la Fiera Letteraria - XI - n. 15 - 8 aprile 1956

• Anno XI · N. 15 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIE ZE Domenica 8 aprile 1956 SI PUBBLICA LA DOME ICA I Direttore VI CENZO CARDARELLI QUESTO UMERO L. 60 DlREZlONE, AMMlNISTRAZIONE: ROMA· Via di Porta Gastello, 13 • Telefoni: Redazione 555.487 • Ammlmstraz1one 555-158 - PUBBLICITA': Ammlnlstr. « LA FlERA LETTERARIA». Via di Porta Gastello. 13. Roma. TARIFFE: C:ommerc1ahL. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 · Semestre L. 1.400 · Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L 4.000 . Copia arretrata L. 100 . Spedizione tn conto corm,te postale <Grupp0 lll • conto corrente postale n 1-:ll42fi SILVIO D'AMICO un uomo e il suo m~~ister_o .... di Af]HILLE .l!'IOCCO Quando muore un vero uomo, il mon– do ha un senso di panico; ha l'impres– sione di non poter proseguire e, mentre si affretta a riempire il vuoto, nello stesso tempo sa che è finita e bi6ognerà• battere altra slrada con altri mezzi. Si vorrebbe far subito, ma si sa già che ci vorrà del tempo, molto tempo, e sarà sempre diver– so. Questa verità è specialmente visibile nelle·arti e nella etilica, che è loro sorel– la consanguinea più di quanto si creda comunemente. E questa fu l'impressione di tutti, quando - il 1. aprile scorso - si sparse la notizia che Silvio d'Amico non era più. Già questa frase era stra– na: d'Amico immoto, silenzioso, quel suo gran fuoco spento. Sembrava stra•no e lo è ancor più oggi, che non lo vediamo in mezzo a noi 1 com'era sempre invece; qui, a San .Miniato, con noi, per tar festa al Teatro. In teatro, egli era sempre. Uno dei suoi principii fondamentali era che un romanzo, una poesia, Si possono leggere a casa, nel raccoglimento della propria stanza; ma un dramma no: se è teatro, se è poesia che dalla scena riceve non il compimento ma un'esaltazione particola– re, bisogna vederlo rappresentato, bisogna andare a teatro per ascoltarlo. E ligio a questa massima non stava al sentito dire, ma si recava dovunque si recitasse per vivere la sua esperienza teatrale neLl'uni– co modo possibile: vivendola. In questo modo, la figura e l'opera di Silvio d'Amico occupano più di quaranta anni di vita teatrale, più di quarant'anni, durati nello stesso campo e nella stessa direzione. E la cosa straordinaria è que– sta: che sono quarant'anni che si sono fatti sentire ed hanno· contato, non per condiscendenza a. vecchi e cari costumi, ma per contrasto all'usato, a quanto era ormai entrato ·nella convinzione dei più, per contrasto all'accettazione sempre più inerte e pacifica di uno stato di cose. Par– lando di quarant'anni, viene in mente un altro nome, il nome di un altro critico drammatico, elfo alla fine dell'ottocento fece per un uguale periodo il buono e cattivo tempo sulla scena francese: Fran– cisque Sarcey. Franclsque Sarcey fu li rappresentante del senso comune, colui che con somma diligenza annotò le fortu– ne del più mediocre teatro del mondo, il teatro della convenzione amorosa e affa– ristica, l'apologista della pièce bien faite, non riconobbe i nuovi drammaturghi, se non dopo molti anni e a denti stretti, li· sciò il pelo pel suo verso, e la stima che lo accompagnò fu il compenso puntuale a questo suo facile uCficio. D'Amico fu il contrario; fu il hefnièo ·ctell'ab!tudine e della routine, l'avversario irriducibile del