la Fiera Letteraria - XI - n. 7 - 12 febbraio 1956

Data la sovrabbondanza dl scritti che cl pervengono con la esplicita richiesta dJ giudizi particolari, comunichiamo agì:1 llA FIEltA i1ET ER1\lllA interessati che direttore e redazione cteUa •Fiera• sono asso- lutamente lmpossibllltaU a dar riscontro a queste richiest.z. _G_A~L_L_E_R_K_A_D_E~G~L~I~A~RTIS TX BEPP ,$- ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16-18 l\tanoscTittl, roto e dlsernt non pubblicatJ non si restituiscono ][TA LJIA.NI Leamichecose * di LUCIA O LUISI Se a Livorno, entrandc:, fn una trattoria dt tt:n'ordme. vi capiterà dt trovarvi dt fronte alle parett gremtte di quadri ad oho e ne chie derete la ragione all'oste, egU vi guarderà stupito come se dc.vv -ero gh aveste chiesto perché c~e la tovaglt;. sulla ta vola. « Sono quadri di pttton ltvornesi - vi sentirete rispondere ~ quadri di gente di qui che fa il pittore». E infa!tt vi acccrgerete poi che rappresentano tutti Li– vorno: tl porto, i fossi, la puzzza Cavour, l'Ardenza, i l'f!: scatori o magari una ~tradtcctola anonima come si puo trovare in tutte le citta, ma che e livornese per un certo colore che ll pittore ha scope,rto ed esasper a in giu cchi di luce e.. d'ombra che accomunano tuttt quei qudd.rt tn una stessa cifra. La risposta dell'oste potrebbe sembrare vaga o Insuffi– ciente ma non lo e per chi e stato magari una sola volta in una casa dei quartieri piiL popolari deve vivono gli operai del porto con le loro famiglie. Opera.i che spesso trascorrono ore d'ozio sulle banch1ne o 1n fila davanti agU u/Jtci di collocamento, ma c he ne, giorni sere~i sentono il bisogno d.t portare a ca.sa una tavoletta dipinta incar– tata con i giornali, un a tavo letta alla quale anche i ra– gazzi fanno festa come at cocomero delle domeniche. Tutto questo per dirvi come m quella eitta impulsiva e generosa l'amore per la pittura sia dtventato un fatto collettivo, un retaggio spirituale eh.e si tramanda e ~ome, di conseguenza, « quelli che fanno tl ,ptttore » nc:ms1 con– tino piil. La ragione è da ricercarsi nella figura bonaria di Gio– vanni Fattori che ha resistlto sul suo semplice piedtstal– lo anche sotto i bombardamenti, ed e rimasto solo in piedi fra le ma.cene della sua cara c1ttd. Un piccolo fat– to di cronaca, dunque, come un simbolo: perché Fattori è ancora in. pied, con la sua leZtOne nell'animo di quanti a Livorno prendono in mano una tavolozza, tn piedi nono– stante qlt sconvolgimenti dei cubismi, dei futurismi e degli astrattismi. In questo clima stagnante ha cominciato la sua avven– tura pittorica Beppe. Guzz1, uno degli artisti più dotati della generazione di mezzo. Egli volgeva intorno iL suo sguardo msofferent"e e quelle stesse prospettive. quei ponti, quei personaggi, che per i su'oi contemporanei, sul filo della più consunta tradizione, erano gli cvgetti, gli aspetti estenort della realtà, a lui suggerivano un «sentimento» della realta, e quelle case, quei poveri personaggi, r~olti nelle sue prime forme pittoriche, ritrova&ano la loro deso– lata solitudine, il Loro intimo clima morale. Cosi nel 1924, quando cioé Beppe Guzzi aveva ventidue anni. egU esponeva per la prima volta nella Bottega d'Ar• te di Livorno COil una personale a fianco dt Lorenzo Viani, il grande e schivo viareggino, che volle così dimo– strare la sua fiducia e la sua simpatia al giovane pittore che si muoveva fuori del gusto corrente. Gid con qu.eUa mostra Guui indica.va d'aver sovrappo– sto al. dato iniziale della sua ca lda natu ra pittorica, una precisa ricerca, di essere entrato nella più viva proble – matica del suo tempo con soluzioni già ben individua.bi • li. Un tem-po di cui sentiva le vibrazioni, di c ui compren – deva le voci. E infatti fu tra i primi a. capire la grandez– za. di Modigliani, a gridarla a.i ltvornesi che p,er troppo tempo si sono ostinati a negare quel loro infelice concit– tadino esule, abbacinati dal mito dei macchiaioli. Più tardi Beppe Guzzi usciva dalla prcvincia, di cui ave– va, per propria naturale ricchezza, spezzato il cerchio, e e iL suo metallo veniva temprato, o, diremo piit giustamen– te, provato, al fuoco della più viva. pittura italiana e di quella europea. Nuove inevitabili linfe entratiano nel san– gue di Gu.zzi, tanto che ogni pericolo sembrava tncqmbere sulla sua libera e chiara scelta degli anni giovanili. Ogni soluzione, ogni deformazione, sarebbe stata possibile e se anche _qualche segno è rimasto inetso - quello cubista, per esempio, o quello metafisico: forse il più tipico per certe strade c;he sono nella sua tematica pi!l cara :.. Guzzi ~ giunto alla soluzione più signorilmente sua. Egli ha supe.