Fiera Letteraria - Anno X - n. 48 - 27 novembre 1955

r ... _P_a~g_. _6 __________________________ L_A_F I ERA LETTERARI A Domenica 27 novembre 1955 Primig·iudizi sullaQuadriennale Dove· nacque la "terza pagina,, la galleria della domenica Lionello ,·e11111ri Sono convinto che è la mi– gliore C.SpC>S.zione dl nrte itn• l!ann che si sin fnt.tn dn mol– t.o tempo. Ci sono gli asw-at– tlstl assoluti e gll nstrn..tlsti concreti che-sono rnppresen– t.at1 ed esposti molto bene. Ml rl\.llcgro molto che unn espos.lzlonc retro.spett. va dal 1910 al 1930 sin srnta alle– sti.ta con POCheopere. mn S<'elle bene, In modo da mo– strare qual'è la ,·ern trndl2Jo– ne dell'arte ltallnna. Certo non si può rare una Qua– driennale SCl17.8che si debba acoettare molta robn che non "aie niente: è lnc,·it4lbile. Emilio Cccuhi una delle più brtllnit:.i e– sposl.zìoni dl questi. ultimi tempi, \lJrgilio Guzzi La mostra non è ceNa– n>ente come noi l'avremmo concepita. Bisogna\'n a,·ere Il ooragglo. come !u ·rat.to nel 'Sl alla prima Quadriennale. di assegnare a quel dieci o QUlndiel artlstl della nuova generazione delle snlç perso– noll Cosl come è st.nto fat– to, e tenuto conto del non assolutamente rlgorooo cr:– iterlo di scelta e delle false prospettke di valori che vi compaiono, e che con poco sforzo si sarebberO potute e\'ltare. è evldent~ che rer– fetto d'insieme risulta piut– tosto con.fuso. Ciononostante, a chi di queste cose abbia. una certa c0noscenzo, Ja mo- 1:kraorrre roccas'.one df pren– dere contatto con artisti e con opere delrarte nuova In Italia certamente significati– vi. Il raffronto rra I maestri del primo no\'ecento. del qun• Il si è fatta un·antologin nel salone centrale delresposlzlo– ne. con i pittori e scultori maturatisi ln- questl ultlmt ,·enti nnnl sarà certamente ~~~eÌI 1 ~~~te ~~~:[:f~~ 1 nuovi artlSt!. alcuni de! qua– l! per la prima volta s1 tro– vano In condizione d'essere giudfcatl. La critica dO\'rà sforzarsi d: rendere sempre più con.tonne al merito In ge– rarchia del valori. ".Alfredo ~lezio La Quadriennale del '55 si presenta ordinata 1n maniera eccez.lonnlmente eh.fora. Oli organizzatori mer!Hmo su guesto punto lutti gli elogi. L'Inconveniente è. come al so– llto. la mobilitazione genem• le deglJ artisti. Quest'anno so– no m.:gllala di nomi con una massa imponente di qundrl, statue. disegni che si allinea· no per ch1lometrl. E' PoSSI· bile \'e<lere tutto? Bisogne– rebbe escogitare un sistema che dia la posslblllt.A di \'C· dere almeno J'e.ssenzlale con un minimo di attenzione: crearç una Quadriennale per Al!abeto. con lnauguraz.fonl e ctiscorsl. mensili. oppure mett-ere a disposlz.lone del vi– sitatori del met.z..\rapidi co– me in alcuni musel am,:rlcn- · ni, dove tJ. può clroolare co– modamente e \·elocemente In poltroncine a rotelle. Ceaare Brandi Data la folla. l"ho vuto tanto male che J>06S9 dirne anche bene. ~larcello ,renturoli Mi domando quale valore culturale possa avere Ja. bril• !ante lnlzlat1, 1 a della « Fle– ra » di chiedere agli studio– si d'arte contemporanea un p:lrere sintetico sulla VII Quadriennale: da qui a \'Cl\• t·annl chi cl leggerà. potrà giudicarci proprio dal nostri gluctizl, soprattulto dal no· stri entusiasmi: come not g1u– dichlruno gll entusiasmi di Ojettl. Fradelel:lto. Pica e tan– tt altri dinnanzi alla Bien– nale del 1895, o alla Mastra d! arti decornth"e di Torino del 1903.che apri alrltalla le YOlutee I nostri del Liberty? Ma è. questa VII QuOOrlen– nale una Mostra e storlca ». oppure una delle più belle =1!8~h~e~~~~ 1l ta ~ f:~ \ siano stati latti alla met.t\ dei secolo? Cl sono 1 lUtUJ'l Caral 'a.gg! O soffocati da chi– lometri di mn.nlerlsmo. su cui professori. ' collezl.on.Jstl. snobs e direttori di gallerie hanno ormai puntato le car– te? Oppure li nuo,·o realismo è un t.lpteo momento di tra– passo. un momento di· arre– sto. di • rsoluzione >? Sa– Tanno e eroici» I forl é I ve– truzzl di Fontana sulle sue tele astratte, da qui a· \'enti anni, oppure splenderanno di una luce preco'rrltr!oc le fai- ~ dl~W~f~- b~~ fermare che !