Fiera Letteraria - Anno X - n. 48 - 27 novembre 1955

Domenica 27 novembre 1955 Il vincitore deitremilioni Federico lardi ha 43 anni, ed è bolopiue. fTentro Com1111nl, di Rolognn) e ha ide<r10,e direJlo C(ln C. A. Cn11pelli, 11 l'eMirnl n1m'anale delln pro,n. Nel 1951 il Piccolo Teatro della Ci1t1Ì di Milnno ha rapprl!Jt:nlol0 la JlW com, m,,li11 e ,-;mma ~ ,.er fo rl!gÌ11 ,/i Gior1io S1rtl1ler. S1,bi,o dopo Za11li h11 im:ominoi1110 (I scrfrtrc ,r l Giacobini>, Q11eJ1'011tra di ecce· :ion11leum/»f'::a On rnp1>rt:Mmln:iooe inte1role richiedtrebb• 11011 me110 ,Ii 9 Me) /11 panial• men/e ltll(I ,la l'itlario CoJ1ma11nel iiu~no l>COfW al te11/ro l'alle ili lloma d111•1mti a un falu, td ele110 pubblico che ptU e pii, i:olte ol termine dl"lla Jtraro" erocò fnutore alla rib11lto. /,,a critira, 1m1mime. Ji ~•preJ1e in ma• ,1itra /1111orttt·oliuim1,. Ha ewrdito m teatro a 25 anni con lo com• mtt/ia e E t:hi lo MJ? > ropprellf!ntatnd11ran1e t111ta lo Jtn1lone 1938-'39 nei mn,,iorl teatri italiani con ,ronde J//Ct;H$0 di pubblico e dl critic:a. F en1rato in 1iornoliJmo nel 1940 quale redattore de e Il l<e,io del Carlino>. "'"' 1943 ne nJJunJe la critit:a dramma/Irti. l'B ut• tembre di q11elfnnnn ,i delle alla mact:hin. Di~ me.si dnpo, p<H.fllle le linl"e ,/el /ron• le nd/e il/ o11t'he,a.»1m,e la dire:ione del e Corri"rf' A/lt'(IIO > t:he tt•nne fino al 25 apri• le dd '45, 1:." Malo poi dirmore del e Gior– nale di Uim{n/ >, hn·iato $(lf'cfo/(I e cr/1it;o ,/rammflfi1·1> ,lei e Giorrra/e ddfEmili11 >, in1 1 iti• to Jp«iale rii e Milano•Sern > 1! infi,1e. 1rru/e– ri10,i a Uomo, ;. entrato a far porte tlelfo redn• :ione del Giornnle Radio, Dal ma11io del '54 nl Jetlembre di 1111e~t'1mno è Jt(lfo etilico dram• motico d,l uttiman,de e Cronnche >, Nel 1951, riprtndt:ndo rnui1 i1à tentrale, ha fauo rappre,Mtare la commedfo e La lit:rM > E" ('0/1 e I Gin(·obini > che Znrdi ha t'into il Premio Mnr:otlo di 1'efi/fo di tre milioni (due a/fautore ed ,mo allo comfM,:nia che rn1>– pre.stnt('r,Ì il lm·oro). Lu commiuionf!, ,wuie duu. rin lfo11l Radi~. l!ra com110J111 da f:ttore Ginn11ini, J iunrio Ga.rJman, fafoardo De fi. lippo. Paolo Marz.ot10, Giulio l,a11,a; uvetarfo Edon11loSoprana. l\.ESSVlliA TESI l'IIECOSTITVITA, Al'l'Ell,tlA L'AVTOtrE * Ildramma è n to dall'ansia di chiarire ipiù vivi problemi del nostro empo «Sebbene l'opera si nuwva sul te,-reno della. revisione psicolog;ca e st.orica, spero d·i 11On. aver tradito il teatro e con esso la poesia» D. - Come ~ nata In lei 'l'idea di scrivere un dramma su ]a Rh·oluzlone francese? R. - Dall'an1l a di ch iarire 1 problemi più ,pino.si e O(I· grovlgllotl del n ostro t empo: duran te la Rlvolutione fran– ce.te /urano tutti presi di pet– to e In tutte le maniere. Vi era però uno JO/a via pu ri· solverll, lo via dello .tpirlto f~~~-ln.t 0 0r:d1ra' aìiW~ d ~~: giuJtitla e ddl'one std. Quello spirito Ju uccl.so con 21 cOlpf di mannai a ll Z1 luglio 1794, la dato della /lne della Rivo– lu1:ione. D. - SI tratta dunque di un dramma « a tesi»? R. - ·se per dramma « a tesi li s'intende un'opera che ,11 propone di dimostrare qual– cosa, o..uolutamente no. Se si Intende una o plU conchlu– .tlonl turlvate da uno studio ~~i:~~ 11 ~ieo1!Jic!:~n!~!