Fiera Letteraria - Anno IX - n. 31 - 1 agosto 1954

Domenica, 1° agosto 1954 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 DUE GENERAZKONlI DI NARRATORI[ lITALlIANlI Esiste una nuova n rrativa? LA TRADIZIONE NON {;I È DATA, UE LA FAU{;IAIHO NOI * Criticiletterari o ufficialidi leva? * Se l'arte è sempre nuova, giovane, non si può di~e che sia tale solo quando è fati.a da giovani - V i sono scrit.tori gfo• vnnissimi d'a11,ni,ma di arte anziani * cU GOFFREDO BELLONCI I) LII ,1arrotiva, come del resto lo poc.sia e il teatro, 11011 p1,ò cucre e/te 11uotx1. O t1ou e.sscre; po1c1u} u11 ronw11.=o, mm ,1ovella di co11te11utoe d1 /onna 'IJecchi, qlWle che J)OSsa essere la loro /ort1u1c11, l'e.sdo della loro vendita nel mercato d<,lla e lctterat1,ra di con.s1w10 •• nel 111011do dell'atto 110n so110.M<i badale: se l'arte è semJ)re 11uooo, giovcme no11 si 1,itò dire che sia Ul/e solo q11a11do il /atla ::mtii/~::tei~~~~atl'~~~~ !~.~~tro;: 1 ~~~~i'il!i~:;a~~r~11;i'. tll<I di arte e an.:ia11i•• t:eçc1u: tie 11cJ)ers,u,~ente .-r•leg: gc11do le numerose poe.,1eche scmbra110 .scritte sm temi ;c 0 ;':~Jf:."~:,~~·~::ggrg,ttJi~c~~! ~,~:.·~~~~o~~,:~~~;~:~ !rte q1w11do IMO stesso li11g1iaggio pt»sa c.s,cre U8(1to i11 dit:or.so modo, con ww diverMt srntassc. Ma lfl c11lt11m ~'t: aq;:;,it!~c~}ii~: 0 :'tf11~~t: 1 ~!~~:;;:~r~r~~::;;,.:v1~1:i tiJc'ra l'i11tclligc11;:a, fa fantasia. Credo dunque che O!J9i que.sta nootra c1tlt1tra stia.ri11,1ooot1dosi e clu~ i segni dc~ ri1111ova111c11to siano -palC3r. 11011 soli;>11ella ricerco degli scrittori stra►1icr1 clic Ci ra111ircscnt1110 m1JIIOndo nuooo in formo ,mouc, mn c111clto 11c1lc JXJlcmiche s1, l'impegno umano elle gli scrit!orì di 1cra 11011 (lt1rcbbero cwuto, :ud ~:/::J! 0 pgic~:~ 1 ?i ~~~~is~~~~~t:1~ 0 ; 1 ~tfti~~n~~ 1 i1 6 11~ 1 ii8:s~ s1t11a importanza pc_r l'arte dovendo_ la parola dar rccatù dlle cose alle imaguti a1 perso11agg1;e voicht utsommo ,icss111101i11òevadere dal proprro tempo. cd anclic cva– sio11i Jam~e com<?_quclUr, 11er esemv10, del MallarnW sarebbero nnpcn.sobrli fuori di qttegl1 01111j e di quella certa cultura. Ma queste polemiche .so110 sig,1i/icalive pcrchò 111a11i/cstano 1 1mov1 se11t111i.c11tl, i 11uouibisogni clic t1orra11110 poi esprir,1crsi co111rn ,movo /iguaggio arti– .stico. E s; potrebbero aggi1oigcre (1 ciò dmcrsi corollari: !~rc:a"1~1~ 1 ~~~,::s~ii! 1 aila~i,:~:~ut!:~~~ 1 ,!~~tadcll~(I d~'ifu;~: comé del resto c1 mostra 1a storia. 110n san\ comoiuto so 10 spirito ,mouo 11011 avri, saputo corcare e trouc1re nel passato 1rnc1 )ropria. trad1.:ioue. La tradiz1011e 11011 ci t dnta: ce la /accl(lmo noi tale che pos3(Jno mettervi 111«>uc rad1cj la. no3'tra. j11tellige11.:a o fa t1ostra fantasia. IIJ. Le l,'1g11m1ze dei 9io1xrni co11tro la critica .,0110 di due 8 pcc10: 11110 dc.t JlOCO s1,a.:10co11ce.sso dcu gior11«li ai critici letterari, l'aftr« delle e 111a11c«tc -rcce,1.,io11i • di libri icritti di giovani. E' 1.1ero:_oggi i 9ior1wli p11bbliC<1110 di rado articoli sii scrittori tnveuti qua.si che 11eu11110 mc– -riti coma dlco110 "" elzeviro: e si cito !t/UU1so ,1 scu.sa l'esempio dei gioruali str(rnieri ì q1wti i11vecee J)Ol"si110 quelli amcric<rni dcrnno ai libri molto SJKl.:io. Ma di ci6 si dolgono 11111m1.:-1 t1tlto proprio I critici. Ma. l'altra oc• cu.,a no" ha /011d<rn1c,1to come potrei drn1ostrore fa– ce11do lo spoglio dcyh articoli di tutti i critici latt61"ari 1ta!im1i. Io stesso ho scritto, a ho parlato allCI Rad,o di ""mcro,-,ìss1m1 giOVClllidi ieri e d oggi. dal Pa1ie.se al Pratolitii, dal lierto al Rea. dal Prisco al Saito. dal Bì– g!arctti al Lovcz. Il 1>i1ìrisoluto nemico dai critici mi oblatter<Ì che 11011 Ilo parlato di tutti e che di tutti aurei dovuto Jiarlclre. e i11 primo 111090 di l11i. Ma il critico dell'a1W9rafc, nt 1111 11/ficiole di clliam<iti 11rr t·edcra .ssera orruolati 11el• .,io· 1"cz.i1ì111<1 l'mtclli– oc11ta la r11turo di 1m ,movo scrittore e como i sc11ti• nu::tti di liu si sicrno mnni/c.,tati i11 imc,gini iu fìga,re i11 1)ersonn191. magari i11 idee '-'.110siano m1ch'cs,e figure del se11t1111c11to a non concetti d1 1oi rog1011omP.11to di tm sistema fi/o,-,ofico; e $l11diare poi il suo lì11g1v1ggio artistico. A volte 11011 ba.sta il prm10 vol1rn10 nt il .,e. co11doper co11osccrc 1m autore. Mi !embra che lapimrsi dei critÌcl a q11csto ntodo sia i119i1oti/icato; e d'nltr.i porle non vedo 11-11a critica 111101111 che si contra1>1>011!J(, veromc11tc a q1,clla. tutt>ra ben virn. se 1101, 1Cl critiC'I com11111sta tr"tar•a. inc ·ta 11ei suoj .orinci11i e nei s11oi ,nctodi. Eppure ICI critica ha av11to (' ha di/cct; che si potrebbt'ro mettere i11 lltce .wtrdterata tah:olta da 1mn certo. e politica letterari(!