Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 17 - 26 aprile 1953

LA FIERA LETTERAR Anno VIII • N. 17 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCJ'ENZE Domenica, 26 aprile 1953 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direllore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA O'ARACOELJ n 3 - T"le!oni Anunh\tltrR?.101:c 684097 - Rcdatione 684098 - Pubblicità: Amm.nc , LA PIERA LETTERAR1A :t - vta d'Aracoell, n, 3 - Roma - Tariffe: Commerciai! lire 60 - Edltorlali L. 40 al mm. ,1( ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. l.400 - Trlmel'itre L. i50 - Estero· Annuo L. 4.000 - Abbonamento speciale fht&CQ;nanll e st.udcnU,: rata men.Ile L. 22S - Copia 11.rrctrat.a L 100 - Spedltlone In c.c.p. 1Oruppo n, - Conto corrente J)06t.ale num. 1/31426 COMUNIONE: NON COMUNICAZ[ONE :Jf.. Il ·nostro male è il vostro nr: ALL](<:N 'Jl'A'Jl'E E' necessario innanzitutto che lo scrittore facclA oggi 1ucllo che ha sempre !Atto, cioè ricrei per la sua epoca ! inuuo.glne dell'uomo e ne fornl<ca del mode lli che con– sentano a tutti di constat.Are l'autenticllà di t.11.le Im ma– gine. In un'epoca come la nostra, tn cul Il linguag gio è 11.,•vtlltodal procedimenti dell'uso onnipotente. lo scrlt– tott deve considerarsi direttamente respon5abllc della vi– talilà dd linguaggio: cttll deve fare e mantenere la dl– ~t.lnzione tra la comuntuzJone con la massa che con– sente di governare gli uomini e In partecl1mzlone uman!'I fondata sulla conoscenz.'\ dell'uomo che la letteratura e' offre. In una società resn dismnann, gli uomini possono co– municare tra loro au di un plano Inferiore, ma non po,– sono vivere ln comunione tot,nlc. Il grande conmuo della nostra epoca è l'antagonismo frn li\ società mnteriall~tl\ disumanlzuln e la società etc1·nn delln comunione spiri– tuale. Que~to conrlltt-0 non dntn dnlll\ nostra epoca; è stato, da sempre, Il grande conflltlo umano. Ln. crisi pnr– tlcoll\re dc.Ila nostra epocn stn in questo: che non sol– tl\nto noi sortr1amo di questo lnf<'rnnlc conflitto, ma per di più lnnanù a noi si erge un!'Igrande potenza, la Rw.sla, che si è dttlsamcnte pronunelntn per Il materialismo e la dlsumanlttazlone. Rl~ultnto: non posslan\o più risol– vere liberamente Il nostro conrutto occidentale gccondo le tradlz.lo nl che c l sono proprie; sinmo costretti, sotto Ja minacela estc.mn, a sccgllett tra le forme estreme della &OCletàum ana e de lla società Inumana. Se, parlando degli Europei e degli Americani, dico noi 6 che la nostra soprnvvlvenui. det;II uni come degli altri, 6 alt.rett.Anto mlnacc:lata dall'Ignoranza degli Europei nel confronti dell'America qunnto dnlln dlrtldenu dell'Ame– rica nel conrrontl dell'Europa. In l:!.\lropa, e particolar– ment e In Franc ia, cl si lmmnghm che l'Amerlcn del Nord abbia prodot.to una n uova specie di uomini (nuovn e.., ,;l– nlstra l, superst l:r.lone qucstn che ha 'forse In sua orlglne In un b rano del diari o Intimo di Baudelalre. La spaven• tosa visione di Bnudelalre può om estendersi all'Europa, e consentitemi di dirvi, signori, che noi non slamo Interi!.