mestierismo e del bluff, l'amico dell'ardi– mento e della poesia. Tutti sappiamo quali erano le condlzio• nl della scena italiana sul finire della ,Pri- A pag. 3, 4, e 6 ·* ma guerra mond!alè: mentre il cinema si diffondeva in strati sempre più larghi di pubblico (sono di quegli anni Cal;>iri(i e Sperduti nel bitio), gli ultimi grandi ai-to– ri e le compagnie di complesso che cerca– vano di prenderne il posto davano l'illu– sione di una vita teatrale ancora tlorida. Gli esperimenti di Stabili essendo tutJti fal– liti alla lunga, il nomadismo era di nuo– vo la legge di questi complessi; il con– tratto triennale permetteva ancora di rag– giungere una fusione tra i vari elementi e, poiché il capocomico era insieme atto– re, direttore e gestore, quei tre anni ser– vivano anche di scuola, talora perspicua. .Ma di rado si andava più in là dell'< af– fiatamento>, di rado toccava uno stile; e un'esecuzione di Mario1tette, che passio– ne! di Sanseconclo con la compagnia cli Virgilio Ta,Jli o dei Sei personaggi in cer– ca d'a11tore cl.i Pirandello, (ma siamo già nel primo dopoguerra) con la compagnia Niccodemi, è da segnarsi veramente albo lapillo. Di !atto, le compagnie guidate dal Talli e da,! Niccodemi s'adopra vano a so– stituire con esecuzioni di complesso il «mattatore>, la cui prepotenza finiva col ridurre il dramma a un !atto personale, ma il cui prestigio andava sempre più de– cadendo. Quanto al dramma. passata la meteora dannunziana, un verismo di ma– niera era i,l sottofondo su cui spiccava lo sforw ni un BeneUi o di un Morselli verso un teatro dl poesia; il teatro dell'incon– scio lievitava nel Piccolo Santo di l3racco. Luigi Pirandello dà il suo primo lavoro, nel '13, il Se non cosl, a Milano nel teatro fondato da un commediografo verista, .Marco Praga. Qui, prorompe Silvio d'Amico. Forte del– l'esperienza di un altro animatore, Edoar– do Boulet, del quaile ben conosceva la prosa battagliera, amareggiato dal crollo della Stabile romana che il Boutet aveva fondata nel primo anno del secolo, ma che presto s"era sviata e tra fasi a,!terne conchiusa, il giovane neofita ricercò le cause di quel'la sconfitta e giurò a sè stes– so di riuscire, dove l'altro era ,:nancato. Critico, Boutet non aveva dato dal punto di vista pratico risultali fecondi; inse– gnante, non aveva creato allievi capaci di realizzarne le !dee sul palcoscenico; e apo– stolo d'un teatro d'arte>, la sua costru– zione, appena abbozzata, era passata in altre mani ed era andata in rovina. Lui, d'Amico, aveva quanto dilettava al\'altro, l'attacco umano, e a vrcbbe tenuto la pro– messa. Dotato di una capillare cultura eclettica e tecnica. di una eccezionale fa– coltà percettiva, d'una memoria prodigio· sa, sospinto da un'lndo'!'ablJe fede n2l!e cose umane e nelle divine, da un senso mlsllco del dovere, lncllvlcluò I cardini del teatro rK!i tre elementi: autore, attore, ACIIILLE FlO(;CO (Continua a pag. 4) ~IL\!10 l)'AlHICO a cura di ACHILLE FIOCCO Scri.tti di: Siro Angeli, Edoardo Amon, Giuseppe Antonelli, Gmtave Cohen, Léon Charencel, Ach•ille Fiocco, Vittorio Gassman, Giovanni ..G-igliozzi, Raoul Radice e un'Antologia di Silvio d'Amico NASCITA Dl UN GENERE PERSONALE * filTCHIN NON E'UNGIALLO Si tratta piuttosto di «divertimenti» narrativi, e fra i più ripo– santi e gradevoli alla lettura, come è provato dal loro successo .... dl GIACOrtlO Al\1'1 1 Ol\lll\ll Pochi scrittori britannici di Od un leggero disaccordo ma no in e The Cornish Fox > i oggi ci danno con tanta im- non oiù di quanto si può tro- cui drammatici eventi hanno mediatezza il senso fisico del- vare nell'esistenza di centl· luogo nel 1946. Ma pur matu– la vita in Inghilterra quanto naia di migliaia di persone rato e sperimentato Malcolm Clirford l{ltchJn nel suoi e di- fra le più calme onorate ed Warren. in un certo senso al– vertimenti .