Fiera Letteraria - Anno IX - n. 30 - 25 luglio 1954

l', . 1 LA FIERA LE"ITERARIA Domenica, 25 luglio I951 GJLI SCRITTORI ITAJLIANI RISPONDONO IN C HIESTA PER DUE GENERAZI ANche que,tn ICCONda 1) 14.ff· ;------------------,, tata della noatra inchiesto 3Ul• 1.n giovane ,1a1Tatìva ,tali<rna 1·1petianio ft tc,to dello doma11- d~ elle abbiamo rit1olto 11 vari acrittori itaJillni. Prca1111unc/(I 'A mano a mano che ci si avvicina aJla crisi della guerra si precisa neJla nostra letteratura l'esigenza profonda per il romanzo e per la narrativa ;:;:,c-f~~~t~~j;;;g9j~41;;rrp.<i,.6 n'iMtldo Virdw, 1111(1 »Ol<I dclln R~<1:iono e le 1dtimc r~poate al/'1nch1csta. 1 altri Io Ro– Jiredo Milena ttiero l~~et-'vo1;::r P~taz't: i~~,:~ rnti, G1,glichno Petro11i. En:o Jlelti.::a. _Giancarlo Vigore/li, Elio Bott,.stim, Mci,.,imo Frc111- ciota. Ecco U te.sto dello domande: I • Esiste una nuova narrativa? li · Pensa che gli scrit• 1ori di oggi, e specie j giovani, possano dini contenti della critica? Ili • Sente la sua ope• ra in una tradizione, o fuori? lV . Sul suo la,,oro di scrittore hanno in qual• che modo inRui10 gli avvenimenti degli ulti– mi anni? V - Si sente legato a scrittori anziani, di altre generazioni? Quali di es– si la interessano di più? VI • Qual"è la sua po· sizione rispetto alla nar– rativa internazionale? VII . Pensa che fra la letteratura del nord e la letteratura del sud esi- stano sostanziali diffe- rcnze di stile e soprat• tutto di contenuti? CERTAMENTE unanuovanarrativa La critica ,,isponde - Se inve– ce il fmbbl-ico non risponde? * ,11 C::ARLO BO 1) Certanu;nte c&l&tc una nuova narrativa, anclu: &e qualche volta le origini. l punti di contottn. i rt/erfrnentl cl riportano a quello che è stato fatto fino al '40. Jn qu esto $ en.so rcsempio più significativo e quello di Pa• L' e.se ma t ·u-itlente che aC"COntoa quest'opera centrale sono apparse e sf sono ct.e/fnUeop,ere di glooonl11iml, di gente c1u e entrata nella &cconda guerra quando ancora era ragaz::.o. 2) Forse 11011 .sempre la critica ha dbno,ttrato atUn• zione e amore per quello che facevano l giovani ma è altrettanto vero che cl .tono .stati dei critici puntuali. piit che attenti. direi gon/f di amore. Valga per tutti Giu• seppe Dc Robcrtls che proprio In questi ultimi dieci anni ~ rlmatto CO$(antcmente .sulla breccia, pronto a peccare ,:;er eccuso d'amore e per indulgenza piuttosto che ri&ul• tare t!11tratto o lngcner0&0. In generale ml ,embra che t giovani .riat10 favoriti n.on hanno dl,Oteoltà a trovare un cdltort. . .spe.s&o .tono premiati. la critica ri.tponde. Se invece Il pub!Jlico non risponde? ma qui entriamo in ben altro c:thcor.&a.m ben altri dolori. 4) Quuta e la rl$po.sta più. dlDlclle da dare. Temo cM gli avunlnientt abbiano avuto .solo un'importanza e letterona•· e una C<Malunga da ,tpfegarli ma. grosso modo. troppo tipeno .ti lta l'lm11resslone che l'avvenimento Ma ,tata introdotto COFMelemento e.sterno. come atmo• &/era. senza averne 1vlacerato ti ,1cn.soe .soprattutto 1enta averlo compre.ro. In parole povere. la letteratura ha IU· perato la realtà e invece le COfe avrebbero dovuto 1vol• gersl fn modo dlver10. 