Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 31 - 2 agosto 1953

Domenica 2 agosto 1953 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 LA SUA QUALITA' PIU' DISTINTIVA E MAGNIFICAERA L'INTELLIGENZA AN'l~O"LOGIA PER RUGGERO UGGERI * RENA'l'O SII A~ONJC * L''"-Amleto,, di un attore-artista Constato su bita I l grandls- !e diffuso una specie dJ ne- mensa, della quale non si è L'hanno misurato con t .stst.e• simo successo e.be ha avuto bula grtrlii su tutta la sua t1.r·m$1 sazi, nella quale faccia- ,ml IkrLlllòn. Hanno scoperto Ieri sera Ruggero Runerl, te. Ma quella che pareva allo- mo o;nl giorno delle nuove in luJ i sintomi della deiene– interpretando per la prima ra sost.a o devlaz!one vuso scoperte. La sua in!O"'...ata ln• razione. Miseria! Questa nau– volta Antleto. Ii pubblico che una specie di manierismo tcnsltà, I segreti da 1ntZ1atl ra, ae Dio vuole, non è nata gremiva Il Teatro Lirico - estetizzante, era Il tormen\o del qualt e!ISa è piena, non dallA carne tormentata degli era un pubblico della miglio- di un esame di coscienza, ern Impediscono che essa possa. uom\nt, ma dal genio, Pre– re qualità - ha manifestato la ma.llnconla esitante delle essere la più popolare delle tendere che Shakespeare l'ab– la sua ammlral.ione ..ln forme vta:llle. Da qualche anno c'è opere d'arte. Si direbbe che b:la sot.tUmente e lngegnosa– ent.uasla.sUche. P.iU ~olt.e apparso U nuovo Ruga:erl nel- ha vafl sensi, come la DivÉM me nt.e oos i.rulta, secondo ten– ,copplat-ono gli applausi a la mat.urltà del suo lngeano. Commedia. Tut.tt gli splrHJ, te, preci.se, volontarie osserva– a scena aperta. La ram~ Da. qualche anno sappiamo dal più P'OSSI al più sottili, zlont, è negare la grande par. aicena tra Amfeto ed Ofelia fu t.uttl che abbiamo un vero possono trovare In e55a ap- te che ha l'lnoonsapevole nel– Interrotta due volte da !m- nobile attore di più: uno di paga.mento e gioia. Non si è la creazione del ca.polavori petuost battimani. Alla tille queirll at.torl-artlstt che lm- visto Amleto fra la dellzia d.el Non domandiamo lo stato cl– di ciascuno del sei. atti erano prlmono nelle toro tnterpre- teatri popolari? Quando ma l vUe d'Anùeto. La sua bellei– cfnque. o sei, talora Stl..te tailonl II se-g-no d'una viva Il più f~Ue assunto artistico, za coincide con ogni verità. chiamate. tnlste ad alte grl- ~rsona.llt.à.. e sono capaci e ebbe una cOl!IJcompleta, Um- percM non c'è verità che n on da dl e bravo>. degni di affrontare I IJl'andl plda, possente attuazione sce- sia belleu.a. Non sono I trA. t.tl La v_lttorla non poteva es- cimenti del teatro. nlca come l'ha questo ossun- del suo carattere che conta• sere plu completa. Da u~ pez. Ed ecco che ad uno di que- to fonnldablle? Ieri sera ab· no: è quel mondo pieno di io a$pett.avo Reg gero R une- stl _ al più grande tor se _ b iamo sentito delle rlammat.e Cieche e rlaonant.l profondità rl a rlornt com e quer.tl. L'ho s'è accinto Ruggerl. n teat.ro di st.upore e di c;ommozlone. che sta ra cchiuso tn lui. Quet– veduto, qua.si pri ~clplante, non ha up capolavoro che Tutti erano affasclnntl, t.uttl 11 che al ma.gist.rl dt dot.t.d– cercare la s ua vfa. I ho vedu- uguarll Amleto. Tanta 50 _ In-modo diverso; Amleto non be lla. p sicologica sembrano to trovarla nella memorabile stanza d'umanità di bellezza, r~au muto per nessuno. Eb- stigma.te morali, , caratteri Compagn~a !alll-Gramatlca- di V!!flt.3..di sogno, di tanta- be Qualche ardente parola per quasi so matici, sono