Fiera Letteraria - Anno IX - n. 30 - 25 luglio 1954

Domenica, 25 luglio 195-1 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 AJLLJE §JETTJE DOMANDE DJELLA ISISJFJ[JERAs,s, ESISTE UNA NUOVA NARRATIV In sostanza, la nuova cullm·a Jetternria italiana ricet·ca il suo pieno con– tatto con la vita nazionale e con i problemi essenziali del nostro tempo UNA GRANDE RIVOLUZION m11gui con precedenti rlccrche gtovRnlll più 1t.tcnsc e mature che la guc ria J)Oneva su• blto a fuoco (61 cltn !ra tut.le quel!& di O1:ilmc Pmtor, che non fu un narrntore. COJncc"30·llmlte oella sua genertl:cione) bru. ehlndo I problemi ohe la polemica pro e cwtro l'trmetlmlO &\'C\'R già suscitato e in cuto q ual mo do irritandone I tennlnl. Rnchc ,u un terre.no Ideologico non sempre per!et.· t.U:Ut'ntech1ar110. Ma per runa e per raum ltl guerra era una gr ande C 6Perienza oollct.– Uvn nella quale css.J era.no pc>rt.atl a Jdenti• flcare t loro fatti pe:n onall con quelll di coloro che \•lvevano loro RCC&nto: era an– che. almeno in quel ~cnto. per la prima ,oltn forse nella ~tona Hallana, la fine del porllculore, di quel putlculAre che è gtato anche uno degli OSLaooll storici dcll'lnattl– tudine desii ttallant alla politica e. ln Jet• !,eraturA, A 0((itttlvare le proprie esperienze 111 dl fuori dell'allegor:la o della celebrar.ione Ur1cB di proprlc peraorui.JlssJme sen.sazkml e lmml\j'lnazlonJ. Il fatto autobiografico non rlmancva plO. ohl!J30 ln una. afera di c:u.! pc1'lK>nnlle di rlcordL ma casi J)ef'9Cnall e ricordi ti :-IA.S!'<>rblvano nella vicenda CO· tmmc, storlelzznndosl altraverso peroonaggl autonomi. eompletnmente distinti dal loro creatore anche quando, per avventura. Il lo– ro creatott pa:-Inva In primn pensona. Assai ~J>essoquesti nU0\'I scrittori appara! dopo la guerra dn\•nno fondo a t-utto IA loro &iperlen,.n . lmpcgnnndovlsl frontalmente, bruclnndovl dentro ~nzn risparmio tutto 11 oompJe!ISOd('IJC renzlonl, d~lle lmpru~lonl, t'elle hnmag1nl suscitate da fMtl troppo re· ceniJ per pcitcr eMere glucUcatl da un punto ! 1 1n~~a v!:f1 1 :~a)1~\c~el1za m~~o~tc~~~J\: :emo Rddlrlttura fenza I:\ p,u;lenza dell"ar• lit.tfl. mi,. con la furl1t. e ccn rau mo di ehi deve IJbenrsl di un Incubo, ma ane .he con Intenzioni talvolta predlcnlorie qu o.si che una nuova apocall1'SI. o almeno una nuo,•a po– rou..tla lncombcs.!'C l'UI mondo. Il e:nemato– ~rn!o 9lù rcctnte, !Uiblemea qualcuno degli N:'rltlon stranieri di cui al è parlo.to offri• \ 11no &&al ape580 1 procedimenti tecn ici. E' ~ut'rito 11fondo del mio,"O reaUsmo narrativo pog~bcllico lt!\ll!lno che non ha nulln. a che \·CCI.eretuttn.,·la con quel contenutismo le cui polttnlehe cbbf-ro qualche momento di rl!le,·o tm. Il 1930 è Il 1040, Tutta le. narra• t!,•a tra I~ due guerre ~, cm consumata nello t;forzo di U5Clrc dall"lmmngfne e dalla sen· u.z.lonc. dal clima della memoria nne a. ac stf'Ma p~r tt-ntarc una ricostruzione dcn·uo– mo nella sun lntcgrltt\ situandolo in modo Jneonfondlbllc nello spazio e nel tempo. cloè nell11 lOClett\. Oli nnnl della nuovn grande crlsJ ltnllana accclcrnvnno I tempi e nel lf"mpo Stc&&O ncufvano nel giovani un bto;o• ~~z~!n~ 0 r:iJ:;'\,~.e J~: ~c!!~1 ~fz~~'c: e spesso. nnchc ti rlaultnto di un esame di co.::clcnin che oolnvolgeva ln se ste&SOtutta la rcspon.,nbllltt\ dl wm gcncrn.zlone. Gue1-rae dopoguerra Ln gucrrn dunque. li dopo(l:uerra: non 81. trattR aolltmto di un·oeens!onc. d1 un fatto esterno. mn di una rl!«>pcrta dell'uomo: s1 i}cnal al pe..c-,o che ha avuto sulln narrativa ,1c1pili g!ovnm Uomini e no 0945) di Ello Vlttorlm, do,·e li e romnnio, nçqulst.a una dimensione preMOChe epltla rompendo non soltanto gl schen1l di una narrativa tra• d11,onale ma opcrAndo altres\ una 600perta della ttnllA nel c;uo pili tragico momento c~e prorompe da profonde rlbelllonl con un lmpeo:;::no cosi totale e definitivo da mutarsi In un11 tematica per la narrativa del più. giovani che avrà per arvomcnto negli anni suc~vl IR gu erra e Il d opoguerra lnstriU nel più ,•asto comples.so della vita sociale lt.t1.llann. In questo senso Vlttorlnl denun• clavR e rivelava Il dramma nel suol