7) Una .tt~na po,fzlone In parte dctermlnata dalla moda e In parte da una vera mancanza dl lntere.sst ma qui bt,ognerebbc guardare quello che ojJronc le altre narratlre e allora ... 6) Nd CtUI autentici talf tUtfercme .sono un .. dbllt. direi che siano lndl&pen&abllt. IL c(C0MPLESS0)) dei dl LV.lG.l SAN'L'VCC.l ll Certamente. Dove i>er do";,~i:ie:r:~: :::r~t drar:. 0 c~l "uo, o.,petti e problemi 1.1ec1di(l– ri, abbia fa,tto naacere iinn 1.10• lida. ttarratil'O ad cua /un.:10• ,vile. che dalla 11w lwm"" ab• bia altinto ki 1111/adella f.e• conditll r,otto r,11e1to pro/Ilo. nl r,0,1trario. co111idcrore1 il dO· wgucr_ra 1rn • cotttro-Barocco• lmpigl,ato nelle condlzio111 fHÌC 1/nvorcvoli, pe_r /are dcll'arte 1 vittima di eQUIVOCI nwldìneritt come l'americanismo, il sar– trlsmo e gli altri bcl&tardi _del rt>al1•mo. di rf!toru:he 11>ec1ou come {JHt:Uedel •documento•• del di&/atti.,1110 e del coti#mo htficiato dall'ionoran%a_. dal me.,acronh.,mo e dall'1mpre. paro.:ione tf:c,uoo). Ma eoUan– /o che. a. di..tpctto dl fllUc CO· de.sle remore. ki 11arratioo ila liana può ,ani allineare - ad· di::io na11do valori i1td1i,e11dCl,iti o dil1, ara.ti o 1ton gi rico110&ce11• dc>aiin una civiltO co,1corde e omooe11ea - deuli autentici IK'rittori. Qua11ti. quolif Molti, eca Gino Bianco Il Nel dopogucrr11 I racconti di Una donna al– l'Inferno (194~) e roprAltutto quelli di Paura dell'alba CJ_Sl46) nel quau la lotta partigiana eui monti dt>lla T0&eana ncquh1tua una rl– llOnamA rcnn!Mlmn e unn rAra den.s.Jtà di patho, umano. cl diedero 1t.ncora la misura d1 un nnrratore dal quale cl si attendevt1. rinnovate prove E invece l'a!!Slllante lavoro del giornali.sta assorbi del tutto lo .scrittore lucoheae. Cosi ru di Bllenchl che tacque del tutto dopo queU-opt>ra d! maggio~ Impegno, li rnmnnw. Il con.teri:atorlo di Santa Tcrc,a che nel 1?40 sembrò recare un deflnltlvo si· glllo n.lla sua llslonomla di .scrittore di com· pleMc e talorn tonncntat!Mlmc &ltuaz·onl morali e ps.!cologlchc portai.e alla eupcrflce della pagina con qucll'~trtma perizia pro– prh1. del toscano che rlusch·a a depurare Ja .sua matcrl:i. di ogni scoria, ma consC!rvando– ue, RmJ rendendone più lnlensl I profondi oodi drammatici. VenulO come Benedetti d11lle colonne .sml\llzlatc del Stiraggio dl Mino Maccarl Il Bllcnchl esperl (dopo gli Inizi In chhtve humor 11trllpRc.s&nn di Vita dt f'>i~to e di Cronache dell'Italia mCAchlnat dn Il Ca110/abbrica Cl935). ad Anna e Bruno (1938). dRIIC due raccolte di rRcoontl 11. La 1/ccfta (pubbllcAta per la prlmn volta nel 1040 nelle colonne delta rlvl,tR ~Primato,, ma Mterlore come ~tcsura Al Co,1.terva!o• rio) rntt::i 11:111. t«>lllle esplora~!one nel tes• 1111:0 tamlllnre di una provmela ttmar 1 sslma bOtto esterne appare.n1.e d1Rnll<l8amentc bor– g-heel. Ld; ~ue fortissime doti. la aua «resa• totale 111affidano. a parer nostro In modo partloolflrl~lmo. a La liccltd, dO\'e Appunto questa materia giunge u un punto e$trcmo dl dolente chlat'CZ1.a e dO\'C rlntulto dello tcrlUore rie~c :l pcnctmrt nell'Interno mec– can~mo di una « cronacn •· Ancht> la pnrtlcolarlsslma J)081zlonedi NI· cola LL!I nella nnrrntlvn fiorentina tm le due guerre meritere bbe unn l untta nota che esamlnn.s...