• e più 1111c.sso dal 1,ropo.s1to ,ii creare ge11cri letterari elle si«110 la mi.,iira fil metro deU-111/ictale di leva> -pa a1(1mcttere o 11011 ammettere i11 ,in grttJJpo "" ,moro scrittore. U11giorno f'hi~i od 1m giooo11c cita co;ci stessa /acc11do; e mi ri.svose, e seri~ vo pesci russi•· IV) Noti solo la guerra ma tutti !,Jli ovvc11ime11ti 11011- 110 ~i nccc...t:tili't 111/lll.,s, s11gh 11011.1111i.. a 1cl,c S1' quelltt ,·;,ec,e di ttomi11i ella sono r,li acr,ttor,. i q1v,l,. se Mo,, erro, partcci1>t1110.e 11011 possono 11011 partecipare. della ~j~fiig:117 1 '~ ,r: ~~i,~~l,d~i11~ 11 ~:~~l~c,:v:c1:~a c%~~ia q:b!~ fotti .da coloro elio tmrrc~bero servirsi d<:ll'orte per /i11~ o_rcl19iosi o pol.it.ci . e ~c.11dc~a110 rom<in.:, o dramm, clie s1tu10 tcstimo111tu1.=cd1 1,nrt1to o elle flggi1uti110 1(' ui.– C('Udc alla dim03tra.=:011e di mm f('8i. Per co.storo l'arte che non sia J)ronta ad os~crt:ir.,i t 10111 vera e vropriri crcs;a_ I co11tra.,ti dc' provrio tcm,>o e della propria socieUl debbono dive11tar(' 11ell'opem di uno /le-rìtlore co11. trcr1ti p<ricologici, di co.scicn.:"· di tm 1ierso11a9gio clic :~t~::~n~~ 11 dc1J!:~i~~~R!i~&~:r;~1t,:~i,~:?"a~~ ~";1~~'~:,~ii principe Andrea o Nora. VII) La ,iarrativa del scttct1trìo11e e quella del ,11c!"– .::09iorno ao110 scmr,rc stQtC diverse: 11asco110 da d11ccul– tu·re elio Juro110 dit•erse /ì110_ dal Duccc,110. <'redo di QtJcrc dimostrato ilt molti art,roli e ncll<f mia i11trod1i– .:im1e ai Sett<?_srcoli di not•ellc. c1i_e.'Pf'r c,cn111io. il rcali<fflo quotld1a110. orario, degli scrittori /lettc11trio1lllli cli" ossen.•nno le cose e In creature della cro,wro fami– liare o cUtt1di1w co,1 di.,toeco •dì moralisti. <J d('/ tlttto dit•eno dal rc:oli.~mo che dirci di arte dei t0$C<lt1i.clz<J -rieroa,10 tn rtnltil t1elln J)llrola. it1 1111a si11ta,1i /anta- !i~~-(:~ ~~!~~3io::~O ;~aU~~ll~l:.;~1('iz~caJJiilt~~rj~~ C~~i: 1'iimm1csimo, primordiale; e d'nllrri port(' 1lf'll11 lctfr-r,r. tura ititroducc romonticamt'ntc rlfi acrt'.,i co!,,ri deliri .s,ui arte rapprcse11tntiv,1 e le melodie ddfo a1111 lllll$iCQ. Da ciò nasce oggi la diversa .specie del suo realisn10. 3. Ma li, guerra.' la Reslst.c:nza. le crisi del do!)Ogucrra. sono contenuti troppo vM nello stesso clima morale dell'Italia a11·1ndomanl df!lla guerm. perchè questi nuo\'I narratori p().\SMOdJsU!ccan;ene: essi costltul&c0no In ba•c lit.essa di una loro av\•cnturosa espe– rienza umana con la quale si sono trovati lmQCgn1HIe Intricali nel ro\•ent.e groV1gllo di quella cronaca nazionale con la quale la n11.rmllva it..'lllana hR sempre cercato un contatto. o·altronde. proprio la dolarOSa vi• cenda delrulUmo tonflltto soopri,•a t.roppl vl1i e difetti della società ltnllana perchè essi non dovessero essere rlPortatl l'n ro· m'U\ZI e mccontl su un plano critico e Sto· rico. che desse risalto appunto a quanto di nmnro e di dolente cd Anche di confuso. di contrartlttono. di disperato. di maledetto cm nell"e~pcrienza di tutti noi. Annotoremo nnche chf' questt> lctterat.ura si Infittisce - Pf\..C:S&to li primÒ momento nel quale In essa ebbe ,1ogo rlmm-.,:dlA.taeuforia delln riacquistata liberti\ - a mano a mMo che ci .!=I allontana da quegli e\•entl. con tc.!=tl sempre più l)f'rsuaslvl come risultati arti– stici e come presa di posizione nel 11robleml della nMtm società. Spesso si tratta di ten– tativi di nuove fom1c. di nUO\'I mezzi di e-.pre~lonc:. come ne /I figlio di Caino (1949) del torinese - ma lungamente vissuto In Uguria - Guido Seborga. dove Il racconto di epli;odl della Resistenza è modulato su un ritmo che ricorda certi cantari di guta, nell'Impegno di rendere l'epico s,•olgimcnto del drnmma che ,·1 si svolge (Il Seborga aveva pubblica!.<: l'anno prima un romanzo, L"uomo di Camporouo. che ebbe anche un largo successo In FMU1clado,•e venne l-ta– dotto da Miche! Arquand, plit nderentc a modi e fom1e del recente realismo narrativo. Spesso invece l'elemento dianstlco. In te· ~i\'1~~~io~j! ~~P ~~o ~~vll~~! r~c!f!:io~ ne di l'lgure e vicende di personaggi. come ~~n:~~~tJ pfiropr~t!1. 