la Fiera Letteraria - XI - n. 45 - 11 novembre 1956

Data la sovrabbondanza di scrlm e.be ci pervengono c-oo la esplicita richlesta dJ giudizi partlcolarl com:.uilchlamo agJJ Interessati che direttore e r~azlone della e Fiera • sono asso– lutamenfP imonssibilitatt e dar riscontro 8 queste richieste LAFIERA LETTERARIA LE Pll.l,llls CI_\-E.11.lTOGRrlFJCHE * GUERRA E PACE * di GI.AX l,CIGI JKàlUU ULLL,1 ltLU.\ L.IU, '\ I:. 11 13 lb 18 ~lanoscrl!U, foto e disegni ooo pubblicati uon si restituiscono tettrra llaMilan * I Esce t11i'o11ern i11i1101•ttf.nte Dopo e1 anni di silenzioso [ angiblie 1n omma. che 1.a CUl– e arduo lavoro la Casa Editrice tura di tutto 11 mondo ha una Bompiani ha ormai pro~to ~er sola lingua per farsi intendere la libreria L. - DJzionano blo- e un solo piane a dove abitare grafico deg li a utori di tutti i Perciò ii Dizionario biografico tempi e di tu.tu le Letterature"'· degli autori esce contempora– Quasi na;urale complemento del neamente in i:aliano fl francese-: precedente e ormai famoso verrà ..radotto P adot:ato in • Dizronar10 delle opere P de, pae~i di gelosP ·radizioni cu,• perionaggi .... esso ne raccoglie •urali come la Germania. la intera J"eredita del rigore filo• Spagna. le nazioni di lingua logico. della ricchezza icono• ln~ese. Per la prima vol·a una grafica e della vastità d"infor- opera cri:-ica a compilazionf> mazione. Tre volumi. ·rem ila collet iva ra~dun2erà le':ori di pagine. seimila voci: e.bi non tan~e lingue diver~e: P ciò co· sia pratico di simili imp rese stituisce un riconoscimen .. o non può farsi farimente una quanto mai lu~in~hiero de:la idea di ciò che significhi la civiltà della nostra cul'ura. se stampa di un·opera del genere, si pensa che !"Opera. concepi'a con le infinite minuzie tecniche su di un piano internaziona:e. e redazionali che comporta. ~ purtutta\tia impre!a fonda- Basti dire che vi hanno lavo- men:-alment-e i:aliana. sos!enuta rato quat:rocento collaboratori, dal lavoro de2li 5itudiosi ilalialli sotto la supervisione di tren!.a VaJentino Bompiani. come i:1 diret ori di sezione: nomi illu- altre occasioni delì3. 5iU3 fecon– stri. gli uni e gli altri. della da Pd intelligente a'tivi~à d1 cultura universitaria .e scienti- editore. ne può and:u .c:odd•– flca. Traducendo - per curiosi- ~!a"':o tà di bibliofili - la loro opera in termini tipografici. il testo! risulta di 24 milioni di lettere. Ciò significa che la storia dei grandi scrittori di tutto i mon– do è aUida:a a circa i0OO chi– lometri di righe stampate dalle macchine tipogra!icbe: i000I chilome ri di parole Traducendo ancora in termini spaziali. si può aggiungere che con questo dizionario 150 ettari di carta recheranno ai lettori il censimento più completo de· gli immortali: un milione P mezzo di meCri qµadrati di carta stampata. 18 ettari per i.e sole tavole fuori testo. in nero e a colori I tre volumi sono inoltre cor-1 redati da circa 3000 ritratti e illustrazioni nel testo. da circa 600 tavole iconografiche dedi– cate ai maggiori autori. Bisogna aggiungere e 250 tavole a co-, lori e le 2000 in nero fuori testo. ln gran parte inedite. La scel a dei soggetti e il loro ac– costamento sono stati spesso arbitrari nel senso che non si G. BER. Giovani narratori è seguito un criterio di rigoroso (Continua. da pag. -1 n~sso cronologi~. Si è mirato tende al !av~ dei campi a pm tost_o a !ormr~. una do':"· San Felice sul Panaro ne: ::\fo– mentaz1one fl~rati_t a d~lla vit~ d O ggiung!amo che ~a e del costume dei ,-an temp1 enese e a . ~- nei vari paesi. cosi come furono cosa non .Cl scanda.1~ af– visti e interpretati dagli seri!- fatto. 