Fiera Letteraria - Anno IX - n. 31 - 1 agosto 1954

Domenica. 1° agosto 195 t LA FIERA LETTERARIA ALLE SETTE DOMANDE DELLA ''FIERA,, Intorno ad una nuova cultura La narrativa La leva del J/, mi dà ragione di OTIIEROOTIIERI IC011tl11uo.:. dalla J>anhia .p ~o~!g~~!c~~ù f,~o':~tov::~ c:e p~o;~f:u~~~~) nello stu<llo che egli compie ne! suol r'o· manzi C/l do110 segreto 1'142, Povere: donne 194.4, L'ombra CUI vivi 1949, e sopratutto l'ultimo La ragaua di fabbrica del 1951) <il quella trasformazione della vita pratese che ha fatto un centro opernlo ricco di in• tensl contrasti di quella che era una antica clttà borghese ed artigiana. Ma II Meonl, lcngt dal compiere un tale studio In chiave ::~io:~;• so~~o~,f l ~l~o~rtt":hev~: tale tra&fonnazione produce In vicende umane bene Individuate ed acutamente M!· errate e non aenm a~ne aottJlt partiture d: Indagini del sentimenti che In certo qual mOdo ro mpono e Illum inano Il forte les.sulo cl quella polcmlc:1.dl cui si diceva, &~ne dl una a eneraz!one precedente :i quella degli uJtJml scrittori Darlo Orto· :ani, marchl;lano tra I quaranta e 1 cln• quanta anni, è venuto alla luce. come nar– ratore, negli anni successivi alla. seconda 5:uerm mondiale. Il suo primo romanzo - pubblicato nel 1946 - Sole bianco, rientra ,n una narrativa neorealistica, se non altro per l'Impostazione della SUll vicenda sul t<'ma dell'ultima tragedla lta!lana. Ma ,1 tratta, occorre dirlo. di un neoreolismo privo di quel contenuto polemico e di quelle tem· pestose forzat.ure cht carRtt.eriz.zarono la mar• rRUva di quegli Rnnl, e cosl pure !'Ortolani [Cmbro cquldlatante d111lRpurezza espres- f~:~ed!~u~;;a~ 1 1 st ~o~~~~~Un~~l~~g~~w t~~: remmo dire che l'Ortolanl fa pnrte di una linea narrativa tradldonale articolata e di· stcs-a al suo ritmo e nel suo pa.550,so wt.– tula non vi si aa:alunge5!e un sensuale pi· mento e un susto tutto moderno di contrasti ps,C,0Joak1: In pensione un po' tquivoca dove .!!Il [\'Olge 11romanzo, li far centro at• torno a un-a bella donna mlster!Osa di de· ~Id.eri e di ra mmarich i, quelli, prlnclpal• mente di un ;lovp.ne prete, mentre al di fuori rugge la guerra c ivile. e l'orrore delle d!s1ru:r:tonl, è t..lora uno spunto per setti· gllttze pslcolo;lche che esulano dalla co– mune tradizione narrativa ltallana. Il prc• mio Bagutta del 1947 volle slgnlftcare ap– punto li riconoscimento di una maturità e di una salda ,•ooanone che ebbero conferma r:el racconti pubbllcatl due anni più tardi sotto ti titolo La raga:a:a del forte, GU dondl della sua provincia .!lono pre· .senti nel romagnolo Dan1e Arfelll rivelato nel 1949 ds:\l 9rcmlo e Venetla • per Il ro• manzo r 1upu/Lul, successivamente pubbll– c:ito dall'editore Rlu.oll che l'anno dopo pubblicò dello stesso scrittore Il secondo ro– manzo La quinta generoa:tone, centrato m modo n!s-al persuulvo, appunto sul mondo di una .società provlncll\le, attorno al pro• hleml