Fiera Letteraria - Anno X - n.35-36 - 4 settembre 1955

Domenica 4 Sellembre 1955 DASSEG~A DI FILOSOFIA ,\ ClJHA DI LUIGI !!UA'l."l'HOCCHI :*· Russell eMircea Eliade !,A FIERA LETTERARIA Pag. 5 BEKTRANU RUSSELL RASSEGNA DI S'.l'IJDI CLASSICI .A CIJRA DI E'l''l'ORE PARA'l'ORE '* UNCASO INTERESSAN • E' dallo scambio tra l'esl– stenz.a dell'esse-re rivelata dal– la forma e quella dell'esserci vissuta In atto nell'evento che dipende, a seconda dei gradi In cui la loro ortginar:la oPPo– slzlone viene composta. li per– petuo oscillare della 111060fla dal nominalismo al realismo, dallo scet.tlclsmo al dommaU– smo, dal misticismo al raziona– lismo, e quantl altri lsml si escogitino a definire le sue J» slzlonl: un oscillare che. per ~~ltt:l~t'~~1trnt~ 11~00 ! no state>, fa usomlgllare Il rllosofo a quel malato di Dan– te che con dar volto suo dolo– rt ,cherma. E però Il compilo che oggi s'Impone. se vogtla– mo ripulire le stalle di Augta del nostro pensiero delle sedi· ~~h~~zt:::1 1 p uJ~\~Jr•:R~ ~~r~t~ut1~ 1·!~1~\1à :~:a~ rito umano a risalire la cor– rente, dopo l'ultimo aaomen tante disastro, e a conseguire di nuovo Il\ tlducla In se atea– ~ e '" tona di svelare le ra– dici dell'eslstenzR. Eppure a ~I si faccia a scrutare più attentamente, do, po la prima scossa di amml, rato stupore, le parole sopra trascritte, appare Quasi lnsen. slbllmente una sottile crepa nel compatto tessuto dell'e– nunclatlone: Il DJano enuncia !'Impossibilità che oggi Ja fi• losofla da sola riesca a romirt ~e~Ft;~!~t!~~tt~ :~t:! J)OS!ibllltà fonda sull'altro di • dedurre: tutto da un unico principio•: e poi conclude ad– ditando, se non un principio tutto.vii\ due categorie la tor: ma e l'evento, come e5nustlve per la fondazione t!I tutta unn nuova fenomenologia Che aµ. paghi li secolare anzl mlllena. rio trava1t1lo dell'autocbsclen. za umana, Per giunta alle Idee :~ò 10 t~aa ~e~~nJ~ a~rJb~r~ - e con pieno diritto - la fun, tlone d1 coteg_orl.e. Va bene che ~ per lui non sono ca, tegorle logiche, ma fenomeno– logiche e che · fenomenologia egli definisce ogni particolare dottrlnn da lui enunciata a proposito del massimi proble– mi: cosi le pagine ch'egU ha umana. si ihrnge ben presto " constatare che il Dlano ha g~ci~r;;~a~~a /g,t\~ia~~r:1 ~::r. sltamente tlloroflca, nel senso ela.sslco del temllne. E a con– femlarlo ba.sterebbe rltlettere al tatto che tutto quanto acu– tamente Il Diano sviscera aulla natura della fom1a e dell'even. to e soprattutto J sottili proce– dhnenu mediante I qual! egli lnnenra le loro caratteristiche entro la faticata soluzione del problemi posti dal pensiero platonico sono t-utte mirabili 1~amtestazloni di capacità IO– g1Che, del tanto deprecato • spggeuo pensante 1, col qua– le almeno In .Italia - dopo decenni dl Idealismo trionfan– te, bisognerà sen:ipre rare i contt In sede filosofica: e fi– nora non s'è riusciti a compie– re felicemente Il salto ce non c'è riuscito neppure Il Diano), se non ripiegando sulle posi• z1ont dell'artstotellsmo scola– stico o su quelle del raziono.U– sino positivista. Ma Il Diano ha compiuto questa sconfessione della tllo– sofla In senso classico e questa rlvendleatlone dell'arte proprio per rarcl toccare con mano che un