore smo un antagonista f!ttlz1a, \biamo _tener con\o. a questo do sincerità. Jnella collana di romanzi ìta- creata per un g101:o d1 con- proposr~o, de 1_1_educ<!ZlOne PIETRO CIMATrl Jiani e il Castelletto• che trapF'untr letterari e forse• letteraria di _B1g1arett1, c;!el persino per una sorta di ca- rapporto tra il suo autob10- sistica amorosa da portare di grafismo col clima di una Ti dirò (Continua da pag. I) • • fronte a una modernissima letteratura della memoria Come ·scrivi Corte d"amore. Con Unari.- verso la quale egli è altresi sposta Silvia ha una sua portato da una certa sua in– realtà, un suo respiro; a una clinazjone all'analisi. da_quel sua tenera immagine fisica moralismo che serpeggia un procedono in modo non di- che qua e là traspare nella po' in tutti i suoi romanzi verso. prima lettera ( e quando è e in tutti i s~oi r.~cconti. una scaltrezza che sa arriva-re Provenienti da ogni regio- 8'.lla ra1iflnatezza. Ma quanta ne, costoro si portano die– st.rade h~ dovuto compie-re pii- tro il proprio paese e in ma d1 r.iscopr;-J:rle, do.po averle . . ' , perdute de •ragazzo! Non è per o!tm lo~o pag'.na o tela l os– ;11cantare noi. come poteva d,e- sigeno e formto dal ricordo J siderare il Tommaseo pei canti o dal mito dei luoghi d'ori– popolari greci. che Sinisgalli gine. s'è dncamminato per una via Esistono, anzi, delle .vere dl paese in veste dim= di cantastorie: bensì. io penso, e proprie e isole> in tal sen– proprio per goderne, per risen- so, tanto che alla fine ad l!ire queUa €loia che pare ne- esser considerati degli au– gata ai poeti. da qua.,,do sono tentici isolati sarebbero pro- diventati uomini e aliftdano al · verso il massimo della loro se- prio quegli artisti e lette- s f!- maggior , or~a. e presti- per niente scontento tli cono– gt'! presso l op~mone pub- scei,e.. Ja matematica ,e .i suoi bltca . e contem:porgneamen- segreti, non scende mai verso te agtsc~ sul piano st-,:et~a- 7a piattezza del d-iscorslno com- '---------------------------' mente sindacale per miglio- piaciuto. l'appunto deca'J)itato. nietà, magari sottraendola ana rati romani che finiscono con l'apparire,· in questa lo– ro città, come una specie di intrusi. Una indagine metodolo- entrata, bo avuto l'impres- No1;1per 1:1uila 1. suo, scnt– gica sulle zone d'influenza, sione di. vedere una grande tori, q_1:1ell1 che si avvertono uno studio condotto sulle e armoniosa ragazza, giova- con p1u frei1,uenza nel sot– basi ,d'accentramento o d'ir- ne e solida; poi ci si accor~e tofondo de ~ sua. f!arrat1- radiazione, sia pure alfo :be la sua complessione m va, V3!1DO r1çer_catl m una scopo di rinvenire i sotter- 1·ea1tà è assai più facile ... zona 1llumm1stl~a, tra Le ranei fili d'amicizia cui son rnì ha colpito la sua nuca S_age e Montesquieu, tra Mll;– legate molto spesso le sorti straordinarinmente giovane, nvaux e D1derot, tra Restii della nostra letteratura, da- anzi infantile. delicat~en- de la Bretonne e Laclos, ti:<! rebbero risultati di qualche te _sc<!lvatanel mezzo e b1an- ~onst?nt e. La Bruyere. Ne non trascurabile interesse. ch1ss1ma. Anche le sue spal- va d1ment1cato quanto ~a Ne verrebbe un saggio da le. viste_ di dietro. qànno il sua f?rmaz1one deve al cli– intitolars1 e Toponomastica senso d1 u:ia fra~1]1tà gra- ma d1 una let~eratura eur<?– lebteraria >, utile non soltan- z1osamente femmm1le... In- pea eh!! ebJ?e. m_ Prou~t e m to per lo svagato turista a vece. v!sta di faccia. basta Jo_yee 1_suoi !Spira~~- Quel caccia di storie da raccon- la · floridezza del petto a c~una m B1g1arettl e tutta– tare. Ovvero: Dimmi dove darle tutto un altro carat- via sempre .controllato d_a abiti e ti dirò come scrivi tere... Vestita di bianco. i un suo meditato ste?dhah- 0 non sarebbe meglio: Dim- capelli lisci che . l'intensa smo (tenendo ~uttav1a _co?