>. Appena Iniziata onorabili di ogni paese. Pure tcr e20 dell'autore. rimane la lettura d'uno di questi li- ad un certo momento Il loro uguale a se stesso. Egli ap– bri chi abbia avuto la vent·u- destino appare segnato, l'elc- partiene alla categoria in In– ra di SO.l?J?iornarvia lungo mento criminale interviene ghilterra assai importante e maga1•i in anni lontapi si sen· lutto sconvolgendo senza tut- rispettata dei membri della te ritraspartato d'un cobio al tavia Interrompere il •itmo Stock Exchange tacendo par– di là della Manica. riocle cer- calmo e regola.re della vita le di una oltremocto seria dit– ti rumori risente certi odori quotidiana britannica di clt- ta di agenti di cambio. Fra gli rivede certi colori che crea-no tà o di campagna che ii cir- uffici di 'l'hrogmortonstreel assieme il paesaggio peculia- concia. I! contrasto è vieppiù il proprio apparta.mento di re ed inconfondibile dell'In- violento ed il delitto appare scapolo e qualche casa di ami– g_hilterra. E questo può va- tanto ma~giormente inam- ci dove va a pranzare la sera r1are dalle strade della City missibile. ed il circòlo dove finisce spes– di Lonct.ra. mentre ferve il la- A questo contrasto I e di· so le sue giornate Warren varo della Stock Exchange e vertimenli > di Cli(!ord Kit- conduce un'esistenza oltremo– delle banche e tutti si affret- chln debbono gran parte del- do equilibrala e tranquilla lano Indaffarati. alle cpste la loro attrattiva. del loro va- magari un tantino noiosetta della Cornovaglia In piena !ore. Da e Death of my Aunt > ma esemplary, per una parte estat_e, _qua_ndo magar, per a< The Corn!sh Fox > si trat- rappresentat,_va d!!lla sollda pochi g1orn1 asS\tmono un a- ta di veri e propri romanzi. borg-hesia b:1tan~1ca. . spetto che rl~~rda quello rie!- cioè di libri in cui l'autore .A _venllse1 anni gli capita la nostra R1v1era. esso con- lungi dal curare soltanto II d1 ricevere un telegramma serva serno~e nei libri di C. <suspense>. quegli elementi che l? inv_ita a t~ascc,rrere I H: B. Kltch1n un senso pla- da cui l'attenzione del letto- g!orn, d1 Ime_sett,'?ana_ nella stico par~1colare. . re è sorpresa e POi tenuta in y1lla d1_un~ ricca zia abttant': Forse e questa la quahtà uno stato di continua a,ppren- m provmc1a ad alcune ore d1 maggiore dei e divertimenti> • . r •t lt !er.rov1a a nord di Londra. d_iClifford Kitchin. In essi si, ~•o;e,;it':.'..;PJ'er~;.n;~a~gf : Warren ha altri progetti ma ricercherebbe ln~ano Il dile_m. r!~aT& un am,bient ,sO<)jàle il telegramma firmato_ dal se– m~ a volte Q_uas,'!'~tem'!t,co insistendo magari su[ partlco• condo marito. della zia dice de1 romanzi oohz1esch1 di lari che danno alla nostra che essa desidera assoluta– Agatha Christie. l'ambivalen- . . _ mente vederlo e Warren sup– za di un gioco dell'intel!igen- quotidiana esistenza u_ncerto pone da parte dcHa vecchia za con un tentativo di quadro col_ore ed una ~ttratt,va per signora il desiderio di con– a sfondo sociale come in quel- no, ~tessi. Ogn, ecce~so vi~- sultarlo in merito al suo te– li di Nicholas Blake ed anca- ne rigorosamente _evitalo. 