pensiero Il quale non abbracci Integralmente tutte le attività umane da cui una civiltà scaturisce Ce che cosa è questo, d'alLro canto, fiC non storicismo?) e che soprattutto non Ponga l'accento sulle ospe,, ~~~f?o af~~~~eac: u:i =:~ il ,egreto delle singole età? Non direi. Anz.itutto. nono– stante Ja coel suggestiva di• chlarazione che chi Si OCCU• P• dell'Atene del V sec. e tra~ scuri I grandi poeti e I grandi "rtl.all svuota. di contenuto la aua ricerca, ettettlvament.e tutta l'analisi del Diano, In n– a:lda attinenza a1 titolo, e solo una vigorosissima, sempre acu. ta e spesso rivelatrice, ricostru– zione del pensiero filosofico greco, In cui Pindaro, Sofocle ed Euripide appaiono di scor- ~; }~~rJ 0 lr ~=::o"ZJ,· ~~ CEN10 ANNI DOPO, UN ARGOMENTO DI VIYA AT1UAL1TA' llvalcnza che è 1;>ropr1adel mlii, Il compito plu urgente è di acceuure con ana11.slrigoro– sa quale e quanta sia la par– te che questi due sen si, ae cosl possiamo dire, dell' esl .st,nza hanno avuta ne11'elaborulone del singoli siste mi. Ma q ue– st'analisi non va llmlto. ta a.Ha sola stera dt>l pensiero rines– so, va estesa a tutti t campi In cui si manifesta l'attività dell'uomo: non per Il presup. !)Ostostoricistico, per cui, co– munque s'intenda la storia, ognl verità è figlia del suo temPo, presupposto che non è possibile se non sulla base di una detenn lnata metatlelca, ma perc.hè la tlloso!ia non è che u na delle parole con re quali l'uomo espnme le sue posl&.lonlverso l'essere, e non ne rltlette .che una parte, e, oltre la tllosotia, v'è l'arte e ~:~~ 1!1 ~•rot~~~ !! ~~/; ripubblicate nella rl.vlsta e Del– ta II sono state da lui intitolate Soffermiamoci proprio .su eh) che Il Diano .scrive a pag. 311: e la t1losofla deve trasformarsi In feqomenologla. E ciò non per rlnun1lare al suo domlnlo. ma per chiarificarlo e ampllar– lo, accogliendo In 5è la con• traddit.lone della vita come contraddizione, e non tentan, do Invano di aggirarla o nddl• ~t~~o!!~~~~n::i:nfa 0 r'!11et~~: vera e presunta conferma al– l'e.set:cst stortco-fl!osotica. Tut– to è In funzione del pensiero filosofico e tutto culmina n~l– l'esaltazione di Platone oome l'unico nlOIO!O che nella sto– ria del mondo abbia saputo co– gliere Il ml.stero della vita umana nella sua insanabile contraddlZ1one. U Diano si ma~ nltesta qui l'ultimo appaNIO– nato, Irriducibile platonico del– la cultura mondiale: la sua ln- ;1~1!r;~eted~ti~~~:m:el~~c:i~~ .B1011oteca l:Jtno l:jtanco ~a /:1t~~iu:e:·: ~r.:u~~c:, queste manifestazioni ha nella 1~~f~~lltieldl":t~r~ 1 ~agc~~ la fl1060lla pttSuppone, ma non riesce sempre ad esprime– re, nè sempre ne ha coscienza. La storia della filosotta non può essere ratta come storia della pura e nuda filosofia. Chi dal V secolo d'Atene tol• ir:,• ~n ~ri~~~::1Jl1tu~~l:,C~~ Fidia, fa come chi da un libro tolga tutll I termini conoretl, per lasciarvi solo gli utrattt, E quei che ,si dlce per ta ti• losofla, vale per ogni altra forma di att1vità umana. La aelenz.ache tia ad oa:a:ettol'uo– mo, In un:J. qualunque delle sue manltestazlonl, o è sclenz.a di tutte o non è. Quando .si credeva di poter dedurre tut,. to da. un unico principio, si Poteva anche credere che a tutto ba.sta.sse la fllOllOfla,oa:· gl