Fiera Letteraria - Anno X - n. 11 - 13 marzo 1955

DomeniC3 13 marzo 1955 ARTE E LIA 1 GVAGGIO * L'ESTETI(JA. e le forme • espressive * Nell'opera del Calo~ero, troviamo numerosi spunti per una' più moderna classificazione empirica delle arti e delle /onne espressive - E il tentativo deve considerarsi tuttora opportuno se pensiamo alla vanità delle vecchie teorie precettistiche DI GIORGIO FA.NO * Mentre sJ sta per inl7Jere a Napolt U XVII Congresiso di Filosofia, in cui 33· ranno all'ordine dt'l giorno I problemi dell'Arte e del Unguag~k>. ci sembra ln· tercssante fc.rmarct su un libro del Ca– logero (Estetica, ScmanHca, ltttorica. Ei– naudi 1947) che è fra I pochissimi h1 cui si Lrova un apporto of14::inalc e Intensa– mente vlsisuto all'Eslellca poittcroclana. A nostro parere Il libro, mancn talora di perspicuità conccltualc e pcrchè e!SO è stato scrltto In prigione, dove l'A. non disponeva degli agi e degli ausUI neces- ~~i~~~è a~5::.1=1~~~~fl!\~ po rigide e precise defln.l7Jonl, e - cosa rara In un lllosofo - prefensce le cscm• pllfica.7.lonl (che hanno sempre qualche cosa di contingente) al rae -tonrunento. Egll parte dal ooncclto crocia.no del– l'arte come slntesI dl sentimento e Im ma• f~~:iz~~e n~':-tt":ti;:~e:::u~: 1 ~~o~: ~~r~t~~=n~e ~";:fltad~t~ 1;h;11 1 ~.t~~~ poesia chi crede che essa s1a presente In ogni Istante della giornata umana. Cl sono- momenti In cui si Ca o si gode del• l'arte,, e momenti In cu1 si ha tutt'altro per la testa.; l'arte è la dornenlca neUa settimana della vita (pp. 11·12). Non esiste un bello oggettivo, il ghidJ• zio esteuco è un'ope.radone sph1tuale e quello che importa è intendere la strut– tura di tale operazione. L'oopcrle07,a este– tica fondamentale è la cotar,i, il e di– stacco>, la., contempla?Jone visivamente Hmplda e pur patetlcamcn-te esperta dcl dolore (p. 29). Una fotografia sen7.a wilore d'arte, che stampata su una lastra di maiolica rf. produca In un camposanto le fatte1.zc di un defunto, sarà anch'essa, per Il pad re straziato, un'immagine, ma non c erto una se.rena immagine estctk:.a, ben.si l'imma– gine di un lnsupeiiabtlc pa .U w, angosch~ so. Tuttavia, dopo annJ, forse quella Im– magine potrà apparire bella al padre, e dar,rH In confono di rl\/Were nella me– moria le fattc1.2e dell'estinto. Che dl!ferenza c'è fra quella fotogralla e un'opera d'arte come la steJe di Hegeso? La d1!1eren1.a è questa: che U distacco estetico nel caso della !otorrafia serba un cara.ttcrc di mera con1lngen1.a sogget– tiva, cioè di dipendcn1.a do. per90nali con• dizioni di splrHo, mentre nell'opera d'arte Il distacco ò imposto dall'artista. Nel primo caso l'esperienza estetioa è soltan– to possibile, nel scoondo essa è doverosa e non può mancare ln chi rl,es,ca a com– prendere l'opera (pp. 28-29). Allo stesso modo si distingue la crea• zione estetica dal gusto estetico, cloò l'at. to dell'artista che crea da quc-Jlo di chJ comprende l'opera oltrui: l'artista deve compiere egli stC6so