~II Quadrlen– nale poteva ~ere. anz.lchè bellamente an loglca. lntel· Jlgentemente settarla. In– somma. chi ha ragione, il e llngunggio universale» del– le frappe o Il « messaggio» della protesta nai!onale? La vn Qundrlenna!C non ha scelto: con civetteria ha affiancato le due opl)06te scblei:,e, ha dato loro quasi uguale spnzlo: ha cercatu Il pl(1 possibile di non creare · corti circuiti. dJ nou soffo– care gli uni in omaggio degU altri: ma forse, proprio in questo implicl!o verdetto di parità è la debolezza: l'eter– na 6eboletza dJ tutte le ras– segne d·arte nazionnll e ln– temazlonoll che si son suc– cedute nella Pent.soln dal re• gno umbertino ad oggi. D'al– tra. parte cOJne è possibile far la storla sen·endosl del• la cronaca contemporanea? Blsognerft pure che lo dln almeno una risposta a tutte le domande che ml son for– mulate, Eccola: La responsa,, b!lltà della VII Quaàt!ennale - ,·ogllo dire In respon.sabl– lltà del suol organizzatori - ,,a .scissa dn quella del suoi frequentatori, piUori e sculto– rl, professori e critlcl: la mate– rla per discutere. per mag1ù– !lcare. per seppellire c·è, ed è stata raccolta come rara– mente è avvenuto: cl pen.scr:\ chi guarda a trarre le con– clusioni. Le quali possono es– .sere anche molto dl\"erse dal roseo clima à! equidi.stanza che si respira nel palazzo di Pio Piacentini. Per me. ad esemplo. quest.n VII Quadrlen- ( ~~lv:gn~ :~Qi{r~f 1 !1'in~~ a definirlo e storico 1t- del– l'avanguardismo cosmopolita: mentre le opere flguratl\'e e realistiche - present.I in nu• mero ba.stante - acquistano un peso sr,eclrlco plit net o: non c·è ln!Rtt.l nessun astrnt• ~~~trec~tliul~eat~t, ~1~~ sviluppo. t;innnn :}lnndni Ln mia lmptel'llS!one alla « \'Crnice » della Qundrlennn– lc? Felicissima: una corsa lungo chllcmetrl di pareti di pittura per ritrovare e salu• tare vecchi e giovani amici. Ritrovarli nella loro fonnn plll bQllante. alle !Oro pro\'e e n1 1oro r!Sult.atl p!u dlmostra– U\'I. E poJchè rltlnernrlo crn imprcvedlb!lc. ess.!ndo di vol– ta In \'Oltu l'incontro degli am.icl-art!Stl a determinarlo, b corsu dlventavn una ser– pentino. strnvngante, dalle sa– le del primo plano a quello del plano superiore: da quelle del settore d1slnistrR a quelle del settore di destra. E le soste si risolvevano In st.rctte di mano. complimenti. sorrtsl, e.sclamaz.lon.l. un glonio di resta. ·dunque. Mn ~r renderci veramente conto della Quadriennale bi– sognerà tornare e rltomarei dopo. u fmt.n Unita. Cnrlo Triden1i L.'\ t1VII Quadrlennale » è un·esposizione importante non soltanto perché aocogl!e tutte le rorze deU-arte nostra d'oggi (la Pres!den2.a ha dav– \'Cro obbedito a un criterio di assoluta lmpanlalltAl. ma nnche perché provn che è giunto Il tempo di dlsc.!plina– rc rigorosamente le grandi manifestazioni d'arte, anche n.llo SCOPO di opporsi In qual– che modo u quella non con– fortante tendenza lnflazioru– stJca che tut.tl possono nota• re specialmente in campo plt– lltico. Giorgio Cus•elfrnnco Spero che apparirà a tutti che la Quadriennale va fa. cendosl le ossa: nel '52 le as– senze fra gli artlstl Italiani di maggior peso erano state molte, anzi troppe: quest'an– no si sono fatte ben poche. La paziente simpatica insi– stenza del dirigenti ha dato i suol frutti. E I neoadeptl della Quadriennale si pre– sent.ano in genere In ottima forma, Il che vuol dire che hanno desiderato esporvi de– gnamente ed hanno disposto Jn tal senso le loro faccende d'atelier: basti rammentare Guttuso del tutto assente quattro anni