nuclel fondamentali: In compreeslonc della lungo. tlrnnnlde e Il auo fondo antlumano e rtn– va.,lon c tedesca. un loa:lco Coronamtnto di e.a.so. l'aaplr1u.lone alla libertà come bene lnlllle nablle della vita e deJla natura del• l'uomo. e come guida per h\ Rcsl.Steru:a !"orrore di una oondlzlonc umRna di miseria e di abb1mdono. Diremo piuttosto che ad un nuo,.,o um11neslmo Qucata nuova nRrratlvR Rderlgec a unA forma maijarl larvale di nuo. \"0 llluminf5mo, larvale In quanto 1m1algpcs· ro le sue Intenzioni Ideologiche non sono che un pretesto per ti puro racconto. nè 11gu.,to di narrnrc sl lascJa ottundere dalle esigenze d~ quelle lntenzlonJ. Anlun;ercmo Inoltre che anche In questa d~~t~;~;t ~~ed°/:'~~ cq~!1cr::X:~ t.~lJ~~ K'ro (11cmprccon quella libertà di cui ab• blfUDOparlato) I R1ovanl scrittori dcllR prl• ma acner11zlone. si rlprtsentano. magarl con mlnorl differenze e dtvcrgenze, m• tu ttavia ehhuamente a,-vertlblll e tall da poter c.mc:– gulda all'esplorulone della ,•asta e intricata materia Una linea stttentrlonale è più. vi• ein& al temi vlttorlnlanl della guetr11 e df'I• la Rcshtcnza ed ~ Rnchc quella che ha dalo maggior contributo alle colle;,Joni dl ifovanl nftrratori ttallanl che 11 Vlttorlnl ha dlret.to e dlrli:-c prtMO !"editore Einaudi. quella del ~~r~U ;ugr1:~cen~~~1;! ~~et~o,!'~h~c ";~,.:: è In quel prlml l\nDI di dopoguerr11 uno del mlillort dell'editore torinese. D1 questi\ linea settentrionale fa parte Wl narratore come JI torln~e Stcf1mo Terra che dopo incerte pro\'C come Morte df Italiani (1943) e Il ritorno dd prtglonluo (1945) pubbUc:ite In esilio al Cairo. cl dledc In Rancore (1946) un romanzo la cui vlccndA ~I svol~e au sfo11dl politici nel cluna di un ftr.tlfaseiel:lo popo!Rrc Rasai vicino a quello, anche per certe rle\·oea:Jonl di climi clt.tft• dlnl. di Pratolini. Co.,\ all"lndomanl dellA. G'Utrra Pa~ duro del verslgllesc Silvio Mi– chcll, uscii<>nel 1946. i-ecRva l'coo di un·c~pc– rlcnu diretti\. rlportflta talora In modo 80· ,,rnbbondante e lncerto da un p11nl0di vista E"Wlstlco. in una polemica soclRlc arroYcn· tata. nella quale non f'rn difficile rl500n· trare tthl di Sartre, di Quénnu, di Camu.s, di Oreeuc per non pftrlnrc degli americani. Cscrtttorl ohe la recente Liberazione si può dlre rt,•c:a!&e Al pubblloo Italiano e che 0011• QUl!Ul\'i•mo un lrnmtdlAto lntercne p~"-0 molti i:kvRnl i qUAIJ rllfO''a\•ano in f'5SI 11nrhe l'lmpronlft delle loro reet:ntl crisi e rtbclionl} ma rlvclna 1mche evldf"ntl d,U di OS1ervatorc e di lmit11.tore di fatti e di pusona che oonfermRva più t1mll In Un jip/lo eUa dlut 0947}. In Poradt,o maligno (104'1). in Tutta la ~ltd (1948). depurando· 1u. naturalm('nt.e di certe 500rle e di certi ,•lolenze. forse 601lanto verball E In Quello HCMO cllma arroventato è ctrto anche Il Ugurc Angelo Del Boca con due groSsJ tO· m'Ulzl Dentro ml e entrato l'uomo e Vanno del Giubileo, B.tnbcduc pubblicati nel 1948. A questo primo gruppo di .scrlttorl post· bellici ,·s agrdunto Il romanzo di Franco Fortini Aponia d! Natalr pubblicato anche tMO prcMO Einnudl nel 1948. ma che rivela nel tcmft e In ocrtc partloolarlti\ narrau,·c una i.tc.sura alquanto Anteriore. Alla narra– th a 11 J.·ortlnl veniva da un·cspcrienza Jet• terarlR e di culturn ben più complessa e ma• turf!. dctrll nitri. per una glt\ notevole atti· vltà di critico. di sRgglsta, di poeta e anche di scrittore polltlro, e nel breve romanzo sl 11.vvcrtono ln!Mtl •- Il differenza de(t'II al· trl - queste c,:,111•,onentlben MSOrbltc e depumtt, e Pt'T i':. meno pa&sate flt.travcI1JO un ,•aglio rlijor;)fl() Anche In lui e li segno della grande crisi, Impostato com'è , Il ro. manza t:ulhl malnttlA di un g 1 ovane reduce. un fntcl!l'Ll\:al, e borghf'se » attri~tS\lo e dc· ILL.-.0 che appunto per essa dovrà abbandonare o;ml 1-per11n,-" d! concreti affetti, l'amore dtll11.fid:snzrtto, I ltaaml della vita le spc• r,m:.c dell'a\l\·enlre. n romaru.o è· la si-Oria d.l questi dibattersi del ,:l o,•Rne pml11gonl sl,a, tra la vita f' l'Jncsorabllc conda1m11 .ma ~i trntta - bL!op-nn11nnotnrc - di u ntl con• chmna dove Il fatto Hslco diviene nrllo s,·ol· i{ersl del rn:conto pre&~hc scoondarlo, t,a• !endo a mano Il mano, li primo plano unft sua 11.umm"ta0.sfca; certo non 1mmea In questa d~pcrata mRIRttla un accenno kt1.f· le.no e pcrslno un so,pcLto di slmbOllsmo rocla le !non rapprcrentf'ttbbe t5,.',A. In fili• grAna.. l'agonlft del mondo bol'fl:hCJe?)e tut.