~1s~ di avvenimenti fin contra.sto, gh uni e gU altri, con i cli· ch.t1J, alloro « I Giacobini li è anche un dramma a tesi. D. - Perohè «ancht' 11? R. - Non è solo sul terre– no della revisione psicologica e storica cht l'opera si muo– ve. Co,) non avrei /alto un dramma, ma un trattato. Spe• ro, lnt:tct, di non auer tra• dito IJ teatro e con U teatro la poesia. D. Quali altre opere t-ea- traU, secondo lei, ha Ispirato la Rivoluzione francese? R. Come nella letteratu- ra, molte. E tulle Ignobili. D. Il suo giudizio com• prende I drammi di Romaln Rolland e 11 Danton di Buechnert R. _ Senza dubbio i prtml a confronto per /are un e,empio t:on 11 Robespier– re di Sardou, sono dei /iorel· lini· quanto al Danton di BuÙhner, se .ti C()nsidtra Il tempo In cui venne alla luce e lo giovanissima età dell'au– tore, è un nottuole boz::etto. Mi domando però che diritto aveva tutto ,ommato - U Buechn er di •ridurre• t di· scor.ri di Robe1pierre e di St. Ju st ln,er lU nel suo le• sto a degli in.sul.ti blatera– menti, omette ndo co n per/l• di colpi di Jorblce tutlo ciò che pottua adombrare i/ 1110 gratuito d1.tegno. D. Vuol dire che il Buech· ner del Danton t disonesto? R. s,. ,enz'allro. Ma è !~ò~~fa":o c:,:s:cf~~-u~::i~~r: Jatt1 della Rloohtzlont Jran, cese. I lclleratonf e I poctonl dell'Oltocento glie li racco– mando tutti! D. Per esempio. R. Ptr esempio Stendhal, Sa1nte Beuve, France, Car– l11le, Lamartlne, De Mal.tlre, .U.me de Stati, Monti ... Fan– no tc ctztont Hugo e Man• toni. o. Quali per lei gli ston- cl più autorevoli della Rivo– luzione francese? R - Mathlez e Le/ebvre. Subito dopo, Miche/et, Ha– mtl, Aulard, Blanc. Il piu cialtrone, naturalmente, è Thler.t:. D. Quante sono state le sue fonti di studio e di con– sultazione? R, Ho citato fn una no- to. blbllograJlca circa 200 vo– lumi. Avrei potuto Indicarne a/meno altri 300. D. Vedo ,·lclno al suo 1crltt0Jo un magnetofono: che uso ne fa? R. Ho potuto limllare 4 tre anni tl tempo per .icrfve– re « I Giacobini• avendo ,co- I critici ali'esordiente 1•.u,:u11m1 Le venti e PilMll chiama• l" che hanno accollo la commed ia di F:derico Zar di sono meritatw.J.me : 1·~ ri;~ ~z~~ 11 u~ig 1 fn~~ll~~I;!~ <'he si esprime, alla r!balt.-i, ~:~ rl1~va~~~ 1 i~to e~rrrA:: e t:on una seccheua co– l'ltruttl\'a, la quale non t kgno di gracllltà ma te– st imonlanza di sicuro, ,•In– colato equilibri:> drammatl– CG. Questo Zardl non In• dugla: è scrittore natural• mtnte teatrale; ma Il« tea– tro I nella sua l)pera non e ctloolo. nè premcdltazlont: uomo teatrale ~enza l1 me– stiere teatrale: In un'altra e alta parola, poeta. o:. l". Polm,1rl, "'°' 1Ut, per ~ E Clii lo ,u,, /. ro~T•~• Ftderlco Zard1. Ecco un nome da rlcord,re: nel tea– tro di domani eqll sarà, pic– colo o grande, qualcuno ... Ncn cl troviamo, qui, di fior.te a una di quelle Ol)t"· re glo vanlll In cui soltanto una succube mdul &enu ~ ctpa« di tro, •a.re risposte e cap.llari In tenzi oni fro. una generica ~canili d'\· spirazione .ed una ancor plu &enerlca mgenullà di tecnl· ca. In questo lavoro ~l sen– tono l'intelligenza e la sen– i-'.b!Htà di un uorno di teR– tro. la mano sicura di un commedlognllo eh~ .!la CO· st tu ire una sc~a ed un alto, dar vita e carattere <ietln1tl al person•~il, crea• re un'atmosfera. accendere Il calore del sentimenti e delle passioni, av,·tare un'&· zlone, svolgerla, concludl'r• 111 senza mal perdere di VI• stn In direttrice su cui !l! muove .. Sotto certf' strnvQ– onze di llng:ua11:~10 si .!len 1è Il tremito di un tempt– rumento autentico di ~rit– tore I" d1 uomo di teatro che non si fermerà s1cur.1 niente ... o,;,.,1.,,.,w co"lf"•• ,,,., 19.1P, per .. E ,.hl lo ant.1. JJtrto lo .ttraordlnarlo ajuto che può dare a un aulore drammatico questo mtuo mecca11lco. Già la lettura ad alto voce davanti a un ml• croJono, con I dh1erll (anche se approssimativi) timbri