Fiera Letteraria - Anno X - n. 7 - 13 febbraio 1955

LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 GA.LJLJERJIA DJEGLJISCCJRJITl~ORJI STRANJIJERJI Hermann HeSse Se dopo un·ora o poco più di paS5e'àglata su per I colli dlet.ro a. Lugano a..rr1va~ sulla µlaz.ut.tA di Montagnola. poU!le chltde:·e al prltno che incontrate dO\'C RbltJ Ht.nnann Hes.sc. Egli ''1 risponderà subito: e Lei pren– de qui " slnLstira. Pa.s&Ada,·antt alla scuola. fa un breve t.rat.to In salita e arrh·a a un cancello aperto: su uno del due p~ ia.sw-1.nl c'è un grande cartello bianco· dove si legge: Bitte, kelne Buuchet CN!ente vLsltc, per fa– \'Ore). E' là ,. e~~~,/~f"ol~~~t,~J~~.1 t%v~ 1 t ~ Il cartello. Avvicinandovi vedrete che \'I è trae01ata a m&tlt.Aqualche firma e qualche frMe (tra altro, In Jet.t.exegreche: ta pan:a mata!ot.eSL Il cancello si apre tra un SAm– buco e un g::an pioppo: è aperto, m!l n~u– no oserebbe att.raversarc l'lnvts!blle, SJ:)C.'»a e alta muraglia del rl.,.pet,to che sbarro Il })USO, a meno che non sia o,plte al.teso IRMtl. Un vtal:tto monta dolcemente &0t.toquer– ce e castagni che fantlQ tettoia e porta a una CM& bassa. muta. chi~. sepoltn nel ,·erde Qui vhe e medita l'autore del e G!uoco delle p!rle di ,•etro >. romanzo che nel 1946 gU , •al.se Il Premlo Nobel per la let.tcrat.ura e che prosslmamen~ san\ pubblicato da Mondadori neHa collezione e Il Ponte>. Qu"6to non fM:lle libro narm la vita di ~~l:~~~n~~o rili°~T!c~nfr:C:~0~1: Si trat.lll. dunque di quello che I tedeschi chi.unano un 81/dunvsroman, un romanzo che desorlve la formazione, lo .sviluppo di un uomo. I casi lnterlort della .sua vita e le clr– C06t.anze nelle quali essa .si è .svolta. Chi è Knecht. e quando è v!Muto? E' un pcrsoneg- 810 immaginario la cui vita - tragica, per– chè t.utt.a dedlcat.a. allo .spirito - l'Autore cl raccont.a 1n ba6e a documenti che finge dl aver trovati. e a bradlzlonJ ora.li. Slamo dunque di fronte a un'opera di ~a più che di storia: infattJ , la tena dlmen,;.lone della .storia è l'Invenzione,. .,,. Questo Knecht. della cui nascita e ori- fa0~;~~ d\f:t1~~~:· a toa~~f~~nn1:1~ .s:uole s.cclte. destinate ad un'ilfte di g!o– Yanl p~!'t.lcoliumente dotati: seuoJc che .sono nella Ca,5,t.alla. 05Sla ln queHa rcgtone che. con una. fra.se di Ooot.he. è det.t-a la " Pro– vincia pedagogica,. Tra gli alunni dell'illte &I ttlelut.ano l'Ordine e la gerarchia delle au– torità .sclcnt1!1che dal maestro di scuola al diret.tori e al Ludi· Mag!ster. La Ca.stalla e l'Ordine furono fondatl alla fine dell'epoca belllca (dunque verso la metà. del sc,colo XXJ sia per un ra"vedlmento ~tlco-erolco e u.no .sforzo dello spirito, .sia 1>tr un profondo bisogno dl ordine. di norme. di leggi e ml3ure da parte del popoli .sfiniti ::l~l!~~~lltldt°citcq~olf°i!~1~ dÌniti~l &Isvolge dwtQue tutta In un lontano avve– nire o, meruo. in un·epooa fuori del tempo. donde Il biografo guarda al tempo n06tro. at secolo dolle guerre, ali', era della terza P8f.=;en~ &~ri:,i~n 1r::· n collegio d1 Eschholt, do"c sorge Il complesso di scuole più grande e recente della Cast.alla. Knceht. dopo aver tmpsrnto a medita.re. 1_>8Ma a Waldz.el.l, la scuola cast.alla che è piu V1elnn all'Rrte, mentire le alt.re coltJl'ano .soprat.tut– to le aclenz.c. OrR Waldzcll è quella scuola ~he fcìfe1u:rl~U Jf18'::1:!. mnestrl del e Oluo- Che c06'è questo gluoco? L'lnvem.lone ne è attribuita a un teorico della musica, un clt,tadino di Calw, che a Colonia costrul una &J)ee,IC di telaio con alcune d01,Zlne di fili U:61. gul quali si potevano allineare perle di vetro di grandezza. formn e colore dh·ersl, I fili corrispondevano al rigo mlL'llcale. le ~e alle note. e cosi via. Con queste perle di ,·etro. cioè di nessun vn-lore, s1 compQne– ,·ano tra&! o temi muslcall che poi si pote– ,·ano t.rasporre, svlluppnre, modulare, ecc. Era un glochotto prntlco per gli studenti di mu.tjca. Quando questi lO lnsclarono andare In dl.sll.!50 ru accolto daJ matcmntlcl I quali lo Portarono a un alto grado di e\'oluz!one rendendolo atto a esprimere fatti mntcmatlcl con segni e abbreviazioni pnrt.lcolnrl. DI lin– guaggio prima musicale. poi