Il distacco tra il sen• timcnto e l'immagine (tra Il pat11oa e lo eidoa), mentre chi nmmJra i1 quadro o la poesia altrui, trova quel distacco già compiuto e fissato. Analoga ò In dlstln– zlone Ira la e bcUC12 .. .a di naturo >, ln cui ll distacco dev'essere di volta In volta con– quistato dallo spettatore (per cul non è mal possibile una < lntcrprcta1Jone auten– Uca > d'un paesa2glo) e la bcllC'f.7.a d'arte in cui li distacco è imposto (pp. 23 e 32). La creazione artistica non ~ una crcatio c:.c nihUo, ma l'artista muove sempre da un sentimento - Immagine lnl1Jale, e In sua opera consiste nel modi!lct1re quel sentimento, nel dari:ll un ritmo, nel con– ferirgli qucll'equillbrlo lirico In cui con– slste l'esscm.a dell'arte (p. 35). Attlnchè vi sia un'opera d'arte non ba– sta Il sen1lmon10 né l'lmmnginc, ma OC· corre un'c annonmo'.azione lirica> di lm• magine e sentimento (p. 302). Questo del– l'a.rm.onlO e dell'çquUibrio è un concerto fondamentale dell'Estet:Jca c,ilogertana, un concetto che et viene sugr:erlto con una quantità di e-serrlpl, ma di cui l'A. non ha ritenuto utile dnrol l.lM rlglda e uni– voca dellnlzione. A quanto sembra l'ar– monia risulta quando un dnto paO,oa vie– ne equlllbrato e purtncato da un nuo\'o sentimento . lmmnglne (cloò da un pa– thoa che è insieme un eido~J (p. 97). li caso ph) tipico. U loc11, comnwnis della funzione catarUro di codesto equi– librio Jlrloo è quello ciel dolore che nel canto si disacerba, del penosi ntfann.l che acquistano nel ricordo un f:\sotno dllet• ;~•Que":fo d~~ 1 ~~::!c~l~k.•/~ÌI~: riosto, cloò che nelle sue raUlgurazlonl non c'è mal immagine dolente a cui non sia posta accanto un'altra Immagine che armonleamcnle la equilibri, si può con• sklerare come la definizione dc.Ila poesia In generale. Non Importa però che si pos– sa el!ettlvnmcnte lndlvXlnarc la compre• senza dl due oppo6te immngi-nl, mn Im– porta che Il conflitto ci sia slnlo e che l'equilibrio sia stato r.:igglunto (p. 45). Uno degli aspetti più Interessanti del– la teoria che stiamo esponendo é la sua distinzione dell'Estetica daU.a Semantica, o meglio del momonto eidetico (ck>è In– tuitivo e rappresentativo) da quello se– mantico (cioè slgnUioaUvo o linguistico) (p. 38). D Calogero si OJ>pone alla idcn• tlfkazk>nc crociana di eludl·,Jo Interiore e giudiz1o espresso In parole: non è vero che chi parla male pensi ancht." male. SI puO, ln!atU. pensare In klce e lmm:tgirrl quasi del tulio prive di p.,role; c-sistc, cioè, una klcn:1..lone dlrell:t~ nS('mnntlcn, che si deve dlsllngucrc dalla ldc,.,zione parlata (p. 1G'1), Convlcn dunque distin– guere Ja percw.lonc dall'intu1-,1onc (ad es. u gatto percepito senslbi'.mente dalla sua lmmagln<!: rievocata dalla ml'rnoria I e la intuizione dall'cspresislonc S('mnntlca o linguistica: altro è Il ritratto di mia mo– glie, altro il suo nome (pp. 164, 173, 178l. La pittura è un'arte n'Seman-Oca, aloè direttamente espressiva. la letterature e la poesia sono arti semantiche. cioè st ,ervono di segni oonvenull. Per distingue- rè le due forme d'espressione l'A. aur~· ~~tl~a ~o d~rr~:~~ !'