questo non è più possibile. E come lo storico della (11050- fla dev'MSere anche storteo della letteratura, dell'arte, del– la rell,tone e cosi via, non sul plano fllot0g1co ..., ma su quel• lo strutturale e tenomenotogt. co, allo stesao modo deVe tare lo storico di ogni altra di que– ste discipline. Clò non è pc)SS:i• bile, se non st è in J>OSSC$SO di categorie abbastanz.a )Qryhe da pcm1ette~re salvo Il prlnc~I• dell'anal a, Il passanlo al• l'uno all'a tro genere, e queste categorie devono e&Sererene> menoloa:lche e non ontologi– che. Per noi queste categorie sono la tom1a e l'evento, e cl sembrano ~austJve •· po~~~': r=:~:J>1~!~e .~r:: fa 0 A~o~;;:i!f~l~~e~~~"~~ da Carto Diano per il secondo volume, edito alla tlne dello scorso anno. della Grande An• tologla FJloso/ica della casa Marzoratl di Milano. Il saggio occupa le pp. 241-351del volu– me ed è seguito da un'appen– dice di luoghi fondamentali trnttl dal testi greci; il passo da me trascritto è a .PP· Z10- ~en~e èg:~m~nfiu ,i'::iv~: ~~f~t~a~:l f~ro~~t~r;J:f:~~ gue l'età nostra, l'età del vo, lontarl.smo, della psicanallal e den'eslatenzlallsmc;,, alla quale ill IJ)aventoel cataclismi poli• tlcl e morali hanno tolto ogni tede nel J)C)Stulatie nelle tor– me della filO&Otla classica. Per. ci0 non ho Potuto far a m,.no di richiamare l'attenzione del lettore sopra un saggio cosi lmpeif1atlvo e profondo che, &enza offesa per ne54uno, è certamente il più lnl.eNl$ante dei due vo1umle costituisce In– sieme uno del documenti più istruttivi dell'odierna spiritua– lità e una delle più acute ri• coetruzlonl e interpretazioni :~~ peg~~: ~ri~ ~le i~ (ii ellenistica. Es.so autori.ua vtt,. tortosamente alla muslma fi– ducia nelle capacità dello spi- ~!71~:~r ?\;:a~ /~~'=~re°'~t':. tem1lnologta a parte, qui 11a. mo nel pieno di un sistema fllosotlco vigorosamente e ac. curatamente squadrato e ca– llbrsto. E del resto basta ri– chiamarvi alla hegellana Fe– nomenologia dello •plrito per Intendere t"he l'angolo vtsua– le fenomenologico ~ stato spe,.s. 110Il primo da cui un pensato– re nutrito di esperienza stori– ca ha meditato di spiccare il salto ve~ una slstemaZ1one dottrinale di tutta l'umana spiritualità. Per giunta le categorie del– la fom1a e dell'evento, se non .sono una scoperta del Diano Cnè mal egli si è sognato dt assertrloJ, sono viste da lui per la prima volta come cate– gorie, cl~ come strumenti e nonne di pensiero, come valori aqul.sltament e filos ofici. Otici• nartamente es.se s ono un por– tato della scienza storlc»rell– gtoea e Insieme de-Ha critica deUe arti figurative; e basta leggere la prolusione padova– na del Diano, cl~ la prima enunciazione che· egH ne ha fatta, per 6lncerarsene. n sag. glo di cui cl stli:uno tntrstte– nendo lo eonfenna. In quanto le mosse dalla prima esperl,n– za rellg106n del Greci e BI ap– punt.a In un'ana lisi del vero slgnmcato de.ll' arte come uni– ca rlvelaitone della condltlon humaine, quale tragedia da tutte le fondamentali inclina. zlonl dello spirito greco nel suo massimo nore e soprattut– to dal pensiero platonico, suo vertice Insuperato. Forse In quanto ha adottato una coppia di termini orlginartamente estranei al llnguagglo t11011ofl• co (ma Il primo di