Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 26 - 28 giugno 1953

J'ag. 2 vo, ln costoro? Tro\'erctc una belll.sslma prova di ermetismo nena poesia di Mlchf':langelo: • Dadtte colla fr,rmba e io ooll'arco Mlchelagnfolo. Rott't' l'alta colonna.» Rloonoscerele Inoltre all'ofi. gine d'ogni altualc deformazio– ne nelle arti figurative gll spet~rall allungamcntl delle figure del Greco. che si leva– no al cielo come !laccole. oer– to e.spresslonlsmo ante litre– ram di vnn Gogh. le recenti mantrestaZ'.oni della pittura tedesca E' chiaro cJ1c I mo– derni i;acerdotl della !reddu lettera di!;giunta dallo spirito si limitano a praticare un mo– do delrcspressione. dL~glunto dal sentimento autentico e sin– cero che J.:, genero: ed era :~t~~h:~n,:lon:!i!rl! e~~~l~ tante. per U Greco il dramma rcllg:o.so della Spaftna di Fi– lippo II, per Van Gogh J'C.(1- fo~n~~ i~~e~~a 1 ~atfcea dell"uomo. li grido della i;ln ctriU\ scade ncll'nrtltìclo. \"ie ne tradltfl. 1.i .!iOStanzn del Verbo. E dunque ci rlsuonn nell'animo raltiWma medHn tlone di Ago~tlno: « li Verbo t 11 Princip\O e In Voce c!H' ci parla.. In questo principio. o Dio. race!-ti n clelo e la terra parlando e operando In modo meral'lgllo:o. Chi po trà comprende-re que~la me. ravlglla? Chi narrarla? Che è ciò che mi balena alla mente. e ll1J colpisce Il cuore senza ferirlo. e ml !a p;hiacclarc e ardere: ghiacciare di paura. in Quanto mi .!;Cntoco~I dh"er• so da esso; ardere di amore, in quanto riconc»co fn me una Impronta di .,omlglianza" » Io credo che hln glunt.a rom di riaccendere In noi stc..<sl QUl?5ta dl\'lna lmmaq-ine: di restaurar le leggi d'-1 profon– do ool!OQ.uloche cl riporta nel grembo del Dio comune. rl– tro\·andocl fratelll nel llnguag glc dell'arte. Il più_ ~lmlle a quello che Dio parlo LISO CURCI sclenta moderna. Similmente - oseremmo dlre -, Il po.sses– so .mnultaneo del mondo per via razionale e per via lrra– zio~ale e per via Irrazionale umbrano escludersi a vicen– da: spella alruomo di diven– tare Il punto d'integrazione del due modi di casere: e, per l'uomo. al poeta, perchè in lui la parola tende a travalicare I propri limiti e o esprimere l'Inesprimibile. • Lo sviluppo dell'umanità ~ fondamentale uno svl'.uppo verso l'io, ver-so la oosclen.u e vera<>l"lndlvl– dualltà. Ogni pa.sso compiuto su quella via è faticoso e do– loroso. Solo nel corso di lun– ghi processi storici, StiUen– do la strada ape:rta dal crea– tori. dal grandi solitari, riesce all'umanllà di avlJUppare un •lo• relativamente autonomo. quale centro d'un sistema di coscienza. e di conrulre, In un ,!;NUllO di faticosi processi r!I d!Hettnzla.done. istanze che clrcoscrlvnno la personallll umana, QUalPumanità e lndl– v!du11.lità,. IE Neumann. Der m\'st1sche Menschl. E' un proce..'50 - l'abbiamo detto - avente carattere nu– minoso, mistico: e quln:11 si tratta di una comple!~lti fa - sc!natrlet e di una tensione di ener~le ehe trascende la ca– pacità della oo,,clpnza. Ma l'e– !perlenza del numlno~o - ce lo ln!eJtnano I a-rand! poet.1 - è sempre una rh1ela... fo1te, una t voce che \'lene dal1'11.lto • u che .dentro ml dltla •: e aut– ,ta non può non e.eure in con. trasto con la c-nscinu:a social. ml'!nte predominanti". con !e • opinioni ratte •· 4 Nf'lla p?C– slo. vi è sempre un c"'e di d•· monico. e sooratlutto nella poe~!a lncomcla 111nbn,'U1.