3.Il.2:l). un auto1--01datta tori. Il lettore potrà quindi leg- ma tu~tav1a non del tutto !un– gere Ja biografia e vederla oei tano sm dalle sue ongun dal– suo tempo Siamo dunque alla :a letteratura essendo. a quan– presenza di una vasta rassegna to si dice, mpote d: Lorenzo del 11:enio umano. d"una appas- Viani. Egli ha pubblicato da sionante cavalcata del pensie- poco nei e: gettoni > di Ei.nau– ro. che partendo da epoche ao- di un [ungo racconto autob'.o– tichissime !li00 aC.) rincorre grafico, I ragaz=z della sptag il traguardo .dei giorni _nostri. gia, do,·e narra. riuscendo non so!!ennaodos1 su pa.reech1 auto• di rado a sciogliersi da quello ri viventi d~ !ama c~nsacrata. che è il limite del caso per– . Lettere. sc1~n~e .. arti. trova_no sanale per porsi su un piano m questo Dl~1ooa~10 B1o~ra!1co di narrazione distesa. con per– la loro testim':m1anza. 1~ un sonaggi da romanzo tutt"alt:-r contrappunto_ su'!l~laote di do_-che inorganici O sprovv'csti ò: cu~e_nn e i~pl~citi. para~on1- vita propria. Gli amar! e pa– S~um_la auton d ogm te':'po ~ tet· · · ,- mi delle città ba:· d ogni paese \·engono chiamati IC~ 11:1 e . ~ ,., a rh,;\•ere la loro bre'"e ·,;icen• nean d1 una g1?ventu ~h_e ,– da terrena insieme a quella du- va appunto a1 mar!P;'ll del revole del loro itinerario spiri- mondo balneare sono 1 ogget– tuale sulla strada della ci,;,Jtà to del suo racc?nto che pr~e~ e del progresso umano. de con rara vivezza e Cl\-Uta. Seimila vite. raccolte e inter- :li linguaggio e nel tempo stes– pretate alla luce di illuminate so con una sua carica d! :n– indagini critiche. filoloeiche e venti,·ità e di fantasia n ri– storiche. da insigni studiosi ita- verbero della guerra. le tr:– liani e stranieri. da Emilio Cee- sti stagioni del dopoguerra si chi a Daruel Rops. da J~llao compongono in concreta evo– Huxley a Concetto Marchesi. da cazione di immagini e di figu– Lin Yutaog a ~iorgio Abetti. re situate con esatta misura. da Allardyce :-J1coll a Mano e con attente ,·ariazioni <ii to– Praz. a Max _Brod. a Ernest ni e di umore in un clima e Beutler e 7 c... :-Jon solo. dunque. in un ambiente di ,·,ta oopo– uo fa lo di cultura. ma un ese~- lare os..<erva,o cc, f:-eschezza pio confortante d1 collabora.zio- d . . . ne e solidarietà universali in 1 1 mmag:i.ru• in nome della cultura: la pro\"a FER DIXA..'\'l>O YlRDL-\ l!\TA 1\TllfJl'll EDIZIOì\fE DELLA THAGEDl.,t SHAHESPEAHlll.1\'.-l * Il segno PlU persuasivo del– la grandezza poetica e umana aelJ·Ote!lo, che ora è stato pre– sentato in una nuova edizione da Vittorio Gassman e da Salvo Randone. sta forse nella armo– nica complessità dei suoi signi– ficati. In quest'opera si legge con eguale chiarezza la trage– di.i deltamore e delfambizione. il contrasto della semplicità tarbarica e della complicazio– ne civile. la perenne lotta fra il sentimer.to e la ragioue. il div a rio in.sa na bile fra una con– cPzione roman ti.ca e una conce– zione classi::a del la vita. OTELLO e JAGO: i due ,~olti di un dramma~ Otello è l'amore. la semplici– tà barbarica il sentimento così come Jago è l'ambizione. la complicazione civile. la ragione. Rirl-.u-re questi personaggi ad una dimensione unica significa diminuirne inevitabilmente la statura. E d allo stesso modo ri· porta.re !'il.tera tragedia ad uno so lo dei due personaggi signifi– ca dimezzarne l'ampiezza ar– chitettonica che sl svolge attra– '"' r.so la continua opposizione d ei due valori fondamentali espressi coo equivalente forza da Otello e da Jago. Il primo e rilevante interes– se di questa edizione scenica, nella quale si legge il partico· lare impegno di Vittorio Gass· man interprete e regista ormai noo nuovo alle imprese shake– speariane, consiste appunto r,pila parità riconosciuta ai due personaggi_ J ago :uoo vi è più puro e