Fiera Letteraria - Anno X - n. 29 - 17 luglio 1955

_P~•g~·- 4 ____________________________ ..:L:..·:..:,\_:_f:..J:..:-E_R_A_L_E_T_T_E_· _R_A_R_IA _________________________ D_om_en_i_ca_l7_1_u,cgl_io_J9_5_ • Qoulmodo a Trleslt., Cut elio di l\liramart, nel 1931, al lt.mpo dl «Acquee tu-re• Preistoria di un colloquio amicale di SALVA TORE PUGLIATTI Frurhlamo, dunque, tra le vecchie carte. Viffle fuori. per primo, un mucchietto di fOQ'lldi quaderno, i'ulttmo del quali reca. nel ..-eno, un rebus. una formuletta aritmetica e questa annota?Jone: e 2 marzo 1918 copiate S. Pugllattl >. E l'unka testimo– nianza che a1a rimasta del primi passi di Quasimodo nel mondo della ,poesla: veni e frammenti di -prosa Urica, compotti tra n 1916 e 111917, alami pubblicati tn aellimanall tocaU VOl'llo ricordare soltanto U Nuovo giontal4J lrtterario, che pubblicavamo noi ra– a-azzl, allora. a Meaina , altri inediti. Per questi ultimi. .. l'arehlvl.sta attingeva al quaderni. rlel poeta, che un suo frateflo, minore dJ qualche anno, gli met• teva a dlspotlzlone. Quaatmodo vide queau torti U 13 genna-lo 1929: quasi venti annl dopo. Lavorava a Reggio Calabria e quel giorno - una domenica - aveva travereato lo stretto per venire a trovare l'nnllco compagno di scuola che da qualche anno ~lt3va la profculone d'avvocato e curava la causa òl un suo compagno di lavoro. La noia dc-I pomeriggio domenicale che già stagna, Va In qu<"llastanzuccia che conosceva fatica e solitu– dine Iu presto !ugata. In 1>00hc,parole .s1 esaurl l'ar– romento che aveva d..1to Il pretesto aJ.la visita, e si parlò di 'J)(lellla.Furono rievocati gH anni deHa adolc– acem.a e &l venne alle ronflden1,e. Dissi delle mie spe, ranw di allora sul conto del poeta che aveva comin– ciato a cantare, e del mio rammarico pc.r Il 6\10 !un• go .uermlo. Infine e5velal il mio secreto. racchiuso In :~.ftft':~!:lft~ll~~rol~e ~.-~~~~ molto a\'eva dhn<'ntk'ato; non sospettava c-he qualC"U• no aveue potuto rat."C'OgUcre conservare. A .era, quando te ne andò, N"avamo trillti entram– bi, e pure in qualcht' modo ronsolatl. Per più &tomi non ecppl nulla. Ma Poi ml giunse la Ili& prima lettera. da-tata 29 gennaio. e li n06tro "ritrovamento" dei elomo 13 - scriveva ha spinto ~-:~~t~r!.~a~! rn: .~ ~~~~~~~c:,e~a =- lando. Della produzione di dieci anni. .. ho salvato un centinalo dl PoRlne di 1)0('9fa. Se, ~ndo Il mio Istinto di caJ«Jlatore burocratico, ,·olessi rare una mf'dla vengono fuori dll"CIpagine ogni anno; d~ a dire quut una al mese. Skcomc la poesia non (? ver• bo dt t\lttl ,t gloml, orooo che ancora qualcosa ci deb– bA enere da stroncare. l1 senso dcll'autOC'rltl<'a, sot– tile, Insonne, ml voM"ebbe rar ritornare da capo; ma se 1.'11.8C'Oltassl, addio povere cose mie>. Diceva anco– ra che aveva e blS0gt10 d! Ubera7Jone >. che non vo– leva ip!Olefn:ere quei suol vl'rsl e su brani di <'nrta > che poteva e str acciare net momenti di -sconforto>. Volt-va il mio gk1dlz.lo e spletntnmentc sincero>. E concludt"Va: e san\ In pri ma o il'ultlma bnttaglln >. La dom<.