– mi come vivi ecc.? . luce rendeva più chiari rac- t? che le sue sunpahe 1stm: rare il dare-avere t:ra lo il. ricordo lasciato vago.' L"aria scrittore e la societd (inten- che eircola per ii libri di Sini– do, con maggior precisione, sga1li è Bem,pre chiara, lucida, ai rapporti, ad esempio, tra dalJe 1ran,ge_ben 7 al,cola:te. li scrittore e giornali, scritto- roma<>t:1~Sinisi~ .ha troppa re ed editore, scrittore e p~ura di _5:oprmu ,n ,peccato RAI-TV, scrittore e cine- di ,:oma.n~cismo. ma,. ecc,). Che cioè non c_i ~ in c,;u/~~ ~c~~~ni~eiir 1 !\~ 1 :i limiti a . r1:re çon'v~cazwni pressarfo, con certe urgenze del Constg\w. Di:rettivo, ma cui, in q,xaai<tà umana di poeta. se ne moltip!tchtno fruttuo- neppure Sin-isgalli poteva ne– fament~ le ~edute e _se nf! garsi: e nacquero « I nuovi informino g!t aderenti ogni Campi Elisi». spog.liati im– volta con puntuali verbali, provvisemente della magie del– che si nom_inino commissio- le metaitore. del1e analogie. pe– ni e sottocommissioni di scati a ga]Qa sul sentimi!'J1o con studio, che si proceda nell.e ~a penna agile, lle~ibfile, tre: questioni insolute anche se p16a forse al sentime,:ito di spinose e si possa giung.ere que.1 ~po. _Fu_quello_ 11 pee– in un domani, ad esempio, cato virile di S1n1sga)h, la su,0 persino ad imporsi alle am- mo~entan_ea qua-D'Io1m-p:ovvi- . . . . d . . l" sa liberaz,one dalla poesia co- mintstrazioni et [ltOT_na i_ o me misura, -come mestiere dif– della RAI-TV. Oggi gti scrit- fictle di costmttore 'notturno: se tori agiscono e si muovono la materia era quel.Ja solita. che esclusivamente o quasi f11.o- si•codificava in « Fiori pari fio– ri del loro Sindacato. Sem- ri d•ispari », ora si mostrava mai si giungesse a dare alla apert·a. tentata su più cord_e, Associazione più sicurezza, in ur.i-a prosa poetica che sten– non potrebbero più conve- desse. il verso. an~he o,ltre 1_0 nientemente agire nel seno capacità qtran?tatw~ d un n– o con l'atuto dell'Associazio- go. pe: dugll amip1,<_!Zza. tu,:– ne stessa? T11.tto questo i! gOTe,r.1Bpondenza a:11 _urnpr~vv1- 1 d "ff. ·1 sa apertu.-a der sentimenti. mo to ~ ici _e, ma no~ per E parve che anche Sinisgal– tale m<?tìvo si può continua- li aivesse J)QSSatoil fiume del– re a di,:e che tJutto va bene l'ermetismo. che i:l tuturo fos– o che si fa tutto quello che se segnato ormai d,alla « li•be– si può, oppure che più di razione ». In tale prospettiva si cosi non e possibile, restan- attendeva ili libro nuovo. che do soprattutto in posizione sarebbe stato di conferma: J.l di perenne inferiorità, di libro è venuto. « La vigna v~c– continua domanda, quando chia », e con esso la sorpresa. in fondo se gli scrittori, per Lu.i•gidal_d~•ci conf~rrn_ad'u~a aSS'ltrdo, scioperassero, -nel sua qu1~!,asr volonta di segui– giro di qualche mese, se tar4, n~ apertura. nel falso compatti potr-ebbero mo- p!em air dcl. ~opoguerra (ma ' . . non sarebbe po, stato un usci- strare a tutt~ la propria re da sè stesso?)·. SinisgaHi è forza. tornato alla sua ecchie vigna GINO MONTESANTO lucana, e felice cqme uno che ANT-OLOGIA lf,. Sonia Serpieri coL!abora assiduamente alla • N11.o– va Antologia» nel campo della lirica e deL!acritica, ed è redattrice di articoU scientifici su • Il Giornale dl'ItaLia ». STORIA DI LILLA.' Euforia dì lillà .ride -alla gloria dei tralci tuoi bagnati di mattino. In toni d'orpimento alle vetrate rosa fluttuano veli d'alga al primo vento. - Tùi:faitl in gioia. - - E prega. - MATUTINO Dal! buio diafana aJlla terra che si di6ammanta cli tenebre esce l'impaipabile v.este crespata dì brezza. L'erba prona attende p.iccole lampade. Fremiti piumati sfiorano d'OW'tta il dormiveirlia delle campane. · 1 i I I SONIA Sf;Rl'lERI I