– tK\·la per CMCr tale, IM'rdhentare ,-eramcn• te simbolo In f!J,OdOnc dl unn polcmlcsi. manca nel remnn7.0 Il tuo OOITlspeltl\'O, Il mondo di chi si sah•n. sin pure r1portftlo In llna parnllela allegorin In qur11ta Aognfa di Fortini tutto im-ccc decade, tutto preclpltA. J~ ,Unii oorta d1 Jnctonblle Plllrf'rMtlOllC. t'O• flcrhè QUf!lla polemica . .se pur \•·~. rirn,1ne wlt.3.nto nellf' lnt.enzlonl. Mn Il raecon10 i: rostrulto tuttavia con pcrlzlR f' fin~" fl.S.5tll rar11 pcr succt:Mn·e scoperte di lmmag'nl e d1 &tatl d"anlmo, con un proc«!Jm('nto n due plani, uno raccontalo dal protn~lstn In J>rima pt'roona, !'nitro qua.si In funz'one di cotnmf'nto. Slamo. sempre I n un cllma di orrore e di dlspera1.'one non rlscAttat.n, o r:!Cnltnta solo da una plett\ Inerte. ImpostRto su que3to stcs.~ clfmR è Il ro• manzo La. fidanzata di Alberto Vlgcva.nl (1947), do,•e forse più acuto è li scntlmtnto di un·apoc111fsslche Incombe sul nogtro mon. do, e dove aS11almeno dccRntAtl sono I motlvl poltmlcl ed Rnche pii) evidenti certe letture e derlva~lonl (Sartre. C,unus. Mlllcr). SI t..vvertc l't.!igenzn d1 uscirne. ~emprc più forte e de<:Jsa a mano a mMo che cl d nllontMR dBIIA guerra. Non che Il tema. cl si Intenda. non conU– nul sino ad os;-1 a ttntarc l nostri naru· :~~:~- s~~11: 0 d:1 ':1u~ 0 i:,e p,~ :J! dentl. dt"llc tr1uenote. aspra e affannOfia di• SJ)f'rslonf'. di quelle \'tolente verbali di quel• le e.scatologie che, come abbiamo visto. aono 11itretlAnte cuatter1stlche di un reall&ruo esagltato e commosso. che. In certo senso. evadeva dagli Ste&sl llmJU della rcallA per diventare tah·oJta mou,·o e schema Ideo• logico. Una talt e\·aslonc dall°apoca1t114e. dalla com'lllalone. dalla confusione. dall'or• rore per l'orrore. pur tt-ncndo fede al temi della riconquJ,tata adesione della no.stra narrativa a una realtà Italiana. era ln certo seruio nno del compiti della prima gcnera- 1.lone del nostr1 giovani narratori. o dJ glo• ~~~aac~~~c::~ca~r=end~II~ 1:!!~ dc crisi portava \'eno la narratJva. Non dl· Pratolini e Berto Ideologia. polemica sociale. tcstimonlanz.a di guerrr,. e di rr1$1cercavano appunto una nuova strada .sulla quale Il realismo. o me– glio lo i;tud.Jo di una realtà viva pre.sente. sofferta non sol.ant.o come ra tto persoirnle. 1na Mehe come storia moro.le di una gtnf'l– rnzlone. re:'plra.">Seat.traven,o I fat,U della fantac;!a. d0\'C l'lrn00Staz.lonc di ecru tt-ml e pmb!tml di società e dJ costume 151 apri• m~ anche attmvcl'30 Il libero srloco dclln lmma&(nazloue e deu·cvoca.zlone E. aopunto que,;to Il caao di Vaaco Prato– llnl. .scrittore chf'. eia dfll punto di vlsla dell'età sin per prtcedenU prove lettera.rie de\'e a.scriversi alla prtma generazione del nuovi nRrratoli Italiani. PlorcntJno e IC$fl\to Rlla sua rlttA dnl 11!0 di tutte le espcnt"nzc cU un'inlarWn e di un·adoleacenzn povere e d11rnmcntc •oftcr~. Pratolini entra nella cultura della sun elU."1da autodlda\.ta, per una di quelle !pontnnee e quMI mlmoologc forme d1 r:loamblo tra e& a e Il popolo che solo n Flren1e sono J)06.!! ibll l.ed cntm pro• fe~~~r1iueÀo~~Jn~cll~fl1~!\1sitr:! 11~11i~':; come si sa. mn ancnc chmn hnpost.ato &\I :tcts ~u~d~ . ~c~~~~no~!:;~al~~~ sto tu.so in quel clima. ~I che già nelle J>ro & edi TapJJCto verde (1941) e nelle pa- fc~e Jj V~~ depak~"~~f~ 1 f:42 ~1:b 1 i!a 1 u~~ potev&no lntmv,·edertl le dlfflcolt.\ lnlz.lall della sua formll.2.ione. annullate mche dB ~~~~'i !_C fnre :~ ~~l~gt~J:,t1mae"t~ ampiezza stc.s.sa del ritmo narratJvo delle sue prime prove d, sclittore Sino a Cro– nache di potvri Offl(lntl lnfat-t.l la sua nar• rnt.lva lncllnn,·t1. verso forme di celebrazlo· ne UricR del ricordo. Anche /l Quartiere ~}i~\!