Fiera Letteraria - Anno VIII - n.47 - 22 novembre 1953

Domenica 22 non!mbrt: 1953 LA FIERA LETTERARIA ------------------------------------------ ~~r~~I ~ ~t~~~. c?-::1i~•:m'"~~ '~o~ rlnga, l due mate.ra6&i. ,u uno dt.l quali a.I dlaUn,u eva. • mlllApt.na una ronnA urr.ana giace.re In un mucchio di coperte mlliLCt. Il ma ggaore Court stava dietro 11,finf's:ra chlwia e gu11rdava pa56ftre IOntano W1A ;~·n• dola carica di lat te. Era primo matuno. lc.ra delle bnmondit.le e le latte vuote sb1t Ho:ta• ,,ano nell'acqua 6CUra, come peitL Ma t-ta prder lblle qut.1111, ,•l6ta a qucllR d~lla stan– zetta plt.na di gente e del due \..unlnl asao– pltl contro lJL parete con I luclil ,une gl– noochla. • Non credo all'lnc,·ltablle •· disse ti Mag• ilOre Court. Si rNC conto Ohe tento l'ora. che li poi,to erano Inadatti A un o!b•ttllo filok>floo. Per f•r Que5to avrebbero ('lon1to tf'O\•arsl nella iala dtgll anziani di Uni\ Uni. :mpt;'lm~ 0 ~cjl~ul~~ P~::'à. eJ1~6 1 ~;i 1 ~~~ uom ini to ut M':OU, gvqlll'l.r11l: l'I\VC\'a flltlO per t.ut.LI \IA notte. • Come P ascal - di~ li dottore - !o mJ affido al nrnQ"glor numero di probAblHtà ~- « Morirl\? •· chiese Il maga lore Court. nc– cennsndo 11llecoperte grigie. cb e ~u~d;lr~lcnror:_pII~ m~!fl~~~Gi.òi't,:,cef~ coperte. :na 1t:mbnwa che In ~ùe\le no~ ,·1 fouc più ,,11,.. che In unA bainbo1a ùl llracel. • Oh. non alludo • QUC$lO - ,~e Il dot– tore con un piccolo gesto dcli" man o re.me 1e lttàSC anconl mantg1Jlaodo un.t 1 h 10.111 - o a ciò che avviene qui. ;na !uorl. cu;n.. ~- fuorl•. Il Maggiore l\uò di nuo,•o Il cAnnlc Non c·era niente che ttrll non a,•cu-e già cnt!l'o– rato da molto tempo: da quanto? Ptr qual• che mbterloeo motiTI> gli a,·e,·ano J)()rta·o via l"orolo,:io cd '"' difficile calcolare che ora f~ Penso che l"an~S&Cro tAtlo,)di pro– pc:wlto: oon roter mlsur,u-c Il tcm~ e u,m. pre una tortura. Anche &e ln tono mlno:e. Rende lc gk'rnate lnterminabtlt. • Lei pntrtbbe sbagliarsi nel calcolare le f'Ue probabllltà •. dls..-e. • N&turelmentc. Come PucAI. Ma la po– sta dalla nt.lltr11p1 1rte e ta nto mauiore. Uno può cont&rc 1ulla ml.lc :rioordla dell"avver– u.rlo •. • Non al g:Oml nogtrt Abbiamo fatto pro– ,rual e lmpt.1ate delle brutte maniere. RJ. corda Norlmbe~A? • e Oh btne ». Il dottore 11oaplr6,Certo, pe.n– tb Il maggiore, la &eelt&che ha fatto non n,., i:1111~~~=· ~~~:r~I r~;~:nfc!~ag- Jtore Court.? •· • Non ea1'vamo d'11.ccordo che Potevamo 1Upttt&N' alno al mattino?•· « Sono le clrique e meuo •· • Non l'avrtl ,mmaglnato. Non ho oro– lOglo. • Po~.1lamo attendc.n, un'altra mezz'ora. ,e. :o d~ldcra So che lei 11tapenu.ndo che la Poliz.1•puo rltronrl a ma p robabllmcnte non 1nltleranno le ,.ue rlcerc.hc. che. fra un paio di 11om1 t llllora cc ne 111 1.remo au, andati• e Cttde che 11,qlrlt 1,u mc?.~•· • l"orre una, doge più rorte • t1 Era una brava persona• dlst.e Il M•F ;;'ore C"ourt. s;uardAndo ,·crM> U letto. • Nr· le disp!&cer• d'u e.rio finito? • • Na~urt1lrr.ente. Ma rerrher6 d i penua• tetml cht 1e non rave5&1 fatto io ravre.bb .' !~;;~. 11 :e~~t~1,r 01 c'ì°~ 1 ~;~: ~trrf !CCeupatL r,tnrone tecnkhc come me. cbe porrono r.