– rato i trenta anni di pittura liberandosi da ogni possibile ombra e le punte di questa già lunga avventura pittcrica, di questa ansiosa ricerca, nei quadri di ogg'ì appaiono larve di riferimenti culturali o mnemonici. Come ha ben intuito Fortunato Bellonzì, che presenta il catalogo della più recente mostra di Bepr,e Guzzi alla ro– mana G-Oileria Alibert, i! pittore ha ritrovato. con la con– sapevolezza della sua piena maturitci artLStica, la strada che aveva in tra-vista nei suoi primi anni. I ven.ti quadri che Gu2zi espane all' Alibert insieme con i no ve co n cui e stato invitato alla V II Quadriennale, ci danno un panorama abbastanza esauriente della sua re– cente pittura, anche 1}erché si trovano nelle due sedi 01}ere d.i grande impegno. C.'pere che si affiancano con armonia in un coerente racccnto eh.eha i periodi inconfondibilmente suoi: daUe famose strade scenograficamente delimitate dai Lampioni, alle case salitane su larghi campi desertt alle verdissime marine, ai folti. boschi, alle nature morte, in cui le cose si dispongono nella loro geometrica composi.zwne e i cui begli acccrdi di colore puro hanno spesso una tene– rezza sensuosa che svela un sensuale amore per la natura.. E, ultima delle sue predilezioni, dalla natura. di cui spesso sa Leggerela segreta ))()e.5ia, Guzzi h.a colto e h.a aggiunto._ alla sua narrazione dt colore, la figura umana, che pone in ampio risalto le sue qualitQ. disegnative oltre che pitto– riche. Dovremmo qui appunto citare certe « Ccmposì.?io– ni » giocate magistralmente con due o tre nudi di squisita ed elegantissima fattura, a cui L'ausilio ài un colore vivo, caldo come sem12re nella tavoloua guzziana, aggiunge una patina di nostalgica sensualità. Ma sopra tutti vogliamo ri– cordare la sua. bellissima. l< Figura ccn colombi», dove la chiara distribuzione cùgli spa<i, l 'equilibrio della figura della fanciulla. l'intwsità di.st/rnte cùl suo sguardo, dann<> a tutto 11 quadro, costruit o con co mpleta padronanza dei propri mezzi espressivi, una forte carica emozionale. La pittura di Guazi corrisponde all'ucmo: impulsiva e generosa come la sua anima livornese (anche se per caso egli è nato a Genova) penetrante e acuta come il suo Sguardo. ricca di accensionre di pa.ssionalità, ma fonda– mentalme-n te chiar!l e Lineare. Per questo l'incontro con la pittura di Gum stabilisce un collcquio immediato anche con iL visitatore più sprotr veduto e occasionale. Questi sente subito di trovarsi di fronte ad un pittore che ha riportato il proprio sentimento della realtà nel solco della tradizione, ma una tradizione moderna, attualizzata diremmo, che non e un facile bina.riq Qensi una dura conquista, raggiunta gttraverso e con l'au: silio di ogni necessaria esperienza. Lo stesso può dirsi per La larqa. comunicai;.t~ chiarezza.. una. chiarezza che è un difficile punto d'arrivo sul terreno pittorico ma che inoltre corrispande ad una precisa visione della natura e della vita ad un modo di essere e di amare. Questo ci dicono i suoi equilibrati spazi, le sue nitide camptture, tn cui il colore si [J(JTlecaldo ed evocativo, a dare risalto sentimentale alle cose. quelle cose che sanno rivelarsi soltanto al poeti, per essere da loro portate al cuore cùgll uomini. E' il poeta Leonardo Sini.sgalli a dirci questo, descrivendo la rivela– zione qi un artista a se stesso: « Egli è perduto da quel giorno, perduto per la famiglia. perduto per gli amici. E si acco rge, che, VIceversa, da quella stessa tenebra in cui sono st.au ricacciati i cari volti familiari. spuntano. finalmente amic he. le cose con I loro spigoli. » An.::he nel pMsagr,io spirituale di BepPe Guazi in un giorno cùlla su.a adolescenza a Livorno. sor..o spuntate amiche le cose. LUCIANO LUlSI

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