~J~ ~~;;~;~~ ft1mfJ =~ queJU di un pa~gglo Interiore. di un·amo• ro...c.a e amara cronaca cittadina: nè Cro– naca Jamlllore (1947) u,clva dal llm!U di una récherc!u; In chhtve autoblograllca e lirica. Lunga e dura strnda. dunque. per Pratolini. da VIA dc' Magan!nl a Via del Corno: 5erltto ln pochi mesi, Il romanzo Cronache di poveri ornanti (1947) rivela Nel nostro p1.•evale la paese • e•••eea ,U GIVSEl"PE L01\TGO 1 > Secondo mc non csllitono nnrfl\tl\'C ,·cechie o nuo, c. &slste l'arte del narrnre con modi antfchl o nuovi. Se ml piacciono t'~hl~ ;~' ~~t~c~c~~cll~tonu;,,~ 'B~~~e'W~. sto per Mvw:nl, •to per Verga. Che C06ll J)06IO dire lo. mode.sto nnrratorc di i,lceoll fat.U. Jqistratore dJ piccoli motJ dclrnnlmo. della g:rande narrath·n di questo dupogutr• ra? Nulla. N~ znl conviene far nomi. t'lora. che è Piora. è r1oorao ad un cspedleute nt"I· !"ultimo TOlun1edella sua .&torla; cl ha eJcn– cRtl t.utll e buonanoue al secchio, 2} 011 arti!.U non SOA0 mal oontcnll dcJla critica, nè del critici soprattutto quando SO· ~:ì:e~rl>: 1 q 1~:d~u!t~~'f1~~rl~OllD~.j; dccli altri. Io pcnao che blaognl dlstln1JUcrc ~~ern~ 1.tl~ h:~e11!:c~~e 'fl!n! 1 ~a~..:;~4:, :de~ stor1ca. Quest·uJt.lrua pu9 anche attendere. ma l'altra, a mio avviso. ha Il dovere di pronunciarsi acnu\ preferenze cd oblltcr11- zlonl. sempre che le opere siano degue dJ essere preso In consldcnudone. Nel nostro Patse prc\'ale Invece l'abitudine della cric• ca. Se Dc Robcrtls sci;n11la un libro o uno s~rtt.tore potete star certJ. che Carlo Ba lo Ignora; se Flora. come fa In cui \'Cr&1.nento eccczionRII. scende dalla sua cattedra di sto– rica e addita uno scrittore nuovo. potett star ceni che De Robertls gli ruettc.r6 .sopra un& pietra sepolcrale. Tutto ciò è a&Sftltrl· ste Ed ancor più triste è vedere uscgnato mngistero di crltlcR a gente che non sa sçrl– vere o che tutt'al più aa appen11,compitare. quando non ponJ Jella. Potrei citare casi clamorosi. ma è meglio sorvolare. Comun• que. uscendo dal oont.lngcnte, ropera &e è degno. resta, se non è de.gna muore. a di• spetto del critici 3) Indubbiamente Ho vlMuto rcsperlenM r::!a ~[zi:Oce d~el:=s1~~:!°é:orle~:11~n,~- Ne e/ giorni di prima» le pagine che più sono piaciute alla critica sono quelle che r11ccontano il dramma della guerra ne.Ile retro,•lc. Ed un romanzo che non pubbll · cherò. perchè non ho Il tc:mpo di rivederlo. .scrissi subito doPO la llbert\S.lone appunto :r ,:~r/;:r c J: ur.ra~ ~l:~u·~':illan~~di una gucrnL 1i' cui lntut,·a Rll'lnlzlo 'f a triale fine. Approh~tando di un periocto di tipo.so m·ero messo. l'I\IlDO 11corao.n ra ccontare le ,•Jcendc di una nostrn regione tom1entat.ll dalle lotte sociali dc1 dopogue:-rn. mn. pur– troppo, non ml è stRlO possibile rest.are nel• J'oi.Jo laboriOM>che m·crn toccnto In sorte e son dovuto tomRre nl g:lomallsmo quotl- :~o rur~:d~fc~C::c~~~: e per Jot.• O ~I sento legato f\ tutta J'espcrlentR narrt1Uva ltalltUla e franctsc. ma \'Orrel che vive.MCin mc soltanto coine ca-perlenta Non dJspcro di raggiungere un giorno, dopo li me.v-.osecolo. ormai lontano di solo un de- remo che sfa parUto da essi un richlnnto All'ordine. ma plutt.osto un richiamo Alla culturA, l'esempio di come quel tema. anche quel v-_ma. pote'51!: e.-;sere esprcaso anche. e con maggior _profondità e chlal'CZ:Ul,attra– \'CfSO una plu coerent,e ed elabOrRta e1pe– rltru",a cor.:iposltJva Appunto tra li 1948 e Il 1949 1 due libri di Vlttorinl Il Sempione 1trlua rocchio al FreJus e Le donne di Menfoa. dopo lo ste,- 60 Uomini e no. rlchl1Unavano questi gio– '°anl a un attt-nto !&\'Orodi scelta e di trftt• tu.Ione nel mp.gma spe5&0 confuso e con– tradlttorio della loro mate.rlR e Il rlchla• n!8\'ano altrcsl al111necessiti\ di tener conto di ce1te conquiste liriche ed espruslvc alle quali si era pervenuti dopo lungo e costnntc lavoro. anche n costo di Inenarrabili 1acri– flrl e morUtlcadont da parte di quella prl– mn. generazione. Il probltma di C6prlmet11I anche nttrnverso mezzi indiretti. attnnenro Il gioco delle Ironie e del contrappunti psi• cologlcl. Era anche l'apparlzlone dJ un nuo• vo Pave5C. presso Il quRlC. onnRI del tutto 1:i!tf~ic:~1~'1t~c~o~ntf,1~~~~J'g~ ~iJ{t! rl:ana. urgC\'R Il rlehltnno di un renllemo verRment.e nuovo proprio nell11. r\scoperttt nttrnvcr.