ra, e Maniù pre– sente allora solo con disc- • gnl. Ed anche ha dato buon f;t/i~r l~~~~r~~r~ 1 q~°iit:°;, quella tendenza: di non far glorirtcazion1 o damnat!ones memoria.e in sede di mostra, ché queste le farà po1 - a tempo ed agio - la storia, alla quale bisogna pur rimct• terci quando non si ha, e non si presume di avere, un gei– ger Infallibile per la scoper- !a a:t~ 1 attes~:°so~~cc:e~;~a~~t~ a loro perfetto agio, sala a sala, gli ultimi poJ in una. forma più &ehietta e brillan– te che altrove; e cosl, nella loro n;ilsurata raccolta, I sur• reallstl; ed hanno disteso con larghezza le loro opere ancht!,_I pittori 'che non par• teclpano di questi tre attri– buti sulfurei. E gli sculton hanno avuto sale, angoli, centri, rotonde, nessuno sa– crificato e ve n'é di due o tre generazioni. di tutte le ten– denze, da. quelle che riemer• gono dai lontani tempi della nostra lnfam:ia sino alle più meditate e modeme. Troppe, opere? Può darsi. ma queste grandi esposizioni sono fatte per un pubblico attento che cerca di vedere e di capire, nnche quando non è alutAto ~~ 1 ::01 1 ~~ 1 : 1 l!af!1~~~;a~: fatte per gli artisti, a che possano incontrarsi col pub– blico a tutti gli effetti, com~ preso quello le~ifllmlsslmq delh vendita, nvedcrst con agio fuori del chiuso del lo– ro studio, avvicinarsi con al• trl. In quanto alla e Mostra an– tologica dell'arte italiana dal '10 al '30 ». di cui sono stato uno del collaboratori, essa occupa solo un venticinque– simo o giù di It del gronde edificio di l;'lo Piacentini, più spazio non si è voluto darle, per non tO!{llerlo alle opere che vengono nuove da- ~k~~~~n~~f\1 ~~~:;l v~:ra~ ni, ma ancora vegeti e com– battivi, come Dc Chlrlco, e artisti che purtroppo non so– no più fra di noi - uomini quasi tutti nati prlma del '90 e che tra Il 'IO cd Il '20 o poco dopo hanno scr!Uo pa. gine d'arte Importanti, deci– se, polemiche, diverse di ten– denza e di ampiezza umana, profetiche e rivoluzionarie o raccoltlsslme e di un egoismo squisito, ma pur sempre ap– costabilJ le une alle altre per la loro lndlvJduautà . .serietà, vls1onarletà, carattere _ e prezioso di quegli anni, pa. glne d'arte che van ben ~ nosclute nei loro testl 1 esa• minate senta bigotterie e senza preconcetti, diffidando anche della critica Invalsa, e ·•!.stt> sia In quel ehc reahnen– te es.se sono state, sia In quel che di esse gli artlstl più giovani han tatto loro, e vi– ste da molti, da un pubblico vasto e numeroso. ché ne va– le la J)t!na. )lnrin Luisa As1aldi A'Ua fine della \'ISILa Cl si sente soddldati:I della fati– ca comp.uta. La Quadrienna– le di quest'anno è vnrln. pia– cevole ral!c.grautc. La cura o l'accortezza che è stata mes– sa nella ambientazione delle opere nppare anche aJ ,•lslta– tore u1eno pro,•veduto. Qual– che delusione. come Quella della lngombrnn~ ).fadonnn eh~ non riui;clamo n persua. derci sia opera dell"nrtlstn schh·o e s(ngolare che vi ha apposto la rim1a; qualche sor– yre~n oome quella del monu– mento n P nocchio. che ave, mmo f~ntlto ,·lllpcndere da tutti. o cbe Invece. nella 1e,1. tò. sia pur artificiosa della com~lii\one <n tela di r!'l• gno) ml sembra evochi be– nJ~slmo !a famosa flnba. Peccato che non s. possa rerili:::zare !n unn materia plù chiara e meno ·solenne del bro111,0 e conrerirgll cosl. con– tro U fondale del neri alberi. un caratrere dav,·ero tanto• matlco .. Ma Il giudizio - si è detto - spetta a' bnmblnl. Chiamato, uno. nnzl ut1n. che era ,·enuta col babbo alla mc,.. sir.,. $1 mostrò .!'gomenta e disse che non ~miglln,·a al Plnocclllo Cdl certo, uno del rnlltl Plnocchletu dolciastri} del suo libro. e che mança– vano la ,·011>e 11 gn:.td. Glò dimostra come è urgente che si pron·C<IR fin dalla prima .scuola a educare Il gusto del bambini: e ln quanto nlln FC· conda