le im– <:alabresl. me sembrato che sia e d'osservazione, di gra- t.uttl. E per una volta tanto prdvvbe mwn1naztonl della I avesse quasi smarrita, dopo zia e di atrocità. di terri- ll teatro ~ st.ato quello che i.spirazione. Non avvtclnlamo– la sua st.upenda lnt~rpreta- blle volgarità e di volan- devrebbe essere. Ci ha rlem- çt troppo all'opera d'arte. zlone della Figlia d, J~lo, te poesia. di terreno e di so- plto della solenne malinconia Non ehludlamola nel gablnet• quando parve che un po del vrumano non fu mal r:ic- delle irrandi speranze. to :inatomtco. La.sclamole fn. sorprC$0 stupore di A1Isi aves- chiusa, n'el giro di pochi :ittl. Parliamo dell'int.erpretazk>• torno n vuto cielo e sappia- ------------------------------- Nessun poe:t.a mal osò pensa- Jle di Ruggerl. Ne osserverò mo comprendere che la Po· re e foggiare un personaggio e dlscut.erò più avanti moltJ tenza ~lla sua realtà dlpen– cosl va.sto e dlfflclle come Particolari. Ma prima di wt.- de soprattu~to da quel tanto Amleto. Pensando alle neces- to ne lodo l'lnsle,;ne. C'era il di lrreiùe, di indefinito, di sità di al.Ione che ha sempre pericolo che questo giovane eterno , dir61. quasi di musi– U teatro, questa anima che lnt.elllaent.e attore cadesse ca.le che ne costltulsce res– PIERO Un • • m1st1co dell'aristocrazia sbta:ot.tl.sce davanti all'azlo~. nella ricerca del ftne dei fini. senz a. che esita e proroga II compi- Molti attori si sono ese.rci- RUHet'O ·auggeri dunque mento del torm.ldabile co- tali a fare I mJouzlost com- non ha clncl.schlato di plccolt mando paterno, parrebbe. a montatori di Amleto. Hanno po.rt.lcolarl d'osservazione U priori. la più lontana delle scovato tra le pedanterie de- peTSODQ&llo.L'ha sbou.ato tn posslbllltà de:U'arte scenica. E rrtt esreaet.l una Qua.nt,ltà di ,-rande. ~e .,ha tr&eel&to le U- Rlcordo due colloqui con eh~ l'art.e di Runerl è ratta rf/ùQio, L'ostacolo, L'amico delle parti. Felici tncont.rl di nes.3una fu mal tanto salda- teorie lnaea:nose e fa.sttdlose nee slnt.eUche., I.& sua è una Ruggen. per f piccoli t.eatrl, per le sa- delle donne, la pigrizia e la autore e di lnterprete.•sensi- mente piantata nella v ita del- e le hanno a,ppllc~te come tnten,retu..one che si accosta, La prima volta ne ebbi una le ra.ccolt.e ln cui tra Il pub- noia sono un elemento del bll ltà d'ec cezione, p:irslmonla l'art.e e nella vita del t.eat.ro. sanguLsuahe alle carni del senza UnJtarle, alle grandi 1n– lmpresslone di lmpenetrabl- bllco e ili Interpreti ci si In- calcolo. di mez.zi condotta a sign!fl- L'IJ)ca.pacltà to rmentosa di principe danese. Hanno di· terpretazlonl romantJche del lità e di tragedia cammina- tende a un sorriso. Le sue Cl voleva Pirandello perchè cftre elevatezza e dlsérezione compiere l' at.to risolutivo. di stillato Amleto per farne uno pe..ssato. Perciò· le pa.rtl di vnmo Insieme. Egli pesante- pause e la tlnezz& del sottln- Ruigerl si svegUaS3e, e ti- di spiriti. Qui 11 segreto di venta per un prodigio del ge- gcfroppo di presunz.l.one. In quest-a Interpretazione che cl mente curvo svagato Ml tesi hanno questa noblle or!