11 stamento. Volens nole11s de· ra meno la violenza O i'ango- ritmo del!~ n_arra«ione _come cide quindi di andare. Quan– scia dei e gialli > americani di quello_ d_ell_es•st enza de, pro- do arriva la sera nella vil– Dashiell Hammett e Ray- ta,goni st ' rimane calmo e re• la di'Maceruby è ricevuto da mond Chandler. Osservando- golare. \ . Hannibal Cartwright, il ma· li pacatamente ci si accorge Al _ce1_1tro dei quattro ro- rito assai più giova:ne della che in fondo il fatto delittuo- manzi v, è Malcolm Warren. zia Catherine dal quale ap- so è per lui soltanto un pre- il narratore. molto giovane GIACOMO ANTONINI testo o meglio che non si è •~ < Death of my A,unt •. che -- __ _ mai proposto cli oresentare si svolge nel 1928 ed assai me- (Continua a pag. 2) un quasi insolubile enigma E' llfORTO FILIPPO DE PJSIS * Il grande pittore Filippo De Pisis, uno dei maestri dell'arte contemporanea italiana. è morto Il 2 aprile scorso a Milano, nella casa del fratello. Filippo De Pisis era ammalatò da tempo. A causa di una grave forma di malattia nervosa s'era trasci· nato - in questi ultimi anni - da u·na clinica all'altra. Ultimamente, era rimasto paralizzato a un braccio e una gamba. e aveva perduto l'uso della parola. Pit· tare. poeta. scrittore, era nato a Ferrara l'll maggio 18%. E' stato l'uomo forse il più rappresentativo della nostra arte di questo secolo. Egli lascia fra noi un vuoto incolmabile. La e Fiera letteraria>- - che s'è già occupata con tanto amore. anche in tempi relativamente recenti, della vita e dell'opera di Filippo De Pisis - non man· cherà di onorare prossimamente Il suo ricordo nel mo– do più giusto e degno. Per trovarvi poi una brillan– te ed Inattesa soluzione' e me– no ancora di spaventare il let– tore colla minuziosa descrizio- ,. QlkARTO ROM·ANZODI GOFFREDO PARISE ne di un efferato delitto o di, inaudite violenze. Ecco perché quantunque Il egli stesso non adoperi la pa- rola come Graham Greene, preferiamo de!inire i suoi ro- manzi a tema delittuoso e en- terteinments > cioè diverti• * Bdanzamento menti piuttosto che e detecti• ve stories >. Se appartengono l.,9 scrittore, pur attraverso un notevole sforzo d•i rinnovare l'ambiente e i caratteri della sua nar- :gbl:.nm~e~;~1iraem~~~~ ;~:. 1 ;\e rativa, non è ri4scito a liberarsi degli equivoci di una letteratura neorealistica e neoesistenzialistica I PENSIERI LEORE .... QUADRI DAREGALARE QlJADRI DAVENDERE * dìLUIGI BARTOUHI )f. Si p1tò dire che con.osco molti dei mercanti d'arte che _qesti8cono le loro galle– rie m Roma. Di alct<ni sono amico; in verità amico con reciproca stima; t1<ttavia a/ermi ril1'ttano a dire che < non si vende vi-ù un qua,. dro >. Le ragioni della nl1't· tanza sono evidenti. Se. in– fatti. essi istessi co-nfessC111- sero che non si vende. qli artisti ril1ttterebbero a lor volta. di tentare l'esPosizio– ne !Jiacchè 011ni eaPoaizione versona,le viene a costare, all'artista. le spese del ca– talogo. e quelle. piu pesanti, del nolernio della galleria per '!!'O quindicina di _gior– ni; viu naturalmente. le spe– se per le cornici e q1<elle per il trC111Porto dei qu.adri: tra.