dei 1 1 ori personaggi e le dppro– prlate lnlonazlonl, aiuta a d!Stinguere cfò che è valido da ciò ch.t non lo è. Ma poi, a.rcoltando la regl&trazlont, li ha una diagnosi qutUi ptr• /elta. Non resta, allora, che cercare ntll'f.lpiraztone 11 ri• medio, o l rimedi, e di nuo– vo incidere ... D. Nel tre anni Impiegati a ~rivere • I Giacobini li quali altre al-tMtà ha svolto? R. Nessuna, tranne il nor• male lavoro di ,eda-tlone al• la Radio. D. Non si è occupato di ~negglature cinematografi– che? R. Lt abbandonai COM~ pltlarntntt, rinundando ahi· mt al non indlJjerentl gua• dagn1 che procu rano, n tl '52, e !loltando un me.te Ja mi .rono nacco.dato al cin tma. o. - Che cosa sta racendo? R. Collaboro a un Jilm ec– cezionalmente lntereuante di .111ichtlangelo Antoniani. Do– po qut.tto prenderò parie al• la preparazione di un }tlm dtl quale .torà per la prtma volta regl/lta Vlttorto Gas• man. Poi spero che .tlarò al• m,:no altri tre anni ienza avue che /art ron il cinema. o. - Non 10ama? R. - No. non amo nè il cl• ::ri~i~ !/1 'rnd~~Qtfè ~~.t~!~~j che si t co.Jtrtttl a /art In un paele come qutito doue di solo teatro neuuna per1ona seria rie,ce a campare. D. QuandQ e dove av• \·errà la prima rappresenta– rione de « I Giacobini»? R. Senta dubbio entro Il 1956: dove,non .io ancora ... D. Come erede cht: sarà risolto, In sede di rea\\ua– zlone scenica, Il problema deU'eeccs.slva lun1heua del testo' R. All'incirca come av- venne per la rapprt.tentario– ne di Strano Interludio: con un'opera di rtdu.tlone a tavo– lino, con qualche taglio Jat• to In palco.,cenlco, t con un po' di 1>0:eJc,rza da parte dt• gli attori e del pubblico. Per• cht .,tringl ,trlngl, non crt• ::e~r::ara":k~ 11 ~::!ts! 1 :~oud~ cinque art. D. E' stato detto più VOI• te che 11lavoro ~ !ea:ato alla interpretazione di Vittorio Ga'5man. Penso che Questo attort: non possa lmpersonR· rt li prota~onlsta de « I Gla• cob!nl 1, Robc.5plerre, R. In/alti egli t l'attore plil adatto. Jra tutti qutlll che fo cono,co, a 1ostentrt la parte di St. Ju,r D. Pen~a anche II una pub– bllcazlom'J E con testo Inte– grale o ridotto? R. Spero di accordarmi tra hrtvlutmo tempa con un noto edltort. Si pubbllchera il testo Integrale. ... iblioteca Gino BianE:;o LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 lilL PREMÌ(O MARZOTIO 1l955 DK TEATRO * FEDERICO ZARDI La .ttanza di lavoro di Robe,pferre ht cc&a Duplav. Eleonora i ,edut~. Camillo Dnmot1.• lln, paueggla nervo,amente. ELEONORA - Verrà, se ha promesso. CAMILLO - Ha promesso, certo. Ieri rii ho prop01to d'Incontrarci , quattr'occhl, e ha detto: • Sta bene, domani, alle quattro, da me•· (Guardando attorno, e In partico– lare I rflraW, f bU.f!I, lt incl&lon1J. I) /lUO templo! Non un disegno, una lncbtone, non una scultura che non siano un suo ritratto. ~cc~fa b~!~ 0 St~i"~c~~f 0 e ";:i ~C:J{a~~rs 1 I~ Sei l-u la aacerdote!lsa? ELE ONORA - A dire Il vero non ti.celo :1lt.ro che lustrare e spolveraré. La noatra donna 6 fidata, ma lo lo sono di più. CAMILLO - Scommetto che ti trattieni per timore che metta Il naso su Quelle carte! ELEONORA (mortlJicataJ E' un'eccnlc> ne unica, lo credo, che qualcuno si trovi qui In sua assen:r.a. CAMILLO - Te ne sono 1rato. Ma posso attendue fuori. o net1a strada. ELEONORA (Id.) Perché cosi amaro, Camlllo? TI ho tatto qualche torto? CAMILLO - Ma no, Eleonora I - Son tem• pi crudeli: abbiamo tutti I nervi acet:sl ! Sop, portami. Schenavo 11 potrà tcherurtl - r;::· .. o:O~~afn~r:f'"!:n~lp,=~= tra qutate parttl I E orcor\10101 Poiché «lui• è mio