- nuncla36e al suo rOle di en- Rua:serl è tutto Interiore e nlo, tutta azione. dal prlnc1- questo campo hanno irarer- sembrano più: eosplcu~. son parla.v~ a tratti pre!ere~do n glne, anche se valsero poi ad /ant gaté <sulla scena s'ln- la . sua raffinatezza sembra pio alla Une. D mondo ester- gtato con I critici. Tanti ce~- quelle nelle Quali ·c'è plu com– silenzio Le rughe del vlso e- aiutare la pigrizia quando lo tende!) delle signore e del i.I- soraere da una metafisica se- no s! raccoglie Intorno a quc. velli di critici e tanti AmletiJ bat.tuta mescola~ di sentl– r:ino ~gnat.e penosamente e attore non voleva st.udlare la gnorl. delle poltrone: Plran- ltà. pa la tudlo.,ament.e sto oscuro tr.tvagllo lnt.e.rtore Quaotl simboli si sono intra- menti dlvenl, plu s omma di non rlu..sc!vl a sospettare l'at- parte. E su questa pigrizia dello ha fatto ritrovare a ~e~ v~ s!gue ~I a.scere del d'ano splr!to. ln modo da tor- visti In questo ca.polavoro! opposti at tea:ila.rnentl di uma~ tore tanto d omi nava l'uomo stessa. s 'è esagerato: come se Ruggerl le sue vere qualllà 1 • tra l' ~I te U mnre quasi d'Je argini prec~I Anche la aclenza st è m~ nttà. Rlo ordo la s cena tra con· la s ua t.ra e dla cosi l to.s.se d avvero necessario sn- mo.schle e la sua orlgtnalitàj pens ero. . am en e lunio Il suo tort.uoso svilu ppo, n ella brigata. E cl fu plu di Amleto e Ofelia· nel teno at,. suol modi gent.nf ml ~embro.- pe:- la parte per recitare Sl11 di uomo riflessivo e di dlel- dicitore s ~ creato un tono. sl che dalla linea del let.to uno che cl ha dichiarato che RENATO_ SlMONI vano cupi e lo stesso come e La moglie celebre. L'attore tore dlnlettlco. Enrico IV. Il PIERO GOBETTI si Intuisce lo snodarsi e li se r- non solo Amleto st t\nge paz- . lui, non ri~scivo a dare impor- seppe sempre trovare la ~ua piacere dell'onestà, Il gioco\ U923J P!itilare del nutto. Opera 1m- zo. ma è pazz.o veramente. (continua a pag. 4) t 3 nza alle mie domande e alle dlltgen7.a aHorche sl trattò dll:----'·--------------------------------------------,11 sue rlspo5,te. Solo in teatro sl riuscire degni di Plrai:idello e alimentano queste passioni te- di D'Annunzio: anzi nrlla tre e sconsolate, dal dualismo scelta dell'opera da· recltarej della vita quotidiana· e le di· acul singolarmente Il senso straz!onl di Ruggerl' caratte- d'arte. rizzano appunto il fondo della li suo Amleto è pensato e sua psicologia romantlcamen- penso.so: più decadente che te m elodrammatica e tormen- sha kespeariano, chiuso ln ta.ta In un gioco continuo di un:1. coerenza di melanconia fls3 3.Z.lonl. pessimistica, e Ignaro del la- Un'altra sera Io vidi glo- vorl di Ironia con! cui Shal<e– eondo, brillante, In vena di speare ha tormentato O suo paradossi ftlosoftcl, con un vi- poeta vittima di f'inzlonl me- 50 arguto di buongustaio e tafi.siche. inguarlbtle ricerca– una. finezza di tratti model- tore di rJme. burlato dalla sun lati sullo. buona società. Re- s.t.essa dlalet.ttca. Le colpe del. clt 3va con garbo discreto e I Amleto di Ruggerl non sono annoiato la sua parte (non piccole: ba.st.erebbe l'avere stelta> di conversatore e quel- fatto. del principe danese un la sera nella 5'U a seren ità. ml sentimentale che va a depor– parve di leggere t.ut.ta la sua re I fiori, di nasoosto, sulin storl:1. di -attore; per cM la tomba di Ofelia e che sof~re scena sia la consolazione del- di 1 1ndectslone e di abulia p.o– la sua \'Olubllità, che a volte pr.o alla fine del secondo at.– ne gode e poi se ne a.strae or- to quando Shakespeare 111a ~~:1!~11!1:~~:~:1~:e:: !~:1:~!, :~e:~:'e ~:~ ria che gli la.scia le pause del- t.Lstlca, si che I indagine e la la creaz:lone Intermittente e : endet.ta gli paiono opera di le gioie bertarde deU-interpre. rte . te, perchè ln!ine Ja dispera- Ma Ruggeri sa Poi restare zlone possa diventare cosi fedele alla sua Urica, e colo– impassibile da ttneere quoti- rlrcl UDA. figura coerente: dlonamente n tonnento vero morbido e raffinato, riflessi– della scontentezza. vo e dubbioso. commosso e Amleto <atto terzo) - re• ~;:l~li1e~~t1!8rd~~•a~r:~r~~ cltat.e la t irata, ve ne prego, zia. E per la fama di un at.