semplic~ antagonista; r,on vi appare come strumooto inteso quasi esclusivamente a provocare la manifestazione del tPmperameoto di Otello; ma diviene egli stesso protagoni- La Ferrero e Gassman in una scena di ., Otello" . :a di un proprio dramma e co• n,e tale si staglia poieotemeote in una luce intensa. E' un per– S<>naggio autonomo, vivo di ,vi. ta propria e non soltanto di vi– ta riflessa. E' il personaggio della ragione che, incuraute d~l!e passioni e delle forze ir• razionali dell'esistenza, vuol farsi sovrana. E' il simbolo del dPlitto perfetto che si sfascia improvvisamente ,,er l'inattesa intrusione di un elemento sen– timentale di entità trascurabile quale è la ribellione di Emilia. La gelosia di Otello non è necessaria a:la configurazione d<>l personaggio di Jago, cosi c,1me la perfidia di Jago oon è indispensabile alla compiuta letlnizione del ;personaggio di Otello. Ma i due personagl!i so– Po i termini di un più vasto di• <corso. c,,he senza dubbio è an– cne fra i più alti tentati da Shake·peare: Otello e Jago li· niscono col distruggere la propra vita; ad ognuno dei due manca quanto l'altro possiede in eccesso A Jago ra difetto iJ calore dei sentimenti e ad Otel– lo la serenit:2 deJJa rnJ?iC'ne Es– si sono i portatori di du~ esi– grnze umane che divengono positive -;oltanto quando si in– t,,,.erano e che i1l'VeCerisultano negative quando vogliono af– !e-rmarsi e,sclusivamente. La tragedia si concl'llde con un magnanimo anpello alla com– ~r,.nsione delle forze opposte :he comp.-.n!!ono l'armonia del- 13 vita e che l'uomo è chiama– to appunto ad inte1?rare se vuol cssPr degno del suo destino Otello non è perciò tutto bUO· no. così come Jago non è lutto cattivo; ambeduP seno mutilati. p3rziali E sono due personag:,!i che si attraggono misteriosa– mente. che sentono l'uno il !a· scino dell'altro. proprio perché scorgono !"uno nell'altro il proprio essPnziale d i!etto e la possibilità di colmarlo Otello vorrebbe essere Jago• nella stessa misura nella quale Jago vorrebbe essere Otello. Un eia• to comune. che deve es.~re n conosciuto alla interpretazione di Vittorio Gassman e di Salvo Randone. è questo: i due attori. e per la loro statura e per lo i'levitabile JTipegno intimo de– rivante dal confronto al quale PSSi si sottopongono. rendono anzitutto in maniera ev'dPnte e suggestiva la ten ione esistente fra i due personal!gi. questa rcrza d"at,razione dalla quale pssi sono legati, questa identi– tà della loro sorte che è poi la * La regia di ViLtorio Gassman e Salvo Randone ha sottratto i personaggio di Jago al suo ruolo tradiziouale di antago– nista per restituirlo alla funzione di protanon· ta con Otello * di GIU\'A.\l\l C•lLEt\uOLI identità c!ella loro carenza scienza, acquistando a nostro umana: privo runo di ragione avviso la loro verità poetica e così come l"altro è privo ài ponendo il personaggio in una oassione. bruciato !"uno da un luce sostanzialmente nuova. ro o fuoco a·amore cosi come Sotto questo aspetto (oel ri– l'altro è consumato da una ge• dimensionamento di un perso– !iaa fiamma d"ambiz.ione. naggio a torto ritenuto secon- Da questa resa della tensio- dario o almeno strettamente ne, del rapporto di ambivalenza dipendente da quello principa– Psistente fra i personaggi. del- le) la nuo\"a edizione di Otello, 11 loro umana parzialità d1- curata da Vittorio Gassrnan e ..cende una conseguenza sceni- da Sah·o Randooe, assume un camente assai importante: am• valore simile a quello che la bPdue i personaggi appaiono edizione di Spettri allestita da pietosi, dt!gni di commiserazio- Eleonora Duse prese nei ri· ne e la tr~diziooale perfidia di ~uardi dell'edizione tradiziona– Jago si sveste aella ua anli- le di Ermete ZacconL ricosti• patia. assume un intonazione tuendo scenicamente l"autono– più umana. Prlmri ancora di mia del per~onaggio della ma– apparire come un perfido. Ja• dre accanto alla figura Osvaldo go appare. si svela un disgra• fin allora preminente. z:ato . 