Fiera Letteraria - Anno IX - n. 37 - 12 settembre 1954

D:)Jnenica 12Settembre 19.;-4 ....UJDO RENI: Do,~c UNA GRANDE MOSTRA A BOLOGNA ·* Ingegnodi Guido Couclu.sioui do/10 questa ;,itell;geute e 1>re:dosarassegna? • li ,,,;. glior Gtddo Reni resia sempre quello delle « stagfoui romane» * di. GIUSEPPE SCIORTINO LA F!ERA LETTERARIA L'VIII PREMIO MICHEITI A FRANCA,VJLLA * Quattro vincitori sull'Adriatico * . Sono state rappresentate, i,i questa rassegna, tulle le tendenze, ed miche tnlte le infatuazioni del momento A CAJPJl.~JC Castelloa Palazzo Cerio * Sopra~t~tto_olii e guazzi sono segnati da una felice inventiva, da un vivace e squisuo impeto, che supera le predisposizioni non figurative dell'artista Biblioteca Gi'no Bianco A Pclla.:::o Cerio _,; t i"ougurata In qut'&ti giorni - ad ini:iottca dtlla locale A.:1ettd(2 Atttonoma di Cura • Sog– giorno - una ilfoatra Antologica di open: folio e tem– peraJ del prUorc fuJ//aele Caattllo. Sono trenta quadri che proflh.rno nitidamente la.. pa– rabola creatìt;a di questo ormai not1Mhno arti.aro, dallo e1pcrie11te lontane del 1929 a qiielle rccont1&.time, ossia dai e i,aeaa!}(Ji ,, 4Gldamcnto C03triut1 iu 1m ,.c1,ro gioco di volumi, al vigore plastico e n/la origina/e impoatn– .:ione dei vari cgalh, o «tori, (1936-19;';2), /hto agli u!t,ml attldi 111-lla e /a1oea o flora. abiuale ,. ac11.:a 01111s– &io110di qualche te1tìmo11la11uz - a11cor oggi vcr/ìd1111- tna - di alcune a,tra!ionl ,, che riaalga110 al 1930·'36, q1rondo il Castello aveva partN:ipato a Parigi alla Jo1t– da:io,10 dtU grnppo e Abatroct.011 et Crtation ,, in•ieme a Mo11drian, Dcla111taw, PramJ)Olini s Calder. Il 6UCCCl60 t stato pfCftO. Sopmtutto gli ofo ed i 9un.::I, che con / cli.c e it1t.'cn– tiua e tltt.'Oce e squ11ito impeto color,.stico crtatto Jan– u,,,uagorici aspetti della Ja"na o della flora abwole, costitw.scono la maggioro attrotti1:a daUa Mostra e on• cl,e l'lmper,110 più valido e più .sagace111e11te rL&ollo del Pittore. Il noto critico P1erro Courthlon, che ha prcse11'tato IR c1poal.:io1u,. mdte ì1t evidenza. la e acrittura i11ci-81va, vi– vtJnte, auggutioo, di Ctutello. ma noi a ciò a9gi1mgia– mo - i" altro ordine - iin altro ooloro premi11e11te: la i1tventiva, ch.'j infine poe,i<J. Poe3.a che i~ Ctutello ha. .tcwro ,ostcg110 nei me.::i capreuivl. YITTORIO ORAZI Pag. 7 ARTISTI ALLA BIENNALE ENRICO PRAMPOLINI: Linee • Fon.a nello •0az.lo Prampolini e l'esperienza ·* di UMBRO APOLLONIO Non t& ifle pU, 1>rcventio11e"et ricuoare elamen.tl eh~ antu:1111110 tafone aolluloni del– l'arte co si detto (l.ftr(ltta ,1cg/l ort,1a11i.,mi formuli dei Juturi&ti. Si é cloé co1n.pre&oclae le c11Jerkn1.:o si avilufpano B traa[ormo. 110, e Cli() hs{.lrc,slone arh1Uca la pit, a3' 0hi.ta trae vantagoio anc11eda 09111 serio te nt ati– vo che l'ha preceduta. Perciò a11cora una volta l'i11dugil1e ,torica ci ha a11prc,o _ad ap• wofondirt' non 1olta11to certa matrici, 111a CC7ti ri.,11ltc1ti che a quelle ho11noatt1"to: tJ e, 110 t1pprc1KJ i11oltre a non nfiutore 1111 dfr tert111Nato lacoro por coglierne Il 6ifl,niftca– to. gr<rnde o 111ccolo,che ha avuto. l'onali,.,i delle rela1io11i tra /uhU"i.tmo o orte aatratta lJ ancora d<1 acrivere, e non ai tratta di lm– prc,a facile, riaolvibUe alla bmva, rtChic– clando CIIIO ampia ed accuMla docume11to– .:k>nc. Chi dove8'e occuJIO.Tlene ricorderd. allora. ebbo a di111ky rl,t1 t1i Mo11dricrn che 11t>I 1110 Ncop/a1tici1tmo del J9tJ C1/JCr:11a coml' wm nuova co11ct=lot111 aia sloto «µerta dal cubia,no e _dal J11ti,– ri11110. ltla dotir{t pure, qllcsto ator,co. riper– correre /'otricitò degli artiati che collabOra– ro"o a ,muovere 111wve idee 9cnuatrte1. E alloret troverà che l'iftfh,e,~a di En.rico Prampollni 111.9Ii1vih,pp1 di <111ellarte mo– dcr11n che ormai ai defi1111C(f asi.ratta tl alata rilct.