<;t\, di fronte alla Qua 1 e la C'O'Tl– prcnslone e Ja ru:lone d".'bbn– no dlchl11rarsl v1nte e che ad• !Ce perciò al di sopra del con– cetti•- Non è uno pslC0101{omoder– no che parla'. sono ancora ('le. servazlonl di Goethe (Otscor– sl con Eckermann, 8 marto 1(..11), Da ciò risulta che oinl vero paeta deve es.sere rlvolurlona.– rlo. • L'esperlenta creatrice e mistica del poeta si trova, per la sua essenza, In contrappo!\l- 2.lone con !a morale della co– tclenza culturale, con la rell– g:one dominante e con I pre- ib 1otecaGino ts1anco LA JLE l!UVlf§TE * Domenica 28 giugno I953 1[1[' AJLI[ANE La Scena Illustrata allo ·ehiarnoto :MARC CHAGALL - « La. rholu:i:lone» (1937) dominanti cor.tenut! coscienti I rcnso che accetta cor.. a.ssolu– del canoni cultura!!: os~la. é ta • scrletA • la coscienza di costituzionalmente rlvoluuonn- e~sere un atomo nell'lnffnlto, ria ed eretica. La \'era cspe- un granello de:Ja soclal!t.\ La r!enza fondamentale del numl- • Sorge del vivere non gli noso non può non~c!'Sere am:- ak requie; rango.scia dellR C()n– convcz:onale. anticoliett:vLsllCJ. dizione umanR è per lui eon– e ant1d!spotlca, per:~~ e :mal dizlone di canto. Possiamo Jor– nuova eiper1en.a dc-truomo •·' mularc- Il concetto anche co– Da. ciò der:va an:!·e :a .so !•u-, !'I: e Il-numinoso dell'uomo è Clne Jel portatore dl numlno- ront!'mporaneamente l 'umfl.nl – &ltà: e Il cammino ver),,o l':o e ù dc-In•1mlnoso •. Solo In que– \'erso la cose1en1.aconduce sot- s10 modo &I rende completo Il to o;rn! a!'j)!'tlo alla sln~olarità d!alosro, nPU'aHermazlone del– alla solitudine e alla sofrerrn- la p,nteelpatlone e - nella if– m dell'io ... Il creatore è un :r.1- bertà, pur nella co-trlz!one .stico. polchè l'tndh'l::luo dh•en- dell'e~srre, del • Da~eln • Li– ta creatore aoltanto attravr~ ~rlà è .scelt.a. scelta d•l oo.Hf- 11suo Incontro con 1! nnml•to• l;i/e aperto verso l'infinito. !n so, col punto-zero dell'elf"ml"n:o rontruto con la llmltatione creatore nello spaz:o sp1rltua- dPH°e!--~ere conchluso. cieco. le Ma. es.~enuo li creatore fc,:. • d!es~eltl~ ,._ lPlcorttlamo J'c 1- matore e plasmatore del mon- rl-b<1•• di Mallarmél. do. nel suo profom!o Nrll :>.~· Afftnt'l'l7ior.e. cim•que. dl 11- sume verso Il mondo un atleit- ~rt\? SI• ma ,e! !lm!t; dPlla alamPnto nece5cRrlamf'nte P='· 1 •c,-.•ta •ie. 1 'lmltl del po~slblle e altlvo ... nè ha lmportnnza che d~11a ',ior'a E QUI et a~tt.."I. questo lncontro 1wveno:An,•l• un11.r:ra!'1f' sorDrcf:a Perc!1~ 111. la sfera r~l11nosa o,pure In • d!<-pc>nih!Htà • verso la liberti\ quella dell arte•· tNeumann. no, lm.,,1.: 3 un, ricorca di opNe~1\JOmo creatore au·eie- .,,.,'ti\ lmmedllt.3.: tutt'altro. mento del numlnow ·d,..l ri\•O· Ve-diamo, :n o·Rtlci C!empl. che h.17IC''larlo. dél:a cofai:iln;. si: Il poeta, r>:-o,rlo Quan"'o mH– a..7lunge quel:o della tntallta, rrrmente s 11 nte il blsC"'OOdi J)O,,.,),. Il crea•ore no'l pu~ rfrf'Ftl"~'"f 1 ~ .. IP•so 1" a! mon– cont•ntar~I di un !\tto parzla- <'o h llbertf\ della sua espre"– le. Il poeta, 11 crefltore. è 01- tl~ne. el ,,.,1-e al rl~ore dell~ ,1, ed è sem))re et~to - D~rl !Orme ehi 1.,,e; e vlcevusa, la dirla con unn Pl!lr,:,la mod!r- ,:celta d! forme aoerte quale 1~a - e e~tenz!a:1sta •• no:-1 ;d e~cmplo, 11 \'erso Hbero, è quu1 sem:,re indice di benes– ~ere mora.ic , di e a.isance •· Ho avuto Lra lr meni. qualche me. se fa, due raccolle poetiche - I • Mo11blter Sonette • di Al– brtthL Huashofer e I e 33 son– nets eomp()Sé._ au secret• di Jean ca,,__c:ou_ Raccolte d!ver– sjs.