-e~ &Cloprate•· "'Dl nUO\'Ola l'lll fede nen·tnC\·IUibllc.. La t.tcria t oon· ro di \'OI Anthe quella re:c•nte •· • L'lnt\·l'ablle qualche ,·olla i::u6 C$;Urc po. !tlc,pato. Lo 6 stato nel lnl~. nel 1018 e nel '~t1:,:i:: 1 ~~6 f!":!~e 1 ,. 6:~:a riel• la bacinella. • Non 10no ancor• convinto di non do,·er re.si.nere• • Che otterrebbe? Dovrebbe spararle•· • Lo 6')aro potrebbe C6'Cre udito•· Il dot tore non 51curo neanche di rlfpc>ndcre, Quel l'af'i'O[nento era stato dlscUMOtante di quel le volle. Per la \'erità alavano trattantlo • ~:are~~,to~ 1~,:~'~J~:::~~ ,;:..::i tark, dall"altro lato dcll'Adrlatlco per mt.u rq;arlo (per noo i.I 61. quale rai;K>nc !C.m br11 vano co1wlntL solo pe.rthe CODOICe\l Pc. 6.ko ,·ltch. che Il M11g,o~ npparttne.55e al l"Int clll~ncc S"en•lcel 11100""11 .-t iattbbe r"· tuta 1vol1cre In mo1o facllc. e are.vole C. 1C lmeee lo ~l dO\.C\'aellm OAl"C allo111 lfl vttùn1a non al !arebbe aecorta del momcnt<' A.,~A SALV.4.TOltE: Dlaccno de.I trapauo. E natuulmcnu. tutto que.to lucll\a al pngtomero un po· 41 , pc.u .nu Solt&nto coloro the credono nell'tnevltablle non Il tro,·a\lno prima o poi inceppati ta que&ta ,•lrlu ttolol;ale • Quanto cl ,·uo,e pc.rcht faccia effetto?•· domando Il Maggiort: Court. • Aft11rcd! RcondL Dllpprlma pro,·eri una «rta 10nnolcnz.a • e E. ti cunllo potrà rlprtnderch. Era ltn• no a tar Il sm..ta far nllnte, a \eder p1cpa ra.tt la drot:1, che da un momento alraltro lo n rebbe tradonn1uo Jn un automa oome Pffkovitch 11quale. nc.n rlcordn,·a più nem– meno li ,uo nome quando Court. FUInpo– retto. 1;11A\'t,,•a rivolto la r.arolA, ,·edendolo ln pi edi fra ouc. sconosclut . • 1 'iaturaln.er.tc • rlli~e lJ dottore. con tono rasslcUrAnte . quaN parla&Ec ad un ma• lato, Un lanp,uore terrlblle ca:b 1ull"anlmo del Maggior Court il qu11le riprese: e In un certo &emo sono conunto di dormi. re. Non e que&to Il male J>CR([.Ore C-è il mio bambino ...•· • Non corre alcun pericolo .. •· • Lo ao MA non PoM<> ptn~nrt che 11larl· ~:s~~ ~~\' 0 00 dgn·1:~~ ~lle,:re\i:t~~~~1~:~ n,•ederlo • e Non do,ete di.sperare, M111uc10re' •· Ora Il dottore .si Ja,·a,·a le mAnl In ~ene• re, prima di un·oper&.1.lont, uno ha. Il R"n<O confortante dc.Ila.btnC\·olenza e ll EOttopone all'uomo che lo anc!ltetltn ron fiducia. oon la fede che quel che ,·lene fatto è )X'r Il me.elio anche $,Cpoi può attadttt U pc:Gfio In quella lurida 11tanr.ache da,·a 1u un brac• clo di canale fetente e do,·e un U01l'.OUSO· B1blloteca Gino Bianco Al'li"NA SALVATOU: nuratto pilo toulva e to6alva 1ul auo t"C.Cchlo rtt"CII• ,er muttare. non c·e1a im'tce d'a,·er Oducl" In nJentc.. e Le dlipiace rimbOCcara.l la manica. Maf• rJore Court? ., E mentre Il dottore avanz.A\11 con la lilrln.g 8 1n mAno. ti MaggiOre Court penU>: e QU~to l'inevitabile? E' QUNlO il mllierablle av,·enlre che cl upetta tutU? Cnpitolo S<mondo il, 0 n~~~=a~ii;:.:r ri~ t \~':: 11ato prc!e,·wto dal mot0&earo del Conaola•< e ora sedeu nell"ufflc!o del oommi.66arn 11.M'Oltando le ,·e111teUUOlcnu che iJ KAm illl\ 1100gli adultL li Con!.