obiezione. forse non ln– for~latn. Il\ giriamo nllo .scul– tore Oreco pcrchè pcns-. n un monu1nentlno supplemen– tare. Gul,(liehno Pelroni Le Impressioni dl una bre- ve passeggiata Il\ dorc si al• Jlneano mlg).ala 41 quadri e di sculture ~o ~rvtre soltanto ~r una boutade che rutll hanno a portntn di mano. Comunque In prima pnseegglnta alln Quadrienna– le ml hn Jnse.ato due tmpres. slonl couLrndlttorle che defl-.. nirò cosi: mentre la buona pittura continua a rlfii.glarsl nel dipinti di modeste dlmen– &,Oni.quelli che sl Impongo– no alla memoria del passeg– giatore rispondono a misure e più grandi del ,·ero». ma non riescono a c0ntenere al tro che un mondo esaurito clnquant·nnni or sono. Ha un .senso tutto questo? :}lile1111 ~lilnnl Ln Quadriennale del 1955 SI presenta molto bene: è unn esposizione organi<'& In cui tulle ~e tendenze attuali so– no rappresentate. e dlrel che In un certo senso 11 suo pano- I Luigi Bariollol L·a-vanguardln dell'arte con– temporanea it.allana è - og– gi per oggi - assai « Jo!fla »: ed è perciò che in generale Bellonzl ha dovuto tare avan– zare ti museo; da Spadini a Modigliani a Vlani. In tale a\'antata (del Museo nella VII Qundrlennale) sono sta• ti dimenticati Selplone ed al· trl ml.di pittori del CO&idet,– to primo no\'ecento. Perchè In Pittura ha re– trocedutO dal 1943 (ed anzi dal 1918) in Italia e non sol· tanto In Italia? Ln Pittura a\'nnza nei tem– pi di prosperit.t\ (splrttuale e materiale); retrocede <campo ~{~ 0 ie:~r~~it:.. u=~ son<i stati In Europa - a quem trascorsi dal 1918 in pol. Le guerre, la miseria han– no riabbrutito le creature umane, le hanno rese false e vanagloriose. Oggi, Infatti, (e la Vll Quadriennale lo dl– mostrf\) 1 pittori bluflano è gridano da plebei. Le condi– zioni degH Italiani vanno. pe• rò, man mano m.g\lora.ndo; cosicché un ritorno nd una valida arte non sarà hnpos– SibUe. Lodiamo. Intanto, 11 generale ,BellonZI. L'altro g!orno, Innanzi. che si apris– sero I bi,ttent·, della Qua– driennale. lo, do,·endogll par– lare, telefonai a ca.sa sua: e mi rLc;posero che Bellonzlno era talmente pres.:>dalle sue funz.lonl organlzzati,·e da non ritornare a casa nemmeno nell'ora dJ pranzo. bl. altre Parole. Bellonzl ha fatto c!el suo meglio: con lmparzlnl'ith e gtustlzln e giusto discernl- :~en&~~~~~:Cet:fi!~n~8 non abbia commesso degli er– rori. Per escmp.o: non ha In· vitato Bem·enuto Ferrazzi. non ha. invitato Il matto (fa– tidico) Antonio Ligabue. Ha in\'UC, errore mnssimo!. ID– ,1~ato Virgilio Guzzi: che dl– pln.ge cosi mnle eon1e .scrl\'e. CE' perciò ~che rhanno no– minato direttore dell'Accnde- ~:ret ~:!ru~!:.e ''t f~~ una crit!oa.1a fondo rlguar– dante gli Inviti a pittori che nor) ne meritavano). s: tratta di p!Ltorl .c;enzaestro. e che perché non ne possle<lono. • :;;"attaccano nl trnmvnl >: uno imlUmdo (goffamente) l'arte copta antica. l'altro riempiendo. senta pleti\. tele re&Qulpedalt:un terw stonan– do a rottfl. di collo: In ge– nerale. \'arlando dal eartol,1- nlsmo lllustra:o al blulfs sprovvisti anche del gusto del far 'ti~re. Io una ,·oltn. scri– ,·e\'O di critica 6°nrtc e pos.se – de,·o un vl\1do coraggio. Ora im•~. ho male ad una gam– ba e non J>08SO più permet– termi di correre Il rlfchlo di essere bastonato da Ttz!o e Ca'.o della stollda p!eudoa- ~~f~~f;fa ~~ 11 Jr~~=t~~i ro, la glovernle \'erltA. ~lirko Hnsuldelln Farò l'avvocato del diavolo metJendo In evidenza quelH che sono, a mio parere, i lati deboli e sorvola'ndo i lati po- s!t~;ltkndo la VII Quadrien– nale d'Arte si ha senza dubbio l'impressione di un serio la– voro organizzativo. 