Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 3 - 18 gennaio 1953

.! 1 manoscnttt, anche se non pubbhcnll. nnn s.1rt>sut111srnnn Data la sovrabbondanza di scrllll che cl pervengono con l'esp!1c1t.a rich1es1.a di g1ud1z1 part1ro1an, comu111ch1arno agh mieressau cht d1rf'ttorf' e red11z1011i> d,•]ht F'h-r:, $0110 assolutamente impossib11itat1 a dar nscomro a qurstt nchlf'St~ JL BIVIO DELLA COSCIENZA CONTEMPOHANEA * -ANCHE ILTEATRO tra Moscae NewYork * di VITO PANDOLFI Sul crlnal, del mezz.o SCCO· lo. Il teatro drammatico. com– pie per iortuha co!ncldent.a. la sua ultima fase; ultlmn In ordlne di tempo, n cui potran– no seguire le prossime, non tfè dubblo. mn In un diverso cerchio di attMtà, e in altra direzione. Sostituito per rlne• \'ltablle potere del macchbll– smo. dallo spettacolo clncma– tograr1co e dallo spettacolo musicale di rivista. durante mezzo secolo rimane come a mezz'aria tra Il ~uo passato e un av,·enlre di nuovo genere. In questi ultimi nnnl e ln se– guito agli aV\'enimenU che si sono prodotti. ha dovuto com• plere Il gran $8.lto. Si è trn• Sfonnato ormai In uno stru– m,nto di ricerca ed elaborA• zione Ideologica. Ha rinuncia• to defln!Uvamente tll suo ca– rattere popolRrc e di testimo– nianza reallstJcn, ha cessato anche altres\ di ingroESRre nr– tlficlRlmente I suol JlneamenLI per lavorare In questo senE-O: sfoTlAl che per un lungo µe. Antonio Artand rlodo a\·eve. reso Apli occhi del pcnsatort e de&ll artlst.l rlao• rosl. ianto arbltt&rU come 1u• pcrflolall gran parte dei suol risultati (appunto per questa incerteu~) e d"altra parte sprovvisti d'Inter~ per se stessi. in quanto rlnessl pas– sM della tentata egemonia <11 taluni celi intellettuali anzi. ché eco genuina del motJ sto– rici. SI trattn. non C'"è dubbio. di ,-era e propria abdlcaz.Jone. per 1,ui'attMti\ eh, ha credu– Jo. soprattutto nel generosi spettacoli suscitati da taluni · registi (Meyerhold e PlscaLCT) di poter rlunh e In sè le oue facoltà e di poter quind1 far partecipare larghi pubblici po– polari a lndagtnl e decl,sjonl di carattere Ideologico. nello a.mblto di una medttazione ra– zionale e collettiva. Ma In 6Cel· ta era inevllablle e natural– mente nel senso obbligato del– l'Impostazione tecr.ica dclh1 vJta moderna. Nè I i:oeu nè g_llscienziati souo oggl in grfl. do di rnuo'"ere .;ulla loro stra• da I larghi Mratl popolari. Spetta (ma rolo In apparen– za) agli uomini di i.tato e agli attori clnematogmficl. che fprmano 11più comune tessu– to connettl\"0. L'11Ulvità poeti– ca foml.sce temi ed Ispirazio– ne a quella narrativa e drmn– matlca. E cost quella sclenti• fica SI giunge sue<.essh'amen- 1e nito spette.co: o popolare ci– nematografico o musicale, na– turalmente !.n disordinate O· smosl legate a particolari Clr• oostanze storiche. Le ultime stagioni hanno vi– sto confermarsi nell'ambito del teatro europt.'O Il netto rl• lle\'0 dell'opera e delle conce– zioni di Bertolt Brecht. In Francia rlnflu,.mzn di Auto• nin Artaud si J>UÒdire om,fl.l determinante ona i-pesso og. getto di malintesi) ed è di un suo discepolo. Arthur A· mo\", con la messinscena del• l'altro discepolo e fedele ami– oo Roger Blln. la sola nota che spicchi sul grigiore com– plessivo: uno spettacolo nello r,quallldo teatrino dcs Noctam– hules dal titolo La grande et la- petite manoeuvre. Appena una notti, perché si resta se1n- 1>rt chiusi In· un angusto cer• chlo di ass.lmll11.zioniculturali., ben lontane dalle vere ru.1)1· ra.zJoni di Artaud. Adamov ha !OIOU merito di a,crlc etfct• tuate con maggiore pureua di propositi. di