1 \:~co~tr~~~u~c~ so:to Il tJtolo IA banda di DDre11 (l!:151 ,. nel quali la cronaca della raggiunta libertà ns,ume toni avventurosamente scanzonati; o, talvolta. come nel Diario di un soldato ae:np/ice del marchigiano Rfml Lunateli (1952). ftrrivato Rl/11, letteratura dopo un tlroclnlo di 11utoclldatta che lo ha condotto sino alh\ cattedra umvcn.itarla. narratJva e autoblogralìa si lcndono nelr!.ndaglne di oo,;tume attraverso distese notazioni che hanno ample1.za e profondità di racconto. sul tema di un·esperien1,a vissuta tra le truppe di occupazione Jn Slovenia e In Croazia. wscltatrlcc di un acuto e vivo cn– so di coscienza personale e colletUvo. Su questa stessa )Inca \'a situato Il camPo dcgU ub}ciall ( 19!'13)del non più giovanissimo to· sc:ano Giampietro Caroccl. dove respcrien– U\ di prigionia in Germania si concreta In un severo ritratto morale, nel quale r.fflo– ra la vigile presenU\ di un intellettuale che Rttlvamente si Interessa dei problemi storici e sociali del nootro paese. A">P.Ipiù vicino a fonnc di memoriallsU• ca che a quelle d~ una vera e propria nar– mtJva. ma nello stu.so tempo ricco di cle• menti di vero e proprio racconto, nella sua distesa impostazione e nella sua precisa og– gettlniilone. è In testlmonlanM .della guer– ra sul fronte russo degli alpini ltnllanl di MRrlo Rigoni Stem li seT9ente nella nere 1953). nel quale ritroviamo non &Oltanto un'eco della trnglca anRb.'\sl di quella che fu In rlllmtn dcll'Jn\·emo 1942. ma Il docu– mento vivo e umanissimo di un grande drnmma del nostro tempo. riportato al di tuori di ogni lml)06tazione Ideologica e di ogni presR di posizione polemica. In questa mc:morlfLll.!=Ucandrebbe alt.resi inquAdrato Jl deserto della Libia di Mario Toblno (1952). di c:ul si parla altrove più a h:ngo per Il pRrUcolare interesse che ha tut.ta l'opera di questo &:rlttore. pervenuto In questi an– ni alla sua pili fnitt.uosa maturazione. Lo stesso dlcnsl per Prima1 1 era a Trieste di P. A. Quarnntottl Gambini. testimonianza detra.ntl!A.scl.smo triestino nella sua rivolta nel maggio 1945 e della lotta del trle.,tlnl contro l"lnvaslont> Jugoslava.. La gueffa pm·tigiana LI\ guerra partigiana è ancora Il tcmA di Beppe Fenogllo l1952). t1'ClltAducnne ptemont.e.o;;cche riporta, su moduli e modi nllrratlvl ln certo senso vicini " quc:111del conterrllnoo Pavese. una diretta esperienza della lotta nella !iUfL città In / ventitre giorni della cittd di Alba. raccontJ, diremo. densi di fatti. messi In luce con un gusto che giu• .stom~nte si è detto e barbnrico •· ncll'acce- 1.lonc di un senso terrestre di vita. di un paesaggio mornlc.. d! una densn lnquietu • dine nel tessuto del rapporti umllnl. Il cli– mi\ degli anni di guerra. Insieme ad un·espe– ricnza solo apparentemente cont.rarla a quella del partigiani, del deport.Rtl. del com• battenti per la liberti\. degli anUfasclsU. lmpre(tTH\ Il libro di un giovane scrittore molls1,no Olose Rtmanelll Tiro al piccione pubblicato nel 1953 nella e Medusa degli italiani• di Mondatori. E precisamente l11. guc:rrn civile visi.Adalro /l.ra parte. da quel• la del repubblichini. delle «brignte nere•· te.i•rlblle esperlenzn che lo scrittore allora ventenne visse sino all"ultlmo. dopa essersi arruolato In quelle schiere per uno di quel dlspc:mU lmpulsl che determinarono mo!U giovani. proprio '.n quegli an."ll. a geu-nrsl a corpo morto da una parte qualslfLSI.pur di «rompere• la gelida consuetudine di mpporti di una sonnolenta provincia o cli d,ne un contenuto atUvo. alla propria ,,1ta. 1mpullit rom 1tntlc:i.come SI vede. che rispQn– devano non soltanto a un·1nquletudlnc dl!- 1~~~:aenof! 0 ~ 0 :gt ~nre5;re~~\1ci.e~~e 1-~ 1 ~ bllgatorio sllenzlo Imposto dal regime alla \'lta Italiana rendeva ancora più acuta. ma a.nche particolarmente congeniale al carat– tere av\•enturoso del Rimanc:111che ha ratto Il portatore d'a~a da ragazzo. li semina– rista e più tardi. nel suoi \'fl.gflbondaggl In vari paesi d·Europa, Il cameriere. l'!òtltu– tore. Il m1tnO\'ale. Il boxeur Jn palestre rio· nall. LR 11uaè una cronaca di orrori e di ossessionanti stati d·anlmo. mR chiaramen– te ogq;ettivata 11.I di ruori di ogni riferimento autob1ografico. anche se Il romanr,o è scritto In prima pel3QnA. Cesare Pavese. che lesse per primo Il mano.,critto del romanzo. cosl ne scrisse: « Non è un libro politico - non ,,1 esl.Ste li ca.so del rasclsta che si disgu– sta e converte - bc:nsl tl gio,•ane traviato. preso nel gorgo del sangue. senZfl. un·Jdca. che esce per mlmcolo. e Allora comincia ad ascoltare altre voci. E' una tesi notevole e tale tta tnt.eressare tutto Il mondo. nor, solo gli IU\UMI•. Pure tutto lmpregnato della densa ntmo• sfera di guerra Ianche se non è. a stretto ~~Ìlo~no:~~~~~fu~~nt~. 