Fiera Letteraria - Anno IX - n. 45 - 7 novembre 1954

Domenica 7 novembre 195·1 LA FIERA LETTERARIA A'I.OSTRE RO~~NE * DERUTA VUOLE RINNOVARSI • Incisori degli ~Lati Uniti alla Calcografia. Nazionale • Ettore Costa pittore quasi cieco •• • A lRT.ll.STJ[ JCTALJC}~NJC PIETRO MELECJCJIII tU J!'OllTVNA'J.'#1 BELLOA 1 ZI s· /-:c'I.; ricono.tcel"d rasr.endente mora.ndlano della pit– tura cl.i P 1 etro Meleech.i: nel . ten.ro. alrMno. di u.n «-empio. che il Mrltcch.l ha trovato in MorandL df una castiga– te.ua C-'tmplare. d.i una .ttverità to,wle. di una rac<:olta intlm.Uà dell"frru,uigfne. I !lori del Meltcehi. tante rioue ripresi - e sp~o eon .tottiU. non apparì3Centt varlanU - raccolti nel eallce . tlabbra.to c!f un cartoccio e post.i contro la operata parete tff un grigio. che 11on è però muro di • stanu e ne111.11umo f ndale. ma ha U medul,rw valore. dirci. dt un temtt.o su cui sf vanno incorporando le lane colorate di un arazzo, hanno. come è p/aiaibllc crede~. iin precrdente nel v«<:114 fiori morandlanf .tpuntatt nella breve ma /rutturua .tù.gione meta/1..tfco. A considerare ptrò ~~=n:e:e rfcit~:d:r~'f,;~ :::;i;r::a~~t~a;::~'!f1:~8::: plore mode.ttJa dti meuJ csp~sivl eh.C con.tegue alla /ermo. oolonta di rifiutare ogni allettamento td ogni etti– m.tra rlccluua per una concentra.iione meditata e sr.ve– rf.tstma ,uglt ogf1ett:i della pittura. Un incontro. Insom– ma.. e nulla di più. Che la estrema pullzfa delle .tup~rficl. ,ptttorfche nei quadn del M el«chi. Quel loro apparirci c:osl nitidi. e.tatti. ordinati e calcolatl (qualche VOit.a. con una prudenza clu corre U rischio della· geUdGpremedftc– ztone) .tepa.ranettamente l'opera del '10.!tro pittore Ml fuoco momndiano cnt: sempre cova .tOtW la centre. (O.t– llrrxU:lonJ con.rimlU itf potrebbero ageVOlmente /are pe, raltro a.toendentc: q11ello.tironiano). Ho aocennaW ad una. limpidità. cri.ttallfna c11e è a.spettata al varco dallr /reddaui mentale e potrei addita.re. net ~ di mon tagne e df case accampate runa .tulfaltra con u11a.tcr ratu.ra rigorosa. fl .tegno rivelatore di un identico guar• d.are U motivo del quadro - non importa .te paese o na !io'":a1f. 0 :1 ~'f:.tnt~~~f$i~ 1 :Jf:~:e~~f}~:;;::~~t~ la fanta.tia non conceda mal di a/faoolarsl. Ma è innegabile che .tWatta contemplaclone e a trcd do• raggiunga un .tuo clima poetico. In vlrtit della con– vln.rione che l'accompagna e che tOlalmente im.pcgna U pittore e l'uomo. Allora dalle brnnaginl arti/fclate di ce– nere. di fiori morti. di ca.te dl.fflbit.ate. di montagne nude e di cieU d.t tM'!tro • .ti .tviluppa un /uO"..o:clte non brucio. ma che potrei paragonare ad una dlffu.t.a. f0.tfore.teenza. La pot.ri.a. ha tn/lnltt modi p!r rilielanf. FORTUNATO BELLONZI Si susseguono alle Botteghe d'arte di Venezia le mostre pro– mosse dall'Istituto Veneto per il lavoro, dalle opere dei maestri vetrai, alle lacche, ai tessuti, ai ricami iblioteca Gino.Bianco ne GIUSEPPE SCIOR.TJNO . Pag. 7. OR.'EO TAl\WURI: Paesanlo paricino LA srESSA UJCE DOVVl\'QVE VADA * TAMBURI di MALAPARTE * A Parigi un artista ••raolcro ha aueceaao aoltaotn nella misura In eul non è parigino Sebbene da molti anni egli viva e lavori a Parioi, si direbbe che Orfeo Tamburi, a giluiicare dall.o .tua opera più rec::ente, non abbia mai la,, :cia.to Roma e il ,mo ittudio di Via Sistina. Poiché l'arte di Tam• buri, ma.,3i111.amentequella che ~e,:ti critici ita._li~ni già chiamano del periodo <parigino>, è pariy11!a nella mi.tura in cui I} italiana, ed I} europea non in qitanto sia parigina, ma in quanto è rima.,ta ita– liana. • Un giorno, a Parigi, accompagnai Marcel Sau• 11age nella camera•.ttu.dio .di Tamburi aU'tdtin~o piano doU'H6tel dc Ca.ttillo in R11e Cambon, ttn PIC· col-0 (l.lber!lo dove Jean Girmulou:c traacor.te gti ul-– timi meiti della 81«1vita. Citi che Marccl Sauvage disse in q1tell'occa.tione dell'arte di Tamburf, ed ebbe poi a .tcrivero in articoli e in .ta._ggi!potrebbe valere per tutta la pittura moderna, italiana eà m,~pea. Non 11oglio dire, con questo, che Tamburi ssa u~ pittore indifferenziato. Intendo dire che i proliùmt• della pitt1ira di Tamburi .ton quelli steui di tutta la pittura moderna. La critica france.te, in