ave;Je sottoposte ad un genuino rfagcntc. In Itt1.lia ccom•è noto e come è ,·enuta a contennare la più recente produzione cincmato• gral\ca) per la oontenlta im• maturità delle sue tonne na– ~ionall, è alla tradizione d\a. lcttale che sono :iffldate le maggiori poss!b!Htl\ espressi• \'c. Lo si può c.onstatarc an• che nella strut.'ura dcu·opera di Pirandello. Mentre si 6tR• \ a chiudendo ln parabola che Eduardo de Filippo ha com– piuto. dana rar,;a fantasiosa del primi anni. tipica quella ~ S~t 5 b!s: 1 i:;i:r:. ~~~Ji Janta,mi, Fllumena Martura• no, alle ultime um!Jlziont; con 11 Carosello napoletano. si è \'Oluto dare un leg!Ulmo ere– de 11.Inostro gran.1e spettaco– lo teatrale. ora melochamma , ora dramma verista. che $I tc!f~ut~~~~•e~e1°'!n!~~i $'10w. tracciando le av,·enturc dt una città moderna- Na– Poll - co.':l come vrnnero det.• tate dnl!s wa starla. Le tn– d.zlonl popolari avrebbero scr- iblioteca Gino Bianco tA FIEIIA tETTER1\lllA Una scena di e Europ:.. '51 • di Rossellini ~ UKAHIO DELLA REOA7.tONE ROMANA 11-13 l8-2U Redazione mllanue: Via della S111J"a9 - l\JJLA..'i'O ManMCrlttl. foto e d!""~I non rnrbblleatl non 111 r~stltulKene IL 'r.JEA'Jl'.RO IN .RUSS.11.A * Un lavoro di secoli * Ettore Lo Gattv ha prof uso in questo libro un'am- mtrevule ricchezza di particolari in una fitta teta * di ACHILLE FIOCCO Ultimo dell'Europa a norl– re, Il Teatro ru.s&0ha risali– to la corrente con tanta ra– pidità e decisione da lmprl– merc la propria sigla a gran P3rte tlel nostro secolo sulla Scena e nel Dramma. Ne S(l– no stati Invece lentissimi l'In– cubazione e, lo sviluppo. SI può dire che ancor11.alla flne del '600 in Russia non al a\·c– va Idea dell'edlflclo teatrale cosl come si disponeva 1n Oc- nome di Cecov e di St.ani&la– vlskij, i n1cssaggerl della nuo– va civiltà tcatral,. Anche la rlvo1uz1one bolscevica, lndu– c,ndo più d"uno all'eaillo, con– Lrlbulace alla semina. Men– tre In patria I discepoli di– ventano a loro volta maestri e fondano nuovi tet1.trl, nuo– ve drammaturgie. I FJlL.N\. DELJLA • SET'll'.11.,N'l AN A cldente. Oli attori o erano dilettanti o appartenevano &1- J'lnflma classe del guitti e del giocolieri. Nè, In fatto di re– pertorio, si t1.ndava oltre la più o meno fervida traspoal– z!onc della commedia Inglese e francese, quando non si trattava ancora della comme. dia dell'arte. Qua!l sospinte da un comune quanto Incon– scio bisogno di espressione drammatica, ma scarsamente fiduciose nelle vlrt.ù creative e discriminanti del popolo, le classi dirigenti chiesero al– trove che In patria gli stru– menti della ricerca. E s.l !spi– rarono bene. Chè, Innestando la sct1.ltrlta esperienza e l'er– nctellte tradizione straniera sul vergine suolo nazionale, ricco di mllle succhi, toccaro– no la falda acquifera e, pur attraverso Indugi, contrasti e smarrimenti, la recarono ln luce. con ostinata follla. pro– varono che non la funzione crea l'organo, ma l'organo la funzione. I nomi del poeti? del ban– ditori (e cloe degli interpre– ti)? Chi non Il sa? E sappia•• mo anche che non sono mol~ tlssim1. Si sarebbe tentati di dire che In essi è tutta la atorla del Teatro russo. Etto– re Lo Gatto, nel due volumi che Il Sansoni ha pubbl!cat.o ln una. veste di straordinario nitore, con abbondante cor– redo di illustrazioni In nero e a colori, anche a piena pa– gina (stampe, disegni. foto– grafi,, di autori, di attori. di reglstl, dl messinscene), con una stupefacente opulenza di citazioni, di date, di dati, cl dlmostra che avremmo t.orto. * Ogni elemento del laYoro di Rossellini