Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 12 - 22 marzo 1953

Domenica, 22 marzo 1953 LA F I E !l .\ L I: T - .: l< ;, R I A M:OTIVI CRITICI E LIRICI IN U O DEI NOSrRI PRIMI ROMA TICl -· Attivisfflo dro,nrnotieo nell'opero di V90 Foscolo ... 1blio eca Gino Bianéo Pag. 5 I ./ ., .. I -~~ GIOVA1'-"Nl CONSOLAZIONE - e Datino per "Bo Tbrrtato tutta la aoUe" dJ Lulsl,. Ho Tiaggiato tutta la notte * di LUCIANO I~u1s1 Ho viaggiato tutla la notte. o... affacciato nel vento a naplrare aua.rdo levarsi quiete le colline nell'aria, e la C1tt.à è coal dbt.ant.e che l'afflmno &i .cloglle nell'albore. Pusano fra le brume le caae bu&e au riviere in fuca che 11.à 11 mattino svela con li &uo incerto lume. Non importa ae Il mare che morde la pianura ha cancellato le tue Impronte: al mio cuore che la chianu renderà la tua lmma;ine col IUSI <.he reaplnae alla rivL Come batt.e Il mio aanrue con furia ae s'attenua dello at.antutro Il gemito! ae chiamano d.11..I marciapiedi e accorre gente e s'aprono I flneatrlnl, e da un suasulto 11 t.ttno t fermo: e sii archi, li cancelletto, le fiorite alule, e la fontana e le carrozze.~ tutto compone un quadro uauale, antico. 011 anni tornano indietro rra I ricordi della atnione. Celto quell'ultimo tuù ssu11rdo che a'abbulna come Il cielo greve di questo giorno di t.ardo settembre. Non import.a se Il vento fa Jeserto Il lido. Sulla 11pl11ggla dove corremmo Insieme - vele! tende! - t1 ,•edo ad aspettarmi come allora. • A che servono I rtml se li mare cl porta via,, cl libera dall'eco d'Oinl pena? Qu~t.a barca che cl 11ccoglhtnell'ombra è lontana, ataccat.A da1l11 tern. anche se affondano I nostri piedi acalzl nella rena ,._ Se ritorni e la luce al fa chiara, la spingeremo in mare, al verdi acoctt torneremo. E aant co n me a quel J:lornl. (Erano a-put! I noat.rl PnlU, limite al l e voci del mondo!). Tf cercherò aut Posai al Cartè sotto I portici, fra I tavoll dove ti vidi per lll prlm11 volta, conogcluta da sempre, In un'epoca di cui solo Il cuore ha memoria. TI cercherò lnutllmcnte frfl le giostre nella i:::u.tarrA della plaua. Allora da aolo prenderò Il\ vetturetta che fra due suoni di clacaon ra. un giro. Ma un posto è vuoto. Torna lndlet.ro m (tempo non esJstel: ch'io ti risenta accanto - wltanto In una corsa I - come ln quell'ultlm11. &era d'agosto. • PotHlle questa macchina uscire dal auo cerchio. abbattere ogni 06tacolo. tro w1re 1111a """da del mondo, tare! llbe.ri ... Vorresti?, Ml ti.spose un t.uo strugr:ente brivido. Da allora m·opprime sempre un denso cielo IMdo. So la vlta dO\'tSl.e Inebriarsi d"altre notU, altri 11:t11rdl. altre parole, o dh•entare un11.stradl\ battuta, (ah. i tuoi so,:nl .selunatl che tornano a far Junthe le ve,-llel) ti porterei per sempre nel pensieri. Non stntl Il poni.e che cl unl.sce quando Inquietamente vivi In altri cicli è una rete di treni cl separa? • Basta una fcttA rOMa di cocoinero per una breve freschezza - dicevi - ma tanti Inverni non spengono Il fuoco delle CArezu rubate,. Non apengono qucu·ansla che ml guida. verso atrade che più non riconosco. Come muta que.sto p:1cse seIUA te! Settembre ... l,ià riporta l'autunno, la 1taglone carica. di presagi, di partenze, avara d'abba.ndonl; e queat.e platu, deaolat.e nell'ombra, aono fj'.ellde se non m'accoglie il aole della tua paglia di Pirenu. (Onnal tirare in secco Il cuore come una vecchia barca: di fem:1.4,111 sopra la terra è tempo). Ma qui daa-li anni aenu IOlnl toma Il rimpianto, a librarsi sopra U mare con ,11 aqutlonl, a chiedere · un a.silo da questa che 61 01Una furia d1 solitudine. Tu vaghi leggera fra le canne al tuo pae.e cU nebbia e aapettf che la luna IOr&"a }"er ricordannl. C'era ù. luna nuova quella notte: a noi gli OCChf rubava un altro dlaeo In cielo: una lampada roua si accendeva .el paa.sagglo a livello. E tu scandM con I palpiti li tempo. Era li tuo vtao d! cer.11.. A. quel rlfl,essl. • Il primo amore non al acorda mal - canta vi sottovoce - li primo amore non al scorda .•.,. • Mancano \'entt minuti - dlae il suardiuala - porta venti minuti dJ ritardo 11diretto per Roma •· Cl donava un auto dJ ,rtta. Ma per noi quella lampada roua era un lnètndlo che divampava in cielo. Il ca.sellante agitò una band.!en.. Udimmo un flaeblo lacerare 11sllenzlo. Tu ruardav1 1: Pll&SaRI0 a livello ... La tua ans1ma. cc.prl l'affanno della vaporiera: • Che m'Importa la vita ae tu parti?,._ Vole,·o d11'1J:• Il mio cuore 6 dlVUO fra tantl inutili amori, ma forse questa tua tenerezu. placherebbe le mie tonde inqu!etltudlnL ,. 'I1 diul: • Vedi, con uno scambio di binari l:l a.orte cl separa•· Nelle pietre del tuoi occhi sbarntl, u muta mi cuardavt nell'addto, tanto era perso Il mondo che poco è più la morte. Come un nume raggelato Il tuo plant-o. (Nel tuo aru4rdo s·addensa ancon l'ombra della. mia mano dentro l'aria). Ho pianto tra I fogli d'un giornale, nell'odore di stampa che chlamava ad altri am6rl Ormai ei:-tdi.stante. dietro un velo, come dietro la pensilina lontanava nelle rue luci U paes~ (Per te ad ogni luna nuo,·a che &'affacci partirà se.mpre un treno che ti atidl un addio). lo ti rivedo qui, ti sento an cora In me. come un tepore che canee.li& Il male, tu che .sori! dRI pasa..,to e ml chiami, sola tmmulne che Il mio rimorso non affonda. Un treno ti ha. negati\ per sempre; ma qui sei più vicina che allori\, se li mio cuore si distende placato su un prato dJ ricordi. Ho vlag;lato per te tutta la notte. (1951-19~) LUCUNO LutSI

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