L-------- GIOI! A·l\TI.UOl\TNOI (Continua da pag. 1) che Liliana, più disarmata ancora, e per nulla attenta a far poesia con la segreta ambizioné che la gente la legga (ché non avrebbe disperso cosi i suoi appunti di versi), nella sua maggior fragilità la su– peri, se possibile, in naturalezza, mai li– sciando o carezzando i propri sentimenti, i quali mai appaiono affinati (o raffinati) dalla volontà di poetare: sentimenti sorti e lasciati così, semplici e comuni, quasi luoghi comuni (e per questo tanto pro– fondamente veri) come quelli di tutte le semplici e comuni donne vere (le spose· vere, le madri vere), che mai si sono so– gnate dì abbellire con un poco di rossetto (di civetteria) la verità {la bellezza) del loro volto vero. Dopo tante impennate epicizzanti (doJ,>o tante ambizioni fallite, susseguitesi gene. rosamente nel clima del dopoguerra). evidentemente i giovani sentono il bisogno di ripiegare nel quieto porto degli a:!ifetti casalinghi, non vogliamo qui discutere se con la bandiera hianca della sconfitta, o con quella (mettete il colore che vi pare) d'Un'onesta vittoria. E lo testimonia me– glio d'ogni altro il giovane onegliese Ce, sare Vivaldi, che sul medesimo pendio della Angeli (appunto quello dei senti. menti domestici) ha le sue riuscite mi– gliori, sia pure con un .apparato strumen– tale (con un'arte) che Liliana non si so– gnava neppure, vero com'è che tutte· le strade 'portano a Roma purché il pelle– grino abbia lena e volontà d'arrivarci. I due poli estremi della ricel'.ca poetica di questo giovane sono testimoniati fino ad oggi (siamo ancora in attesa della rac– colta completa. in corso di stampa. dell!! poesie in dialetto> dalle Otto poesie nel dialetto ligure di Imperia, del 1951, e dal– l'Ode all'Europa (in lingua). del '53. Non ci vuol molto a capire. tenendc contemporaneamente aperti i due quader nétti, quali siano questo Nord e queste Sud: la preoccupazione, da una parte, d, nominare in tutta la loro semplicità (cer– cando di evitare qualsiasi minaccia di retorica) gli oggetti familiari della propria terra e dei propri affetti e sentimenti. e il desiderio. dall'altra. di slargare il tono domestico (che non vuol dir per forza più fragile o minore) in più ambiziose espres– sioni. che nella fattispecie tendevano ari– dirittura all'epica e che. sempre nella fat– tispecie. e secondo un antico pregiudizio. cercavano in una forma e in un linguag. gio illustri (di linee e sonorità neocla~– siche) i laterizi pi.ù idonei per le lorc costruzioni. Chiunque è in grado di accertarsi che mentre le Otto poesie segnano un primo risultato sicuro anche se acerbo. l'Ode rimane nel suo insieme una lodevole, ma fredda, esercitazione: un ramo che cer tamente cadrebbe dal nostrc, discorso. se ora qu~sta nuova raceolta di poPsie in lingua (Il cuore dluno volta, ~ciascia editore) non ce lo riproponesse con forza. come termine necessario per comprende– re e per chiarire. da quali concorrenti esigenze sia sorto il linguaggio più pro– prio di Vivaldi: il linguaggio. appunto. di questi nuovi versi (in verità innestati tra le due suddette composizioni. an– dando dal '51 al '53>. caratterizzato. sem– bra, , dal cq_nvergere (prova e riprova) del fuor.o delle due lenti eosì differen– temente orientate in un medesimo e unico punto: Vivaldi invero qui ha saputo impastare le sue due più legittime aspirazioni (quel. la d'una poesia casalinga, ripeto, e l'altra d'una Jìrica di vasti interessi sociali e politici) in un timbro che se della prima conserva l'immediatezza e la spçntaneità, della seconda non ha del tutto perso la austerità, e perfino certa un poco inami– data compassatezza di stile: che facilmen– te i;intracci in aleuni superstiti classici– smi (« quel gelato marmo»), nonché nella stessa forma - ancora un poco ottocen– tesca - del sonetto, o dov>egli qualche volta si compiace, nel gioco delle rime, di virtuosismi che sono ormai dì troppo facile esecuzione per potersi considerare ancor tali: Fortunato, Le prime nebbie calano tra fiochi spari di c-zccia. Sono egual– mente lontane da me come · da la tua terra consumata de!l'Estate ... Ma a parte ciò, e a parte quella patina. ripetiamo, ottocentesca (precarducciana, e del resto t,utt'altro che sgradevole allo orecchio) la sua voce suona ·guanto mai cordiale e aperta, nei Sonetti soprattutto, e ciò forse anche perché Vivaldi. - è il suo particolare sapore, e il suo· grande merito - non solo è riuscito a togl'iere l'Io poetico dal lago del riascisismo. fedele alle sue due estreme premesse. ma ha saputo immergerlo (passi la brutta espres– sione) in un ordine, meglio che cosmico sociale (o semplicemente socievole>: or– dine o dimensione - d'.uomo interessato non soltanto alla propria persona, ma anche al prossimo suo, in eu.i. vede con– sistere la sua stessa fignra - non troppo frequente, certo, nella nostra poesia a. tuale (e non soltanto in questa). La madre, la moglìe, gli runici sono le figure, affettuosamente rappresentate, di questi versi con personaggi: e paesaggi reali e realmente vissuti fanno da sfondo a talì figure, dal contorno esatto e privo dì sfumature, un poco simile a quello di alcuni bei ritratti - ad esempio - di Domenico Purificalo. Ma lasciate che Vi– valdi superi, con l'empito del sentimento (giacché un poeta che scrive col cuore. in una generazi'Jne che ba orrore di ciò e preferisce scrivere con la testa) le pro. prie preoccupazioni formali, realizzando i suoi desideri, e avrete la cavata forte e profonda, vibrante come una quarta corda, di quella che finora ,resta, secondu noi, -la sua più bella poesia: Partendo da Imperia ( in dialetto onegliese, vedi Of. ficina del 5 - 2 - '56), poesia che chiara– mente indica quale possa essere il do– mani (forse quale già è l'oggi, se di poesie simili ve ne sono altre nella raccolta che attendiamo) d'i questo giovane poeta: il meno legato, fra quanti ne conosciamo della sua età, a intellettualismi e pro– grammi (anche se in qualche occasione distolto e distort0 da immediati interessi politici: di partito>. e tutto teso - anche in questo suo ottimo libretto - a mo strarci intero il proprio affettuoso mondri umano: un poeta ligure al cento per cent< (anche nella cadenza· del suo discorso italiano) e che degnamenlP si allinea alla bella e robusta trarli•;r,np ·naur11r~1,. '1,. Ceccardo. GIORGIO CAPRONI Isole umane ove lettera– tura e ai·te s'innestano al colore ambientale d'un rio– ne, d'una zona, ben deli– neate e circoscritte dalla no– stra anagrafe sindacale, ri– conoscibili nei prodotti co– me una marca di fabbrica ELIO FIUPPO ACCROCCA colti sopra la nuca>), cor- t1ve vanno allo Stendhal d1 risponde nella seconda una Henry Brulard, delle Pro– Leggete e diffondete fisionomia morale, sia pure m~ades, d_ei Soovenirs d'é– in funzione della prima, ma gottsme, d1 De l'amoo,:J e è assai difficile dire che la dalla lettura forse capitale figura di Silvia vi acquisti cli Flau1:>ert. Mi! qui entre– un maggior rilievo: essa ri- remi:zio .1? un du;corso f~rse mane un elemento del lungo assai !)lU complesso e 1m~ soliloquio di Bruno. pegnatlvo .. D'altronde_ alla; Sia l'uno che l'altra ci si scoperta d1 una poetica d1 oresentano come personaggi Bigiaretti nar:atore e sagg .. straordinariamente reticenti sta nulla puo essere forse nella loro confessione. così più utile della lettura di un da lasciare più di un so- suo libretto di ricordi afo– spetto che la loro Jun_ga po- rjsmi riflessi<;>ru note. di _dia~ !emica in realtà non sia che no apparso m questi g1orn1 la testimonianza di un dis- nelle