– come \''ho lndlca.to, con mol- tore baSUrebbe n suo dtsde- :ri~~t~~~:U:~n!: :01f1ec:: fanofl~e ~::;~i. d~~t!er:~~ mlcl, preferirei farla gridare de.Jlo Spett..ro aJ primo atto, e al banditore del~a città. Non II Sl)JilOQufo del terzo del.t.o agitate tropJ>O 1aria in quel pianissimo come suggerisce la modo con la vostra Jtti:lO. consuetudine alla medltazlo– Rest.ate calmo. Nel torrente ne. Certe lnnovaz!orù scenl– tempestoso e <se posso dire che sono coraggiose: come la =o~:I ~~~!~: ~~~a s:~r~~ rinuncia alla presenz.a del due te acquistarvi e serbare un ritratti e allo Spettro nel col– freno per limitarne l'aspetto, loqulo con la. madre (non si lo per me ml offendo sino al- svolge forse I Amleto in una l'imlma ~uando ascolto un atmosfera fantastica?). Ne 1 maf1'3no che recita con la Le- ri~ulta. a parte aJc~nl tagli/ fjt,a Irta di capelli flntt!. fa- troppo frettolosi, un opera di cendo a brani e a cenci una ~to. In cui Il lirismo è ~al– vcra passione e lacer ando le vato assai meglio che nr:1le1 orecchie d! un ptat.ea, la qua• declamazioni di Chlan,tonl ~ 1.. purtroppo non apprezza di Zaoconl, sebbene Iazlon .. spesw altro che le pantoml- risenta qua e là, per un ~c– nc r..unorose ed Inesplicabili. cato di cronologia. di essere Ruggerl espone la sua par- ~~ma~a~c~~ 1 °sa,:~~so ~r~:S~t:~eW•~~~~g~b:~ Rugger1 è l'uomo del suo che dica la sua epigrafe. Un tempo e st è pure dovuto nu– ~:igglo crlt!co su di lui dovteb- trtrr di e Corrado Brando e be cominciare dMl'esame del~ di Altgl e di Piccolo Santo>: la dizione che è sempre omo- or quando li suo lirismo ap• nlma: perchè la freddezza del pare declamato e borghese, e ca!..:olo tempera le Juslns;he U gioco ~nico si turba per della. voce ca.oUl.ta e II dlstln- un comphcato pslcologLsmo guere quasi mentuandole dell' lnespres.so, ~ capita che1 1rn"a1f1~~~:1al,~~e~~ !~ :f r! !p:1~~~ 0~ 11 ~!~~:~~~, d!soorso una nobiltà stanca, vorrei dire sensuale, che s·è allev!&ta. talora da scatM di creata t.ra lui e Il pubblico mobilità nervosa. La voce del bl~ncrà :,;piegare, non dico resto non suona con Ja figura giustificare. gli abusi del me– che cl sta sempre a unn cer- lodrammatlco ricordando la t.a lontananza. stlllzzata, con epoca, di crepuscolo e di pa– gll occhi che I maligni dico- scolLsmo. nu,rer1 In e Felice• di Bun.ste1n, con Jr,, r2rn2.nl ALBERTO * CECCHI Dovu11q11e .,odo nel n,,,ne d'Italia Dunque l'Italia ha davvero un grande at.– tore: e, per I corridoi del rragoroso teatro Argentina, risuonante del cln.morl che dieci sere durante hanno consacrato la rama di Ruggero Ruggeri. abbiamo 11entlto dire dal– l'intenditore più Intelligentemente e M>ltll· mente competente In fatto d'arte dramma• tlca: e fra Ruggerl e Il migliore degli alto· n che vengono dopo di lui c·e maggiOre scarto che fra questo migliore e l'U1tlmo del comprimari•· In ,,erltà. non ne abbiamo mal uditi di compaNlblle bra,•ura. neanche fra gli lllu• stri .ttNnlerl che son dilcesl qui a Roma per rarsl riconoscere. Non saremo I prlmJ a dl· re che la grandeua della. recitazione di Ruggerl eonsiate nello .stile di essa. che non è classico nè romanUco, mn. diciamo oon• temporaneo: che se uno qualsiasi fr1l I gran– di attori dell'ottimo