matemnt!co. di– venne Il UnguRgg1o della fllologfa e dl t.ut.te le alttt scienze e delle loro roclprochc rela– zioni e analogie. flnchl!, valicati l limiti t.rn le singole dl&olpllne. nolla ricerca dell'uni- [1~~:~~a?ro:;a~~a~C ~I 1 ~~~ 0 sJ:: ~~~::e ,~tc~8t~1 d~l~ut~r ,~~~~~:of~~ cmdo. Cosi perfezionato. U Oluoco delle perle di \'etro è la somma di tutte le scoperte spi– rituali e art!J;tlche. ]'unione mistica di tutti I me:mbrl dell'Unlver.sltA{I,Utitemrum: è nrte, &clenza. til050tla speculativa. favorite dalll\ co:1t,empla'1one e dl\lla medlta:r.ione; è una simbolica forma di ricerca della perfezione, un ll,{'C()St11mento allo spirito In sé concorde. cioè a Dlo. Nella Pro,•incla pedagogico. 11 O!uoco delle· pef.e occupa un posto emi– nente e rapprtsenta il ml&terl060 e critto– grafico metodo di ricerca del più elevati concetti. Amiciziaostile A Waldzell, &edeufficiale del Oluoco delle r:rl~n13e::i~oli1f.~i~~~rt.~;noal~~f~ mento fra scienza e l\rte. VI sorge Il Vlcus Lu.sorum. li vll\Bfflo del Aiocn.torl, e \'I rl– sl.t<le li Magl.stcr Ludi. U Mn<'Stro del Oluoco delle perle. Durante que&to periodo dl studi ~=:t, 1 ~~[!~tn ~~zlJ'nJOt!tr~:~°c F~~n\ Il~iuoco delle p rle divetro * Che rnpprcscirt,, mnl questo giuocoP - La •omma. dl tutte le scopvrl.c spirituali cd arl.l11tlcheP • L'arte, la lfclen=a, la liln• tcofia speculativa.! lavori.te dalla. contcm,pla:ione e dalla medl .. tn=lonc? • Vna. Nlmbollcn. torma della. ricerca della. pcrlcz.io~ ne, "" accostamento allo 11plrl.to i-n sé concorde, cioè a Dio? di ERVINO POCAR La decisione di lasciare l'Ordine e lR Cll· s~lla. ~post.a ln un memoriale all'Autorità supttmR, non è lmpro\•vls.a.. Già prima di lasciare Es::hholz Il giovane dlclaMCU.enne a\'eva pe°"to con stmp:st.la a quel compP.• gnl che erano rit.ornau nel mondo: e ... no– nostante tut,to quegll llJ)Cl'ltAt.lde$1.ADOIn me una certa rh·crenza, come Luctrero. ran- 1telo ribelle, J)OS.$!edeuna sua grandeua. Forse hanno fat.to un pas.so fal5o, Mzl I? ~~~1~Y,t;!°a h:~odr:~~~· d~a~ 1 e~ ir-~ no compmto hanno osato un &Alto per 1I quale et \'Oleva cor11~0., Fare. fare: con– \'incen;f che li solo mcdlt.are non bA&ta.. E tA. del due poli, ,·erro la fusione di spirito e azio.M. cosl anche U suo Autore arrivò • ~r grrdl 11llaconcezione di quest'opera mo– numcnt&:e. Si può dire che t.utt.! ! 6UOi&erltt.t Prtte– dent.l con~ano accenni a qu~sto proc"650 d! e~·azlonc e tutta la sua vlt.a nn dalla lcnt.ana g1cwlnez.za.sii\ un viags-lo ,-erso que– sta. meta. H ~rt1111.nn Resse è nato a Calw nel WUrt.– t.embcrg Il 2 luglio 1877 o. come egli dice In un suo bre,·e &ehlzzo autob!ogreftco. "sul ft– tUre dell'era moderna. poco prlma che ~··lnl– zla66e il ritorno del medlOC\'O ,. Suo padre, JohADnffl, era na,tlvo di WcWCnst.c!n In F,·ammenti d'una con/ essione di GI0\7 A~~I ~EtJ()O El'vil10 Pocar, uno dei no,tri più q1ta• < ttitte le opere di Hermann Heue aono lificati e aolerti tradit.ttori, a cui dobbia• oggettiV(U.ioni di lu.i ateuo, sono fonda• mo l'interpretazione fedele, per1picua ed mentalmente llrkhe secondo la tra~Uzio. elegante di decine e decine di opere nar• nale accezione. anche quando 3ono vro3e rative e critico-cultittrall, 3pecialmente te- di romani-i>. Difatti anche l'attività li• deache, oltre ad e3sere un ala~re inter• rica finte30 l'aggettivo nel auo 3i9nifi• prete ~ anche 1mo atudioso aciito e dili• cato piiì atratto) del Hesse é eempre gente e un brillante 3aggiata. Egli ha stata inte11&a.Nella ediiione dei Gesam· tracciato qui pei lettori della Fiera Let• melte Werke le poe.,i:,e COie Gcdichte, teraria un ampio, nitido e bene informato Si,hrkamp_ Verlag, Berll~o. 195~) occu,va– profilo di Hermann He&se. Nella. bella no (tn i~t1ero volr~me di qua.1i 5~0 fltt~ esposizione a lodevole attche la delicate:- pag111e,,l qttale n,mlta dalla fusione dr za con clli egli, certamente di proposito, una doizina di volrunetti precedenti. sottace (coerentemente al carattere che Se tutte le opere dì Hesse sotio i .,/ram• deve a.vere m10 pre&entazioneJ i limiti menti di ima grande confeuione >, le li· dell'arte hes,iana, limiti che si posaono rìche rappresentano