Fiera Letteraria - Anno VIII - n.48 - 29 novembre 1953

LA FIERA LETTERAR Au,10 VlU · N. 48 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 29 novembre 1953 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 * DIREZIONE, Ai\tMINlSTRAZI'ONE ROMA, VIA D'ARACOELl n. 3 - Telefoni: Amministrazione 684097 - Redailone 684098 • Pubblicità: Ammlnlstrllzlone e LA f'IERA LETTERARIA• • \'la d'Ar11coell, n. 3 • Roma -Tariffe: Commerciali L.100 Edltorlall L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semeslro L. l.400 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 - Copl11. llrretr&la L. 100 • Spedizione In r-onto corrente 1 ,ost11.le (Gruppo II>. Conto corrente postale numero 1-31426 ORFIS~IO DELLA P ROLA * L'UFFICIO IIELLE LETTE.RE di FRANCESCO FLORA Qu,mdo Ugo FosoolO, nell 'ore:r.lone inaugurale degli studi rt"el1AIAA Piwla Il 22 ~enna\o d el 1809. prese Rd indagare l'ufficio 1elle lettere. \'olle risalire. &ulle orme dlchlarRte di OIAmbAttL<.taVico e dellf\ sua dottrina M• pra I principi! di tutte le nazioni. all'origine tcmPora!c della lettt!rRtura: 11Irifece tutta,•la ad un concetto della parola che oltrepiusava Il cerchio del tempi per diventa. re, pur 11crbnndo l'Idea del progressivo svolgimento nel scroll, una dignità !mmnnente dell'uomo, !;C bene il prln. clplo foscoliano oscilla~ trn Ja parola e la scrittura, tra la pronunzia articolata e l'alfabeto. E giova n noi CJGgi prendere l'nvvlo da quell'orRz.lone del Fn!:colo. non 110ltanto per auspicio e per sollevare Il nostro animo a un 0051 alto esempio umani.stico; ma per– ché A quell11,data e a quel dlscorso, nei limiti In cui si può nablllre UnR ragiont,'Ole cronologia al perenne e flui– do orlglnanl delle Idee. si riconduce Il corso più Impor– tante delta erltlca moc!crn&: quelk, che riallacclandosl all'nutore della « Scienza nuova a prenderà nome da FrAncesco De Sanctls e da Benedetto Croce. e per un veroo 111 ritroverà anche nell'opera critica d1 OI011uè Carducci. E A noi che slamo venuti elaborando sempre più ~'i;,~"r:~i1: r~'i:i!'e1~:~el~a cr~:l~~~i~~e ddel OFJll linguaggio. dalla pittura alla geomet.ria. dal nume– ro allR m.Rtcmatlca. plaoe ricordare che li Foscolo pone come eplgrn te del auo dl.scorso un pemlero di Socrate preaw Senofonte: « O non hai tecc pensato mal che quante cose snpplalnl) per le(lie essere ottime, e dalle quali abb!Amo norme allA vita. tutte le Abbiamo impa– rate con 1'alu10 della parola•· E dice anche. li Fo.,;oolo: « Ogni uomo sa che la pa– roln è meu.o di rnp;>re.sentare 11 pensiero: ma pochi !lii Accorgono che la progn•ulonl!. l'abbondanza e l'econo– mia del pen~lero M>no effetti dclln pnrola •· L:l pAroln gli !.I mrntrcstA come la facoltA di arti• colare la voce, Applicandone I suoni agli oggetti: nel che cpll t.embra porre In ombra Il carattere Interno e tupo ldecle del vr.rbO. che è creazione mentale di lm· nu\JZ"inl,di \dc,c, di mili, e che ritrova nella comunio– ne dr-lln !iiplrlto umann o anr.l attlni;:e a quella - al ge– nio delln comune umanità - l'ldt11le pronunz.111,che non è da oonronder~ oon Il\ mera fisiCR del suoni e de• ~Il fl.<'<'entl. Ma Il FMcnln con modi attinti al linguaggio fllc,ofico delle scuole del temPo, aggiunge che una 51· ~~':111~~~~àd;. èsi~~c~~~.:,~ : 0 cZie 00~i!~zi:r;:;~~111~. 11 ! quindi anteriore nlle idee acquistate da' sensi e racco!