--e 1ftsteun so etan.tn dclln sua ope-. rB La qunlltà dellll SUAndcren1.n Rlle ~. 1J suo .sludlo di certi pArllcolnr1 nmblentall e soprattutto alcuni racconti (cltlnmo La gamba della Namour). dove la sottigliezza nel cogliere certe dlstorglonl segrete dello ,spirito del personaggio è pnrl nlla sua natu• nile pietà di cattolico. lo porrebbe i-ulla linea di ncorallsmo di Benedetti, di Bllenchl e di altri to5canl, con In più un gusto della de torma.tlonc qua&! kartlano. Ed anche sue• oessl,•amente quc..sto Intervento di dh·ersl. per quanto sot-tlllsalml. ma altresl acutltSI· ml. elementi dl&intcgratM Hron1a, suma. Llsmoe per-;9lnoun certo guuo del demoniaco) at presentano nelle pagine ooel de~,e di una mbtlca llrlcltl'l del Diario di un parroco dl camvagna, dn mostro.re nppunlO, ~ tto 1ft precls1one .stilistica. nella flllgr1t.na della sua pletA e della sun devOZlonc (e non In con - trMto con esse) una i;;ooncertnnte modernità di lndagmc psloologlca. In questi contrasti è ln gran ;>Ane Il !U&clno e saremmo per d!re la pungcnza di questo scrittore. Accanto 1t questi scrittori del nrorenl!s1no prebellico toreano rloorderemo per ceri.e e!– l'lnltl compcgltlvc e per la ferma deUmlta– g\one del soo mondo li sardo Oiu.seppe O~ssl. autore di uno del mlgllorl rotMnd di quel periodo Michele lknchlno 09'3), nel quale si riscontra pure qualche Influsso del nnlu– raUsm o me ridionale. componenti per!ctlft· mente fu.se !n unft sua peraonRle mallnconlft e rtlfflnateua di Indagine In un mondo e na. turtlle, ma assai rlcx:o dl ncutl contrnstl goclah cd uman.l. Egll a,·evn precedcnt.cmcn• te pubbllcftto un altro roma111,0 S011Silvano 0938), Rnch·csoo su sfondi reR:lonnllstlci e tcrrleri :iportatl su un pieno di C\'OCazlone l'rlca e di autobiografia.. Neoromantici' di un lmmngin11rlo pcnonaggio•coro e nel personn!l'(t'I stc,~I di ognJ slngolo racconto. non rlcacc del tutto R coprire e a 60l)prlmcre la pruenra dt>Ifatto peraonale nella tratpa- 1'CDZll del complts!il e del problemi Inseriti In un'Idea laica del pcecato che tuttavia non prescinde totalmente - anche $C talora es.lia. si manifesta In chla,·e di Ironia e talort1.per• sino di parodia - dall'educatlone controrl!or– mlstlca connaturata alla fonnu.'one p.,lco· lo1::'lcl\dt>llo tcc:rlttore. LII. sua stessa proea, talvolta di lmpMto ruvido, ma Rll'estre– mo ne.s.s!blle Insinuante, la denuncl:1. In unn sua cur11 n non 11ooprlre mal troppo e mal dlrettnment.e l'11ggrovvlgUata mnterla P!ICOIO(lcacht> 111anima dal di dentro. An· che Enrico E manuclll. piemontese di Nova– ra e coet11.nt> o di Soldati 0907), denuncia 11:ll stess i p roblcml e le stl'SSCqualità di psico· !oso del suo correglonalt> nelle poche opere n&rrath·e che ha 111tcmAto a un·attlvltA quanto mal ricca di lnvlelO speelale, i,en,a tt;tta\'la gran pute del dramma che si s,·oJ– ge &Ottola pagma del primo, ma diremmo con un gusto più sperimentale verso una tale materl11, In Un'educa.zione 1bagliota 0941) e ne La congiura del 4 ,~n;lmenli 0942). O. B. Angioletti non appartiene alle due gencrRzlonl di 8f'r!ttorl ma qui te ne fa ;,;~irl:.r~l!1' ld:~c~~t'i"dedJf t 1 ::~.