morali, alle deJuslonl, alle dispersive e~perlem:c di molti glOVllnlJt.allanJ nel corso dell'ultl:no conmtto, non senro ncutl mouvl cl'. penetrar.Ione palcologlCR,In una prosa pn– cnta ma. non piatta, dove la nmterla talora intricata ,;ulla quale si regi;e I! romanzo. nssume un pregnnnte rilievo plu per una sua autent!ca capacità di evocazione che fi~.i::l~d:~m ~~~t c~~ece~~e •~:~::fl!:~~o Su una Jlne-.1.più tradizionale e con una .sua Impostazione di temi provinciali stu· ~lati su un plano n1otoa:lcoe .storico as.sal raro nella no.stra ultllTY.\ letteratura (non a. cA!o ptr lui 111 t te-nt11:to un ,vvlcinamcnto 3 certi tfflll bacchelliann. è Il romagno!o '*', Franee.sco Serantlnl, avvocAlo e umanista• di vecchio stampo che Il premio Bagutln òel 1952 ha Additato all'ln1.eresse del pub– bllco. più che clnqu1rntenne, per Il MLOro• manzo L'ostuto del gatto parlante pubbll• cato nel 1951. Prima, Il Serantln1 aveva pub– blicato (cl sembra nel 19'l7) un lungo rac• conto :r:1-lo storico e Il fantMtlco che an– che nel titolo, Il fucile di Pa,pa Della Gc11ga rivelava un gusto particolare dcll'lronla e delle rievocazioni. D,remo che In provincia• lit& di que3to .scrittore cd nnOhe un suo gl• gnorllc e umanistico dilettantismo sono tutt'altro che elementi negativi, anz.J do• nano alla pagina una grazia, un·acutez?'\ à! O!senoaa.onl e (( invenzioni aotto •i quali traspare, non alLrlmentl che In Bac– cbelll, anche se con minore rlochc zza di risultati artistici e con un rcsp.ro certo asial più limitato. una moder na atti tudine all'lndag-me di costume cui l'lncllnutonc ottocente.i:ca non è che un elegante prete· sto letterario, una Intelligente annotai.Ione dJ stile. Qui la provincialità .si uaduce In un fatto di cultura che a sua volta è &cgno di una rara slcurcl.Za di amblentaz.ione e di Itni;uagglo, menlre la nettezza form1le ri– vela talvolta nella puntualità dello atllc e in certa sua letterarietà le preoccupazioni di un dllettantlsmo gja pur di alta quallt~ che in11'e&abtlmentc è una delle caratterlst1- che del Serantlnl. Altra provlnclalltà è quella di un giovane emiliano che In questo dopoguerra ha vo• luto talvolta toccare temi non sempre ben lnquadratl nella sua diretta esperienza, pur avendo otlenuto non dubbi r!aultatl nar. ratlvl, Gian Paolo Calleg1\rl con due ro– manzi di diversa Impostazione e di diverso Jr.teressc Un pugno di moJClte CJ916J e / baroni 0952J quest'ultimo ambientato, non sen.za Influssi verghi,anl, In un mondo me· rldlon ale che lo .scrlltore ha saputo appro• fondlrc con una certa lari;hCZU\ di mezzi di Indagine, anche se non sempre non gli è riuscito cli COfl:llere la p11rtlcolare realtà e verità. d i quel mondo. Dlremo Invece del bo· logne.se Massimo DursJ che In alcune Bue novelle recentemente raocolte In '"'1wne, ha saputo tener fede con lntell!genza alla ,erlela del suo mondo e alla slncerllt\ dl una vocaz.lone di narratore ricca di