amico! li mlgtlore del miei amici! ELEONORA - Egtl non viene dopo Dan• ton, nel tuo cuore? CAMILLO - Ma è altrettanto amico di Danton che mio! Ogni dubbio e cancellato da un pezzo: dalla morte della prima m~ rlle. Conosci certo la lettera che gtt Inviò. ELEONORA - No: non .sono mal a parte dell a ,ua corrispondenza, se non per qual• che ca.so ... CAMILLO - E' la sola attestazione di cor– doglio che Danton leue In quel gloml. E due lacrime gU r11avano le gote. Erano lm• presslonantl quelle lacrime au Quelle grosse qot.e buttera tè f • Se nelle sole sventure che pos.aono abbattere un'anima come la tua la certeua di avere un amico tenero e devoto può darti un po' di consolazione, lo te la of– rro. TI amo plU cht mal e /ino alla morte. Da que,to l&tante .tona te deuo 1 .. , ELEONORA (1tup1ta) -_ Coal ili aerlsse? (lmpreulonata) • Fedele tino alla mor– te I? 1 - « Da QUl!.Sto Istante sono te stesso?!• CAMILLO - Cosi I ELEONORA - ... So Che fu molto 8COSIO i;e:nt!n\utto. - Come 1ta la nuova 1lgnora CAMILLO - Come si può stare alla sua età: sedici anni! - Una bambina - E' lncre- ~~bll~I lam'lt°ri~~~lodl:.~:at~!e. q~!,fi°"l:: ~~nJf:,~uf~~l~~rlfl~a Ecod~~ ':u v~~:~tt:ic; me$l di vedovanza? li - Ed ecco che con qual• che mlrllalo di scudi tutto s•aulusta. ELEONORA - Ma. non fu poMlblle alcuna transazione quanto al rito. CAMlLLO - No: volltro un pre~ refrat– tario. E Danton - ah, le matte risate! - compUnto e aolenne. a contes.sarsl in una sorta dl granalo dov'era allntlto un altare I Per poco. a salir quel gradini scoscesi àl buio, non s'accop~ I ELEONORA (tende l'orecchio) - E' lui. (SI alza - Robespierre appare 1tanco, buio,) CAMILLO (1711 va Incontro) - Son qua, caro Mas.,lmlllano. ROSESPIERRE ((luardando altrove 17/l porge lt puntt delle d.ftaJ - Buona sera, Eleonora. ELEONORA (lo aiuta a llbrrar11 dal man• tello - poi a Camilla) - Salutami tanto la cara Lucllla, t~ ne prego. E dlii~ ché l'a– spetto! Con Il plecolo Orazio! CAMILLO - Piccolo? E' un omaccione, ormai I - Porgerò. Ma tatti viva anche tu, Eleonora! ELEONORA - Addio. CAMlLLO - Addio. PAUSA ROBESPI!:RRE - Siedi. (Si lf1d1 a ,uc volta alla ,crlv11nla. SI paua u1to mana ,ulla Jriontt. Appare malto a/Jatlcato. R19- 9endo1I la fronte, IO ,guardo autntt) - E cosi... tondi un altro 1lomale. CAMILLO - SI: «Il Vecchio Cordellere1! ROBESPIERRE (sempre molto a.uelUeJ - Come dire: « Mara.t ~MVOll. (PIJ.u,a) E predicherai la mod,razlone. CAP..flLLO - Ho Il ·uo consenso di mas– sima ! ROBESPIERRE (Pausa Lo guarda) - 11 La Senna ~ n>Ma di sangue 1: vero? CAMILLO - ...Una nota di colore, nel dirti come l'idea del giornale è nata. SI pa. .11enlava lunro 11 !lume. e Danton, auorto, ~ uscito con queste parole. Sai, Danton ... Lo conoecl... ROBESPIERRE - Assorto. - Pensava tor• se a settembre .•. CAMILLO - Settembre ~ acqua passata I \ ne~g~~::~~~!. - SanilJe, pas&ato. - Be- CA~HLLO (Interdetto) - Ho deciso. come ti dissi, di sottoporti la prima copia di ogni nume,ol (Pausa) ROBESPIERRE (9uordo l'amico a lungo) TI pongo una domsnda precisa: lo avre– sti tatto anche senza Il mio consenso? CAMJLLO - ...SI, Massimiliano. Un uomo politico Indipendente, un gtomallsta libero non pub Ignorare Il sen!lmento d~ popolo. Nes.,uno ne può più del Terrore! L'estcu• %Ione di M;-ria Antonietta ~ stata la goccio che ha fatto traboccare Il vaso! ROBESPIERRE DI Maria Antonietta o del Olrondlnl? trac~~~;°pe; l\~!~a ~s~to~f;~:~~ 118ct1r!