~1:ro1! Donata, la ima nnrratlva. orientata su una temntlca modcmlulma e .su una l'iQttlle rati\·~ con Nn,cito e vicc11do del romatt.;o 1folia110 del 1934 e di quella In generale con Jlapetti del romanzo d'OfJOi 1934> è da anno,·era1 e :\I aria Luisa .Vtald1 di cui ri– corderemo particolarmente U., raq,,un ere· ttr• (193,5), e La torre del dltil·olo (1!)48), dO\'e l'appro!ondlmt>nlo di un mondo tem– mlnllf' !iludlato n elle sue a mare rcu1onl e nel ... uoi Impulsi icenero.sl rivela anche la mano ncuta di chi sa POr re su un 1erreno narrall\'O quel problemi prallcl t'hc forma– no Il nuclei) profondo di una ricca espe· rlem:a di umanità e di cultura. I GiuUani Un gruppo dJ scrittori a .sé 1Jta.nte &ebbene le(l:1\10 ln ,•arlo modo a eert.-c tenden,.e nle– \'lane e fot:,.zzariant>, :inallLlche, lntrospetLlvc montllstlche di Plovcne o di Butzatl (e In perle ft certo cstetll!mo. olla SCNuallt.A del– rhnmRj:OJle e del colore, alla gr~•a t>SI)~· ~ha di Comf5.!0. ~crlttore che In questo I\O.tro panorama dobbiamo citare In quanto Il suo riverbero si c:3tcnde nt>I periodo da noi preso In esame. mn che a sLretto .SClU'O non rlentrn. anche come rormu.lone di gu– sto e di cultura., nelle due generuJonl da noi prese In esame) è Quello degll scritto:-! trie.<ilino•git1J!ant. Il loro mondo rl1ulta da un oonfluirc tn modi dl\'t>!'81e con dlvenl rlEultatl di clementi mitteleuropei !slavi e ttcieschl), sia come rormatlone culturale che dal punto di vista del meul di espreMlone. l1• Italia non esiste la critica lette1•aria ,11 ALBERTO ltlORi\ Viii 1) Se "i 71< 1rla del do 1>o!J'ucrra, dirò cl1t I.a n11ovinlnv, lcttcratu.ro 1taluura no11 •• i atieoru fottei l e O .SYI, t a11cora in 1uw /<Me 11,crimr11talc. Ptm,o rlie ,mc, ,mot:tt 1111rm– tivu ,tall(lna c11i,,ta 11e.si i11-tcndecomo qual– C0$(1clie '10300 dall'abbando,10 del d(IIUIUN• ::ianctlmo 11cr il realismo. Co11alti e bl1&1I. la tJt.ra 11arratioo ll<ilia11a moderna comin• cm con Vt'rgo. 2) No. gli scrittori di o ggi, e .specialmen– te i 9iotV1ni. non J<0$&01 10 dir.si conteni. del– la critic(I, in r1un11to lu rntÌ <' Q letteraria 11011 ee1.ste1mì, Vi .to110 add,ritt11m dei oiorNOli che 110nvooliono pubbllrore nrt1col1 di cri– tico . .lfolti. 111vC'"e, /rn i 11i1im11ortmu1 g10r• 11al1atranieri - come il e New York Time,• u0avR.Z!one nel pili intlml moth'l dello. cl· ,·lltà europea d'oggi e del dramma del no· stro mondo, nell'!nlensità e nelle densità di una llf'06R.nt>llo 11t.e.."