51 nota l'assenza di un pensiero crl– t.!COcht> guidi nella scelta e nella valorlz.zazlone delle ope– re. La regia è piuttosto piat– ta: manca di una visione di Insieme negli accostamenti delle opere e nelle sequenze delle sale. Eccessiva la glorificazione pomplerlst!ca della «rotonda1 e la venerazione feticistica della pittura del «novecento1t. Notevole il lavoro proficuo svo,10 dal « non figurativi 1 e l'appro!ondimento dei loro mezzi espressivi. :llarcello )t·nccini.. Vlsltm,1do una grande mo– .stra nazionale come In Qua– driennale, uu ~ttore della mia generazione è portato su– bito a cercare tra la nuova produzlo11e qualcosa che ln• dlehl il sorgere di rermena m10,1. Per questo. nella ra– pida OE{-ervaz.loned1 un po– meriggio. ho guardato più at• tentamentc I giovani. DebbO dire che son.o r.masto un po· deluso In questo senso. pur n,endo rlscontrnto una cer~a orlglnnllti\ tper raffranca.– mento da certe poetlch<l 11- mltn..e onnal a una sigla) In Vesp1gnnnl. Sughi. Francese, Perez Tutti gli nitri credo abbiano dato il meglio di lb– ro stessi, ma senza portafe un ulteriore contributo a quanto g!i'tfatto. Un s,cnr;odi d.J~aglo n'!_1 ha dato la pre.::en- iblioteca Gino Biar nunn è anche più chh'iro di quello che potemmo vede~ alla Ble1male di Venez!R re.n• no scorso. L'arte tt.allana tn• comincia ad evere una sua pre<:lsa fisionomia, che si sta sempre pili sprovlnclnllz.zan– do. per lmerlrsi compiuta– mente In un'arte europea. Non dlsappro,·o una certa lar– ghezm negli inviti e nelle aç. cettazlonl, polchè penso che gli ar!.lsWhnnno il dlrltt-0 di esporre le loro opere: del re• sto la selezione nvvlenc na– turalmente. E In questa Qua– driennale snltano subito agli oe::hl I ,•nloro basati soprat,– tutto suho spirito: le opere cioè in cui pittura o scultura nobilitano la loro materia. hanno fon.a e poesia, 1nten• sità e ,,fbrazlone. RlngrazlRn• do il Cielo. ml sono accorto. che non sono poche. Piero Scnr1m . L'Interesse che suscita la VII •Quadriennale.» è senza dubbio superiore a quello che si verificò durante la prece– dente esposizione perc.hè mo– coglie un maggior numero di opere pregevoli ed anche per– chè orrre con la mostra an– to!oglca dal 1910 al 1930. la documentazione della supe– riorità deJle manlfestazlonl dello spirito degli artisti quando pr<>q.ucono con moder– no Intendimento e con note– vole \'alore tecnico e ci da In pro\'a dclln grande d!Hcrenzn. che corre tra l'astrattismo plttorlco e p!ast,!co (che è co- U\ di' Burri e Fontana con le loro espres.slon! che non hanno nulla a che tare con la pl~ura. mentre altri miei amici astrattisti la\'orano con intenti da pittore. In genera– le. una mostra da vedere con Interesse: personalmente. so– no rimasto impressionato dal· la ballerina di Manzù e dalle opere del compianto Martin!. Amerigo Tot « Ogni quattro anni si alza. Il sipario su un premio - per distribuire ad un uomo vivo .. oggi solo un artista postu– mo meriterebbe - BocclonJ - che è Il più vivo di tutti ed è l'unico che cl obbliga di gi– rare Intorno le sue statue. Per li resto: (che Importanza ha tanto cesello, se la loro im– portanza non è In profon– dità? Snnfe ~Jonnchesl La Quadrlennale. rivolta com·è alla valorizzazione del– la gto\'ane pittura i<..allana. offre al \'lslt.atore. un \Tasto _panorama delle posslbllltA e degù S\'\Juppi della « concti– Zione di gusto» sulla quale la critica cerca di Inquadrare le legioni che da ogni paese mandano le loro opere a R.o· ma. Mn menti&, si cercano 1 glO\TanJ.quel dbe conforta è che li tono della Quadrien– nale viene dato dal pittori e antemarc.a .11 (capite ,qua– le...) del salone oenr.rale: gli altri. ln!ntt.l, sono un po· tut,. ti decentrati! .1•1p1,o lllno La quadriennale, oltre a rappresentare l'attuale arte contemporanea. è ordinata con giusto criterio di tenden– ze e scuole e JJ vldtatore po– t.rà rendersi conto. attraverso la. visita alle varie sale del momento storte.o dell'Arte di oggi. Antelio llocca111on1e Mia lmpresisone