periodo Ottocentesco - Tommaso Sal-·1inl,Luigi Bellottl•Bon, ET· nesto Rosai. Adele!de Ristori - potesse an– cora. pre11tando orecchio dall'llluaLre tomba, M&islere ad una Interpretazione del N0&~ro. la giudicherebbe. secondo asnl probablllt.A. perfida. Mentre sta di fatto che una bella ma aggi ,·ecchia co.mmedla, qual'è l'Amico •delle don ne di Oumu figlio. può oggi A.ppa– rlre dell! aio.sa e quasi moderna non percbè Il carattere de l suo protagonista sia unh·er• sale ed eterno. ma perchè Ruggerl lo !PQSta fino a renderlO attuale. di~~ ~~echd~~.~~f:?n!u:a!:!m1 11 f!: ~-~~lae~ non ha mal completamente dimenticato quel particolare modo di dizione e di atteg. glamentl che Gabriele d'Annunzio, capitato a controllp,re le prove della Figlia. di Jorlo - la quale era stata attaccat.a secondo le reijole t8Ulche del realismo - inventò e ml– te In vasa per l'interpretazione della pa– nontle tragedia. Secondo que3to modo. che tutti ormai cono.soono. la recitazione è di• \·flgata. e In qualche sorta incantata e EO– gnante. ti colorito verbale è estremamente attenuato. le parole ubbldJscono a una ca• denza che è qua.si una cantilena. e rettore rlnlKe ad apparire in !stato di lpnotlsmo e eonnabullsmo. quanto meno di continuata dlstrazJone. come se andasse pem;ando C06e di J(ran lunga più Importanti di quelle che dice. c la spiega?Jone gli sembrasse Inutile !"d. anzi Impossibile: in una parola. u·a1one drammlltlco. Questa mvenz.lone. che è una delle prove dl.inostratlvc •dell'ingegno dannunziano <e ~ftnto più In quanto. manca~lte come ò di 1uccle11nt~splendore. viene 11dessere di gu• :;to opposto a quello magnlflcWlmo tempre 0&tent11to dal poe.t.a) contiene In se &tessa molti di quegli elementi che oggi ha.nno ac– qul!talo rlgoro!o carattere di contempora– n eità, e c he Ruggerl avendoli assimilati. ~ vlluppa.tt e modificati. poM!ede fellclssl– i name nte. La recitar.Ione di Ruggert è In rultà. In modo apparente e lmm~ato. piuttosto di 1ono minore. ti regli;tro della sua. voce è strettlsslmo (si può dire che non tocca nem• meno rcstensJone di un·ottava) e le sue no– t~ l':OnoHmltate assai spesto al falsetto: se çates!ero essere indicate secondo la conven• &lene musicale. le sue parole risulterebbero tutte « sopra le rlghe ». e la plu gran parte con un rispettabile numero di « tagli In go– la». allo stesso modo. I suol scatti. I suol slanel. l suol gridi. .sono quanto mal conte– nuti e per cosi dire rattrappiti. e ti loro \'Olume non raggiunge l'ampiezza completa nè 1ft rotondità una volta di prammatica. Ruggerl manca - o vuol mancare - di forza e di ne.sslbllità. E 0 un attore che ,·olentlerl definiremmo ~~°,r~"iin~~~~~d:1:i~WJ °3J" a:~~JJ./:1.~ nirestando un suo peraonale modo di ,·edere, che egll per Il primo sembra concedere pos. sa usere errato. Que.,ta essendo la q uantà più ingegnosa della buona educa:r.lone. Rug– gert può di fatto essere tenuto ln cont o del P'tabe:id~~~a d'!~~lrt~ moderni; è scettica e allo steMO tempo sentimentale: scettica e anzJ lrontca alla superficie e nel• la forma. senUmentale nel profondo e nella 110Sla.nz.a.Non aono di certo romantici.. ma ancora meno M>nocl&Slllcl: nel!