'J:'.uita la interpretazione di Salvo Randon nel personaggio di Jago è soffusa di vibrazioni patetiche. è permeata di inti• ma disperazione. è velata di sofferenza: Jago persegue il suo Sùgno di ambizione. ma quasi sentendoae sempre la insuffi– cienza Egli vorrebbe convin– cere Otello. ma anche se stesso In questa chiave Salvo Rando– ne ha tolto ai mjnologhi quel tono trionfale. quel senso di falso velleitarismo che spes.."O a.-:sumono. per conferire ad es– si una risonanza più intima. più raccolla. piu drammatica Giustamente sono divenuti non il programma di battaglia di Jago; ma il suo esame di co- L"impostazione ha una con• seguenza anche per quanto ri– guarda la posizione di Otello. Uno Jago integralmente per• fido comporta un Otello inte– grallnente sicuro di se stesso, mentre uno Jago. che muova 3 pietà per la sua interna mu– tilazione speechiandosi nella P~uale e contraria mutilazione di Otello. fa apparire anche Otello ferito fin dal principio nella sua umana compiutezza e perciò costituzionalmente in– certo. li tono più acutamente intuito neU"Otello di Vittorio Gassman ci SJ?mbra. in relaz.io. ne a tale caratteri' del perso– r.aggio. quelJo dell'a vaga me– stizia. della triste premonizio– ne, della paura di una sconfitta che aleggia subito sulle sue pa· role ed anzitut to nel suo rac– conto d· amo.re dinanzi al Doge. ll senso di amarezza. di trepi• è.azione. di disperazione sogna• ta che I 'a ti.ore ha inserì to nel racconto. contenendolo sempre come la confessione di una gioia sosl)E:!tata in1possibile. è certamente una dell, esp.ressio– ni più pure otfenute da Vitto• rio Gassman in questo Otello ed in essa una straordinaria oadronanza dei mezzi tecnici. Ùna capacità di S\"olgere tutto il discorso m<'diante i mezzi to– ni più sfumati si accompai;!ua ad una intelligenza perspicace e vigile, attenta al ,·alore della parola. · Abbiamo detto dei monologhi di Salvo Randone. di questo monologo òi Vittorio Gassman e della tensione che i due at– tori riescono a stabilire quando la tragedia si ri olve nel loro dialogo. Implicitamente abbia– rno anche ricon0-~iuto che lo ~pettaco1o as$ume il valore di un'interpretazione nuova in queste parti e più e..spli~rta mente affermeremo che per il resto ci è apparso soltanto ab– bozzato e nell"ullima scena O· raie persino nettamente sba· gllato, soprntutto in rapporto alle sue premesse. E tenter<>mo di spiegare qua– J,- giustificazione abbia la no– stra impressione negath·a Se Jago e Otello stanno su un piano di parità, perchè egual- mente mutilata è la loro wna• so delle scene precedentL E nità, se ambedue questi per· troppo accusatoria. troppo :te· sonaggi suscitano uo senso di strittivamente rivolta YerSO pietà proprio perché sono in- Jago appare la mYetbva di conwleti. la s,eoa conclusha Emilia, che Edmonda Aldini della tragedia non può inteo- oice con un ammirevole scatto dersi che con1e una dolorosa drammatico, ma senza confe– scoperta di questa finitezza rirle quel re5Piro catartico dell"uomo e della disneraz.ione quella solennità supriore. quel– che essa suscita per le sue or· la grandezza ,li estremo giudi• renàe conseguenze e della spe- zio u una simbolica vicenda ranza sia pur distante che ac- umana. a nostro a\v·iso rigoro– cende in una Yita ricca di tut- samente inerente nelressenza t. 1 suoi , alori. La scena finale della tragedia è ~ canto di poesia purissima. Alla concentrazione di que– una confessione collettiva di