generale, tenta di eludere que.tH problemi, procedendo per affGNrnlZioni pere,i,• torio che vorrebbero tener lrwgo di giudizi. Chi non ricorda lo molte sciocchezze dette da Tristan Tzaro o Roma, l'anno .tcorso, sull'arte di Pica.tso, al solo acopo, a.bba.ttanzo ingenti.o, di < escarnoter > i pro• blc11ii della pittiira france.te moderna, e della p~t• tura di Pica.no in particolarot Tempo fa, El'9cn10 Montale, più che stupito, fii indignato cl.all'afferma,. .tlons perentoria di Jeon Paiùhan che e di fronte alla moderna pittura francese (quella di Pica-tao, di Rottault, di Matiase, di Braque, etc.J, lmpallldlsce la stessa pittura ltallana del Rinascimento>. Il che ~ senza dubbio altrettanto gratuito quanto .tarebbe l'affermare che, di fronte alta. pittttra italiana. del Rina.,cimento, impallidi.sce la steaaa pittura fran• ce-Bemoderna. PoicM un giudizio critico 8ttlla pitt·ttra della e école de Parls >, non può limito.r.ti a un paragone con altra pittura, ma dcoo e.ttendero la propria in• dagine al valore 101iver.tnle del 111wvo linnu«ggio pittorico inventato da Pica-t-to, -Roua11lt, Mat~se, Braque etc., cioè a stabilire se queato nuovo lin· giiaggk, sia quello del no.ttro tempo, o marzi.ttica.– '1\ente della nostra societh, opp1,re soltanto U lin• guagglo di una acuola, o, per meglio dire, il gergo di un clan. E che sia U 1ing1,.a.ggio di una scuola, il gergo di un clan. tton il lingr,amJio attraverso il qiwlc si c.tprimono lt nostro tempo e la no11tra so• cietà, cominciano ora ad ammetterlo gli steaai cri• t.ioi francesi più i11timame11t6 legati agli intere$Si dei mercanti d'arte e delle 11ale di esposizione. Ap. pu ,i.to in que11to difetto di u~ Iinouaggio comune, unh>ersale, sta la cri.ti della moderna pittura e"ro• 7,ca. Anche in pittllra, la. C.E.D. 6 fallita ed 6 /al· lita, anche in pittrtra, per opera dei francesi, che si o.tt, 11ano a voler imporre, come linguaggio comune del no.ttro tem1>0. il linguaggio partkolare di u.na .tcttola, di iin clan. A preitcitidcre da conaiderozioni p"ranumte e.tte• tiche, •l'arte di Orfeo Tambitri ~ interessante pro• prio per il suo apporto per1wnale alla creazione di un lin.mwnaio pittorico moderno, europeo. Alcuni . prete11dcrrbbero rimproverare a Tamburi il suo sue' couo a Parigi, come se q1ieato dipendes.te dal $ltO < impori11h1amento >. A Pari.Qi un artista stranim'o ha s1wcessosoltanto nella mis11ra in cui non è pari– gino. in Cl(Ì re11ta italiano, o polacco, o rtt88o, o 8·p(I.• • rmolo. E ciò vale tanto per Modi9liani, qu.anto per Boldini, do Chlrico, de Pisiit. Cnmpigli. e per Pica.t· so, Chaqal etc. Sono in gran pi1rte pittori stranieri q1ie1li che han creato la cosi detta e école de Parls >. e che· arricchl.!cono contin1tamet1te, rinnounndolo U lìnf}1«1.Qgio pittor~o francese del loro proprio lin• 9uar,9io, e accc,ito. peraonrrli. Nenuno oserebbe parlare-di ,in Modigliani hnpnriginato. o affermare, per Qtiardar pii). lontano, che (Ili italiani della scuola di F'ontah,oblBatt .ti siano in/ranci0itati a.Ua scuola di Chantilly. Può eit.tere vero il contrario. A Clouct era perfino severamente proibito recar.ti . da Cllan. lilly, in 1n,,:ita a!lli itrùVrni di li'ontainebleaii, ver timore che prondes.,e l'acccmto fiorcMt-hto. Chi tion si lasci di-Btrarre, si accorncrll con pia• <"Cre che Orfeo Tambiiri ha con.tcrvo.to intatto, a Parigi, U suo accento uiarc1figia110. Egli t conter• ra11eo dei .ornndi architetti del Rh1a1tcimcnto, i sMi di.,e9ni .temhrono libcranumte vivere entro il con· torno invi.sibilo di una c11pola drl Sangallo o del Bramante. dentro q11ell'immenso soozio a ,;61ta. in forma. di ci(llo. pieno della htct' lintpidn e ferma, dell'nrio sottile e chinra. che ò la lu<>1t di Urbino e di Recanati, l'aria dcglf alti pogfli di Camerino e di ,Tt'si. Lrr. .tMsttn luce e la .ttcMa arlrr rhe Orfeo Tam• lmri ritrova dovirnque enli vadn, a Roma e in To• .~ca11a. ii~ Brctaona e nell'lttola di F'rancia a Vcno:,ia. e in Lombardia. a Charloville, nel oocse di Rimbmul, e sull" rive della S1mna core a Monet, su!le sp,afl• qe della Vcr.tiliri e in quei faubnurgs parinini. dou'è 1ttù(I. l'alta malinconia di Baudelaire e di Pierre Re• oordy. CURZIO MALAPARTE

RkJQdWJsaXNoZXIy