-4J:e Inglese - un c.,mctto dagli oc• chi btunl astuti e un modo di fare gioviale. d11commc1i::ante - st11.,,a dicendo: • Natu ralmentc.. ccmmissario. so che lei con06Ct benw1mn Il s uo mestie re. ma 6.0no onnat lit ,.orni eh-! e .scom.pa™ >un n1ddlto brllan• nico. Jo non desièeto c he un mgl~ ,.ena• ooin,·olto nl'l C&l-0 Pei.kovitch, per quant( !K:n ,·cda. ..» e Lei sa megllo di mc. Mr, Harrlngton. che :n una farcene.a del gcnctt b1110Vno. ru;a.hre alle orlgmL lo non avc\O avuto pto\'C che 1I MR~~iort: Court IOSEemAI arrivato R Ve• ncthi., .. •· • Avern prorucFèO di lnconlrnre 11uof\gllo qutllla i,cra. e gli telclou6 {]alll\ 11ta~;onc• • Qu11:cuno tclekr.ò. Ho et reato di rin• tracc,arc. I mo,•imentl del Magg.ore di\ quan, do e partito da Trlutc.. Ho avuto pochlMtml cooperatori. Natura,rr.r:nte, ho tentato con ~~:rr1::;; :-_~ 1f ~1~::r :~~~o~r:cce 111 • Ml acrori;o di nl.JO \·oche lei ha un·e,pe• rlenu molto ma gg,ore d ella mia m quut.e 11tor,e. Ccmmt~ar,o. Mn IO, al 1110 l')OliO 11,1el co111lnclato R far verqui51re casa ptr cas& ";meno nelle zone p!u &06pette: I dodu. dte' ro Il mc.rcnto del pcgce. •· • Non e ~A dA lntrti.prt 'nder.sl 111la le.-• gera. Flnchè non ho avuto quesla te.sUmo– n;ant.11.del biglletto lo non pot.evo... >, « h1m1agino che ade.MOprottdcrete con 111 ,uua abituale rnergtA • • Comidce.ttmo da dteta.1 I <,·cc.t, e blo(,chcreino I canali attor• no ad ojpli lsolnto A,·rt'mO bllogno de.I bam– bino. per questo vi ho chle&:todi mand11rln a prendere. Non c•j nrMun 11ltro che J:)()6Ea idtnt111 carc Il MAgglore Court.. Domani P"-'· sere.mo Rd un'111tm zona.•· Il Co ~le abbas...~ la. ,•oce e li rag111.zo . Intuendo che. 5.I sta,ano dicendo de lle eo&e ~\1cr:~~t 61 c~:fr.d 1 !~11~~~uo a~l~t~ e Faccia attent. <Jne Che nulla di &piace.vole•· furono le pero.e che aneno « Ho anch·kl del tigli, Mr. Har .rlngt.on •· e Bene• dll>Se11Coneolt. SI , olte lnd co\10 ,·euo Il bhmblno e lo chiamò: • Roaert •· Il bimbo apri gh occhi. • LA polizia \'UOle che tu !I aiuU, Non avr11l l)Aura ad and11re . in unA 1cllc loro lance. vero? •· • No». • Sono molto belle. ,·elocl. Ultimo modello, TI dlH'rttral a guard11me I motori•· «s1 .. « Quanjo a,-rai finito duldc.ro che tu vtn• g ~~~t;' p~ng~:~d! ~10:~•i 0 n d~t:"ct•~~;: do», ai;-lun...-edubb;oso, e n tro verai m c.silo che aU"albergo, fino a qu•ndo avre.mo rin· traOOlato 1ua zta •· 11 b11mbmo cominciò n piangere nel 11uo ~~~~1l::.~~g2~ 0 eg:f ~~gr1':1~1f 1 ~i~o~!~ di fra. le ciglia. • Temo che all"alber,:o ti 1entlrHù un po· IOk>». diNc li Con.!ole. R01tcr M:066C la tcita. e 1't.n hai pau.--a dl me. ,·ero•· pJ06C1Ul li Con10le timidamente. AVttbbt preferito che questo colloquio non foue aV\'Cnuto aotto gli «chi del (.'()mml.ssarioche MS1111c., • ali& &«· na con l'aria di una peraona che avrebbe nputo f11rdi meglio Il rngau.o dt&.~e ronfu• aamente tra le Jncru:ne: • Ma Roberto. .. •· «Che C061?». M11 eh~ ,·alet·a. peruò Ro;tr. pronunciare. !'a ~~:eN~:~~11:!.ar>~h~n~k,co=~: to "·eu l'inj:eiJlO e n corasrto ncceu. ari p~r trovare suo padre NeMUCO ln q_uella 11ta.nu ?1\u1fu1!