~ dlnl sono andati dopo... ROBESPIERRE Sai Il slgnlh:-uo dtl mio assenso all'atteggia mento di Danton, e al t_uo ,nuovo glorna.lt ... Non t stata tanto l'esecuz1one d i Maria A ntonietta, la gocela... CAMILLO (con U lono di chi credt d'a. v,r trovato d punto dtbQleJ - Non 1010, :il! 1 D:a~~~on!,gtunaere... la cerimonia s~?a~!f~~;R:i!rda fn;f~r1~~~? vi ha di· CAMILLO Credi che cl attacchiamo a del pretesti per conquistarti? Ebbene, non è solo ~ che braml,mo avere dalla nostra, ma Il popolo... Quel popolo che pensa con h tuo cervello. ROBESPIERRE - o IO con Il suo? CAMILLO Oh, non facciamo Jluochl di parole! Prete:stl? E sia! In politica non esl· stono che del prt'te$tl I Non ce ne fottt nlen• te se una baldracca viene Imposta •!l'ade> ~f1~:.":1 in ,rr:~~ t~ft'1;,'t ?.~~r:~r 0 t~!èn~efi~at tro che alla genie rlpurna I Lo spettacolo or• mlii quotidiano delle esecuzioni I Muslmllla– no, ti.i vlv1 lontano dalla sente, chlwo In quelle sordide stanze del Comitato! ROBESPIERRE Lo dici tu. Io non ho mal traluclato un ,:lomo lf mia pauenla– ta. E penso proprio di non avrr mal battuto la via delle nuvole. CAMILLO Lo credi, si, non c'è dubbio che lo credi. Ma... Massimiliano, convinciti che la vita non è fatta solo d'ideali utrittl: Il· bene, la ,noraie, la \'lrtù, la provvidenza ... IL XXLI QUADRO DE(., DRAMMA * I GIACOBINI .. "Camillo, Danton: badate a quel che fate,, ROBESPIERRE - La patria ... CAMILLO - ... SI. anche quella. Son tutte parole ln funzione della vita. Non si può prescindere dall'esistenza dell'uomo. Bellr parole che !Il Illuminano. la riscaldano, la ln– naliano. Ma la vita è fatt.a prlnclpalmentr di una terrena organizzazione della felicita: angoli di tepore, ed anche gagtlarde 1100rre– rle anim alesche, E' carne, questa fsl tocca, dando.il ddlt manate), carnaccla Maalmt llano. E perchè gli uomini urebbero patrl<>– tl? Se non per auicurarsl un divenire ml• ir!lore? Se non con Il m1ragirlo di un benti• ,ere In seno alle proprie ramlgUe, di ore liete con gll amici, di una pubblica estima– zione? Qualcosa di solido sotto I piedi: QUal• cosa di tenero attorno! SI, la vita è fatta anche della gioia ch'io comprendo r In Dan– ton, quando può lasciar PArlgl e corrert verso della slrnora. Roland I Per un pubblico che finreva lntereue con lo IICOpO di ottenere ... forniture, terrtnl demaniali, beni di eml– &rall, appalti dl auulstenze, incarichi dlplo- ~~tljl•n~!ke i~ ~~re~'è' ~~~v: 1 t!~~ quel poiltlcantl da strapazzo hanno formato una nuova classe, più J)l)tente e più abbiet– ta di quella che tu, Imbecille, sei Insorto per sterminare I Cosi potente da sentire Ja neceasltà di Impadronirti delle leve della po– lltlcà I Ed ecco gtl attori In balla delle Joro • relazioni mondane 1, vittime 1~1 '.c:-o , W>n• so estetico»! Eccoli schiavi della cosldetta « gente per bene li I SI !05Sero chiesti chi era, )a!se coar:ito~! ! c~~e~f~~a; t:l!dlm:eri1a 7C: stato orrendo! li E si son visti I rtpµbbllc4nl lntranslg-entl, I primi repubblicani, llnlrt tra a-lioppressori del popolo In nome di un llbe· Un indizio della trama .. 15 luglio 1819: Il deputato Maulmlllano na,condtndoll ,gli scop( che upi,ano /a 00 • Robnplerrt, Janatlco au,rtort della rltiolu• sta manovra, è Indotto ad. aderirvi. zlone legalitaria, 11&contra con fl ,uo antico Il quadro che pubblichiamo si rlferitce a compagno di collegio CamlUo Dt1moulin1, questo momento della Rivolutfone. uno dtglt trai delta pre,a della Ba.stiglia. Ptr Nt Comlllo nt Danton a,colteranno però plU di tre anni Robespierre combatterà alla OH ammonimenti dd loro amico, CMI ltglt– Autmblea e al Club del Giacobini, prima tlmamentt 11 flnlrd per chiedere le /oro lt· per dare alla Francia uno Costituzione ade- alt. Panano alcune ,ewmone di ango,cia rente allo spirito e olla lettera dtlla Dlchla- per Robe,plerre che /lno all'ultimo i,tante razione l{el Diritti, e ntl contempo per evi- ~!"t1i~:tjo ·~:vd:cr~ 1 ,:t~r ~!