sta scena finale ed al suo ef– miseria ed insieme un inno di tetto non giova neppure J"illu– riscaUo. drammaticamente ar· minazio:-,e de ilo sf do. che. ticolato attraverso i vari per- rendendo trasparenti le cortine sonaggi del coro. v·è Jal!o aro- di yelo desll"alcoYa. fa sorgere mutoiito dallo 5Petfacolo al le ombre dei soldati. E" una so– quale assiste e che gli dà final- luzioile pittorica di dubbio gu– mente la concrela misura del sto che òilata !"orizzonte sce– suo errore: Otello sconvolto nico e sperde t·attenziooe e la per aver distrutto la purezza •ensione drammatica senza as– di Desdi'mona: Emilia che de- sumere un preciso significato r,w1cia la colpa della quale tut• Diremo a tale proposito che ti si sono macchiati. anche se tutta la scenografia di questo in modo dh·erso: e Cas..«io che Otello. che pure è don1ta a 1mo è la perscnificazlone della spe- degli artisti migliori della nuo– ranza. della ,·ita integra. La fi. ,·a generazione. Giulio Colte!· gura di Cassio è il imbolo nel lacci. ci pare generica e non quale la tragedia idealmente si motiYala intin1arnente: è gusto– chiude. Egli è ciò che tutti sa. elegante. raffinata; 211a non avrebbero dovuto essere e non partecipa della tragedia. non ,ono stati: nell"epilogo questo c,r\iene elemento drammatico. personaggio giganteggia e si Spesso è addirittu,-a melo– :llumin<1. e so solo accerta che drammaticame:ite SYenevole, all'errore di ieri può seguire come nell"ultima scena trabee– la saggezza e la felicità di do- caote di bianchi ,·eli oo vo· mani gliamo affermare che l'Otello La conclusione di Otello non ticbieda neeessariameote una è lo scioglimento di dram- reenografia di rudezza barbari– ma giallo: la scoperta del col- ca. come quella che le ha as– pe\'Ole. dell"unico colpeYole. di egnata Orson Welles nel suo colui che non yisto ha \'ersato film; ma certamente non com– i! veleno nel bicchiere di Otel- porta w1a scenografia estetiz– lo. E" qualche cosa di più. E" zante come è quella di Giulio i! giorno del giudizio. p~ tutti. Coltellacci. Non fu.-u:iooali so– Esagerancto nelle parole. la re- no poi i due o tre •siparietti• sa scenica ci è sembrata invece <'he conseguono il solo risulta– i:,iù victna al dramma giallo eh• to di spezzare gravemente il 31 giudizio w1iversale. Troppo ritmo dell"azione. in ombr,• ed inconsist,nte ri- Lo spettacolo \i\"e dunque suita la figura di Cassio, anche della interpretazione di \"itto– perchè non è stata accurata· r;o Ga.sman e di SalYo Rando– mente preparata al suo so\'er-jne, della quale avremo ancora chiante compito finale nel cor• occasione di parlare quando i Gassman in « Otello » due attori si alternerarno. ed è grade\·oln1e=ite completato àai.– la presenza di Anna )'[aria Fcr– rero. Xeila recitazione di que– sta attrice il persona.ggio non ha eccessi\·o spicco: ma dimo- tra un·assoluta fedeltà figura• tirn. che è qualche cosa di più di una semplice rispondenza (i· sica. E" .sos anzialmente c:-eài– bi le nella sua fra\!ilità. nella sua interiorità dinanzi ad u:i.o ~con ro c,he investe. come ab– biamo \·isto. Yalorì ben diversi e ben più am-pi di quel:i che pos....'-::Ono ridursi ad una pas::-ione amorosa Desò.,•mona è occa– sionalmente la costa per la quale si ~iuoca una g:-ande par i a e forse è giusto. è si• gnifi car>te che resti leggermen– te biad.ta così come appare in questa e< lizione dell"Otello. la quale. come ~i è \·isto. ci en– ~u..ia-::ma ~*'"o akuni aspetti e ci delud 0 <at o altri. GIC'YA. "Xl CALE:-;"DOLI \'l"'\f"I ,,1, l \t{l>.:\KE\.l.l Oirf"tlore t>lli(,O FABBRI l 01 rlirPllnrl" rP~ponsabile tabtltrnt,nlo ltpogr U.E.S l SA. Roma - Via [V Novembre. 149 )

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