elegantissime edizioni sidio interno dello scrittore, <~'ins!!gi:ta del pesce d'.oro• della necessità di chiarire di Sche1willer, Schedano. E una sua posizione verso la appunto risèrvandoci. pro– vita la ricerca. in una pa- P:!O su 9ues!,e colonne. un rola. di una liberazione, il piu ampio discorso parten– col'loenso di un rimorso. E' do da quelle note. le segna– difficile di.re di uno scritto- liamo ai nostri lettori. Si potrebbe giurare sui racconti scritti a Montever- " de o sul-le p0esie di Prati, saggi critici del quartiere Ludovisi o romanzi del rio- ne Monti. E non è vero che potrebbero sorgere confu– sioni o conte~tazioni. Un quartiere dà quel tipo di let– teratura e non al tra perche li abitano, più o meno con– centrati, o si raccolgono nel- la casa di uno di loro (par– quet d'inverno · e terrazze d'estate), quegli scrittori to– scani o emiliani o siciliani 1· che fanno l'isola e un certo qual ideale (ma non trop- po) concentramento di for- ze, di confessioni, di pro– positi, di pettegolezzi, d'in– teressi, di calcoli, di giuochi poJ.itici. Tagliano la città a mez- I zo, girano, volano da un punto all'altro, ma alla fine si ritrovano fra di loro co– me una setta, una eompa- , gnia della buona morte, una j gang, per svelarsi piani di lavoro e progetti (progettini anche), di cui calcolano il rischio o ne assaporano già la realizzazione, e brinda– no, sono sicuro, alla salute e alla salvezza del loro «cir– colo>. Andate a chiedere a qual– cuno di questi poeti o nar– ratoFi o critici su quali altri nomi sia disposto a giura– re: ebbene, son quelli degli amici che abitano nello stes– so quartiere, nella stessa zo- ' na, che vivono della stessa ! aria, bevono il vino della I identica qualità e leggono I gli stessi libri su cui ven- gono formulati unanimi giudizi. I Ed ha relativa importan- za se uno di loro, per pura fatalità ma in attesa di tra– slocare, abita in altro tion- I ne. Il suo cuore. se sta 1 pianura, batte con quelli della collina, fa le scale del- la montagnola o prende q-uel filobus dieci volte al giorno. anche sen,za muoversi (è il cuore che cammina), ponia- I mo, dall'area di ponte Tazio. 1 Zone urbane ·o.suburbane I che s'identificano con zone I letterarie. con un tipo di : poesia, di narrativa, di cri– tica. e le centrali d'una cer- I ta zona (o succursali a se– conda dei casi) si trovano il I a Firenze. a Bologna. a Mi– lano, dove le cose nostre La LettPrarìa ,; re vivente sino a che punto FERDINANDO VIRDIA laFirra trttrraria nPI 1957 * CONDIZIONI DI ABBONAMENTO ABBONAMENTO annuale ABBONAMENTO annuale con pagamento semestrale ABBONAMENTO annuale con pagamento trimestrale E S T E R O - annuale L. • • Z.700 l.400 750 4.000 N. B. - Gli abbonati che gradiscono il pagamento semestrale e trime– strale ASSUMONO L'IMPEGNO DI EFFETTUARE I PAGAM"ENTl A.N– TICJPATJ E PER TllTTA L'ANNATA Abbonamenti cumulativi annuali LA FIERA LETTERARIA e IL TEMPO per 6 numeri ~ettimanall L. 9.930 ,. • " • • per 7 numeri 1f'ttlmanall L. 11 180 " " " • LA CfVILTA' CATl'OLICA • 6.930 " ,. " • IL RAGGITAC.LJO LIBRARIO • s.330 " > • • CITTA' DI Vl'TA • 3.330 ,. " .. -. HUMANTTA~ • 4.'770 I ili,, o R r,, A'" r,. E «LA FIERA Lt:.TTERARIA» ::iARA SUBI l u E tiRATUI– TAMENTE L'IMPORTO SPEOITA A COLORO CHE VERSERANNO DI ABBONA."ENTO PER TUTTO IL 1957 CHI PROCURERA' CINQUE ABBONAMENTI ANNUI nma,:giri « LA FIERA LETTERARIA-. per un anno. ricevera •n 1 PRESIDI DELLE SCUOLE MEDIE E SUPERIORI che Invieranno •·inqup abbonamenti fra srll stu'dentl e le r.la.ssl dell'lstltuto. avranno ~- 1u1to il !l' .iorna.lp ppr la. Riblloteoa scolastt.-a. i or<-!!a vivamPntP di effettuare i pagamenti sul e.e. postale numero •t/3142fi Vi" di Prirla Ca~tello. 13 Roma.

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