~~loin u::c::~: tare la guerra e le persecuzioni del clero; peri>,egli dl/endtrà 1 4 purtuo del principi, poi percht la Co1tltuzlone sia applicata f: I eJfgendone I oppllcaziont con,apevole che al ,acri/lei del combattenti non 1lano traditi. iupp/lzio di Camilla JtQ'ulrd: quello di Lu- Nel primi tempi Camma gli t o fianco cilla. con. altri ardenti patrioti. E' il 111.0 migliore Poi Il crollo deU'uomo, che non ha p(tl amLCO,ancht ,e apertomtnte toll ne dlia~ /orza pe, alJrontare lt nuove, e più me,ch'– prova la vita corrotta ,,e,.•o la quale ,l la.tela ne, congiure. trascinare, ed anche ,e ntl &U0 cuore arde E' la Jlne, per &t t per l'altra più lmpo,. una segreta passione per la giovane e bello. tante /lgura del dramma, St. Ju.,t. Oltrt a moglie l.i,cl//4. Robe,plerre e a St. Juit, a Camlllo e a c.u~ Viene però Il momento della « politica del· cllla, hanno grande rllleoo nell'opera I per– la dl1ptrazlone 1: la Rh.toluzione è mlnac- ,on aggi di M .me Roland, di Elcona,a Du• clata dalla coalizione europea, dalle rivolte pla11,di Foucht, di II.me di Stael, di SU• Interne t dagli intrighi delle /azioni. Hanno laud.-Varenne,, di Coutho n, di 8rl11ot, di Il ,oprauvento gli e,treml,tl e Robei-plerre t B~ot, di Sarborouz e di Bortrt. costretto 4d accettare Il Ttrrore. Ben pre.tto Il dramma termina C()n l'e1ec,ufon, di Ro– Camillo è a COPo con Danton di un tauto be,plerre e del pltì: puri e Ulumlnatl Giaco– movimento rtiulonario. Robt,plerre, pur non bini, Il 10 T~rmldaro dell'Anno Il. ArclS-Sur-Aube, preirurtando In lontananza ~~t>!~~o~~o1!~ 1 sre~r;:o ~: ~i1 't~8a:a-:e;; la mente; la voce amica del fiume che scor– re parlando a nome di tutte le cose e le cn:,ture della valle: Il irrande camino dal crepll-lo querulo: la urenltà della Vff:Chlata di sua madre: suoni, odori, volti... LUNGA PAUSA ROBESPIERRE - ...E,tetl. Anche estt:tl, adè5'0! OAMILLO (atterrito) - Ma.sslmlllano, tu ... queste cose... non le puoi. .. capire ... ROBESPIERRE Ma !llcurol Se no ml ~~~~°cf:1di1!°n:!:JTet~ !:~n~~~:a~ 1~~e p~~ 1. nl dtl complici del irenerall traditori I E chi era più ttpUbbllcano di Voi? Ma II Duca d'Orleans. ma Il Duca di Chartrea, ma Du• mourlei, ma le centtte, ma I banchetti, ma le or(lel • E' came - altrocché _ camaoc:lal » Ed ora: la sagoma del parco, 11 murmure del fiume, Il crepitio del camino, Il volto della vecchia mamma ... (Scatta urlando) E lo acan• d,10 della Compagnia delle Indie I E Chabot In galera.! E presto Fabrel Sl, anche Il voatro :,~~ 1 ch~~-~~l~a1h ~~~f:·s1~~ ~e~~ che Chabot aveva denunciato Iuli (Pau,a) VI credevate I burattinai! - No: c'era e c'è Qualcun alt,o che tira I !Ili! Che vl sospin– geva Ieri a nuotare a grandi bracciate nella corrente rivoluzionaria più avanti di tutti per rallentarla mettendo freni e oatacoll di 01nl sorta I Che vi SOllplnge oga:I 1Ulla stessa strada del Barbaroux e del Buzotl - suon per me che seppi Impedire che vi uniste. Lo avte3te !atto voi, se no, il due g1u,no, e io non sarei qui a. parlarti. C.U.11LLO (annichilito) - ... Ma perché allora combatteremo Hébert e I ,uol sistemi? ROBESPIERRE - Credi che Hèbert non abbia delle clientele? Altro se le ha t E che! clientele. I vostri trarricl con I pruMlanl e con fii lngtesl... CAMII..LO (con uno &eatto) _ • V01trl »?I (Slnctromente