frut· tuose po sglb!lltà di Indagine ~lcologlca e mor11.le . La gen eraz:lone del ilovanl, di coloro che erano giovani al tempo dellR i;uerm e del primo dopcguerra, vl1ta sullo ~fondo di un mondo provinciale, nella fattispecie una tonnolent.a provincia veneto•!riulana, offre un vasto campo di Indagine II Scralo Mal– dlnl col romnnzo. h.ureato dn un e premio :~~~,~~:y d'1 1 un':9~~r:i1t ~~~~lt~:r:a~p~~i amati contrasti che la tragedia della illCI'• ra crea ln un g ruppo di amkl velleitari e sbandat.l, usi.me talora toni e aspetti acu- 1amentc analitic i, nel quall si avverte lu pre1cnza di lnrluSJII svevlanl, mentre gpe· ~i~ ~t~~c~~\~~~~I ,S~~';;: 1 ~~r~m~~~sfli~~~= rall derl\•azlonl nlevlane nnchc se esse d rivelano più nel sottofondo che all'esterno della narrazione. Su unu llnea dlvcnuuncnte provinciale appare Invece li llclnt6C Felice FUlpDlrJ del ~f~~,:a 0 c~e 1 f~ 2 n6~~i:io,~ 11 !n~i~~~or~ 0 iJanl~ la critica ltaUnna. Anche qui. come del re· sto per l'emlihmo Antonlv Mélu.5CIU ( Adamo scco,ido. 1!153> non cl si dlscostA CC'CV:Sl\'R• mente da QucliR che è la linea onnal se– gnata di un ncorci.lbm'> narr.t!.ho al quale Biblioteca Gino Bianco non è stuggito Il , 1 1\lore ..11 certe Imposta• zh;,nl liriche e stilistiche dcllR p1'03a d'Rrtc dcll'ulttmo t.rentennio. anzi, diremo. da unn cet·ta tradizione narrativa che da Coml6.SO I\ BRrtollnl. da PCI\ a Palau.eschl esige ltll• che. accanto alla.prescnz11 di una capacità di mccontare cioè di oggettl\'111e ~pcrlenze f :r°~~~::e1~\,;' 1 ~~1~e ;::i~, °nncl 1~~~~11::r..·. nella misura della sua compotilt.lone. m~~rf!t~~a7i~d;a~~t~~{clru~d 0 ~~1:l 0 d~W; provincia per la provincia: slamo nnzl ben str-:111che stln per ,·cnlre Il momen to nel quale questo teneno scotterà ,sot.to I piedi di nostri giovani narratori. all o stes so mo– do nel quale era· divenuto Intollerabile per l nRrratori delle generazioni precedenU. SI· no a che la pro\•lncla rappre.sen111una rtccrca autentica. sino a r-he e-,sa può essere la OU0\'11 « scoperta deUl'Amerlcn • di P1we.<:c e di Vlttorlnl. os.s!a d 1 un mondo pressoché Inesplorato, rtcoo di comples.se e segrete straUflcazlonl di civil tà. di ricor di. di Idee di cootra&U oome ln Alvaro o In Pca, e, per citare I p1l1 Gfo\·anl. In Bas.sanl o in ~I. C5SR può serbnrc ancora per li nar– ratore temi e nuC'let di racconto sul quali condurre 1m uUlc lavoro di dl650damcnro e di C06trutlone. Ma quanclo e.,;su torna nd c!>Screla siepe e l'orto. Il campnnlle e li sagrato, l'aia e b. pieve, o anche soltanto Il cAmpo di celebrnzlont atTetUvc. di ricer– che !nm!Uari. o anche l'esplomzlone di un suo lnnl\to bo\'Ar)'Slno. allo<A la pro\•Jncla fJ~~~tape!~1~:~ovdc1~n u"J~~: .;f;~mf~ 3!ft~ proffl d'er~. Per fare Jn t'Setnplo quel rei\• ha1no toscano 11 cui Rbblamo lungamente p nrlnto. p uò reggere solo R patto che Ma i ;orrct.to eta una forza polemica intcmn cu– PRCedi rompere IAsuperficie compatta o la statlC.'