°~n~~J~~'a th :,terl~uJQu~~~n:: Capitolo Terzo ti :,rimo giorno la pc,Uz!a fNiÒ la zona del docb senza alcun rllultato. Alle 10.:W cU mattinO. del secondo giorn o. llolarono t i ponte di R!alto. Lo leccio mah-olenlfc.rl: r:,~1~1~ ~!:~ =:: ~ ~f~~~a': rn J pcrqulslzJone nella. r.ona d,I d<;W era ordi– naria ammlnlH1a1;onc. ma non cl sarebbe 1tato redattore al mondo che non 1wrebbe tro,·ato posto per un tralllcuo concernente li pc,nte d1 R:alto. Fu bloccalo un intero quartlett dietro quel ponte lun1ta10 da due pa..rtl dal Cana.l Orsnde e dalle altrt due dal Hto delle Boccar1e c. dal Rio di Mllonl In qucll'OEoCuro t"Uuppo dl vkolt 6C.11U kl e la gente ronu,-a come moK:hc. diltutbate m1orno 11. un mucch:o di IC!ame. Vendttort pl'O\en1ent1 dal mercato del pe5ee &1tro\ a– :ono di fronte alla proiblzJone di rlattra,·tr· !A~ i ponti, e tipi dall"atli\'llA tqUl\OCA. l quali r:rano sempre In r.oJpetto circa I mo– th·I ch e p otn,ano dettnre un pro,·,·edlmen10 di pol !r.la . si ritirarono discretamente ncUf loro c ucine e si dette10 ad a.1utar le mogli ~u~n~Ìfe~I ~l;;~~': 1 1~p~~ug~{i~~1!ro~ lt.t1a ~J aggirarono tra I cana!L oontroll11ndo i documenu del p11518ntl JI bambino Etdc,·a nella l11ncl11 dell11 Poli• tifi. ;,rcs::o Il pontile di malto. Oli uomini che U giorno prectdente erRno t;llltl. divertiti gr~~ 1 !~ 56 ;i~tf~~ :iJJ.';(i"!'t ~f. 1 "~{ ~~: \'ano esnurilo tutti l Fentlmentl che li f11ce– \'RDOpartecipare R una dl11,rra,J11 altrui e ou erano EOllMIO con~I dtll" 06ll\COIOche l1 bambino rapp~cnta,·a Non 11apc.v11.no tm meno lino a che. punto capl k.-C l'Italiano e non pc,tcvano ~her,A:-C liberamente. Uno nanco impaccio pc$-a,·a Ju!l"unbflrcAtlone e la rua ombra scit-ola,·a l'iUfb)ger il quale &t azihl.\4 lnqui,to, Incapace dt rimaner fcr• mo Quell'orribile lffllO di non amare nu• suno - l'oscura notte della età matura - l'ueu toccato prc.m.aturamt:nte.. Ml Lmpor• ~~rb~i'~tom!';:~:!? tnc. :100 m~ pa- Un pol~otto fece scsno dall'aJtoWZ\'°ponte g 1~ :'!A11,.~~~ ~/:.CCamente al bL'll· • Perch,? • • For,e hanno trovato tuo padre•· Oli 6.CmbròQUMl di ricono8Cere le atrade ~fn-!,u~~~~~aeuia ~,:g~I i~e~ Quel giorno riusch·a ancora • pl'O\·ar dcll'af. tetto. Ora. ln,·c ce:. S I truclnna nella ,eia dl un pollzkn.to . E.ra un piccolo CMC.rt dita· morat o che duld era,•a tornatt a cata e po– ter dlmcnucare tutto. Nell'androne di un LsolAtodi catt un uffl• clalf' di pc,hrJa k, IIB.VAMpc.ttando: • Vieni - ,n disse -. Ho biaogno di te •. E 111>\eJò: • Di aopra cl eono due m11l11ù che sono ,tlun· ti la notte 1n cui r scompArro tuo padre. De. 51dero che tu gli dlii un'occhiata•· Un gruppetto di pohrJottl sall\'Ano tuttt lnslf'inc lt scale Al secondo plano un uomo Aprl un" porta. Il vide e la richiuse pr«,pl• IOAamente. I rapp~ntantl della lcpge non cl fecero tl'&O e oontlnua1ono a mont11re. e AapcllA qui» dl,-,e J"ufflc1fllle al bimbo pro– prio sul punto di Imboccare l'ultima rampa ~"a{ 1 c~~i:,c ~~~u 1 ~o~r~~b~dl ,Tug~ \';~[~~~~ « TI ho dttto di Mpettnre;f •. li nl(l:1\17.0 fii tem16. Udi 1"11fflcl11lc ba'\l!are allR pe>rta. ma non potC\'I ,•ederlo Il calL\A degli ulllml gradlnl. L'ufficiale dovelte buuaic due \"Olle. Udl ~~(d1~a~r"t" 1 ~~[::;ctria:fd~op:~{~ ~ ,nrnr..:o. Roger t,,ed,tte su uno 11ead['o. 111 mi~ Il CAP")tr11 le mani e si unll molto Jtanffl e ve«hlo. Per f11n1tcorapio SI mi5e ~i:~:~ :m~ c ;~ :iier 1 :~5?! 