Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 41 - 11 ottobre 1953

Domcn ica 11 01101,rc 1953 L ,\ F I E R .\ L E T T E R A R I A Pag. 3 NELVENTICINQUESIMO ANNIVERSfRIO DAtLAMORTE DELGRANDE SCRITTORE TRIESTINO SCRIVEHE PEH SENTIHMI VIVO * Tempo perduto e ritrovato 'f Q1umdo In nostra memoria ha sa/mio /etJflre dagli avvenimenti lutto quello che in essi j,oteva produrre sorpresa, s/}(1vcnto e disordine, si Jm.ò dire che essi souo trn.sferiti. nel J,n.uato * ,li V,HIIIUJ APOLl,0,\'lf~ Sembra che la stagione propizia pre– vista da Montale per Italo Svevo or sono circa ire anni. tardi ancora a venire. A ,cntlclnque anni dalla morte. benchè u successo della sua opera sia andato sem– pre aumentando, specie all'estero, In lta– lla SI pongono diverse rlser"e per ricono– scere allo scrittore triestino Il diritto di restare nella storia letteraria. Non ria– prirò comunque la polemica sul <caso> Svevo. Le testimonianze qui raccolte ba– stano a documentare l'interesse larghis– s;lmo che I suol lavori tuttora suscitano cd t problemi che attorno ,,1 gravitano. Com'è noto, Joyce, durante la lettura di L-0 coscidn.::adi Zeno, si interessò mol– tissimo al modo con cui Svevo conside– ra Il tempo. s,•evo non è - come Mann o Proust - ha detto Renato Poggioli - preoccupato dal vecchio Chronos, o come J<afka dalla eternità. e Lo Interessa sol– tanto quell'aspetto della nostra coscienza del tempo che Bergson (a Insaputa di Svevo) usava chiamare dr,rf1e, e che si potrebbe definire l'antitesi per eccellenza della coscienza quantltaliva del tempo; del tempo come durata. Il tempo è Il ter– rore della glo\'entù. Ma Svevo, sempre saggio, considera il tempo come un as– surdo e divertente giocoliere. un clown, che fa a tutti delle burle, delle burla ri1,- 8Cita, per usare Il titolo d'uno del suoi lavori più arguti. Solido uomo d'a!Cari, Svevo sa anche che pure l'uomo può gio– care col tempo e contro Il tempo; che per ognuno di noi il tempo è sempre tanto "perduto" quanto "ritrovato", Noi dob– biamo semplicemente accettarlo come lo ambiente In cui si resplra e si vive>. Io giudico che proprio da questo suo vivere nella speculazione e nella contemplazio– ne Svevo viene a ricavare quella scandl– tura del tempo che è la sua forma espan– sa e distesa. Ogni contingenza può di– ventare cosi titolo per una determinazio– ne sicura, In cui versare tutto un vasto Impegno u.mano. morale e poetico. e oe,·o. pensare e scrivere per sentirmi Vivo - lasciò detto Svevo In alcune pa– gine Interrotte .-:- perché la vita che fac– cio fra tanta virtù che ho e che ml viene attribuita e tanti affetti e doveri che ml lcgano,e paraliz7,ano ml priva di ogni U– bertà. Io vivo con la stessa Inerzia con cui si muore. E voglio sentirmi, destarmi. Forse ml farò anche più virtuoso e affet– tuoso. Appassionatamente virtuoso. ma sarà virtù veramente mia e non esatta– mente quella predicata dagli altri che quando l'ho lnd9ssata m'opprime Invece di vestirmi. O smetterò codesto •vcstito•Q lo saprò foggiare per Il mio dosso. e: Perciò lo scrivere sarà per me una misura d'igiene cui attenderò ogni sera poco prima di prendere Il purgante. f; spero che le mie carte conterranno anct-.