\ di ~rte situazioni mornll. L'at.tuRlc sllrnzlo di un Benedetti può ,.,,ere anche un l'lgnlflcato. e c!Of' che I.;, scrittore gcntn og:;I compmm~!n la ,•nlldJtA del auol te• :1. sie%a~~r~eid:cA~t"1~cl~nderi~n~ig:~c e:~ snnlco non più pro\'lnclale, com'«> f!\!Cllo che sor~gge e reca un \'Rlorc unlve.nale, Og'il. al miti terricrt SUI QUAI! è lmpo11tatn la narmt1,·a di un Faulkner. Rllo stCMO modo che un simile ricRmblo ha EQrrctto e sorregge tuttora 1 miti t.errlerl di un Vergn. o cll un Tmz!. ne~ 1 t,i~!:'~6ea Ji!re~~slJ~ùa""n!r~r~~~ 1:ca ha dlllo di rC'Cente. Insieme ad olcunl 111tr1, anche a una scrtttr1ce come Laudomia Bonnnnl Il cui Abruu.o. nel puliti e rnlora a:uU rnccontl de r Jos,o l1D52J. rimcnc chiuso nell'ep!sodlo e nel bOZt.etto. anche se la scrittrice dimostra di R\·er ben appreso certe lezioni di espressione e ccrtJ pnruu ironici oga:1 divenuti merce corrente. Ben allrO Abrw:zo cl attendiamo dal nostri glo• viull scrittori dopo quello di d'Annunr.lo e dopo quello di suone. Appunt o l'A b1'Un,0 è nncora una delle terre vergini d.cl nostro Sud dove Il dissodamento dclln let.te .rotura e penet.rato In modo (se appunto ~I eccet.• tunno I due soprnrlcordaU, nl quali non ~: f~~l!~ir~ 1 ~1~tli~nW ;r:i,nx> :i~~ quelli\ rcglcne serba In se st.essR (e non riu• sciamo a renderci conto dl come non sin ~:I)~ ~l~or':11?a'l!-lin~~~to Jt~!1~~IJ!~y:1A~; !«'ritto 6UI pastn~glo dell'ultima guerra Il\ quellR Regione, dO\'e un certo suo mondo ooralc. mitico e terriero Rppare per IR pri• ma \'Olta sul punto di 1111a sua cml morale e 5<K'lalcn,u·aspro ronttMto con la storia del no.uro tempol. E' proprio .r;;uq'.1C6tocontrasto. o gu altri conslmtll. che .si lmpemln Il problema della vAlldltA della narrntlva del Mezzogiorno Italiano. Non a cn.,o abbiamo parlato di Sllonc. Il mertto di que-sto .scrittore è stato, e rimane. quello di avere additato una real· tn del Sud ltnllano che è a.ssal diversa da quella dell'ultimo verismo: diremo un dram– ma che nasce da una traa!onnnzlone In atto d-. almeno un cinquantennio e che ripone• di nuovo In esnme tutti I valori pslcologlr.l e morali mlllenarl della terra e degli uo– mini. Qutl drnmmn cm certo anche In Al· ~~- a~~~· r !~~!ti 1 ~t'ifv:r~c~~ :~~:t?a~~ un drrun.ma eu ropeo portandolo su un pio.– no di clllt. um Jntemulonnlc. Ma Il Sud ltnllnn o per Al varo è un punto di partenza.. m"ntre per Sllonc è un punto di arrtvo. ~~!t~fA<:,1e1t°t:~ 1 ~~n:~gnd1 dJn ~~~~~ ~~i~~c. 0 ~C:;!eba~~ it!1u 0 '8:~r!~,.: ,~ oggi accettata no~t4D~ gli Innegabili dJ· fetU. di cui non è quJ luogo di !are un ua- m~~~~1:1~fo~~·va ricordato uno scrit.