la pi1ì diretta e im– Jorse fiuare in un sottile intellettt,ali.smo mediata proiezione /anta.!tica di que3te il quale preforma un po' col cervello la e3perienze por&onali. Non ho qui inten• materia fcrntc1stica, inalveandola in ana· .::ione t1eppur di tentare un' ar,alisi del logie simboli8tiche eacogitate, per co3l 111ondo lirico hcssiatto. Dirò solo che i dire, a priori. motivi che n sempre ricorrono, aono la Hermann lles,e il 1mo dei pochi iMi• ineluttabile .,olitudine dell'1tomo, il fata• gni scrittori tedeschi moderni che 1w, le intriatire e perire delle cose. la morte i1tttavia, m011tenuto fede al principio del• e le vicende interiori, l'ine3orabile morte l'autonomia del ,nondo arti.1tico, in q~an• e tutte le reazioni psicologiche le quali, to ha insistito"sulla e.1igenza di difendere dinanzi a questo triate spettacolo, si de– la personalità e libertà del1'1wmo contro terminano nel poeta che si eleva man le ostili irnu:ioni della massa. sotto/i• mano da 1m'ansiosa e in.1onM irrequie, necindo la concreta Menschllchkelt fiw• tudine fit10 nlla serena accettazione della manitaa) dell'individuo, an.zicliò rilevan• 03tile e paventata realtà. 1n qriesta ac• do i valori 1wwni nella forma stempe• cettazlone con&iste la catarsi dello spirito. rata delle qualitll 11n po' incolore, comuni NeUe &lte liriche Heue 3eg11e: preaso– a vasti gruppi della Menschhelt (genu& ché sempre, la metrica t-radi..:-ionale. hominmnJ, Le poesie che di(rnlo qui in versione Nella < rep1tbblica dei dotti tedeschi> metrica, unite ai brani hl p1·osa tradotti Heue t, inoltre, "no dei pi1ì gelosi custo· dol Pocar e dalla Ba8eggio, 7)0,!110110 co• di ed antuaiasti.ci esaltatori dei supremi stit1tire, per q1,anto minimo, uno speci– e porenni beni che sono ricongiunti allo men della vaata opera di qlle&to acrittore apirito. tode.,co. Giustamente Ervino Pocar nota che Knecht si auguro.va , non già di .salt.ere in– dietro nelll\ vita precedente. Om\11.Idlmentl– cnt.a, ma, quando rosscro \'enute l'ortL e la neccs.,ttA, di .sapersi anche Jul .lttaccare e di , os.i.re Il salto. pUrChé non foisse all'Indietro nella me.c; .chlnltà.ben.si 11.Vnntt e verso l'alto,. InfntU Il suo voloot.ario trn&fcr!rnento nel , mondo> snrà. dopo ll grtldunle " rls\'cgllo ,. non già uno. d!.sce.- .a.mn un'n\'nnuitn verso l'alto, verso Il ,·oro compito dello .spirito. GIOVANNI NECCO F..stonla e cltit.adlno russo; la. madre. Marie OUndert-Dubols, dl800Ddente da una famt– gl!a della regione di Neuchi.tel. era nata nel– IIndia orientale, dO\'C Il padre di ICI. pio– niere di una missione pleti!&ta. faceva 11pre– dicatore. Nelle famiglie del nonni era vlva la tradir.Ione pletlata che non fu .senza in– nuenza sull'anima deJ poeta: oltre a ciò 11 nonno mnterno (del quale Johanne,s Hes.se &Ori.Me la blog.rafta dopo e-sseme &lato li col– laboratore e aiutante) era un buon Indiani– sta. poiché oltre a una decina di llng:ue eu– ropee avevi\ Imparato mezza do:r.t.lna di dia– letti Jndlant e .scritto varie opere erudite. Hes.sc fa1~clullo vl.M;cquindi In un 11mblen,tc In cui &I colth•avano gli &I.Udiftl050ftcl, si leggeva la Bibbia, si di.scorreva d1 m!Mlonl In India. In seguito. alla noe dt:'lle. prima guerra mondl11le, s1 rltlrcrJ. a far ,·lta d'eremlt.a In un A...'\i'Olo della Svlue:ra e. In con&lderazionc del lunghi studi dedicati alla. sapienza !ndl11- ~'!.i: ~~?e1~g~"~~ ft~ra~a~lò"~e:le.Cfe'i: &e Mrà spe&o chfam11to , Il buddh!J;t11. ,. Pur protestAndo ppendosl ben Jonumo da que• &t&religione. Ammetterà: , Eppure o·era un grano di \'ero. Se !OMCl)CllSt\bileche un uo- mo &i&<:elgaun& rcl!glonè. lo per lnt.lmo de– siderio avrei ccrt.amente abbo1lCch1tou9a .re– ligione conservatrice: Confucio o U brahmA– neslmo o la Chiesa roman11..M11l'uret fat.t.o per desiderio del polo opposto, non per lnnt1.tA a.rnnltà, potchè non rolo per ca110&0no nato da devoti! p;otest.antl. ma .sono protc.11tllllte anche per Indole e natura. tnI,t,U Il \'Cl'() protestllntc è contro la propria Ohlcsa come contro qualunque 11.ltra,perché la sua natura lo s,>lnge 11.dapprovare pl\'1 Il divenire che l'tssue. E In questo senso anche Buddha era certo protestante>. Nel "Slddharta" leg– geremo che "chi cerca veramente, chi \'Uole uov11.re.non può accogliere nCMuna dott.."inR>. ~stlnato dal genitori allo studio della teologia. Il giovane. lnsorterente di ogni dl– sclpHna (e Bastava ohe ud\M! Il tu Mvt e wt.