~~.jf~~fu:~: ne, l'Immagine slgnUica.ta daUa parola, po. Gli anttchl hanno ingenuamente lm· maglnnto che un pltitore abbia dipinto della frutta cosl bene da attirare gli uc-• cellettl, ma nessuno direbbe che una de– scrizione leuernrla possa essere fatta cosl bene da ottenere quel-lo st<.\980 elfetto (p. 173). Fra Il quadro e l'immagine che esso esprime c'è un legame naturale, mentre tra la p.·u'Ola e il suo significato U Je. game è, arbitrarlo (p. 179). n primo vale e- per natura>, Il secondo < per conven• zlone > - direbbero I Greci. 11 segno è COOn<!850 al significato dalla tradl7.lone stonica, ma quando, In deter– minate clreostam.c. quella tradizione ven• g-a Lnterrotta e si riesca a iniziarne un'al– tra, U linguaggio continua a funzionare e - superato Il primo disagio - nessuno si accorge più di dire a11t'3ta negli stessi cn9l In cui "rima diceva cha11/fe11r (pp. 181). li Unguagglo non è però un puro si– stema di segni convcm.uli (come sono ad os. le 9CNtture alfabetiche) ma vi sono in es90 non pochi clementi pittogr.a.flcl e suggestivi. Le singole parole hanno un I-OroslgnU.lcato fondamentale lndlpcnclen• te dal suono, ma li fonoma stesso porta con se un alone di lmmnglnl. Perciò l'A. dlstlngue l'elcmonto ica.1t1Co o eUlctÌl."o, ohe è destinato ad orientare Il nostro sgunrdo verso un precipuo contenuto del• l'espcrlen7..a, dnll'clcmenro suggestivo, che è afliadto al fasc~no musicale della strut· tura toncttca del linguaggio. L'elemento cidetico ha la sua mass!mn \mportanza n<!l llnguRgglo tecnico (per es. In espressioni come < cambio di velo– cità con ten.a sllen7.losa > . < carburazio– ne con turbocompressore> e simili) do,·e quello che Importa è la < spietata esat• tezia indicativa>, epperò la prosa tecnl• ca si può tradurre da una lingua all'altra ten7.a gmvl lnconvenlcntl. mentre l'ele– mento euggt'6tlvo e musicale predomina Mturalmcnte nella poesia. Il Calogero si oppone tanto all'Idea In• genua che un'opera di poeskl si J>06S8 fa. cllmonte travasare tal quale da una lin• gua all'altM, quanto a quella crocl.nna che dkhlnrn del tutto Impossibili le tra– duzioni: le tradu1.lonl 9000 lanto più pos– sibili quanto più l'elemento lirico è lm• pcrnlato sul contenuto ekletico, tanto meno quanl'O più vi collabora la sugge. suone musicale (p. 270). Da ciò si rlca• va un modo assai originale di conside– rare la mus~a: Immaginiamo un llnguag. glo In cui Il momcnlo dcli.i suggestività. n.bbln. t.almente preval90 sull'n,hro d.i. an• nullarlo, e avremo la musica (1). 