\O l'esperlentA. di una litRglon e vivn e presente, di moti e di mtU rima.su nc1:11 sttRtl più profondi dell'animo f Fer la d ago– no. 19-16). o di lnterrogot.lvl della cOtiC!cMtt, 1mche di UllR cot,Clen,-a &OCllllC t"he lenta• m?nte si c\·o h•c. at tr11\•crso stati d'nnlmo. contrasti stn.o; u11.II e atretth l e lnunagfnl d1 cose e dl per.<,0nc r tt compagno. IfJ.171. Ap– part,·nno pure 0,1 matural'"lll dcl111sua nar– r-a!J,·a l'impronta dJ complesse scoperte psi- cennlo per me. la maturitA neccasana pt1 liC:h·ere un libro. un solo libro degno di re• .stnrc oltre n bre\·e p-lro della mia eslst-enta e di giungere almeno 11no al Jtgll del mJel figll, ~) La domnnda non può lntereM&re me. modesto .f.Crittorc lo cui fama non &upcra l'ambito del tremila Jctlorl. Non ~ dlmenll– ch\ che l'ultimo mio volume • iVu~•oll e ca· tutta,•la nella sua st~a stesura. una lunga e romple.Mn prepaTilzlonc nella quale con- :~~~«: e td1tasc~~to~ce~~~ :Or.~~1~1t!! Ui,5,lmo ramblente e 1-aremmo per dire ~Il ~~~~r ~~n prc~"ifU~argre:: 1 •~3n 1: VI& de! Como l In certo senso un mh:ro• co--;muche riproduce e mette I\ fuoco I 11 • ncam~tl della soc lctA ltRllana In un mo• mrnto p! lrticoln.rc e dcllcnt.166tmo di crtf'I della nostn\ rlta narJonnle. gli anni tra Il 1925 e li 1826, la e stretta• !11M:l1tadopo l°L•~sassinlodi Matteotti li dramma t nella folla del J)Cr50DaEtgl, umile dramm111In tutU dO\'e spc.'-SOla p!et.Ae ranltl»CIR SI ldentlfl• cnno e si Integrano a vlct"nda e dove Il mor• dente. IR poJcnurR ro<:lt1le. nnche quando •e,nbnmo voler rispclt.arc I limiti dell'ldto· logia pollt..ka. si fondono Mn 1111 stf'5.-:;a umR• nn con1moi7.lnneche anima wtto li rom11n– zo SUC('C!.<òh•Amcnt.r Ili Pm•rrl r.mantl I fil('• conti di i\fc.ttlere di vagabondo <1047) e Lt raça:ze df San Frediano (19531 confcm1t1- \'MO In que..sto suo largo cd umRno popu- ~11!t!~ ci1! 1 ar~tl1t\t~gn~~t~eie t:ri; &un \'OCl\11one. S! può 1mrlarc di ~allsino o di neorca– ll<tmo per Pratolini? Lo _fitt,o;soproblema J>0Lrrbbe es...-:cr po:;to per 11 pri mo ro :nan• 1.0 dJ Giuseppe Berto Il cielo e ro.uo pub– blicato nel 1947. mn scritto l:'1 America du– ro.ntc la prigionia di ;.cuena dtl suo autore. Mentre la rraltà di Pratolini è una rt11lt,'\ ri,•t.;.sut.a attra,en.o uodi a.J'l'ctu,1 e fanll!- 1b io eca Gino Bianco 11Uelnel quali 111 flltrano ~Il Intimi lf'gaml dello ac:rlttore con 111'1;8 città e con un po• polo, queilo. di Berto e una realtà tutta lm- :hf111:~~a~llr,u~adl~caf~~ ::~~r;tn~ I dl cccltazlone morale e palcologfca Mentre Prstollnl dopo l'esperienza della guerra &CO· g:llc una altlglonc lontnna nel tempo per ri– COfitrulrln attnwcrso vlceode Individuali di personaggi concretamente rilevaU nel loro rnm~~~ ~hi\ 0 ·qJ;:,~~;~e ~il~• 1lU!~ tutR (ma un suo romanw scritto prima del· la gtlf'rffi stessa. W ~re di D10, vide In luce dopo /! citla t rouo nel 1948). unr, 1,rc.senu lmmedl11ta nella quale Rffiomno ac1u·sc tra(ce di uno preeedf"nte formazione. Nl\to n Mogllnno veneto nel 1914. Berto rientro Jn certo modo Jn uoa linea 1-etten• trlonale nella quale affiorano frequenti mo• liv! romantici. manzoniani e ncvlanl. non sem·.n ,cnature surreallc;tlchc e 11nal1Uchc e fon1e non 5Cnta tmccc dl quella che lm• mediatamente nlla guerra é stata l'espc• rienzn di molti giovani scrittori specialmen– te settcntrlonnll. se non altro ru un p!Mo di mtro crltlco. quella dell'crmcusmo. Il mondo de&erltto. o meglio immaginato. da Berto ne Il cle 1 o è rouo è un mondo di rovln'". una specie di preapocuUsal Italiana. soritto proprio nel momento nel quale sem• brnvn (e chi ne crr ,ontano In quel limbo che è un campo di prigionieri - lo sappln• mu per diretta ~perienza - cm portato a lmmnglnnre la tl'agcdla al suo limite estre– mo) che una \'l!rfl apocalissi Incombesse sul ~~~~ar:«~· 5 ~()v~':1= 1!~~~ri!gi~~d: la mano Allo scrittore e dove certe lneape· rlcnzc dtnunclano chiaramente Influssi compositivi (P1t.rtlcolnrmcnt.e quelle heutlni;– wa,ynnl e faullcne1lanl) non 6empre pe.rfet.