– SPOrto dallo studio alla gaL– leria. e. dopo l'eswsizione, dalla 11alleria allo stlldw. Come acca.te d'oqni traffi– co um.ano.se non si vende si rimette den.aro: si rimette giacch.è ù fumo dei quattro articoli che la pu.bblica stdm.– Pa intò aver prodiqato. a fa– vore della eaPo&izione. è fu.– mo che conta ben poco. Co– munque. non è arrosto. Sen.– za calcolare che. soosso. il fumo, si ridu.ce a q1<attro ri– ghe scritte dal critico croni– sta per mero disobbligo. E' stato anche già osservato che i giornali q1<otidiani non offrono più di qualche riga di S IJ(l.Zio per le eswsizioni P!'7'S0nali; e si wtrebbe ag– g11<ngereche spesso si trat– ta di righe addomesticate: vale a dire d'un favore fatto dal critico cronista al pitto– re che, amico. ha re.Qalato, al critico, il quadretto. to a proposito di Georges Si- . . menonedialtrihaacquisito _ Goffrecl_oP!'r1se,avent1set- di L'ERl)INANUO ''l{-,,l)IA che, a travestirle e a miliz- i suoi titoli di nobiltà ciò av- te anm d1 eta è_ al s_u.o 0 q~ar- ~ l. zarle. E se Berto. nonostan- M<>raledel/r, favola: c'è ri· schio. eswnendo. di rimette– re, oltre alle spese a c1ti ho accennato. anche il quadret– to offerto al critico. Intan– to non tutti i mercanti V<r gliono confessare. per i per. ciò che ho detto. che non si vende. Altri mercanti. ini:e– ce. incontinciano a lamentar– si che non si vende, e costo– ro m.i senibrano più intelli– genti degli altri che eviden.– te1nente non dicono la veri– tà q1«rndo affermano che < sarà come dice lei. ma. in.– ta11to. da me si 1,,ende >. Non si vende. Ho frequentato. in quest'1tltimi mesi. molte gal– lerie di privati mercanti ed ho con.sta!ato - con una cer– ta tristezza - che non sol– tanto 1Lon si vendono i qu.a– dri che effettivamente non meritano d'essere acqttista– ti. 1na neppure i qu.adri b110- 11i. Non è. dunque. a dire che le mostre difettino di bitMti artisti e di buoni qu.ad ;-i e viene quasi fortuitamente. In to romanz?: di lui. l ed_1!0· te tutte le sue inesperienze questi romanzi. finora quat- re Garz:"nt1. ha pubbhcato in que_lle che pol~vai:io essere le più spesso in un sordo liri- compositive, riusciva a salvar– tra il numero, scritti in un questi g,orn, // f1da11zaine-n,to. voc.1 a_lle quali, d1rett?mente smo. Nell'uno_ e nell'altro ca le sul piano della narrazione periodo di ventisei anni quin- una _st<c>r•l! nelli'- gul!le ~ome o indirettamente egh dava so pietà _e lmsmo_ erano. ap lo dovev~ a_una sua_ partlco• di a grandi intervalli di di· negli altn suo, llbn,. si av; ascolto. . . . . . punto gh elementi_ detenori. lare e 1stint1va capacità d1 pe– stanza e $enza alcuna reoc-, verte la S(!fforta ~spenenza d1 De[ pnm1ss1mo Pari~e d1- puramente letterari. che I o- netraz1one e d_1durata,. e so– cupazione di sfruttare ~n 01. una prov.1nc1a diseredata ed versi. erano _dunque gh ele; vrapponevano all'_1sp1ra~1oneprattutto al distacco diremo tenuto successo non vi sono Iam~ra. _nevocata talora con me1;ti che s, _incontra van? nei dello s<:rittore, _anziquelli che !01:Zato dal mondo del suo in realtà né inveterati delin- acn_moma, t?lal_tra attraver- suo, roma1;z1, ma era ch1_ar1s•denun<:1avano il c~d~re ~ella primo romanzo. _In Parise quenti né poliziotti professio- so invenz,on, picaresche _an- s,m9 che 1I s~o n1:oreah_smo 1sp,raz1one, la d11f1çolta ~ que to n_on avveniva a:,pun– nali. o se gli