~ le parole che usualmente non dico, per– ché solo allora la cura sarà riuscita. e: Un'altra volta scrissi con lo stesso proposito di essere sincero cd anche al– lora si trattava di una pratica dl igiene perché quell'esercizio dove,•a prepararmi ad una cura psicanalitica. La cura non riuscl. ma le carte restarono. Come sono preziose! Mi pare di non essere vissuto altro che di quella parte di vita che de– scrissi. Ieri le rilessi. Purtroppo non vi trovai la vecchia Dondl (Emma. sl, Em– ma), ma tante altre cose vt scopersl. An– che un avvenimento Importante che non v,l ò raccontato. ma che viene ricordato da uno spazio vuoto In cui naturalmente s'Inserisce. Lo registrerei i;ublto se ora non lo avessi dimenticato. Ma non va perduto perchè rlleg~cndo quelle carte certamente lo ritroverò. Ed esse sono là. sempre a mia disposizione, sottratte ad ogni disordine. Il tempo vi è crlstalllzzato e lo si ritrova se si sa aprire la pagina che occorre. Come In un orario !erro– vlar\o. e E' certo che io !ccl tutto quello che ,,1 è raccontato ma, leggendone, ml i;em– bra ·più Importante della mia vita che lo credo sia stata lunga e vuota, SI capisce ~~s~~:;dp~ùsis:~r~vd1 d;lll~n~~t~~~ ::/al; vita stessa è diluita e perciò ofTuscata da troppe cose che nella sua descrizione non vengono menzionate. Non vi si parta del 1 resplro, !inchè non diventa at!anno e neppure di tante vacanze, i pasti e li sonno, flnchè per una cnusa tragica non vengono a mancare. E Invece nella realtà ricorrono Insieme a tante altre atUvl!à, con la regolarità del pendolo e occupano imperiose tanta parte della nostra gior– nata che non vi resta posto per piangere e ridere ccccsslvamentc. Già per questa ragione la descrizione della vita dalla quale una grande parte. quella di cui tutti sanno e non parlano, è eliminata, si !a tanto più Intensa della vita stessa. e: C'è però una grande di!!crenza fra lo stato d'animo In cui altra volta rac– contai la mia vita e quello attuale. La mia posizione s'è cioè scmplHica1a: Con– th:iuo a dlballcrml !ra li presente e il passato, ma almeno !ra i due non viene a cacciarsi la speranza. l'ansiosa spcran- f~ i~I t!~~o~~~~t~~~e ~u~CW:st~n~i~~~~ l'uomo la cui grammatfca ha Invece I tempi puri che sembrano !alti per le be– stie, le quali. quando non sono spa,·enta– te, vivono lietamente In un cristallino presente, ma per il vegliardo la mu1ila– zlonc per cui la vita perdette quello che non ebbe mal, li !uturo. rende la vita più semplice. Ma anche tanto priva di senso che si sarebbe tentati di usare del breve presente per strapparsi I pochi capelli che restarono sulla testa deformata. e Ed lo. ln,•ece, m'ostino a fare qual– che cosa d'altro In tale presente e se c'è, come spero, lo spazio per svolgervi una attivilà, avrò dato la prova ch'è più lungo dì quanto sembri. Misurarlo è difficile e Il matematico che vorrebbe farlo si sbagl!c• rcbbe di grosso e darebbe la prova che non è cosa per lui. Io penso cli sapere al– meno come alla misurazione si dovrebbe procedere: Quando la nostra memoria ha saputo levare dagli av,·erilmenti tutto quello che In essi potev;, produrre sor– presa, spavento e dlsordme si può dire che essi sono tras!crlll nel passato•· 11 suo universo di scrittore è vario di a?Ccntl, ~ di motivi, come quello del mng– g1orl. 1 utto Il suo mondo di Ingenuità negli affari, di a!!cttl e contrasti dome– stici, di attente