1 ~6~~ire~i'. Vento caldo (1949):. Vento caldo è la. sto– rta di un bastardo e di un gruppo di suol amici tra li ·39 e Il '45, Intorno RllfL,•lcenda d·arnore del prot11gonlsta per unn n1g:R.u.n e borghc:5e »: lotta spietata di una ttplcn banda di diracints - artisti. anarchici. mo– delle. ragRu.e libere - che non conoscono nè rispettano ostncoli. tutto nel clima ro· vc:nte dell'occupazione e della Liberazione. po1tnto rwantl a \'Olle con crudo e persino eccessh·o realismo. ma con modi di narra• zlone fluidi e pcrsuasM che ,•atsero al Ido· \"Me romanilere un premio Vlaregi;rto opera prima (Versilla. 1949) e \'arie lraduzlonl nmericnne, tedesche, danesi, spngnolc. ecc. FL<,iano Oli nnnl della guerra e della grande crlsl italiana si prcscntnno 11.noi non soltanto come una linea di dlsp]u\'lo tra due gene- ~~;~~~I d~~~f~~~· .:ca n~e~e soW~fui~:~: ol a u.!=elredagli equl\"OCIe magari dalle tradlzlonall cautele dJ una ch-lltà letterana troppo chJu.sa nc:la. collh"az.lone dclii, pro– !.------------------~ pria purezza, anche per la stc..c.saprima i;::• BibliotecaGino Bianco di FERDlNANDO VlRDlA ncrazione Abbiamo detto del Vlttorinl. del Pa,·ese. del De '!ngells. del Bernarl. del Quarantottl Gambm!: ma un forte e deciso 1mpulw \'erso la m1rrntlva si riscontra an– che subito dopo la g:uerra pres!o alcuni sc:ittori (e sarebbe dlfHclle approfondirne tut.te le rnglonl. alc'uue strettru:nente lette· raric. altre mv-.,:cedlocndc:nU da partlcòlatl ptese di posizione anche Ideologiche. o da dirette C3pcrienze nel tessuto della vita ltn– liMA) cbe prima se ne erano tenuti lontani. Si pensi ad Ennio FIRlano. critico acuto di let(.eni.tura e di teatro. s11.ggtstae moralista di Inclinazioni JJ!umlnistlchc. che alrlndo· immi (1941> della line del conrlltto pubbli– cò un grooso romanzo Tempo di uccidere t:11c J:~t!~~~u~~~sl1Jc~~llgo!~r1~a ed~n: e~presslonl più rngtJlunte di quella crisi Ita– liana che si lnsenvA nella plù vastfL crisi mornlt del mondo moderno. Anche li ro– manzo di Flalano 'è In certo senso un libro di guerra, $VO)p:cndoslIn I::Uopla al tempo ~~~~c.c:~~~l~~~ ~o.lt ~~a}~Rtto M~~ncFn~~~ o\-~,! meno solo un pretesto per una Jnd1t.glne assai penetn1ntc che Il Flalano compie nel mondo dell 0 ltAlla prebellica. nel fondo stcs• so della $UIL\'ltn. morale, li romam,0 è In. storia di un delitto. o meglio ln storia di un lungo lntr!cato avventuroso esame di ~~~i~~:alt~;~~I cfii 1 ~f 0 ~~c'fso ~~n gld~~~:! 1ndl(,:c:nn..mette a ruoco attraverso una se• rie di vicende strette da un Invisibile ftlo a quell'ucclslone. Ma li ,omanz.o è anche le– i;iato &I prolllema della vita umana e del suo valore Jn questa nostra epoca gremita di miti oo!lc:tth•I che cosi spesso dimostrano di misconoscerlo. quindi. in certo senso è dfc~im1 1 ~~ad•~:~ln~~"}~~fe ~1 11 J~t~e~~clidneÌ nostro operare. e certo vi concorre anche la fonnAZlone ment.Rlc e culturale del Fiala• no. sia per qunnto ,,1 e di raggiunto. di esprcS60, sul plano narrativo, Il seru;o. dl– -.!emo quasi metaforico, di questa av\'entura ,·o rcmanzo Noi dobbiamo p<1rlare che ap, parità presto In ,·ohnne per la « Medusa degli ItallMI • dell'editore Mondadorl. che ha pure s.tampnto Il mondo e una prigione e sucresswamente Il romanzo La casa sf muove 0951) che gli \"Risenello stc.sso Rrmo Il premio « Oiugano • e che. dal punto di \•1sta di una con::rctC?2.a dl risultati mg– d,untl. o almeno di dlffieoltA superate (In Pctronl esse sono tutte Interne. fanno parte cioè di una ~orta di tlmldc:1..u\e di ritegno dello scrittore verso la EURmateria. ma non certo di Jlngu.n e :Il stile. rafflnntlsslmt: an- ~~= i:u~1!~ ricrs~\'~~glio ro~c~lcl~Tù è p~~ bant.e del libri finora pubblicati dallo scrit– tore lucchese, certo Quello do,,e la sua mll– llnconla rie-;cc R superare l'Intimo con!Jl'.to lndi\'lduale per penc:tmre in unn s!'!ra più \'fLSt.8. dJ rnppartl um1tnl. Bassa.n:i Anch'l ({!I lnlzl di Giorgio BaSi.dr,I ~ono :!~{t!!~ ; ~~a~fr~~i"~·91~~W rio!~i~Fi:Ba~~ !i,mi '-I lc-t,:i;ic:,·a negli anni lnur.diRt.'!.rr.ent~ precedenti la guerra. In calce a llrkhe e à saggi attraverso 1 quali appariva l"Jmpront.A di una mat,JJ"azlonc• non soltanto tecnica di stile. ma di a.s;slllantl problemi morali e di pensiero Pili tarctl gli Interessi di Bes• sani parvero t.ra.sferin;f quasi c:sc:luslvamc:n– te dalla letteratura alla politica. anche per la sua part.cclpaZione RttJva Ili gruppi clan– destini anurasclsti. Ma subito dopo Ja LI· bc:razlone ripresero nd apparire sulle riviste e« Letteratura». « Mondo europeo•· «Para- ~~~=Cc~~~i clja~rrsfi~i:1ce r~ 1 :er?~:i::li. un titolo che rivela una sottintesa vocnzlo· ne narrntlvfl. ,·ocazione che si riscontrn an– che sul piano più Interno qua.si come una na..'-Cootatematica nelle poesie stesse. è del 194S. Un secondo volume di versi nel 1952 un·a1tra libertà, anche per una tragica ln– ne.