280). La mu,•dca é dunque un linguaggio che suggerisce sentimenti puri. per cui ogrd elemento descrittivo e narrativo le resta estraneo. Le 'didascalie posle ad es. da Beethoven In certi passi doUa Pm•torale (< gala Muntone di contadini>, ecc.) han. no lo !JCOpo di Indicare le occasioni da cui ernno not1 I sentimenti espressi mu~l- 0:1Jmcn1e. scn:z:.1 alcuna pretesa di de-– sorltione. Insieme alla Ironia generale vt sono nell'opera del Calogero numerosi spunti per unn. più moderna classlfioa7.ione em• plriora delle arti e delle tonne espressive. Il tcntoll\-'O cl sembra opportuno perché noi tutti slamo convlnU della vnnlt:\ delle vcechic rctorleh<.- proccttlstiche, ma 1,oJ. chè non si pull parlare d'arte SC:n7.A fare tn qualche moclo delle distinzioni empf– rlc-he, oonl\lnulnmo poi a usare quelle vecchie classltlcazlonl che riescono spes– so lnadc-guntc n una più complessa cspe, rlcnza <"SletJc.'l. TI Cnlogero cèrca non so– lo di ooratt,:,rl7.7.are le. singole arti dlstln• guendo qlae-Ue.semantiche da quelle asc. mantiohe. quellt." In cui prdomlna l'o!e• mento eldellro da quelle In cui prevale il p..'lthoe. t'C'C,. ma cerca pure di lndM– duarf' un certo numero di tipi<'! e moti'-1 lirici>. P<'r esc,rhplo Il motl,·o dc~l'i11110 o dc,l,la lauda, In cui l'equilibrio è• raggiunto col solo fallo della contcmp}v:ione gioio– se, Il motivo delln prcf1hicra, quello del mi.!tcro, c,cc. (pp. 71-87). Fra codesti motivi lirici egli annovera anche qu~lto delln csom1>l<wilà, per cui un dato personaggio o una data sltua1Jo– n<! ,-cngono rnfflgurnrJ come eterni pa• radigmi umnnl. Ad es. li Federigo dn Montcreltro di Pk-ro della Fraoccsoa o Il Collconl de!!I Verrocchio sono non sol– tnnto rltrn.ttl ld(\.'lilr.t.atl di singoli Indi– vidui. ma ratrigurn7ionl dell'eterna vo– lonliì umana dl dominio (p. 339). SI trat• tn cioè di Immagini poetiche che fanno )n qualche modo le vcel del concct10, e che Il Vico chlnmnva appunto e ul'Mvcr– sa.11 Cnntn.,;llel>. Codesto moHvo rttorna - osserva l'A. - come nota Insistente at– traverso le pagine del Promeasi S1>0si, tanto da COIStltulme il terna dominante (s~so, persino ncll'atteg~lamento d'un personaggio secondario. per es. nel e- si liguri> del sa rio, sentiamo che quella situazione diventa simbolo di lnnumcre• vo M altre): e anche a noi sembra che la carattcrlr.tl\ zionc dell'A. colpisca be· ne quel qualche cosa di meditato e con• cctt.oso che è proprio doll'nne manzonJa. na, asSò"!.lmeglio ad ogni. modo che Il e carauere oratot1o > che ,•j notava Il ·croce. Abbiamo cercato di clarc con quesU po– chi tratti un'Idea ~nerale dell'Estetlcn caloger._,na, e cl plnccrebbe ora di sot– toportla ad una discussione clitica e di• stingocme le parti che. a nostro parere, restano Inferiori all'Estclica crociana, da quelle che rappresentano lm-cce un pun• to di ,'1sta più progredito e comprensivo; ma l'eslgu~tà dello spazio ci obbHga a rimandare tale esame ad altra occask>ne. GIORGIO FA?lo'O · iblioteca Gino Biar LA fJERA LETTERARIA Pag. 5 RASSEGNA DI FILOSOFIA A CURA DI I.urc1 QUAT1ROCCHI * Apocalisse e insecuritas Domenico Cantatore: Studio per le donne planrenU (Galleria della e Medusa•• Roma) RASSEGNA DI STORIA A CURA DI GIORGIO DI GIOVANNI * CONTRADDIZIONE ELUT RO R.ASSEGN A DI S'll'UDI CLASSICI A CUHA DI E'r'.ll)ORE