analisi psicologiche af– fiora nelle sue pagine con una evidenza quanto mal viva e pungente, fino a di– segnare. nello s,·aio soddisfatto della su.t vita, pcrsino l'Ironia e Il corr.ico, raggiunti nella sag(l'.Jaconsapevolezza di una lunga e meditata esperienza umana. Cosi l'ar– llJOnia del suo narrar• appare sempre ricca di aperture e di conflitti~ e le nar– ra.:ioni stesse vivono uno s1ato di Inquie– tudine suggerendo, via via che li S<:opro– no. avvertimenti e 1>ersuaslonl. Le Imma– gini della vita splendono e non possono non rl!lettcre sullo spirito del lettore, Esiste una energia nello svilupp,:, narra– tivo che cresce un tono ora drammatko ora ironico. e che !i11s;i. Il caratlcrc più rilevante dell'opera di Svevo. ~'la bisogna anche avvertire che l'arguto o l'Ironico diventa quasf sempre esnressionc di un11 pena per un destino lnndeguato. per quella somma di amarezze che la vllA sempre rlserb11.alle creature umane. Ed è in questo franco tormento umAno che afo!ndano per Jo più le radici della nar– rativa di Svevo. Per questo le pulsazioni della sua naR"lna raggiungono una gam– ma di tonalità che non di rado pcr,·lcnc allo straordlnArlo. Cosi la sua ironia di– venta a!!clluosa e triste: è s~esso la espressione di una sconfitta e di una so– litudine. Le anomalie con~cnlte e cruriell dell'esistenza eell le concreta nel trnc-– ciato di una crisi psicologica lnsanRbllc, non spenta. anzi. quasi Inasprita dall'In– tenerimento con cui ne ,•iene commentata Ja miseria che si lascia Intravvedere. Ove si rileggano le narrazioni e le pa– gine sparse, lo credo che si potrà conclu– di?re che l'opera di S,·evo viene ad es– sere una lezione di romanzo entro una determinata storia letteraria. Ed è re– quisito che giova ribadire oggi mentre celebriamo I venticinque anni della mor– te di questo scrittore del mondo. UMBltO APOLl,ONIO C1m nota fotografia gio,"onile .1 Jt:1!0 S,Mo I L lt11lo s,·c,·o con J:i, mogllo e In figli11, 11rlmn dellfl. '°uerr" del 1~15 V vo JOYCE Rl~USCITO' I SUOI HOMANZI * 1r1~'A C(l1\l LIVIA Tutta la sua csistcn1a 1>or1ò i! fedele segno della moglie, anche se la fama arrj\'ò tardi, quando tante cose buone della sua vita appartenevano oramai al passato cli J..,INA GALLI Piccolo e sobrio era lo 61"- b<,ssa di Livia, perfetta pa- la stabiliM 'f)6r il 31lO mon– dio di Svet•o, ol primo 11iano drona di cosa. Finita la aio• do ondeggiante e f11oava la clclta grondo vUl(i di Servo- ata tltUi gli rtomiui della vil- angoscia clip. insidiosa inMr– la con c1llcJ>areti incombe,,- la si rcccwano alla fabbrica: gova scmpro nella selitudi– a i grandi q11adri del Ver,,- il s11occro cd il cognato nel ne, dc,, i libri prediletti. le co• labor(ltorio, l'altro cognato La tragica esperienza del– mode poltrone e nel mezzo all'ammh1i.,tra.."'ionc, la suo- la g11erra lo relegò in una il leggio per la 11w3ica. In ecra it1 Direzione, La /ami· specie di aolitHdin6 bc'lta qucato studiolo egli per ton- glia Ve 11~iani formava un nella grande villa q1_1a4i vw>– h anni 31 ch1wre n auo1tarc c-orc-hio c-hiu.ro Intorno ad ta. Ccuc,ti i fK1"t1 nt c-onui– il violino per 8/uggirc all<i un'impor tante e pro8pcra in- ne con I auoc-cri,aciolta qucl– leUerot11ra che lo Ot,"61X1 tan- dtMtnfl di t.