~1mcper l'Indole. e tutt.svh arrrat~llate, oltrechè da un si– to valore lirico, da una lmJ)(,r. tante clrce»t.anza esteriore. e non solo es;teriore: furono c.omposte ambedue nel carcere ~ne. ambldue I poetJ, In quella loro ,•!o!cnta coartatlo– ne e.sterna. scelsero, per d!mo. !'trare a -.è ste.ss. ! e al mondo la lo~o !lbertà Interna. la for– ma che c:-1 rlcon!lette all'aureo filo di una poetica t.radtziona. le, consolidata. ad una forms che è l'e~reAA!one del maggior rigore di stile. Quale lezione di moralità civile, di apertura e di o.,.dlne di.scenda da ciò. è ovvlament.e Inutile mette-re in ev1denu: ma vorrei rllev;i;re la !mmc-ma \mportanta che que– sta vo!ont4 di cultura riveste sotto l'tspetto di una esorta- 1.lone all'umanesimo. alla uma. nltà. Cc-nfe•slamo che l'uomo gode della dl.-:.imanlrzat!one. pere~è rot\ si libera cta.lla re5ponsab!– lltà. dal dovere. dalle e~ll\enze della. dl'"ltà um'.lna Il ritorno al diffuso. atrindlrrerent.lato, ... ~,~ '~ • I all'lndlvldualltà amorfa non è però libertà bensl lloth.mo , sprofondp.mento nella barbarie e nella srrv1tù: e noi ~iamo m'.naocfatl - debbo ricordar– lo? - dalla caduta nella bar• barie del numero e della mas– sa, del • perfetto termitaio•· ~condo l'e!=pre~lon, di Valé. ry, Da QU<'!=to pericolo l'uomo si ,;alvs .wllroe:ite In un mo– do: attr.ivcr'-0 la c03cfenza di sè. • F.qJJ è solo come Dio al mo'llento de:Ja crea7Jone del mondo: r Il erentore: parla e ~li es~erl ~or:tono dal nulla: li suo mormorio, Il suss;urramen– to delle .,ue litanie ba.'itano a chiamare ln vita o la morte SI può :11re, epnza C!lagerare. che la mact"la r 11 comincia.– mento dell'um1tnll.à &Mal più 1mpo:-tante che lo stesso apo– ~Po del ;,tns;lc-ro !l-rtCO. percM nella ma 07 la l'uomo si riduce pe-r la orlma , 1 olta ad una tn– terlorlt!l t11.nt.apiù oottnte in ouanlO invl«lblle • (G. Van der Lec-uw. L'homme et la c!vlll– gat!onL Noi Pbblamo perduto da lun– P'Otempo lit ca.iacità di perce– n!re l'enervla d! C\11~ono do– t11te le 01:-ole dell'ur!no Per rl!rc-v<ir• riup\ s~n•o. nc,n è m'I– ,... rivo·1 t d a" 1 <t e1:mo'o-ria delle narole. E allorn cl ricor– deremo che poeta è sinonimo di arte/Ice e Cl sovviene dal mlto di Arlone. L'uomo non ~ ordine; ma per pote.r esercl– soa.dia1atto della natura, vuole tare Il .suo lnfl!W'o deve opera.– mod11ica!°la e si propone di re per simboli e :ion permette– plegarla !\Ila sua misura; si re che il tempo aOQUistldomi– mette all'opua e ,·1 riesce. Ot- nlo sulla sua anima. Solo c~\ tiene con clo, più che un am- egli potrà compiere ti suo pllamen:,o della vita 1 un .rupe- mandato csocla.le• : che ~ quel– ramento jt eM&. Questo è U lo di esorlmere ciò che ~ lndl– slgnlflcat.o della cultura urna.- stinto nell'&nlmo di Lutti. ct0 11L Ma. a Sloa volta, la parola che. chlwo In quella pr1,1one. •cultura~ ha la sua radice nel anela alla csoreuione, alla p•– culto e :iella cott1i;az1one. t La rola. alla co.ielent.a. alla vita. cultura r, dice W. Sombart, • è Ecco perehè la uoc-cla che 111 la crea.z.i.>'ledell'uomo che si allontana dal simbolo e, con oppone alla creat!oae divina•: ciò. dalla lntomporalltà o - se è una specie ol CO..'ltro-crea.zlo-· 10 &I vuole - sopra.