• tore dt recente &comparso. Francesco Jovlne li cui primo romi:1n1..c Signora Arn (1942). rappresentò h, kopett.n di uua terra sino allom del tutto lgnota alla letteratura lt.a• liana. li Molise. do,'e lo scrit.tore era r.ato una clnquant.lnR di anni or sono, una 6CO· pc1ta In chlnve ~torico. che appro[ondh•a olt.rechè alcuni c.ssenzlall nuclei di linguag– gio connessi alla vita soelalc. appunto 1 pro• bleml Rtnb!entdll cli trnsfornutt.lonc che Il Risorgimento n\'eva creato In quella terra. sol!e\•andoll In lii\ cllmR di tanta.sin. In uno. sorti\ di epica e nello stesso tempo reali• stlca. avventul'O&a ed IronJca lmposta.zlonc :~o e~~~\~~ ~ d~h~l°rJ~~e ~~c:!:1 ~g~~~; c,prc.sslonc - ricorderemo ancora I rac– conti de L'Impero 1n provincia ( 1946). de Il p(J3tOTc lt;POllo (1!146), dJ Tutti i mcci peccati ( 1!148) e Il romnnzo posi.Umo Le tc.rre del Sacrnmento ( 1!150). se~~f~1~t'f1<' 0 i,~~la~:!1r:n~e~h~uiaè ~~ di nuovo a fuoco tutti I suol problemi e che In certo senso hR oflert.o nuova mate• rin di e..snme e di scoperta. per la narraU\'a lllf'rldlonalc più recente: si è visto come dl ~~i:ldll e:,~ !'A-~ft~u~p~1f~~eln~~~ le. part.:ndo anche da dati e dn Imposta• r.lonl cnre al teatro di Vlvlanl e alla pcesln napoletan11.. si poneva aln dRll'lnlzlo su un plttno chiaramente narrntl\·o. superando quan10 di epl.sodlco, di Immediatamente co– loristico e magari di lmpresslonJstlco era nella t.mdlz.lonc anche leuerarla della sua Napoli. Spcran:clla e Vesuttfo e pa11c sono due romanz.l nel quali la Napoli post.bellica n.:..~umcMrhe un po.rtlcolRrc a.spetto di clt.• IÀ pen•cnuta a un punto cruciale della sua ~~n ~~O\~?nlaO:~fif~i;a:ti~~~~o ie~'!: trnnt.d e plet.o.~ nl di fuori d: ogni lmpo• i;U\zionc ldooloi;:Jra. Coi:.lIl tema del grande dmmma dclln Napoli d'oggi, trMl1gurato in un chma di JntenslsslmR rnntasiR nel bel– ll~lmo racconto r-he apre e dà Il titolo al i;uo ulUmo libro s1orin di uno scono.scluf.o, hn conquist.ato anche li non n1rpoletano R. M. De Angclls. Ma In Napoli del dopoguerra do\'eva t.ro• \'Me In \lllO scrlt.tore nuo\'o unn sua voce pa1tlco\ariulmB. Domenico Rea. Re11 non e napolet ano essendo nato a NocerA nel l\ '121.DA Sr,accanapo!I 094il. n Le Jorml• c o!e rouc (1948). a Ge.fu /ate. luce t.utte r.t.ccolle. di racconti. r.nz.i di vere e proprie novelle nel senso 5a~mmo per dire tradl• tlonaJe cli questa parola.. .s.lno al romanzo nppamo lo soorM>nnno RltrC1tto di maggio, li Rea è stato l'Interprete dl un dramma mcrtdlonale Jt.nllnno nel quale I limiti del• l'orrore e del dl\'CrtJtncnto. dell'Ironia e della memoria. dell'a\legrla e dclln morte si dlsf~noo .eotto Il aegno di unn ,•olontA dell'uo1no di sopravvivere ad ogni eo&to,di ~~~O .sc:p:u~~!~~ r~ ~a.su: ;~,~;R~ mo lo è st.nto con una a tmor dlnarla rtc– chezz.n di meul espre&11h'I frutto eta un lato di seri studi filologici e dell'altro di una pencll"I\Zlonc oel vho di un linguaggio po– polnre: R.c11 è uno del pochi seni.tori ltalln• )~J~1eeJl'f p~:;1\~'e~~~c;i~~fo'i.rulre un dia• ur:~ 0 d 1 esfill~~ct~~ ~cr~~~;a~ 11 ctr~~ea~~: poguelTn che h11nno dal.O UDA nuova un. pronta alla n11rr11Uv11 del Sud. Dl Prisco di· remo che le aue qualità led anche I suol 11- mlU> appartengooo