~.s!one di toni. nella quale .si raccoglie Un padrino pe~~ni ~ ovane ,li GIA,\'/C;UILO l'IGOIIELLT 1) Purtropp() e$/atc. Cioc si è /atta avanti una nuova ci/ra. a metà strada tra il e gio– co dt!lla memotta • e Il neorealismo In voga. Ma non vuol dire. Dalla schiera di venti o trenta raoazzi. tra 11; meduse• e «gettoni•· basta che due o tre abbiano qualcosa da dire e lo dica110: ti resto è· lo solita storia. . la /atal~ accademia. Ed è gid sin:omatico elle. oogl, tutti tirino al romauzo (e alcuni ci credono con foga). mentre t·cnti a11ni la e anche meno elzet1iTeggiauano quasi tutti. e ~;~es~~~ n;1~ 1 :?.. L~:1 ~ig~~ {~ttflb~:t~:gl~~; mancherd di Jarlo. Le mie- pre/eren.:c. del resto, so110sem11re phl nette: srimo quellf che la1·ora110sul/ uomo e s11f laW: disisti– mo quelli che in mille mo.li pocticizzono e cfat contaminano personaggi e crue oor1 u11a scritt11ra. che per c.sscrc .mblimata. non è che idiota. 2) Non lo .to. Dei resto. 1111 1x1rccltr i pili cerchino ,u /are i conti con fl pubblico. Quanto alla critica. 1•orret chiedere: qua/e critica? Tanto i crocia11i, quo11to 11li erme• tici. ognuno (cd C bene) ha avuto uno sua crisi; l'a~sestamento. se c·c, é gc11crale: -e atJCndo i loro mali. come potct'ano I critici turare quelli della narrat.fva? Ad ogni modo. ogni scrittore renuto allo ribalta /1a trocato un suo padn110. t•ecc/1fo o gtoi•ane: quanto al resto. mi st /asci dire apertamente che un vero di.scorso critico sui romanzi o sui racconti usciti dOJ:IO il '45. u .ti escludono rre o (!UOttro nomi. non è ancora po.s.atbile, sopratutto se Ei vuole inaugurare una critica /ondata .su idee e se vogliamo smetterla di dire che lo scritto• re X .,crlt'e delle • belle pa9ine • e che nel roma,u:a Y cl sono «cinquanta pagine di pocs(a •· Uno scriti.Ore vale per U mcuagglo che dd. e per auauto !O darlo in maniua sem• pre pili umana e concreta. Altrimenti. tutto questo !criverc e scrirere che cosa è olla {i11c? Nlcnt·altro che una .ttri.uatlna d'oc· chio tra l'intelligenza. quando c•è. e la vanitd. 3) Domanda inutiie. '1) Jdem. La scrittura,, una co11tlnua «in– f/uen?a •: tant't rcro che dovrebbe essere r~~:~oc:eg/f s~:rt:o:iv~i;::"~~:.~n~~~~ti.crit- 5) Ho le mie simptJtie e le mie antlpctie: ~i· i'i'"do:~/~~~h~ r:~!~i1/:. 1~1 ~1"::u;~~~ di contraddirmi. Non sarò mal imparziale. Una critica ini• parziale C non .soltanto ipocrita. ma .stupida ~ disonesta. 6) Credo in c~rti nomi: e credo in blocco. libri belli e brutti. In lllttf quei narratori - stranieri e nrutri - che 110nricorrono a tecniche o a scritture Infatuate. arti/iciosc. .superbe. Ko/ka 11011 C.9entada M<1upassont. tutra1tro; cd C pizi. Jc:ctle imitare Jo11ceo la Wool/. che Henry James! 7) Qui I nomi Ci uorrcbbero. finalmente: e a firmco rlri nomi. il nome della regione. 1A regione non C provincia: .sono più. pro• di guerra e roggettlva7Jone In una strana ed enigmatico. ngur11. di vecchio Indigeno del ré/ou/ements dt>ffufflclale usRS!lno cma lo è pol dav\'ero? o l'ucclslone della donna non è ohe un lungo Incubo?>. qunsl un11,specie di i.uper-10 11.ceusatorc: sia per quanto v1 è di caduco. di sovrapposto. la parte più sco– s:ertamente polemlcn e e moralli.tlca • del– ravventura. dove appare troppo pregnante la presenza del saggl:sta. Petron·i li mondo e una prigione 0949} di Gu• gllelmo Petroni è un·a1tra ~Umoruanza. ma p!lMl!.U \att.ra \·erso li ,•aglio di un acuto spirito critico. di un·c:poca di terrore e di crisi. Anche In questo libro Il limite tra Il saggio morale e di costume e Il nicconto appare tm I più labU1, tanto più che Il fatto autobiografico rimane sempre preminente sugli altri c:Jcmenu che compongono Il li· bro. confonnc:mente alla natura. alla for– mnzione. alle origini dello scrittore. Nato a Lucca nel l!Hl. li suo nome dovrebbe rien– tmre nel novero degli scrittoti della e linea• :.lo11e0931) cl S\ "elr.no piuttosto un'!mma– glr.e di lirico. di sagglsU\ e di prosatore di nrte. che Il JunF:orncconto Lettere da Santa /tfargllcrlta pubblicato subito dopo IR gucr– r:l 0936) ncn contraddice del tutto, e cosl, del resto. /I mo11do è una prigione. Ma In. materia st.e.ssa di questo «romanzo». nono– ~unte le c:ontamlnaztont lirico-memoriali– stiche. Il -.uo Impegno di pcnet.nulonc: psi• cologlca In quelli\ che fu la sua esperienza di prlJt!Onlc:ro1>0lltlco. lfl testJmonlnnza del contatti umnnl che es.sa dO\'è comportare. e Mprattutto l"a.maro ritorno sul luoghi dcl– rtnfanzta e dell'adolescenza. ln una Tosca– na dove ancora l)rullcano le tracce e le fe– rite dellR guerra, sono certo elc:menu r.:.h111. ramc:nte narrativi. e magari di unn narra– U\.'a in fieri che lentamente ,,a maturan– do.si. Recentemente Petron! ha raccolto ln ,·olume tre racconti (Tre racconti d·amorc. Fratelli Fabbri editori. Milano. 