-011tc. La vitohhi clte ha oorat- teriz,.:,ato la llta vita di l'lTll.,ta /In dal l!HZ. q11411do,appena diciotlen,10, ,, inser\ nel movimento /1tturl,ta, IJ &toto quanto mai coniple&sa e moUcplice caerc1tondoai, oltre clte nella pittura, nella ci11cmato9rafia, nel– la acunografia, ,1tll'archlt«tura, nell'arte appliçata, 11c1lapratica orgatuzza_tiva. e tco- ~~· e 8 :.,,r1~~!1i 1;:l 1 ~i~~ 6 e if~ft~i~t~ d~"i!: colo: ' dd 1911 COII T:o:ra Gruppe, del :.!~ 9 • !i!, aat°:&: !W!-~,/it't vc:rro ~li"'1arfo, 3.!~:"'If.J· a1! l'« Ab6tractio11 cc Cr~tlon, di Hnbl11. Vantorgelo e- Arp del 1931, e co,\ -via. Il ~~:~~"pr':icJ:;:z~:i a ':.°f!fieft'a~ ::~:~r:~ oo clte n creare e 1rn'rntl'3Q. tra il pe"aiero f! l'uPr631iotte ,. Pronto olle solleci4:azioni pif, ;;~~~i; /( ,~~';' n;ft~~:~:i~~fiif!,p;i;J! 0 , 1 ~~cii~ di ,m aimbolo: IIOH ha ci()"} 1110i trascurato di dl.1Correre e ra9lonarc in termini di pit~ tura. A112I, {J co11la pitturo che egli 11a,vol– to 1 11wi m9lo11<1mcnt1 e che da Q1ie.,ti ha tra,mC3so auL•erh:ni-nH e le.:ioni. h& u.11 mo– mento iu cui rarte <1etraun dilO!J(I f! miuar,– c10. di impalu.daral neL facile accadcm;amo, é bene pen.sare a chi molti f:l molti anni od· dietro nutri questa corttnte. UMBRO APOLLONIO ~pacai e l'espressione ·*: di RElM:IGIO ~.I:ARlN( Ne1le Biennali deJ dopoa:uerra non mancò mal, per Il bianco e nero, Luigi Space!. MA p&rlare di bJanco e ntro Per lui, \·eramente, ~ adoperare un·espressione alquanto ap– proulmatl\!a; polchè oltre a slloa;mfle che pre~entano auestn soecle di dla\ettlcn ,:rftfl• ca, di zone e linee del più Intenso lnchlO!ltro glocnn1I su zone e linee bianche lasciate scoperte ncJ foa;lio. noi J>Olcv11moRodere di Space!. In quelle mostre, altre Incisioni for– matf" do tr<?,Qualtvo e plil legni di divergo colore: vere sln(onle cromatiche che rai;:– i;:lun2evano lalvolta ,uno sln11:olarc bcllcu.a. ln!atll $pacai è pltlor<?. e pittore non 501· tanto di colorati legni. E J)Olrcmmo anche rammaricarci con lui perchè ha vn po' ab– bandoneto In questi ultimi tempi l'olio e la tela In cul ha dato lh passalo non dlmcnU– cablll pro,·e. Cosi, f"CCO l'fl a Venezia 111 e Luna •I mer– cato,, dove quell11.luna e queJ mercato non sono nomi qual~lansl dati a Cn a;rovtgllo Qualunque. ma corrispondono ft una realtà tond11.menu1.lmente vere. bcnchè rldott11.·alla più aere11. e più labile e tugi;::evole espres– sione: un disco bianco tra bianchi fili su un fondo nero: quasi unt1 dam•.a di musical! pu– rissime linee nella fonda oscur!IA dclk\ nol• te. Cosi • Città allo specchio, dh•enia n sun volta una quintessenza di trAIII bianchi. un trapun10 Ideate. un Ideale ricamo In cui nulk\ della oULà reale vedi con fts~luta chiarezza. e tutto d'altra J>arte vi scori;::Iri– dotto a euenzlale tessuto di prot\11 di seg– menti di curve di reticolntl lineerl.· Sembra che la moltepllcltà delle cose, l'ossessionan– te ritmo delle case delle strade del cartelli delle rqtele dei \l'l!lcotl,tel fanali del comi- :~!.~ •eh t;~~~Z~ .~ 0 un!:~~lo~! ~it~:tf~ Insomma. In cui tutta Ja realtà è decantata e purlt\catn In un'ala;ebrn. lineare che non re,ta però vuota e fredd11.geometria. ma conserva la 1mlsante vltn di quella rceltà: una rqaltà dlvenuk\ millco sogno e dcllca- tlsslnlll mUs!èa. • na" ~e~~~~~\~nQu\n J?