· te d111lamente•· Ln parola pronunziata ~ per lui un segno che rap– presenti\ J e ro se nella loro assenza: « le passioni e le lmmaJlnl nt.te dal ,cnttre e dal com~t:plre o si rlmar– rtbbero t utte indis tinte e tumultuanti. mancando di ~"!ml che nell 'aa.sc :i,..a degll oggetti reali le rnpprtscn– Ì~ro. o ~,·o .nlreb bero lr. gran parte per lasciar vh·e r-01tantc- le pochWlme !dee connesse all'llllnto dclln proprln constn•nzlonl!. ed accennnblll appena dall'az.lonc o dl'llla VO<'elnnrtlcolnta • . Q\·e noi rlterrtmo soltanto Il carattere produttivo della parola o memorfa vcrbAle. anche se essa rnglonl d'uomini e di e\• cntl « che parcano sepolti nella notte ove tftt'(' Il J>R !i.st \to •· e l'ordine per il quale l!SSn regge le ienl\az!On f e levandole nll'umano: come riterre– mo quel ehe ti Fo.soolo dice delln ragione che awertito oontlnunmcnte dalle alterne oscmn·z1onl del piacere e del dolore. cqulllbrl\ e dirige per mezw del paragone e della esperienza tutte le poten1.e della vltn, ove fo!.Se destituita della ,,ii.roln, non sarebbe J)rerognli"a dell'uo– mo: ma. com'!!negll Altri nnlmall. r!durrebbesl all'lstln• to di mlsul'l\re i beni e mall Imminenti con IR nor• ma delle sensazioni•· E rltormmdo all'Idea della pn- FRANCESCO FLORA {Conti,ma ti pag. t) Al vento di Giovanni )IIJa Vtumuccl "' Camlllo Pilotto nf"II'« Ultima stan7.J\ • di Gn,hl\m Greene, che ,1 recita al Tutro \llllle di Roma c,on la regia di Orndo Costa m GRANDE AVVEN,m:I\TO TEATHUEA Rom * L' ultinia stanza di ACHILLE FIOCCO DOPO LE RECITE DELL' «ALOUETTE• A MILANO Gio.,anna d'Areo e • • sen:o spae9a:aon'I A pocllc 1ethmm1e di di.,tan:a dalla 1irima ra1>· prcscnta:1one parigina al Tk&1trc Mot1tJ)!1rttouc– Gaatot1 Baty, l'Alouette di Jcat1 Anoulll, lia 01tc- 11uto a Milano, al Teatro Man.::ot11, u:11 111d1mc,1h– cabile aucceaso nella iritcrµretc1.::1011e dtlla Com• pagnia Stabile di Milano. Riproduciamo fa prefazione che Anouilh ha VO• luto dettare per la prima ru,>prcsotttn:kme JK1- rfgit1a.. L'nlfodoln non aggiunge' neumi contril1uto 11ll11•11ieg::a, done <lei mi•tero di Cio,anna. L'al'C'11nimento con cui i eOIÌ drnl -11iri1i moduni eer1:ano di tpieiue i mi1teri. e un, 1lelle pili ,cioeche e ingenue auivit.i dd cervello unta• no, da quando ti è a1111raanti10au1,crfiri:llmcn1e ili nozioni .cientifirhe e politiche.. In fondo non d.i altra 101ldi•lazione rhe quelh, piena di rimpi111110 del lnm1hino che 1eo11re d,,. la tua ocl1e11a meccanica è rompoMa di due ruote, di Ire molle e di un:i , ite. Il bambino ha in mano ire ruote, due molle e una 1•he. OHelli ttrto ra~1ruran1i. definitivi, nu non h;i più foehena; e in genere ~p11ure u11a tpie,:,nione. Per quel che mi ri,:uarda io mi rifiuto di dire 1en1pre 01 t.amhini perrhc una co•a è tom·e. 1nçhe ,e lo ,o; e nel n~o di Gio,·anna ronfeho che non lo u11e,·o. Quando in terte jere di tconnh1men10. ho voglia di C6o •ere raJionC\ole, mi dico: il fenomeno Gionnna era 1won• 10 1ocialn1en1e, politic:a111ente, mili11rmtn1e; una putore.lla, una delk tanle d1e ha vhlo la ll1donna o te.mito delle ,oci e Me co•i. 11uui 1ier rato. ii chiamava Ciounn11, ha riempilo la ef)nio \UOIO di un in1ran•1FiO , IUIIO ha tO· mindalo a girare. Se non foh!e 11a1a lei, ie ne. ,-arebl,e 1ro– nt11 un'ahra; d rnno !tate 1ltre candidai-e JH'ima e do110, Bruciata, è ua1a Mi51ituila d1 011 pa81orello ddle l..andc, anch'e.gli quald1e ,·olt, , inc-ilore. anrh",egli i11111rigiona10, anch'e,::li bruri:110. $tllQ rbe ne.'1-uno abliia pen~•o di farn,· 1111 eroe e un uinto. Quanto all'ipo1~i :aN.'ellnla daJli •11iri1i rutoli1i, ,Imeno in Fr.nria, di Dio d1e si 0«1111• dell11 Franria e in,•ia Gio• ,•1nna 11er ulvarla, rirorderò ad 011ni buon conio e u:nu ,olerne trarre al.