1 ~ ~~1Jo ~:il'lt tino \ 'enczla.no non provAva affetto nunche per Il c11merle re SI scntln. \'UOto. u~a voc, lo chiamo t1 Vieni 1 • En:rò. Vide r.he la fondina dc.ll 'ufflclale era 1l11cclata. ma la plstola no n er a stata tirata fuori Il doltore lo &60 tbalordllo: « C.Ome? é Il bambino?. •· e VI oc>n<'E«te?• domandò l'ufflclalc. a Ro– i"'• T'Utti pan·ero Kir,>resl per quel fatto fmprevlsto. Il b11mblno annui. • Do\',. vi 11letclncontntl? •· e Ma ha offerto un aelato •· • E tu COl'a 11tHI feccndo? •· • A~C-1'11 smarrita 111 trad11 - splel() li dot. tore - ed c.111 Impaurito•· e Stli\'O ccrc11ndo mio padre• dl.56c ll b•m· bino e E come mal qui?• - ch!e5c: rumclalc.. • Anda\'O guard11,ndo In giro•· • om,rda di nUO\O 11lk>ra • dtuc l'ufficia• le, ao.i;peltando che <:I f06.«e qu•ICOfa che non rlusch•.1 A c11plre. S'av\'lcinò al mate• t"'St~ e ::;~t: ,r~~t:~i:l~~iti~a d~l;:~~ nervoso. S'nppoQ,tla\'• Rl ta,•o)o e posò In mano 81.11 libro che 11tava lem;endo: la De· cadenza dtll'Occ~nle di Spcngler. come per prendere. dAI l!Olo contatto col libro. una m,ou Oducla nell'lncvltabllc. 11 n,:::au.o chtn6 RII occhi suJruomo stero '4tto una copcrt,,a·· sulla magra e attempa• ta fisionomia dt uno acon03Cluto; e diMe: • No! questo l"IOn è mio pRdre •· « E qu~t·auro? • - chiese. Iufflclalt, • Stanno molto male - intervenne li me– dico - VI preahcrel di non disturbarli•· e E' QUCllOlUOpadre? - insisté l'Ufficiate. 11 bambino ftMh Il secondo malato: un uomo con una barb9. incolla di tre rtornl e , I ~) \ 7 ' -- ? -;;, I) ~\ / \ .; \ ~ ll una t"ecchla camici" a righe apcrt11 11ulcol• lo. Er11comt Il Jtlorno p1eccdeote - 1[11 111 :no1tra.n tutta la i,nte che ncn c·emravl\ affatto. e No• dlJ...-e. 11 dottore fwava Il pnlmcnto the per un momento gil 06Clllò 1ntoroo per po( tornare al suo P<'flO Ma c'era qu1.IC0111 che non convlnocva 1-ur. f!clale - rorse li mOdo con cui li dottore te ne stava liUo dlto o pere~ aveva prot.e• rt:lto troppo, o troppo poco_ Afferrando Jo 11conoM:luto )X't la caml«l\ l'urtlclale tent6 dl S\·=~~~ 1 ~e't~ 1: 1 ~\~rt~~~·tervcnne II dot- lort. c l<!I ha ~ftm !na.to I loro documenti e ,cntlto ciò che hn detto Il maau.o • L'uf• rklale dette un 111t10111rattonc all'uomo Il QUIIICAprl gli occhi. • Guarda di nOO\'O • ordinò l'ufflclalc. e Il b11mb!no n~ con un corto dlsgU5lo la bllr• bn lunaa e Il 1oudlc10di 1~ g10rnl. Oli occhi del!o .-con06Cluto tcrua"ano di IIMa re Roge:r e srmbrin-ano quelll di un ubrla.co . e Naturalm~nte che non è mio padre• di~~ Il bnmblno e li CRJ>O del mRlfltO ,;I mo~..e R untlr par!Arc. In lnitleAr. e VI prego» implorò Il dottore. ma rur. Ocl11lenon ,:Il dava retta. Con mot.Ml dttlH 11 ,-0116 ,enìO la porta. Irritato. JI dottore fiu.a\& JII occhi dell"oo:no thc tent11v11nodi mettcnl a fuoco. Ment.rt 1A PorlA Id chlu• de\'a le IAbbra dell"infrllce ~, ~-<-ro e Al dottore pan·c di flft'r:rrare la prima 1illflbn. d·un nome di rlfrfl":10 Poi la mAnn dell'un• ~~u~~!~ ~~~a.t:u!1e 1 e \'!~:~~ 1 .