« loro ani• ma è venuta una aorta di mesoolanu e con• clllazlonc. e le due tendenze c"he cento anni ra battagliavano a morte hanno ooncluso una durevole pace. Una certa tendenza al Mfl.sma e al paradOISSO,che proviene dal Wilde mtgllore. una certa tendenza all'lner• zia materiale. che p~ stimarsi di orlglne russa. l'eleganza dialettica di Voltaire PA5· sata attraverso A.natole Prancc, la malin– conia rassegnata di Anton Cecof. qualche lncllnazk>ne a.Ila malignità e alla malafede. un fondo di disperai.a e lnuUlmente ma– scherata lgenultA nel riguardi del problema femminlle - che e assai più importante. per ciascuno. di quan to \'0(1:Uamo lasciar creden - tutto questo . saplentem e.nt-e lbat,. tuto insieme < « gla.ce pfMe . cftron . pallle • direbbe rlndlano di M a.11aJ forma rt.Mema e la consistenza delle creature oggi viventi nel mondo. In Un det conti. la qualllà distintiva e magnifica di questo attort: è rlntelligenza: la sua cultura piena di dlsc~one. la sua Inclinazione toru let.tcrarla ma certo .sottl• Jisalma gll concedono ti raro lusso di muo– versi e di parlare dentro gll scenari come tra le pareti damascate di un salotto. e, te non fosse oramai parola troppo corrosa e banale. \'Orrt:mmo parlare di signorilità. Non calca mal sulle parole singole. L'effi– cacia della sua. più che recllazlone. conver– sulcne monologata non si giova del metodo oratorio e coml.ztante. Il Valore delle sue bat– tute risulta dalla chlarezu. dalla precisione e dalla magari indifferenza con le quali egli le pronuncia. E 0 un metodo che natu. ralmente si a.fflda e spera In qualche senro nell'lntelllgenu e nella comprensJone degll .spettatori .e fra le altre qualità Ruggert ha anche quC6ta. di educare Il pubblico alla serudbll!UI. e alla penetrazione. Sottile e profn'ndo. ricco di accorvtmenU e di misura, Ruggcrl comprende perfetta, mente li \'alOre e.norme delle pause. del sot.– tlntesl. delle lnflwlonl allusive, e un poeo di Ironia che mette nelle sue lnterpretazlo. nl è come Il !Aie sulle ,·lvande. Cosi appa– rentemente Eeok>rito qual'è. egli riesce a dare un sapore partlcolare alle parti più scipite. e Infine non è st:nza qualche valo– re lndlcath·o Il ratto che questo grandlUI· mo attore tollera e &tu.1 st ostina a recitare Ja,-orl di vecchia maniera. Pcrchè egli agisca coisl. non potremo ca– pirlo se non pensass1mo che lo diverte li fatto di Infondere vita al morenti. per una sorte di scommes.,a fra lui e l'arte. Sta di fatto che quel che si chiama una e novità> Ruggert non la prende mai a battesimo. Egli è dlslncn.ntato nnche nella ,•lta. proba– bilmente. e qut.!to non è prl\'O di Influenza sul suo repertorio. A buon conto. ceco un attore che. dovunque \•ade nel nome d'Italia. riuscirà finalmente • ma.ntenercl la reputa. zlone alla quale cl di\ diritto una tradlzJone di primato che andrebbe morendo, se non cl fOS!e Ruggerl. ALBERTO CECCHI (1939) Unavitafelice * dl ACHILLE FIOCCO Na.to a Fano il 14 nooembre 1811, Il /uturo attere troro in /a.miglia. l'atm<),!/era adatta per n.."iluppare U giuto della poe..,ia: il podre era. preride di qr:el lieto e f:t1t:W 0 a. ~e::e. nae 1 ~e~;~~r!;~:,O~ina~tv~~:' ~n~:i tl con fl teatro non mancarono di avere il loro pe.,o lfll– le tendenze del ragazzo. A .tedfcf anni. poco p?il, il neo– fita abband ona. Il /fceo e ri Ingaggia in una oompagnta di e guif.li ». capit anata da u n Benlnco.ta, e gira i pfc– coli centri con un compen.to di t-renta C'!ntuimi al gior– no. A Ccu.tlno. nell'A9nue d el CavcUotti, il gfovan}.flimo !:tg:~rl":3~e •" it'::.;uc~=l~:c, wrro.so ri~Jd::aadi~°'!: .tteuo e lo indu~ ad abbandonare la compagnia mini• ma p5< correre mJgllor acqua nelle maggiori. Ma la oompagnla. e a sociale. e poldlt i debftf vanno divi.ti. U traM/uga. t costretto per poterli •tacoarc a r l~tte rcf tul ,uo. !.