1954) e la ri\1sta e Botteghe Ofiicure • nel suo xrr qua– d~mo hR pubblicato per ll"LteroIl suo nuo- vine/ali. tertl «aggiornati• tardivi. che sco· prono nel 1954 il monologo inU>riore... Per la nrurra narrativa. la .strada per /ar– si. e ci0r rifarsi. europea è pri,prio in questo ;~to;::.st!' s:~~;;~ f; 0 ~~ ~ ,~~l: 0 s:1n:c:~~: .... tare. di una Jtalfa non 1>ili. tradita !ulia sua JaUa poesia. Conclude11do: sall.lllamo a uno a uno i e nuov1 narratori•· ma non coltiviamo nes• suna • nuoua 11orratlra "· Non e un po' ri– dicolo. tra raltro. parlare di e 11uoz•a narra– tiL'« • per una letteratura. come la nostra. che sino a ieri ripudiava la marcia onesta della prosa? Que~ta marcia - oggi - c·t: e. quel c11c fj!ul'7Pfibt:t stagm~r ::c;bf' 1 frr1!01if. =~~~ meno • !bagliate • le nature del loro autori . reco llrlcnmcntc llbemta da ogni fatto con• tingente e cronachJsUco. di quella esperien– za politica di cui si diceva. confc:nn1wn una tnlc: !ncllnnzlonc alll\ nar!"2'tlva. di cui già. del resto. qualche prova era nppnl"Sll nella ri\•lsta Botteghe oscure di cui il Ba..sunl è redattore I tre mccontl mccoltl lo scon.o Anno In volume. La 1,aasegglata prima di sera. non erano qulndl del tutto nuovi: ma. riuniti In volume rkclnvano tuttn\'IR un giro di lspimzione e un periodo comune per l tiUfLIIessi .il completaVfUlOvlcendcvohncn– te su fat,tl di cultura intensi e profondJ. ma altresi rivc:lnndo una capaciti\ tutJn particolare di penetrare nel chiuso dl segreti mpportl ffLn1lllari. In oscuri complessi che rhlettono antiche e talora dimenticate •\'I• ccnde nella \.'lta attunle del personaggi. le– gate l\lle mura. alle cfl.St':. agli orlu..onll clt· t.adlnl. l\d echi Impalpabili •11sconosciute mc.morie. Anche Jn questi racconti si 11· lumlna la lung-a noia. la torpida e segreta malinconia della provincia Italiana 1Bolo• gna e Ferrara sono gll sfond\ di questi suol -ra.:::oonti) ma. studiate att,raverso le rea• zionl morall dei rapJ)Orll di una ricca bor• ghesla Jsrac:lltlca colttl e rnfflnat.a. con Il\ vita locale: Il suo punto d! fusione con es• sa e I suol momenti di attrito psicologico nncor11 supc:r<t!l!. Un mondo nuovo. come ~~1trrtrire~~~~~Jf\1~=~n~raco::ri!: ~~ Il Bassanl \'I parta ponendolo a rincsso degli ultimi avvenimenti, con l'orrore delln ultima persecuzione. Big ·iaret.ti Tra Roma e le Marche si Incontra trn rlnlt!o della gu.e:-ra e gli annJ successivi Libero Blgiaret.tl. allora Indeciso. per una sua partic:olue dubbloslta di autodidatta nr>n ancora ben Inserito nelle pl\trie Jet• tere. tra Urica. saggio di costume al limiti del mcconto. e narra.U\ 1 a vera e propriR: ma già Ccl sembrR nel 0 42) em apparso un lungo racconto Esterina. dove alcune sue pc:r-:-onnll!i.~lme\1braz.ionl autobiografiche. talora In chiave leopardiana, si di.stende– ,·ano In un gioco di r.aratt.eri e di pslcolo• gie: \·I s: a\·,·erth'ano letture proustiane e gldlane. ma appena sottopelle. che do\·e• nmo sfociare In modo più robusto. pBS.5a:a la '1,lerra, in Un'amtct.zla dlffielle 094S) e pi\! tardi. (nel 1948). con aggiunta una contenuta sensualità e Il primo accenno di un cordiale populismo ne Il ,,wtno: sem– brò successivamente accentuarsi In lui un clima di Jntrosr.ezhme e di ricerca psico• logica. tn· Un discorso d'amore (1949). Poi la cadut!l. di Carlonc (1952) dove nppaic troppo chiaro un surrettizio (surrettizio vogliamo dire rispetto nlle congeniali ln• cllnazionl psicologiche e crepuscolar!J schema marxista. caduL'\ compensnUl tut• tavin dagli acuti mcconU de La scuola dei ladri (1953). Ma Biglnrettl è tuttora uno scrittore: aperto. sul quale dobbiamo conti• nunrc a p\lntare. E oseremmo dire che pun• tlamo su di lui proprio per unA serie di qua– lità Intrinseche ohe apparentemente potreb· bero risultare negative sul plano del ro~ ·– mnnzo: la sua tendenza al saggio di OO· sturne. 111 sua stessa lncllnazlone alla ri– cerca psicologica che nuoc::lono quasi scm• prc all"amp!M.Zae alla :llstensi,re del rac• conto. Mn In lui. forse più che In nitri. ol– LERErrICENZ DE[ CRITICI tre alln consapevole?