~n: 1 d~i euo figlioletto che ee ne andava. Il e Ma p!ccolo. non urtttl dOYUtovenire •• ~a Uln ~'!'~lo ade:";::~o·u~:ai;ib~ brcrto c,11 1tava ln pledt da,·anu. col ,·u.-.ok> in mano. • Vole\'O ,·edertl • dhfe Rq;er. di malu– mo.-.. • Ma come hai f11tto?•· • Ml 11;11nno dato del soldi per oompram1l dc.i dolci ed kJ ho prC!O Il vapotetto. e n t.rovl meKlkl al ConliOlato?-•. • No•. «Ti tratt.Mo bf:ne pc.rb? •. e Sl. Ma det~~:o M of'l:'.an •· « Chi f! Morgan? • • n raHttO Il Cr«le di pc>terml d•~ or– dini. E' invidioso pertM aono and&to In clro nelle llmclc dcliii polt.tta. Dice che 1000 una. .temmtnuccla :., Er11 Il più lungo d13eorli0 che Il bambino Avcu,e fatto dfl quando erR QIUnlo a Vcncz.la: era come 11edentro gll si lilCftt ISJ)CZ?Ando QURlCOSa la~llmdo n,clrc ~'u11rc~- / ~~~~r:,. ac1T:!~~!l~~e l ~=~ k>. Il bambino n.s•b patlcntr:mente la porta fl'~ 1 ~~~~r;uapC:~f. if:ci~~~ :~ fu di ritorno, e Robe.rlO ~ una apremula d' 11ran clo dl– ntmu Al bimbo e gli dl&6C-: • NOft' dc.vi dargli Import anra plCt"Olo • • Roberto - dlAAeRogcr - Non poulamo tronre mto padrt- .sf'nrl\ di \(',ro?•· e Ma loro cercRno di aiutarti•• rlllpose Roberto. e Sono 00ft atupldl - e quella f!l'C-Dte ch'l ml hlUlno flllto \'eder~ Nemmeno uno ,o– mhr:llna " mio padre. E dorna,nl ricomlnce– ttmo da~aPo •· « Non hanno torto. pkook>. Non li pu6 n•• NXmdc.re\1n uomo a Venezia Se tuo padre ~ t-tato 6.Cqlie~trfllfO lo troveunno». L'ur!O di una alrcna 1"alt6 sul canali e sul pc>ntee al prrdctte RI di lii dcli, cupole. e Su pr"C.\tol vMra.t un bello spettacolo. piccolo•• di.Me Rt>bt:rto 1plnaenc10 Roi-er sull'lmb:u– cadero. Ed ecco che con rombo e foaa lnM>- ~1~tlc::1!W!.°1a!~dr~1~1e\e m~~J!f; I\I loro onnrgal. e ~tta~o. al paita~IO. li• na a~• ond11venw:ile rh·e; tutto uno sfa. ,•llllo di tubi e d'elmettL I barcaioli il bui• tu·ano furlon1mtnte 11111 remi per ceder loro Il pR~. e un uon>0 11ullA prtm11 lancia 11.r;;ltb IA meno e Rlldò QUIIIOMA RI bl\hlblno, mn JR. voce tu ~oftncRtjl dnl rumore del moiorl. e F..sercltazlonl del pc>mplerl• dlA.!le Ro– berto. Le l11.bbtadel rnJ:azr.o erano umide di de· ~lder1o. e MOrf:IIOdke che !"ODO le mlg:llorl lmbarc'lgionl dr:! canale - migliori di quel• le del1111. poltala ». e SI•· cl1•a~~an,.::n,,: 1~acf~ v:~il ~l~~:«"-i pcrmeno• • QuAndo lro\trt'mo tuo pR<trc. • rlspoi.c Il c11mf'rlcre. te lo fArA ottenere anche a te•· • Vocl!<l rttitar• qu1. Robe.rio• e M11non puoi.piccolo. Set In ritardo per la cena S '-"ranno ln renalero. Se ti p('ttano 11 pnrfa.tt oon mc. oh mllerkordla che pa.- 5tl«"lo1 » • VORI io SI are QUI• • ti C.Oruole ;. un bra,·oomo •· e Debbo ttJ.tatt QUI Il b11bbopotr'!'bbc. te. lefonannll >, • S11prt\dove tl'O\•artl 011,10 dlranrio •· « Il Con'"Ok h11un telefono? •· • Ct-rt11.mcnte'• e Ma Robf'rto, &e non lo trovano, dobbta. mo trovarlo no'• e &nll plcro:o, \'Rdo " chiedere nl dlttl• tore Il perm,g,,o di acrompagnArtl a CHA•· • Ma quell& oon ;. IA ml'I. Cli~!