·anno .tu,o lo t.:ede in compagnia con le ,ord– le Marchetti. poi col Fantechl; /fnalmente, due anni •do· po, lo troclamo nella compagnia Teuero-G~. diretta da Luigi Monti. Qui. l'attore comincio a .n,Uuppore ~ 4'Ue quolftd, ,otto la gulda della Tenero. ma .rpeeialmei,• te del Monti che a giudizio del blogra/o Ju il .tuo vero mautro. Quando un poeta muore, .ti rlleggo,io le .ttte pouf.e; quando muore un attore, cl :s-f at tacca al ricordi, cf n conJOla, perdendoci nel deaola.to compianto df ctò che ab biamo {IO duto. che non DOcf remo plit. Ora che Rugqerl t , oompar.so non et rut.a che rloorctorne l'arte, la vUa, ric hiam arne - per quanto t in noi - le prove. le lotte. 1,~ C::u~e' =~l~n~:~~~~~ il cammino; /a~lo oo.ri No,tro li può t'eromente dire Ruggerl p er il modo oom·c tenuto a.lfarte e per fl modo come ho 10.pu, to ufa llfa, in.rendbllmentc, accodar,i col tempo. Alla re.torica del ba.racoone, Xuggerl rUJ)O#de mo,Crando che alla gran– d.e arte ri pu0 giungere .rulla ,cena cenencfo da.Ila ,bor– ghuia, al pustmJnno - che /in do. allora ttrpegguiva - Rugqcrl rf.tpOnde aprendo la .rtrada. a quegU a.nimori ~~or1 i:Ì:ntut:~~i la.c'i:~::et 1 r:~ 1 :nt~do ~i{:a d::~· ta e ardua e va conqul,tata. con /cde. a prcuo d.el sa• crf/fcfo di ,e. nel oontfnuo enrcftfo dell'arte, nell't.,qla– mento che può sembrare &dtgno.soed è totale rlnuncfa al oomprom.e4'SO, nella capadtd di volger.e all'attivo con l'aiuto dell'Intelligenza .e della cultura anche le -qua.lltd In a.J)J)Or.en:a 11ega.thie del propTI ~uf. o·ora In poi., la traiettoria deltartlata ,ard un ,egul, to di l ente m a sicure conqul.ttt. Ermete NOflelll lo fnt1ll .e oon ra.ra compren.tfone e gc11eroritd d'artuta lo , cf.ol. ac dall' I mpeg no e aplnse 11- plu ccute pr~. Il giovane at– tore areca. 1nterpreta.to con lui neu·otello la porte di Jago. Scuo Il .riparlo au ll'ult fmo applau.t0, Noullf chta.. mo a ,e l'atwre e gli di.ue: « caro Ruggert. la compa– gnJa Novelli non è più p er voi: a,·ete bi.sogno d1 spaziare. di mlsurare le v05tre toru; U mio di.spiacere nel la– &Clftrvlsan\ gnmde. ma sarà compensato dall& gioia che ml procurerà l'eco del \ 1 0&t.r1 successi>. • 1·uttavla, trtuoorre ancora qualche tempo, prima che l'artl..rta dia la.. ml,ura de/te .tue pa.,.ribllltd e colga. la sua. piena a.f/ermazlone. A.noora nel 1903. Luigi Ra.ti nel– l'UJ)lfcito riconoscimento pure gU rimprovera un che dt con/u~ nella d.ldon.e .e una ~rta velatura nella voce. M olti del pub blioo non uttano a mo,trare ver«> df luf un di.rpetto.ro Nerbo; .rebbene gld le rignore /ormino al ,u o ,egult o u na ,a.pita • guardia. del oorpo •· Bi&ognci giungere ali.a Piglio di Iorlo JJC' conlemplore Ruggtn ,or- 1 ridente )ra uragani dt applaiut. A.ligi è il ,uo punto /mno. Il .ruo c. doppio •• e gli resterà appioccto oddO.tSO per lunghf.t..riml anni. 1fn~.ri~a}o~:o."tl) a.ad: JJ1'im!'intaao:a,'~~o,.!z 14E~~cf:a~ :=~~/1 ,;::zi:a q~ 0 'reC:::.t:;l,d~eg!':'r~~UtJrom:,,uC:::~ eleganza. che diede Il .ruo capolat-oro Ironico nel Bosco 11acrodi Dc FlerJ e Callla11tt C01I la crea.zfone di q~l e Za~u.rine ». mezzo ,uuo, mezzo napoletano, Il cui •fa• :~'n:eci:;!:~ R~~g~~i J>!~ 1:::c! 0 C:i:· 1~.!