~ di questo limite opera In senso poslt!vo Il chiaro sentimen- to di una crisi del nootro tempo che gli \"l?terà - ne slamo sicuri - di perdersi nel rigido schema dell'ideologia, ma non di Jgnorare in quella che è una sincera e affet– tuosa ricerca di contatto con la vita, la ch1a• ve della sua •ocaz.lonc:. Natal·ia· Ginzb11rg diGUGLIELMO PETRONI * Anche dJ Natnllfl Glniburg non può dir– .si. R rigor di tenn:nl. che eo:.sasia una nar– rnlrice venuta nlla luce nel periodo post• bellico. Chi ricorda I racconti apparsi liOt• Non si può in poche righe to la llnna di Natalia Levi nella 11orentl• riassumere una situazione co– na. Solarla, dove gli\ la giovane scrittrice me quella della narrativa lta– mostravR doti di pcnet.rnz.ione pslcolog:icn liana del dopoguerra la qua– so~rendentl? Ln ritroviamo czualche nnno le, mentre presenta tutti i plu tardi (1942) costrett!\ a celarsi (era la seiml d'una propolente neces- =~o~I~: gj~:ndcrara:~r~P~~~ 1~ sità di dire e dl esprimere un racconto lungo pubblicato da Elmmdi alcune cose, presez.lla anche /.,a strada che va in cittd dove tale dlspo• una infinità di d1!ettl c_he s-11.loneniranalJsl e alla scoperta di fatti hanno generato la maggior Interni è resa più acuta dalla c:hlu:m nt- con!uslone che a mc sia stato mosfcm degli rum! di guerra che appari- dato di conoscere. Troppe vano come sfondo e come centro del rap- occasioni cl sono state e le portJ trn 1 personaggi. Solo nel dopogucr- occasioni, se sono una solle– ra. tuttAvla. quost.a scrltt.rice fort.e anche citazione, da sole non basta– dP.ll'apporto di un diretto contatto con In no a fare della letteratura, \'lta Italiana che le venne dal suo pa.ssag- dell'arte. Se la critica si de– glo nttra\'eno la lotta clnndcstlna. SI può clderà a spogliarsi dl tantl f/~ecs~b:!fri:~~~I~~ df~ct~~r~o~e~P~oa~:~~~pregiudizi passati, di tante cora depurato di tutti i moli\.'\ cronachistici reticenze che non sono sol– che essa comporti!. _ con Tutti i no.stri teri. tanto retl~nze di critico ma la vera csscm:a della sua vocazione di nar· hanno radici ln titubanze, ratrlcc. Anche qui JI\ provincia !talla- spesso solo di carattere pe– na rlportatR nel lungo monoloa-o di litico-sociale, potrà ben alu– una ragazza chiusa In un suo mon• tare a !are una scelta che do lncomunicnbl}e, vittima e passivo poi sarà anche una lndlcazlo– .strumento ln appnrenza. accanita osser• ne: ma per ora un lavoro del • ,·atrlce e annotatrice lmplncablle del tot.- genere manca quasi del tut- ti che passano nttomo alla sua vita di • In- to. Comunque per quanto ml .setto•· E I fatti sono grandi e terribili. so· riguarda posso concludere no le Illusioni, le amicizie, le sc:onlltte. I che anche questa con!u,sione s~icldl di due gcnemzlonl di antllnscistl cosl poco piacevole, questa ~~nmt~~T f~ro~"~;:t 1 e::::i \~le~te:tt:!~ 1r~~~ e1v1~':!:~~sl~~it 1 ~::~~ ~~teladl~~~~ :e.dr 1 ~~1dre1~~:~: 1 s~l: non è un segno di decaden- ter.trionale più agguerrita e precisa nel suo za, anche se è una situazione Jnt.ranslgente giansenismo) è li mondo del scomodo, ma un segno di vi– sud. un paese degll Abruzzi. dove li rnceon- talltà; evidentemente qualche to o meglio In rnccontntrice si trnafet1sc:c cosa sta cominciando ad es~ con In sua solitudine: sono. Infine. le guer- sere! e non bisogna essere m e li dopo,,.1erm con l problemi ln.solu• lmpazlentl. anche se qualche ~I che essi lBSCIMo. con le delusioni forse volta, .l?li CQUl\'oel.assurgono mevltablll che ad es.,;n fecero seguito. Que- ad aspetti \'eramente spiace– sto tentativo < che di nitro non si tratta) voli. No, non posso !are del di riportare la vlcc:ndn morale di una ge- nomi non lo \'OJ::'liOe non ~~~~o~g45s~ll~n s~~~ 11 ~o~t1 i::::r1tl 8àr·:: c~d~ che sia ancora Il tempo postnz.lonc. ma purtroppo e stato proprio dt farne, la critica, non quel– li Hnb'llfLggloa tradire qucstn scrltt.rice pur la delle recensioni, deve nlu– co,;,1dotata. coslcchè 11 dramma. sciolto e tarci a poter fare ~ei nomi, diluito nel .]ungo monologo. nella dlmc:s- almeno nei prossimi anni. sa e umiliata oonfcsslonc. perde gran par- Certamente gli avvcnlmen– le della sua rarZ.I\; e tuttavia· Il merito In- ti del nostro tempo hanno ~ft':,b'h'na1~!~teG~n 7 ~;[~ :onql~~I ~1i~ ~~~U~I~ :~~~;vQoi~ ~;~;!t~r lit.A di retorica civile. di cs.scrsl negata agli stlnguere, la vita di un uomo schemi d1 unn facile polemica diretta. per Influisce sulla sua opera. se sc.oprlrc !, ,,cri nodi affettivi che si na- un uomo non è un manichino :~~ 0 ~,-,;1°~:a~e~~n~ 1caj,~~I:i~~re dpn~~ partecipa alla vita del pro- lnlelllgcnia llallnna del nord come del sud prlo tempo e, gran parte del– quello di uscire dalÌe sue Illusioni Illumini: le cose che accado~o attorno stk:he, di diventare: classe dirigente. ~~~ 1 • ~1nos~~iuaa~~;nf~!~~i Casso/a che determinano scrittori. che creano artisti là· dove non ve E questo è pure uno del meriti di un al- ne erano, perciò bisogna sta– tro giovane (ma non glovanl&lmo) che è re attenti pcrchè li realismo Pfl.."