·ennci- 4ottoma- la picc-ola comrmità di fami– to dch1so: la 111114ica 1,cr rinc, a ne conservava gcloaa- glie che 1.•i1,,'Cvano in.,icme riempire le ore, il f1m10 per mente il acgréto. Sul com- g~;c, pcn.c, diaappunti e 8t"a- ::siit~7:1~: l'i;~~i~i::j"~/~ ~g~1° 1~~m:~~t~ 100 vo';~7;; ~t:vc!i~pc;:~; :.~ra11r2bl~~~~ ~~~ 1 ~~ 11 bd~a d~1:~t!; 0 t,;j~~ :~~~~a ~: 01 oi1itl~'!a~rplt~i~ : ~ J~ac:t: :it~~'t,c=~alia:l! gli edifici bauì della fabbri• Svevo,allora Ettore Schmitz, t11oaoacmpro pronto a acio– ca. cli vernici aoetomarina, il era uno lora dì q1,eato in- alicro cd a lenire a Tappa– t'ia tl(1i degli operai che lo orana{Jglo. Dall'a1,torità pn- cifi,carc. Tacevano lo irrucn- !~~f~~U:'Jic~~-, r~:,~,:~. una !!r~;a c:~:J~~: r:ir:;;~~ ttcY?:' dcrf~~ti 1 uia~~~ Spcuo l'odore delle mìsce- m JJ!c,nn. 111~t1trUà per doveri .,1 retta e candida. eh~ at•c- ~6m1:::'~~hi~n;~~~:a:l i!f;'~~ 'd' 11 ;:!':!u~~ra a!!~iet~g~~ ~ia~~~~ ~a1't ,,:r ,.~:~;i samcnte l'aria del giardino, 1g11 orova. q1 1uta txX'a:1one aPJ)(!SS«>!'O~().. Per q11attro ma giungC'llano anche le vo• co.rl rodcn.te . El come poteva an,u eoh 31 ntr~1tò "?lo nel– ci gioiose dei numcroaì nipo- romp rcndcrl~ ~cl resto 1a 1n._ ~rande casa silen.z1oaaron ti, che con Letizia giocaoo- no.n!'a Venc.::1an1ac la_stcasa LJ1v111. l'amata. Solo o 1Yldro– no 811 campo di tennis (1111a c~tic~ ~t.'Cva_ $eppell!to_ nel ne del 8UO temno e del SlfO ,mot'<1 gc 11 ora.::ionc che ere- s1lcn.z!o , s1101 d11c P".1~' ro- 1~voro. eppure la tiCtlll rrc'I– BC0t1a trcgli agiJ. Dalle ston- man.:,: come tentatim mal tiyn rim'!~e ancora bloccnt", .:e attigue giungeva la uocc /~U,:.<;:f{.u,,!:1:;ro 4 enf/{;ile 6 ~ ~:,00\cc:/~~c t,~ ~ !~ !!~n,,~ ------------------------------- mo11dc dell'arte,. tanto da i11ll1J pace e C'l""Jchr nn,.n– protcggorc i pittori di talen- trrii"no por un zn,ro di r;rnr– to. o sognare per l'unico 1110- di. Ct Worr1' Il" fotto p oli'ko ~hio il dcatino cli ttn grande a sriorJllcrla. l 'ebbrr.un c-ioi' ( " 8j [l DE~ RF :;;~[r~lt~(~!!i ;;;: ~; ;n~~ lt;:; ;~1~~ \ .,,!nt<,rcasava alle mo.,tre di Ovicin11.in 1K)Che"ctti•W"nC, t pittura, amoua. la nuuica, qwMi in 11no 1'lat9 e11forirt>, ) J 11111 non sentiva la lettera- f1rHò gii, lri prima 1d,µmra "i : t11ra. e Zeno• r-rC'1ndo il ti]'lf) dPl · S,>C880uerao sera egli fa- n11ot-o roman-o ouasi per gc- UN' INTltODUZIO~ ~~ Plm c-et·a a piedi in. compr,gnin ncr,,.zionc 800~tant:a, Per 67 anni EUoreSchmj(zstud~òIn differenzatra atto ed essenza, t~~R:;~:ati,en:hi; 7 \o 1 aVol:~:r! ''! c,:;;,~•c:1~ 1 :ti 1 . 0 d;;:~1~~~= tra In rcultà delle apparenze e· Ìn realtà della verità DllSCOijht ~it~!11 i:~ f ru~~s~r 0 ~;:~ ';;. 91 o'il~:1';:ii~p~~l':r° 0 d~.f;,,~~; ra.:::=1, dove si co11trattaoo. della ~tw vita~ anc1!e a TnC'- Un ventoso giorno di ~H· d' RO""El[J)"lr' Gl[J)AFF veZ1.a personale una regola si _1lixc11:cva di ca_m,bi e di 11t~ s, c-onco11tra mto~no a ccmbre del l925. la porta rii I u n I. ll.l. . universale per l'uomo mo• a!'1onl. "errrmr" qez, e cr~ 1)()- lm un ~letto mondo di cui- uno studio !oto~rafico ~ Re• . ~erno .• Come A·ndre Cidc. :~ 0 l~~i:: ~~:;~r~.f~~~~ ~~r:::f}l:t·~i:;:s;i:c !~t!l":l°F-1 gent Street a Londra s1 aprl sposte, ma non. contento. di chiamati f'sscrl u~ani.. • ::;vevo ,In~ Il senso di colpa moi a 3 t.,·,tuta. N 6 n l'ert"flUd egli ,xirl«, parln con una 1.