- 1.o ml si rivolt.ava dent.ro :,) V1s.<;e: dal tre al nove iumt a Basilea. frequentò Il ginnasio di 06pplngen e poi Il seminarlo evangelico 11 Maulbronn donde un hfll glomo .sc11ppò.Per ~~a~~ 1 :flrC:S~~~\ :C;~~~!ri 61 ~!Z~i~il~ quella divertente ma.t.er! a ohe chlM1av11no storta unlv(',rsale. cl Insegnavano che U mon– do è stato sempre governato, gu!dato e mo– dlftcato da uomini che si dett,av11no la legge da .sé e Infrangevano I comandamenti t.rad..1- r.lonall: e .si aUenn11va che cos:Oro erano ~~~ :~ ":t%ari~:~e~~-m~~n!: ~; di noi. con buona o malvagia lntcru-.iooe. &I mostirava coraggioso e &la pure soltanto pro– testR\'a contro una stupida moda e con.sue· t.udlnc non e.ra ,·enerato nè r&CCom11ndato come modello. ma J)Unlto. dlleplPto e 8Chlac– ci11to dt'llll\ vile prepotenza del maestri "· Passò a un·111tra .scuola. tentò di fare Il e~ In una libreria. ru meccanico ln una fabbrica di orologi da campanile, ripre– se " rare li libralo. A .se.li.olaera buon lati– nista. a1 punto da M:Jivere quasi altret.tanto p~ente versi lat.inl e \'Cf6I tcd~l. A t.rodicl anni -.1 ttse conto che voleva di– \'tot.are o poet.a o nient.e. Se.nonche: "Uno può d!vent.l\re maestro. parroco. medico ope– ralo, anche pittore o architetto, per tutte le proress!onl del mondo c·è una via, cl aono condizioni prel!mmarl, c'è una scuol11, una 1stru7,lone per prlnclplMtl. Soltanto per 11 po~a non e·è! E" lecito f'd è pen,lno un onore uure poeta .. Ma divtntnre poeti è lmPQ6&i– blle. preUndere di dh·ent.arlo è C06& rldlcola e vergognosa .... >. Due anni dopo fUfflto o espulso dalle scuo:c. PfflSÒ seriamente a fa.rsl una cultura. e: Per mia fortuna e dellz1a c'era nella ca.sa patema Ja grandl06a biblioteca del nonno. una sala piena di ,•eecht libri. c~ tra altro conteneva tutta la let.ters.tura e ft1060fta te– desc& del Sttolo XVIII. Tra I &edlcl e ven– t,'11nnlSO[l.O solo consumai un& grande: quan– t.ltà di CArtll por 1 rruet primi tentativi poe– tici. ma lessi jl.nche metà dell11.!et.tcrat.ura universale ... ,. SI dedicò allora particolarmen– te alla &torli, dcll'11rtc e allo studio delle Un– sue e della ftl0&0fta,e conobbe Oellert. e Ooe– t.he, Hamann e l1 suo dlletto Jean Paul. Aveva complut.l i ,·entl&el anni, quando un primo trionfo letterario gU con&enU.di abbandonare la pror"65tone di Ubral<>,che aveva e.o.crcltat.a a TUblngen e n Basilea. SI .stab\ll allora 11ppena .SPQM\to,a Oale– nho!en sul lago di Co.st.anu e poi " Bema. ebbe t.rc !\gli, e visse e In pa~ col mondo >, Nel 1905 conbrlbul I\ fondare un periodico diretto an:r.ltutt.o contro li regime personale di Guglielmo II. In quel periodo fece anche parecchi \'111.fflnella Svizzera, In OcrmanlR, In AIISLrill, In lt41lla e - spinto fonsc dalla no.,t«ilgll\ di \'edere 11 paese di sua madre o dnl desiderio di c,·astone In un nuo\'o mondo di pensiero - perfino In India. Il fatale1914 Ma mentre il vlan-10 In It.alla - et.erna r::=~~el~61~!t ~&lesc!ni ~~~fòc~ ~r:1!o~~:eti~, "e!A~! d :r:tl~ f1~:~d~J :1; FtancCISCoe alcune del!z!ocscpagine del suo p~lmo romanzo "Peter Camcnzlnd ,, Il vl11g– glo in India. lntrapre.~ n..cl 1911 fU una de– lusione. Poiché non appfli'.ò nC6&unadelle &u.e speranze. Venne Il fatale 1914 e .scoppiò la guerra. In– capace di accendersi di fuoco pat.rlot,t,icoe di crtdere ln quell'epoca , eroica,. In queUa e Uro&t Ztit, che molti lnt.ellettu11U tede&ehJ andavl\no sbandierando. Hes.se nel 1915 si la– sciò &fuggire un glomo ln pubblico un·05- . scrva:r.looe di rammarico contro C06t.oroche predicavano l'odio Cd e.salt.avano la grande sct11gur1t. Il meno che gli Po~ ceplt.11re fu di ~,ere considerato traditore e nemico ~:~i\J'~~~cl~:ro: g~n~f: da 9 ~1ti .:dr~ r11.lii'::etiiJo ~tt :i 1 i' :~~~c:n\~:J>:1~i ~: main Rolland, Il quale ebbe a dire che HCMC era Il i;olo poeta t.edCflC:o che fl\'~ MSunto un atteggiamento veramente goet,hlano. Tro– vat.06.1ln contlltto con quel mondo col qua– le cri'. \'!Muto In buon& pace. li poeta Prt860 la \~gntlone gennanlca di Bema. ded.1<'6le sue cure al prigionieri di guerra e reda.s.sc un sot.Umanale per I prlglonleri tedeschi 1n Fran~tl\. Allora 111sua rama di scrittore era già con.solldat.a. Una quindicina d'tmnl prima aveva lncomtnclat.o a pubblicare I suol Aerit-– tl, le sue prime poesie; e da "Poe,lc. e .se.rit– ti post.