• uuncnt.e as..sorbltJ; ma Importa che JI ro– manzo riveli un mondo POCt!eo. una capa– cltA dl creare un clima denso dJ figure 11nUU1e di vlccnc'e: m11 soprattutto lmpor– t.R rilevare che anche attraverso apocallt· ~~~:n:,1~ n~JBs~~ :~~1: xra~~~e. con che confcnoa altrui un suo secondo ro– mll.01.0 I( brigante 0951) anche questo lm• postat<'I su un clima postbellico mn con una più ftCUta esplorazione della vita ltaUana. la storia di un reduce merld.Jonalc che 1ft mlserla, la guerra e l'lDgiU3t.ogiudizio della aocletA hanno spinto al bandltl6nlo. NON VISONO misconosciuti * dl Jl,IRIO SOLDd'.l'I * l> Dln:l di no. Forac esiste una nuova letteratura. con un& nuova narmtJva La. nuo-,a narratJ,•a .&ta ancora fra ti iftgilo. la coofesalonc, la pagina vissuta.. 2) Pento che gli 1crlttorl dl o;;t, e specialmente I fii> ~~jC~ci~rl~<j'~~~ l~~a e c~:ecan:1 c~a~~C di: mlscono.,clutl 4) Certo. 011 avvcnlmeoU degli ult.ltnl RnDI h1UU10 mtsSO In luce del terni ffl.Senziall.come hl guerra. la pace. gli stranieri. Il decadimento di una raua. ecc. Riconquista della fantasia ~t~> i:r\f~':o a~~ 1 t:1; 1ù~~:ziiar~~':! ~1;,~ Nel 1047 apparve nel ecaram, dcll"edl- e francese che non dalla italiano.. Questo pcrchfl penso torc Einaudi un racconto lungo. su un epl- elle In narraUvo Italiana. ora. noc C$lstc. ~fm~e;l:rl~~"j 1~ 8~,~~ c<!!h~.81~ 7> li rapporto fra la letteratura del nord e quella del vJClno a Pavese anche per afflnltA cult.uro.U sud ml parti ccmple&!IO.Penso che. In quanto le due let.- Utudl etnologici C di palcologls} e di ideo• ::t~{~ 0 ao~"'g 0 1 aft:t•::~!i::e d::~:w:no~ri~ 8 1nfi'ii~~ k1':1d~~,:: j~ a.te; ~:-~/!fn~'~ug:.r~i::r delle narrat.lve lngle.,( e francesi, ml pare che la lette· tal,ft su schemi aspramente polemlcl potesse ~!u;o~~l~I::ll:, 1f'c:;, rd ci,1 ~~:C. 1 1~~~fol~:i::I~~ ~~ 1 :if1\~fJe~ :~ 00 ~ 1 ~\"'f d'J;~ 1 1 tr:ra n~i~ m~tlll Mgloaniericanl e frMce&I per ragioni flsloiost- mRta _ in un aperto e disteso ritmo nar- che, di cult um e d i oontenuto: di coutenuv., perché glt ratlvo. r1coo di contr&ppunt.l fnnta&tJcl ed scrittori del nost.ro nord trattano una materia e dlpln- lronlcl. se non Rltro perehè Il personaggio• rn'! 0 ~':~~ 1 ~ 1 "-11 ~~e;: 1 ~:pe~~/.~;!- 1 ea~~:- b?~~ chiave del romaru:o t:ra Impersonato da un però, dare A tutto questo un valore a...qoluto. P05S0no csLrogo fanelullo ch e riusci va a creare nt- e"5ef\•I acrittori del nord che trattano materie del sud. tomo a se ste..ssoun c li.ma avventuJ'061\men• Carlo Levi. per esc:mplo, nel e Cristo sl è fermuto ud i\ da una tradi.:lono troppo lot- te favolOM>,11usfondi di marine. di boschi I Eboll ,. benché J fatt.l narmtl appnrtcngano al sud. con- tarorin. ~1c~l:: 0 :11,) ~~r":a. 11 ~ ~':1:~a!~ fiuéa~~ ~g~ll d:t 1•1 ~J!~ t'~ 1 u~i;~~t%~:~~e r:::,~;f= 1;.! m7Jin1e~C:::e~:bte/:~~:• ;:;~ i~il:c su~ai:'~ n~t.u~S:C~:r:. l~~ ~as~~l=~ì~lla Bt'511lco.t. e quelle di o·Azegllo SUI 80~:~:~q".!!~v~o ~~:~ 0 -zr,.~::i: ~~~aWEì~~udT. dh1~~~~!ie~~re,?u::.~ Morfo Soldati r:: gJJ-:!r: ~:~tk~~"~lig:: g:;~!: ~ :g:,;~,t~IUl~=· = -~~ l'---:::::::::::::::::::::::::::::::~_n_,_"_"""_"_'_'ec1_,_•· caro• sul moduli d1 un hu,nor p~hè ~l!f::v=~~aa1:r~~la~:1~~~ s d. . ~cls:rirw~~·. 1 li"'l:1~~s~~~~J~v:e:~ mettano ..piangere !R,oJa si a.'llblcntav11. tm guerre alquanto I,, letterartamcntc aUllu.ate d'altri tempi, nel f:~!gri~e 1 ~~~ :r ~{:,~~1s'U ~~"~~:; • ~.~;>.."'o~'!'~ui"~~~ •' ba ,ti•b~~g: sulla mancata recensione contro la parte cattivar- e un·a1tra schietta figura di t11guzo. La chla\·e del racconto cm n'!lh\ sua conclusione. In una indivisi• bll!Lt\ dt'I bene e del male ncllt:. natura uma– na UnumanR lo. parte tutto-perversa. del vi• sci>nte. rnn nit.real Inumana la parte tutto· buonn): ml\ trRSparenU!