\. e Sta buono. piccolo. e cl fennf'rtmo per ,t rada o pa rl11re con un 11mtco. Robtrto non e 11t111.to c n le m11on1 In m,mo. Roberto ha , oopcrto Ql lfll.lthealtra COl'A •· • Non con quell'u(lmo piccolo. plccolo? •· • No. Con un nitro•· « Quello ml IA J)fl\lrR F.' cat.Uvo • • Quello nr,n In vtdtnno pli1 Ha ratto ciò che do,·ev11 Quell'altm ;. un buon •mlco. E. un marlnfllfo un maril"alo anicrlr""''"' ,. rii\ Ltitto quelk) ohe 11uocedenel portl. Roberto h11 un a.!!J)Ctto .. • cC"he a!l)Clto?». Il! Scettro dal vapc,retto a Punta Sant'Ele– n•. do,·e 10no ancorate le na,·1 plù ;-~e. e l\ttta\"eraarono I gl11rdlnl pubblici. Pareva cl fN--rero clcnnc 1u ocnl sedile e dletro ognl pl "nta A ,~11no <'Cthl ,•lvldl e turtoal. si , &rebbe.ro dette In attesa dtlla ,eh·aitrma. m entre u omini dall'l\ria I\Utorltarla bÌghcl· ,\!\'NA S,\L\'ATOHE: Dbc;no con tl;urc Pag. b lona"ano fra di euc, 06llervandole con la ~ da dell'occhio. Roberto affretto li puso. • A$J>ettano di salire. a bordo?• chtuc. li bambino. • No! ~•nno upettando I loro amJcl • rl· "'°"' Rob<rto In un cane alrangoJo d.cl Campo di Orap• pa un tn11.rlnalo itedcva dln an.t.l. a un b,c– chlere di birra PortM'A una giacchetta a. due petti e un berretto con la. t'la;Jera Non era un marinaio Mmpllcc, lo capi anche Il bambino. Il QUAie &I chlt'JCe tJf! non !OMe u comand11nte In 11CCOnda, LA pt1.rola • oomao- ~:ni! ~~a=~t~~-~~t~~a r~~ia ,t'!:r:'it mu, e Ecco Il r.oatro giovanot.to - dl&ae Il ca• m,rtcre. e Non poMO tr,.uenerml molto•· • Prima dobbiamo sbrigare un affaruccio• dls6c Roberto al bambino. e Tu va a bere qualcosa. e ordlnnml una atrcga •· Qunntlo ROjfcr fu di ritorno 11enU Il ma– rln11.•oche tllce,·n • Duemila Comtt, • ed Il brunblno ebbe per un momento lfl •lslone di un ''fl.!llO de<,ert.o, dove alcune aqua.drt: di ,:oldatl In giacchetta ros.."'- al comando di un ufflclalc, vcnhano a..qallte da IC'lvant beduini. m~ntre un R'l'0680 nucleo del oorpo cammelllerl al PJTClpilA\"A alla r18ooll&a ,cen– dendo dalle dune di sabbia. ErA lul 1tes.&o. ~er. a CROClare I t.o.ochlnel fianco del cam– me.lo di t.eatn mentre \'e.deva balenar-gli dl– nnnti. con lmprovvls.n chll\rtt.U. Il vbo d1 ,:uo padre, dal mento e le 1111111cc sporche di ra.ngo. co ml' avc MC una barb11 di due giorni. Era un vi.so che aveva •IIIO. mmtN f'ntra\-o. ~el ca ncello del giardino: era un •I• !';o che ~Il ricordava una penona che DOD rflmmentava e Lo ~CASO pre,o,o e allo alCMO poato •• stava dicendo Roberto. SUo padre lo fl.u&va con 1-tu po~ e gioia. e moc-,e le labbra. Si tl"O\·ava pe.rò ancora troppo lonlllno e le 11.1e parole nnn 1 I udirono. •Questo 11mko - di.Me Roberto - è lm– bRrcnto ,ul pln»tafo amcrlcano • Orant •· 11 bambino 11 dl3tolu mlll\'Olent.lert dalle sue !antaale e poso gli occhi 1ulla faceta nn.!A e sbarb11ta aotto li btrretto con la ri• sleNL e E' lo ite-wanl - diae Robttto - aal oo- ga ,•noi ditt? • • Cl rono noti.zie. del padre del piccino? •· e Ne.sauna•· e lo 11doro I bn.mblnl • d!Me lo ,teward con un'aria di lnnnoctnu off~a. et.o alut&– rel ae potcaal, m11v~llo e&ttr da nnato se m i rlesOè c11ptre ... Io non aono un pollztot.to ,, « E' QllC-110 che pcn11avo - dl MC Robert o - Suo padre e Arrivato qui mercoledl aera. C>Q-gl è snbato. Se 1111\DDO Ammlla.11,to - :n~li:lc:~. ~ 1 ~cv~r~~er;:~~lr~ Q~~I~ non è morto. Dunque. nCASuno si pttnde la ~~l~l1e.s'!