µml di HonnMn La~er >. specie di diario d'un sognatore. erA. giunto Rl citato e Pcte:r Camcnzlnd, che è dei 1904. Qui 51 narra di un g\ov11ne che, RASCttltod'11more e di bcll~ 't1.ft l'JscJa la SUApat.r!e svizzera e: se ne va a vedere Il mondo, In Francia, in It.alla. Lll Cl\ 1 1ltA.è gu11rd11t11 con oc<'hlo lro- ERVINO POCAR r'co":-::n°"ttn=-u-a_a_pa-c9-:- 4) Hennann Hesse, In una fotorratla dello scorso anno fl VA'.1"''.l"'RO LIRICHE di He••111a,-11n Besse ·sou Sopra la terra corrono strade e viottole infinite, ma tutte volgono ad 1tna aola meta. Puoi andare a <;avallo o In treno con altri d1u, o tre; ma al pa,1so estremo .1arai solo con te. Per l'uouw &apcre no11. conta e potere non vale, ,e da solo non af/ronta ogni frangente grave. NELLA NEBBIA Che senso strano errare nella nebbia! Ooni cespuglio e eano &ta I\ solo. L'albero più non vede l'albero: ogn1'n0 è solo. A mc 9U amici accon-eva,to <i gara Qllando la vita chiara mi apparioo; ma or che la nebbia cala, 11.011. ~do anima viva. Non tl ,aggio davvero chi ignora U buio 'che, tenace e lieve, ben pr~to 3opravviene, e lo isola dal mondo intiero. Che &trfrno ,e,1&0 vrrar nella foschia! Esser soli, questa é la uital Ne88uno aa che cosa un altro aia, ed ognuno ~ un romita. 'f-. AUTUNNO O tteceUi ttellt& fratta, come svolazza U vostro canto rasente al boeco che ai abbru"a U ma•to. Su, uccelli, dUcg1wte in fretta. Prc.1to viene U vento che sof/ia, presto viene la morte che recide, presto viene lo spettro bigio, e ride che ci ragghiaccia U cuore, e toglie all'orto tlttta la a11a ponipa, ed alla uita, tutto il &uo &plendore. O 111ici cari 1tccelletti, o fratellini tra le foglie, ors,ì cantiamo e stiamo lieti: presto saremmo polvere! IL VIANDANTE ALLA MORTE Anche da me J)088erai una volta: di me, già, non. ti sei dimenticata. Ogni pena, cosl, mi sard tolta, e la catena mi sard spezzata.. Ancor lontana, llstranea mi sembri, cara sorella morte. Or come m1 a&tro gelido tu pendi sulla mio grave aorte; ma un di ti aflaccarai al mio cospetto tra vampate di fuoco. Su vieni, amata: aon qui che ti a.spetto. Prendimi: tuo io sono! HERl\lANN HESSE (7'ra4u.rlone di Giovanni Necco) tino al penultimo grndo delin gcrnrchla, e conosce Plinio DesJgnorl, un l?lov:mc prlvn– tlst.a. uno di quel glo,mnt cioè. che, per tra• dizione di alcune f(\mlglle patirlzlc. benone• rlt.e della cast.a.I.In, rrecaumtsmo l<" scuole dcl– l't!ltt: .scn1.nstnocar&I lntemmente dalla fn– m!glla. e &iccome \'anno a pa.._,;snre con que– st.a le loro vacanze. conscn•ano I costumi e la mentalità della loro origine. FTa l due n&see un·.- nmlclzln ostile>. li gluoco dlalet– t.lco di due menti, una delle qual! .sootlene la pttminenza (Jclla vltn oo.st.alln, l'altra rap– f=~~a e difende il emondo,. ln vltn e di Ed ecco li grande conmt.to tra Il mondo deUo spirito e Il mondo co-;1detito "reale>, tra la Pro,•lncta pcdng:01lcR. tut,ta lnlentA a perfezionare la splr1Lu111itA,e li mondo grande, do\'e vh•e lR gente comune e non pl'lvllègiata. do,-e ci sono anche persone che patiscono la fame. e et sono ospizi di po– ,·erl, glomRH. t>att.aglle elettorali. E' Il con– flitto f::-11. la piccola splrlt.ualc, nr!sto:.ratica. nobile Castalla, mantenuta a &pese del , mondo,. e questo mondo della magglo:-an– u, del popolo. chf' lott.a pe.r Il potere. per !l denaro per eosc e ,·alorl che I CPSI.Alllcon– s!derioio avYersi allo spirito: ccmnttto rra la storia e chi crede di potersi Isolare dalla &torla Soltanto pili ta.rdl. quando già dJ gra– dino In gradino avrà percorso qua.si senza ,·olerlo la &cala della itel"t\rchll\ 0nst11.llae, ln c:m11. ri''CStendo la c11.rlcl\suprema Mrà dl– ,·cntat.o Magl.ster Ludi. Knecht s'accorgerà di non e65Cre solamente