ossi, del re– sto, è da tempo Immemorabile Innervato nel tessuto delta plQ alta speculutoneJ, ti Diano s'è Illuso di aver veramente spez. zato U cerchio magico della problematica più tipicamente fllO!SOtlca. * Ora spostiamoci un po' più In giù e leggiamo ciò che ti Diano acrtve a pag. 311 scgg., nel pieno della sua rivendica– zione dell'arte come deposita. ria della •verità» dell'uomo, In quanto la.vita umana è sin. tesi <ma non dlalett'lca) di for– ma ed evento, mentre la filo, sotln è nel dominio della pri– ma e la religione In quello del secondo. Perciò - mentre lo Hegel poneva nelln. vita l'Urto tra arte e religione e taceva della ru0&0t1a Il vertice che aoquetava Il contrasto dlalet– tlzzandolo e costituiva la su– prema Interpretazione della vi. ta stessa - Il nostro Diano. do– po una cosi vigorosa crociata contro la fllosofla In genere e l'hcaellsmo e I .11uo! derivati In 11.i,ccte, finisce per operare soltant.o uno spostamento - sin pure di gran peso - nella dialettica hegellana, tacc}t(lo di filosofia e religione I tem1l– nl contrastanti e additando nell'arte Il culmine, anche se non dialettico, In cui In. vita umana raggiunge la plu per– fetta Interpretazione. Ora, se si rle -scea non tarsi lmprlt[I~ no.re nello stupore Ispirato dal. la fo rmale graduulone della f1losofla .sotto un'altra attività • Un Michelangelo per ragazzi « A due secoli dalla "Divina C(?mmedia" che canta il viaggio dell'uomo dalla terra al ciclo. w1 poema dal cielo alla terra» DI RllNO BIGARJEJL1f,A si nè temere di avere un glor no a. morire, fin che la vita non muoia, perchè 1e sintesi che questa può realizzare so, no infinite, e il compito della filosofia non è di dettar nom1e alla vita, che non ne ha biso– gno e le rifiuta o le evade, ma :~~lt~~~~nenf~ 1 !trit~tu~erlJ: costruendone la logica... Qui è la verità della tnosofla, ed è la verità che fa ancora e aem, pre veri I sistemi Che fino ad ,rrlc~:nt::a~.:rr~\e~~à storica tu della vita e... dell'ar. !:1 mpfa~ola d~f! ~=~c.s.,ih~t fuori deJla. storia, anche se non s'amplia se non nena 51(> rin.•· Basta rlnettere a ciò che s'è detto finora per scorgere la sottile contraddltlone che s'annida ln queste J)!lrole. ti Diano, evldentemente portato a. Identificare con la filosofia :uf"&iecte~~a ~~~~:~~i'i proposito di dettar norme alla vita; e Invece, a partire dalla rivoluzione kantiana, la fil()S(). !la. (e proprio per questo eg11 ne è nutrito fino al midollo e ~~~~fi~~: ~J1ga:t~e~~ di quello ch'egli ritiene ch'es– ,a debba essere solo d'ora In Poi. Se mal, perc!0, li contra– sto potrebbe essere limitato so– lo fra la rlvendica&ione del valore eterno del sistemi sul plano logico, come PJ'OlffSII· vo aumento propno del Joglco ~r:;~z:,1~~n::{a~v~!t1~°a~ul1n;!!: no storico. E Il /Uoso/fsmo del Diano (e quindi la sua arre– tratezza, e non superiorità, rl• =~lo 1J!afi~t~re;;~dtor~~j fatto ch'egli non avverta che questo secondo contrasto è or• ~:lus:'.'