PARATORE * Aleune . . . t· tnt:ta ave eulturali La RAI ~ ,·eramente bene– merita per l'aMldulu\ con cui tende a divulgare la cultura clas&lcoo per lo meno a non fame pcn:lere Il gusto e la prc.scnza fra gli nscoltatori. Documento. fra I tanti. di quesfol sua lodC\'Ole A.lU\•ltA è Il volume:.to Dodici Cuari, u– ectto ora tra I suol • Qua– deml • e rnccogllente le le• ztonl che nostrt mustri cul– tori tll atorla romana 6\'0lsc· 10 al m.lcro!onl della n05tra Lc;Utuzlone rad!Ofonlca sugli imperatori di cui Suetonlo scrisse le biografie. Pn.rlnrc :illn radio &U argomenU del acn('re è compito complCMOe rls.ch1oso, In quanto b!Mlgnn mper conciliare le eslgentlC del P'Jbb!Jco col dlrlttl e l dO\"Crldell'alta culturl\, Alcuni tra I profili del do– dici Ccs.,rl tradiscono Infatti in pl'COl'cupa~loncdi nllettatt; gll MCOltatorl con Ja 110la ~~~~l~riu~ar=o~r~:~~l a~~cl tono di risentita auen,Jone per 1 particolari sapidi. che contraddistingue le b!ogrnClc suctonlnne ed è H segno più cara11crlstJoo dclln loro U· senza di spirito cr111oo. C<>,t.l le biograOe del due maggiori - cesare ed AUl!:USIO -. do– vute alragllc penna di Ro• berto Parlbenl, scmbrnno vo– ler evltnrc di proposito l'e– nun<'ln,,Joncdel problemi !on– dament~II. punumdo .wlo sul ricchl5Slmo materlalc aned– dotico che basla a rendere avvlncenU Jc vile di due uo• mini (O.t;l eccezionali. Ooil JI promo di Oom.1%.lano dell'Io• algne cplgmflsta Att1Uo De– grft.M.I - meno portato, !o:,,.e. alle l'lnte-61&torlche - rtma– nr 1mcora \"lnoolato Al ?J~– g!udlzl moral::sticl del molti poell e scrit.torl che Ùlfanga. rono la memoria deU-ulUmo !e~~~a;,I Sfri\dl:!~tiu~f~~ &abili. DI contro Il profilo di Cali– gola. tracciato da quel fervi• dlMlmo e penetrante Ingegno di s~rico <'h'è Santo ?-.lazzarl– no. pnò essere additato a mo– dello d'e!qulllbrato contnnpe– rnmento fra I metodi adatti e.I gnm pubblico e le lmprcscln– dlblll nece.ssltà cli una cultu– ra antomnta e fatu,·a. NC5• suna conc'!.S..~oneall'orgia di t.adlche coi:uplaccnz.e sratc• nata proprio da Suetonlo In• ~~~~ui~~~;li~":n~:~e n,:10 pf~ Jntelllgente anelito a Inten– dere e far comprendere l'e– semplare problematica dt ~~~&lr:o(l:l:r bl~v:to~l~UJ~:r~~ pero, In quanto manHcstaz.Jo· ne del primo conscio tentatJ· ,·o d'fnstau.-are un regime aut~mt.lco. Né c·em natural– mente da attendersi meno di quello <'he han fatto da par– te di uno storlco della tem– pra di Luigi Paretl (che ha saputo dls,cgnal'C mlrabll– :ncnte. In poche pagine, i motivi conduttori e I reali ca. nmerl del regno di Tiberio. In vittima pili illustre della. demnqogtn ollgarthlca di cui sl n11tl1rono e Tnclto e Sue– tonto e gli storici s ucces.