ca.st.al! o. ma anche uomo. capirà che Il mondo intero lo r!gv11.r– d1Le ha diritto di ch!t'dcrg4l che p11rteclpl Alll'. sua vita noterà che rinchiudersi nella Dei due principi, lmpcr&onntl !n Knecht e Oeslgnori. n('S.'luno S)OCOlllbenU'nltro; nel gr::nde drnmma fra 1altn cultura dello spi– rito e In vita nnturnlc. Jogcf rivela una certa condlscendcnta al mondo di Plinio. PHnlo subisce J'lnfluMQ di Jo.ser e s'Innamora della Cnsto.lln. sloobé l'antitesi fm mondo e spi– rito, In bn-ttnglla frn l due lnconclllablll principi diventa nn e conC(!rto ,. Che: ! ptt– cls...'l1ne.nten compito del giocatori di perle: scoprire le antitesi. In primo Ju()fl:ocome nntltcsl. poi come e poli dl un'unità.,. Non b!~nn 1nrntt.1 dimenticare che tutti gll srorzl spirituali dell'uomo tendono e un'uni– tà Interiore, n quNl'ldea tlcll'unh 1 Cl"AA11là, a quoll'Unlvcrsltns L!ttcrnrum che 1AOn.stalla dC\'C appunto custodire. A qucstfl. Intuizione Knecht è nrrlvnto grado gmdo col progres– .sh·o e risveglio>, attrnversrmdo e lnschmdOISI alle spnlle spnr.lo dopo ,c;.p'l:r.lo. apprendendo non solo con l'aiuto di Plinio. ma attraverso !l sogg1omo preo;so I benedct,tlnl di Marla– fels e I colloqui con 1>ftdreJncobus. che COSA sia !11. storln: quella storta che non \·a trat– t.at.a come il mntemnt.lco tratta lR matema– tica. con INNI e fonnule. itenta attenzione per la realtà, .sen:r,nbene e male: quella 5to– ria che richiede la !ncoltA ordlnlltrice dello spirito, ma e,lgc altresl che si rl&petrJno la realtà e l'unicità degli a\'VenlmcntJ, poiché c.st.udlarc storta s!gntrlca RbbendonPn;I Al caos, ma nello ,;tesso tcmp0 con.sen.·are: la fede nclrordlne e nel senno,. Tutto seeondo H 1tiusto ;=~\1 ~~.!~~oa~!~ 1 ~~/; 1 1° s~~;t; lnt.ellet.t.ualc e dlmentlcanui di un grande principio: che chi è divenuto è un brano di storia e, auando perd& la facoltà di dt,·c– nlre e di tra&fomml"5!, è condnnnato Ad C!tlnguer&I. Vedendo anche I perlcoH che minacciano la Provincia In lm prossimo l\\'• ,·enlre J06Cr deporrà. quindi la cnr'ca up– p"na ot.tenut.a. e. n~ll'lnt.ento di gettare uri pante tra la CMt11.lla e Il mondo profano. &i trti&rerlrà In quesr:ult!mo per eservire>. oornc vuole II suo simbolico cognome: glac– cM e Kne,cht, In tcde!\Co,.significa e ~rvo >. F~ll ha bisogno di 06are. di affrontare dlf• flcoltà di agire. &111 pure a C06to di dolori e C~ 1 dA:::i~ iire~\~~o~e~l~ l:!~ ~tg f,u~t 1 ~ stero R&trat.toe I ,iagict di scoperta nelle SU· ~~: rir:1~nie d:t~1t~\~ni!,n 1 !f1:1~ : .spiro dell'umanltA le &uc atplr<>zlonl pos– sono att.uarst Anche lui come Faust.. ,·uol reeAre ai mondo la serena felicità: questa la o0ncluslonc ultima della saggezza. Sc01>0 della \'lt-a è li • trRSCtmdere,. 11 progredire. poiché lo spirito unh·el"581e vuol sollevare! su, di gradino In gmdlno. • Nlcht Jort ,!Ollt ihr euc4 pflanzen. ,ondern hino.uf >, ha detto Nlct.z.schc. Equilibriodellamorie Knccht è de-clc;oa .servire, e li &UO&en•lre s!\rà sereno. Non che egli debba o ,·ogll11. sen•lre l'alunno: entrambi ln!Rttl h,mno da sen·ire lo spirito. Me quc.,to scn1zlo sarà p..rfett.o. se es,esult.o In qudln piena .sc.renltà che "non è frlvolczz.a ne complAclmcnto di sé, ma suprema con06C~D:l'R e sup;emo amo– re. alrermatlone di <X;nl realtà. \'egila sul– rorlo di tut.t.t gli abissi: è il sef(reto del beli<' e la \'Cri\ e propria 5061.anza di ogni arte>. Deciso dunque ad C!6"'rc utile a) mondo. Knccht r11rà di\ precet.torc· Al tiglio di Df"– sl~orl armonl1.zcrà la vita p:-otana con lr lllumina?!onl dello spirito. ma. appena 11.c– clntool alla nno,•a lmp~a. un metthlno In· cld~nte ... gli tronC'ft la vita. Che significato ha questa morte? In ogn' dr11.mmo. la f!ne deJ protaaonl.sta è un·espl•– z!onc di colin .sue o altnil, FN-a tlstRbl!ihC' un equll!brlo eh-! crA. turb~to. OtA, se la ,·lt1t Integerrima di J~f è scm:11 oolp'l, colpe \'Ole può e-s.c.re solt-11nto Il mondo ca&tl\Ur <"hiuso nella .sua 111tcr!gla e Knccht. com· Socrllte. come Gt'.sll. è una ,·lttlma ,·olon• t.Rrla. è colui nui to'llt peccatn m.undi. Mo– rendo. Knecht la~la una gnmde e grave respons~b!lltà: Tito. li suo allle,.,.o,dopo che ha \'!sto 11 mA!