•i– l>Crlasciar passare un .tltcm- t>sscrc un moralista, le rka- Con qucMo patrunomo nl e la nevrastenia per mc1..zo , 11, 11 i Jntf1T"{ttj e ,ion RflJ)e· t'<lritb ~ororendcntc. con Hn<i palo i:entiluomo dcll'::.•1>0Ca :na\'a di un umore punger:te !~e. Italo Svevo abbracdO della disciplina della sua ar- t'fl ncm,,,o,io dell'csi 11 telfzi, vera fcliriM. Lo atlornVrno i I ~~;~~~~ac u~n alt::O:~;tl:'o ~t~~~~~! ~~:~nA(trtr~~:~~ ~ ;(' 1 ~\/~f 1~/~1:~ ~:1\~ : ~o~~: 011 ~r~t:~0 1 aci1~: t;~~~t:an!~::::,~~~q eh;()~ ~::r~!}e;;t:~~n~:!~ev;:,~·~= di\:cllul~ldc che gli :urhava mcnt1c Svevo leggeva la rm- l?l?ne d'arte. Questa rcu,10- mino era Irascibile, Incerto. quelli dcll<re-Voce, il cnm- rirh. Ot'"'"''•o ,,i.,auto l'cs1)('– inl mento. Lo precedeva i..na gllore lcttera1ura In qua•tro ne non mancava di teo!o::-1e Incline ~ll'n!1"!nreZ7.a.~fatu- !>O _tmlit;o 1dcllf1 lctteroura ~l~:n delln «Voc:e> r ..,. a.– donna bionda. ben ve~tita. lingue. Schmltz firmava le aveva tante set!e e tanh ma- randosl. I osuhtà svan1. ti sor- 1tallann . . Non nrnva n,;-vm,- 1 ';' ~no snffcrtn I r,roMer,,1. evidentemente sua moglie lettere d'affari con il RUO no- ntresti quasi quanti erano I riso di Budda prese il postq re ,m (llnlC'"O ~d<11 to_a no con- I., thte ~ella lettt1~tura mt Sono venuto per un riti ~l- mc legale, firmò invece i suol convertiti alla sua causa Al- del corruccio pre<'Cdcntc e I fidare i sogni dehm, da q11at1- dcrna daoong1iardia entro a I lo_ annunciò Il signore ~n tre romanzi con uno pscuùo- curfl praticavano la nuova le- suol lavori rifletterono que– accento straniero _ Sono un nlmo Schm1tz dlrig<'vn un'm~ Hg ione dietro bai r1e1e eh v10- sta aum~ntata serenità che ballerino{' ho b1SOgnodi \llm dus11la di verme! sottoma1 I- lem-. .a e di oscu11tà come se nvevn accumulato m una vita fotografia artistica Ccrt.'Òne con u!ficl In tutta Europa, fossero gh ulthm sac.-crdoti produttiva ,Alla fine Sv evo I con grande s!or-1.odi !are una Svevo, come Jourdam scrhc- egiziani Altri art1st1 dlveni- decise che I uomo pote.va es• piroetta col suo co1po t,11'· va a Trles1e Spanta alla fl. ,nno c1emltl e si escludc,.,a• sere libero qualora avesse ca– rhlnto. L'e~ercmo gh f.!CC ,e• ne la , ci nlce rimangono I vano da ogni rappo1 to con Il p1to le fragili caratteristiche nlrc II nato grosso. e Avete romanzi <' I racconti. mondo. Altri ancora, e fra e3- della condizione umana. un appuntamento? > gli chie- Ettore Schmitz mori In un si I membri della e gene:·a- Cosl per oi anni egli studiò se confuso l'impiegato che li ospedale. ma lo spirito di zlonc perduta"· mutavano la la dltfercnz"a tra atto ed es– ~ccolsc. Il signore annul. e li s,•cvo non è mal stato scpol- religione dell'arte in una J).-i.- :a:cn1.a. tra la realtà delle ap– mlo nome è Ettore Schmit7. • to. Ora appare chiaro che I~ nac-ca dell'uomo ricco c?1e fi- parenzc e la realtà della ,·e– Quando Il fotografo eUbc ·lpctute csJ>ericn7..ccreative niva nella stcrll!U. e nel sul- rità nasco~ta, Svevo, che cre– nnlto. Schmitz e sua moi;:lle rii .~vcvo erano stimolate. da eldlo. Pochi ar~1st1. tuttavia, deva n.?11 uomo, sperava In sfidarono il vento di !uorl Jicr un mc1ulet~1dine _pslcolo;{IC~-eressero nobili . mom~';1entl l\n cont~nuo progresso d.