k. carat.teristlche del ~:io,~ui:i1: d1u~~~ ~l~~ ::'vin~a 1 ~~ appunt.o li suo più note\'Ole libro si Intito– la La pro1•lncla addormi!ntatoJ studlllt.A nell'Intimo del ~uol n odi RUettlvl In una proi;a ricca di pnu.se , ben rlt.mata, adatu più Alla penetr nzlone p.slcologica che Rtl11 c,plcA e al gioco, nllit !est11 e alla tragedi:\ del mcrldlonnllsmo n11rrAtlvo, cd tnfatU il mondo della provincia mer!dlonale e stu– diato da Prisco attrll\•erso una anr.llsl acu– ta del sentimenti e delle rcnglonl personaçi In un'r.tmostcrn piuttosto dal toni Intimi e ~~'fr.~hb~aa, l)~;~,1g~~~zg~1 eredi del vc11 1 .. Romana, mn traphmtnta a Napoli è An– r.n J\larln Ortese. Dopo un lungo illcnzlo r-he segui al primo volume di racconti (cl sen,• bra del 1:.131:1) Ar1ge1lcidolori che ella ave,a pubblicato giovanissima e è at.ato scrlt.t.oChe per dicci anni ella abbia vagato e come una .sonnambula o come unn zingara 8360rta in un sog:no •>. ella na raccolto di recente (1953) In un volume cinque racconti di ambiente nApoletnno sotto Il Utolo Il mare non ba· gna Napo/i: un libro mordent.e. AmartMI• mo. nel ()unte "-PPalono doti di pc.oet:-azton~ di lilli\ forzu. ed anche di una ,·1ru1en"zatali da mera,•lgllare non pochi anche un coloro f!les~n~~Jf~ 1 ~a~~a 80 ~~~d~~t~a~!~ .sfera di rortllegt. ma anche con l'lmr,eto e con la Pt.niulU!one di chi ~copre un senso antico e nuov!Mlmo nella sul\ cronaca: lo. l!Ull• scarmlgl111•11 dignità•· come ha acril.– to di lei Vlttorini. E qui, nAturalmentc, proprio In gnzla dl qne3l.8 scannlgllata dlltllltA. di cui Glu• 5eppe Marotta è stato ed è uno degli In– terpreti più com:apevoll, anche per a\'er sof• re.rio nC'g:lianni lonttlnl dell'lnfanzill t.utt, quello che una città come N11pol1 può far sol• frire ed ave.rio tradotto In quel suo dol~nte e ,·tvo umorismo dol'e IR mn\lnconla e rito• nlR scno come le due f11ccedi una stc~sa mcdagUa) vn reso a lui l'omaggio che me– rita. Marott.n., con Bemnrl e con Rta è una delle più .solide basi della let.terat.ura napoletAna di oggi. Ricorderemo per tutti gli altri suol libri (J>Cr ! quali avremmo ro– lnto dcdlcnrc un ampio CRpltolo) L'oro dl ~~~if 1 dcll~e ;:fr/c1~1J~~~ t~!~~~ti~a.docu- Accanto n Marott.n \'Ogl!Rmo citare un nuovo scrittore napoletano che cl sembm (almeno dAlla mp:dn scorHl che abbiamo sinora dato 11una porle del ,uo recentlsstmo La t•acana:a delle donne) abbln raccolto I caratteri della p!ù sottile Ironia partenopea (che~ antlc.hlulma e nt1t.r1tadi Mle attico), Lu!gt ComP"gnone. Qul &.!amoin un puro Pag. 5 f{tocodella font.MIR: ma si &n quali ala.mo l Jinl della !anta.sia per I napoletiml: un trl\ • mite. un pretesto, un fal,so scopo per pene. t.Ynrenell'intimo di un mondo morale. na– turalment.e sempre scrut.Ato ln IIOrdlna, sco– perto nel suo fondo più sc~to. l!J~f; Jn~~ 0 eg~~~~{:,~ ~~ 1~ ~~~: della nuQ\'a gcnerllZ!onc nel nost.ro Mcuo• giomo, Luigi lncoronuto c on il romnnto Scala a San