°tempo artlcolRtft e aderente 11.llamntcrlA del racconto, è stfllR una delle guide per ~I! scrittori della prima gener.11.Uonc.Aggiungeremo pu lui, mllane• se. che et.sere pnrtito di una complesso rondo romantico ne l quale si a,•,·ertono componenti stcudhall1t.ne accanto a inoth•l di cultura lettt> rarla f1anccsc più recenti, una profonda adere11U1 a1 problemi del nostro tempo è. diremo. preMOChè un fatto naturale, d1 cl· ,•iltà letterarie e di vita morale. E accanto ad Ang!olettl, pure della $Ua ac– nerazlo ne va rlcordato un altro scrittore ml· lane.se Carlo Emilio Oadda che da La Ma– don na dei Fi/010/C 11931) al Ca.steUo di Udme (193·0 sino al reccnt!Mlmo Le 11ovelle del Ducato in /la.mmc 09531; hn. approfondito una acutissima. ricerca di contrappunti mo- !!i1;e: J~~,~~,rl~n: u~l1~~$t~~:i1c":~e~~~~ pagglnl !ti1llanc Accanto tld Angioletti e a Gadda, e n~lla stessa posizione di meditata apertura verso la nuo"a narrfllh·o. onchc come esperienza di un mondo culturale europeo, è dO\Croso, in queste note citare Il nome di Bona\·cn– tura Tecchl, acutls~lmo studioso di lette• raturc nordiche e come narratore Incline alrlndas:lnc di ,cgretl rapporti morali e di stati d'animo mantenuti In una castità di toni e di acccnll. Nt-1 suol romanzi e nel suoi racconti, acconto ad unn. certa at• mosfera dl Idillio, un po' cmmera, mn. :_m3rcsttf:°ctt11~" u~n~~~fgi 0 ~1\m~mri~s~: ~~z~:1e'r1~·~at~l~e~;~~1~\~~r: !~n\'!,1r:1~~ls~r. feltuo.~amentf! e nltldRmenle condolto, ~e pure nel limiti di un lirismo tipico della ,:enernzlone \ odano alla quale In oi::nl sen– so appartiene. Ricorderemo di lui Il ttome aii!"1 ,,,bb.a 092-U, Il vo,,to trn le ('(l,c '1928), Tr(' storie d'(lmore Cl931). Tdrlli l,forcn•i 11939>, Vale,1t111t1VE'lier 11950>. Tra I critici (al 1ra1ta qui dl un'eC<"cl– lentc ,tudloq di lrtterature anglosa.S$0nl, ma anche del problemi della no,tra nar• :t~~~ t;~;,:.,1:nu:;~r~:o~:~~tll:~~:t~~~ 9,tcrcbbc p<rr1flcare l'c,tte1i.! io11c e nti(-({, con. cedere aJfo letteratura lo , tea.so ltP(l.iio e la 11tc11.,e1 Mlleritudlne COI! ciii .!Ì IIC '!}1Udo110 gli 31net 1 ~~f:i~jci;:i~r1l,~'":'/,fJ,~.'~'~~Il· ~~:~ parl,1. 4) Certo, gli <WV€IIU11c11ti w11110 influito 11..i mio lavoro dt 11erìttore. Non 10110mico 1.:1..s,"'lo i,1 "" acqu.Qrio. 7) Direi che no11 e.,11tono dlf/crCH.-:t fra la lctterat"ra del .r...•ord e la lctteratllro del S1«t. Quuto pachè tutta In letteratura do– l1011a ~ fatta di mendiouali. cd in questo 11en.so( e magari rafflnMdOlll) essi risentono della. stessa dh1.lettalltà di Svevo e della S\J1l.tipica provlnclallta, Il più nnt!ano tra essi, Gian! Stuparlch, ap– partiene $ent'altro alla generazione prece– dente <ea:11 è coewneo di Slatapr>, ma la ,ua opera è apparsa In aran parte nel limiti di tempo d1 queste due ultlmc. carat• tcrlzzata da un pcnnnnenLe contrasto tra profondi e acuti problemi morR.11 e una assai ,•tgoroen per quanto raffinata .serumalltà che cgll tuttAVIA studia con acuta e senSlblle Attenzione. DI e&sn. sono Lcsllmonlanr.a 11 rom,uuo Donne nella rfta di Stefano Pre- 111uda I1929) e I molti racconti da lui mc– colti In \'ari \'oluml. mentre Il (n'Ol'ltOro• manto Ritorneranno (1941} sulle lotte del· l'irredentismo triestlno e sulla parteclpazlo– m di alcuni giovani triestini alla prima guerrn inondlale, la.scia