-nlcaauccesslva 3 febbraio ,·enne a M(>SS\na C' portò Il m11noecMtto - lo consc-~o. con I 1ein,l a matita di -allora ; passammo il pomerlggie nella ■aletta di un cnffè, a leg~<-'r<.' con uguate e dl• vel'la treplda1.lone. ll gludbjo 1u lavorcvole: quelle Uriche erano dA salvare. Comindarono I J>cllc-i:rlnnggtdomenicali del poc-ta da Rc-ggloa J\1es.sJnn. Qui, a poco a poco. 11 l'accolse un gruppetto di amtct, tn I quali ricordo GlaU<'ONatoli e Vann' AntO. Qua\chc volta U trruPPo pa.ssa,-a all'altra sponda. Qua,! ognJ domcnk-a si n,·e,·a la sorpresa di nuove romposlzlonl. ~r un poco si atava In attl"S8. Infine Quaslmodo tlra,-a fuori con cautc-ta I suoi foglietti e comlllC'lava K rito. I..egge·\'a uno, poi un altro; si commentava a lungo. L"arohlvtsta alla fine dc-lla &lor• nata raccoglieva e conserva ancora quel foglietti; o~I tanto con avara gioia contavo. e SOJ)PeS3\'a, La comitiva, intanto 1tl estendeva: a H>lte si riu• ■ct,•a -a pescare Giorgio La Pira, In breve e improv– ,1,a Incursione da Flren:1..e;e amici nuo,·t CMiserart, Aaclakl e ,-ecehl (D'Andrea, 'Morana. Mangano). am• miratori occa.lonall. Raffaele Saggio ct attlrna a Patti, do,-e Nlta la comitiva trovava •leta accogllen• za e H poetR era festceglato. Dopo H pranzo, verso il tramonto, l'arehlvhlta •I trasformava In lettore di poesia. Non ho dimeni icato la ,·h•a emo7.lonc di quelle ore, 1)UrC06l lontane nel tempo. A volte si fa- ~~~,:~a~l~.l ~~~1u:!"J>~1! aTtn1~~l;I~- i~ uan! ~~e.1f~\ir; ==n~ 1 ~~re~I~~~ :,le.~~;j del c;::;mo 11 le<-e U bilancio; le~ I e rlleg:I, ritoc– ca, lima. l 1oglt !iii erano ammucch,atl. Forse &e ne poteva trarre un volume: non troppo pingue, ma jrtà In polpa. Era rutto quC'llo che appan·e, pet tipi di e So– larla •· col titolo e Acque e Terre >. AHora Qua&lmodo andò a Firenze. Vlttorlnl lo In– trodusse presso 1 Sotarlanl: si parlò della pubbllca– z.lone del Ubro. Al suo ritorno, cominciammo a raccogliere le pre- ~zidJn~::i:J~.a~~=~~~~a~f~cp~~ vute ceJ'C'hle. L'aretdvlsta. per l'oc,cHlone, si traslormò In cri– tico, e .ulla Ga::Mta. di McH1NO.fece pubblicare, il ~J:rnori~:ollu~~m:i:1!\~~r~ul~~ =lat:~~a~~ cut Clora1<> La Plra •l Intrattiene a lungo su quello acri~ 0· la d«!lca del nbro. In data 9 luglio: e A Sa.l• vatore ~glfattl, "soave amko" d<!-lVento a Tinda– rl, al cui dono d'anima debbo questa seconda ,·1ta liberata In sillabe, della prima p!Odolce ad es.sere u·– ,1clnata >. che Da ~e"nt:~~= <r:r;:~e ;a !~~,:~t~~~~~':'~f mite tl M> • tra larghi colll pensile eull'acque ... • Tln• dart serena torna, . soave amico ml desta • che ml sporga l'lC'lcle-lo >, n csoase amico> tento CSoln.ria, gennaio l932) di interpretare e commentare, per 111an1.1tutto, que- 1ta lcllcl11lma tra le llrJche dE-1 poeta, ma non ricor– da e non vuole rileggere- le sue povere parole: i:~to- 1a.mente conserva nel cuore le note pure di quella intensa e urea musica. Addio vere.Me arte, per un momento sottratte al &OMO. SALVATORE Pt:GLIATTI iblioteca Gino 1:11a (Conttnuo o J>fll. SJ

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