<'l– visitarc un vicino negozio m ('omc ~n ~rano d1 S.'lhblasl1- pubblici alla 101 o re!)~donc. I uomo stesso ver~ _la \'Ila cappclll. Qui, aiutato dal mola l ostrica a sece:-nerc la IncapRci di creare ncll 1mma- più completa poS;-1l>1lc,ma , provò un cappcllolPCrlR, cosi le conh:arJetà svin glnc di Dio, ~reavan.? ncl_Jar!c?nosceva che I uomo del dopo l'altro davanti :id uno gcvano Svevo a c1eare qual- Immagine di se stessi, e I i- XX se~lo avrebbe avuto ~ma specchio cercandone uno nl>- ,------------------,!lotta piu amara. Le frag,llt.\ bastan 1 .a grande J)('r la :;ua umane erano un bagai;lio testa· mc1.za calva. Nessuno A UN CRITICO usua.lccdovevanoesserepon- gll a ndava be ne, e fini. come tate. Insieme con lo stato di era sua abitudine. per onli- . dccadenz.'l della società. come narnc uno su misura. Allor,1 pesi negativi IM;rla forza co- ~~I ~~ 1 ~1t~ 11 :'Zr~ t~~~ ,\·,.,. è 111io deNti110 f"N#erc ;~:~~lv~pei:1~~~~~me 1 ~~~ disse alla moglie, e la fama .,,. lrieNti110 co1111111e tore di roman1.i, non po!e~R Ingrossa la testa di Italo ridare la salute ad una c1v1!• Svc~•o•· . Pregiatissimo Signore. :.i l~df:;=~!"~rE~!:c;t~~ ~a t~i L atteggiamento sp_legava M'Incanta - arl onta di tante brulle cose che ml ribellò alla vecchiaia, alla l'uomo. Era caratteristico che d,ce - li Suo articolo sul e Lavoro•· Se avessi occa- sterilità e alla facile dispera- lui considerasse ~Il av,~,11- slone di poter venire a strln~<'rLe la mano Le dirci zionc. Egli pose l'uomo crea- mcnll comu~i con splri~o t:.inte cose che potrcbb<'ro provarLc rton essere il mio torc come vittorioso rivale pungente, ,tipico. che lui Imi• destino quello di un triestino comune. Passai tutta del fato umano. Le sue armi tasse un ~!ermo ad ~In- la mia vita fra tedeschi, francesi ed Inglesi, e senza erano il suo potere di pcrce- cazlonc d1 l!no ~c-onosc1_!1tO alcuna intenzione di ritornare alla letteratura che zione. la sua Ispirazione era commesso d1 Londra. _Ep-11 c-:-cdevodi ;aver abbandonato per sempre. In premio la religione dell'arte. Non ostentava questo modo d1 .a- (o per vendicarmi?) del Suo articolo Le invio e Una presento mal una sintesi fini- re anche nella sua c-ittà, scrn- , ila• pubblicato nel 1892. Ma di questo ... acqua In ta e succinta delle sue con- pre rercando favore e appro- bocca. E' stato scrilto In un'epoca In cui varil ro• elusioni nè de!inl Il suo cre- vazlone. mai sicuro di se mnnzleri sc,ivevano altrimenti. ma non meglio di do come tale. Eg:li non stesso. Anche a Trieste. dove mc, quando non scrh•evano troppo bene. Poi - non credeva negli assoluti e non viveva. si sentiva str,'\nlc.:roe è finita ancora - !ra alcune selllmanc ripubblico Il poteva concepire una veri- f uori di posto. Obbligato a mio romanzo e Senilità• del 1898. che Le farò In• tll assoluta. Le sue conclu• ! :i.re ridere i suoi vicini. si vlttre. Corretlissimo! Un testo cli lingua! Forse s'ac- lui stesso, ma !urono vitali s pccl ali7.zò •10 quegli schl.!r-tl corgc?'à che lo non ho scritto che un romanza solo per !'~lira parte di se SleS3? do il frntcllo Elio, l'unico cho a velo spiogatc nei discorsi rivolti cont ro se stesso. che I l:i tutta la mia vita. Tanto meno perdonabile di averli'> ugualmente lmP<:_r!ctt'.', e ~il lo <n·cssc ct,1111,rc"o ed. inci- .,eraU al col/il. Jo.vcc e 1A- t~~~:t:1~~acW~~~v:~;a;~~I~ scritto sempre male... ITALO SVEVO ~ra;:; ':::~?