Indignato) Maaalmlllanol co– me puoi dire • vostri 1? ROBESPIERRE - Dirò allora di Danton e di chJ lo ha usecondato e lo as.seconda. anche senza voler1o. - Ebbene, I v01trl era– no, 90no giuochl di ragazzi. Hébert è un al– tro di quelli che ... amano la bella vita: pie– di sul solido, tepore allomo ... E Il suo com– pito è quello di far precipitare! la corrente! di tarla uscire dagli arflnl ! Singolare punto di contatto tra tutti voi: l'ateismo. CAMILLO (scatta urlando) - Noi Perdio, no! Non tollererò che tu ml confonda con Hébert I Perdio, ne taccio una questione di gusto. - Noi... ROBESPIERRE (&eattanda a &Ua r,olta) - Voi!? Questione e di gusto 1? - (Scan~ dtndo le 111/abe) Voi siete furti della gente: ~~tr~~ft~r:nt~l~~I che~ 0 ~ nrr~1c!f1pede m'::1rf (SI Jreno all'Improvviso - Pauso - Code tn. una sorta di prOJtrazlone. Con un Jll di vo– ce, commo,so) Badate a quel che tate I Ca.– milio... Danton ... Badate a quel che fate ..• - Siete, nonostante tutto, !ra Je rare crea– ture ch e amol Tu ... Quanti anni ha 11 tuo sorrt.so ..• Insolente, beffardo, nelle tetre cor- ~~~I Icoi~~roiia!:1~ 1 '... caEn't:=·::. eQ~e~lt;_ sua mole, quella sua voce... Presenti, sempre, In que..tl anni dolorosi. .. tina !orza ... o 1•11. llllione di una forza... sulla quale tare asse• rnamentol Tutta la rivoluzione ha Il con– trappunto delle v01tre Improvvisazioni I ... Co- _ me sarebbe possibile concepirla senza di voi: se,ua. le sue apparenze? VI ho dl!eao, orni qùal volta ~ stato necessario. Quan~ volte, In Questi ultimi mesi! - Divertitevi, se v~ lete; mangiate a quattro palmenti: roz:zovl– gllate quanto vi parei - Meglio se usapo– rerete appieno le gioie della tamlf!la, del focolare! Ma non pretendete di Imporre t tt'::~'!:h~ 5 st~°:~d~gll ~h~lsrn~~ 1 ?er!,i~~i~ì fame. Rispettate chi non può far rltomo al proprio Arcls-Su,-Aube, chi non vi farà più ritorno, quel volli di madri che hanno per- :r1~fc11:.r1~:~~01a df~~lt~~~~te!~ s~; Insidie, i tradimenti, I preaiud!J:I, ha trovato da sé la via della glustl:tla! Luclatelo com– battere! La.,clatelo vincere I PAUSA CAMILLO - ... Non oserò mal ripdere queste tue parole a Danton. ROBESPIERRE - Lo so: ti rispondeff:bbe che ml manca l'appetito percM: non ho dm• ti. Che lul pUÒ farsi cuocere un uovo tra le gambe mentre lo lo farei ammuffire. E' un'o- ~~n~~?eù 1:. ':~u~ 0 ~uf:~ ~~~~~j~~- ~= ~~r.~m:'oia~'(Pr1:m~!t:i.:n n~l m8!:J:. Lo Invitai ... Pariammo ... E si &tfrett.6... a rl• !~~-r~o!~\~1~0~~1~~~\r:~.o~.~~ ~rglblle, (Pau,a) E tu? PAUSA CAMlLLO - •..Io morirlt con lui: la no.tra sorte è lepta. ROBESPIERRE (dopo un attimo di ,ma.r– rlmento) - E la mla?I ... (A.lzudori di scatto) Addio, Camlllo. Dl addio per me an– che a Lucilla. FINE DEL III EPISODIO sarei comperato anch'Io una campa&na: con Il parco, la villa, Il camino. Anche a me pia• cerebbe ucoltare la voce del fiume. Ce n'è uno anche ad Arras, di fiumi, modéstamen• ~~ ~iu~ 1 ~r;::r/ ri°o:~~r1;ar~~~? 1 c~~ conduuero Il clero alla pro.,crlzlone e alla rivolta, non volli I massacri dl settembre! Non chiesi 11 tribunale rlvoluiionarlo. Entrai perfino contro la mia Inclinazione nel Comi• tato di Salute Pubblica ... - Ma non sono un Ml.eta. E non capisco. Non capivo I Giron– dini. Non capl,co Danton. Non capisco Cba• bot... 'La Fiera Letteraria nel 1956, CAMILLO (atterrito) - Spero che sia a caso che ci accomuni a Chabot, che hai tat– to arrestaT'l!l Con I Girondini, che hai ratto Jhlgllottlnare t Con Hébert, che hai deCtso di schiacciare con Il nostro appoggio I stlR~~ 1 ~:Rlrct.s !e~a~s 1 ve~ra:hJa~~~ ~1 11 :1:ut::s~:.'