\ivt) e da parte di uno st udio.so del 1,erlodo neroniano. oomc Ml\tlO Attillo Le,•L che ha aaputo concentrare. con tutta la (~he:r:ta delle &Uenon meno Nngolarl doti di put>– bllcl,,1. A le oo nclm.lont di u– na au, dot.la mono1UAfianel due acuti profili di Claudio , di Nerone. ove la comp!e:s• !I\ problematlc:i. relaU,·a al due Jmperatorl è fornita e discussa con 68p\ente-'lev1tA dl tocco. In complesso. anche se aJ, cune divergenze d'atteggia– mento sono sensibili nel pns• &aggio dall'uno all'altro pn>– lilo. Il ,·olwnetto è da. ritene– re uno de.Imlgllorl fra I mol• tJ conslmlll della RAI, uno de.I tentati,•! più rlusclU d.J \'Olgarlzuunento d'Uno del più complessi pcr1odl st orlel. e addirittura per ecru 11.ri: :o-– me:n•,1, un contrlbulo valid o anche per gll i.tudl061. Con la &Olltasmagliante e– leR'lflZAdella veste editoria– le cui cl ha ormai &bltuat.l, la Cnstl Einaudi ha pubblicato una versione delle Grorglchc o cura di Agostino Rtehelmy. Cercar di diffondere la OO· nosccnza del capolavoro vir– giliano ln una ,·er&lonc con• ~~= ~erft!:~<;.:~!1:::m~n~ Il trad~ttore ha avuto buon gioco nel difendere e prau– carc l'opportunltà di tradur• tt: tn pro38. Ma Ja sua ver– sione. Impegnata a rendere ti timbro del testo parola per parola quRSl scavando in O· gnl vocabolo per carp1me nitte le ri&lnan7,e (e tutti Annno quanto ciò ,;la dovcro– M> e insieme dl!flelle, e,.tre– mamtn~e difficile per Vlrgl• 110).non è riuscita ad evita• re nè frn!ntcndhnentl, nè &tranl neologismi o arcal&nl che ~u,mano fatso. con nn– tollcnuuia \"Cn;o la cuJlura tecnt:a che è di moda sfog– giare D"Rll amblentl c:!.ellet• teratl pur:!., li traduttore ha dlchlarato di non aver \'OIU• to 1: fare della flloloJla gtn– nlc11. f?) ma ucolt.are pa– ttent.emcnte 11 testo•. Blao- gna concedergli che tale veJ• lellA s'lndo,•ina nella &U1' vcr– Mone ad ogni pllMQ. M1'. a feasr~ d~1 rs~igb~~~t 1 ct'egu:~! prlo per le Ckorglche le.scia piuttosto a de siderare, q uesta tendrnza a 8\' l11ecra.re le Jn!l, me pieghe di ogni c .sr, res.,lone \ 1 1tglllana lo porta spes,o a introdurre nel suo dettato scompensi tcnall rilc\•antlssi– ml, senza rlll.sclr neppure ad evitare più \'Olt~ \'eri e pro– pri errort d"lntcndlmento. Dclruno e delrll!IIO fl'nomC• no cl A.! può documentare nd apcrturl\ di pagina: Ili v. 6 del L. 1. labtntem caelo quae ducitfJ annurn diventa • che conducete Il labile nnno nel nostro cJc1o•: al v. 7'I lae– tum 1iliq11a q11a11ante kau– men... sw;tuleris diventa • scotendo le silique hai 101- to I gra~IU legumi•: nl V, ~n1u~"/e"fl~u/::."i;:,~ihf1fl:~ Rlchelmy a!uggc che plgtt $0ltintcnde te. dh·enta t: &e sci pazlcnc, ohè so to (!) oo– me è nol050 star wlle pleco– ltt.tt it, al vv, 159-60 del L. I I. te. Lari ma.rime. tcque, .. Benace. perdono la correla- 7Jone Indicata da te e dh·en– tano pure e gempl-c'i e11eJa. mazJonl: •O grandL'l.,!IJlo Lario! O Bennco...•· Co.;,l al v. 168 ,,ubemque Sabellam di– venta r I glo\ 1 t1.nlll Snbelll •· qulUJI che t Marsl no:nlnnt.l accanto f065C:to unn popola• ttoue prlva del dono della glo– ,·cntùl Cos1 al ,.. 