[! ~:~;!tr~~~~n;~ !,~~ 0 A%~1id':~~~~~i'~~ 0 cl 0 o ~= r;c';ri, :i!~(f11½t~!uf 1 ;:~:r:!; ~:n !fcbb~~:o~C :~~~~~~n~~ 1:...---------------. ___ __,,~u~928° 1 ;t,f;1,~:~~,aa~r 1 s~-:~ f':.1(,.61:e:i~~~o;~ 1 1:,~ 1 :fo~i:~ 1:~i'i:::t·d:1~/ib;;:t;c,~< Schmitz che i libri di Italo co;;.'\di nuovo. Per i profon- trnc,ano artisti come giovani ~1 dltfui;c lontano e continua tra I co,1osccnt1 _at:!1'--a r1cll~ che atat·a alloro circuendo Svevo. L'ironia sald:i.v:1 e ce- di sc.-ora~i::iamcnti del calmo vicino ai ,C'nl'annl. s,cvo era ad e~pandersì; ha introdotto ,.,.,o ~ci dis9rc1.:1at1 roman.:~. ~ab~ e che Svevo at·~oo gaà mcntava le sue due persona- SchmltL Svevo lnvcnta,·a u!1a uno di quelli. ~gli conslrlc• lnnova1.lonl letterarie che so- .Prrnio del sonno pc,_o 1l_ ,romc-amcntc ostegg~ta, o lllà di una unità. Metteva .1 nuova risoluzione l<'tterana. t-a,•a la sua rel_lg.1one dal J?Un-no ora comuni; raf~or-1.ò1:1<1ea Pl('fOl? demotte. lctterarw si ~roblc1111 di. ra::x e di, st'?rla fuoco Jc immagini COO\ ..:r- u, sue parole scoprivano t,111-to di vista d1 una crociata. c•s~nzlale mn d1mcnt1c-ata a{lltau e Io~s111ngc"!l a. ~' 1 " • che <1J!Jx1s.,•4:>nava~o l anu!1« genti di Schmltz e Svevo, u to una finzione come una I i- non C'{'ln gli occhi di un monu.- dw gli uomini lavorano mi•- glie l<'l(11rc. No: dt ru;iste SOCrf!ttCa. _d1 .Bcnco. F'chco l hori:::hcsce l'artista il mcdli.>·cerca 1>0lchèla sua arlc scr- co. Non esteta ne lsola;,;lonl• 0 110quundo sono innamorali· (Qmf.' /.,(ir~l?ci 'm<: le_~· "tagione di Trieste che ccdt:"- ~u':.f1~fa~doe i~e~r!i<'~;~:jj~·fu ~!~•: ~~,.i't1~e~~~~1;~ae~•;f J~ 1 ~ :~;6~i'.;1~ ~~~:~ir~t;'. 1 u~~ ~-~ ~~~~b~tci~\s~~~c :~~~i~ lijt~{{i~:i ~:,~;:<::uc:t: ~•;:n~?<f:I':,:doV:~r~~~~ _,,c- ovnlc del cappellaio. Il :;lp10• s\clcrnva conoscere diretta- per .1tt~ngcre.a1la sorg<'ntc lu solo in una nuova e accetta• JJiccolu <lcmo,ic d1trantc i. 8 ~,'~vo. non et 0 ~J lasciafi' re dcll'cJ)OCaVittoriana, vlric 1;1cnte la verità e la belle.ti.il , lle~a 1su11·az1one. bile definizione di _Dio.ma l_a- maggi! ~ica ~Ì(~9{]i di piace- ~:,>e:zr:cl~~l~l:(ta'nin: ;il~C'~ l'immagine del romanzictc Iamore e la fede. L Jomo dalla dopJ?la i!~rso- ~ciò quella. dcfinl_z1oneal p1o· ..~. ma vwao• d affa!1 per 1?-stano sconosci,lli. Esistevano l ltnlo Svevo dove J)C'IChlml- In tutti I tempi, gli uomini nallt!t 1•:issò un.t \1la mtera feti futun: cr,h_ sostanziai• dilttt cito JX'r.òamp!mt:a,no 1! /orse uari svcco •. c quello nutl prima la lastra ,fol to· c-he ~i ponevano simili lnte:--- lntcr1·o~andosi e anal!1.zando '.l'lellll'era un artista. non _un c-crn1110 ~elle sue «spcricm:c dte ,,cel'a c-onosciuto il 1,u– tografo aveva ri!lesv> l'uomo rogativi hanno tro,·ato rlfu- I problf'mi del suo _monrlo. veggente. Cor:ic. la maggior terrc-~tr,. Gli clai_'<ino un !CH- torc Vt'rndrt nella 9u:i:vi11c:.w, d'a!!arl Ettore Schmlt1.. Il fo- s::lon~lla religione. Anc-hcIla- Oovf' Proust suggcn,·a dte parte degli artisti annuncla\'a -' 0 _di h~~rtt rnt~nor!~ ~ ~~ non e-re, quello che Lil•111 ('O– lografo aveva fiSS.'\.:o !a 5'.'111· lo Sv crn h a trovato solllc·,o ·l un artistR lo rlsoh I" tun periodicamente quello che ll('IOl'~".? 