forse Ll'Oppo SCO· J)("rte alcune appaialonate note 11utoblogra• fiche pur nella ,•astn tela della \lita trle– :-tlna di quegli anni. Piutto5to che Il suo ultimo rnrrngln~o e oocuro romanzo Sf• mone (1053). tenebroso lmp~to di buone intt.nzJonl, di surretllzla fAnt.Mcenzn e di M"nsuall deliri. noi ''Oillamo rleordue 11 limpido belllMimo s,ff"e.rto racconto lungo L'lM>la IHH2}. Sin dall'lnlziO sulla linea di un n«>rca– !lffllO rlcco di acutlulme notai.Ioni psicolo– giche e di acuti problemi morali che scopro· no chlarnmentt> una vocat.lone di ~rittorc tra le più slcurt>, che egli tultavla rlt>scc a tenere con ruolta pcrlzln nel fondo e nclll\ ~~li';r~~!o~~~.a ca~~~· ~~l;~losti~a~~t~~ Gambini, nato nel 1910 a Plslno. Rivelato noi 1932 dn un ,·olume di rfl.cCOntl lunghi I 110.ttri 1/mlli, di lul 61 llOlÒ6Ublto In ,·lgo• rosR cRpacllò di pe-netrazlone. la puntuale Ironia, li ,•igoroso studio psleologlro del per• sonf1.8gl e degli nmbientl Succef.51\'nmentc quc.,;tc doti v t>nne.rooonlemlate dl\l roman• io La. r0.ta roua (°1931}. d111racconto lungo Ld trin c ee t 1942} t>dal romamo L'onda del· l'hicrocintore (col quale \'ln~e Il premio Ba• gutta nel 1948) che trnt1a Il complicato tc– r.1s dt'l pll5SP~io dAll'lnlan:r.i11alJ'adOIC6Cen• u di tre rasau.i ocmpn.gnJ dJ gluochl e dJ va&abond8iRf. Efrll ~ uno del nost.11 gloT"anl scrtLtort plu Lradottl All'c&kro. AcCAnto ad c 5SI vanno pure ricordati ED· rlco Mol'0\ 1.ch. fiumano per 1 raeconU in chla,·e o! fuo)e e di moralità e pronl,Ll altrui :11 una &tra.ordinaria precisione &ti· Ustica dc L'abito Lerde. e t suol oonc1ttlldinl Oaribaldo Marusa! per I racconti di Auolto al palaz:zo I1938> e Olovanru Pletur per La moglfe 1lara f 1939) ambedue sulla llnca. di un neorullmno ricco di apporti fantutlcl ~ lntr081)ettlvl. La nuov1t narrativa tra le due guerre d era iivolta dunqur •u ttt linee tra !oro dl– t1tlnte, anche u non .aempre scparablll d& tagli usolutl e dcflnltlvl. UnR l inea. ver– qh1ana.. rlccn di tortl clementi \·t> ri.atlcl.re· ek>n111i!ltlCI e popolari che -~ s i co nfon· do:10 e si lnt.qrano 01;n una certa tabulo• aJtà ed emotlvllA .senrnale e fantastica che è propria del carattere mcrfdlonale. un che di leggendario e di reallsUco 1tl tt>mpo e~•– so. do\'e la fenl&Ula si muove talora nel contrasto tra ,ordl dluldl locali e cMIIMlme memorie, claulca ed ep~a net suo fondo, meno controllata t" rigorosa da un punto di vista stll!.rtlco e: crlt!OO. mn certo più vlgo• rosa e ricca di tnoth'l perM>nall di slancl e di estri, di l1plrazlone: una llnt>ache chia. me remo rom nno- t(igcnnn. più legata a certi rl!- òul111.tt s J llstlcl e auroblograficl della p~a d" arte. p!ù llrnJtatn come lsplrai;one e come ampiezza di tono, W<1 Mche più precisa e lncl61va nelln nornr.lone di corntterl e di a1mosrere. più M!Mlblle verso una realta. quot.!dlana, m::i.talor2, come In Moravia, e In nitri romani rlportftLA 11ura,·crso nOtAUOnl 1.tnmcdJ&te. tak>ra oome nel tOf;CanJ In un di.segno pslcol<Jgioo llrlcamt>ntt> più rlscnt.l· to: ln.lìnc una linea. actte.ntrk>nale ancor& ri cca d i motltl rom nnllcl con venature nlc– l" la.nc, mamonln.ne, !