è che con quest.n quadriennale si sia raggiunto un bUon livello rl- iea1ftà al~eeirt~~::r~tl e~::, l'abbandono delle ,•e0Chle po.1 slz.lonl e I nuovi orlenta- ~~tl s~1t~ :he ~rf~~gi-a~à molto In. questo quadrleruùo e I risultati permettono di pensare che sia In atto una. ampia chiarificazione. Il panorama della scultura non è completo come si dOO– derorebbe: restdu! di lntellct• tual!smo permangono e di conlamlnazloni ancora più e– videnti e denunziati ad esem– pio dau·opern di un Mnrti– nJ cosi lstlntJva e legata. alla trndlz!onc. I glovnnl si present< 1.nn , ri: gnltosamente e cl ranno senti– re ohe rarte lt.allt\Da è as– sai viva. 1'"ino Frnrrnhlnn La prima Impressione di questa Quadriennale è che sia un·ottlma edizione e di- p!osamen~e rnppre!Cl,ltato nel• le sale del palazzo di vla Na– zionale) e la condotta 6Cglll· ta In arte da alcuni maestri vissuti In temJ)i recenti. con l'intento di far risultare nel m;gllor modo concesso dalla propria sensibllitA I prcfti del disegno. della forma corretta e del colore pure non rJcor– rendo alreserclzlo cerebrale. GluH,eJt(H? Sciorfino Quanto seguo non l'UOJave- re la sottile malizia dl co- 6t.rl11gcre a unn doppia fn. tlca gli orgamzzntorl. La Qua– driennale do\'rebbc a\'er luo– go ogni due anni. alternatl– vrunente con la Biennale di Venez.la. Oli artisti. invitati o accettati. dovrebbero espor• re tre or,ere ciascuno. Oltre n delle retrospettive. dovrebbe· ro esserci delle rlassuntl\'e per quegli artisti che. a\'endo Yalldamente operato, abbia– no superato Il sessantesimo anno. Carlo Cnrdnzzo Gll organizzatori della Quadriennale meritano un plauso per avere allestito una manllestazlone che presenta quanto d! meglio si fa ora ln Italla, sia nel campo figura– tl\'O, sia In quello astrnLto. Gli artisti hanno risposto Im– pegnandosi quasi tutti con grande ,·olontA, assicurando cosi un vero successo a que– sta rassegna che p\1ò co1lS1- derar~! la più Importante sul– l'arte itallana di oggi. Per tali ragioni non ho no- ;:,;[~~~jj);~)~ r.ii~ ~ ;: ,::•: :/:,~:'.d:.:;:;::::~::,::glòa i~f.i~ ?~;~&¼:~i'.~ nc:_n :::'. t~~~~id1:li1;~n~~1;,%~.s:io~11~i ~";:i•u:d::Jjf: 1:'~~~~~li~ggera ~g~: d~r:~~oni:cit':'r;,~elpf~; ~%~1~ten:~~~~~n~lont~l~ parrebbe d'avere baffi a spaz. e qui fa autunno e là fa primavera. Paolo Pmrollnl, Nicola Marche- morte. Senza voler discutere la tola, ghette, paglietta: come se. Enzo Nasso, Angelo Roma- sostanza degli artlcoH in esso mio padre In una foto del E noi, noi cui tion pioga nò. Arnaldo Beccaria. Corrado contenuti, ne passiamo brev-e- '21; quindi trascurerei la vi- ancora 1a 811a forza, noi che pace Govonl. Adriano Grande, ·c10- mente In rassegna Il contenuto. sita. non cltiediamo nd tregua, vannl Papinl Franco Ferrarl In « li divino e Dio» Glusep. Ed Invece, vt andrò. noi. morti, che da voi Sandro Penn~ Gluteppe vma'.. pe Bozzetti analizza Il eontrtbu- MI recherò a considerare poche sbarre di ferro pUi lontmti roel. R_aJlaele 'carrterl. Leonar- ~:w:::to 0 1g 1 ~~:C~i:: come vengono errlglatl I pae,. che il Sahara ci /mrno, piii che i poli, do Slnitgalli, e.udano C.uf ,sf, Vie- contributo -grande, anche se la si, le rorre. gli scorci elttadl· t10i uivi. noi che soli ri Nannettl. Nico Vernieri, Atti· questiono è tale che se ne di• nt dalle .signorine di buona stringkmio i dcllti O il passo Uo Bertoluccl, Roberto e Fran~ scuterà sempre. famiglia, quali triangoli esco- accaniti teniamo, co Costablle. Una pagina parti- Remo Bessero Betti parla gila 1 f 0 d ~n~rald/ giovani 11• morte, dove tioi siamo colare è stata dedicata alla pub- t1 La dottrina della !rl'azia in ~e:ncar: 1~ ~~m~f~nt 1:ur:: sci tri che ci sosi>ingi e vai con noi. bllcazlone di sonetti del Belli A. Rosll\lni », che Il rìiosoto ha ~1\à :iltt~:rt~a:.S~~jgu~:ri:tr~ !.