&tro S"ompu!rc nelle 11.oqu~ gelide del laghetto 111lp!no.rltcncnd06I col– J)e\'Olt"di quella fine è Pl"f'SOda un sacl""I brMdo e dA.I present.lmento .-che quella colpa avr•bbc tr11&fonnato lui stc&;Oe 111 ,c;u" ,•lta e pret"'-~Od11 lui c~ molti più grandi di quante fino allora egli a\' CS.SC mal prc~ dB &é stes&o. > Come Knecht .sale man mano \'erso l'uni- rblioteca Gino Bianco Quindici giorni dopo arrivò Improvvisa– mente l'Inverno. Prima c'era stat.a ancora q1111lchegiornata di .sole con tude campa– nule e mere mature, ma ormai si era al gelo. e Il terzo giorno. e.ssendo rls11lltAla tempera– t.ura. venne glll una irreve: e rl'.pida ne\'lcattl. Tutto quel tempo Knulp aveva girato sen– za mèt.a nelle strade Intorno al pAese nAtlo ~:aa~C:t~cft! ~~ !f~1~~-1~!~1~o~pC:~~atg1:t~; tenia chiamarlo. Aveva avuto lroppc cose da pensare. e per quelle strade lunghe, faticose e Inutili. si eri\ Impigliato sempre pili nella rete della sua \'lt.a sbagliata come In mezzo a ro\•I lc.nacl, senu. trovare conforto o spiega– zioni. Poi l'aveva colto ancora la malattia e un giorno, nonost.Rnt.e tutto, decise di pre~en tarsi a Gerbcrsau a bussare alla porta del• l'ospedale. Ma quando. dopo lunghe (l:lornatr di sollt.udlne. rl\'lde là In fondo 111 città, tutto gli parve estraneo e ostile e capi che qucllr non era li suo posto. Ogni t.anto comperau un pezzo di pane nel villaggi e trO\'AVaanch~ nocciole In abbondanza. PassAva le notti nellr baracche del boscaioli o fra I covoni di paglfa nel campi. Ora, nel turbinar della neve . .scendeva dal Monte Lupo verso Il mulino del111. valle ed era stanco morto, ma sempre !n piedi. quasi do• ~[::n:~~~t;':e c~~i~{:, ~~! f~~;~ jh~a~l srlnl di tutù I boschi e nelle radure. Per quan :,r::eS::a!~nnocJa° :Ob1i1Ì1~ ~!~~c~ l;a~~ ~R!~ che orA. pur non &\•endo Alcuna mèta, nota va, 11nnus11.ndocome un sensibile cane d c11.ccla,ogni avvaJIAmento. ogni so!flo d'aria ogni orma d'animale. M11le gambe anda\•an da sè senza che \'I uessc p11rt.e111volontà. E col pensiero si rltro,·ò. come faceva con• tlnuamente da 1'leunl s;:-! ornl.da\ ·11nt.lal buoi, Dio, e riprese 11. discorrere con lui. Non fl\'e\a timore polche sapevi\ che Dio nnn può !Are: del m11.lc.E con,·en;l!w,mo, Dio e Knulp, della Inutilità dtl\a sua vita, e dicevano come si sarebbe ootuto s;:-uldar\adlver.c;Amf'nte e ~r– che una cosa o l'altra avesse dovuto svolgersi cos\ e non In altro modo. - E' &tal.oallora - lnslSt.eva Knulp - quan– do avevo auattordlcl anni e Francese& ml pl&nt.òIn asso. A quel tempo avrei pot.uto di· \'Cntar qualcuno. Ma proprio 111l0raqualcosa &I è guMtato dentro di me e da quel giorni non sono stato più buono a nulli\. Ecco. l'er– rore è stato tue che non ml hai ratto morir~ a auat.tordlcl anni. Allora la mia vlt.a urebbe stata bella e perfetta come una mela mat.ura. n buon Dio conUnua\'a a sorridere. e a ln– 'ervalll Il sue volto scompariva nel nevlschlo. - Vedi, Knulp - Ammoniva - pensa a Quando eri ra.g:azzo.all'est.ate nell'Odenwald, 8l tempi di Làch.stet.tcn! Non hai danzato. allora, come un capriolo sentendo agitarsi la viti\ bella In tutte le membra? Non sapevi cantare e suonare l'armonica in modo da far piangere le fllnclulle? Ricordi ancorR le do– -nenlche A Mauo,;wlJ? Ricordi Enrlch<"tta. li tuo primo amore? Era forse niente tutto ciò? Knulp dovette riflettere e, come lontani !alò, le gioie della glcvlneua brillarono da• \'antl a lui mandAndo profumi grevi e dole! come vino e miele e risuonando profonda– mente come lo scirocco nelle prime notti di prlmaver11. Belle. era staio, Dio mio. bella la gioia e bella la trl5t.c: r.za. e se qualcuno di l'lUelgiorni tosse mancato, sarebbe stata gran- 1e_laJt~r:l. era bello - alTlmlse. pur essendo •l11~nucolo.~o e restio come un bimbo st.anco. SI, era bello. 