!fo~e e, ~tit1~~tt:: u~: parte di uno storicismo as– soluto di una filosofia teo– retica che Intenda la storia ampliando progressivamente I poteri della l°l{lca. Il che ~ ~!te'fu:io~ntt ~~t~t~ ~:: mini, un far rientrare dalla finestra li primato della tllo– sofia, dopo averlo cacciato dal- ~u~6m1:re r:vi~~ fr~~a~:i Pas&o che abbiamo traacr1tto all'lnlzlo per Intendere come le esigenze del Diano siano di natura strettamente e clu slcamente filosofica: 1 queet'a. nallst." va estesa a tutti I cam– pi In cui si manltdta l'attività dell'uomo: non per n presup. posto storlctJttco, per cui, co– munque s"lntenda la storia, 01111verltl è ng11a del suo tempo, prtn1ppo.sto che non è J)Os,Jblfe tt non sulla base di una determinata meta/bica•· E del reato là dove, a pag. 311, Il Diano atfem1a Che la filo– sofia deve chiarire e ampliare Il suo dominio, reglstnndo la contraddizione della vita, si do. ve sostanzialmente concludere, RI disotto del brtllantlsslmo tessuto dialettico costituito :~1eD1:ri'oomlrin~io~Jnr:'~ ~~R~•:ttoch:C 1~0 ~on~~;r~~ n~~ passo Indietro rispetto all'ulti– mo Jradlno della dialettica h~ gellana: sostituendo ali 'lo e non lo la terminologia della forma e dell'evento. dell'esge. re e dell'esserci, egli hR rico– stituito la dlalettlca degli op. poati, ma non ha negato l'e– strema sintesi dialettica, so– stituendole la sintesi non dia– lettica dell'arte. Ora, ml con- !f.'!~~'1~~,~ 1 !~d tta~i che una sintesi non dialettica la 11può sentire e soffrire nel• !t~r~~l~~-"'~it~~f1zf!~~af1I~ !ican~~ ~"oa~trln efulu:a.1:at: ,i:lnededicate al problema dei. l'arte?) significa creare un Ir– cocervo log!co. * E che dell'arte - punto centrale della sua tra.U-azlone, In cui proprio la storta la la ~I:~{: c~iat~e~~~e~~~~ina. !ft~ cui sistemazione Ja dialettica he11elhma ha contnbulto ln ml&ura fondamentale, lo di· mostra tutta la virtuosità del– le acrobazie dialetttché con cui a pp, 306-06 egli si stona di mostrare come tonna cd evcn– lO, specularità e polarità, pur non arrivando a una sintesi dialettica, coesistano nel teno– meno artistico, determinando– ne la sussistenza colle loro er– fettuall apparizioni, entrambe Indispensabili. e colle loro r&– clprocho reazioni: par di ll'ij· q-erc le avventure del Ritte, RelnJcMn di vlscheriana me– moria I Per concludere che l'ar. te 6 interpretazione della vita, non sarebbe stato mt;llo tor– nare al buon Aristotele tan– to deprc1u1to qui dal Diano a tavore di Platone e al ~uo conce:to dl arte mimesi? Tan. to, SUIvalore dJ questo tefflll· ne 11 t ormai comp1uta un'ese– f~~lda ! ,umclentemente pro- riguardo alla fllosolla, li suo proclamato dl.5tacco dal meto– di classici di Quella, tutto ciò Che autorlz:ia va a sperare m lui < perc.he egU ne ha tutti I nu mer i> un Interprete gen1a1. mente Innovatore delle odierne: esigenze 61 t trasmutato In un anacronistico, anche se pn> fondamente meditato, ritorno a Platone! La delusione ~ amara, e si scopre la vera ra- fo0?~1z1:i1m:~~I ~fa~~e~; la ruosotla. allo stato attuale, cioè la riduce di un Istruttivo equivoco. In fondo l'anima contemJ)Oranea. si è andata proarcsslvamente staccando dalla tnosorla proprio perehè questa da tempo ha sempre più chiaramente rinunciato al compito di rivelare Il segreto della vita e si è volta a capt~ re solo._ I procedimenti menta– li, la logica Interna con cui l'esperienu storica si è concre– tata. L'anima umana esige una fede. Il Diano ha avuto Il me– rito di avvertire quC:!tOcon– tra.sto fra. anelito alla tede e freddezza di un metodo logico e snoseologleo, e perciò ha Impiantato la sua Interpreta– zione della storia umana sul contrasto tra religione e f11050, Ila. Ma, non accorgendosi che con ciò egli seguiva fedelmen• te ~~~~11~1~n~~~! 