~JGl CAPELLI ill~:tr:!!t~:o Abr:~:nl~ppunto e ~o~~::ma~li=~~~titu~;J~~ tonali. IL------------------•1valso certamente a chiarire le ~:u:=i~n:n~1ro;:rrnioi: ---------------------------------------------- llbri e l'abbozzo del quarto. Il Bessero Beltl mettA!Iin rilievo non soltanto l'ampiezza e l'aU• torevole:zza teologica con cui il Rosmlnl ha trattalo Ja dottrina della Grazia, ma soprattutto Il calore spirituale ln!uso nella trattazione. .Senza assoluzione laconfessione di ·Soldati Giovanni Puslnerl, parlando ,noni, e 110 è venuto un 11•ta11t; libelli del dilaga,tte co• modo duo morali, ·quella la• che la Sila è sem.pre una. psi• dell't1Importanza. dell'insegna– bro subdolo, smuio. sgra.tia- rydonismo letterario. appuro tino-cattolica e quella 11ordi cologia tarata, morbosa: «egli mento dogmatico In Ro.snùnl li, se rifiutato di illustrare il to. Fosse stato wrtato sii 1111 quel finale doue Clemente ri• co-protestantc, qllest'1lltima godeva di sentirsi teatro di s~riferisce a due opuscoli ~scetl– dramma della confessione, tema 1mico. che poteva esse• /i1da la te11tazione di Jea,t• che sancisce i-ossessione del- rimorsi. tormen.ti, condanne. c,1, le Massime d~ per/ezwne e aUora, altrettanto cosciente• re quello della ossessione del net?o e acconsente a quella la colpa e l'astio della carne Ora quel < teatro li, dove 1 Educazione criStiana, nel quall monte. anche se coii ima co• peccato. quell'ossessione tor- di LJ!iisito è 1m /i11ale soltan· e l'altra che rive,ulicherebbe egli si affanna ad essere tilt· ~gpa~ e1g:n~o qu::,~u~~n– scicnz~ uoltcr~iona, _dovev~ va che p11òuccidere 1m'adolc- to sarcastico eh~ conmnquo un obllo, la l_iceità dol pia- t'insiemo attore, s119geritorc, da'rec utl! nioral~ cristiana n~ avere 1l coraggio sacrilego di scenza, La Confessione a- sposta la. tematica centrale cere, !a. < samfà > contro la spetta.tore. non tJ che lo B_P(!t• una dottrina ascetica se non su sconsacrare q11cl dramma: vrebbe vot1do essere un ro• della storia. E che sarcasmo «sa11ti-ta>: cdi n.uovo, lavo- tacolojaU<.1ce della «rel1g10- solide basi dogmatiche I tre meglio la negazione netta, nianzo co11dotto 8" ,m tema ci sia. è provato dal fatto che ce misteriosa e infallibile del- -11e >, mentre pw) essere ed ò punti In cui pare che egu sin• che la mezw JXlrodia irriden• già sfruttato (da Joyce a Gi- l'adolescente Cleme11te fan- la natiira gli vc11iva s11ss1tr• di fatto lo sl)Cttacolo veritic- tetlzzl la morale cristiana si ri• te e i,iconcludcntc. de. da Ramò,t Pere:: de Aya- ta :ttica.va . colpe e gigctnteg- rando che il ·vcccato e lL dia- ro e 1,-eridico della sua fi.sio• ducono a questi: « 1 - la lotta E voi veniamo al sodo: 11el-la di A.M.D.G., di Belarmi- gia.va rimorsi nei riq1tardi di uolo non esistevano, o abne, logia e della sua psicologia, tra la carne e lo spirito, tra la Confossione egli 11avoluto no y Apolonio, al Peyrefitte irreali peccati con. Jean11ettc, no non cra110 11; c11e quel lo s'J)Ottacolo appunto della .J.'uomovecchio, adamitico, gua– J) (lrodio.rc l'atto della con/es• di Les amltJés partleulièrcsl ma non accusa inquietudi11i. malo era invece 11r1 bene, « tilllidezza > (cd è chiaro che sto per Ja colpa, e l'uomo nuo– sio11e,o camiti/are l'apologia ma Soldati vi avrebbe dato il e meno ancora le fa. materio. qnclla virtfo solt<mto viyfiac- le, stia è ima timidezza q11a- vo, la nova.creatura. rifatta in di una anomalia sessualef s110 bell'apporto. 