-l!lmo (e mal tutta– vin porLnto alla ••mperllcle) Il suo contenuto politico e polemico tutto riassorbito nella meccanica stcs~R del racconto. nella sua poetica ricchezza di .scoperte: la lott .R degli umili contro l ricchi e I potentJ. Il oont.rn• sto tm In Ubertà e IR t.lrannlde. SI notcrA la professione di marxismo di alcuni di quesu scrittori (e la rlSCOlltriamo comunque Mche In alt.:1 di e Une.e, meno nordkhe, come li Bemart. o come li Prn• tollnl) e Il loro Impegno polemlco, tah·olta . al servl1lo del loro stesso partito. Ma ci cor– re n.nchc !"obbligo dJ annotare come neau• no tra ~I l)ODCMC mal l'lml)06tni.ione ldoo- ~fi5~ Al vS:~~ dàr=r!tocl~:ll:'apt=l:n~~ i.Ione nella loro m. tcrla ld:olc;I~. ccn mag• fn°\i6t1~:1 ~ll~rt:n::san~a p~ d:i:~ C:1 vista ftrt!Stlco è più rispondente. si compie ~~~>m::c~l:a aJ1 d~a~~~- ~"o~~ iru~~~ la polt"mlca. !'IOCiale si Imperni! quasi ln tutti in un'ldcn della libertà, e di una libertà che roruporU In se stessa anche quella di ~~~ i!su:~~bpcd1 t:!~x~:a.uoo~fm~~o e~ cscluslnm1entc nrnrxistn Ma questa idea dellR libertà, questo senso dell°uomo nelln su11 lnlcA:riu\ hslca c morale. è ml'cslgenv..-. profonda delln nostra nnrratJva. che In ani– ma dal di dentro sin dallà sua ripresa ot.• tocentesen. nell'lllumlnlemo di Nievo. nella cristiana carlta.s verso 111 um\11 di Manzoni. nelln scoperto dell'a1narn ret1ltt\ del 11udlta- · !Inno di Verga, Diremo. anzi. che que.sta Jden della liberti\ e part.lcoh:mnente nel sen– so della llbcnu",lonc dell'uomo. è. si può dire Il scn"O p!u ,•ero della narrativa IUl. llo.nn. un senso che si rtt.rom Rnche In Alcuni scrittori che apparent.emcnt.c scmbmno me– no lmpcRJlnt\ In temJ che toccnno dlrctW.· mente IA soclcti\ e Il costume. Quando sJ pi.r:a di una e Icttcrntura della ReS!st.enza» &I dlo1cnUcn che pressochè tutta la nnrm• tl'J:\ ltallnna delle due ult.lmc generazioni. quella che è Rppnrsa prima e quella che è appaTI'n dopo l'ultimo conflitto mondlalc, è lettern.tura dt"lla Reslsteru:a - sempre che et prenda Qucato fondruncntale e,·cnto dclln no.,tm vita n!'.Z.lonalcnon soltanto come la lott:i. annata contro rtn,•asore tede5CO. ru11 anche cd e$..or:etl1'Jlll1J1f'nte come azione co• stante In .swso anUrl\.sClsta della più ,,tva e ph1 aperti\ cultura ltAllana. quella dcli" pr1mn per l'f'.!Nne talom dlffleoltOfilS!lmo (bA.c;t.acitare Alvaro. MOr&\•la. Ylttorlnl. Bernari. De Anitells. Benedcu.t. Bllnlchl. PIO\·enc, SoldnU) della socleta Italiana du• rante Il ,cntennlo quebtn non soltanto per la t. c,Umonlnn za dtlla sua partetlpadone nlla IOUA.ma anche per l'Impegno con Il qunlc e.~a ha Pr06C;tulto quen·esame. SI ,·c– t!n. d'altronde. come. chiarendosi semp re più que,to !icn-;o e qut'.sta C-SJge.iva.lo ~tcMO Yltt-Orlnl tro\·crà lnrompnrablle. in u n se– cond•, ttmpo. la 6\lll \·ocRZlone di .scrittore e le e.,1gcn1e pmllrhe del partito al qunlc 11pp11rtcne\'B.~lno nl pnnto di do,·cr comi• dCnl.t1'In ste.~~11, ldcolosia marxista come un ~1:!l~~~~il~vt~lf!°nn~ "ctuci 11 ·~~t;nf~o~.d1l gf ,·eda altre~! come tut..to Il marxl~mo di Pavese si risolvesse non diversamente che :~\1f~jO~~n lU~~ ~::~~: rrn~r:n~n~t\~; f/i\~aln unn concreta presa dt posizione po. Ft:nDL"'A..."'oovmou. di GIACINTO SPAGNOLE'ITI U I coralterl d'una n;uova narrativa Italiana sono cvi. denti: st potrebbe già trac– ciarne un quadro stgnlflcatl• vo, eontrapl)On('ndolo a qucJ. !~U3i~~- d fi~ 0 c~SJ:fl~to e~ t1cm.do11e di mc.:.to: dR Pfo. vene. Soldftll. EmanuelU a Pratolini. Ho evitalo I nomi ~~i~ti~~~~ 1 1oe p~~gg~~f r~;: p~~st~n~~n?UJo~l~r:v;-:~~~ l~ f.a11ra é<111l11c, non &OIO per quello che hanno dato con le loro opere n111per quel che hanno fatto capire. J:: dire ~~rja~t"11~:::n~t':' 1 J!: 0 ~; vanl&s1ml. v.uol d ir poco, anzi In qua.lche ca.so wol dir nul. la: venuta91 a creare ormai una larga e v&rla coscienza e~l1:~r,~1;mt,~ ~~~a s1IT:. In un'Indicazione nuova. Non ilamo più a1 prlm!ulml an. nl di questo nsvegllo. qu11n. do l'lntlu$$0 die-lle traduzlo. ni americane ,1 dlmoetrava masslcdo. Le libertà di scrlt. t~:a1z?tn:lt~ 1J~~c 8 1~ l~~~l: ~nia 30flocaro lo raglonl dello scrittore. Certo, In que– sta grande sarabanda narra. Uva, molti rk:hlam! sono~>· pena dellnenblll: l"arlo. vi. vaddlo, è ancora sperimen– tale. F:d oro. visto che blsoRna rare qualchr nome. lo ocnso cht una nducla ne\ lt1.lentl meno • grOMI ~ r Improvvi– sati - come Calvlno, In cui ~, fa .sentire la !eilone di Fl&ub('rt e Conrlld - sia pre– ferlbllc ad una C<'CC'i$1Va Il ducla nel tanti re&HsU di getto e di colore. I qul'III po. tranno piacere meno doma– ni. quando que~tn moda sarà pa.s~ta. L'lnlen-allo da col– mare frR Il do110 e la reai• atc,,.:a: cero Il sr:rnnde pro– blema del miei coetanf'I, 1 31~~ ttb~~.so!