(lff11Z1.nrume, più o mc• n o pr e\ 'nle ntl ncJJ 'ullO o nell'altro, con con• tatti diretti non 60ltanto con la narrativa. europea e 1Unerlcana di quCIJII anni, ma con la stessa cultura francese tedesca anglmM• sonc russn, ap1"Cleper quMto CMa rlllet.teva. della crL,I e del problemi del mondo mo– derno. Corne si diceva. una Ullt>divisione deve lntendeflll 110locome ratto lndlcau,·o di linee e tendenze generali, pArtlcolarmrnte per quanto C6IJC rlspccchlfl.vano In se stease con· dl:tlonl di S\'Uuppo della r.oelt>tà ltall&nL sludlatn nel suo Intimo, rambientt> da cui cln..scuno scrittore tm.e I motivi della. sua ispirazione, la &IC..."51\ validità del suo mon• do poetico. SI VedL per esempio. come Al– \'aro dal rondo della sua meridionalità clu– slca e popolart rlsaHMC attro.\·er.;o moLvl llr1co•pslcol0fl:lel a ln~rire quel !OO mondo nel cllmn t" nel problt>ml della clvtlt:\ euro• ))Ci\ d'oi:gl: come Il\ St>ttentrlonn.Jltà, di !<'lndo romrmtlco. dJ Pavese oercnsse di rl– con060Crsl a un certo 1nomt>nto-della sua t.\oolu.zmnedi scrittore (Il carcere, Dialoghi con I,,ucò), con I miti e le fnntasle della gente del sud; come roriginnrla partenza ,·erghlana di Vlttorlnl 1Conrer.taz1on{ irt Si• cflla) do,·c.~ ttrcare. proprio nella linea to· scana 11 suo felloe momento di svtluppo e3ptt:Mlvo: come ln tutti una moderna in• quietlldlne fOMCquel comune denominatore che h ltja,•a e Il lcga alla crui del nostro S('OOlo.e ctlme C-\6aaltrcs\ rt,·elasse ln loro I profondi dissidi .t!Otterrant>Inella vita lta• llana nel corso del venL'ann1 Lnt le due. guerre. quel dlMldl che la facciata del re. glme tentava d1 na.scondere e che I nuovi nerratort Interpretarono nel suol nuclei più acuti e profondi. Verso il nuovo romanzo A mano a mano che cl si a"1cina alla. grande crisi della guerra creaoe e si pre01.u, nella t\OIStrnletteratura l'ealgcnz.a, profonda. ~i~t~i~rr~~r~:1f~,:r d':i1: 8 rt ,•lst.e letterarie d.1 quel periodo, t.ra Il 1939 e Il 1941. «Primato•. cProgpettive•, «Lette· r,, d"~I •· e Corrente •· quelle del giovani -c RJ.,•oJuz!one•· e lnoontro •. e Campo dl Marte•· le rene pagine dJ alcuni g ornali. per rendt>rcl conto di come li problema ,;i Inquadri ne.Il\ eua SO&taru.aIn quello di una nuovn cultura letterArla Italiana che rlcer..:a il suo pieno ccntntto con la vita naz'.onale e con l r-robleml e&Sent!nlldel n06lro temJ)O. Tornare al roman20 ,·ole\•a s!gn.Hìcare ar.chc rl'.'lprlre un problema di linguaggio che e a.n. che un proble-m.n M>f!tan7.laleper la coltura !La.liana: q1.:ello di ritro-vatt al di fuori dl una llnguo. e lt-tU-rnrla • tradltlonale. i :n~– zl di t"5PrcA.~ne che con.sent.ar.o s.lle. lette• ratura di tornare nel ricambio Ol"!l'anlcodella società. ~I non es.q:rne tngllata foorl di UM:1· re dal 110llpsl.Qnodella memoria e delrauto– blografi.smo lirico Un Klovane critico come Olancarlo V~'tOrt:111, slno a quel tempo 1m• peg!lato nell't>perlenu dell'crmetl..smo. in un articolo pubbllcra:o ln e PrQ6Pt>tth·e• del 15 aprile 19-41 « Il romanzo come pecc11,to • &pri– va la dtscu.sstonc sulla n~ltt\ di rompere l'Involucro di 1:na tntert.