Fiera Letteraria - Anno IX - n. 13 - 28 marzo 1954

_J.l_c_1_u_c_11_ic_a_2_ò_n_ia_r_zo:.._lc:.9c:.5c:.l. __ ____ ________________ _:L~A:_~:._·_:_l_:E::._:.:R_:A_:_· _:l : . _: E_" _J'_:T:.._:E:_:R::._:A::.._::R:..:_l :_A _ _ ____ _____ ________________ __;·rag. 3 GALLERIA DJEGLI SCRITTORI ITALIANI VASCO PRATOLINI li Introduzione allo scrittore C'è in lui im. ra.pporto tutto nuovo tra parola e vita, che ,nanifesla la rit.rooota dimensione delle cose e degli uom,in.i e in essa sco-J1re il sa/Jore schietto della j1oesia Una conchiglia per ~entirci il mare * Racconto di VASCO PRATOLINI Biblioteca Gino Bianco DOPO "LE RAGAZZE DI SANFREDIANO,, * Unatradizione di l~ngua llnl coxtnrrtc timore per la cron.aca, dominante in. tutti. in Nuol librl, l'rntolini dcH11mc, anche nel racconto galo, la 8Ua. serietà, di. Hcrlttore * di .P. FESTA CAMJ?ANILE tutti I suoi dettagli. E' un pcrsona$'gl0 detto e spiegato, In effetti. più che raccontato: :C~~u~~e '1~reubn~ ~rce~ 1 fa 0 ~t contenuto drammatico - un Incagliarsi nelle secche di una prosa descritth·a - permeUe viceversa di carlcaturare su– bito le figure secondo certe ::fJ1~/~e~fÒ.e~~n~J~· J~ la attorno all'lmpertezione ~et carattere, alla stu ldltà della Com~una finestraaperta ·* .u CAn:r..o LIZ.Z,INI quietudine e Il turba.menlo che - pur essendo ansie quo– tidiane, agitazione più che tu– multo - provocano In so:.tan– Ut le reazioni e muovono I gesti più minuti e apparente– mente Indolori. sembra 110,t poua t1011 c.,.scre oggi la co– stri,.z-iona - nel fih1t - di personaggi più ric– chi e com11lc8Si di q1teU1 che fino..-a /uurno a11imato l<t sc<mc991Cltura dei IIQftri films migliori, troppo pcsantemctitc - a11cltc 11cl– lc opere 1>iùsign1fi<;atlvc del 11Qftro 11eorea– li.m10- ha giocato, spCS110 l'i11tcrcll86 11er l'at– m08/ora, por l'amb1e11te, ve.---dctcrmi11ati cve11ti storici, per :ma suggcsth:CI -ma mdi• stinta comliM. PNi.::io11c t111clle giti,!ta .in :~lift~~~ J:::iì:,:e~~:~~i:,(ldec! 11 ::'~ seg110 l'attualo cri&i del ci11cnm italiano) in una 1ntfuz.:io11e storica già diversa da quella del' '45-'46·'47. ,m:~ ·'d~i°'ft°!~c~~~ ~b':///;~t~ad:/{ni;:.;~: 11a9gi del primo c111c1!"' italiano rcoll.stico, assertore di ldeaU.. e un uomo di toUa, pratolini e Boccaccio r1~~e~~~~l~s)g~tò a:l~e me:a~i l'umano è Il term~e d<>l1'csi• stenza. Tanto che ccn questo termine la materia ste~a del racconto torna sempre a coin– cidere. Si arriva cosi alla beffa. che di questa materia è l'asse di S~\~d~~~fa~~e-.c ~1~1~zz~ d~ parte la canzonatura del per– sonaggio. che è un donglo\·an– nl da suburbio - l'accento CO· mloo è tu:to nella chiusa del racccnto. nella mortificazione finale di un carattere ratuo e v_anitoso, che del resto è già lettore. ne è anzi lo strumen– to. Ltmilato neHo spazio dl una natura rntua, condl:i:iona– to da\ rlllessi della sua ,-a.– nilù. questo dongiovanni da !t~J~~ c6~e 1:asu~ 0 b:11c~~ Quanto all'accezlone della virtù, essa oolnclde sorpren– dentemente con un Ideale di origine cavalleresca. Li\ sua chiave. difatti, rimane Il pun– to d'onore: quando l'amore urta questo punto. si risveglia nel personas:glo ttilla la sua rustica vlrtu, quella sua na– tura toscana. mordace e bat· tagllera, carnale e beffarda, generosa e plateale: è una vlr– ti'l che, per la mancanza di un'intima severità, contribui– sce nnch 'es.sa alla epica spen- 5leratczza del tutto. E questo è anche un segno di ottimi• I e improntitudine il ridicolo del suo ruolo>. E tanto più rtdlcola è la sua parte, quan– to a lui a1>pare serio Il me– sllere del seduttore': un me– stiere ch'egli ha elevato al rango della missione, e a cui subordina la propria eslsten– m. Cioè. questo singolarissimo personaggio s'è creato una tal forma mentale per cui In vi– ta non gli offre possibilità, ambizioni e nllrntth't' oltre il limite delle sue meschine esi– genze. Ogni suo gt-s-lo ed ogni sun azione ha In vellellà di ser\'lre uno scopo, dl tendere ad appagnre un'ansia di osten– tazione, una superficiale avi– dità di conquista. se In pale– stra questo Bob e !a Il Cristo sug\l anelli~. o se nelle ulti– me ore della reslstecza s'è fatto partigiano. tutto miro ad aumentare Il suo potere di se– duzione, a migliorare la qua– lità del suo !nsclno. In real- smo. Difatti, Il contrasto fra l'op– posta natura delle passioni umane - siano esse buone o cattive - rimane sempre do– minato e risolto d1;1una sorta ccnziosità. Pralolini ricono– ~ce un Incalcolabile privilegio: 3rn~~~t~i ~a)~r~~~~~ia '~JW~ r:~diad~~a;~i r! 8 a~:~a ~\ÙS:~: sto"a In quanto. alla fine. Il beffato è proprio colui che ~~!~regi~mg 1 u~~~r,nte si è E' la costruzione, lnwmmn. della novella boccncecsca: si veda, per ·esempio, tutta Ja prima parte, do,·e Il personng• glo del dong\o,·ann! è J>ercor– i;o Interamente. disegnato In tulle le sue pieghe, espo:.to in ~~01~1 s~~an;r~lf!~ ~~~Issi~ volta fa, prE'S11.;::ire una ma– dornale credulità e la deso-

RkJQdWJsaXNoZXIy