è 0 f~ng~~,~aÌe~~: ~:,,~; dcli& rettn: r<?ttangoli quadrati que.lche rara losan1ta Qualche cerchio .. i;:lustapposu 1.10- vrappostl. grigi anurrl ,•erdl arnnc:lonl con Qualche rosso. e strleture parallele-. fttte meno fitte, sul 9vall fanno mailoo spicco I btanchl distribuiti con sapiente dosatura. Mal un accenno alla profondità e tutto co– me In vna piatto scecchiera. E ne risulta un prospetto di cue fiabesche. con porte baloonclnl tcrrnzu Cftmlni e tr&rorl e fine– stre sfondanti su vuoti clell: un'archlteltu– ra di musical! geomelrle. Ancora In più 11strettegglant! soluzioni st presenta • Pcrl– rerla ,, dove le lince tal(llantlsl sempre ad ftn,:oll rclll non hanno più che un tenue rapporto con Il reale. e do\'e si riducono lp gamme e le tinte si rarnnano scalandosi nel ouadran2oll in una soeclc di ntmosferlca prospct llva. Naturalmente In vna vasta mostra come ,. Venezia. dove fra lanta comune e anche pJf!OnastlOl\ produzione esistono tutl4vla creazioni di elevato livello, una cosa ftnche ft!S31 bella che abbia.mo ,:là 5:oduto iSO\&ta. viene semnre a perdere del primo splendo– re; mn abbiamo anche notato che I bianco• nert spacallanl qui ftnnchega;lantt le colo– rate llnografte ven,:ono quasi A emergere su tutto Il comolcuo: essi non smarriscono. cioè, anzi \'Orr,-\ dire accrescono, a( con– fronto. Intensità cd cft\cacla. Ec~ conftr– moto quanlo qui prima notavamo: che nel– la dlalettlcR del bianchi e del neri Il nostro triestino ragJ(lungc tor!(' le ,·ette più alte : e che è nella semollfknlonc più 11.u& l.ce d el monocromo ch'eal! conquista la più \ 1 va concentrazione. E un'altre cosa dobbiamo noto.re. Nella as.sal aderente presentazione di G iuseppe Marchlorl alle • Venti silografie, pubblica– te d11. Spacal neJ 1951. e sulla. quale abbiamo a"uto occasione d'lntrettenercl In queste stesse pagine, notavamo che l'egregio criti– co pone\'& l'aceento sullo SpACaJ e astratto, (anche, se a dire Il vero, di un'astraz.lone assoluta con Spac al. e lo abbiamo ribadito ora, non è Il ce.so di parlare) ma trascurava un oo' lo Spacal e slnletl~ta ,: quello cioè che sa rldAre l'umile mondo, a lui putlco• larmente caro. Nell'ordine astrntlo $pacai ha certamen– te raggiunto un nobile llvello; ma non rie– sce a mantenere quella mordente orls:;lnall– t.11.. di ,,ena popolaresca, perfino di arguto o Ingenuo accento rusticano. ch'è I! tratto Diù &ehlelto e ptrsonale dell11. sua poetica. E Quando lo Ispira Il colore. non è. a nostro s:;iudlz\o, nelle composizioni più estratte,:– i:?hrntl ch'e2ll dà Il me2ll0 di '!è. SI veda. a ri– prova. Il e Notturno, del '52, e lo stupendo •Squero, deJ '53. e certi deliziosi Interni, cerll porticcioli anlm11.t1.cute casupole e stradlcclole del C11.rsod'un segno vl,:oroso e d'una sinfonia di colore prlmordlele. da ex– voto campaa;nolo o mont(lnaro, toccanti e beU:~m:. L'umanità di semplice schleltcua e di un'emozione contenuta ma profonda del no– stro pittore ha blsos::no d'Incidere In cotesta emotiva ree.ltà, ed è ln,·c-ce Impoverita e quasi va.n\ftcate In cerle sue riduzioni astrattegglanll, Il Qltlore Spaca1 è natural– mente J)Ortato plu 11.esprimere che ad e..strattegglere: egll tende semmai al defor– mato e al caricato (per amore d'espres.slo– ne) e non a1 perfetto e 111 puro che è sCm· pre l'approdo di un distacco olimpico e tr11.– scendentale: a un& Corme e a un colore. ve– le a dire, che aderiscano al motivo umano e non lo trattino quale materia bruta d'un gioco geometrico lml)Osslblle. • S'Intende che queuo discorso va inteso come lllumlnezlone sulle future strade del– l'artista. non come sconfessione delle r11a;– ,:lunte mete: che sarebbe Infine la scontes• ! 1 i:r~ 1! 1 ~os~~P~ot'~~ 1F.: ~\n~:i~\an~~ !uf 1 :~: ~J>8,~11.1~:'e~ ~h~nt~:'~~:l1: 1 1tit1~~ftfel 1 q~·::~ anche se rldo1to ft gioco d'elemenll e di frammenti alluslvl. traducono e Interpreta– no Il dato re.aie conservandoglt In pieno la emotiva semantica. UE3llGIO MARINI

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