la Fiera Letteraria - XI - n. 15 - 8 aprile 1956

Data !a sO\trabbondanza di scritti che cl pervengono con 1a esplicita richiesta di giudizi particolari comunichiamo agii lntere.._11',Satl che direttore e redazione rtel1a • Fiera • sono asso• lutamente lmposslbllitatl a dar riscontro a queste richieste. GAJLJLJERI A DJEGILJ( A R 1r J( s 1r I[ MANLIO GIARRIZZO L'esempio di Giarri,zo è ancoi-a wia riproL·a che og11i arti3ta si conquista il linguaggio attraverso 1! quale rende comp,-ensibile la sua pift vera espre.,sio– ne. Erlucato n Palermo da un maestro clii' consi.de - 1·ava Dante Gabriele Rossetti il mnssimo pittore, fm da quel te1n1,0 1 nonostante l'insegnamento, Girzrrizzo trovò modo di manife.~lore il suo realismo espressio– nistico, lontano sia dal romantid.smo del Morelli che d(ll 1iat11ra/ismo del Palizzi. E più che nelle lezioni di Alessandro M oroni t,·orò i·a/ido aiuto alla .s,w. 11eces– sità nelle stupende J)areti nuuiive di Palermo e di 11fonreale. Figurazioni cromatiche di cui w,cora, dopo tanti a11ni nella pitt11ra di Gian·izco si ritrot:ano gli echi sonori. Trasfe-.-ito ne/ 1937 a Napoli indirizzò le sue ricetche v-erso la conquista, di, wi linguaggio ptt• torico di raf{in(lto tecnicismo, preocc1'pato i/ella bella materia e de/ln liberazione dalle forme arbitrarie. Dopo questa esperienza senza dttbbio feco1,da per twa natura di ricercatore come la sua, Giarri.zzo è tornato ad una poeticn più, consavevole e pi1ì appro– fondita snscitata dalla penetrazione della pii, valida pittu,ra e-w·opea. Il suo rea/i.smo di oggi, un pd me- 1noria del stto primo essere, è carico di esperienze. 1naturo di sintesi essenziali. e robuste. Ne! 1949, dopo itn /11ngo penoa,o di malattia, ha se11tito il bisogno di rivrendere le antiche esperienze. convi.nto che q,w-lsiasi pre,:;;iosità di mezzi teC-nrci non può avere valore per se stessa, ma deve essere po~ta ctJ se1·uizio di u,1,'idea. D'altra parte !'astrattismo puro, senza calore e va– lore 1ima110 è da lni considerato solo 1111 feno111e110 di 1·elazione, w1, 1 espressione transitoria di valori. E in questa ultima fase della s11apitt lll'a si riallaccia ai problemi lasciati insoluti dai c"bisti e dai futuristi, problemi che egli pensa abbiano possibili/ci <li 1ùte– riori approfondimenti e svilllpJ)i. E vuole rappresen· tare la realtà come luce, movimento e spazio. Ciò no" per wi progra,nma pre/i so e 1·agionato. 111a co– me 10,a sentita necessitci di espressione totale di for- 1ne memorabili i.n movimento, sovrapposte, ri/les~e, proiettate e frazionate dal movime11to stesso e dalla luce, organ.izzale secondo tot ritmo interiore sempl'e diverso. La ricchezza del colore e la colma ambie11tazione degli elementi contrib1ii8cono alla t:iuacità della sua pittura che segna "" p1O,to singolare ne/ 1,a11orama della moderna pittura italiana, ripropo11e1tdo una le– zione, che fu feconda. co11 mezzi aj q1w.li non SOllO estranee le maniere e le espressioni più recenti del– l'arte e"ropea. J\IAURO INNOCENTI ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16-18 Manoscritti, roto e dlstrnJ non pubbllcatt non si restltuucono ll T A JL I A\ N l[

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