1 c1~~ r:rpretazlone concettuale del• i~ !W:~l!O::Hah~nr1~i:;:r~i superblo. che per ora es.sa non si sogna di commettere e, per scontarlo, è tornato pro– prio ad una tllO&Oflache In• vece, pretende di offrire, con una fatlcOl!la, contraddittoria metatla\ca, Il segreto della vita! * Naturalmente la mttatlslca platonica è viziata proprio dal contra.sto tra ragione e t~. che lnsldla tutte Je ruo.sotle ~flav,ft:~~I s;~~a~al~ :t':r~~ sto, oltre ad essere tipico della vita umana nei gndJ più alti delln ,ua autocoscienza, è In• temo anche alla filosofia stes– sa. DI qui le antinomie, o me– glio aporie di cui Platone è an– dato Sur.ceMlvamente all'asul- ~'nf:a, ~~'t~t~ 1 ~~1W:r.a1'r~~~ no Invece, tondandoel sulla sua pt"rsonallsslma analisi delle ca. tesorle della fom1a e dell'even- l:• ah~r~~~!fo~!c~~efn1!~r'; tandole come antinomie scten• temente poete, e sempre con 9.3,50lutacoerenza, per con,to– bare e lllumlnare tutto Il ml• stero della vita umana. Dalla sua analisi emerge soltanto un ~su~~f1~~c~lt~~• ~-IJ~~l•a~t del bene, Il fondamento del• l'etlca non ha alcuna effettiva conne5.1lonecolle modalità del– la ragion pura. Ma tale con– qubta doveva persuaderlo ad abbandonare la veUeltà di pro– filare la coerenza concettuale della dottrina platonica. Que5la velleità Invece &piena !:t?ere~~1~a~~p~:,:O v~~t: del platonismo e nella pcwlbl– lltà di rlvendlcame una Jucl– dRe lnattaeca.blle coerenza. sta andato n scegliere proprio I concetti di tonna etl evento oo– me telaio alla sua concorde lnterpretnzlone del pensiero platonico e della condizione umana. Forma, nella partlco,. • lare accezione:con cui egll ne avvertiva Il significato, aveva le sue più tipiche ascendenze ne11'1nterprctazlone e riprodu– zione rtrauclmentale dell'arte ~r:~t~ 1 °! d1~:~'::c~~i5: 0 n ~ dice egli Intatti. fedele al po– stulato det Kun&twolltn rle- 1llano, che • prima del Greci quella tonna, presa tn assolu– to, ... non c'era, ...e dopo t ro~~m~". o/p:~. ~,r; a~a~: tro cnnto Il concetto storico– rellalo:so di et1ento gli serviva a puntunllzzare l'elemento Ir– razionale della rcllgtosltl al cui limiti s'arresta ogni meta– fisica razionalista, mentre, &&– condo lui, esso serve concet,. tualmente analizzato, a forni– re una base alla mttologla pla– tonica e Rd agevolare la aua giustapposizione alla teoria delle Idee. On, quando si pen, ~l~e ~~1f:t~rog~ ~J;:ver~1r a:tonl come dctennlnazlone di quel puntuRle fenomeno per :!a.' 1 !~~~~ 1 ~. "~re.:;l~~I~~ di trD.Sferll'la sopra un plano ~~fi~1~a~!{o~: 1 dfnu~a dlp:~f. colare moda..!ltà dello spirito lndlvldunle, comPorta una sna. turazlone del concetto. Il pas– saggio se e lecito dire daJ. l'evento all'e1ientualtzuulone. C051-,1linl!ICf:Inavvertitamen– te per contrapporre U più astratto del concetU di valore untvenale all'lntuiZlone d'un fMlomeno di frazionata pun– tualità; su queste basi non può na.sctre neppure una feno– menoloeta. E Ci &e ne llCCOJ"!ffl

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