Potito, d1 amblente napoletano: la stor1a collettJva di una gpccle di albergo det poveri nen·trnmed.!ato dopow.1erra. uno studio, eondotto con estrema acutezza, ln un mondo maledetto e lntrlcato di n\l,lera.blll e di falHU. Con Racoo11tt o Morunnl (1952) l'Incoronnto confennnva le doU di lnclal• vlt-à. la capacità di penetrazione del pr1• mo ,-oJ umc. la pi ena l'Upondenzn df una indagine complul.ll. l'On me,-;zl di una ,scm. pllcitA s orprendente e aggiungi.amo con una e.trema purezza lirica. Alcuni romnnz1 non tutti de.Ilo 3tt:3.'0 11· ~tw. ~°o~i1o~~. r1~~~tlral,gl~~() m: unn sicura \'OCazJone di n arratore h a pub– blicato n'!I dopoi;ucrra li cnlnbre.sc Forw– nnt.o Semlnnrn. Cit.e.rcmo t. ra quesu Il t'CR· to nelfulit·cro 0951). La m a.nena (1952), dove un n_lOndopae.!.Rllo è port•to alla luce In un cllmn piuttosto cupo dove ceni mo– duli dell'ultimo ,·emmo si nltcmano con l'Indagine J).!lcolog:lca. PUre calabrese è un Altro alovane narra• torc. Giuseppe Gironda che dopo li lungo .st!e.nzloche hR tatto ge(llllto al primo \'O· lume di rncrontl Il bo/eone 0943). hn pub– bllcnto que.\fanno un romanzo. C/oWde Rodio cupn e tragica ,;torla di paese, con– dotta attorno alln figura di un gobbo e di draml~~tlti~1:ed1~ {~a~r:1c~1:: :1~~~c:n Romuflldo Romano con Scirocco tPmnlo Herningway 1!150> e Paolo MarlettR con 1 racconti Pianto d'Eva segnalato dal pre• mio Venezia 1951. Tra le nuove scrittrici del Sud un lungo discorso. &e lo spn7Jo ce lo com;enus.,e. \·or- ~~~m~r'~f~n •Ì!a:;rr~~ tf u~:~: &obborgo dd Parajlso e a LMo. Dc Stefani per Il romanzo La t•lgna di ut·c nere, am• bedue siciliane e ambedue a&&a.l lnUreMMtl G!unti a Questo punto 1c lo s;,a.tlo e il tempo o nost ra dl.!p ost.ttone cc to auuero conxndto m :rem.mo t'Olr:.to parlare di al• c1111lglotant narrato ri partendo dal quo/l pensava mo df rt scrrorcl un dltcorso ge. ncra!e e conclu.su .'O 1u'.'a ne&tra ultima nar– rativa. Uno di cu i è GoDredo Partu - dl ::o; 1 ~e tr3frnca~~orc~;i~e11'~ 0 a~in° 11 :,~ apparsi sugli ulttml (e magari penulthnt} • pcttonl • di Einaudi. altri ancora nella e Medusa degli Italiani• di Mondadort altri inftnc, come Gian/, C(lmc Brig11ettt, co1~e La Caprta, co1,u Manlmo Fra{i<:io..to, come G(u. seppe ca.,,,ieri, come 1A Cat:a, come Mo11tel{(I, come Terzi, come Ottlerl, come Del Buono, ci .!tanno a cuore perchf et nppafotio com.e coli diremmo clinici o magari • lndltiarf » di certe situazioni letterarie che si t'anno ma.• t.11rondo . .!ulle quo/i 11Onsarà tm,tlle ri• prendere il discorso al cli Juorl di quc,to ~~t~~o ai~~h:~1it:/:taJfffl·cu~~nte°c potuto euerc t•eromente compiuto. Ne chfe• diamo scu1a al lettore. e IO prephiamo di attendere un nouro prontmo artico/o non diremo oonc/u.slt•o. ma, elle In certo sen,o abbia uno funzione di chiarimento deif'in.' tricota materio che.siamo itt'nWi espancndo. FBRDL'iANDO VIRDlA

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