1 " S" 81 . ~l'O_( l ttobbc ncll(I lllnga e /e-dc-lo blan7.a fii;lca. Lo '-c-hf'r-1.0 del d:\I c- :1.os che Jo drconda,.- In prohl<'ma moralel_ n~n _sul ccrc-a~-a di fare e ~mC' la ~jse~c~t~~c(rn~,~~~:i-!,~;~: 1111"0,u•; 1l d1g,11t0$'0 s1q11qro .;lgnore aveva fissato la for- uua !- pccie di religione. QuJn- plano della sua vna 1r.d1vi- maggior parte deJ?h artisti te 1:tupclntto che lo J)()rtal:a 1lel Tcr9.c3tco non. er~ l ~llc– ma della mente. Estcrior• t\o svevo scrisse c-hc la m,u·• <luni~, ~a su ~uello <'he è c-ercan\ d1 finl;e c~ò c~e po• a t'oordinarc- imprcs.,ioni, « 9"!) ~"l~•te/~llc- r11011on 1 ~a– mcntc era sc,·ero. 1:-o <=m~mo•te i! tanto grande Cia ricm- D<'rIartista li piano ?dl,1 ~~rntc,•a. Clnquant anm prima di Nmfrnntnre ron arqu.::ia cd ~11191:t•ri: '" l 110111_0 On!{08ria-. rato Schmltz d1m<'n1.ica\a pire completamente la mc,n- \'Cm vila. una solu1.1oneçhe morire. Sve~•o scrisse profc. 0 mcrlitnrc. 11111 f(l<'Ccrmofcr. ~ 0 d<;." 1 tort_llrata nei dubb, sempre la borsa. l'omhrcllo, te di c-lascuno, parafra~va t: ;:tcncralc e letterarin ... spcs• tleamcnte d1 Balzac: e Il iat- mr11tnrc it~ lui porkolosi rmr- 6 "~Il 111801111111 · • • . • e una volta non seppe rlcor• uno elci suol padri Jettl?r,ul. ~o rii artisti usano dei loro 10 che R1lz.1cavrebbe voluto illi crr-ritivi_.Sostava a Pari• 81s0Qnc~cb~c- rmmrc I va:, I darsi dove aveva Ja~i:\to MU Cu,;tnvc. F'lauhert. Flaul>ei t vizi per arrivare alla fornm - Psscrc diverso da qucl~o che [li. .,c11u1 ll!terr~~,ir~l ,, Cé- fr(l~11111c!1t1 dt ~revo vor r1- !i~lla cli sci anni In una aveva i:iCritto: L'arte è ah• !Azionedella legge morale p<'r fu. è secondari? per 1 :;uoi .:n1111(' ml A1>0l~111oirc e f!l soli ere 1/ suo ! 1 11,,tero,m~ 11<'{ ner.1 di paese. Svevo non d1- hastnnza vasta da oc-cup:1rc tu111 !I l'rOt1!<litaliano dl-1scohul, In quah trassero la rubi.<t1110: eil n11cwr~i n,d rib1• co,11~mplnrc ti 1vu:saqqw 1• mcntlcò mai niente. Ave... a l'unmo intero .. L'unmo rlnl- :i,ostrò l'asscr-1.ione.L'esprcs- loro teorl.t dalla sua opera ti"rr ne, ~ob'nrg/1, d) 1/b. ~:~~~t~~~ 1 ~h~o!!i ~i~oQnQ/1~~– una memoria fortis<=ima 1x-r Ja doppi~ personalità ere• sione INtt:rarla e;a Il supre- Rimane un inno,,atorc per t,;i:cc-;;" ov~:~ruoc~rrtt•~ rnno trtt ,,nnmJ il ~; 1 ~':in:t tulio c-lòche accadeva ~ 1-ol- deva c-hcIarte fosse Il supi-c• mo t!'ntat1,·o dell uomo dalla,~uA.~lo. lo fosse sta:to contro Rrmprr di nort1Jre.con st I.i- .,1110 . ~rritim,-ntnlP tcdc.,co. ln !cgava una _rosa ,i.li :i.lira mo anclnrc ~I cli_làdi se ~tcs- '1oppla J)('r~nalltà J)('ressere ,olei e ,, 1;-8 giovanile dcfin!· 1 .;.n, ramnttr. 1,, do""" c-hc m.nm ,iti't lntin'l e il .,cn,-to trn- ~lac~~~1!~-a S('~~ ift \.~i~~n~~1! -: <;;:/~ 11 i:1:~,~~~~ 1 .• ~-~~= ~n 1 ~~~·fn. 1 ;,~il 1 1 1 uct~I1:a~~l~c l~:: ~~-~~n~~::~•o~ol"\~all~~~l~~~ ;~i r~7.•i~~~~;;~:~ ~ 00 :~/i",i 1~ i :: 0 , ,~"~,:;~,:~~$i "n~ ~ic-~tdri :-.ono? sono huo:io o ra1:1. l<' (-Ome l'amore ò.'lva JJ?li sonallt,'I. c<l c;:li faC'\"vadiv,•n mente com•• "'11" ""' 1taflirt. r,i,... n-1 rn-'iMffl 11,.; .,,,o; dell'a11ima. ~--------------------'---------· \'O? $\'evo sviscerava le ti· uomini Il diritto di e5S"re tare IJ 1aglonc della Mia ~al• nOUERT GHAFF vri11ctJJi. e-ho rapprcscntat,a LL'\'.\ GALL1 iblioteca Gtno Bia t

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