-c te.matlca. nmanl• stlca per ritornare RI racconto neila sua artlco!Rzione diretta, nella FU& testlnionrnn– ta di vita. di u.sclre dall'equl\'OCO di uni\ pureua !n1Jo3tenlblle 1111I plano narratl\'O, In questo $le&80periodo Vttorinl e Pav~ espe• rlTano una rl-'OOperta di ,·alorl t>.spre.sslvlnel loro contatto con la narraU,•a amerl~nA riportandone nella propria esperienza certi partlcoJart nuclei di lllu!D.lna1Jonl e di lm· maginl-rlcordn. Più tardi un stornale di pro,1ncia <che era diretto da uno del nostri critici plù acuti ed aggiornati OlU$CJlpeRa• ,·egnt) Il e Con1Cl"t" PadMO • nel 1933 svolse una gra.ndt> lnchluta sul romanzo alla qua• le presero pnrtc Plovene, RomanL VlgoN"III, le pre$c parte Plovene, RomanJ, Bo, VIJO· rt>IIJ. ntta Rosa, ccc. Nella quale I problemi della narro.Uva venn ero trl lltatl con cora1t– g-lo.s.'lapertura e con prr.se di posizione ne~ tamentc antlconforml.stk:he sia dal punto di vista esLctlco che di altro ordine. La seconda guerra tu appunto Il momento decisivo d! una nuova a\'\·entura;a vicenda del romnruo italiano. ti punto cruciale di una erlsl. aua quale facendo perno tutla una nuova tmpo.s-tarJone dcllft \"lta italiana. impone noo,·e condlaklnl e nuo'"e scoperte al le,·oro de.gli scrittori oht> si erano \'cnutt maturando nel oor10 degli anru tta te due guerre. aJa del noovissiml. \'Cnutl alla luce ,uccemlvruneote ad wa. Diremo che le due generazioni si lncontrMo proprio suJrcspe– rlcnUL della gut>rrtl: la prima vi porta una. rorma:>.lr.ncmentale ,r!A consolidata. la hm· gn eco di una polemica nella cultura lette• rnrta Italiana che si dlbnttc forse d11un se– colo e meu.o, e IDSleme. d opo anni di esca– vazione nell'a11: 11t.lg11 .ma talo ra refrattario del– la soclctA Italiana. Il pr oblema d1 una di· rettt1. presa di poslzlone an0he letterar'A. l'uscita da un cllma di tutela non diremo critica. ma di stlle. di scrittura.. l'u!genzA a superare certe inlblzlonl lmpot;te da un ego!. r4mo letterario nn troppo gUardlngo o co– munque troppo 306petto...~ verso chiunque. tcntas.e u.n'evu 1one fuori dn certi re.s<.strl. sia pur quelli d1 una civiltà letterar!a. ma di una e.Miti\ letterArla troppo compassati\. Il cui modello era quello contenuto in un!\ e.ttctlcR fattn di C-1(llu.6ionl. e ln UDfLcritica cht> sacrificava I oomples.,M valori norrll• tlvl di un'opera per quelli llrloo e,\•oc11.lM della Sh\!l'Olapagina. La. .scoondn generatlone glunge\la alla let– tt-ratura. dopo WlO !iCtt.rKIdLo;..~amento di cultura, for8C con un baga!l'l:o di poc-he let– ture con ritmi pili ort>cchlall che assorbiti net loro Intimo. comullquc In quasi tutti Ver,:a e Svevo, Alvaro. Moravia, Vtttorin!, Pavese tra ~Il Italiani. Hc-m\ngwar, Dos Pa~t-. FGu.lkner. S11trr, e CNnu.s tra cli stranl•ri. l!brl magari .sth•atl " fatica nt>lk>t.alno del IO!dato o ne.I tMCttpane dt>Ipartigiano. Altri

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