ruota· attorno alla figura di Irene interpretala da Ingrid Bergman• e ogni atmosfera scaturisce da!la sua azione Un la VOTO di seçoll, Uscito senza notevoli dlfferenziat.lo – nl dallo spettacolo del medio– evo. solo con Pietro li Grande Il teatro diventa In Russia un fatto vero e si Immette nel costume contemporA.neo. Viag_ gl sl ripetono 11.11·,stero In cerca di t1.rchltettJ, dt sccnogran. In cerea di maestri e di attori, che dlt1.no 11.llascena un me– todo, un'artlcolatlone più prontt1.. Italiani e tedeschi si aV\'lcendano, e gli avvertiti parteggiano per gli uni o per gli alt.rl ; ftnchè, Il genio In– digeno ha Il sopravvento e pone con Volkov la prima premessa al rut.uro grande teatro russo. D'ora In avanti, la tendenza dell'attore russo, per le stesse condizioni M>– clall, ordinate dall'alto. si fa centripeta, concorre alla for– mazione del nuclei sempre più om01cnel, allmenlt1.tl dalle scuole, In sedi stablll. E si rinnova. Anche qui l'eterna disputa del Dramma tra spi– rito conservatore e progres– sista, tra clas.slcl e romantl~ cl; Rnche qui nella lotWI.tra I due putltl. sempre più gio– va 1'06llervazlone oi::~et.tlva, sempre più 111 fa strt1.da nella satira Il raccordo col tempo, la suggestione realistica che più propriamente converrà chiamare veristica, almeno nell'Intenzione: anche qui, la poesia ha l'ulltma parola. Seguendo Il criterio ormai trionfante, di narrare 111. sto– ria del Teatro, come è giusto, nel suo doppio t1.apetto di te– sto e di Interpretazione sce– nica, rldisclogllendo, cioè, nel– l'analisi la sintesi della vita tche in questo caso è l'arte). il 1,p Gatto segue passo passo le confuse e tumultuose vi– cende In Russia di uno fra i più prestlglos.1 e complesst fe– nomeni artistici. senza rinun– ciare alla trat.taz.Jone specifi– ca, In appositi caplt.oll, delle persont1.lltà più rilevanti, de– dicando quindi al poeti che In un modo o ne11·a1trohanno dato alla Scena l'apporto del loro genio, anche se con tm solo ct1.polt1.voro, -come è acca– duto per Fonvlz!n, Orlbocdov e Gogol, lo storico, al quale la nostra cultura è debitrice di tanta fatica per la precisa e piena conoscenza della Rus. ala leU.erarla e teatrale, si prodiga nel riprendere l pl(1 tenuti nu della cronlato1la, le più labili orme creatlre, e riallacciarli, colmando co~l l'apparente frattura Nella puntigliosa rievocazione, di cui ho appena adombrato \.In esile schema. il Lo Gtltto, mentre assegna quando oc– corra al capolavoro, anche isolato, compiti di avt1.ngUar– dla e ne Indica le risonanze, ha bene In mente la direttri– ce di marcia per glun~ervl. conosce l sentieri che sa.lgono alla sommità, l'Intrigo del pa~t1.gglo non lo spt1.venta. E riesce a darcene una tela fit– ta, vasta, mutevole, nella qua– le si sta a un pelo dal l}t'r– dersl, ma In cui pure alla n– ne cl si ritrova e si guarda Indietro un po' stanchi, ma lieti di aver visto nascere un mondo. sorgere dalle nebbie un sole. la cui luce non trn monta nel minori. tutti chia– mati ad t1.ccenderla. * di GIAN LUIGI RONDI Mt1. è soltanto sul finire dell'Ottocento che lo sforzo plurisecolare è premiato da una messinscena r!l:roglloaa e dal dllt1.gare di una vera e propria teatromanla, che dl– ventA un modo di•essere, una forma di riscatto e quasi un profetare. E' Ancora una vol– ta un Incontro di autori e di interpreti. In un cHma di ar– dente nasslone. E la folla se– gue ebra, dimentica. E si spandono per l'Europa, nel ACHILLE FIOCCO ,Nicol:. V. Gogol al lt!mpu del suo tc:t.tro .LA RAD.I.O * Una paternità di Milhaud

RkJQdWJsaXNoZXIy