-tem'l)Orl• ne che :mplka non solt.anto Utà <come la oo~ldetta poesia la scoptrt.a del mondo, ma polltlcal ha fallito In oinl Quella della \'lt.a interiore. Nel- tempo. E' appena n c~~o di le civiltà che vivono In pro- ricordare che. durante U:la. frondo CO'lt.atto con le forme ventina d'anni. fascismo e na– del cosmo, i'~rlcultura, !'agri- 1J~mo non sono r!u,cltl a pro– cultura. è atto rituale: nelran. durre una .sola cSl).resslone poe. lica Cina. l'imperatore traccia- tlca degna. dl quel nome. Ecco va Il pr!ino solco dell'anno: e perch~ noi rimaniamo assal dalla riuscita di quel rolco si perple~l quando certi poeti t.raevano 'lw;plcl per le messi con volontà dlchla.ratamente future. L"uomo si pone nel politica - un l\1aJakow:5kl. un mondo convertendo alla urna- Blok. per citare degli esempi nit.A tutto ciò che trova, tor- - parlano di un trapano in zando ogni l,;OSa verso una con- lUOQ"O di una freccia. di una dott.a um.1.n11. Mn, se ()flll atto m.!tragllatrice In 1uo10 di un umano ortgtaa.no è àtto di cui. aratro. dlmentle11ndo che, Jad– to, la parola lo ~ soprat.tutto. dove un ~rro,ano o una mitra.. Quali immeme pr06petUve : Jrllatr.ce c'lnteres.,ano cc-me e– de..si~nA.nJo.1.ominnndo le co- ~prts~lonl del n0$tro tempo, !e, l'uomo le•domlna. le ordina, non saorebl>!ro de~tarc- nel no– le rende umane. ~co perchè c-tro animo ili ec!11 rruttirerl la !lng,ua t :1 meuo più etrlca- e prorondl f'd ln«plt-(abm che ce e slc·;ro per attuare la .eoNono ~ubJto Quanti<>ven@no ;~~l~~:~h:;\~:nr~~oh~'u;~;~: :r~t:1~l ~ 0 ! :~~~l:i 1 !~!~: no Gu.!lrdlnl Quando chlamR matl n•I simboli della free– l'alto del par:are condlz.lone eia e dell'aratro. di OJrnl vlt.1 umana. E, come Tali ao!lO ali a~tti lmmu– Ja p11.rola.cosi ia scrl!tura ap. Labili della pc,esla: e Cl sem. partlent Ili reJmo della m&1?ia, bra ab~l~tan1fl. dlm0$trato al rito non meno che alla sfe- che st tr3ttl _e!.! cse.-,•lrlo so• ra dPll'utllltà clale • e comunque della rl- Slnte~inmdo. po., sla.mo e cerca di or\vale sod:lt .. 'ulo!ll, dobblAmo Rffermarf' allora che La storia iet'erarla c'lnsema Il pc,et• è mae'!tro '1'. dbciD1in11 con resemolo di tutti J poett e di libn· 1 à. è rit·ol 1 izionario che e'<.51 te:idevano ad un so– e ccn,~rvotort:. è rtrla storfo lo .<cooo: r\s-pcndere 11 11achi~ e fuC'Ti dtll11 stnria; c,pera nel- mata. adempiere J'Hrtlclo, Sl– l°lnterno del C'r"·'>O melate ma, crUlcando. sPnUL e«lt11.,.lonea1- npr pottr ~crclt11re Il suo uf- cuna. tutto ciò che solitamente flcl() d•\'C N'('U0ill'CIn ~ una l'uomo vorrebbe con~ervare r>Ml" 1 "1'l" di oPrtJcolare llhe-r- per sè. Tuttavia, oolch" 11 o:,e. tà: llbert\ ouale - oer dare ta non cerCfl la matu umana nu111,.1,,.,.•l"mr,!o rr-ncretf") - Il"?. l'uomo vlvPnte nel ml" 'P.TO ~:t•f'~he fun"et""' "'IMn~ccr,. 11.! di e~«a e- ~! rh•oJo-e all'lndlvl– ltr1ll,.I. 1\ t-oldatl. aq)j rt)('rRI. duo non scmmabll• nel rom– ,. C<'l~l v 1• lì 1"1()('!"fornl'!c-• al. rlt"'!C:O dtl corpo ~ocla~e. ed 1n– la ~""!et• la 'l9-ro'" rnòn"a la r~e nerrhè h naro'a • .socll'I'"", rarola r~e è tofflat, fre'l"'L :-'•c~I!\ di 9 .... 1,m<?reun valo:-e daJi,. orliinl: , ..,e... ~ !n m~,.o ro1romlco e teml)(lrale di eco. ~a~~~ot ~:~r~~iitv!" lf~~t modo •· gcnu di libtrlà cd esigenza di PAOLO SAXTARCASGELI

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