~:df~rer~~en~~a~!~1ao RJ~~ prolcUJlc In una gondola nella lacuna?, era Ecompan,o appena da dodlcl ore. Non c•j blqno di nMOOndere I cadaveri a Ve• ne.zia. ~ buttarli In mare•· 11 bimbo ascoltav11 aenu pena. Qucata COnl"en;azJoncnon M·eva. realtà - o piutto– sto A\"eva la realtà di una 1toria a fumtttL d1 un·a.V\-e.nt.urllaccaduta a qualche altro. e Al mondo eslltono anche l proltttlU - fet"e lo •tnord ammiccando al bambino e per un moD\Cnto Il 611e.l WOfT IJ11Ò ne.I cde. come ~ l'Argomento f~ ai.to prellO e but..– tato d!I una parte. Il bam bino tornò al mll• le cammelll IAnclatl alla carica. • Beh, dobbiamo credere-.• • Che PQNIAmofare di più del polltJotU? », « Se !\ Venttla al \'OOlet1MOOndercun ue> mo.-•. « Mn pcrchtl- lo &I dovttbbc nucoodc.re. tn qualsiasi pa.esc? •· • Sci un bel tipo - diMe Roberto - noc hAI nessuna fanta1tla.. Se tu commetti un omicidio ed lo ne ,ono a.I corrente. potrutl a,,cr voglia di mettermi fuori clr«>ladone mentre 5cappl •· • 1'1 fRrt:I ruori complel&mente - di.MC lo &fc1rnrd - ti liquide.rei». • L1q11ld11nnl? • - dlMe Roberto tutto pen– .•leroso - JI padre del bambino facev& par– te dclln polb.!R a 'l'rlcstc. Cl 6000 una quan– tità dl p.:,111 !canti a Trieste •· « Questi dlscoral non 11cn-ooo a niente • Roberto dette un'occhiata al rap.u.o.. ma era a.storto In qual~ e stava chlno tlr&n.• do l~eri calci 11olla. Aedi•: e Se o'l un cada– \·ere Pilerà tuorL E' que1to c1b che IJ)Cra li\ polt.zln Cadu10 In un c.analo. Morte n•• t.unilc. Dobbl11mocredere ... », • Sono pront<• a crede re quello che ,•uoL M la C".>SII potu!<f' alut.ud •. • Non lo diffi cile pcr quls.lre VenWa uaa ,·olt, comlnl"l&to. Non cl 11 può ttnere a lungo nucoato un uomo. Pcrtmo quel tale cbt g:11 JultOf'lavl rapirono • Roma, non riu• rclrono II na1100nderlo a lungo In quella cll• tA. La pc,llsia ne ha &egulte le tracce ftno a Padova• e Io acomml'tlO Che oramai IJl troYa In Ju. go~lavla ». t:Allora de,·'er,,;ercl and1110' per mare o per 11ereo Che n11vtcl .oono qui ora. H•m• strlnqer? Ne e partita n&euna. da p oco?!•· e N~n• ,•è mossa dA tre Jloml, tra.nn , qualche battello di piccolo cabotARI ~ c· e In mla - non cl 1105pc.t1eral.veto? Ce n·e UDI\ ingle~ pro,•tnlente da Malt11, Ce n't un11 nuo\'a llall11na per pa.~r:,turi. che fa senob.K> con l"Fgltto. Cl- uno dd noat.11 tra• i~~~-~l~~ar~.:fc!:~n~•ru's:!P· .u~j ~~~ a.mmutoll, nM111ndo li ,mo b!cch!Nc di birra. Proprio nel momento In oul ~rr aveva rng,.:Junto ,tK> pAdre una l11ncl11 1r11.p11v.6 la 1-))allAdi quc11t'ultimo Il quale caddi" Tutto Il quadrll&tcro 111 .11J>Hl,6 caotle11mente e l ~"'guae.Ic1clMahdl 11 ~p11r11ero pe.r la pianu– ra. mentre un 11·1np'inocchlava aocanto al corpo del grnltore. fi~•ndo'o ln viro •e• ::hl~lodm1cw:~n're~mento, l'avrebbe rtcono. t: S:'1111 A bordo Ieri sera A,•rtbbtro ~– to aver "llloato già d11 ,"tnt.lquatlr'Of'C • dl&· se k> d("tro,d. t:Chl' • ...Oli JuqClf\avt. Il loro ,tewartt è m1o aml– co e m'ha detto rhe hanno a,·uto qualche dlfflcolti per le proVVUte• ORAHA..'l Olt.ED""J; ., ' I _,

RkJQdWJsaXNoZXIy