11llor11.Certo. vi er11no già ·olpe e 1r!'iteua. eppure treno anni buoni, 1,. ·ero. e forse non molti hanno come me vuo• .ato tanti c11llcl.parteclPAto II tanti balli e :oduto tante notti d'Amore. Ma poi, poi avreb• 'le dovuto ftntre. Già allora. ricordo bene. :·era una spina nella felicità, e tempi cosi 'le.Ili non sono più ritornati. Mal pili. Il buon Dio era i;compu,c;o lontano nella t..irment:i. E ora che Knulo s'era fermato per riprender fluo e ocr sputare nellll neve al– cune macchlnllne di sans;:-ue.Dio gli rlllppar– \'e ad un tratto e renllcò: - Dimmi un po'. Knulp, non sei un t.anLl– no ln~ato? Se oenso come sei smemonto ml vien da ridere. Abblt\mo ricordato Il tempo In cui eri Il re del ballerini. o.bblamo rlpen• sato Alla t.u11Enrichetta, non vorrai pensare, mio caro. a Llsabett.a.? D!. l'hai proprio di– menticata? E ancora una volt.a, come un mente lon– tano. un lembo di pa.55ato sl riaffacciò agli O"..<:hl di Knulp: e &e anche non era gRlo e alleg:ro come Il lembo precedente. brllhwa In compenso di luce Intima e segreta, pari al &0rrlso che le donne hanno fra le lacrime. e glornl e ore risorsero Al quali non aveva. pili ripensato da gran tempo. E In mezzo c'era L!Sabetta. con ouegll occhi belli e tristl ·e col bimbo In 00110. - Che cattivo &011:getto sono st.a.tol - rl• prese a lagnarsi. - Ecco. da quando è morta Llsabetta. non avrei più do,•uto vivere. Ma Dio non lo luclò contlnm1re: lo attrl'.– versè>con uno sguardo penetrante degli occhi luminosi e soggiunse: - Smetti, Knulp! A Llsabctt.R hai fatto molto male. e tu sai benissimo che anche se hai ricevuto da lei più tenerezze e cose belle che brutte. non è st.at.a In collera con te nean• che un lst.antc. Ancora non capisci. bamboc– clone, Il significato di tutto ciò? Non vedi che hai dovuto fare Il v11g11bondo~r poter port.l\re dovunque un po' di stoltezza Infan– tile e di risate puerili? Afftnchè tutti g!I uo– mini dovessero vole.rtl un po' di bene e pren• dertl In giro cd esserti un po' grati? - In fine del conti. è vero - concesse Knulp dopo un silenzio. - Ma tutto ciò è av,·enuto quando ero ancora giovane. Perchè non vi ho Imparato nulla e non sono dh•entato un, per&0na per bene? Ci sarebbe stato ancora tempo, Ci tu un lnterv11llo nella nevlcl\t.l\. Knulp riposò un istante e accennò a scuot.ers1 la neve dal cappcUo e dai[II o.biti: ml\ non lo fece pcrchè era distratto e stanco e Dio ~li era vicino con gli occhi luminosi. spalancati e ragJ:huttl come Il sole. - Ora de"! essere contento - lo esortava Dio. - A che serve lamentan-1? Non rlescl davvero a comprendere che tutto si è svolto 11'iustamente e nulla avrebbe dovuto essere attrlmentJ? Vorresti proprio es.sere un slgno- o re o un capo di operai e aver moglie e rigl1 e legge.re la sera Il &ctt.lmanale? Non scappc– rcst.l subito per dormire nel bosco con le volpi e t.ender trappole aa-11uccelli e addome– st.tcare lucertole? Knulp riprese a camminare barcollando dalla stanche:tz.a. m&senza fuvJ caso. SI .sen- t~!~1~ci1:a~egi~~~ ~ffr:h•:v~1i 0 i1~•3i6e;:~n - Vedi, - diceva - non ml potevi servire se non come sei. In nome mio hai girato Il mon– do e hai potuto recare al se.dentari un po' di nostalgia della libertà.. In nome mio hai fatto sciocchezze e ti sei fatto bdtare: lo stesso sono st.ato befrato e amato da te. TU set flsi:Uo e fratello mio e un pezzo di me, e nulla hal s:ust.ato e .sotterto che lo non abbia g:ust.ato e sofferto con t.c, - Olà. ~là - rispose Knulp chinando pesan– temente la test.a. - Proprio cosl. E. In fondo. l'ho sempre pensato. E riposavi\ nella neve e le sue membra stanche si erano fatte leggere e gli occhi In• fiammati sorridevano. Quando Il chiuse per dormire un poco, udi ancora la voce di Dio e \'lde ancor& I suol occhi luminosi. - Dunque non hai altre lamentele? - do– mandò la voce di Dio. - Nessuna - repllcò Knulp ridendo timi- damente. - E tutto sta bene? Tutto come d'essere? - SI. tutto come dev'essere. La ,·oce'dl Dio si afflevoll, e ora sembrava quella di sua madre. ora quella di Enrichetta, ora la voce buona e dolce di Llsabetta, Quando Knulp riapri ancorA gli occhi. il sole splendeva, ed era cosi abbagliante da costrln~erlo ad abbassare subito le palpebre. Sulle mani senti Il a:rave peso della nC\·e e foce per scuoterln, ma la voglia di dormire era òh•entata più forte di qualsia.si altra volontà. HEltMANN IIESSE {Traduz-tone di Erl>lno Pocar J Da: , Storia di un "agabondo,. - Ed. A, Martello, 19~0)

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