ultimi a volle che se questa volta_ l'ambaen· era 1!frutto d1 1!1ed1az1om tra riem_pire 1;ella narrazwne gli to perche quel su'? mondo di intervengono eci ell er- te scelto dallo scnttore non realtà e !anta ,a che molto spazi vuoti, a tenere umt1 tut. ragazzi e maledetti>. respinti sona dell'Ispe'ftor e ~ar~i P di è que.!lo rtei e ragazzi di vi; spes~o _<)avano la prevalenza t1 i. fili del /!!S~uto n!'rrativo. d'.1-llaonora\Jilità della provin– Scotlancl Yard arii d I s ar ta > disperati e maledetti d1 assai p,u alla econda che al- Scrittore distinto, m certo eia veneta m un loro chiuso ratore è oltant ciai:'uan;ia: un mondo postbeM!co. ma la prima, ma que to t\1ltavia senso autodidatta, anche se e disperante destino era trop– mente ver: 1 ffne La 1 ro quello di una borghe ia gri- non ne attenuava la violenza sulle sue note biografiche ri- po autobiograficamente vivo parte rima O ase · econ gia e senza orizzonti di una iniziale anche perché era pro- sultino regolari ludi classi- nell'esperienza dello scrittore dar·a ne more s O • qualsiasi cittadina veneta. I prio la !anta ia a rappresen- ci e gualche anno di iscrizio- (e si badi che con questo non '. · . _. . suoi romanzi che precedono tare l'elemento autobiografi- ne ad una facoltà di lettere, si vuole accennare a una di- L Interesse d~i quattro e d1- questo. // ,·aguzzo morto e le co più vero e più vivo e tan- e autodidatta appunto su un retta partecipazione ni Parise verllm~ntl >. d1 C.H.B. Kit• comete del 1951. La grande to più che era proprio la fan- piano di informazione lettera- in quella vita esleae che è co– chin. di ~u• .f Death of _my vacanza del 1953 e IÌ prete tasia a so~tituire quell'impe- ria. come lo era in origine lo sa che non ci rigu 0 arda. quan– A_i!nl• è •I P 1 imo e tutto.' a 11 bello del 1955 erano sulla li- g~o polemico che nella mag; stesso Berto, o per lo meno to alla scelta di quel mondo 1'_ 1 U famoso e • The ~ 0 •_msh nea di un neorealismo e set• g1qr parte degh scntt_on d1 come poteva es ere Berto al per una sua adesione sponta– F_ox>Secker ~nd _wa,_bu, g e- tentrionale > nel quale non quella tendenza erano 1I ~up- ter:npo della stesura del suo nea, per averlo rivissuto su ~_Il:London) I u!t,n:,o m dat_a, era difficile di renderci con- porto della ~tessa narra!-•?ne pnmo hbro (e anche per lui un piano esistenziale, in quel 11 _led_ealtrove. Chfford Kit- to di un doppio ordine di sol- e la glust1flcaz1one dec1s1va. si 'pre cmde rn que to caso clima di e-si tenzialismo mi– Sh•_n_e certamente_ attirato dal- lecitazioni: anzitutto vi opera- f'-ppun_to. per qt\esto mentre dai _rego\arj studi compiuti), nore, piuttosto declinante ver– i 01rido, 1mpresswnato ,.dalla va quella autobior;ra!ica. non in altri s1 avvertiva sempre o il g1ovamss1n:o Par1s~ ap~un; so forme di decadenti mo e potenza d,el male, d~U mte, · tanto nel segno cl, una diret- quasi sempre u~ cert~ furo- to _come tutti gh scritton d1 di narcisismo, che è nell'aura vento d_ellel~mento_ e, _1mmale la esperienza umana (sehbc re morahst1c,o. !TI Par, e ac- •~tint'? e come tutti gh aUl(!· letteraria consciamente O in– ne!la vita d1 tutti I g1?rn1 d_i ne l'autore stesso non faces- cadeva che l_umco sfogo del n1datti era naturalmente ?i- con ciamente resplr,1ta dal C\11 I?-c_rona~a nera dei quol!