• mente resporu.ablll di tutte le torme di corru.tionc che ~-~ro~i°to :~1~i~·i 1 C::~po~:tb1~ 1 o~~~fic'ì!1eè eud1 lsolaZlonlsmo Idiota; Il ,·ostro mnlc, C una spre-zza.nte Ignoranza di coloro che, qulllunquc cosa possa accadere. saranno I vostri ooml)!lgnl oe.r almeno un secolo. Saranno I vostri comp.1gnl, a meno che voi non prendiate le parti della Russia e non tentfatc di schlnccfarcl: Impresa questa che non ha nes.suna prob.1bllltt\ di riuscita. Tuttavia, questo probabile Insuccesso non costltul~ce la migliore raqlone che possa Impedirvi di lnnclnrvl nell'Impresa. U\ miglior ragione. è che nol slnmo (voi e not> degli Europei e che serbl11mo ancora una po~slbllltt\ di vincere Il nostro ma– terialismo e di vivere secondo In condizione umana. Il nostro conflitto occidentale si presenta sotto la formn di una. intollerabile crisi morale che si traduce In un'\ cri~l politica. La erbi lnt-erlor~ - preceda essa o segun Ja crisi politica - è Inevitabile In una società che molti– plica l mezzi Indipendentemente dal fini. L'uomo è. In fondo, un es.sere che ha bi.sogno di credere per conoscere e di conoscere per agire. Agire llel\U\ conos.cere, ~lgnlflc:t oomportarsl come WlJl macchina; non è c,tie una consu!– tudlne servile e meschina In qu.'lle non ha che del lontani rapporti con Il destino partlcolnrc dell'uomo. MJ,µmbra pacifico che, nel co~o della storta. abbiamo prove suffi– cienti che l'uomo non al liucen\ mal Incatenare dennltl– vamente. SI rivolterà, come lo tn ndcsso In lutto Il mondo con una se.rie di l\bomlnevoll disordini e esistenziali>. Se Il\ sua natura profonda. non ha modo di partcclpiue al1'11,zlone della ~oclel.à. egli non farà atto di resa. ove questa azione t!~/~~~{~a~~ ~~:C,cta 1 ~!u!i1~~ 0 i'cl~~e~i!t1o:~~~: la: e LA libertà o Il\ morte! t, L'uomo può autodis~ruggc,!1, ma, In fin del conti, non accetterà mai nulla di meno della ~ua condizione Integrale di uomo. Pasc11lha detto che e la vlsta di gnttl o di topi> può essere surtlclentc a far per– dere li\ ragione - sinistra predltlone dclii\ nostra ftloso– ftA e esistenziale>, \'erslone modcrnluata delle Tenebre dell'Anima. Le shock della semplice se.nsnzlonc. si tnttl pure di Innocenti e gntU o to1,I >, <1>urnpercezione 5en– slblle di un mondo che lm 1,erduto QGnl rnpporto con gli 11Url es-eri umano. alimenterà una filosofia paranolu della dlspernùone. Il e Sospiro del soldato colpito> di Blakc, Il e Cuore rlvclntore • di F.dKnr Poe. In natura alla deriva come Il e bnteau lvre 11 di Rimbaud, la .e Donna che scioglie I suol lunghi cnpelll neri di T. S. Ellot, t,uttl ca– ratterltt!'lno In vltn dclln e formlcolnnte città > di Bau• delaire, Il mnterlnHsmo del formlcnlo del qunle noi slamo oggi I clttndlni. Il bnnch\ere e U politico, non meno (ml rincresce dirlo> del comunht.a, suppongono gcnernlmente che e.,sl non abi– tano questo Inferno: è l'Inferno e per quegli stranieri>, gli scrittori. Essi hanno mnntcnuto l'llluslone di non co– nos.ccre l'lnfemo perchè, ln qunnto materlnll.sti, non ave– ,,ano un linguaggio per evocarlo. Quel che 111 letteratura moderna cl !ns,,.