~ii~~~ert~rcJlé ciaa.;;-triv1"t°'i~~ differente? CAMILLO (Idem c. s.J - Non cl è Indif– ferente: Chabot è un amico! ROB~PlERRE I Girondini non eran vostri amici: vi volevano morti... CAMILLO (Idem c. ,.) - E' vero. E ti alu• tammo a debellarll. ROBESPIERRE Ma piangeste per Il lo- ro arresto e an::or più per la loro llne. Tu ~~~ i~ne~:1;1d'i!~= •.• ::t?n~~~~ea~l~I~ Hébf:rt n on occorrerà che io ti tornisca del materia.le . Hai Mcoltate le mie parole contro l'atebmo e li rnosotlsmo: poco fa hai mo– strato di cono.'iCCre Il mio pensiero. E sarò ancora una volta lo Il beccalo. E' giusto. Non cl si uccide rra esteti. CAMILLO t,empre più atterrito) - Noi starno amici I Non c•è aiorno che tu non ac• consenta ad ucoll'are Danton, mentre sot– tobraccio. negli ambulacri del Comitato e della Convenzione. ti espone le sue Idee, ti Incoraggia. ti chiede come può rendersi utl• Jt. Non c'è stal-a occasione In cui tu non abbia dimostrato a me li più gnnde aJtetto! PAUSA ROBESPIERRE I tafani sono spesso sugli occhi, nelle orecchie del cavali! men· tre tirano Il carro, SI direbbero loro buoni amici. Ma se lo fossero, per lo meno si mtt· terebbero sul carro e si lascerebbero truci• nare. Lo se.ntl? Non dico che dovrebbero da· re una mano. Ma polcM sono coslrtattl. .. Eb– bene ... eccovi la testa di Hébert. Lavoratela a dovere, da Insetti di razza quali !liete, e avrete reso un enne,1mo servigio... a voi Stessi. Perché è la \'OStra testa che Hébert vuole. (Con amarena) Ho dovuto, per te– nerlo a bada, darrll ~uelle di Maria Anto- ~;:rne~:1J:a~~{!~1C:Cr~.l.scah~t~~c~:l ~~t~ dl un esteta. Anche lui tro,·a che sono squalli– do, gelido. fratesco. CAMILLO Ma perehè Insisti nel parai• le-lo?Hèbert vuole Il sangue, vuole opporre al fan11tl!mo rellgloso Il ranatlsmo ateo, vuole la guerra a oltranza, vuole la lotta senza quartiere contro ! fomltorl e t funzionari, la gente che è pur neces~ar1a alla \'lta di una ~:~~~eNo1u::n::o s!~e 1 ~1!l:~!f{ÌJasad~i~~ che cessi ogni torma di persecuzione, che si concluda una pace onorevole. Siamo I due estremi, io eredol ROBESPIERRE Ecco: I due estremi. Poi cl sono le forme lntennedlt:... Ma Il suc– co non cambia. (Pausa) Il triste spettacolo spartano-salottiero, tra scambi di visite e di pranzi, Intrecci di galanterie e di squlslteue, * CONOJZIONI DJ ABBONAMENTO ABBONAMENTO annuale • • • • • • • • • • • ABBONAMENTO annuale oon papmtnto s.emeatnle • A.BBONAMENTO an.nuale con PAl'•m~nto trtmutral• ~ S T E R O • annuale • • • • • • • • • • • ., L. t.100 • 1.,uo , • • 160 :t U,00 N. B. • GU 11bbonf.t1che s:radlscono Il pa~11mento semestrale e tJ1mé– straJe. ASSUMONO L'tl\lPEGSO DI El'FETl'UARE I PAGAMENTI A..'i'• TICIPATI E PER TUTTA L'ANNATA. AJ>~o11arµenti currmlativi annuali LA FIERA LETTEKA.RlA e IL TEl\lPO • • • • • , L, 9.8'() > LA CJVILTA' CATTOLICA :t 8.980 > IL RAGGUAGI.IO LlBRARIO :t !.880 > CITI'A' DI VJTA ., • • • • IHPOR'l.'ANTE «LA FIERA LETTERARIA» SARA' SUBITO E GRATUI– TAME 'TE SPEDITA A COLORO CHE VERSERANNO L'IJIIPORTO DI ABBONAMENTO PER TUTTO IL 1956 CHI PROCURERA' CINQUJ:; A88O~AMJ::NTI A-"NUl rlce,•erà Lo omag1elo e LA FIERA LE'l'TERARIA • per un anno. I PRl",Sllll DEJ.I.F. S(.111O1,P.: 1\rnOIE E SlJP),~RIORI cbe Invieranno clnqùe abbonamenti tra ru studenti e le clas.51 dtll'lstttuto, avranno rr•· tulto li Jlurnale per la Blbllntec.t. scolastica. SI preJra vivamente al effettuare I paj?amentl sul e.e. OOstaJe numero 1/31426 - VIA di Porta Cu1cllo, 13 - Roma. ....

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