· se mistero della sua persona- suo mondo picaresco e sovra- sposto a condurre u un pia- giovane scrittore veneto). d1am d1 ogni pac~e dà c~nl!· le presenza nel vivo <lei suoi eccitato. si traducesse ~i !re- n_o lirico. le_ proprie inchna- ~I fondo della prima nar– nuamente la prova. Basti ri- per onaggi, ma è buona nor- qucnte m una sorda pietà e z,0111realistiche o neoreah ti· rat1va di Pan e si avverte un cardare un racconto come ma diffidare di ~uelli che pos- trauma o un complesso: c'è e Here far a P_urpose > nel vo- sono essere i dichiarati rap· in essa un a pra e violenta lume e Jump,ng Joan > per porti di uno scriltore con la sensualità controversa per un vedere con quanta eleganza vita sulla cui efficacia !or- suo urto contro un mondo senza m~i forzare il tono o rl• matÌva è difficile giudicare da compassato e bigotto: gli a- correre a me1.zi inconsueti ~a parte dei contemporanei), mori del bel prete con la bel- creare un .~lima di_ an,l:'osc,a quanto In quello. dell'aqui i- la e povera pro tituta d_elvi- dovuto all 1mprovv1so ,neon- zlone di un ambiente come colo hanno un valore s1mbo- tro fra l'inco;,sapevolezza autentico apporto al mondo lico, sono persino una pecie della vittima ed il premedita- di uno scrittore, e in secondo di ersatz dovuto più che altro to disegno del delinquente. luogo l'adesione a certi cano- alla difficoltà di ridurre a u- L'accento va messo qui. cioè ni e a certe poetiche ctie era- tiità quel mondo giovanile lor- sull'improvvisa interruzione np nell'atmosfera più che nel- micolante di desideri e di in- di un pacl1ico e normale cor- la cultura della generazione soddisfazioni, ma ricco anche so di vita per via di un dc· di narratori italiani apparsa di innocenza e di tanta Iosa l!tto commesso in generale dopo il 1945. i tintività nel quale vivono i con precisi scopi d'interesse- Si veda a proposito di una vari protagQrlisti del Prete eia una persona moralmente tale atmosfera come uno dei beUo. ma sono anzitutto l'e- discullbile ma fino a quel mo- documenti meglio riusciti di pre ione di quel trauma e di mento lontana da ogni so- quella generazione sia appun· quel _co~plesso: la sua è una spetto di crimine e più anca- to Il cielo è msso di Giu ep- prov1nc1a dalla quale non 1 rada Ol!'nifrequentazione del ue Berto scritto senza trop evade, uno pazio esistenzia- bassl fondi della società. In pe testl~onianze dirette del· li ticamente concluso, e c'è contrasto assoluto coi roman· lo crittore su ouello che era sempre un ragazzo morto a zi di Raymond Chandler, di o doveva essere l'ambie!lte dei , risolvere nella pietà quel mon- Dashiell Hammett e di nume- suol per onaggl, ma lievitan · do enza compensi, diremo u- rosl altri fra I quali non ul- do le poche e contradilloric na vittima designata. timo l'inglese Patrici< Hamil- notizie che egli. in llrigionia, .Ma c'è anche l'intelligenza che e al.i acquirenti ,J ee-s..;-e– ro intenzione di fare ac.:qui• sti ,i.on troi:erebbero q1rndri conformi ai loro gusti. Qu.,_. dri se ne t:edotto esJl<lsti di ogni .Qenere e qualità. per tutti i gw1ti. in ogni galleria. Ve ne so110 per il gu-sto del vanesio che 'inivanca a dire di capire laddot:e. ~•icet:ersa. non c'è altro da capire che si traua d'1tn mero bluff. o • sia di u,1 qualche metro di tela sprecato per darla ad intendere. Se ne vedono al– tri capaci d'assolvere al QIL· sto pacchia,10 della moglie del tramviere; 1na. ogn.i tan• to. sm•ntano f1wri qu,adri che possono sodisfare al q1t• sto d'1tna persona intelligen– te: e che. conmnque. sono oPere che sta,1110bene a ppe– se alla parete come vicever– sa 11011 .vi stanno le fotogra– fie delle ga,;:be delle dive o come non Vi stanno le corto-– li11e illi<Strate. gli ingra,idi– menti fotografici ecc.J. Pmi;atevi, intanto. ad en– trare nella botteaa d'un cor• niciaio e sarà colà che vedre– te le pi,, grandi scem11iaggi.