--gnndnl ~ecolo scorso, non è soltanto che 10 scrittore non è Ì-lusclto n partecl1mre all'azione della soclct..o\,mn che nessun altro vi è riuscito. Terribile lezione. L.'\ lis'..a dl tuW I 1,tN-OMg&:I <nobili o vili. nostri fi.n• tf'natl, nost.rl rra1cm, che lllu.strnno questa lezione e: fa rat.brl vld!re: Jul\e.:i Sorel, Emma Bovary, il cap!tan:i Ahab, Roderlck U$he.r, li barene dc Charlu.s. Stephen Dcdalu. s. tutti costcro e urntl allrl, $enz... parlare della pr<.clsa anali.si d,!Ha loro senslbllltà - la nostra - che è Il te ma della poc 3la moderna a p~rUre da Baudelalre. Oli scrittori han.no duuquc con p:!rvCTSllàinventato aue. su orrori? No: ess i sonno p!utt06to, nel loro prolotlpl. l frutti Inevitabili è.I unn società mntnrlallsta con mc1..z1 Jndlpendenti dal fini: la società In cui ciascuno (anche ql•Ondo a;Lsce più !ntcn'lamente) rteltl\ la sua parte nf'' dramm!'I sent.a tnunR. <!ell'nbdlc:u:lone. TuLtav!a J'umanllà non tu :n:-alcMI passivamente ::11- tclpllnat.3. f! mal prima udi L'\nto In propr!a voce. E.s.lste "eramcnte un p:-oblema della comunicatlone? Lo scrit– tore può Jnst.all.i.n:l in maniche d! camicia ln una star.u a chiusura ermetica e parlare dinanzi ad un ogp:etto di mttall o !\!quanto simile ad un n!do di calabroni, proiet– tar.do I!\ propri!l vece e tor~ anche !I proprlo volto. ,•cno c!rca M !7 milio ni di indl\•K!ul che non ha mal visto; gli \-Crrà in mrr.te che, pJ:r esseri" unito a costoro da un le– g:,mc di simpat ia ili N:COrre un lntcrmedlar!o meno Im– palpabile dell'aria? Gli uomini non comun,!cano a mev.o di flll elettrici o suHe cnde. Comunicano att.raverso l'anio– rc. Per chi risoolt.a con d!~tacco, pt>run(' che app1rt!ene, cune me. alll\ t.r"adlz.lcmedi Poe e di Malhanné, qursta dottrina non sembra foN"e offrire nessuna soluzlone 1tl problema della comunlcaz.lonc. Eppure, lo l\ffenno pe– re11torlamente, questa è l'unica soluzione . .-Bisogna am,1rcl reclprocalT'cnte o morire,. scrh,cva pili di d!tti anni or sc,no Aude.n. • L'inte:mcdlar!o che permette agi! spiriti una n!Clp~oca comprensione - ha d:mo Colerldge - non è !"atmosfera che Il circonda, ma I!!. .. llb!rtà., che f'.SSl pc,M!edono !n co :nunc >. Nè l'ertkla, nè Il :mo pro&...cjm!>, potranno ,::onmn 'e3.rc lnter~entc se non qllando la re~ ciell'amort. agglu ngcnd MI nlla rom della legge, Il avrà llber.,tt e fatti cnlMre In C?munl(\ne. ?rcconJu.o qui clò rhe non ho la ~i.!bllltà di svllup– pare e dl sostenc~e: una dl.sllnz!cne netta tra comuni– cazione t l'Omunlone. Noi "et ~rviam:i" della comunl– catlonc. ma "partet.lplamo" Alla comunione. J1 "pro~ bltma delh1. comunlcaz.!oue" sl pone naturalmente nella ALLENTATE CHE CO§A JFANNO GU scm1no11u Jl'll'AJLIIA.Nl[ ARFELLI E l1A FEDE N LtO ·SCRITTORE iblioteca Gino Bianco CLOUZOT INAUGURAJL Vl FESTIVAL DI CANNES J,. "Magici verde,, di G. G. Napolitmw, primo film italiano in concorso A pag. 5 * Galleria li CUY{I di EMILIA ZANETTI Scritti di: FEDELE D'AMICO BRUNELLO RONDI GUIDO TURCHI ROMAN VEAD EMILIA ZANETTI euore r.OSA:\lOND LEHMAN~·

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