-1111:ironrlu~ione. rl1e uffid11ln1enlc Git.t' ,·anna e !lal:i rlrono,riuta S:inta e non nrnrlirt, E' 1111111 c 1• noniuah, e per l'e.«ellen7,11 delle ,ue ,•ini1 trolo111li • e nl)n )ler l'&,ere moria 11er la 1111 led,, 11ue.l/11lede rhe molti iden1ilic:1no con la r1111~alrance•e. Co•;i che n"JlJHlre nel 19:?U il \' ,itirano ha po11110 ritenere an1n1i-eihile. Gio,·1nn• e dunque una S1mta moria in una •toria politiu e: Dio non ai l' 1chirrato contro Enrirn IV di 1_.nru1er. E' tri11e n111 fl co•i. Comunflne ~ia, !inmo anc-ora al 1i110 tli l'f»ieJ3ti&ne raHÌ· rur.inlf', .-he. non 1pie~\l ~i,.nlt, «1n1t IIIUe J.e •11le1r,1111:.ioni t11!kura111i. ma ('he perinelle 11 Si(I.. Hon11i1 rii addorm,.n. 111r•i tranquilbme.nte aceanlo 1lla ~u• 1aua di umomilla. Con,·alidala da 1e•1i e4:111ie d, lt•limoni•nit itTduuhili, in un ,:ro8o!'Olibro noio•o. pennrlle. al !-iit. Prole•tor Ho– n11i•. luminare della Sorbona. di ripo•are ndla pare pili f'Ompleta. Una o dur ,:enerarioni e 11o•hh•e • dormono. ('O•i, r•..,i.-ur31C, ~ poi un itiornO, )ler n•o. in un libro di M1• .-helrt o in un ,:iornale 11lu,1rato qu1lc-uno leoe un11 ri• :0po,1, di Ciounn, al proN"~•o. 111111 , '"' ri"f!oUa. 1ohanto una ulc-rola ri!òlH'J-111, tcmplirl". e tulln il la,oro de.I Pro• lt••or Hom1ic «olla. tome eni C"f'Ollala la dialelli<'11 dei ituanla 1iudiri diti ll"•ti1i inamidali f'he r<'r me•! ,i ttano 11«ani1i 111 quula bambini 1tanc:a, mii nu1ri1a, 1iallid1, ma• "F.AN A."0Ul'LH t,ra (,o l,eni•~imo rhe e,,. umi ragaiza for1e, n1a non ml i11tere.u,, e 1tran1menle o~inata, 1'on ci ,-ono ,piego.ioni per Ciovann:a: come non e.i 1ono ,piei:azioni per il fiore che n11xe •ulla proda di un foMO. }icl,tf' il fioN" clic ,a da .-empre qu1nti pelali nU('N'1nno dal tuo pirrolo feme, fJUanto ,:randi di'l'l!l1leranno, fino • quale tono di blu arTinr.i. il fllO blu e di quale etano fil• fio nri il tuo profumo. AIJo ,ie.,.o modo e•i•le il feno– meno Giovanna; çome. e~iue il fl"nonieno mar,:he.rita, U fenomeno cielo, il fenomono uttello. Po•tibile ffle ,:li uomini debbano ~e tanlo e•igend da non arfon1en1aroene? Si rieonotre 1i bamli!ni. e anche a clii e molto piÌ:I 1ran• d--. il dirillo di co1lirre un mui.o di marplerile. di dher- 1ir1i fin,e..do di Imitare il canto de11li UtC"tlli, anC'he te n&n pouiedono nemma nozioril" di botanica o di omi1olo1ia, E qul"•to e pili o nieno ciO che ho fano io. JEAN A..."OUJLH UN AMERICANO "DOPO LA GENERAZIONE PERDUTA,, Gore Vidal elagioventù ·smarrita Johann Gottfried Herder a cura cli GIOVANNI NECCO Ricorre quest'anno il 150. anniversario del– la morte di Herdcr. Quel che egli abbia rappresentato ne 11 a storia de I pensiero, d e l l a letterawra e dello stesso cos1umc, europeo più ancora eh e esclusivamente tedesco, si compendia n e l riconoscimento della sua qualità di precursore e di pri– mo fondatore elci mo– vimento roman ti e o Biblioteca Gino Bianco

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