– ni PO>iote ad incorniciare dai pi,ì sum'iati clienti. Vi persu,aderete. allora. che il gu-sto del p1<bblico è - come sempre è stato e come sem– pre sarà - "" g11stopacchia– no. pacchicmissimo. Vedrete, consegnati da tali pacchiani al pa.ziente corniciaio. qua.– drettacci di fiori. qu,adret– tacci delle solite rose stani– pate ve1ute11tidal solito va.– so che sembra 11n va-so da notte, vedrete paesapgi idein– e elle mi rifiuto di descrive– re tanto son soliti e brutti; o. dico meglio. tanto poco /ta,11110 di che vedere co,1 il ton di sin"olare Ingegno e poteva trane da quella che d1 Pan e che spesso supera meritata èama. ~li eventi poteva essere la vita vera dei l'isl!nlività della sua_ vocazio- narrati da C.H.B. Kltchln suoi mo:lelli. e senza pera!- ne, mtelhgenza che i traduce concetto che noi abbiamo della 1>iUura. Sembra che il mondo canunini: ma è. in– vece, os ervando i q1ta.d.ret– tacci oleografici a citi allu– do che ci pers,wdiamo che il mondo comune sta sempre al s1w solito po to di mar– çhia11a dappocltezza. s••Phta ignoranza. S'è, però, allar– qato ap1>rofondito ,,n abisso. ;,•a i! gu to di tale m,bblico im1orante e quello. c!irei trop110 sofisticato. de.Qli in– tenditori o presunti inte,tdi– tori; e. q1w11t'è uero che gli estremi i tocca110.cosi è i:e- 1·0 che sia certo p1tbblico i- non si svolgono negli ambicn- tro che lo stesso Berlo si ren- quasi sempre in abilità com- ti della malavita, non sono desse conto dei suggerimenti po itiva e persino in una sor- provocali da ricatta(ori ban- che erano nell'aria di quegli la di capacità di mi tificazio- diti od individui decisi da tem- anni e che sema dubbio si di- ne. Beninteso non si vuol di- po a vivere in margine alla ~cernevano nel suo romanzo re con que lo che egli sia uno società ma fra persone per (anche se in lui con minor<> scnttore ca freddo>, un cal- bene a,ppartenentl alla buona evidenza che in altri) quelli colatore di effetti: c'è in ltli borghesia. socialmente rispet- di una letteratura che aveva q_ualcosa (o molto) di auten- tate e rispettabili. I suoi pponimi in Faulkncr, t1co: appunto il suo pe simi- In apparenza esse sono !on· In Sartre. in Camus, in lshcr- ~o ben dosato, la ua am- t11-ieda una possibile minac· wood. Per Parlse, ~opars0 bivalenza di amore-odio per la eia. la loro mentalità. Il loro qualche anno più tardi, quei città e per l'ambiente. e 1'hor- caratlere. il modo di vita ed suggerimenti vel)ivano tutta- re,~,- des let<rs berceaux > dei il rango sociale sembrano do• via da fonti ben più !Imitate vo1yapeurs di Baudelaire. la verli proteagere contro ogni e secondarie. da un Tennes- ii,.,.", FERDINA 'DO VIRDlA pericolo. Vi è nella loro vita see Williams e da un 9ué- mai:ari qualche stravai:anza nau, tanto per intenderci su GOFFREDO Pi\UISE (dis. di Dana Cecchil (Co11tinua a pag. 2) gnorante come certi critici ultra-so/i-stici ni•volìsti o a.-

RkJQdWJsaXNoZXIy