~[;;t'~e~::. alta quale ha abidato la Salo mè df W- llde e MC651.l.bìà, e vf riporta un tal .rucce,,o peraona.le eh.e gli .tud.enti brcuitfani gli p ong ono alla beU'e meglio una corona 4-'ol– loro sul. ca.po e lo leva.no •ulle loro 1palle. Il Tribuno. La. Piammara. I l Ma r che.se di Prtola. ep poi lo Sparviero. L'1wventurlero. L'artJgllo, quut'ultlmo rectta.to CORVera Verga.ni, ma anche Il brutto e le belle di ~ z. L·a1ta• lena di Varaldo e soprattutto Il piccolo santo di Bracco .wno gli a,trl aplendendf di quuta nuoaa oo,tella:lone. Ma fAmleto dà Il primo rintocco dell'ambizione dell'ar. Uda. a cui ,egue fl Macbeth con mlnor.e fortuna.. Qual– che co.,a .tta accadendo nelrartl.tta.. L'ami des femmes. Domin o. L e sexe falble. e vero. ma H. Ma Ruggerl non p~ò • Jertna. r.rf a qu~3ti arabuchl. Gfd dal 1917 ha conosciuto Plra.ndtl/o e . .teppure ne Ila rifiutato U primo /aooro per la. 'mancanza. df un·adeguata compagine, ne ha me.tao ln ,cena Il piacere delron estA e ne ha rivelato e vi ha rivtlato pro/ondltQ in$ 0.JJ) e/tate.· Il gluoco delle parti,' Tutto pt'r bene. Enrico IV. Sei personaggi lo cerca d'au– tore: Ruggerf ha .scoperto In U! balenanti rlecheue e :::t! 1 /~i<J~/~1 a.:ed~o ~;~a~:e~l:é ~~:,.~: ,:'du n!,j.f:: contevole attore Il .fUO interprete. E Ruggerl .TCTÙta, penetra, appro/ondl.tce e cucende di con.qui.rta in 0011. qu.lata. AUassinlo nella Cattedrale df EUot lo Imp egna hf un dilJlcile equ.ilfbrlo tra. mt.ttfcl'.&-mo ed eloqu~ n.ia: l'artista lo tlent con tocco mirabile. All'esfgen:., dd l'in .– sitmt' ,o.,titu face la luce della .tua per,onalitd. Per da.re un'idea del di1tacco che. apcc(e nella prima parte della sua attfvltd. consentiva all'artl.tta di &ederri e di Vtd~rc durante lo .tpeUa.oolo, bà.rterd rlcordare r-e– pf.rodfo di quel generloo cht. dopo aver /atto (mala)' la .tua. ,cena eon l'attore, sul punto di anda.r vfa vitne /er• mato dal Rupgerf che gli con.regna una ta1.;o/etta di mar– mo, nella quale fattore .n é divertito a. traccrarne la ca– ricatura, ccn queste- parole a ,oggetto: Prendl. figliolo m1o. non ,·asilo che tu te ne ,•ada 00$1senza un P.atemo ricordo. Va. \'a! Arte 'o\&1prema. /atta di çu.,to e dJ ml.tura, di lnte/lf– gtnza e di umanlta. /ondata .tulla parOla.. e di qul nacqut l'equh:oco durato per tonto remJ)Oche portò a vedere in lui, In grazia della. doldu1ma tJOCe, il dicitore no n l'at– tore, che non d.hn.entlca il guto. la per.sona. anzi sta.bt – lilce con que.rU elementi un'lntlmlta di ra.pportl oo.r l :~~~::f/a/fo c,~enl':!~o 111 de'ir:'!~nJcirt':, 0 1n 1 n~f : = J 11 J~ GlaCO.ta, farretrare .rpaurlto e de.rolato del pa.drt neJ - :,r~~~r:e-:!~~!nlfu :~~tod:,jf ,t~ie,~~u:c~~7':r!'!: ma di tllotJ nei quali la :J)aro/a ha nell'a.zlone la .rua dichiarazione vi..nva. A.rte ehe gid nel 'Z6 a Parigi val.re all'a.ltore l'ambito rioono,elmento e ,cmpre ptit ha tro– vato net palco.scenici e.rterf trlon/ali con/erm.e. ChJa.mato ~;f,~:~tda e ~"odJ!n~t~~ :uJt :~t'!':°l.t:~:e '°of::-ne:: .ti recò n el camerino del i:enera.ndo COilega e gll baciò la ma.no con le lacrime aglf occhi. ACHULE FIOGCO no assonnati e gli ent.WJlastl Per il pubblico, che amml– chlamano mistici. e con l'ar- l'!\ l"uomo ne! suol vlzl. Rus– co delle sopracciglia arguto e gerl deve essere nece:JSarla• provato allo scetticismo. Ap- ment.e sonnaochloso e b!asé plll1zione tra 11 fantastico e per sugaerlre agli spettabili l'evanescente. talvolta: In cui borghesi l'tllus!one del ir:-an le folle cercano Invano I mez... mondo e I segreti dell'arist.o•I il d1 zacconl e l'O"!'atorla di crazla. In questo gloeo di P::?r– Cnlnl; Invano e a torto per- vcrtimentl Il bo.,co ,acro, li.•----------------------------------------------~~-------------------' iblioteca Git10 Bianco

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