-"lnto anche lul dalla lunga lnerzJa degli come alcune volte viene teo– ruml della dlttaturn. nttravcrso crisi U\· rlcamente applicato è un co– lora dolorose e contraddittorie:. nlrazlone modo rifugio per chi crede diretta delln lott.R pRrtlglana e che ha .sa- che per !are della letteratu– puto trarre da una tale esperlcn7.a oon- ra basti aver vissuto qualche ~~~~~ ~~e s[::J~~I din:SJJ~n~lecm~~f~~~ cosa di eccezionale. di !or– da Indagine nel vh·o della partecipazione te ecc. ccc. In realtà prima alla vita JUlllann di una classe di giovani che per le cose e per I con– Jntellettuall dopo la guerra e la Reslstcn• tenuti, uno scrittore è tale in. Parliamo del l'(.•lllan?,O Fausto e A11na se porta in sè l'eredità e la di Carlo Cassoln 09S2) le cui vicende fnn- consapevolezza della propria no centro Ili.torno Il t:n • npp1LSSlonatodi· cl\'lltà, della propria· cultura, 6ponlblle • del nostro tempo. Ma nnche Il e se tutto ciò è In qualche borgcslnno Rubè non è In certo senso un modo misteriosamente pre– « nppl\S8lonato dleponibllc •: st \'C:da come sente nel suol contenuti e certi problemi di Inserimento del gio\'ane nelle sue e forme> lntellettualc Italiano nel nesso delln v1ui Non sRprel daVvcro che r~=~I~. re;lioldl;~tf~~i sui~~c~~l~:es~g atteggiamento sl può avere temi ricorrenti nella nostra n11.rrauva. Al di front.e • alla letteratura fondo c·è un dramma dclln \'OlontA: li con- Internazionale>. Nemmeno trasto tm la realtà e l sentimenti tra I pro- sento grande Interesse a dl– gmmml e le rcs!sten1.c talom insupcrabl· stingucre la differenza tra li dc:lln vita e della società. Come li per- Nord e Sud. nel riguardi del– son"ggfo di Borgesc:. quc:so di ~assola sof- la letteratura. occorre pensa– fre di un dissidio radicale tra se stc560 e re a queste differenze. ma in gli umori dc:ll·cpoca. che egli Incarna e ri- ben altra sede che non lm- 1lutn non appena essi cadono &Otto la cc:n- pegn.i. Il nostro gusto ma la sum ~cl suo spirito critico. La stessa ma- nostra coscienza. tc:r!a t: ne / vecchi con,pagn1 (1953) e nel ~ac~c~~1~Up~c~~a;~c~A~,ra1~e~!t~~aso 3 t~~i * tl'..olo Il taglio tfcl bosco. Le ,Jor,uuule dell'lnelrlest,a noU~c~ !J~rn:toq~e~ja~ 1 g ~~~I °fg~J) è quella degli scrittori della p~ma genera- Queste sono le domande de1- Tobino zlone. e cosi questo dato anagrallco potreb• la nostra. lnchlest:t: be \•nlcre come dato di quella che e suita * la sua formazione di &Crittore e la sua par- ~1~~~:~~cr~!l.n P~e d:I fi~PP!cJ~trrd~ , o Esiste ,.una nuon narratl- Toblno appaiono tm li ·30 e li ·40 sulle rl• "' Italiana. ~~1:;'t,a'~e ~J~;11~1'\~,~~~~ : : : * mnto » a « Lettere d·oggi • e tre raccolte di :?) Pensa che Jtll scrittori di liriche uet 0 34. nel ·39 e nel "49et dltnno la 01:1d.e specie I irlo,·anl, pOSS&,, compiuta Immagine di una esperienza dJ no dln;l contenti della critica? poeta che s.l Jnscrlscc sulla sua \'ltn .quoti· :~~~:!. RdJpari:~~i°'rnJ'i 0 ~n lll~~~~o 1 Jci nff: * ~~~\ 0 :u~tle !~uti~fn:::~o;!u~:t:t~r! 0 ~1anc~!~ tr~I~~!!~~ ~a f1~:rrrerll ln una * !etti Jn una .scrittura asciutta e ne1.,.·osn SUjli lnl:t!. e sempre plù complessa qu11.nto ptu IR vicenda rJc:Iracconto ~I complltn e sl gonna. Il primo è una vicenda di mare, li 4) Sul 1uo Ja.,•orodi scrittore secondo $U uno ,;tondo poJIUco. almeno co• hanno In Qualche modo lnflul- :;}e:r:~~~1~\Zad\c~~r'rg~ns~ncg1oe q~~~~:n~1 ~oni~i'~ a\'venlmenll de,:::11 ultimi * strnvagttntc che poteva \ 1 enlre dalla sua profcs.'-lone di psichiatra: mR l'anno dopo. C()n Il de_.•crto della Ubia, un \'Olumc di li) Si sente lei,::atoa scrittori rnccont\ 1,.1IWCrra. la guerra \'!Sta spletn• nndllnl. di altre ienerazlonl? !.!m~~~fad~;:;: 0 ri~ed~f iiini'::i~tt~- 1 c:}ittl. st ài ~t~i~I di essi la lnlcressnno di * luoghi jl CILIlo stes.c;o 6Criltorc: cm SUlto dlretl.-0 t~tlmonc. col rllle\·o di un·ironla nello slc.sso tempo fredda e pietosissima. scnprlva unn \'OCfLzionc: di narralore trn le 6) Qual'è la sul\ posi?.ione rl– estrO!le, libere e lmpegnaUve. Ma Le libere ,;11rtto nUa mtrrntlnl lnterna.– dont1e di MagUnno. lo scorso anno, cl dava zionalo'." la ml-.ura di quelle che sono le molte e ric- che capaciti\ di ocnetrnzlcne del Toblno ln una. materia Intricata, oscura e talvolta ambigua come quella di un ospedale di don- FERDINANDO VIROLA * i) l'ensn che fra IB letlna– tur11.del nord e 111 letteratura. del sud l!sbt11nosostnnd:,JI dif. ferenze di stilo o so11ra.ttutto di contenuti?

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