11n acre odo• di confessione, di fronte al cheria ..:> (La Cor.fcsslone. le il Mara110,i è a11<lotocsplo• Crl 5 io; 2 - l'appoggio pieno e fL Ha ool1tto den1tnciore le pro• re. Invece coinvolgendovi vcccato reale con Luisito: ri- JKig. lf8J. rando rael bel st,ulio si, ducleso nella grazia onntpoten- s1mte coriseg11e11:e /1rneste milla sotti11tesi, risenti men- poto. voleva essere questa la La natura sostituisce, O Amici). ~e1ft'1~nrl.st0S1~he ir r:e~~f 0 ~~ dell'educazio11e gesuiti.e(! (che ti e divertimcnti, ..lw ot-len11- < morale> del. libro1 qw:i11_tomeno. attu?isco, la Ma ~nc_he se la Sila o s~I.!Jac:r~, q~ando questl~on co111etutte Je formo µ,_ edu• to ,en romanzo pui deforma• ~on , >olcm1.tz ~con la s11agra::ia1 i~on s• capisce 'P6rò altrui trn1_1dezza t vc1111ta ~ opponga l'obice della mala vo– cazione radr~ale ~ s~ mai dan• t<?che de/orma11te; a 81)(1~-l(!BI. ma dcmmc10 la s11~opor,come ma, la ,wt,ira qm 011•mescolarsi. cd a co11/011dcrs1 lontà. aQzi umilmente aderisce nosa solo ai p1ts11li. ma 110,ic1an1e molte, le sue 7>0lenn•z1011etra tesi e matena, cd snma le vesti dell'anomalia co,~ la reltgione, è pcrlome- e dà la sua volonterosa e llbe– mai agli sviriti forti; onde, che r,li sono tornate indietro una ·deviazione d'entrambe; sessuale. Mo. forse. ad u11 li- no eccessivo teologizzare ,m rn cooperazione; 3 l'inserl– d<, JKirte dei qesiiiti. l'uso o come un boomerang: la vro, tra l'arco :nctrratioo e l'arco brctto cosl -pocofelice, io stt 11roblema che va solta1ito rì• mento del fedele nei corpo ml- :::r~~r~/1a~~is~~01;t~~o a~~ ~~i 11 ~d',1U~l:it!L jf,!~':re ii~~ r:ì1:1 11 ~~ 0 ro~1°«~~1C:~. :::i 1 T ,~ ~~~l~dl aj/~:~~~~fi:t 1i 0 :1~~: ~~;1oot~?1aa1A~j~7g~~~ 0 t~p;J: :;1c~le~!a 0 ~:1~r1~i~ :;, 1 : 1C.::~t punto a no11 scoraggiare le pii, che 101 turroro dell<i don• Dio claudelliano. può a11darc no. c'ò questa .tra::w tipica- tutto q1wndo I) il Solda-li ses• co strumento della .salveua del <111ime11ormali. senza rl.ram• ,w e del sesso si fa strada e (Otello -per vie storte. ma a me,ite rivelatrice:< ... perc11t so cho porta il 8110drammr,. mondo. con 1a nuova società so– ma ...), oppur~ lt~ volllto sa- stravin~e: L'amore sitccedaneo 1Kl~t~ di < scriver~ diritto>: (lalla rcalM lo av~c~ difeso o .quello almeno <ltl prota!}o• rarinaturale ~l gene~! um:no, lttta,·e wu, v~toria <lolla ,w- tra l.11usllo e Clemente. Ero qm. mvece, Soldati va storto 110n soltanto la rclamo11c. ma n.ista. ·" riabbassarsi neUa /i· 6 ~~ d~!~ieq~~; 1 non ;n f~ es– tura sulla qrazia, clro allora lì elio volova tirrivare, e s1ig- o scrive storto vro,>rio per- a11chc la timidezza>. Ecco, siolog1a... 1 vi: 0 ratoe tt~t 1 ~°r,8~ ~o,i :ichiedev~ una cosi ton- gellare la st~ria1 Jl~a, in 1111e• chè ha voluto. imbroec(lre l'erroro. /01ulam'!11tala dt:11<1 Chiudiamo il libro. e vo.~- c'he v~:ncpeo;>erato 1~ ~uesto aet1z1osamcssm_sçe~r . Bl(! cas~. o il s110l!bro, v_ur~ tTOPP6 strade .. t1ra,:o troppo Confessione t. d1 frpnte alla r~nw!o anche_ 1101i doeer 1m1 mondo•· Que~te dottrine mo- Forse le ambtt101111X>lem1• 'MCI31101 scadenti r18ultati d1 corde. Per p01 finire, dopo n<Lti,ra e ali« rcalta, questo nap,,re ttn discorso cosi ne• rall II Rosinlnl àncora salda– ~he conre11trate da Soldati arte, a_ss,mw tt~a dimensio11e t(!~to chia~so, ti riprendere sca!nbio tra teologia e fisio: gatil.:o si, Soldati. - <11tui1to. mente alle ,,erltà dogmat!che. tn questo roma11zetto erano J>OlemlC(I. su,pcr1ore alla stes• pm maldestrame,tto 1m bran• logia. Trop1>e volte Soldati ora stato wsWvo, e 110,1 m1 « che- nt SClllC' la base, e dalle alti-o. e viù. ,uimerose; cosl sa serpeggio.11,tepolemica mi• clollo della (esi delle Lettere chioma< religione li quel che tiro i11dictro, quello sulle Let• quali dertvt:no e si gmstlft– varie e diverso, che qli hm1• ti9es1titica (confessione. cdu- da Capri. là dove pressapoco è se mai le, sua <11JPctri.<tccn- tcrc da Capri. l'a11no scor.so . c:mo li. 110 sopraffatto il libro 11ellc cazio,tc ... J, e diuenta uno dei distingue e<L incar11ci a suo za psicologica,· e si ar,9i1mga GIANCARLO ''IG!}HF.LI.1 ;'11.P.

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