34 del L. ~ 1 l~pl~~~tl:1at~g~~ af 1 }c~~ del L. IV agcntem carnune qucrcu, dh·enta 1: commo\·en– do le querce con la poe&a » dando CO& l'imprcM!onc che le querce non segu.tucro ml· racol01a.mente la lira d'Or– feo. ma ai limitassero a stor• mire o, al massimo. a piange– re per 11'couunozjonet Ugualmente !requenu, se non più, I t.enn.Jnl dl1usat.l e prctenz.lost lnaaccaU lrtdl&crl· mlnlllnmente nel tessuto lin– guistico acca nto a neologi– smi e giri di fra.se da ,ermo ,·u/gar/1 che va nno inoocN".n– lemcnte a braccetto con tournurt-.t di pretto &UlcJct,-. terario. C081dobbiamo !CRIC· re t: llMUCtudlne. llllquldL"OS. .90Jchcrello. Silique. spruneggt vulcaneo, .mmmarichlo. con– volgcndo. grnppo!onl. nover– che, soboll, spadroneggiala. frombO. dii alla tesla. cam– ptrt'CClo, avorio elefantesco. tlnntto. quelle sono due drlt• te Imprese. una robu sta mRn– zn, sotto una 7,l: r.zn spremuta, mvlcose. arboreti•· e ~t via Ed è un peccato. perehè 5J)C'S.'IO. speele nel brani di più evidente andatura dldascall• ca Il R.'<'hclmy sa rcnd.,re Il te.,to Jn torma accurat-a– mente precisa e sapida nella sua A!gnlflcaUva prcgnanu M11. questo ~ l"lncom·cn1en1c di tutti I g iovani che riten– rono dl.sc\ lce\·ole mo.str11.rsl \'lnrolatl alla tradizione e >O· Qllono surrogarla con tutti p:11 stRrtl ,·erso la tMCanltA più rlbobola!a o \'erso le ca• dC'nr.e tApreSt':lvc degli t.eril• tori d la paqr o verso un the– faunu verborJm atque t-lo-– cutlonum mccatlato a ra– prlcclo presso antichi prou– torl frn I meno noti: ciò na– turnlmcnle. in ltlO\•anldi for• m!Ulone e orl,::lne non tc,.c;ca– na come Il R!chclmy, trndlsee an('ota di p!ù 11suo aaprtto di ~r.ed Jente comPolSltoe rur– relllz.lo Nel 1 95'4,~mpre per I U• pi dcll'l&tJtuto Ed1torlate del ~~r~:: lld~ro 1 !d ~I~ timo volume della t: Guida allo studio della clvlltà roma– na antJea • oonceplta dal compianto Vincenzo USMni e dlretta da JuJ e da France– sco Amnldl. che ne ha poi a"-'unto l'Integrale patroclnlo dopo la morte del AUO illustre Maestro e ha lllw;uc-ato con. ~~l~a e~~to~~m~p°re!!. 1 ~u~~ sto ,·olume abbraccia tutto ciò che non é specJftcamtnte !;ftil:re a~a gl~'::~l~a ~Ut~_- ma: perciò r1esoe torse più lntcrea.sante a una ph). vaata cerehla di Jet.tori. Un com 4 petente come Aristide Calde• rin! vi dl5corre da pari suo delle antichità romane: gtu• dl061 ln.sJgni come Gustavo OI0\'1'nnonl, Achllle Adrianl e Domenico Mustllll vi trac– clfmo robuste slntesl. rtspettl– vamcnte dell'a.rchJtcttura. del– la 9CUltu.ra e della plttur& 1omnne; Luciano Laurenz.1 tratta delle arti minor!. Clr• ca quamnta pagine sono de– dicate alle noUzle degli &ca• vt: [ra queste emergono le pagine dedicate da Matteo Dclln Corte agll scavi di Pom• 1,cl ed Ercolano. Indi l'l PRMnal mondo del• le lettere. Un laUnl.gta per 11 quale la llnlflla non ha ml– aterl, o. B. Plghl. ne !om.1- acc r.01runto la &torla, mentre 11 compianto Ma.ssjmo Lcn– chantln de Oubcmat.ls e Ar• m11.ndoSalvatore al son dlvi• M Ja trattazione teorica e s1orica del metrt Indi. &em– pre col med'5lmo Jode,,-ole cri– terio del rlflh, man In the rlght plaee. lo stw;o France•

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