~. 3 e~e'ì~~~~=~~ poi negli annl con la ste~a e~lc na,·lcella fortunata. Se chi la Il narratore di voca zlone <e anche dl mestiere) na buone rqionl 1>ercredere nel oroprlo lavoro, lavori, sb8g'1. con.,umi Ja sua nnJma In l'OS<'.tntll e pr>rsonas;.gl. Non stJa olla ltnNrn In at– lc~o del produttore clncn111- logroflco. S01mu111tto quc- ~\~i,/z1::=~ea~U a;:~~}.~'.a ~i lnllschlar~I della letteratura. 2) La critica: pu1u:t1w~rlo– lC't18. Per mio conio - a mt" no ehe non 9\11dccl~menll' ~~Y[1~:i° 3 c 1 ~e -;., ,~~1~!. ~,1oli1 rra I ~IO 'an\ ml obbietternn– no che I critici ml5:L!orl,es– sendo anziani. 11mnno poco aeco&lltrll e vt1.lutarll. GJu. !òl0.anche o:~ non •v•mpre \"t". ro. E perchi\ allora. per dir. ne una, quetll ste5$I i,lovani non cominciano a Impegnar. a.I, anche loro, crlllcamentc! ~le ~~f ~mf::'t 0 L,/ 1 r:!itaà 1 i questa; la critica fatta col cuore e cot tradizionali s.lstc. ml della sincerità, sta diven– tando la 1,tu raro delle cose del momento: costa troppo; richiede qualche wlta un sa- ~~J}f:,rrtE1eJg;:nf ~rlt~ tori. che oJ tempo stesso si S<'ntano votati a( lavoro cri• tlco su.I contemporanei. pur- ~~:f: n~~r~~rn,coh~.rna so.la mano. (Pier Paolo Pa. .mlln l. Sergio AntonJelU sono Indubbiamente I mlallori. A ~ut!i\\tl 11 d~ll~~sJra~f~ ~~ smettano di pl~ere sulla mancata ,·ccenslone di Cec– ehl. De Robertls, ecc.. O"'JI come di qui a cent'anni...) 3) Una trad1.:io11e esiste ~:mJt~a~~~n:rY~~~r'!S~t to quando si crede). Per me, che sono uno scrittore aneo. ~! !1 gr:<t'!inrl~~a°t! 4 v~l~ 1 ~!~ voltn In ciò che mi piaceva, e da cui ml i..:mtlvoo ml sen– to Irresistibilmente sttr&tto. Que-sta f0l""Z{\ di attrazione, perllno Inconscia, la si che 1.I poS$a stabilire. a dlstanu di anni. una llnea conduttri• ce: per cui, guardnndoal mc– conti e alle poesie che scri– vevo dleel o cinque anni fn, lo cl tro,·o un.a storia di p:<J• ~li, dl 1mrtec1.pailoni. t an• ~tin~~ ~:~~('a fa~:nr~~~!~~ Ura?r~MJ~~g 0 l~~f!'" 0 og~ bletlt\'ata. E me , te~o pr1. glonlero. ~la. l)Cr u.se! r dal \"a;o, lo direi. per quel poco ~: ~~a~~~tgitedld::ri~rt~~~ rl Intimisti, aentlm♦ntaU, con qualche curiosa diversione nel problemaLfco, che ml fa rlcono.,cere maestri uno Charles•Louls Phlllppe, uno ~:en~' :!;~~~,~~:~e ,~rr~. Fo.yettc, 4) Moltissimo hanno In. ftulto, credo, w di me, ,n avvenimenti di questi annJ, ma In senao morale ph) che ~a~. 6 e~~:: r:Jl~:nfc 'ie solite llllusk>nl del ,•ent'an– nl. e non acquistata altra 11. luslont che quella delle buo. : ~11:~~:, 1 e :~ 3dor:~~~: continuo a ltllardare con un tntucsse. che &I nutre di at• tcrrita meravlaNa. la marcia verso Il vuoto cU tutto e dl tutti. 1\la questo non nuoce ::attori~e~I 1 :~~~1sz ~:ft pereirar qualcosa, e lo &(!rivo e faccio della letteraturo. 5) SI, ho vera amicizia e devozione verso alcuni scrlt• tori anz.Jant L.,, llsta non I ~~:~aJl1:1~o~fd~w:~l~o~%~ po: Ungaretti. Stimo molto Paluzeschl e De Robertla. tl~Ji~~~s:ari /e°i:rt:~e'ìff di formazione rondista. Odio rte. con ca.mmc Sbarba cechi e Bruno tori di ~ra:~~..,~~We.ta~~~è. ":~:i~:. tlb11e. 6) La domanda non è mo1. to precisa. L& mia ooslz!one rispetto alla narrativa Inter– nazionale, che altro può tS· sere se non quella di uno acrlttore ltal!ano che Jtqe r.~1'!'~ 1 r:t~1~:rovut~~~ que. torse del no chlartre Fa Gr • ~:~er~~~e!\~l.~nc~'ìà~~: re.i a parte, Travtn. 7> certamente delle dlfCt– renze cl .sono. Nel lln'1J•S:· glo, Intanto le tnh•olta nel– la ilnf'Ull), Gli scrittori me. r1dlona11.sono ptù. vivi rl,pet– tl) al contc-nutJ, ma anche più. Irritati e raclnorost. QueJ. U che non abusano della lor. mulft • mez.:oglorno • e spen. dono Il loro ca pltnle con mag. glor slournl.ll. anche di 10. no, sarann o probahl\mente letll domani, come lo M)no oggi. Se-f,:ua con molto lntt. ~5:z.'at~~I~~~~\lft:tnf alÌ~ou~1 follla contenutistica Ctra fal- f1be0rt~~o~~~~lgg!\"1.1nt~~n\n~ tendo lf'a:are Il mio dt'stlno t!n~ 11~:~~:e~n~!r~Ja~~

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